CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 dicembre 2023
223.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 24

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 27 dicembre 2023. – Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene la viceministra dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 15.35.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026.
C. 1627 Governo, approvato dal Senato.
Nota di variazioni.
C. 1627/I Governo, approvato dal Senato.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Ciro MASCHIO, presidente, avverte che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna, in quanto riguardante l'esame, in sede consultiva, del disegno di legge di bilancio, è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Ne dispone pertanto l'attivazione.
  Ricorda, quindi, che sono all'esame della Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione, anche le Tabelle relative agli stati di previsione del Ministero della giustizia (tabella 5) e, limitatamente alle parti di competenza, quelle del Ministero dell'economia (tabella n. 2), del Ministero dell'Interno (tabella n. 8) e del Ministero delle infrastrutture (tabella n. 10) contenute nella seconda sezione.
  Ricorda, in fine, che nel corso della riunione dell'ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 20 dicembre è stato convenuto di rinunciare al termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione, sul presupposto che essi sarebbero stati presentati in Commissione Bilancio da sabato 23 dicembre.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, ricorda preliminarmente che, con la riforma introdotta dalla legge 4 agosto 2016, n. 163, la nuova legge di bilancio è riferita ad un periodo triennale ed articolata in Pag. 25due sezioni, la prima delle quali svolge essenzialmente le funzioni dell'ex disegno di legge di stabilità, mentre la seconda assolve, nella sostanza, quelle del disegno di legge di bilancio. A seguito della citata riforma, la seconda sezione viene ad assumere un contenuto sostanziale, potendo ora incidere direttamente – attraverso rimodulazioni ovvero rifinanziamenti, definanziamenti o riprogrammazioni – sugli stanziamenti sia di parte corrente che di parte capitale previsti a legislazione vigente, ed integrando nelle sue poste contabili gli effetti delle disposizioni della prima sezione.
  Nel rinviare alla documentazione predisposta dagli uffici per una descrizione dettagliata dei contenuti del provvedimento al nostro esame, la presente relazione si soffermerà esclusivamente sulle disposizioni della prima sezione che intervengono su materie di competenza della Commissione Giustizia e sui conseguenti interventi in seconda sezione relativamente allo stato di previsione del Ministero della giustizia.
  Il comma 370 istituisce, nello stato di previsione del Ministero della giustizia, un apposito fondo per dare attuazione agli interventi previsti dal decreto legislativo n. 116 del 2017 recante una riforma organica della magistratura onoraria e altre disposizioni sui giudici di pace, nonché la disciplina transitoria relativa ai magistrati onorari in servizio, con la finalità dichiarata di assicurare la continuità delle funzioni svolte e di aumentarne il grado di efficienza. Le risorse stanziate per il fondo, destinate anche alla copertura degli oneri di carattere retributivo e previdenziale, sono 177,47 milioni di euro per l'anno 2024, 158 milioni di euro per l'anno 2025 e 157 milioni di euro per l'anno 2026.
  Il comma 371 prevede che si provveda per legge, nei limiti di spesa di cui al predetto fondo, ad apportare al citato decreto legislativo n. 116 del 2017 le modifiche necessarie alla costituzione del ruolo a esaurimento dei magistrati onorari attualmente in servizio, composto sia dai magistrati che, dopo la verifica, optino per il regime di esclusività delle funzioni onorarie sia da quelli che intendano esercitare tali funzioni in via non esclusiva.
  Il comma 372 delinea altresì il regime previdenziale e assistenziale da applicare ai magistrati onorari confermati in base all'opzione esercitata (regime esclusivo/non esclusivo), mentre il comma 373 stabilisce che il compenso corrisposto ai magistrati onorari sia equiparato, ai fini fiscali, al reddito da lavoro dipendente.
  Il comma 374 reca disposizioni concernenti l'organizzazione del Ministero della giustizia, con particolare riguardo al potenziamento della struttura dipartimentale per l'innovazione tecnologica e il monitoraggio dei servizi connessi all'amministrazione della giustizia; alla creazione di nuovi posti dirigenziali; alle procedure per l'adozione del regolamento di organizzazione del Ministero. In particolare, istituisce un'apposita struttura di livello dirigenziale generale e un ufficio di livello dirigenziale non generale. Ai sensi del comma 375 le modalità attuative sono affidate ad un regolamento organizzativo, mentre per la copertura della dotazione organica il comma 376 autorizza il Ministro della giustizia ad assumere un'unità di personale di livello non dirigenziale, anche in deroga alle ordinarie facoltà assunzionali.
