CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 novembre 2023
201.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giunta per il regolamento
COMUNICATO
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  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del Presidente Lorenzo FONTANA.

  La seduta comincia alle 13.30.

Seguito della discussione sulle comunicazioni del Presidente su una questione relativa all'applicazione dell'articolo 14, comma 2, del Regolamento in materia di autorizzazione alla costituzione di Gruppi in deroga al requisito numerico minimo.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, ricorda che nella scorsa riunione si è avviata la discussione sulla questione relativa alla richiesta di 9 deputati, attualmente iscritti al Gruppo Azione-Italia viva-Renew Europe, di costituire, ai sensi dell'art. 14, comma 2, del Regolamento, un nuovo Gruppo denominato ITALIA VIVA – IL CENTRO – RENEW EUROPE, discussione che è stata quindi aggiornata ad una successiva riunione della Giunta, richiesta da più parti per consentire un ulteriore approfondimento.
  Nel richiamare integralmente le precedenti comunicazioni rese nella citata riunione, ricorda che per l'accoglimento della richiesta occorre che la Giunta aggiorni il proprio precedente indirizzo interpretativo dell'articolo 14, comma 2, su un aspetto disciplinato nel parere del 16 maggio 2006. Tale parere ha infatti stabilito che per i soggetti politici derivanti dall'aggregazione di più partiti che abbiano presentato unitariamente liste, in almeno 20 circoscrizioni, alle elezioni (ed abbiano partecipato all'assegnazione nazionale dei seggi) può essere autorizzata la costituzione di un Gruppo in deroga soltanto ove il Gruppo sia (e resti, nei suoi elementi costitutivi) rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista e non di singole componenti di essa. Nel caso in questione ricorre esattamente questa situazione, avendo il partito Italia viva presentato le liste unitariamente al partito Azione con un contrassegno che contiene i simboli di entrambe le forze politiche.
  Al riguardo aveva richiamato nell'intervento introduttivo gli elementi utili ai fini della valutazione cui la Giunta è chiamata, relativi al contesto regolamentare, nonché alcuni elementi di fatto che qualificano l'attuale fattispecie e che ritiene utile riepilogare:

   a seguito della riduzione del numero dei deputati è stata approvata, all'inizio della legislatura, una modifica relativa al numero minimo di deputati necessario per costituire un Gruppo, che però entrerà in vigore nella prossima legislatura; per questa legislatura è quindi rimasto immutato il Pag. 4requisito numerico di 20 deputati ed è comunque invariata la disciplina dei Gruppi in deroga;

   pur nella autonomia di ciascun ramo del Parlamento, l'articolo 14, comma 4, del Regolamento del Senato, come modificato nel 2022, prevede che, «in caso di aggregazione di più partiti o movimenti politici, per ciascun contrassegno presentato, anche contenente più di un simbolo, possono essere costituiti un solo Gruppo o una sola componente politica in seno al Gruppo misto (...). Ove più partiti o movimenti politici abbiano presentato alle elezioni congiuntamente liste di candidati con il medesimo contrassegno, con riferimento a tali liste, essi possono costituire un solo Gruppo, che rappresenta complessivamente tutti i medesimi partiti o movimenti politici, ovvero uno o più Gruppi autonomi, composti da almeno sei Senatori, purché corrispondenti a singoli partiti o movimenti politici che abbiano presentato il proprio contrassegno in coalizione alle ultime elezioni del Senato.»;

   sul piano numerico, i deputati richiedenti sono 9, ossia in numero pari a quello dei richiedenti la costituzione in deroga del Gruppo Noi Moderati (successivamente saliti a 10). Attualmente il Gruppo di consistenza più bassa è il Misto con 9 deputati.

  Sul piano politico-elettorale inoltre:

   i deputati richiedenti rappresentano un partito inequivocabilmente esistente nel paese, presentatosi alle elezioni politiche, ancorché insieme ad un'altra forza politica, e distribuito sul territorio nazionale;

   i deputati richiedenti sono stati tutti eletti nella lista indicata, cioè non sono transitati nell'attuale Gruppo nel corso della legislatura;

   nel contrassegno della lista elettorale unitaria comparivano i simboli delle forze politiche che vi concorrevano.

