CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 novembre 2023
206.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 213

SEDE REFERENTE

  Giovedì 23 novembre 2023. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA. – Interviene il sottosegretario di Stato per i rapporti con il Parlamento Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 13.35.

Delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023.
C. 1342 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusone).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 9 novembre scorso.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, avverte che la Commissione prosegue oggi l'esame in sede referente del disegno di legge C. 1342, recante delega al Governo per il recepimento delle direttive europee e l'attuazione di altri atti normativi dell'Unione europea – Legge di delegazione europea 2022-2023, rinviato nella seduta del 9 novembre scorso per consentire al Governo di acquisire ulteriori elementi istruttori su talune proposte emendative.
  Comunica che nella seduta odierna si procederà alla votazione degli emendamentiPag. 214 approvati dalle altre Commissioni e di quelli, presentati presso la XIV Commissione, sui quali le Commissioni di settore abbiano espresso parere favorevole (anche con condizioni), che potranno essere respinti solo per motivi di compatibilità con la normativa dell'Unione europea o per esigenze di coordinamento generale.
  Segnala che verrà altresì posto in votazione l'emendamento 1.3 dei relatori, che recepisce una condizione formulata dalla Commissione Bilancio nella sua relazione favorevole trasmessa il 27 settembre scorso, volta a garantire il rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.
  Si procederà successivamente alla votazione del mandato ai relatori, Mantovani e Candiani, a riferire in Assemblea sul provvedimento.
  Ricorda che nella seduta del 9 novembre scorso i firmatari dell'emendamento Giordano 3.8, degli emendamenti identici Furgiuele 3.19 e Cattaneo 3.4, degli emendamenti identici Giordano 3.10 e De Monte 3.3, nonché dell'emendamento Frijia 9.10 hanno accolto le riformulazioni nei termini richiesti dalle condizioni contenute nel parere approvato dalla IX Commissione Trasporti nella seduta del 25 ottobre 2023.
  Invita, quindi, i relatori Mantovani e Candiani ad esprimere nuovamente il parere sulle proposte emendative da porre in votazione.

  Stefano CANDIANI (LEGA), relatore, anche a nome della collega Mantovani, esprime parere favorevole su tutte le proposte emendative in esame.

  Il Sottosegretario Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori, ad eccezione dell'emendamento Casu 3.14, sul quale si rimette alle valutazioni della Commissione, dal momento che permangono riserve in merito ai profili di onerosità della norma.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, precisa che tali profili saranno esaminati dalla V Commissione Bilancio.

  Piero DE LUCA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Casu 3.14, esprime apprezzamento per la scelta di Governo di rimettersi alle valutazioni della Commissione. Rileva, infatti, che il rafforzamento della cybersicurezza negli enti locali rappresenta una priorità condivisa trasversalmente da tutte le forze politiche: auspica, pertanto, che anche i colleghi di maggioranza votino a favore della proposta emendativa, in attesa dei rilievi della Commissione Bilancio.

  Stefano CANDIANI (LEGA), relatore, ribadisce il parere favorevole sull'emendamento in questione, pur precisando che, qualora la V Commissione confermi le criticità sulla copertura finanziaria, occorrerà sopprimere la norma nel corso dell'esame in Assemblea.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento dei relatori 1.3, nonché gli emendamenti Casu 3.14, Giordano 3.8, Mollicone 3.22, e gli identici emendamenti Furgiuele 3.19 e Cattaneo 3.4; approva, altresì, gli identici emendamenti Giordano 3.10 e De Monte 3.3, gli emendamenti Ambrosi 4.1 e Giagoni 4.2, nonché l'emendamento dei relatori 5.3, l'emendamento Scutellà 6.5 e gli identici emendamenti Cattaneo 6.12, Del Barba 6.10 e Cecchetti 6.14; approva, quindi, gli emendamenti della XII Commissione 6.21 e Giordano 6.3 (vedi allegato 1).

