CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 novembre 2023
204.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 21 novembre 2023.Presidenza del presidente Luca SBARDELLA.

  La seduta comincia alle 10.20.

DL 132/2023: Disposizioni urgenti in materia di proroga di termini normativi e versamenti fiscali.
C. 1551.
(Parere alle Commissioni V e VI).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Luca SBARDELLA presidente e relatore, ricorda che il Comitato è chiamato ad esprimere il prescritto parere nella seduta odierna. In qualità di relatore, procedo all'illustrazione del provvedimento in esame. Rileva quindi che il provvedimento, a seguito delle significative modifiche introdotte dal Senato, è passato da 17 a 41 articoli. Segnala che l'unico comma dell'articolo 1 interviene sulla disciplina del Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, prorogando al 31 dicembre 2023 (in luogo del termine del 30 giugno 2023, fissato dal comma 3 dell'articolo 64 del decreto-legge 25 maggio 2021, n. 73, convertito, con modificazioni, dalla legge 23 luglio 2021, n. 106) l'estensione della garanzia massima dell'80 per cento, a valere sul Fondo medesimo, sulla quota capitale dei mutui destinati alle categorie prioritarie, aventi specifici requisiti di reddito ed età. Rammenta che le categorie prioritarie sono le giovani coppie, i nuclei familiari monogenitoriali con figli minori, i conduttori di alloggi IACP e i giovani di età inferiore ai 36 anni, in possessoPag. 45 di ISEE non superiore a 40.000 euro annui, richiedenti un mutuo superiore all'80 per cento dell'immobile, ivi compresi gli oneri accessori. L'articolo 1-bis, introdotto nel corso dell'esame da parte del Senato, proroga, fino al 31 dicembre 2024, la durata dei contratti di locazione o di assegnazione in godimento degli immobili residenziali realizzati, in regime di edilizia agevolata, con il programma straordinario di edilizia residenziale per i dipendenti delle amministrazioni dello Stato impegnati nella lotta alla criminalità organizzata (comma 1). Si prevede, inoltre, fino al 31 dicembre 2024 l'obbligo, a carico del proprietario che intende trasferire a titolo oneroso le suddette unità immobiliari, di notificare la proposta di alienazione all'assegnatario, a cui è attribuito il diritto di prelazione (comma 2). Sono inoltre rinnovati fino al 31 dicembre 2024 i contratti scaduti, al fine di consentire l'esercizio del diritto di prelazione in base a determinate condizioni (comma 3). Il comma 4 dell'articolo 1-bis prevede il rinnovo fino al 31 dicembre 2024 dei contratti scaduti alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge, ai medesimi termini e condizioni, al fine di consentire l'esercizio del diritto di prelazione. Il rinnovo dei contratti scaduti non può avvenire se è intervenuto un provvedimento passato in giudicato di rilascio dell'immobile. Il comma 5 prevede che quanto disposto dall'articolo non pregiudica le facoltà di riscatto eventualmente previste a favore degli assegnatari degli immobili.
  Fa presente che l'articolo 2, modificato in sede referente, proroga – dal 30 settembre al 15 novembre 2023 – il termine per il versamento in unica soluzione dell'imposta sostitutiva sul valore di acquisto delle cripto-attività possedute alla data del 1° gennaio 2023 e posticipa, alla medesima data del 15 novembre 2023, il termine a partire dal quale è possibile rateizzare l'importo dovuto.
  Quanto all'articolo 3, segnala che i commi 1 e 2 rimettono in termini i soggetti che, a causa degli eventi meteorologici che hanno colpito il territorio della Regione Lombardia nel mese di luglio 2023, sono stati impossibilitati ad effettuare tempestivamente i versamenti dei tributi, dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l'assicurazione obbligatoria, in scadenza nel periodo dal 4 al 31 luglio 2023. I predetti versamenti sono considerati tempestivi se effettuati, senza l'applicazione di sanzioni e interessi, in unica soluzione entro la data del 31 ottobre 2023 (comma 1). Ai sensi del comma 2 non si fa luogo, in ogni caso, alla restituzione delle somme che, nelle more, siano state versate in adempimento del dovuto, eventualmente per effetto di versamento tardivo con applicazione di sanzione e interessi, ovvero attraverso l'istituto del ravvedimento. Il comma 2-bis dell'articolo 3, introdotto dal Senato, con una novella all'articolo 3, comma 10 del decreto-legge n. 198 del 2022 (convertito dalla legge n. 14 del 2023), proroga al 1° gennaio 2025 l'applicazione delle disposizioni in materia di contenimento della spesa pubblica per assicurare lo svolgimento delle proprie attività da parte della Fondazione Enea Tech e Biomedical. Il comma 2-ter dell'articolo 3, anch'esso introdotto dal Senato, prevede che alla società di gestione del risparmio Invimit SGR S.p.a. non si applichino i vincoli, divieti e obblighi in materia di contenimento della spesa pubblica previsti per i soggetti presenti nell'elenco ISTAT delle amministrazioni pubbliche incluse nel conto economico consolidato. Rimangono comunque fermi gli obblighi inerenti all'equilibrio dei bilanci e alla sostenibilità del debito, i limiti applicabili alle spese di personale e taluni obblighi informativi. Si prevede, altresì, che non si applichino alla medesima società talune norme relative ai limiti nella determinazione dei compensi degli amministratori, investiti di particolari cariche. Si dispone, infine, circa la copertura degli oneri pari – in termini di fabbisogno e indebitamento netto – a 500.000 euro annui a decorrere dal 2024. Segnala che nel corso dell'esame da parte del Senato, all'articolo 3 è stato aggiunto anche il comma 2-quater, volto a prorogare alcuni termini previsti per effettuare i versamenti e gli adempimenti sospesi nei confronti dei contribuentiPag. 46 colpiti dall'alluvione del mese di maggio 2023.
  L'articolo 3-bis, introdotto dal Senato, riapre i termini del cosiddetto ravvedimento speciale, disciplinato dalla legge di bilancio 2023, consentendo di regolarizzare la posizione dei contribuenti mediante versamento in un'unica soluzione del dovuto, entro il 20 dicembre 2023, nonché la rimozione di eventuali regolarità e omissioni entro la medesima data.
  Fa presente che l'articolo 4 – novellando i commi 100 e 105 dell'articolo 1 della legge di bilancio 2023 legge 29 dicembre 2022, n. 197 – proroga i termini di alcune condizioni necessarie per avvalersi delle agevolazioni fiscali previste per le cessioni o assegnazioni da parte delle società di beni immobili e di beni mobili registrati ai soci.
  L'articolo 5 differisce al 15 ottobre 2023 il termine di decadenza per la comunicazione in caso di variazione del codice IBAN necessaria ai fini dell'accredito dell'indennizzo spettante ai risparmiatori che hanno subìto un pregiudizio ingiusto da parte di banche e loro controllate.
  L'articolo 5-bis, introdotto dal Senato, proroga fino al 31 dicembre 2023 il termine per l'esercizio delle azioni di accertamento e liquidazione dei danni subìti dalle vittime di crimini di guerra e contro l'umanità dalle forze del Terzo Reich.
  Segnala quindi che l'articolo 6, al comma 1, stabilisce che entro il termine del 30 novembre 2024 i contribuenti che applicano il regime forfetario devono adempiere, relativamente al periodo d'imposta 2021, agli specifici obblighi informativi previsti dalla legislazione vigente. Il comma 1-bis, inserito nel corso dell'esame da parte del Senato, proroga al 31 dicembre 2026 il termine per il completamento del processo di digitalizzazione della Commissione nazionale per le società e la borsa (CONSOB), consentendo al contempo alla stessa Autorità di inquadrare in ruolo i dipendenti assunti con contratto a tempo determinato mediante apposito esame-colloquio. Il comma 1-ter – anch'esso introdotto dal Senato – conferma, nelle more dell'approvazione della riforma del Quadro di governance economica della Unione europea, l'applicazione per gli anni 2023 e 2024 della metodologia per la determinazione del parametro di «virtuosità» delle regioni, in termini di contenimento delle spese e di rispetto del patto di stabilità interno, ai fini della redistribuzione, tra le regioni a statuto ordinario, della quota premiale del 10 per cento dei trasferimenti erariali assegnati per il cosiddetto «federalismo amministrativo», ai sensi dell'articolo 6, comma 20, terzo periodo, del decreto-legge n. 78 del 2010. La disposizione richiamata prevede infatti un meccanismo di premialità, a decorrere dal 2011, a vantaggio delle regioni che abbiano contenuto i compensi dei consiglieri regionali e che abbiano applicato «volontariamente» misure di contenimento della spesa. Il comma 1-ter dell'articolo 6 del decreto in esame precisa alcune definizioni contenute nella norma richiamata, al fine di rapportarle alla normativa vigente, in considerazione del superamento del patto di stabilità interno per gli enti territoriali e della sua sostituzione, a partire dal 2017, con il nuovo principio del pareggio di bilancio.
  L'articolo 6-bis, introdotto dal Senato, proroga al 31 ottobre 2023 (dal 31 luglio 2023) il termine entro il quale i comuni devono certificare il raggiungimento degli obiettivi di servizio relativi al potenziamento dei servizi sociali comunali, del servizio asili nido e del trasporto scolastico di alunni con disabilità – cui sono collegati i trasferimenti di risorse dal Fondo di solidarietà comunale – attraverso la compilazione delle schede di monitoraggio da trasmettere digitalmente alla SOSE S.p.A.
  Fa presente che l'articolo 6-ter, anch'esso introdotto dal Senato, al comma 1, differisce all'anno di imposta 2025 l'obbligo di redigere la delibera di approvazione delle aliquote dell'IMU tramite l'elaborazione dello specifico prospetto, utilizzando l'applicazione informatica messa a disposizione sul portale del Ministero dell'economia e delle finanze. Il comma 2 modifica la disciplina del contributo alla finanza pubblica a carico di regioni ed enti locali previsto dalla legge di bilancio 2021 – al comma 850 dell'articolo 1 – per il triennio 2023-2025, Pag. 47al fine di escludere da tale contributo, per l'anno 2023, comuni, province e città metropolitane, per i quali il predetto contributo si applica limitatamente agli anni 2024 e 2025. Il comma 3 reca la copertura degli oneri derivanti dal comma 2, pari a 150 milioni di euro per l'anno 2023. Il comma 4 delinea il procedimento di determinazione del riparto del concorso alla finanza pubblica a carico dei comuni, delle province e delle città metropolitane, sostituendo, conseguentemente, il comma 853 dell'articolo 1 della medesima legge di bilancio 2021, che aveva finora dettato la disciplina di tale riparto. In particolare, la nuova formulazione del citato comma 853 prevede che il riparto di tale concorso sia effettuato, per ciascuno degli anni 2024 e 2025, con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, da emanare entro il 31 gennaio 2024, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città e autonomie locali. La disciplina precedente prevedeva che tale riparto fosse determinato, invece, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri. Il comma prosegue prevedendo, altresì, che il riparto sia formulato in proporzione agli impegni di spesa corrente, al netto della spesa relativa alla Missione 12: Diritti sociali, politiche sociali e famiglia, come risultanti dal rendiconto di gestione 2022 o, in caso di mancanza, dall'ultimo rendiconto approvato, trasmesso alla Banca dati delle amministrazioni pubbliche (BDAP) alla data del 30 novembre 2023. Per gli anni 2024 e 2025, le somme a qualunque titolo spettanti per ciascun anno a ciascun ente sono erogate al netto del rispettivo concorso alla finanza pubblica. In caso di incapienza, si applicano le procedure previste all'articolo 1, commi 128 e 129, della legge n. 228 del 2012. Per la quota del concorso relativa ai comuni appartenenti al territorio della regione Valle d'Aosta, si prevede che l'importo del concorso sia versato dalla regione all'erario; in mancanza di tale versamento, l'importo è trattenuto dal Ministero dell'economia e delle finanze a valere sulle somme a qualsiasi titolo spettanti alla regione Valle d'Aosta. Il comma 4 prevede, infine, che in caso di mancato raggiungimento dell'intesa, in seno alla Conferenza Stato-città e autonomie locali, entro 30 giorni dalla data di prima iscrizione all'ordine del giorno della proposta, il decreto del Ministro dell'interno può essere comunque adottato. Ciascun ente accerta le entrate di cui ai periodi precedenti al lordo del contributo alla finanza pubblica e impegna tale spesa al lordo delle minori somme ricevute, provvedendo, per le entrate non riscosse, all'emissione di mandati versati in quietanza di entrata.
  L'articolo 6-quater, introdotto dal Senato, proroga di ulteriori sei mesi (fino al 31 dicembre 2023) il termine per l'ultimazione degli investimenti in macchinari, impianti, beni strumentali e attrezzature (cosiddetta «Nuova Sabatini»), per le iniziative con contratto di finanziamento stipulato dal 1° gennaio 2022 al 30 giugno 2023.
  L'articolo 6-quinquies, anch'esso introdotto dal Senato, estende fino al 2026 l'applicazione della norma che consente agli enti territoriali di utilizzare, senza vincoli di destinazione, le risorse derivanti da operazioni di rinegoziazione di mutui e dal riacquisto dei titoli obbligazionari emessi.
  L'articolo 7, ai commi da 1 a 3, anticipa dal 31 dicembre al 16 novembre 2023 il termine di utilizzabilità dei crediti di imposta, riconosciuti per il primo e il secondo trimestre 2023, volti a contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo alle imprese. Il comma 3-bis, introdotto durante l'esame al Senato, proroga di un anno, cioè fino al 31 dicembre 2024, l'efficacia della norma transitoria secondo cui, in deroga ai vigenti atti autorizzativi, in caso di impianti di produzione di cemento autorizzati allo svolgimento delle operazioni di recupero di rifiuti «R1» (utilizzazione dei rifiuti principalmente come combustibile o come altro mezzo per produrre energia) con limiti quantitativi orari, giornalieri o riferiti ad altro periodo inferiore all'anno, si considera vincolante soltanto il quantitativo massimo annuo di utilizzo, limitatamente ai quantitativi effettivamente avviati al recupero energetico.
  L'articolo 7-bis, introdotto dal Senato, proroga il termine a partire dal quale, ai fini del raggiungimento degli obiettivi e del Pag. 48rispetto, nel settore trasporti, degli obblighi di copertura del fabbisogno energetico da fonti rinnovabili al 2030, non è più conteggiata la quota di biocarburanti e bioliquidi, nonché di combustibili da biomassa, prodotti a partire da olio di palma, fasci di frutti di olio di palma vuoti e acidi grassi derivanti dal trattamento dei frutti di palma da olio (PFAD), salvo che gli stessi siano certificati come biocarburanti, bioliquidi o combustibili da biomassa a basso rischio di cambiamento indiretto della destinazione d'uso dei terreni. Detto termine è differito al terzo mese successivo quello di approvazione di un sistema volontario a basso rischio ILUC e comunque non oltre il 1° gennaio 2025.
  L'articolo 7-ter, introdotto dal Senato, proroga alcune deroghe previste, in determinate condizioni, per i gestori degli impianti di generazione di energia elettrica alimentati a carbone con potenza termica nominale superiore a 300 MW.
  L'articolo 7-quater, anch'esso introdotto nel corso dell'esame in Senato, rifinanzia per un importo pari a 8 milioni di euro per l'anno 2023 il fondo di cui all'articolo 1, comma 494, della legge 29 dicembre 2022, n. 197 – finalizzato a garantire un completo ed efficace sistema di collegamenti aerei da e per la Sicilia e da e per la Sardegna – e reca alcune disposizioni in merito ai collegamenti con l'aeroporto dell'Isola d'Elba.
  Segnala quindi che il comma 1 dell'articolo 8 proroga dal 30 settembre 2023 al 31 dicembre 2023 la norma transitoria sul diritto al ricorso al lavoro agile da parte dei dipendenti, pubblici e privati, rientranti nelle situazioni di fragilità di cui al decreto ministeriale 4 febbraio 2022 e pone una norma specifica per l'applicabilità per il personale docente della medesima disposizione oggetto di proroga. Il successivo comma 2 provvede sia alla quantificazione dell'onere finanziario derivante dalla suddetta proroga e relativo all'esigenza delle sostituzioni del personale delle istituzioni scolastiche sia alla copertura del medesimo onere.
  Il comma 1 dell'articolo 8-bis, introdotto in Senato, proroga dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024 la facoltà che, in deroga all'articolo 328 del codice della navigazione, tutti i contratti di arruolamento dei membri dell'equipaggio o del personale dei servizi ausiliari di bordo vengano stipulati dal comandante della nave ovvero dall'armatore o da un suo procuratore nelle forme di cui all'articolo 329 del codice della navigazione.