  Qualora la Giunta intendesse valorizzare questi elementi, potrebbe modificare il suo orientamento del 2006 per consentire l'accoglimento della richiesta. Tale modifica dovrebbe avere ad oggetto il punto specifico dei «soggetti politici derivanti dall'aggregazione di più partiti che abbiano presentato unitariamente liste alle elezioni (ed abbiano partecipato all'assegnazione nazionale dei seggi)», al fine di consentire – oltre alla formazione di un gruppo autorizzato «rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista, e non di singole componenti di essa» – anche la formazione di Gruppi in corrispondenza dei singoli partiti che abbiano presentato unitariamente la lista ove nel contrassegno di quest'ultima compaiano i simboli e/o le denominazioni dei suddetti partiti e sempre che la lista unitaria abbia avuto accesso alla ripartizione dei seggi su base proporzionale.
  Così modificato, il parere consentirebbe, nella situazione attuale, non solo la costituzione del Gruppo Italia viva ma anche la possibilità che il Gruppo attualmente denominato Azione-Italia Viva-REnew Europe, con i deputati residui, sia autorizzato a permanere in deroga, senza essere sciolto, purché sia espunto dalla denominazione il riferimento a «Italia viva».
  Resterebbe comunque ferma la parte del parere del 2006 che rimette all'apprezzamento dell'Ufficio di Presidenza, una volta accertata la sussistenza dei requisiti necessari per l'autorizzazione in deroga, ogni valutazione di opportunità sotto il profilo politico-istituzionale e di funzionalità complessiva della Camera, ivi compreso il profilo della consistenza numerica del Gruppo la cui valutazione «è da considerarsi interamente rimessa all'apprezzamento discrezionale dell'Ufficio di Presidenza», così come ribadito nella Giunta del 26 ottobre 2022.
  A questo riguardo, quanto agli effetti della decisione sull'attuale composizione degli organi parlamentari, si sofferma in particolare sulla composizione dell'Ufficio di Presidenza.
  L'articolo 5, comma 3, del Regolamento prevede che «nell'Ufficio di Presidenza devono essere rappresentati tutti i Gruppi parlamentari esistenti all'atto della sua elezione» e, al comma 5, che «i Gruppi parlamentariPag. 5 costituiti dopo l'elezione dell'Ufficio di Presidenza [...], qualora non siano già rappresentati nell'Ufficio di Presidenza stesso, e i Gruppi che, a seguito di modificazioni intervenute, vengano a trovarsi privi di un proprio rappresentante possono chiedere che si proceda all'elezione di altri Segretari».
  Il nuovo Gruppo Italia viva avrebbe, tra i propri iscritti, il deputato Giachetti, eletto Segretario di Presidenza il 26 ottobre 2022 ai sensi dell'articolo 5, comma 4, del Regolamento: ad esso si applicherebbe dunque l'art. 5, comma 7, a norma del quale «I segretari eletti ai sensi dei commi 4, 5 e 9 decadono dall'incarico qualora venga meno il Gruppo cui appartenevano al momento dell'elezione ovvero nel caso in cui entrino a far parte di altro Gruppo parlamentare già rappresentato nell'Ufficio di Presidenza»: in sostanza questo significa che tale deputato Segretario di Presidenza, entrando a far parte di un Gruppo non rappresentato, non decadrebbe.
  Per effetto dei mutamenti nella composizione del Gruppo che, a seguito di un'eventuale richiesta in tal senso dei deputati di Azione, sarebbe autorizzato a permanere in deroga, quest'ultimo sarebbe invece privo di un proprio rappresentante in Ufficio di Presidenza e, ove ne faccia richiesta, si dovrebbe procedere all'elezione suppletiva di un nuovo Segretario, ai sensi del comma 5.
  Al riguardo ricorda che la Giunta per il Regolamento, nella riunione del 7 dicembre 2011, adottò un parere in deroga all'articolo 5, commi 4 e 6, del Regolamento, fondato sulla peculiare situazione politico-parlamentare a quel momento in atto, ossia la formazione di un Governo sostenuto da una maggioranza che comprendeva tutti i Gruppi con l'eccezione della Lega Nord Padania. In base ad esso fu riconosciuto all'unico Gruppo di opposizione un ulteriore Segretario di Presidenza al fine di riequilibrare il rapporto con la maggioranza (che allora disponeva di 19 seggi, escludendo il Presidente).
  Tale precedente attesta che è attribuito alla Giunta un margine di apprezzamento in ordine a situazioni straordinarie che possono suggerire un riequilibrio della composizione dell'Ufficio di Presidenza al fine di tenere conto di esigenze di proporzionalità e di funzionalità dell'organo. E ciò pur in assenza di una previsione regolamentare specifica analoga a quella approvata dal Senato il 1° febbraio scorso, valida per la sola XIX legislatura, con la quale si prevede che se, per effetto della richiesta di integrazione della composizione del Consiglio di presidenza per assicurarne una più adeguata rappresentatività, «risulti alterato a sfavore dei componenti dei Gruppi di maggioranza il rapporto numerico tra essi e i componenti dei Gruppi di opposizione», si procede alla contemporanea elezione di un ulteriore Segretario di maggioranza.
  Poiché la richiesta di elezione di un ulteriore segretario di Presidenza da parte di un Gruppo di opposizione non rappresentato nell'Ufficio di Presidenza produrrebbe un'alterazione significativa del rapporto maggioranza/opposizione in quanto l'organo, escludendo il Presidente, diverrebbe a composizione paritetica, la Giunta potrebbe convenire – analogamente a quanto deciso nella XVI legislatura e a quanto previsto nel Regolamento del Senato – che, ove sia avanzata richiesta di elezione di un Segretario di Presidenza in rappresentanza di un Gruppo di opposizione ai sensi del comma 5 dell'articolo 5 e per effetto di tale integrazione risulti alterato il rapporto numerico tra Gruppi di maggioranza e Gruppi di opposizione come esistente al momento della richiesta, la Camera, contestualmente all'elezione di tale segretario, procederà alla elezione di un ulteriore Segretario appartenente ad un Gruppo di maggioranza.
  In analogia a quanto previsto dall'articolo 5, comma 6, risulteranno eletti il deputato, appartenente al Gruppo non rappresentato, e il deputato, appartenente ad un Gruppo di maggioranza, che avranno conseguito il maggior numero di voti. In tale votazione ciascun deputato voterebbe un solo nome.
  Alla luce del complesso di queste considerazioni invita dunque i colleghi ad esprimere il loro orientamento.