  Il comma 377 reca la copertura finanziaria delle disposizioni di cui ai commi 374-376, autorizzando la spesa di euro 403.096 per l'anno 2024 e di euro 439.741 annui a decorrere dall'anno 2025.
  Il comma 378 prevede norme per il rafforzamento organizzativo in materia di giustizia riparativa, potenziamento dei servizi per la giustizia minorile e di comunità e rideterminazione della dotazione organica del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità. In particolare, esso reca disposizioni concernenti il potenziamento della struttura dipartimentale per i minori e la comunità, cui vengono assegnati ulteriori compiti in materia di giustizia riparativa e in tema di esecuzione penale esterna, messa alla prova e pene sostitutive.
  I commi 379 e 380 prevedono rispettivamente l'istituzione nell'ambito del citato Dipartimento di una struttura di livello dirigenziale generale per i servizi minorili e Pag. 26per la giustizia riparativa; di due uffici aggiuntivi di livello dirigenziale non generale, con conseguente incremento della dotazione organica del personale dirigenziale del Ministero, nonché l'aumento della dotazione organica del medesimo Dipartimento di 54 unità di personale del comparto funzioni centrali dell'Area funzionari.
  Per l'attuazione delle disposizioni di cui ai commi 378-380, il comma 381 prevede l'aggiornamento del regolamento di organizzazione del Ministero della giustizia. La disposizione specifica che «a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge e fino al 30 giugno 2024» il suddetto regolamento è adottato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministero della giustizia e di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministero dell'economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio dei ministri, e che il Presidente del Consiglio dei ministri ha altresì la facoltà di richiedere il parere del Consiglio di Stato sul decreto prima della sua adozione.
  Il comma 382 riguarda il reclutamento di personale per la copertura della dotazione organica come incrementata dai commi precedenti. A tal fine il Ministero della giustizia è autorizzato ad assumere in aggiunta alle ordinarie facoltà assunzionali.
  Il comma 383 reca infine la copertura finanziaria delle disposizioni di cui ai commi 379 e 380.
  Vi sono ulteriori disposizioni che rivestono profili di interesse per la Commissione.
  Si richiamano, al riguardo, i commi da 187 a 194, in materia di contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
  Il comma 187 prevede un finanziamento permanente, pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024-2026 e a 6 milioni annui a decorrere dal 2027, in favore del cosiddetto reddito di libertà per le donne vittime di violenza (l'importo per il triennio 2024-2026 è stato così elevato dal Senato rispetto all'importo di 6 milioni previsto dall'originario disegno di legge). Tale stanziamento – così come gli stanziamenti precedenti – è posto in forma di incremento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità (Fondo della Presidenza del Consiglio dei ministri). Tali risorse finanziarie sono volte al sostegno delle donne in condizione di maggiore vulnerabilità, nonché alla promozione, attraverso l'indipendenza economica, di percorsi di autonomia e di emancipazione delle donne vittime di violenza in condizione di povertà.
  Il comma 188 prevede un incremento – da 1 a 4 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024-2026 – dello stanziamento relativo all'istituzione e al potenziamento dei centri di riabilitazione per il recupero degli uomini autori di violenza di genere, pari, nella misura permanente vigente, a 1 milione di euro annui.
  Il comma 189 prevede un incremento pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024-2026 delle risorse per la realizzazione di centri contro la violenza nei confronti delle donne. Per il riparto tra le regioni della nuova quota, la disposizione richiama le modalità già vigenti in materia, le quali prevedono l'adozione di un decreto del Ministro delegato per le pari opportunità, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano. Il comma in esame fa altresì riferimento alla finalità di assicurare un'adeguata attuazione del Piano strategico nazionale sulla violenza maschile contro le donne 2021-2023 e del correlato Piano operativo e al rafforzamento della rete dei servizi pubblici e privati attraverso interventi di prevenzione, assistenza, sostegno e accompagnamento delle donne vittime di violenza.