  L'articolo 9, al comma 1, dispone la sesta proroga, al 1° dicembre 2023, di due organi consultivi dell'Agenzia italiana del Farmaco, la Commissione consultiva tecnico-scientifica ed il Comitato prezzi e rimborso, scaduti il 1° ottobre. Il comma 1-bis, introdotto dal Senato, differisce al 31 marzo 2024 l'entrata in vigore del regolamento del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti sulla formazione degli assistenti bagnanti e, conseguentemente, proroga alla stessa data la validità delle autorizzazioni all'esercizio di attività di formazione e concessione per lo svolgimento delle attività di salvamento acquatico che siano state rilasciate entro il 31 dicembre 2011. Il comma 1-ter differisce al 30 novembre 2023 il termine per il versamento di importi dovuti a titolo di pay-back dalle aziende fornitrici di dispositivi medici al Servizio Sanitario Nazionale. Il termine in questione è scaduto lo scorso 30 ottobre. I commi da 1-quater a 1-octies, introdotti durante l'esame in Senato, apportano modifiche alla normativa vigente relativa al Sistema sanitario della Regione Calabria: viene prorogato al 31 dicembre 2024 il periodo massimo di applicabilità delle misure a sostegno del Servizio sanitario della Regione Calabria. Inoltre, i Commissari straordinari decadono, ove non confermati, il sessantesimo giorno successivo alla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto; viene soppressa la disposizione che attualmente esclude, fino al 31 dicembre 2025, la possibilità di azioni esecutive nei confronti degli enti ed aziende del Servizio sanitario della Regione Calabria, al fine di agevolare la definizione della infrazione n. 2023/4001 per presunta violazione della direttiva 2011/7/UE in relazione ai pagamenti dovuti dal servizio sanitario della Regione Calabria; si prevede Pag. 49che il Commissario ad acta possa avvalersi, ai fini dell'affidamento di appalti, lavori e forniture, degli strumenti di acquisto e negoziazione messi a disposizione non solo dalla società Consip S.p.A. o, in alternativa – e previa convenzione – della Stazione Unica Appaltante della Regione Calabria, ma anche dell'Azienda per il Governo della Sanità della Regione Calabria – «Azienda Zero»; è autorizzata la spesa di 19,4 milioni di euro per il 2024 e di 38,6 milioni per il 2025, ai fini del completamento dei piani di riorganizzazione di cui all'articolo 2, comma 1 del decreto-legge n. 34/2020 e di quelli derivanti dall'adeguamento ai nuovi requisiti, imposti dalla pandemia di Covid-19, delle progettazioni di alcune strutture sanitarie, con oneri corrispondentemente coperti mediante riduzione della vigente autorizzazione di spesa per l'edilizia sanitaria, a valere sulla quota assegnata alla Regione Calabria.
  Evidenzia che l'articolo 9-bis, introdotto dal Senato, prevede che le Regioni e le province autonome, al fine consentire la continuità e la regolarità del servizio di trasporto pubblico locale, comunichino al Ministero delle infrastrutture e trasporti l'elenco dei veicoli con caratteristiche antinquinamento Euro 3, adibiti a trasporto pubblico locale, per i quali richiedono l'esonero dal divieto di circolazione previsto a decorrere dal 1° gennaio 2024.
  L'articolo 10, modificato dal Senato, al comma 1 proroga dal 7 ottobre 2023 al 7 dicembre 2023 il termine entro il quale devono concludersi i lavori delle commissioni nazionali riferiti al sesto quadrimestre della tornata dell'abilitazione scientifica nazionale 2021-2023. Il comma 2 autorizza fino al 31 dicembre 2023 la spesa di 55,6 milioni di euro per consentire il pagamento dei contratti di supplenza breve e saltuaria del personale scolastico, disponendo che ai relativi oneri si provvede mediante utilizzo delle risorse disponibili, relativamente al 2023, del Programma operativo nazionale Istruzione 2014-2020. Il comma 2-bis – inserito dal Senato – differisce al 31 gennaio 2024 il termine (attualmente scaduto) per l'emanazione del decreto ministeriale (previsto dalla disciplina in materia di sicurezza sul lavoro) sulla definizione delle modalità della valutazione congiunta dei rischi relativi agli edifici utilizzati dalle istituzioni scolastiche; tale valutazione deve essere operata dal dirigente dell'istituzione scolastica congiuntamente all'amministrazione tenuta, ai sensi delle norme o delle convenzioni applicabili, alla fornitura e manutenzione degli edifici. Il comma 2-ter differisce dal 2023 al 2024 il termine ultimo entro cui il Ministero dell'istruzione e del merito è autorizzato a bandire, previa intesa con il Presidente della Conferenza episcopale italiana, un concorso per la copertura del 30 per cento dei posti per l'insegnamento della religione cattolica che si prevede siano vacanti e disponibili negli anni scolastici dal 2022/23 al 2024/25. Il comma 2-quater proroga dal 1° settembre 2023 al 1° dicembre 2023 il termine per l'immissione in ruolo del personale interessato dalla procedura relativa alla copertura di posti di collaboratore scolastico vacanti e disponibili, già autorizzati nell'ambito della stabilizzazione di personale proveniente dalle imprese di pulizia impegnate nelle scuole. Il comma 2-quinquies proroga fino all'anno scolastico 2024/2025 la possibilità (già prevista per gli anni scolastici 2021/2022, 2022/2023 e 2023/2024) di conferire in via straordinaria incarichi temporanei attingendo anche alle graduatorie degli educatori dei servizi educativi per l'infanzia.
  Fa quindi presente che l'articolo 10-bis, introdotto dal Senato, reca, per un verso, la proroga della sospensione dell'efficacia del decreto – previsto dall'articolo 10, comma 10-bis del Codice della strada – sui trasporti eccezionali e, per l'altro, istituisce un tavolo tecnico presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (MIT) volto ad individuare i corridoi dedicati a tali trasporti. Tale tavolo tecnico ha il compito di definire – entro il 30 ottobre 2024 – il Piano nazionale per i trasporti in condizioni di eccezionalità, che deve essere adottato con decreto del MIT, di concerto con il Ministro dell'interno e sentita la Conferenza unificata.
  L'articolo 10-ter, anch'esso introdotto dal Senato, estende fino al 31 dicembre 2025 il Pag. 50termine per la presentazione delle istanze di indennizzo per le vittime dei reati intenzionali violenti, fissando al 31 ottobre 2025 la data entro la quale devono essere maturati i requisiti e le condizioni per poter richiedere l'indennizzo.
  L'articolo 10-quater, introdotto dal Senato, modifica una norma transitoria sul versamento della contribuzione previdenziale relativa ai soggetti titolari di rapporti di lavoro sportivo nella forma di collaborazioni coordinate e continuative; la formulazione vigente della norma consente che i versamenti in oggetto, concernenti i corrispettivi al lavoratore per i periodi tra il luglio 2023 e il settembre 2023, siano effettuati in unica soluzione entro il 31 ottobre 2023; la novella di cui al presente articolo differisce quest'ultimo termine al 30 novembre 2023 ed estende l'ambito di applicazione della stessa norma transitoria ai versamenti relativi ai corrispettivi per il mese di ottobre 2023.
  L'articolo 11, in attesa dell'esercizio da parte del Governo della delega (conferita dalla legge 17 giugno 2022, n. 71) per la riforma del Consiglio della magistratura militare, rinvia al 31 gennaio 2024 il termine per l'indizione delle elezioni per il rinnovo dei componenti del Consiglio.
  L'articolo 11-bis, introdotto dal Senato, reca disposizioni in materia di rappresentatività sindacale ai fini della contrattazione collettiva all'interno della pubblica amministrazione in relazione al periodo contrattuale 2025-2027, in particolare ponendo al 31 dicembre 2024 (in luogo del 31 dicembre 2023) la data con riferimento alla quale sono rilevati i dati relativi alle deleghe rilasciate a ciascuna amministrazione. Vengono altresì differite al 2025 le elezioni delle RSU (Rappresentanze sindacali unitarie).
  Segnala che l'articolo 12 proroga di un mese il termine di rilevazione, per l'anno 2023, della forza effettiva della Forza armata o della Forza di polizia a ordinamento militare, ai fini della valutazione della rappresentatività delle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari.
  L'articolo 13 autorizza la prosecuzione per il 2023 delle attività emergenziali connesse alla crisi ucraina, in particolare le forme di assistenza coordinate dai Presidenti delle regioni e dai Presidenti delle province autonome di Trento e di Bolzano dietro il previsto coordinamento del Dipartimento della protezione civile. A tal fine il decreto-legge destina 36 milioni (attingendoli al Fondo per le emergenze nazionali).
  L'articolo 13-bis, introdotto dal Senato, proroga gli importi e i quantitativi massimi complessivi (realizzati da Consip S.p.A. e dai soggetti aggregatori) degli strumenti di acquisto e di negoziazione per l'affidamento di servizi di sicurezza da remoto, compliance e controllo e sicurezza on premise nella Pubblica Amministrazione qualora il termine della durata non sia ancora scaduto alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame. Si dispone inoltre un incremento dei loro importi e quantitativi massimi in misura pari al 50 per cento del valore iniziale.
  Segnala che i commi 1 e 2 dell'articolo 14 prorogano dal 30 ottobre 2023 al 30 novembre 2023 il termine per l'adozione, secondo la procedura speciale già prevista dalle norme transitorie oggetto della proroga, di modifiche del regolamento di organizzazione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, del regolamento di organizzazione degli uffici di diretta collaborazione del Ministro medesimo e del regolamento sull'organizzazione e il funzionamento degli uffici dell'Avvocatura dello Stato. Il comma 2-bis – inserito dal Senato – prevede (in via legislativa) una modifica della medesima disciplina regolamentare degli uffici di diretta collaborazione del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, consentendo un elevamento della relativa dotazione di personale e provvedendo alla copertura del conseguente onere finanziario. I commi 2-ter e 2-quater incrementano di 250.000 euro annui, a decorrere dal 2024, il limite di spesa per il conferimento di incarichi di collaborazione destinati agli uffici di diretta collaborazione del Ministro dell'economia e delle finanze.
  L'articolo 14-bis, introdotto in Senato, prevede la proroga al 31 dicembre 2024 del termine di temporaneo ripristino delle sezioniPag. 51 distaccate insulari di tribunale di Ischia, Lipari e Portoferraio, precedentemente fissato al 31 dicembre 2023.
  L'articolo 15 consente di prorogare il termine per completare il programma di cessione dei complessi aziendali nell'ambito della procedura di amministrazione straordinaria di grandi imprese in stato di insolvenza, fino ad un termine di ulteriori ventiquattro mesi nei casi in cui risulti pendente un contenzioso giurisdizionale avente a oggetto la validità, in tutto o in parte, della cessione dei complessi aziendali, con provvedimento del Ministro delle imprese e del made in Italy. Per effetto delle modifiche apportate in sede referente è stato precisato che il termine di durata del programma dell'amministrazione straordinaria si intende esteso sino alla scadenza del termine ultimo per l'attuazione del Piano ambientale e comunque fino alla definitiva cessione dei complessi aziendali.
  Evidenzia che l'articolo 15-bis, introdotto dal Senato, proroga dal 31 dicembre 2023 al 31 dicembre 2024 il termine di vigenza dell'obbligo, in capo alle imprese operanti nel settore della raffinazione di idrocarburi che gestiscono attività di rilevanza strategica, di dare tempestiva comunicazione al Ministero delle imprese e del made in Italy (MIMIT) di rischi di continuità produttiva idonei a recare pregiudizio all'interesse nazionale e conseguenti a sanzioni imposte nell'ambito dei rapporti internazionali tra Stati.
  L'articolo 15-ter, anch'esso introdotto dal Senato, prevede una proroga al 31 dicembre 2023 per la richiesta del ricalcolo del prelievo supplementare e di rateizzazione dei debiti derivanti dai mancati pagamenti relativi alle quote-latte.
  L'articolo 15-quater, introdotto dal Senato, novella il Codice dei contratti pubblici al fine di ridefinire, in modo estensivo, la causa di conflitto di interesse negli appalti pubblici e di modificare il termine minimo per la ricezione delle domande di partecipazione nelle procedure competitive con negoziazione.
  L'articolo 15-quinquies, inserito anch'esso dal Senato, rifinanzia l'autorizzazione di spesa relativa all'Istituto di Ricerche Tecnopolo Mediterraneo per lo Sviluppo Sostenibile di 0,5 milioni per ciascuno degli anni 2023 e 2024.
  L'articolo 15-sexies, inserito dal Senato, differisce al 31 dicembre 2024 il termine per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero della città di Siracusa ed estende a due anni – invece che uno – la prorogabilità del Commissario straordinario nominato allo scopo della realizzazione del Polo. Il medesimo articolo dispone inoltre in merito alla copertura dei relativi oneri.
  L'articolo 16 reca l'autorizzazione al Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio, ai fini dell'attuazione delle disposizioni recate dal decreto in esame. Il Ministro può altresì disporre il ricorso ad anticipazioni di tesoreria, se necessario.
  L'articolo 16-bis, inserito dal Senato, reca alcune modifiche all'articolo 18 del decreto-legge n. 189 del 2016 in materia di centrale unica di committenza per le aree terremotate colpite dagli eventi sismici del 2016.
  L'articolo 17 infine dispone che il decreto-legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Il decreto-legge è dunque vigente dal 30 settembre 2023.
  Quanto al rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, fa presente che il contenuto del provvedimento è riconducibile principalmente alle materie «sistema tributario e contabile dello Stato» e «ordinamento e organizzazione amministrativa dello Stato e degli enti pubblici nazionali», di competenza esclusiva statale (ai sensi dell'articolo 117, secondo comma, rispettivamente lettera e) e lettera g), della Costituzione), nonché alla materia di competenza concorrente «coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario» (ai sensi dell'articolo 117, terzo comma, della Costituzione).
  A tale ultimo proposito segnala che, in considerazione della difficile congiuntura economica, a partire dagli anni della crisi economico-finanziaria del 2010-2011, la Corte costituzionale ha progressivamente ampliato gli ambiti di intervento del legislatore statale, avallando nei fatti la scelta, Pag. 52da questi effettuata in diverse occasioni, di introdurre vincoli anche molto puntuali per il contenimento della spesa delle regioni e degli enti locali (sentenze n. 23 del 2014 e n. 198 del 2012). Un più ampio potere del legislatore statale è stato riconosciuto anche nei confronti delle regioni a statuto speciale, avendo la Corte ritenuto che, in un contesto di grave crisi economica, il legislatore possa discostarsi dal modello consensualistico nella determinazione delle modalità del concorso delle autonomie speciali alle manovre di finanza pubblica (sentenze n. 23 del 2014 e n. 193 del 2012). In ogni caso, fa presente che il provvedimento in esame, andando a delineare (all'articolo 6-ter, comma 4) il procedimento di determinazione del riparto del concorso alla finanza pubblica a carico dei comuni, delle province e delle città metropolitane, stabilisce che tale riparto venga effettuato previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
  Evidenzia che, con riguardo ai contenuti del provvedimento, assumono rilievo anche le materie di competenza esclusiva statale «armonizzazione dei bilanci pubblici», «perequazione delle risorse finanziarie», «tutela della concorrenza», «giurisdizione e norme processuali» e «ordinamento civile» (di cui all'articolo 117, secondo comma, lettere e) ed l), della Costituzione), nonché quelle di competenza concorrente «produzione, trasporto e distribuzione nazionale dell'energia», «tutela della salute», «protezione civile», «governo del territorio», «grandi reti di trasporto e di comunicazione» «tutela e sicurezza del lavoro», «istruzione».
  Rammenta che l'articolo 10-bis – nella parte in cui dispone l'istituzione presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di un tavolo tecnico per la definizione del Piano nazionale per i trasporti in condizioni di eccezionalità, volto ad individuare i corridoi dedicati a tali trasporti – stabilisce che il piano in questione venga adottato previa intesa in sede di Conferenza unificata.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Il Comitato approva la proposta di parere favorevole del relatore.