  Elisa SCUTELLÀ (M5S), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 6.01, ringrazia relatori e Governo per aver espresso parere favorevole: a suo avviso, è opportuno rafforzare il principio della parità di retribuzione tra uomini e donne anche attraverso il corretto recepimento – previsto dalla proposta emendativa in esame – della disciplina europea in materia.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo Scutellà 6.01, nonché l'emendamento Frijia 9.10; approva, altresì, gli articoli aggiuntivi dei relatori 9.017, 13.01 e 13.02 (vedi allegato 1).

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, essendosi concluse le votazioni sugli emendamenti,Pag. 215 pone in votazione la proposta di conferire il mandato ai relatori, Mantovani e Candiani, a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul testo del provvedimento, come risultante dagli emendamenti approvati, nonché la richiesta di autorizzazione a riferire oralmente.

  La Commissione delibera di conferire il mandato ai relatori a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, avverte che, se non vi sono obiezioni, la Presidenza s'intende autorizzata al coordinamento formale del testo.
  Si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi, che invita ad indicare immediatamente.

  La seduta termina alle 13.50.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 23 novembre 2023. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 13.50.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla lotta contro i ritardi di pagamento nelle transazioni commerciali.
COM(2023)533 final.
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere motivato per violazione del principio di sussidiarietà).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 25 ottobre scorso.

  Stefano CANDIANI (LEGA), relatore, in premessa, segnala che sull'atto in oggetto si sono già espressi il Parlamento svedese ed il Bundesrat tedesco. Illustra, quindi, i contenuti del parere (vedi allegato 2), precisando che, come emerso nel ciclo di audizioni svolto nelle scorse settimane, la proposta di regolamento in esame presenta alcune criticità: in particolare, le disposizioni che riguardano il settore privato rischiano seriamente di limitare la libertà di impresa, che è un principio sancito dalla nostra Costituzione.

  Piero DE LUCA (PD-IDP), preannunciando la presentazione di una proposta di parere alternativo (vedi allegato 3), sottolinea che i ritardi di pagamento hanno un impatto negativo sulle politiche di investimento delle aziende: le carenze del nostro Paese in questo ambito, peraltro, sono state ripetutamente oggetto di raccomandazioni ad hoc da parte della Commissione europea, proprio perché incidono sulla competitività dell'intero sistema produttivo. Pertanto, al di là delle criticità emerse in sede di audizioni, è auspicabile una rapida approvazione della disciplina in esame, tra l'altro nella forma del regolamento, che ha immediata esecuzione e spingerebbe il nostro Paese ad adeguarsi alle migliori pratiche dei partner europei. Sulla scorta di queste considerazioni, il Gruppo del Partito Democratico è favorevole alla proposta di regolamento, pur invitando il Governo a valutare l'impatto dell'introduzione di un termine massimo di pagamento a trenta giorni nei rapporti commerciali tra imprese, nonché a valutare l'impatto della proposta di regolamento sui conti pubblici, in particolare degli enti locali.

  Elisa SCUTELLÀ (M5S), preannunciando il voto contrario del Gruppo del Movimento 5 stelle alla proposta di parere presentata dal relatore, esprime riserve sul piano sia del metodo sia del merito: da un lato, sotto il profilo del metodo, la Commissione ha fin qui approvato un numero eccessivo di pareri motivati, evidenziando quindi una certa prevenzione nei riguardi degli interventi normativi dell'UE; dall'altro, nel merito, il regolamento dovrebbe essere accolto con favore, poiché incide sui ritardi di pagamento, che costituiscono un ostacolo alla liquidità delle imprese e, dunque, alla crescita economica del Paese.