  Il comma 190 incrementa di 3 milioni di euro annui, a decorrere dal 2024, le risorse del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità al fine di rafforzare la prevenzione della violenza nei confronti delle donne e della violenza domestica. In particolare, tale incremento del Fondo è volto: a rendere a carattere continuo e permanente le iniziative formative in materiaPag. 27 di contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica previste dall'articolo 6 della legge n. 168 del 2023, di recente esaminata da questa Commissione e approvata dal Parlamento; a garantire la formazione di tutte le professionalità che entrano in contatto con fatti di violenza di genere o con atti persecutori.
  Infine, pur non essendo di diretto interesse della Commissione, meritano di essere richiamati – per la contiguità alla tematica della violenza di genere – i commi da 191 a 194.
  In particolare, i commi da 191 a 193 riconoscono uno sgravio contributivo totale in favore dei datori di lavoro privati, che, nel triennio 2024-2026, assumono donne disoccupate vittime di violenza, beneficiarie del reddito di libertà.
  Il comma 194 istituisce il Fondo per la creazione di case rifugio per donne vittime di violenza, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024-2026. Tali risorse dovranno essere destinate alla realizzazione e all'acquisto di immobili da adibire a case rifugio.
  Disposizioni di interesse per i profili di competenza della Commissione sono altresì contenute al comma 539, che apporta modifiche alla disciplina del processo di recupero del contributo unificato al fine di prevedere che in sede di notifica debba essere data espressa avvertenza che si procederà non solo ad iscrizione a ruolo, con addebito degli interessi al saggio legale ma anche all'irrogazione della sanzione amministrativa determinata in misura percentuale rispetto al contributo omesso.
  Segnala, in fine, il comma 540 che interviene al fine di abrogare la corresponsione del gettone di presenza ai componenti non togati dei consigli giudiziari.
  In riferimento alla Seconda sezione, le spese autorizzate per il Ministero della giustizia sono previste alla Tabella n. 5.
  Il disegno di legge di bilancio 2024-2026 autorizza, per lo stato di previsione della Giustizia spese finali, in termini di competenza, pari a 11.228,7 milioni di euro nel 2024, 11.006,6 milioni di euro per il 2025 e 10.290,5 milioni di euro per il 2026.
  In termini di cassa, le spese finali del Ministero sono pari a 11.273,7 milioni di euro nel 2024, 11.006,7 milioni di euro per il 2025 e 10.290,5 milioni di euro per il 2026. Rispetto alla legge di bilancio 2023, il disegno di legge di bilancio 2024-2026 presenta dunque per il Ministero della giustizia, nel triennio di riferimento, un andamento della spesa crescente nell'anno 2024 e decrescente negli anni 2025 e 2026.
  Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2024, il disegno di legge di bilancio espone spese finali in aumento rispetto alle previsioni della legge di bilancio 2023, in misura pari a 150,9 milioni di euro. Il disegno di legge evidenzia di converso una riduzione di circa 225 milioni rispetto al bilancio assestato 2023.
  Gli stanziamenti di spesa del Ministero della giustizia autorizzati dal disegno di legge di bilancio rappresentano, rispetto alla previsione di spesa finale del bilancio statale, l'1,3 per cento. Tale percentuale è analoga a quella registrata in sede di assestamento del bilancio 2023.
  Lo stato di previsione del Ministero della giustizia (Tabella 5) espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2024 di 11.131,2 milioni di euro.
  Rispetto alla legislazione vigente, la manovra di bilancio per il 2024 attuata con le Sezioni I e II della legge di bilancio, determina complessivamente un aumento delle spese finali di 92,2 milioni di euro. In particolare, rispetto al BLV, il disegno di legge evidenzia un aumento delle spese in conto corrente (+166,4 milioni di euro) e una diminuzione delle spese in conto capitale (-73,2 milioni di euro).
  In particolare, gli effetti finanziari complessivi ascrivibili alla Sezione II determinano una diminuzione della spesa pari a 73,2 milioni.
  Il Ministero ha operato rifinanziamenti e riprogrammazioni di leggi di spesa.
  Nel complesso, dunque, la legge di bilancio prevede stanziamenti finali per il Ministero della giustizia pari a 11.223,5 milioni per il 2024.
  La spesa complessiva del Ministero della giustizia è allocata su 2 missioni, di cui la Pag. 28principale è «Giustizia», che rappresenta il 98 per cento della spesa finale complessiva del Ministero.
  In termini assoluti, considerando gli effetti della manovra, le spese finali della Missione Giustizia sono pari a 11.008,2 milioni di euro per il 2024. Rispetto alla dotazione a legislazione vigente (10.910,1 milioni), tale missione registra un aumento di 93 milioni di euro (-255 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2023).