  La seduta termina alle 10.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 21 novembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.10 alle 16.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 21 novembre 2023.Presidenza del presidente Nazario PAGANO.Interviene il Sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 17.10.

DL 133/2023: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 1458 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 16 novembre 2023.

  Nazario PAGANO, presidente, dopo aver dato conto delle sostituzioni, ricorda che il relatore ha presentato l'articolo aggiuntivo 9.0.10 (vedi allegato 2), in relazione al quale non sono stati presentati subemendamenti, il cui termine è scaduto venerdì 17 novembre alle ore 12. Ricorda altresì che nella seduta del 16 novembre scorso la Commissione ha interrotto i suoi lavori con la votazione dell'emendamento Kelany 1.10.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene sull'ordine dei lavori per chiedere alla presidenza un chiarimento. In particolare, domanda se, a partire da questa seduta, i gruppi potranno comunicare le sostituzioni soltanto all'inizio della seduta stessa.

Pag. 53

  Nazario PAGANO, presidente, precisa che la Commissione si trova in fase di dichiarazione di voto e pertanto le sostituzioni devono essere presentate in modo da individuare i soggetti legittimati a svolgere le dichiarazioni di voto.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) fa presente che si tratta di un'innovazione dal momento che, fino ad oggi, nella Commissione Affari costituzionali le sostituzioni sono state ammesse fino a prima del voto.

  Nazario PAGANO, presidente, precisa che non si tratta di una procedura della I Commissione ma di tutte le Commissioni considerata la fase di dichiarazione di voto.

  Matteo MAURI (PD-IDP) sottoscrive, anche a nome di tutto il gruppo del Partito democratico in Commissione, gli emendamenti del collega Zaratti, e domanda alla presidenza se siano in procinto di essere trasmessi altri emendamenti del Governo o del relatore.

  Francesco MICHELOTTI (FDI), relatore, fa presente che due proposte emendative a sua firma sono al momento al vaglio del Ministero dell'economia e delle finanze.

  Riccardo RICCIARDI (M5S) precisa, preliminarmente, che non intende criticare l'operato della presidenza, ma ritiene che l'atteggiamento della maggioranza, volto a limitare il dibattito, sia inaccettabile e contesta la chiusura da parte della stessa maggioranza ad ogni possibilità di modifica del testo del decreto avanzata dalle opposizioni. Sottolinea come l'unico interesse della maggioranza sia quello di approvare il provvedimento senza neppure discuterlo e, per tale ragione, preannuncia che il gruppo del M5S abbandonerà la seduta e non parteciperà ai lavori della Commissione.

  Nazario PAGANO, presidente, si rammarica per la decisione del gruppo del M5S, che pure comprende, e ribadisce che non vi è nessuna intenzione della presidenza di ridurre gli spazi del dibattito.

  Alfonso COLUCCI (M5S) aggiunge che la scelta del gruppo M5S non dipende dalla volontà di disertare i lavori, ma serve a stigmatizzare la mancanza di un serio e costruttivo confronto.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che l'esame riprende, quindi, dall'emendamento Zaratti 1.11, sul quale il relatore e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario.