Pag. 216

  Isabella DE MONTE (IV-C-RE), preannunciando l'astensione del proprio Gruppo alla proposta di parere del relatore, esprime apprezzamento per la scelta dello strumento giuridico del regolamento, che assicura omogeneità e attuazione tempestiva della nuova disciplina. Pur riconoscendo che l'Italia è già oggetto di una procedura di infrazione in materia di ritardi di pagamento, ritiene condivisibili le riserve avanzate da diversi soggetti nel corso delle audizioni circa l'eccessiva rigidità di talune disposizioni che disciplinano i rapporti tra le imprese: pertanto, a suo avviso, l'atto in esame è conforme sotto il profilo della sussidiarietà, mentre va approfondito sul piano della proporzionalità.

  Stefano CANDIANI (LEGA), relatore, esprimendo apprezzamento per la collaborazione prestata dagli uffici in sede di organizzazione del ciclo di audizioni, ribadisce le proprie riserve sulle norme che limitano la libertà di mercato delle imprese e rischiano di esporle ad una eccessiva dipendenza dal credito bancario.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, replicando alla collega Scutellà, precisa che il numero di pareri motivati fin qui approvati dalla Commissione (otto) è proporzionale al significativo incremento degli atti esaminati in fase ascendente (ventidue).

  Elisa SCUTELLÀ (M5S), a sua volta, precisa che l'esame in fase ascendente non deve concludersi necessariamente con l'approvazione di un parere motivato: lo scopo principale, infatti, non è l'individuazione di una violazione del principio di sussidiarietà, bensì la partecipazione del Parlamento nazionale al processo di formazione del diritto europeo.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, avverte che in caso di approvazione del documento formulato dall'onorevole Candiani, il documento presentato dal collega De Luca non sarà posto in votazione e sarà, comunque, pubblicato in allegato al resoconto odierno.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di documento formulata dal relatore, onorevole Candiani.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione e alla commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale nell'Unione.
COM(2023) 414 final.
Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo alla produzione e alla commercializzazione di materiale forestale di moltiplicazione.
COM(2023) 415 final.
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in oggetto.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente e relatore, segnala che le proposte di regolamento oggi in esame sono volte ad aggiornare la normativa dell'UE vigente in materia di produzione e commercializzazione rispettivamente di materiale riproduttivo vegetale (sementi, piante e talee) e materiale forestale per moltiplicazione (infruttescenze, frutti e sementi utilizzati per l'imboschimento, il rimboschimento e impianti di alberi).
  Ricorda che sono state presentate dalla Commissione europea il 5 luglio 2023, nell'ambito di un pacchetto di iniziative legislative finalizzato a promuovere un uso sostenibile delle risorse naturali.
  Sottolinea che le due proposte hanno una serie di obiettivi comuni: aumentare la chiarezza e la coerenza del quadro giuridico; promuovere lo sviluppo tecnico – scientifico nel settore; garantire la disponibilità di materiale riproduttivo vegetale adatto alle sfide future; sostenere la conservazione e l'uso sostenibile di risorse genetiche vegetali e forestali; armonizzare il quadro sui controlli ufficiali sul materiale riproduttivo vegetale; migliorare la coerenza della legislazione in materia con la legislazione fitosanitaria.Pag. 217
  Rileva che nelle due distinte relazioni sulle proposte trasmesse alle Camere ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 234 del 2012, il Governo, formulando una valutazione complessivamente positiva delle finalità delle iniziative legislative, ne sottolinea l'urgenza in ragione della complessità e frammentazione del quadro legislativo attuale che comporta incertezze, discrepanze e divergenze applicative tra gli Stati membri. Formula tuttavia alcuni rilievi che richiamerà di volta in volta nell'illustrare i contenuti delle due proposte.
  Più in particolare, osserva che la prima proposta intende sostituire con un unico atto normativo tutte le direttive attualmente in vigore sulla commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale, vale a dire: sulle sementi di piante foraggere; sulle sementi di cereali; sulla vite; sul catalogo comune delle varietà delle specie di piante agricole; sulle sementi di barbabietole; sulle sementi di ortaggi; sui tuberi-seme di patate; sulle sementi di piante oleaginose e da fibra; sulle piantine di ortaggi e sulle piante da frutto.