  La Missione è ripartita tra i seguenti programmi di spesa: 1.1 (6.1) Amministrazione penitenziaria: 3.348,6 milioni di euro; 1.2 (6.2) Giustizia civile e penale: 5.342,4 milioni di euro; 1.3 (6.3) Giustizia minorile e di comunità: 427,3 milioni di euro; 1.4 (6.6) Servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria: 1.542,8 milioni di euro; 1.5 (6.11) Transizione digitale, analisi statistica e politiche di coesione: 347 milioni di euro.
  Passando all'analisi dei programmi di spesa gestiti dal Ministero della giustizia, il Programma Amministrazione penitenziaria – interamente gestito dal Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (DAP) – presenta uno stanziamento per il 2024 di 3.348,6 milioni di euro. La manovra finanziaria incide su questo programma con un decremento della dotazione di circa 51,5 milioni, derivante per 41,9 milioni da rifinanziamenti/riprogrammazioni di spesa e per 6,6 milioni dagli effetti finanziari determinati dalla Sezione I del disegno di legge di bilancio.
  Il Programma Giustizia civile e penale – interamente gestito dal Dipartimento dell'organizzazione giudiziaria, del personale e dei servizi (DOG) – presenta uno stanziamento nel bilancio di previsione 2024 di 5.342,4 milioni di euro, con un decremento di 44,6 milioni di euro rispetto al bilancio a legislazione vigente, derivante per 41 milioni da rifinanziamenti/riprogrammazioni di spesa e per 3,6 milioni dagli effetti finanziari determinati dalla Sezione I del disegno di legge di bilancio.
  Il Programma Servizi di gestione amministrativa per l'attività giudiziaria – interamente gestito dal Dipartimento degli affari di giustizia (DAG) – presenta uno stanziamento di 1.542,8 milioni di euro, con un incremento rispetto al bilancio a legislazione vigente pari 179,1 milioni di euro. In particolare, si segnala l'istituzione, all'interno del programma, di un fondo per la magistratura onoraria, con dotazione iniziale di 179 milioni di euro, al fine di dare attuazione alla riforma della medesima e destinato a coprire anche gli oneri di natura economica e previdenziale connessi con l'esercizio della funzione onoraria.
  Il Programma Transizione digitale, analisi statistica e politiche di coesione – gestito dall'omonimo Dipartimento istituito nel corso del 2022 presso il Ministero della giustizia – presenta uno stanziamento di 347 milioni di euro, con un incremento rispetto al bilancio a legislazione vigente di 9,8 milioni di euro, dovuto quasi interamente a rifinanziamenti/riprogrammazioni di spesa pari a circa 9,7 milioni, a fronte di una diminuzione di circa 0,5 milioni derivante dagli effetti finanziari determinati dalla Sezione I del ddl di bilancio.
  Per quanto riguarda la Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», le spese finali sono pari a 220,4 milioni di euro, con un lieve decremento rispetto al bilancio a legislazione vigente (-0,7 milioni di euro); le risorse sono ripartite tra i Programmi Indirizzo politico (52 milioni) e «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (168,4 milioni).
  Ulteriori poste di interesse della Commissione Giustizia sono contenute nelle tabelle n. 1, n. 2, n. 8 e n. 10.
  Ricorda che lo stato di previsione dell'entrata (Tabella n. 1) prevede un capitolo relativo alle risorse del Fondo unico giustizia (cap. 2414); tale capitolo nel bilancio di previsione non riporta somme in entrata in quanto non è possibile preventivare quanto affluirà al bilancio dello Stato nel corso dell'esercizio 2024. Tale capitolo acquisisce significato in sede di rendiconto del bilancio.