  Matteo MAURI (PD-IDP) illustra l'emendamento Zaratti 1.11, il cui fine è quello di consentire il rientro in Italia dello straniero che abbia fatto ricorso contro il decreto di espulsione al fine di seguire l'iter del provvedimento. Si tratta di una limitazione inutile volta a ledere il diritto di difesa dello straniero espulso e, pertanto, annuncia il voto favorevole sull'emendamento che condivide pienamente.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) sottolinea come l'emendamento Zaratti 1.11 consenta di garantire l'esercizio del diritto di difesa anche da parte dello straniero, mentre la disposizione del Governo impone un sacrificio eccessivo che non trova giustificazione se non nella volontà di limitare i flussi migratori. Preannuncia, quindi, un voto a favore dell'emendamento che ripristina una situazione di equità e giustizia.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 1.11.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) interviene sull'emendamento Zaratti 1.12 ed evidenzia che la proposta emendativa, riconoscendo come originali le certificazioni dei figli nati fuori dal matrimonio rilasciate dal Consolato, permette di superare gli ostacoli che derivano dalle difficoltà a ottenere i documenti del Paese di origine. Esprime, quindi, tutto il suo disappunto per la norma del Governo che tende a impedire il ricongiungimento familiare, favorendo così l'immigrazione irregolare che sostiene di volere contrastare.

Pag. 54

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), unendosi alle considerazioni della collega Boldrini, nel riconoscere come ai fini del ricongiungimento familiare sia essenziale avere la certezza dei legami intercorrenti tra i soggetti interessati, fa presente che nella maggior parti dei casi è difficile disporre di certificazioni originali trattandosi di Paesi in guerra o privi di un adeguato sistema di registrazione e certificazione. Ritiene quindi del tutto condivisibile la soluzione proposta dall'emendamento del collega Zaratti, dal momento che si sta parlando di certificazioni prodotte da soggetti autorevoli e rigorosi quali consolati ed ambasciate che tra l'altro fanno ricorso anche a test del DNA. Considerando dunque difficile che si possa non considerare tali atti alla stessa stregua di certificazioni originali, fa presente che favorire il ricongiungimento familiare contribuisce, da un lato, ad incrementare gli arrivi regolari e, dall'altro, a corrispondere ad una esigenza umana di ricostituire il proprio nucleo, per altro da parte di soggetti già presente nel nostro Paese e perfettamente integrati.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 1.12.

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che l'onorevole Kelany sottoscrive l'emendamento Lucaselli 1.13.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) chiede alla collega Kelany quale sia la ratio dell'emendamento Lucaselli 1.13, da lei appena sottoscritto, nonché del successivo Lucaselli 1.15. Fa presente che entrambi gli emendamenti, riducendo i termini per la presentazione del ricorso avverso il provvedimento di espulsione per ragioni di sicurezza, di fatto ottengono il risultato di rendere pressoché impossibile ricorrere al soggetto straniero.

  Sara KELANY (FDI) fa presente che l'obiettivo dei citati emendamenti è quello di favorire uno snellimento delle procedure.

  La Commissione approva l'emendamento Lucaselli 1.13 (vedi allegato 2).

  Sara KELANY (FDI) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.14.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede che la collega Kelany illustri la riformulazione da lei appena accettata o che, in alternativa, si sospenda brevemente la seduta per consentire la valutazione dei suoi contenuti, considerata la apparente differenza tra il testo originario dell'emendamento 1.14 e quello proposto.

  Sara KELANY (FDI) ribadisce che accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 1.14.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), nel ritenere che sia facoltà della collega non illustrare la riformulazione, chiede comunque, in ragione delle differenze tra il testo proposto e quello riformulato, che l'emendamento venga accantonato o che si sospenda brevemente la seduta per valutare i nuovi contenuti.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dell'onorevole Boschi, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 17.35, è ripresa alle 17.40.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), nel ringraziare il presidente per aver accolto la sua richiesta, fa presente che a suo parere, in ragione delle differenze rispetto al testo originario, la proposta avanzata dal relatore appare piuttosto configurare un nuovo emendamento richiedendo quindi la fissazione di un termine per la presentazione dei subemendamenti.

  Nazario PAGANO, presidente, assicurando di aver fatto le opportune valutazioni del suo contenuto rispetto al testo dell'emendamento originale, conferma che si tratta di riformulazione.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene sulla nuova formulazione dell'emendamento Kelany 1.14, rilevando come essa Pag. 55peggiori il testo originario che era almeno volto ad introdurre, in controtendenza rispetto all'impostazione complessiva del decreto-legge in esame, il discrimine della maggiore età del soggetto.

  La Commissione approva l'emendamento Kelany 1.14 (nuova formulazione) (vedi allegato 2).

  Sara KELANY (FDI) sottoscrive l'emendamento Lucaselli 1.15.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) fa presente che l'emendamento Lucaselli 1.15, riducendo i termini previsti a tutela del soggetto per la presentazione del ricorso incide negativamente sul diritto di difesa. Riconosce che si tratta di una questione già affrontata in passato, ricordando che anche l'allora Ministro Minniti era intervenuto a ridurre tali termini, con l'obiettivo tuttavia di raggiungere un equilibrio tra due diverse esigenze, vale a dire lo snellimento delle procedure, da un lato, e la tutela del diritto di difesa, dall'altro. Ritiene che questo ulteriore intervento comporti un sacrificio eccessivo del diritto di difesa, sottolineando come i termini proposti nell'emendamento siano stretti per tutti, a maggior ragione per un soggetto straniero per il quale è più difficile, anche in ragione delle barriere linguistiche, far valere i propri diritti.

  Matteo MAURI (PD-IDP) evidenzia che i due emendamenti presentati dalla collega Lucaselli, analogamente a diverse altre proposte emendative presentate al provvedimento in esame nonché a molte iniziative del Governo in materia di immigrazione, sono ispirati ad una logica matematica, volta, da un lato, a ridurre alla radice i termini di garanzia per i soggetti migranti e, dall'altro, ad elevare all'ennesima potenza i termini di reclusione nei centri di permanenza per il rimpatrio. Chiede quindi alla maggioranza di limitare le proprie esibizioni matematiche, dal momento che non sono questi gli strumenti per incrementare il numero dei rimpatri.

  La Commissione approva l'emendamento Lucaselli 1.15 (vedi allegato 2).

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che il relatore ha presentato l'emendamento 2.2 volto al recepimento della condizione posta dalla Commissione Bilancio.

  La Commissione approva l'emendamento 2.2 del relatore (vedi allegato 2).

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) chiede di sottoscrivere l'emendamento Soumahoro 2.1 che considera ragionevole, soprattutto se si condivide l'obiettivo di ridurre gli ingressi irregolari attraverso la facilitazione degli arrivi regolari. Nel sottolineare che per raggiungere tale obiettivo il collega Soumahoro propone di potenziare il personale che si occupa del vaglio delle richieste di asilo, al fine di accelerare la procedura, dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario. Evidenziando inoltre che gli oneri derivanti dall'attuazione di tale proposta non costituiscono una cifra così significativa da non poter trovare copertura nel bilancio dello Stato, chiede che almeno si valuti una eventuale riformulazione dell'emendamento Soumahoro 2.1.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Soumahoro 2.1, fa presente che la proposta si prefigge, in analogia con quanto fatto seppur in maniera insufficiente dallo stesso provvedimento del Governo, di potenziare l'organico del personale amministrativo al fine di accelerare l'esame delle richieste di visto e di favorire quindi l'incremento degli arrivi regolari. Si dichiara stupita del fatto che il Governo, pur avendo riconosciuto l'esigenza di sopperire alla carenza di personale, si sia espresso in senso contrario.

  La Commissione respinge l'emendamento Soumahoro 2.1.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ascari 2.03 che si prefigge di incrementare il numero dei componenti delle Commissioni territorialiPag. 56 che decidono in merito alle richieste di asilo. Rileva a tale proposito che le Commissioni territoriali, già sottodimensionate, sono oggi ancor più in difficoltà a fronte dell'incremento consistente degli arrivi. Aggiungendo che la proposta emendativa, ricorrendo ai fini del potenziamento delle Commissioni anche alle procedure di mobilità interna, presenta costi decisamente limitati, sollecita una valutazione del Ministero dell'economia e delle finanze in merito alla necessaria copertura finanziaria, ai fini di un suo accoglimento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ascari 2.03.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ascari 2.04, analogo al precedente, sottolineando di non comprendere la contrarietà del Governo, che comunque ha ravvisato nel provvedimento in esame l'esigenza di potenziare di 20 unità il personale in oggetto. Si chiede quindi per quale motivo non accogliere una proposta costruttiva delle opposizioni, che è nell'interesse collettivo, respingendo nel contempo le accuse di disfattismo echeggiate stamattina nel corso del dibattito in Assemblea.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, intervenendo rapidamente nella dialettica tra opposizione e Governo su un tema delicato, ritiene corrette e lecite le considerazioni svolte dai colleghi, sottolineando quanto sia fondamentale il ruolo delle Commissioni territoriali, tanto più a fronte dell'incremento delle richieste di asilo. Rivolgendosi in particolare all'onorevole Mauri, in ragione della sua precedente esperienza di Viceministro, fa presente come nel corso degli anni precedenti si sia assistito a un progressivo svuotamento delle Commissioni territoriali, di cui fanno parte soggetti altamente qualificati la cui competenza è stata molto apprezzata in passato. Aggiunge che il Governo non è indifferente all'esigenza di potenziare le Commissioni territoriali e che il parere contrario è motivato dal fatto che sia nel disegno di legge di bilancio sia nel decreto fiscale sono state destinate risorse significative all'incremento di circa 130 unità di detto personale. Ribadisce in conclusione che la questione è dunque oggetto dell'attenzione del Governo.

  Matteo MAURI (PD-IDP) ringrazia il Sottosegretario per le precisazioni fornite.

  Nazario PAGANO, presidente, ringrazia il Sottosegretario, di cui apprezza lo spirito collaborativo.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ascari 2.04.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Onori 2.05. Dichiarando di apprezzare la schiettezza e la correttezza del Sottosegretario Molteni, fa presente che l'articolo aggiuntivo Onori 2.05 non comporta alcun onere finanziario, dal momento che si limita a proporre una semplificazione della procedura di rilascio del visto in favore delle donne provenienti da Paesi in cui non viene garantito l'esercizio delle libertà democratiche e il rispetto dei diritti umani. Ritiene che tale articolo aggiuntivo rappresenti l'indicatore della volontà del Governo di recepire almeno una delle proposte emendative dell'opposizione, dimostrando di avere un atteggiamento non preclusivo ma collaborativo. Si permette quindi di chiedere a Governo e maggioranza di valutare un cambio di posizione rispetto all'articolo aggiuntivo Onori 2.05.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) ringrazia il collega Cuperlo che, sottoscrivendo l'articolo aggiuntivo Onori 2.05, le consente di affrontare la questione dell'allargamento dei limiti posti dall'attuale normativa al rilascio di visti per motivi umanitari. Nell'auspicare che il Sottosegretario Molteni dichiari che anche in questo caso il Governo ha espresso parere contrario in quanto ha già messo mano in altra sede alla semplificazione delle procedure, riconoscendo l'ampiezza dell'ambito di applicazione proposto dall'articolo aggiuntivo Onori 2.05, chiede che se ne valuti un'eventuale riformulazionePag. 57 al fine di restringere e precisare i criteri richiesti per l'accesso al visto.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI fa presente che risponderebbe ai criteri indicati quasi la metà della popolazione mondiale.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) precisa che a suo avviso l'intento dell'articolo aggiuntivo Onori 2.05 è quello di attirare l'attenzione del Governo sulla questione, anche ai fini di una riscrittura della proposta, sottolineando nel contempo la eccessiva ristrettezza dei criteri dettati dalla normativa vigente, nonché la complessità e la lunghezza dell'iter. Ritiene che l'articolo aggiuntivo costituisca l'occasione per assumere un impegno in tal senso, eventualmente in forma di ordine del giorno su cui il Governo si esprima in senso favorevole.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Onori 2.05.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottoscrive l'articolo premissivo Ascari 03.01.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda la disponibilità già manifestata dal Governo ad accogliere un ordine del giorno di analogo contenuto.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) si domanda come faccia il Governo a non prendere atto della ragionevolezza dell'articolo premissivo Ascari 03.01 che è volto a contrastare gli afflussi irregolari di migranti e il traffico di esseri umani, a suo parere anche la tratta, e a favorire l'ingresso nel nostro Paese in condizioni di sicurezza e legalità, attraverso il ricorso ad un numero adeguato di corridoi umanitari europei. Ritiene che l'Italia dovrebbe essere più presente nei programmi di resettlement, volti a favorire che soggetti bisognosi di protezione vengano trasferiti dal Paese di transito ad un Paese terzo che garantisca la loro sicurezza. Nel sottolineare che molte di queste persone rischiano la vita per raggiungere il nostro Paese perché prive di alternative, sollecita il potenziamento tanto dei programmi di resettlement quanto dei corridoi umanitari organizzati dalla società civile, dichiarando la propria soddisfazione nel caso in cui il Governo manifestasse il proprio impegno con un ordine del giorno.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, nel precisare che l'Italia è il primo Paese in Europa quanto ad organizzazione di corridoi umanitari, chiarisce che il parere contrario sull'articolo premissivo Ascari 03.01 è determinato dal fatto che i corridoi umanitari si costituiscono a fronte di atti di protocollo. Rileva che sull'argomento il Governo è in primissima linea con i Paesi di transito e in particolare modo con la Tunisia.