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  Federico FORNARO, nel soffermarsi specificamente sul punto relativo alle conseguenze che deriverebbero dall'eventuale autorizzazione di costituzione in deroga del Gruppo Italia Viva sulla composizione dell'Ufficio di Presidenza, si chiede se la questione interpretativa sottoposta alla Giunta in data odierna non possa già ritenersi implicitamente disciplinata e risolta in senso positivo dal parere reso nel corso della seduta del 7 dicembre 2011 con cui la Giunta già allora consentì, al fine di riequilibrare il rapporto con la maggioranza, all'unico Gruppo di opposizione di eleggere un ulteriore Segretario in seno all'Ufficio di Presidenza. In aggiunta a tale dubbio, si interroga in ordine alle modalità di funzionamento dell'Ufficio di Presidenza, chiedendo, in particolare, se il Presidente della Camera concorra, esprimendo il proprio voto, alle deliberazioni di tale organo.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, rispondendo al primo quesito posto dal collega Fornaro, ribadisce la necessità che anche questo aspetto dell'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza, nei termini che ha testé esposto, sia oggetto di un esplicito pronunciamento della Giunta, atteso che il citato parere del 2011 era legato alla peculiare situazione politico-parlamentare in atto nella XVI legislatura, sicché esso non può estendere alcun effetto rispetto al contesto che si verrebbe a determinare oggi con la modifica dei criteri interpretativi che consentono la costituzione del Gruppo richiesto. Per quanto riguarda il secondo interrogativo, chiarisce che, pur non essendovi astrattamente ostacoli alla partecipazione del Presidente della Camera alle votazioni che si svolgono in seno all'Ufficio di Presidenza, l'usuale condotta cui normalmente si attengono i Presidenti è quella di non concorrere con il proprio voto alle deliberazioni dell'Ufficio di Presidenza: da qui la configurazione paritetica che si verrebbe a determinare in assenza dell'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza di maggioranza nei termini sopra descritti.

  Mauro DEL BARBA, nel ringraziare preliminarmente i colleghi componenti della Giunta per la sollecitudine con cui hanno approfondito la questione in esame e il Presidente per aver convocato questa nuova riunione della Giunta in tempi tanto brevi, si interroga, anche alla luce dei dubbi esposti nella scorsa riunione dal collega Fornaro, se, per effetto delle decisioni che la Giunta assumerà nella seduta odierna, oggetto dell'autorizzazione per la costituzione in deroga sia solamente la richiesta avanzata per il Gruppo Italia Viva, ovvero se esso riguardi al contempo la costituzione in deroga anche di altro Gruppo.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, nel precisare che allo stato di fatto è pervenuta solamente la richiesta di costituzione in deroga del Gruppo Italia Viva, chiarisce tuttavia che la ridefinizione dei criteri interpretativi eventualmente operata dalla Giunta, ove dovesse pervenire una simmetrica richiesta da parte dei deputati residui rimasti nel Gruppo originario, ne consentirebbe il suo accoglimento da parte dell'Ufficio di Presidenza.