  Quanto agli stanziamenti previsti dalla Tabella n. 2 (Stato di previsione del Ministero dell'economia), l'attuazione di 3 programmi inseriti nella missione Giustizia è attribuita alla competenza del Ministero Pag. 29dell'economia. In particolare: il centro di responsabilità «Dipartimento delle finanze» è competente per il programma 6.12 «Coordinamento del sistema della giustizia tributaria», per il quale sono stanziati 218,5 milioni di euro. I capitoli di maggiore interesse per quanto concerne i profili di competenza della Commissione Giustizia sono quelli relativi alle «Spese di funzionamento del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria» (cap. 1262) con uno stanziamento di 4,7 milioni di euro, alle «Spese di funzionamento delle Corti di giustizia tributaria» (cap. 1268) con 16,6 milioni e alle «Spese per i compensi ai componenti delle Corti di giustizia tributaria» (cap. 1269) con 43,8 milioni; il centro di responsabilità «Dipartimento del tesoro» è competente per il programma «Giustizia amministrativa», per il quale sono stanziati 192,9 milioni di euro. Lo stanziamento è pressoché integralmente assorbito dal capitolo 2170 («Somme da assegnare al Consiglio di Stato e tribunali amministrativi regionali»), con una previsione di 190,9 milioni di euro. I restanti due milioni di euro sono destinati al capitolo 2181 («Somme da assegnare al Consiglio di giustizia amministrativa della Regione Sicilia»); il centro di responsabilità «Dipartimento del tesoro» è competente anche per il programma n. 6.8 «Autogoverno della magistratura», che prevede i trasferimenti al Consiglio superiore della magistratura. Per il programma sono stanziati 36,3 milioni di euro, confermando sostanzialmente gli stanziamenti a legislazione vigente.
  Ulteriori capitoli del bilancio di previsione del Ministero dell'economia, non ricompresi nella missione Giustizia, ma di interesse della Commissione Giustizia sono: il capitolo 1312 (Somme da corrispondere a titolo di equa riparazione e risarcimenti per ingiusta detenzione nei casi di errori giudiziari) che presenta per il 2024 uno stanziamento di 50 milioni di euro; il capitolo 1313 (Somma da corrispondere a titolo di equa riparazione per violazione del termine ragionevole del processo e per il mancato rispetto della convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali, ivi comprese le spese legali e gli interessi), che presenta uno stanziamento per il 2024 di 70 milioni di euro; il capitolo 2134 (Somma da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri destinata alle politiche in materia di adozioni internazionali ed al funzionamento della Commissione per le adozioni internazionali) che presenta uno stanziamento per il 2024 di 22 milioni di euro.
  Con riguardo alle competenze della Commissione Giustizia, nello stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8) viene in rilievo il capitolo 2982, relativo al Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive, dell'usura e dei reati intenzionali violenti nonché agli orfani per crimini domestici che presenta per il 2024 uno stanziamento a legislazione vigente di 33,7 milioni di euro.
  L'unico capitolo di interesse per la Commissione Giustizia nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture (Tabella 10) è il capitolo 7471, istituito nell'esercizio 2016 in applicazione dell'articolo 3, comma 12, del decreto-legge n. 133 del 2014 (cosiddetto Sblocca Italia). Tale disposizione ha infatti stabilito che le risorse disponibili sulla contabilità speciale del Commissario straordinario per le infrastrutture carcerarie siano versate all'entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnate con decreto del Ministero dell'economia e delle finanze a uno o più capitoli di bilancio dello Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e del Ministero della giustizia secondo le ordinarie competenze. Nel bilancio di previsione 2024 su tale capitolo si registrano residui pari a 7,2 milioni di euro e impegni di competenza per 61,7 milioni di euro.

  La viceministra dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia GAVA si riserva di intervenire nel prosieguo dell'esame.

  Stefania ASCARI (M5S) osserva in primo luogo che le risorse di cui ai commi da 187 a 194 dell'articolo 1 del disegno di legge in esame, previste per contrastare la violenza domestica, sono state inserite nel corso Pag. 30dell'esame da parte del Senato grazie al lavoro dei gruppi di opposizione. Evidenzia infatti come le stesse non fossero state inizialmente inserite nel testo licenziato dal Consiglio dei ministri, nonostante la drammatica necessità di contrastare un fenomeno che, nell'anno che si sta per concludere, ha determinato la morte di 119 donne.
  Auspica quindi che vi siano ulteriori risorse per altri importanti traguardi, quali, l'estensione dell'accesso al gratuito patrocinio per le donne vittime di reati domestici, non soltanto in sede penale, ma anche in quella civile. In proposito, evidenzia l'esigenza di contrastare la violenza anche nel suo versante della dipendenza economica, ricordando come le vittime di violenza domestica spesso non sono nelle condizioni di allontanarsi dai loro aggressori a causa dell'assenza dei supporti economici necessari al loro sostentamento.