  La Commissione respinge l'articolo premissivo Ascari 03.01.

  ' Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Zaratti 3.2, dal momento che condivide l'obiettivo di sopprimere l'articolo 3 del provvedimento che, ribaltando l'attuale assetto del sistema di asilo, attribuisce al questore, invece che alla Commissione territoriale, il compito di esaminare preliminarmente la domanda reiterata e di dichiararne l'inammissibilità quando non sussistono nuovi elementi rilevanti ai fini del riconoscimento della protezione internazionale. Nel trovare inadeguata tale scelta e nell'aggiungere che alla Commissione territoriale è rimesso il solo esame nel caso in cui sussistano nuovi elementi rilevanti, rileva la bontà dell'assetto attuale che è stato delineato nel corso dell'esame della cosiddetta legge Bossi-Fini, recependo molte osservazioni dell'Agenzia ONU per i rifugiati.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Soumahoro 3.4: si intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 3.2.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamentoPag. 58 Ascari 3.5; si intende vi abbia rinunciato. Dispone poi, come richiesto dal relatore e dal rappresentante del Governo, l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 3.7.

  Matteo MAURI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Bonafè 3.6, coglie l'occasione per dichiarare di aver condiviso in parte l'intervento del Sottosegretario, soprattutto per quanto riguarda il tema dei corridoi umanitari. Fa presente però che oltre al tema dei corridoi, merita attenzione anche quello del decreto flussi, che prevede la possibilità per lo straniero di arrivare in Italia avendo già individuato un datore di lavoro pronto ad assumerlo. In merito, ricorda al Sottosegretario un progetto finanziato dal Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) per formare in Tunisia undici lavoratori del settore edile, che dopo due anni di formazione sono ora pronti ad arrivare in Italia per essere regolarmente assunti. Evidenziando come le procedure abbiano già ottenuto l'avallo del Ministero del lavoro, auspica che il Sottosegretario possa approfondire la questione per superare lo stallo del Ministero dell'interno, che ancora non ha concesso il nulla osta all'ingresso in Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 3.6.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Magi 3.9 e Alfonso Colucci 3.11; si intende vi abbiano rinunciato.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) illustra l'emendamento 3.8, a sua firma, volto a togliere al questore le competenze all'esame delle domande di protezione internazionale reiterate nella fase di esecuzione del provvedimento di allontanamento, competenze che il decreto-legge gli ha attribuito sottraendole alla Commissione territoriale per la protezione internazionale. Evidenzia come con questa modifica, che all'apparenza sembra semplificare e velocizzare, il Governo corra il rischio di ottenere l'effetto contrario di un allungamento dei tempi, essendo evidentemente il questore già oberato da numerosi altri compiti e responsabilità. Palesa l'ulteriore opposto rischio, che il questore proprio per velocizzare esprima valutazioni superficiali, pregiudicando così i diritti dei richiedenti asilo. Dichiara infine di non voler accedere alla possibilità che il Governo abbia attribuito tali competenze al questore ritenendolo un soggetto più strettamente organico all'Esecutivo e sensibile alle sue esigenze: afferma infatti che tale motivazione sarebbe molto grave. Conclude comunque stigmatizzando la scelta del Governo ed evidenziando come, nella migliore delle ipotesi, tale soluzione determinerà un intasamento delle questure.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottolinea come anche l'emendamento Bonafè 3.10 affronti il problema della sostituzione delle Commissioni territoriali con il questore. Si chiede quali siano le ragioni che hanno motivato questa scelta da parte del Governo e se il Governo ritenga in generale che le Commissioni territoriali non sono in grado di svolgere le loro funzioni. Se tale fosse la convinzione dell'Esecutivo, si chiede dunque perché il Governo non abbia preferito riformare le Commissioni territoriali, piuttosto che sottrarre loro competenze. Auspica che su questo il Sottosegretario voglia fornire chiarimenti alla Commissione.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Boschi 3.8 e Bonafè 3.10.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) illustra l'emendamento 3.12, a sua prima firma, facendo presente che, analogamente ai precedenti emendamenti, è volto a togliere al questore la competenza a decidere sull'inammissibilità delle domande reiterate in fase di provvedimento di espulsione, per attribuire tale competenza al presidente della Commissione territoriale. Paventa il rischio che l'aumento delle competenze del questore pregiudichi l'efficacia della decisione sull'ammissibilità delle domande.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 3.12.

Pag. 59

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Magi 3.13; si intende vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Bonafè 3.14 e Zaratti 3.15.

  Matteo MAURI (PD-IDP), illustrando l'emendamento Bonafè 3.16, relativo al caso di una domanda reiterata presentata sulla base dei medesimi presupposti della prima domanda, evidenzia come anche in tali ipotesi il caso vada analizzato con cura, valutando le possibili evoluzioni soggettive per il richiedente e dunque anche acquisendo il fascicolo relativo alla prima domanda.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 3.16 e 3.17.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che stanno riprendendo i lavori in Assemblea e pertanto conclude la seduta. Avverte che, come già previsto nelle convocazioni, la Commissione è riconvocata al termine dei lavori dell'Assemblea.

  La seduta termina alle 18.30.

SEDE REFERENTE

  Martedì 21 novembre 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 18.55.

DL 133/2023: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 1458 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta pomeridiana.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che l'esame riprende dagli identici emendamenti Zaratti 4.1, Soumahoro 4.2 e Bonafè 4.3, sui quali il relatore e il rappresentante del Governo hanno espresso parere contrario. Dà quindi conto delle sostituzioni.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) osserva che l'articolo 4 del decreto-legge, di cui con gli identici emendamenti Zaratti 4.1, Soumahoro 4.2 e Bonafè 4.3 si chiede la soppressione, reca due modifiche al procedimento di riconoscimento della protezione internazionale che non tengono conto della realtà in cui vengono a trovarsi gli immigrati che giungono nel territorio italiano. Evidenzia, infatti, come queste persone spesso siano sprovviste di un alloggio fisso e non abbiano un domicilio; pertanto prevedere la decadenza della domanda in caso di allontanamento e ridurre da dodici a nove mesi la possibilità di richiedere la riapertura della domanda, rappresentano due tentativi finalizzati a rendere più difficile il riconoscimento della protezione.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Soumahoro 4.2 e Mafi 4.4: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 4.1 e Bonafè 4.3 e l'emendamento Bonafè 4.5.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) rileva come, a differenza dei precedenti emendamenti soppressivi, l'emendamento 4.6, a sua firma, interviene per trovare un punto di equilibrio tra l'esigenza del Governo di semplificare il procedimento di riconoscimento della protezione internazionale e il diritto dello straniero a ricevere la protezione. In particolare evidenzia che le disposizioni del Governo vengono corrette escludendo la loro applicazione nel caso in cui lo straniero non si presenti in conseguenzaPag. 60 di una causa a lui non imputabile e considerando il procedimento estinto anziché non instaurato nel caso di allontanamento, permettendo così di poter successivamente ripresentare la domanda.

  Matteo MAURI (PD-IDP) condivide le finalità dell'emendamento della collega Boschi e invita la maggioranza e il Governo a distinguere il caso in cui il migrante volontariamente non si sia presentato da quelli in cui si siano verificate cause di forza maggiore che hanno a lui impedito di presentarsi.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 4.7: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Boschi 4.6 e Bonafè 4.8.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 4.9: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 4.10.

  Matteo MAURI (PD-IDP) illustra l'emendamento Bonafè 4.11 che riporta a dodici mesi il termine per richiedere la riapertura delle domande di protezione internazionale sospese. Non comprende la ragione della riduzione di tale termine operata dalla norma del Governo, non individuando alcun vantaggio per lo Stato italiano da una riduzione di appena tre mesi.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 4.11.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che gli emendamenti Iezzi 4.12 e 4.13 s'intendono accantonati. Constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Ascari 4.01: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) si sofferma sulle ragioni che spingono il suo gruppo a chiedere la soppressione dell'articolo 5, che sono anche quelle per cui il Partito democratico voterà contro il provvedimento. Evidenzia come le disposizioni del Governo che intervengono sui minori stranieri non accompagnati rischiano di provocare seri danni, dal momento che per i minori non accompagnati non è prevista l'accoglienza in strutture dedicate. Inoltre, l'accertamento dell'età avviene con misure che risultano lesive della dignità del minore, arrivando a sanzionare i casi di non veridicità con l'espulsione.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) sottolinea come le disposizioni dell'articolo 5, oltre ad essere in contrasto con le Convenzioni internazionali, vadano a ledere i diritti dei più fragili. Manifesta, quindi, tutta la sua contrarietà e si domanda quale componente della maggioranza le abbia volute e le rivendichi come parte del proprio programma politico.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Soumahoro 5.2 e Alfonso Colucci 5.3: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.1 e Bonafè 5.4.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Alfonso Colucci 5.5 riconoscendone la validità e il buon senso e sottolinea che con le risorse previste dall'Accordo con l'Albania sarebbe stato possibile istituire nel nostro territorio 5.000 nuovi posti per alloggiare i minori non accompagnati.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 5.5.

  Matteo MAURI (PD-IDP) sottoscrive e illustra l'emendamento Alfonso Colucci 5.6 che tenta di dare una risposta diversa da quella del Governo alla difficile situazione generata dall'alto numero di arrivi e di minori che si è registrato in Italia negli ultimi tempi. Lamenta, invece, che dalla maggioranza e dal Governo non c'è stato Pag. 61alcun tentativo di trovare una mediazione ed invita a votare a favore almeno del suo emendamento 5.28 per evitare di arrecare danni ai giovani immigrati.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) si unisce alle richieste di trovare una mediazione e si domanda se il Governo abbia o meno la volontà di modificare l'articolo 5. Ritiene che il rifinanziamento del fondo per i minori non accompagnati possa aiutare a trovare una sintesi, mentre la soluzione proposta dal Governo non risulta condivisibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 5.6.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Alfonso Colucci 5.7, segnalando che esso ha la finalità di prevenire discriminazioni nei confronti dei minori stranieri non accompagnati garantendo loro l'erogazione delle prestazioni del Servizio sanitario nazionale. Ribadisce la gravità di prevedere, con il provvedimento in discussione, una riduzione della tutela dei minori, considerandoli di fatto maggiorenni già a partire dai 16 anni, sottolineando che in tal modo si rendono più vulnerabili persone che in molti casi hanno già vissuto esperienze terribili nel loro percorso di entrata in Italia. In conclusione, sottolinea che il numero degli arrivi non giustifica una violazione di tale portata dei diritti dei minori.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 5.7.