  Evidenzia che si intende così garantire un materiale riproduttivo vegetale diversificato e di qualità elevata, che possa essere adeguato alle condizioni climatiche attuali e future, e contribuire alla sicurezza alimentare, alla protezione della biodiversità e agro-biodiversità e al ripristino degli ecosistemi forestali. La disponibilità e l'accesso alle varietà e ai materiali di base con caratteristiche di sostenibilità rafforzate sono infatti ritenute essenziali per migliorare la sostenibilità, nonché garantire la stabilità della resa della produzione agricola e la produttività degli ecosistemi forestali.
  Sottolinea che la proposta mira inoltre a favorire il progresso tecnico nella produzione di materiale riproduttivo vegetale e nella selezione delle piante, e a creare un quadro per l'introduzione di tecnologie digitali e per l'adozione di nuove tecnologie (ad esempio tecniche biomolecolari) per l'identificazione delle varietà.
  Fa presente che la Commissione mantiene nel nuovo regolamento i due pilastri principali delle direttive vigenti, vale a dire la registrazione delle varietà e la certificazione dei singoli lotti di materiale riproduttivo vegetale.
  In questo contesto, si introduce la norma generale secondo cui il materiale riproduttivo vegetale può essere prodotto e commercializzato soltanto se appartiene a varietà iscritte nei registri nazionali delle varietà e a categorie predefinite. Si consente tuttavia, ad alcune condizioni, la produzione e commercializzazione di materiale eterogeneo.
  Precisa che la conformità del materiale riproduttivo vegetale rispetto ai requisiti previsti deve essere confermata attraverso una procedura di «certificazione ufficiale» e attestate da un'etichetta ufficiale.
  Osserva che la proposta introduce poi norme – in larga misura basate sul richiamato sistema dell'OCSE per le sementi – per l'etichettatura, l'imballaggio, la sigillatura (queste ultime demandate a futuri atti di esecuzione della Commissione europea) e i lotti di materiale riproduttivo vegetale.
  Segnala che l'importazione di materiale riproduttivo vegetale da Paesi terzi sarà consentita soltanto a seguito di una valutazione che dovrà accertare se soddisfa requisiti equivalenti a quelli applicabili al materiale riproduttivo vegetale prodotto e commercializzato nell'Unione. Al fine di incoraggiare l'innovazione, il periodo di registrazione di una varietà, soggetto a rinnovo, sarà di dieci anni, esteso a trent'anni per le piante da frutto e le viti.
  Precisa che nella relazione del Governo sono anticipate alcune proposte di modifica ritenute necessarie e relative a definizioni poco chiare, semplificazioni e deroghe introdotte in relazione all'accesso al mercato di alcuni materiali, alle categorie di commercializzazione del materiale riproduttivo vegetale; alla verifica del valore agronomico e di utilizzazione sostenibile, per l'impatto organizzativo ed economico che le nuove norme possono avere su operatori professionali (ad esempio nuovi obblighi informativi e nuovi oneri economici) e autorità competenti.
  Passando alla seconda proposta, rileva che è volta ad aggiornare e sostituire la vigente direttiva sulla produzione e commercializzazione di materiale forestale di Pag. 218moltiplicazione, vale a dire sementi, parti di piante e piante, utilizzate per la creazione di foreste nuove («imboschimento»), per il reimpianto di superfici arboree («rimboschimento») e per altri tipi di impianto di piante con finalità diverse: dalla produzione di legno e biomateriali alla conservazione della biodiversità, dal ripristino degli ecosistemi forestali all'adattamento ai cambiamenti climatici, dalla mitigazione dei cambiamenti climatici alla conservazione e utilizzazione sostenibile delle risorse genetiche forestali.
  In particolare, la proposta introduce un regime normativo meno oneroso e più semplice, stabilisce i requisiti per l'ammissione di materiale di base destinato alla sua produzione, l'origine e la tracciabilità, le categorie di materiale forestale di moltiplicazione, i requisiti relativi all'identità e alla qualità, la certificazione, l'etichettatura, l'imballaggio, le importazioni, gli operatori professionali, la registrazione di materiale di base e i piani di emergenza nazionali.