  In secondo luogo giudica insufficienti le risorse stanziate dal provvedimento per il personale dei tribunali e degli istituti penitenziari e evidenzia come il testo non ponga rimedio alla scarsità del numero dei magistrati.
  Ritiene inoltre essere una grave lacuna della manovra in esame l'assenza di adeguate risorse per creare nuove residenze per l'esecuzione delle misure di sicurezza (REMS) e per potenziare il numero dei posti all'interno di quelle già esistenti.
  In proposito – ricordando che in tutto il territorio nazionale i posti disponibili nelle REMS sono soltanto 600 e che le liste di attesa per accedere a tali strutture sono estremamente lunghe – evidenzia come la presenza di detenuti psichiatrici all'interno degli istituti penitenziari rappresenti una grave piaga che affligge non soltanto le persone in essi costrette ma anche il personale che in tali istituti svolge il proprio lavoro.
  La mancanza di risorse a favore delle REMS dimostra la scarsa attenzione che la maggioranza destina a tale fenomeno. Non incrementando il numero di medici psichiatrici e di psicologici presenti negli istituti penitenziari si evidenzia inoltre la volontà di negare il diritto alla salute di ciascun detenuto a ricevere cure adeguate.
  Ricorda inoltre come la Corte costituzionale in una sua recente pronuncia si sia chiaramente espressa sull'esigenza di una adeguata regolamentazione di un settore così delicato come questo, richiamando il legislatore nazionale e quello regionale ad assumersi le proprie responsabilità e rammenta come la Corte europea dei diritti dell'uomo abbia condannato l'Italia per aver violato gli articoli 3, 5 e 6 della Convenzione avendo disposto la reclusione in carcere invece che l'esecuzione della pena presso una REMS, come disposto dal giudice, per un detenuto afflitto da un disturbo bipolare, per indisponibilità di una struttura adeguata.
  Stigmatizza inoltre l'assenza di stanziamenti a favore delle strutture carcerarie, sottolineando come il 68 per cento della popolazione carceraria una volta scontata la pena sia recidiva. Tale dato dimostra chiaramente il fallimento della missione rieducativa.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, formula una proposta di relazione favorevole (vedi allegato).

  La viceministra dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia GAVA dichiara di condividere la proposta di relazione.

  Federico GIANASSI (PD-IDP) dichiara il voto contrario del suo gruppo, motivato da una forte critica sia sull'impianto generale della manovra finanziaria nel suo complesso, sia su specifici aspetti che riguardano la materia di interesse proprio della Commissione.
  Segnala che il suo gruppo ha inteso proporre presso la Commissione Bilancio una serie di proposte emendative che – pur nella certezza della loro reiezione – potessero evidenziare non solo i deficit della politica del Governo in questo settore ma anche la direzione in cui sarebbe necessario muoversi.
  Evidenzia come, in ogni caso, proseguire sulla strada dei tagli alle già scarse risorse del comparto Giustizia, confermando le scelte sbagliate dell'anno precedente, non consentirà certamente di realizzare alcun Pag. 31risultato positivo anche al di là delle migliori intenzioni professate.
  Ad avviso della sua parte politica, sarebbe quindi necessario avere maggiore coraggio in termini di investimenti volti a superare le gravi criticità della assistenza alla salute, anche di tipo psichico, per i detenuti, della giustizia minorile in tutti i suoi versanti, della carenza di efficaci politiche di rieducazione e recupero degli autori dei reati.
  Ancora, è a tutti noto come occorra recuperare risorse, da un lato, per colmare le croniche carenze di organico, soprattutto per il personale amministrativo e dall'altro, per evitare che l'Ufficio del processo, considerato uno strumento innovativo e decisivo per l'efficienza della macchina giudiziaria, sia poi vanificato dalla fuga del personale qualificato che vi si è fino ad ora dedicato, in assenza di prospettive professionali accettabili.
  Esprime conclusivamente il timore che la prospettiva di riduzione delle risorse disponibili perseguita dal Governo, oltre che del tutto errata, sia addirittura controproducente rispetto alla logica di risparmio, potendo compromettere – unitamente ad alcune iniziative estemporanee come la riforma della prescrizione – il raggiungimento degli obiettivi del PNRR e dunque il conseguimento delle correlate erogazioni da parte dell'Unione europea.