  Matteo MAURI (PD-IDP) ritira, in qualità di cofirmatario, l'emendamento Zaratti 5.8.

  Nazario PAGANO, presidente, dispone l'accantonamento degli emendamenti Iezzi 5.9, Bonafè 5.10, 5.11 e 5.12, nonché degli identici emendamenti Bonafè 5.13 e Auriemma 5.15.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), intervenendo sul proprio emendamento 5.20, dichiara di considerare un grave errore la previsione di inviare i minori nei centri per adulti e rileva che le procedure sanitarie di accertamento dell'età previste dal decreto costituiscono una violazione del diritto all'integrità fisica dei minori. Segnala infatti che si introducono modalità notevolmente invasive anche in base a una semplice autorizzazione orale, e invita a riflettere sul fatto che, in particolare in un contesto che può essere molto difficile per i minori anche a causa scarsa conoscenza dell'ambiente di arrivo, vi è il forte rischio che essi rimangano traumatizzati.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP), nel condividere gli interventi svolti in precedenza dai colleghi dell'opposizione, ricorda che il diritto europeo consente una collocazione promiscua di adulti e minori nei centri di accoglienza esclusivamente per assicurare il superiore interesse di questi ultimi in caso di presenza di figure familiari di riferimento. Rileva che invece il provvedimento in esame procede in una direzione opposta e assai pericolosa, partendo evidentemente dal presupposto che vi sia una forte presenza di falsi minorenni. Segnala a tale proposito che invece nel corso delle audizioni è emerso un fenomeno contrario, rappresentato da minori che pretendono di essere maggiorenni anche per eventualmente facilitare il loro ingresso in circuiti illegali. Invita quindi le forze di maggioranza a compiere uno sforzo per venire incontro alle richieste delle opposizioni rispetto ad un tema da esse considerato centrale all'interno del provvedimento.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Magi 5.17 e Alfonso Colucci 5.18: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.16, Bonafè 5.19 e Boschi 5.20.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Zaratti 5.21, nel richiamare le terribili esperienze vissute dagli emigranti italiani in Svizzera negli anni Pag. 62Sessanta, narrate per la prima volta da Fiorenza Venturini, ricorda che alcune misure vessatorie a cui erano sottoposti durante la fase dei controlli hanno avuto conseguenze di carattere emotivo che si sono protratte nel corso di decenni. Sulla base di queste premesse, invita a tenere nella dovuta considerazione la necessità di assicurare la massima tutela dei minori, evitando di introdurre norme di estrema gravità motivate da pure esigenze di carattere elettorale.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.21.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), illustrando il proprio emendamento 5.24, prende atto che sinora non si è manifestata alcuna disponibilità da parte della maggioranza e del rappresentante del Governo a correggere almeno alcuni aspetti particolarmente negativi dell'articolo 5 del provvedimento. Ribadisce che la possibilità di collocare i minori, a partire dai 16 anni, in strutture per adulti non appare comprensibile neanche a fini elettorali e rappresenta una scelta priva di senso sia dal punto di vista giuridico sia umanitario nonché una vergogna per il Paese. Sottolinea nuovamente che ai minori dovrebbe essere assicurata ad ogni costo una protezione adeguata e che essi non dovrebbero essere sottoposti ad esami invasivi.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Auriemma 5.22: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bonafè 5.23 e Boschi 5.24.

  Matteo MAURI (PD-IDP) sottoscrive e ritira l'emendamento Alfonso Colucci 5.26.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Zaratti. 5.27, evidenzia che sarebbe possibile assicurare un'accoglienza adeguata ai minori stranieri non accompagnati attraverso l'allestimento di nuove strutture di accoglienza in spazi attualmente disponibili. Rileva che alcune recenti misure adottate dall'attuale Governo sono basate sul presupposto che la grande maggioranza delle richieste d'asilo sono prive di fondamento, osservando che tali norme sono state disapplicate da molti magistrati in quanto contrarie al diritto europeo. Analogamente, con il provvedimento in esame si mira a restringere la tutela dei minori partendo dalla considerazione che molti di essi siano in realtà maggiorenni, senza disporre di serie prove al riguardo.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.27.

  Matteo MAURI (PD-IDP) ricorda di avere segnalato in un intervento precedente che a suo avviso l'emendamento Bonafè 5.28, di cui è cofirmatario, poteva rappresentare un terreno di mediazione tra opposizione e maggioranza. Chiede, pertanto se vi sia intenzione di proporne l'accantonamento al fine di effettuare una più approfondita valutazione.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, precisando preliminarmente che non vi è intenzione di modificare il parere sull'emendamento Bonafè 5.28, ritiene utile ribadire nella presente sede che le misure adottate con il provvedimento in esame sono pienamente in linea con le richieste avanzate dall'Associazione nazionale dei comuni italiani.
  Ricorda che il Governo ha già stanziato con il decreto fiscale risorse importanti, pari a quasi 47 milioni di euro, ai fini del potenziamento delle strutture di accoglienza, e altre notevolmente più consistenti con il disegno di legge di bilancio. Segnala che sinora sono rimaste inattuate, quindi per responsabilità delle precedenti maggioranze, le misure previste dall'articolo 19 del decreto legislativo n. 142 del 2015 in materia di strutture governative di prima accoglienza dei minori non accompagnati e che pertanto le amministrazioni comunali, di ogni colore politico, si trovano costrette a fare fronte a un'emergenza difficile da gestire.Pag. 63
  Evidenzia che i contributi dello Stato arrivano spesso con molto ritardo ed in maniera parziale e che i comuni spesso si devono confrontare con una mancanza di strutture e gravi carenze, a partire dagli assistenti sociali, il tutto con rilevanti conseguenze sul territorio. Nel segnalare che le misure adottate con l'articolo 5 nascono proprio dalla necessità di affrontare tale situazione, comunica che si sta lavorando a una proposta emendativa volta a recepire ulteriori esigenze emerse nel confronto con gli amministratori locali, evidenziate peraltro in emendamenti ritirati nel corso della seduta da deputati dell'opposizione.
  Nel ribadire che il Governo è pienamente consapevole dell'esigenza di assicurare la massima tutela dei minori, rileva che le misure adottate servono ad affrontare le condizioni di emergenza determinate da arrivi multipli e che la presenza di minori con almeno 16 anni di età in centri per adulti è consentita anche dalla normativa europea.
  Sottolinea la volontà dell'Esecutivo di procedere alla realizzazione di strutture governative di accoglienza dei minori non accompagnati potenziando nello stesso tempo il sistema di accoglienza e integrazione a livello comunale attraverso la previsione di risorse adeguate, proseguendo in un percorso virtuoso che risponde alle esigenze degli enti locali. In conclusione segnala che tutte le amministrazioni comunali interessate non hanno sinora sollevato obiezioni sulle decisioni assunte dal Governo.

  Matteo MAURI (PD-IDP), commentando l'intervento del rappresentante del Governo, obietta che il numero dei minori stranieri non accompagnati è aumentato in modo consistente a partire da gennaio, e che la circostanza che solo ora si siano trovate le risorse per intervenire è la migliore dimostrazione dell'inefficienza del Governo. Osserva inoltre che la soluzione prospettata o è per pochi soggetti, ed è allora inutile, oppure è per molti e la situazione di promiscuità che si verrà a creare è estremamente pericolosa. Conclude facendo presente che la direttiva europea evocata dalla maggioranza è certamente vigente, ma consente l'invio del minore presso sezioni separate dei centri per adulti solo nell'interesse esclusivo del minore stesso, com'è appunto richiesto dall'emendamento in esame.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) lamenta la totale assenza di senso della realtà manifestata dal Governo, che non comprende che non vi è nulla di più urgente che trovare una soluzione valida per i minori non accompagnati. Rimprovera al Sottosegretario in modo particolare il fatto che si voglia rinunciare a tutte le conquiste della legge cosiddetta Zampa, quali il superamento della determinazione dell'età sulla base dell'esame del polso, la possibilità dell'estensione del permesso di soggiorno a 21 anni e quella dell'affido presso una famiglia.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) risponde al Sottosegretario di non condividere la sua ricostruzione. Afferma infatti che i CAS minori mancano sì per responsabilità di chi è stato al Governo, ma che la Lega e il sottosegretario Molteni in particolare hanno fatto parte della maggioranza quasi ininterrottamente dal 2018 al 2023. Aggiunge che il numero dei migranti è assai aumentato nel corso dell'ultimo anno, tanto che il Governo ammette apertamente la situazione di emergenza. Chiede al Sottosegretario di precisare una volta per tutte quanti siano i migranti minori non accompagnati di età compresa fra i 16 e i 18 anni.
  Intervenendo poi sull'ordine dei lavori, fa presente che, quando arriveranno i preannunciati emendamenti del relatore all'articolo 5, sarebbe opportuno sospendere la seduta per permettere ai commissari di esaminarli e subemendarli.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che i preannunciati emendamenti del relatore sono al vaglio del Ministero dell'economia e delle finanze, e che il Ministero è stato in tal senso ripetutamente sollecitato. Fa presente inoltre che sarà comunque assicurato un congruo termine per la presentazione di subemendamenti.

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  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 5.28 e Zaratti 5.29.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 5.30: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE), intervenendo sull'emendamento Bonafè 5.31, sottolinea come la previsione di una comunicazione al Tribunale dei minori risponda ai principi della normativa europea: deve esserci infatti l'intervento di un soggetto terzo e competente. Conclude che se anche un solo minore risultasse danneggiato dalle disposizioni normative contenute nel provvedimento, ciò sarebbe gravissimo.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) fa presente che l'emendamento Bonafè 5.31 cerca in qualche modo di arginare il disastro creato dal Governo. Ricorda che è impossibile che esistano zone separate nei centri di accoglienza, per loro natura caotici e promiscui e che l'intervento del Tribunale dei minori garantisce la sussistenza dei principi dello Stato di diritto, visto che molto spesso la presenza di accompagnatori adulti di un migrante minore che arriva nasconde situazioni di sfruttamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 5.31.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) chiede di sottoscrivere gli emendamenti Alfonso Colucci 5.32 e Auriemma 5.33, sottolineando ironicamente come il decreto-legge immigrazione abbia prodotto lo strano esito di farle apparire meritevoli proposte del Movimento 5 Stelle. In particolare, illustrando il contenuto dell'emendamento Alfonso Colucci 5.32 si chiede come abbia potuto il relatore esprimere parere contrario visto che la proposta emendativa si limita a chiedere che la sezione dedicata nella quale possono essere accolti i minori ultrasedicenni sia separata e autonoma nell'ambito degli spazi, e ad aggiungere che debbano essere rispettati i requisiti igienico-sanitari e di agibilità. Auspica che tali requisiti siano rispettati sempre nel nostro Paese, non solo quando si accolgono minori, e si interroga sulla chiusura del Governo nei confronti delle opposizioni, della quale è emblematico il rifiuto di un emendamento che evidentemente non scardina le scelte di fondo del Governo ma si limita a tentare di migliorare il testo.

  La Commissione respinge l'emendamento Alfonso Colucci 5.32.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) illustra l'emendamento Auriemma 5.33, volto a garantire al minore non solo l'accoglienza materiale, ma anche l'erogazione di servizi di assistenza sociale e psicologica, di mediazione linguistico-culturale, di orientamento legale, nonché attività ricreative e corsi di lingua italiana. Ritiene che questo emendamento non sia stato letto dalla maggioranza con la dovuta attenzione perché chiunque voglia trattare i minori come persone titolari di diritti non può che considerare l'emendamento ragionevole, soprattutto sotto l'aspetto dell'apprendimento della lingua italiana. Sottolinea nuovamente l'atteggiamento di pura chiusura del Governo verso qualsiasi modifica provenga dall'opposizione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Auriemma 5.33 e Zaratti 5.34.