  Evidenzia che in questo modo la Commissione mira a garantire la produzione e la commercializzazione di materiale forestale di moltiplicazione di qualità, in grado di contribuire alla creazione e al mantenimento di foreste resilienti, nonché al ripristino degli ecosistemi forestali.
  Fa presente che le nuove norme attribuiscono tra l'altro agli utilizzatori di tale materiale il diritto di essere informati sulla sua qualità e idoneità alle condizioni climatiche ed ecologiche – attuali e future – dell'area in cui sarà impiantato, in modo da consentire di selezionare il materiale forestale adeguato per ogni territorio.
  Ad avviso della Commissione, questa revisione della normativa vigente è necessaria anche per tenere conto di sviluppi legati all'adozione del Green Deal e al sistema per la certificazione del materiale forestale di moltiplicazione destinato al commercio internazionale elaborato dall'OCSE.
  Sottolinea che il materiale forestale di moltiplicazione potrà essere importato da Paesi terzi soltanto se soddisfa requisiti equivalenti a quelli applicati nell'UE, per garantire che tale materiale offra il medesimo livello di qualità di quello prodotto nell'UE.
  Segnala che la relazione del Governo auspica l'uniformazione e semplificazione dei sistemi di certificazione e ritiene necessario approfondire il coinvolgimento di organismi privati nello schema di certificazione. Propone inoltre di: estendere, già in sede di prima applicazione, l'elenco delle specie oggetto del regolamento (anche con l'indicazione delle specie già oggetto di disciplina nazionale o previste da alcune norme regionali in quanto ritenute di importanza strategica per gli ecosistemi mediterranei); chiarire alcune definizioni ritenute non sufficientemente esaustive.
  Rinviando per una illustrazione più dettagliata delle due proposte alla documentazione predisposta dagli uffici e passando alla verifica del rispetto dei principi relativi alle competenze dell'UE, osserva anzitutto che la base giuridica per entrambe le proposte è correttamente individuata dalla Commissione europea nell'articolo 43, paragrafo 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), che consente all'Unione di adottare disposizioni necessarie al perseguimento degli obiettivi della politica agricola comune.
  Con riguardo alla coerenza con il principio di sussidiarietà, segnala che la Commissione europea ricorda preliminarmente che dall'adozione della normativa in materia di commercializzazione, sia del materiale riproduttivo vegetale, che del materiale forestale di moltiplicazione, tutti i settori riferiti a tali attività sono stati in larga misura regolamentati a livello UE con atti che hanno contribuito in modo significativo alla creazione del mercato interno in questo ambito.
  Il nuovo intervento legislativo è ritenuto necessario dalla Commissione per modernizzare la legislazione in materia, armonizzarne l'attuazione e raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo e delle strategie che ne sono seguite, in primo luogo la Strategia dal produttore al consumatore sulla sostenibilità della filiera agro-alimentare.
  Sottolinea che iniziative autonome dei singoli Stati membri creerebbero una frammentazionePag. 219 del mercato in ventisette diversi sistemi nazionali, tale da creare ostacoli alla circolazione di piante, sementi e materiale forestale nel mercato interno e aumenterebbero gli oneri finanziari associati alla registrazione delle varietà, nonché ai necessari controlli di qualità e per l'identificazione delle varietà. Pertanto, gli obiettivi perseguiti dalle due proposte potrebbero essere ottenuti in modo più efficace se la regolamentazione avviene esclusivamente a livello di Unione.
  Quanto al valore aggiunto dell'azione europea, osserva che questo viene individuato dalla Commissione nella predisposizione di un quadro giuridico comune per la produzione e commercializzazione che definisca i relativi requisiti tecnici in luogo di ventisette sistemi nazionali e stabilisca condizioni di parità per gli operatori e un approccio più coerente per affrontare le sfide transfrontaliere della sostenibilità, del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità.
  Con riferimento al principio di proporzionalità, segnala che nella valutazione d'impatto che accompagna le due proposte, si sottolinea che le misure previste non supererebbero quanto necessario per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