  Devis DORI (AVS) annuncia il voto contrario del suo gruppo, esprimendo un giudizio negativo sulla legge di bilancio sia per i profili di metodo – con particolare riguardo ai ristrettissimi tempi riservati alla seconda lettura del provvedimento – sia nel merito.
  Al riguardo, pur ritenendo condivisibili alcune disposizioni in materia di magistratura onoraria e di contrasto alla violenza di genere, queste ultime ascrivibili all'iniziativa delle opposizioni, ribadisce come la manovra risulti comunque gravemente insufficiente nel suo complesso.
  Evidenzia infatti come, a suo avviso, non siano state previste adeguate risorse per settori fondamentali quali l'innovazione tecnologica, il reclutamento ed il rafforzamento della dotazione organica del comparto giustizia. A tal proposito, sottolinea come l'assenza di stanziamenti relativi all'Ufficio del processo possa generare un serio rischio di disperdere un fondamentale patrimonio di competenze.
  Da ultimo, fa presente come la manovra incida negativamente sia sul Programma Amministrazione penitenziaria, che presenta un decremento di 50 milioni di euro, sia sul Programma Giustizia civile e penale, con un decremento di 44 milioni di euro rispetto al bilancio a legislazione vigente.

  Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto fermamente contrario del suo gruppo alla proposta di relazione avanzata dalla relatrice, sottolineando come gli unici profili positivi contenuti nel provvedimento in esame – relativi alla prevenzione e al contrasto alla violenza di genere – sono stati introdotti nel testo a seguito dell'accoglimento, peraltro solo parziale, delle proposte che le opposizioni nel corso dell'esame da parte del Senato hanno sostenuto in maniera compatta.
  Sottolinea quindi come il testo in discussione, al momento in cui era stato licenziato dal Consiglio dei ministri, contenesse soltanto tre previsioni relative al comparto Giustizia, peraltro non particolarmente incisive.
  La prima di tali previsione è quella relativa alla istituzione di un fondo a favore della magistratura onoraria. In proposito evidenzia come tuttavia gli stessi magistrati onorari abbiano rilevato che tali previsione non declini i dettagli della disciplina e pertanto è destinata a non produrre gli effetti dichiarati.
  Il testo del disegno di legge presentato al Senato, inoltre, abroga la corresponsione del gettone di presenza ai componenti non togati dei consigli giudiziari. Si tratta di una disposizione a suo avviso errata, che andrà ad incidere esclusivamente sugli avvocati e che non farà altro che appesantire il procedimento.
  La terza previsione è quella relativa alle modifiche alla disciplina del processo di recupero del contributo unificato. A suo avviso, anche tale disposizione, oltre a non recare benefici e gravare anch'essa sugli Pag. 32avvocati, non potrà fare altro che rendere più farraginoso il procedimento stesso.
  Rileva, quindi, come la disposizione relativa al potenziamento del Dipartimento della giustizia minorile e di comunità, contenuta nel disegno di legge, sia stata anch'essa inserita per iniziativa del suo gruppo al Senato e rileva come la maggioranza sia stata obbligata ad accogliere tale disposizione a seguito delle ulteriori numerose responsabilità che sono confluite su tale Dipartimento dopo l'entrata in vigore del cosiddetto «decreto-legge Caivano».
  Tuttavia rileva che le risorse assegnate al dipartimento in discussione appaiono assolutamente insufficienti, così come lamenta la totale assenza di previsioni a favore di ulteriori assunzioni nel comparto giustizia.
  Si richiama agli interventi dei colleghi in merito alle carenze del Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria e stigmatizza il decremento previsto nella sezione II del disegno di legge degli stanziamenti per il programma amministrazione penitenziaria e per quello relativo alla giustizia civile e penale.
  Sottolinea in fine che le uniche risorse che sono state incrementate sono quelle relative al fondo per la magistratura onoraria e quelle che sono state riassegnate in quanto non utilizzate nell'esercizio precedente. In proposito ritiene che il mancato utilizzo di tutte le risorse stanziate dimostri la incapacità di spesa dell'Esecutivo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva proposta di relazione presentata dalla relatrice.

  Ciro MASCHIO, presidente, avverte che, a seguito dell'approvazione della relazione, la deputata Buonguerrieri è nominata relatrice presso la V Commissione, per riferirvi. Avverte, altresì, che la relazione sarà trasmessa alla V relazione.

  La seduta termina alle 16.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 27 dicembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.05 alle 16.15.