  Nazario PAGANO, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 5.35.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5.36 e 5.37.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 5.39; si intende vi abbia rinunciato.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) illustra l'emendamento 5.38, a sua prima firma, volto a sopprimere la lettera b) del comma 1 Pag. 65dell'articolo 5 del decreto-legge, relativa alla procedura straordinaria per l'accertamento dell'età e alla previsione della pena dell'espulsione per il presunto minorenne che dichiari il falso. Invita relatore e Governo a rivedere la loro posizione, ricordando come nel corso delle audizioni tutti abbiano criticato questa disposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 5.38.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Alfonso Colucci 5.40 e 5.42; si intende vi abbia rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) interviene per illustrare l'emendamento Bonafè 5.41, che propone la soppressione della lettera b), numero 3, dell'articolo 5 del decreto-legge. Fa presente che si tratta della disposizione che abbandona le modalità olistiche di accertamento della maggiore età previste dalla cosiddetta Legge Zampa, ovvero le modalità multidisciplinari che richiedevano il parallelo intervento di accertamenti sanitari, sociologici e psicologici dell'età del migrante. Ricordando come per la scienza il margine di errore in caso di accertamenti solo sanitari – attraverso la radiografia del polso e della mano – sia di due anni, sottolinea che le procedure delineate dal decreto-legge rischiano di introdurre quelli che sono solo dei ragazzini in ingranaggi molto pericolosi. Ribadisce che il problema non sono i maggiorenni che si spacciano per minorenni, perché questi sono una minoranza, ma che ben più frequentemente e gravemente sono i minorenni a dichiarare di essere maggiorenni, convinti di aver così maggiori possibilità di lavorare e perché spinti dalle stesse associazioni criminali che li hanno portati in Italia e che vogliono poterli sfruttare subito. Chiede al Governo, in concomitanza con la giornata del fanciullo, se non sia opportuno rivedere queste disposizioni mettendo al centro le esigenze dei minori.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Bonafè 5.41 e Zaratti 5.43.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Auriemma 5.44; si intende vi abbiano rinunciato. Dispone l'accantonamento dell'emendamento Kelany 5.45.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene per illustrare l'emendamento 5.46, a sua firma, relativo agli accertamenti biomedici sui minori che arrivano in Italia. Ribadisce quanto già evidenziato dall'onorevole Mauri circa i rischi ai quali le norme del decreto-legge espongono i minori, in balia di associazioni criminali che hanno solo l'interesse a sfruttarli, sottolineando soprattutto i rischi per le giovani donne vittime di tratta e indirizzate alla prostituzione. Invita i colleghi a rivedere queste disposizioni del decreto-legge, ricordando loro come tutti gli auditi abbiano criticato il contenuto dell'articolo 5. Affermando che nessuna semplificazione amministrativa, nessuno snellimento burocratico, può legittimare il rischio che anche solo un minorenne sia privato di adeguata tutela, invita a considerare che questi emendamenti sono le ultime occasioni che ha la maggioranza per dare un segnale di apertura alle opposizioni.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Alfonso Colucci 5.47; si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Boschi 5.46 e Bonafè 5.48, nonché gli emendamenti Bonafè 5.49 e Zaratti 5.50.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 5.51 e 5.53; si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.52.

  Matteo MAURI (PD-IDP) illustra l'emendamento Zaratti 5.54, che prevede di aggiungere agli accertamenti di carattere sanitario anche valutazioni psicologiche, per Pag. 66dare una stima più compiuta dell'età evolutiva. Sottolinea l'importanza degli accertamenti psicologici, in un contesto nel quale sono state tagliate le risorse per le cure psicologiche, con tutte le conseguenze in termini di rischio di scoprire condizioni psicologiche alterate quando è troppo tardi.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.54.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) illustra l'emendamento Zaratti 5.55, volto a prevedere oltre agli accertamenti antropometrici, una valutazione psicologica o neuropsicologica e una visita pediatrica. Ribadisce come l'esame del polso sia considerato superato dalla scienza perché non tutti i gruppi antropologici hanno la medesima struttura fisica e ritiene brutale la scelta del Governo di buttare ragazzini in centri sovraffollati, incuranti della loro sofferenza, solo perché lo Stato non sa dove altro metterli. Conclude affermando che l'emendamento si limita a reintrodurre alcune delle garanzie che il decreto-legge ha drasticamente ridotto.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.55.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 5.57; si intende vi abbiano rinunciato.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) intervenendo per illustrare l'emendamento 5.58, a sua prima firma, ribadisce che le modalità di accertamento dell'età previste dal decreto-legge sono sbagliate e denuncia l'ottusità della maggioranza verso l'opposizione. Dichiara infatti che a fronte di un'opposizione responsabile, che interviene sul merito e che presenta emendamenti migliorativi del decreto, si sarebbe aspettata qualche apertura soprattutto in relazione a questi emendamenti e soprattutto dopo le affermazioni del Sottosegretario, che ha dichiarato che anche il Governo ha a cuore i minori.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.56 e Bonafè 5.58.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Alfonso Colucci 5.61; si intende vi abbiano rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) per illustrare l'emendamento Bonafè 5.60 legge alcuni passaggi del dossier del Servizio studi della Camera dai quali si evince che il nuovo comma 6-ter dell'articolo 19-bis del decreto legislativo n. 142 del 2015 prevede che si possa agire in deroga a tutte le prescrizioni del comma 6. Afferma che il Governo giustifica questa deroga a tutta la disciplina di garanzia con il solo presupposto degli ingenti sbarchi e stigmatizza il fatto che tutto questo avvenga in violazione del superiore interesse dei minori.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.59 e Bonafè 5.60 nonché l'emendamento Zaratti 5.62.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 5.65; si intende vi abbia rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) interviene sull'emendamento Zaratti 5.63, volto a concedere 60 giorni di tempo – in luogo dei 5 giorni previsti dal decreto-legge – per impugnare il verbale di accertamento dell'età. Ricorda che si parla di ragazzi che si trovano in un Paese straniero, del quale non conoscono la lingua, e che è ingiusto pretendere che sappiano fare velocemente da noi cose che non sarebbero in grado di fare neanche nel proprio Paese in una lingua che conoscono.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5.63 e 5.64.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) illustra i contenuti dell'emendamento a sua prima firma 5.68 che, analogamente ai precedenti, è Pag. 67volto ad incrementare il termine per l'impugnazione del verbale redatto a seguito della procedura di rilevazione dell'età. Considerato che l'emendamento in questione si limita ad incrementare di soli 5 giorni il termine fissato dal decreto-legge, ritiene che il parere contrario manifesti la volontà di Governo e maggioranza di non prendere in considerazione nemmeno i piccoli segnali che provengono dall'opposizione che sono volti a facilitare le vite dei soggetti migranti minori e la loro integrazione nel nostro Paese. Chiede dunque almeno su questo emendamento un ripensamento da parte del Governo e della maggioranza.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.67 e Bonafè 5.68.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Zaratti 5.69 che si propone di estendere a sessanta giorni il termine per l'impugnazione del verbale, evidenziando le difficoltà cui vanno incontro i minori stranieri a confrontarsi con la burocrazia, tanto più in un altro Paese di cui non conoscono la lingua. Ritiene quindi ragionevole dare loro più tempo per acquisire da altri le necessarie informazioni e per organizzare l'eventuale contestazione del verbale sugli esiti della rilevazione dell'età.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.69.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP), sottolinea in primo luogo come gli argomenti delle colleghe Bonafè e Boldrini abbiano ben illustrato i termini della questione. Aggiunge che, essendo stato appena respinto l'emendamento 5.69, la proposta contenuta nell'emendamento Zaratti 5.70, che fissa a trenta giorni il termine per l'impugnazione del verbale, può costituire una opportuna proposta di mediazione, dal punto di vista della volontà del Governo di accedere a qualche suggerimento dell'opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 5.70.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Alfonso Colucci 5.71: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) illustra gli identici emendamenti Zaratti 5.72 e Bonafè 5.73, che prevedono, a seguito della presentazione del ricorso, la sospensione automatica di ogni procedimento amministrativo e penale conseguente all'identificazione come maggiorenne fino alla conclusione del giudizio. Ritiene che l'intento del Governo sia evidentemente quello di espellere il soggetto prima che si venga a scoprire che si tratta in realtà di un minorenne.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, precisato che il soggetto minore non può essere espulso, fa presente che il problema si pone esattamente nei termini contrari. Domanda infatti perché mai il soggetto minorenne dovrebbe voler essere considerato maggiorenne.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) fa presente che una delle ragioni per farsi considerare maggiorenne è quella di avere accesso al mondo del lavoro.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 5.72 e Bonafè 5.73.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta avanzata dal relatore in sede di espressione dei pareri, dispone l'accantonamento degli identici emendamenti Alfonso Colucci 5.74, Bonafè 5.76 e Zaratti 5.77. Constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Soumahoro 6.2 e Auriemma 6.3; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) interviene sull'ordine dei lavori, segnalando che è stato pressoché completato l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 5 e che, in considerazione dell'iscrizione del provvedimento nel calendario dell'Assemblea per venerdì prossimo, nella giornata di domani è previsto il conferimento del mandatoPag. 68 al relatore. Ciò premesso, chiede se vi sia speranza che i preannunciati emendamenti del relatore, in attesa del parere del Ministero dell'economia e delle finanze, pervengano stasera. Pur sapendo che a norma di Regolamento non possono essere imposti termini perentori al Governo e al relatore con riguardo alla presentazione di eventuali proposte emendative, ricorda la prassi secondo cui il presidente, forte della propria autorevolezza e apprezzate le circostanze, può comunque indurre entrambi a rispettare un termine da lui fissato. Ritiene che, a ventiquattr'ore dal conferimento del mandato al relatore, non possa apparire peregrina la richiesta di avere tempestivamente gli emendamenti del relatore, tanto più che se il Ministero dell'economia, come si apprende da vie informali, dispone del testo da giovedì scorso, non si vede perché le opposizioni dovrebbero essere in grado in pochissimo tempo di predisporre gli eventuali subemendamenti. Chiede quindi di sospendere i lavori della Commissione in attesa della presentazione degli emendamenti del relatore.

  Nazario PAGANO, presidente, ritiene che non vi sia motivo di sospendere i lavori. Precisa poi che, quando aveva ipotizzato le ore 13.30 per l'avvio dei lavori della Commissione nella giornata di mercoledì, ignorava che sarebbe stata posta la questione di fiducia. Fa quindi presente che domani mattina si terrà la seduta di Commissione perché considera inopportuno non cogliere l'occasione rappresentata dall'avvenuta posizione della questione di fiducia. Fa inoltre presente che, non appena saranno pervenuti gli emendamenti del relatore, sarà sua cura garantire un tempo adeguato per la predisposizione dei subemendamenti.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) dichiara di non condividere la scelta del presidente in merito all'organizzazione dei lavori della Commissione.

  Nazario PAGANO, presidente, dà per certo che nella mattinata di domani la Commissione svolgerà i propri lavori.