  La Commissione sottolinea, al riguardo, che il regolamento per il materiale riproduttivo vegetale determinerà una forte semplificazione sostituendo i numerosi atti vigenti in materia disciplinando tutti gli elementi necessari per la produzione e commercializzazione di sementi, portainnesti, rami, tuberi, piccole piante, alberi interi, colture agricole, viti, piante da frutto e altri.
  Ricorda, inoltre, che gli Stati membri potranno stabilire requisiti nazionali più rigorosi per la qualità del materiale riproduttivo vegetale, al fine di adeguare i requisiti tecnici alle loro specifiche condizioni agroecologiche, a determinate condizioni e in via temporanea, in casi debitamente giustificati, e previa autorizzazione da parte della Commissione. In particolare la prima proposta di regolamento lascia agli Stati membri la flessibilità di attuare norme relative all'esame di varietà in funzione del valore agronomico e di utilizzazione sostenibile, secondo modalità adattate alle condizioni agro-ecologiche locali.
  In merito alla scelta del regolamento in luogo della direttiva, evidenza che la Commissione richiama la necessità di garantire che tutti gli Stati membri applichino le medesime disposizioni, riducendo le possibilità di deroghe e di norme meno rigorose, salvo quanto espressamente consentito. Le norme proposte, rimuovendo l'applicazione di norme diverse e discriminatorie, dovrebbero inoltre meglio tutelare gli interessi degli operatori professionali e la concorrenza.
  Sottolinea infine che entrambe le proposte conferiscono alla Commissione il potere di adottare, con riferimento a numerose e delicate materie, atti delegati e atti di esecuzione, volti non soltanto a definire dettagli tecnici ma anche in molti casi ad adeguare, integrare o persino derogare le norme legislative.
  Alla luce di questi elementi, ritiene che la coerenza della proposta con i principi di sussidiarietà e soprattutto di proporzionalità vada verificata in modo più approfondito nel corso dell'esame.
  A questo riguardo, ricorda che l'esame della proposta relativa al materiale riproduttivo vegetale risulta concluso da parte del Parlamento irlandese, che non ha ravvisato aspetti problematici, mentre è in corso presso la Camera dei Rappresentanti belga, il Bundestag e il Bundesrat tedeschi, il Senato rumeno, il Consiglio Nazionale della Repubblica Slovacca, e i parlamenti danese, finlandese, lettone e svedese.
  La proposta sul materiale forestale per moltiplicazione è stata anch'essa esaminata, con analogo esito, dal Parlamento irlandese ed è tuttora in corso presso la Camera dei Rappresentanti belga, il Bundesrat tedesco, il Senato rumeno, il Consiglio Nazionale della Repubblica Slovacca, e i parlamenti danese, finlandese, lettone e svedese.
  Sottolinea che nessuna di tali assemblee ha al momento evidenziato profili problematici di sussidiarietà e proporzionalità, che potranno tuttavia emergere nel prosieguo dell'esame.Pag. 220
  Tenendo conto che il termine per la verifica di sussidiarietà scade l'8 dicembre prossimo, propone di svolgere un breve ciclo di audizioni di rappresentanti delle varie associazioni imprenditoriali di settore al fine di meglio apprezzare l'impatto della proposta.

  La seduta termina alle 14.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 23 novembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.25 alle 14.30.