  Federico FORNARO, sulla base di quanto inizialmente illustrato e ulteriormente precisato dal Presidente, desume che le modifiche interpretative prospettate consentiranno all'Ufficio di Presidenza di poter deliberare sulla richiesta già pervenuta e sull'altra che dovesse pervenire, senza necessità di ulteriori passaggi interpretativi in seno alla Giunta.

  Alessandro COLUCCI, nel giudicare le comunicazioni introduttive del Presidente quanto mai chiare e puntuali anche in ordine alla definizione della ulteriore richiesta che sarebbe avanzata ai sensi dell'art. 14, comma 2, in connessione con quella già presentata, esprime altresì un particolare apprezzamento per il passaggio riguardante l'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza appartenente ad un Gruppo di maggioranza ove sia avanzata richiesta di elezione di un Segretario di Presidenza in rappresentanza del Gruppo di opposizione che verrebbe a trovarsi privo di un proprio rappresentante. Si tratta infatti di una previsione, a suo avviso, indispensabilePag. 7 per salvaguardare il corretto equilibrio tra Gruppi di maggioranza e Gruppi di opposizione in seno all'Ufficio di Presidenza e garantirne così il suo più corretto funzionamento.

  Federico FORNARO tiene anch'egli ad esprimere il proprio apprezzamento per l'equilibrio e la ratio sottesa alla proposta interpretativa formulata dal Presidente che supera, nelle attuali circostanze, il punto del parere del 16 maggio 2006 evidenziato nelle sue comunicazioni. In particolare giudica con particolare favore la limitazione della possibilità di costituire più Gruppi alle sole liste che abbiano superato la soglia di sbarramento prevista dalla legge elettorale, circostanza che evita la gemmazione di plurimi Gruppi al cospetto di liste prive della necessaria rappresentatività elettorale. In una linea di continuità nelle diverse legislature, rammenta poi che il suo Gruppo ha guardato e guarda con favore alla costituzione di soggettività parlamentari che originino, come nel caso in esame, da identità politiche chiare e nette, osteggiando invece i casi nei quali l'emersione di nuovi soggetti risponda ad altre logiche.
  Condivide quindi anche l'indicazione dell'elezione di un ulteriore Segretario di Presidenza appartenente ad un Gruppo di maggioranza in corrispondenza dell'elezione di un Segretario di Presidenza in rappresentanza dell'eventuale Gruppo Azione, in quanto rispondente alla finalità di preservare la corretta proporzione tra Gruppi di maggioranza e Gruppi di opposizione in seno all'Ufficio di Presidenza.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, all'esito del dibattito svoltosi nel quale è emersa la piena condivisione delle coordinate interpretative tracciate, formula una proposta di parere (vedi allegato) di cui constata l'approvazione senza obiezioni.

Sui lavori della Giunta.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, informa i colleghi che si riserva di convocare la Giunta entro il mese di novembre per riprendere la discussione sull'esito dell'istruttoria svolta dai relatori e dal Gruppo di lavoro sul secondo procedimento di riforma del Regolamento.

  Federico FORNARO sottopone all'attenzione del Presidente e della Giunta una questione che ha segnalato anche nel corso della seduta dell'Assemblea di ieri: si riferisce al tema della contemporaneità delle sedute dell'Assemblea con quelle delle Commissioni nei termini consentiti dalla norma regolamentare di cui all'art. 30, comma 5, come interpretata dalla Giunta per il Regolamento. Al riguardo, lungi dal voler contestare la legittimità di tale contestualità, nei termini consentiti, desidera tuttavia evidenziare l'esigenza di un suo ripensamento alla luce della configurazione che hanno assunto i lavori parlamenti per effetto di un impiego quanto mai intensivo dello strumento del decreto-legge in abbinamento con il ricorso alla questione di fiducia. In tale contesto e con la attuale disciplina della questione di fiducia, la fase di esame degli ordini del giorno risulta essere una fase rispetto alla quale diventa fondamentale assicurare la possibilità di partecipazione per tutti i deputati, compreso il momento dell'illustrazione, senza che essa sia compromessa da contestuali impegni nelle Commissioni.

  Lorenzo FONTANA, Presidente, esprime l'avviso che la questione segnalata possa costituire oggetto di una specifica riflessione proprio nell'ambito del procedimento di modifica del Regolamento attualmente in corso, nell'ambito del quale potranno essere valutate le eventuali modifiche da apportare al quadro normativo vigente finalizzate a dar seguito all'esigenza testé evidenziata.

  La seduta termina alle 13.53.