  Maria Elena BOSCHI (IV-C-RE) ritiene che le precisazioni del presidente rafforzino la sua richiesta, considerando inaccettabile che a ventiquattr'ore dal mandato al relatore si ignori il contenuto di emendamenti del relatore che incidono su un articolo centrale del dibattito, come l'articolo 5, e non si sappia né quando perverranno né quando sarà fissato il termine per la presentazione dei subemendamenti. Chiede quindi, anche in considerazione dell'atteggiamento dell'opposizione, che si sta limitando ad intervenire soltanto su alcune delle proposte emendative, che venga convocata una riunione dell'Ufficio di presidenza per affrontare la questione in quella sede.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) fa proprie le considerazioni della collega Boschi, affinché resti agli atti la richiesta del Partito democratico che, a ventiquattr'ore dal conferimento del mandato, si possa disporre tempestivamente del testo degli emendamenti del relatore, che incidono su un articolo molto sensibile. Chiede quindi al presidente, richiamando il precedente occorso durante l'esame di uno dei decreti legge in materia di pubblica amministrazione, di fissare un termine per la presentazione di tali emendamenti, a meno che l'intenzione non sia quella di rinviare l'avvio della discussione da parte dell'Assemblea.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che è sua intenzione proseguire con i lavori della Commissione finché sarà possibile farlo. Ribadisce che soltanto quando saranno pervenuti gli emendamenti del relatore sospenderà i lavori della Commissione e convocherà una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di stabilire le modalità per la presentazione dei subemendamenti. Avvertendo quindi che ora si procederà con l'esame degli identici emendamenti Zaratti 6.1 e Bonafè 6.4, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Soumahoro 6.2 e Auriemma 6.3: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) fa presente che gli identici emendamenti Zaratti 6.1 e Pag. 69Bonafè 6.4 sono volti a sopprimere l'articolo 6 che interviene in materia di conversione dei permessi di soggiorno per i minori stranieri non accompagnati. Segnala come in tale materia si intervenga in maniera ulteriormente restrittiva, ricordando che se nel caso del cosiddetto decreto Cutro si sopprimeva il principio del silenzio assenso, qui si affida a soggetti terzi la verifica dei requisiti per il rilascio del permesso di soggiorno per motivi di lavoro subordinato o di lavoro autonomo. A suo parere il decreto immigrazione all'esame della Commissione si è nei fatti trasformato nel decreto minori stranieri non accompagnati, dal momento che sembra fare il possibile per rendere loro la vita difficile e per ostacolare il percorso di integrazione, a partire dall'accesso al lavoro.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 6.1 e Bonafè 6.4.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Ascari 6.5 e 6.6; si intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 6.7 e 6.8.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Boschi 6.9; si intende che vi abbia rinunciato.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) dichiara di tenere in maniera particolare all'articolo aggiuntivo Zaratti 6.01, che introduce misure di assistenza nei confronti dei minori orfani di guerra nella striscia di Gaza, oggetto da oltre un mese di attacchi militari che non hanno nulla di chirurgico. Nel citare l'ultimo aggiornamento dei dati delle Nazioni Unite, che registrano 12 mila vittime, di cui oltre 4.000 bambini, sottolinea che si tratta di una sciagura umanitaria incommensurabile, tanto più che non vi sono i mezzi tecnici e il carburante necessari a estrarre le persone che ancora sono sotto le macerie. Rileva che a tale situazione drammatica si aggiunge il gran numero di orfani ai quali occorre assolutamente fornire assistenza perché sono privi di persone che possano occuparsi di loro. Nel richiamare le affermazioni del Ministro Tajani con riguardo alla necessità di un cessate il fuoco, di azioni di contenimento delle perdite nonché di adeguati aiuti umanitari, auspica che l'articolo aggiuntivo Zaratti 6.01 possa essere accolto dal Governo, quale segnale di umanità.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zaratti 6.01.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Soumahoro 7.1 e Alfonso Colucci 7.2; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) illustra l'emendamento Bonafè 7.3 che intende sopprimere l'articolo 7 che interviene ad incrementare del 50 per cento la capienza prevista per i centri e le strutture di accoglienza. Pur considerandola una scelta sbagliata, fa presente che il suo gruppo sarebbe anche stato disponibile al dialogo, anche per venire incontro all'esigenza di adeguare a determinate condizioni l'entità dell'offerta all'incremento della domanda. Ritiene tuttavia che ciò sia impossibile in considerazione dell'atteggiamento pregiudizialmente contrario, che fa fatica a comprendere, dimostrato da Governo e maggioranza nei confronti delle proposte dell'opposizione.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 7.3

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 7.4 e Ascari 7.5; si intende che vi abbiano rinunciato.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) fa presente che i contenuti dell'emendamento Zaratti 7.7, volto a garantire ai migranti una informativa riguardo i principi e i valori comunemente riconosciuti nel nostro Paese, vanno nella direzione auspicata dal Pag. 70Governo che richiede a tali soggetti il rispetto della nostra cultura e delle regole nazionali. Si domanda quindi per quale motivo non si voglia approvare l'emendamento Zaratti 7.7 che va nella direzione della convivenza civile e del rispetto delle regole.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 7.7.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Ascari 7.8 e Magi 7.9: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 7.10.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Auriemma 7.11: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 7.12.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Quartini 7.13, ribadendo che sarebbe fondamentale utilizzare strutture dismesse per consentire un'accoglienza dei minori in condizioni di sicurezza, evitando promiscuità pericolose.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 7.13.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Boschi 7.14 e Alfonso Colucci 7.15, nonché degli identici emendamenti Boschi 7.16 e Alfonso Colucci 7.17: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 7.18.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Zaratti 7.19, segnala che con esso si propone un ragionevole aumento dei limiti di capienza delle strutture di accoglienza, evitando che si determinino condizioni di invivibilità.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 7.19.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 7.20 e 7.21 nonché degli identici emendamenti Boschi 7.23 e Magi 7.25. Dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 7.22.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 7.24.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli identici emendamenti Boschi 7.26 e Auriemma 7.27: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonafè 7.28.

  Matteo MAURI (PD-IDP), nel sottoscrivere l'emendamento Ascari 7.29, segnala che esso è volto a potenziare le possibilità di convertire il permesso di soggiorno in permesso di lavoro. Osserva che in tal modo si effettuerebbe un'inversione di tendenza rispetto a recenti misure adottate dall'attuale maggioranza, assicurando maggiore stabilità a coloro che sono entrati a far parte del sistema produttivo del Paese nell'interesse della società nel suo complesso.

  La Commissione respinge l'emendamento Ascari 7.29.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 7.30 e 7.33: si intende vi abbiano rinunciato.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Zaratti 7.31 e Bonafè 7.32.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Alfonso Colucci 7.34 e Auriemma 7.36: si intende vi abbiano rinunciato. DisponePag. 71 l'accantonamento dell'emendamento Ascari 7.35.

  Matteo MAURI (PD-IDP) sollecita l'approvazione dell'articolo aggiuntivo Bonafè 7.05 che prevede un ingente finanziamento per l'accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, invitando il Governo a non limitarsi a gestire l'esistente ma a prevedere possibili scenari futuri, in particolare in relazione al prevedibile aumento degli sbarchi dopo il periodo invernale.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bonafè 7.05.

  Francesco MICHELOTTI (FDI), relatore, comunica di essere in grado di esprimere il proprio parere sull'emendamento Ascari 7.35 precedentemente accantonato. Esprime quindi un parere contrario su di esso.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI esprime un parere conforme a quello del relatore.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), sottoscrivendo l'emendamento Ascari 7.35, si dichiara estremamente stupita del parere reso e chiede pertanto di conoscerne le motivazioni, trattandosi di una proposta emendativa che si limita a chiedere che le donne vittime di violenza siano trasferite in via prioritaria presso la rete dei centri di accoglienza antiviolenza nazionale. Evidenzia che si tratta di una scelta assai grave, in particolare nell'attuale contesto.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) invita a procedere ad una breve sospensione della seduta per effettuare un ulteriore approfondimento sull'emendamento Ascari 7.35.

  Nazario PAGANO, presidente, sospende brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 21.45, è ripresa alle 21.55.

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che sono in corso approfondimenti sulla valutazione dell'emendamento Ascari 7.35 e che pertanto esso è da considerarsi nuovamente accantonato.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 7.06, il cui contenuto è molto condiviso dalle amministrazioni locali, visto che con esso di destinano risorse al sistema di accoglienza al fine di potenziare i processi di integrazione dei migranti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Bonafè 7.06 e Zaratti 7.07 nonché l'articolo aggiuntivo Bonafè 7.08.

  Nazario PAGANO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Ascari 7.09. Constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Auriemma 8.1: s'intende che vi abbiano rinunciato. Dispone poi l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 8.2 e constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Soumahoro 8.3: s'intende che vi abbia rinunciato. Avverte quindi che sono ritirati gli emendamenti Iezzi 8.4 e 8.5. Infine constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Carmina 8.7 e 8.8 e dell'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 8.01: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Zaratti 8.02 e Bonafè 8.03, osserva polemicamente che le uniche risorse stanziate per i comuni sono appunto quelle previste all'articolo 8, e riservate però allo smaltimento dei rifiuti.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI ricorda che sono previsti tre tipi di finanziamenti per gli enti locali: i fondi per il 2023 e per il triennio 2024-26; i fondi per lo smaltimento dei rifiuti speciali dovuti all'accoglienza dei migranti; infine, le misure compensative rispetto a varie esigenze per i comuni che gestiscono l'accoglienza, inserite nel decreto fiscale.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea ancora che gli unici finanziamenti previsti sono per lo smaltimento dei rifiuti, esigenza certo importante ma che non riassumePag. 72 tutte le necessità degli enti locali legate all'accoglienza dei migranti.

  La Commissione respinge gli identici articoli aggiuntivi Zaratti 8.02 e Bonafè 8.03.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Magi 8.04: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.05.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 8.06: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Zaratti 8.07.

  Matteo MAURI (PD-IDP), intervenendo sull'articolo aggiuntivo Bonafè 8.08, osserva che esso introduce una misura solo apparentemente tecnica e in realtà politica. Infatti i comuni che scelgono di ospitare dei SAI sono quasi sempre comuni che hanno compreso il loro valore di strutture che offrono un'integrazione di qualità. Occorre intervenire con forza perché i SAI si diffondano sempre di più.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Bonafè 8.08.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) sottoscrive l'articolo aggiuntivo Auriemma 8.09. Osserva poi come esso sia volto a diffondere l'esperienza dei SAI, creando un sistema di finanziamenti premiali per i comuni che decidano di ospitarli.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Auriemma 8.09.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'articolo aggiuntivo Alfonso Colucci 8.010: s'intende che vi abbiano rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Bonafè 8.011 e Zaratti 8.012 nonché l'emendamento Zaratti 9.1.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che gli emendamenti Iezzi 9.2 e 9.3 sono ritirati.

  Francesco MICHELOTTI (FDI), relatore, esprime parere contrario sul subemendamento Boschi 0.9.09.1 mentre esprime favorevole sull'articolo aggiuntivo 9.09 del Governo. Raccomanda infine l'approvazione del proprio articolo aggiuntivo 9.010.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI esprime parere conforme a quello del relatore sul subemendamento Boschi 0.9.09.1, raccomanda l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 9.09 del Governo che illustra, spiegando che tramite una modifica normativa minimale si permetterebbe alla Polizia di Stato di ricominciare ad assumere dei funzionari tecnici, assunzione oggi bloccata da una sentenza della Corte costituzionale. Esprime infine parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 9.010 del relatore.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore del subemendamento Boschi 0.9.09.1: s'intende che vi abbia rinunciato.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'articolo aggiuntivo Governo 9.09 e l'articolo aggiuntivo 9.010 del relatore (vedi allegato 2).

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Padovano 10.1: s'intende che vi abbia rinunciato. Dispone, su richiesta avanzata per le vie brevi dal rappresentante del Governo, l'accantonamento dell'emendamento 10.2 del Governo. Constata infine l'assenza del presentatore dell'emendamento Magi 11.1: s'intende che vi abbia rinunciato.

  Matteo MAURI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Casu 11.2. AffermaPag. 73 poi che esso è volto a dotare le questure e le prefetture di personale, specialmente quello dedicato al rinnovo dei titoli di soggiorno, attualmente soggetto ad una procedura molto lunga che andrebbe invece semplificata.

  La Commissione respinge l'emendamento Casu 11.2.

  Nazario PAGANO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Alfonso Colucci 11.3: s'intende che vi abbia rinunciato. Dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Iezzi 11.4. Constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Auriemma 11.5: s'intende che vi abbiano rinunciato.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 22.30.