CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 novembre 2023
201.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 129

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 9.

Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e modifiche agli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale.
C. 1297 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla II Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Martina SEMENZATO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, segnala preliminarmente che il testo all'esame della Commissione è stato approvato dal Senato e non modificato dalla Commissione di merito. Rileva che la legge n. 22 del 2022 ha introdotto nel codice penale un nuovo titolo, dedicato ai delitti contro il patrimonio culturale, composto da diciassette nuovi articoli, con i quali sono puniti, con pene più severe rispetto a quelle previste per i corrispondenti delitti semplici, il furto, l'appropriazione indebita, la ricettazione, il riciclaggio e l'autoriciclaggio e il danneggiamento che abbiano ad oggetto beni culturali. In particolare, vengono disciplinati il reato di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici. L'oggetto materiale del reato comprende l'intero patrimonio culturale, inclusi i beni culturali e quelli paesaggistici, e riguarda non solo i beni «altrui», ossia di proprietà di terzi, ma anche i beni «propri» dell'autore del reato e in particolare si riferisce a: edifici pubblici o destinati a uso pubblico o all'esercizio di un culto o immobili compresi nel perimetro dei centri storici, ovvero immobili i cui lavori di costruzione, di ristrutturazione, di recupero o di risanamento sono in corso o risultano ultimati; opere destinate all'irrigazione; piantate di viti, di alberi o arbusti fruttiferi, o boschi, selve o foreste, ovvero vivai forestali destinati al rimboschimento; attrezzature e impianti sportivi al fine di impedire o interrompere lo svolgimento di manifestazioni sportive. La concessione della sospensione condizionale della pena è subordinata al ripristino dello stato dei luoghi o alla eliminazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero alla prestazione di attività non retribuita a favore della collettività per un tempo non determinato secondo le modalità indicate dal giudice nella sentenza di condanna.
  Quanto ai contenuti del provvedimento, rinviando per una disamina più approfondita alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala che l'articolo 1 prevede, fatte salve le sanzioni penali applicabili a tali condotte criminose, la sanzione amministrativa pecuniaria da 20.000 a 60.000 euro Pag. 130per chiunque distrugge, disperde, deteriora o rende in tutto o in parte inservibili o, ove previsto, non fruibili beni culturali o paesaggistici propri o altrui e la sanzione amministrativa pecuniaria da 10.000 a 40.000 euro per chiunque deturpa o imbratta beni culturali o paesaggistici propri o altrui, ovvero destina i beni culturali ad un uso pregiudizievole per la loro conservazione o integrità ovvero ad un uso incompatibile con il loro carattere storico o artistico. Ad irrogare le sanzioni è il prefetto del luogo nel quale viene commessa la violazione e il trasgressore è ammesso al pagamento della sanzione in misura ridotta entro 30 giorni dalla notifica del verbale di accertamento. I proventi delle sanzioni devono essere impiegati prioritariamente per il ripristino dei beni, secondo modalità demandate ad un successivo decreto interministeriale.
  L'articolo 2 interviene sul codice penale al fine di circoscrivere la fattispecie riguardante la distruzione, la dispersione, il deterioramento, il deturpamento, l'imbrattamento e l'uso illecito di beni culturali o paesaggistici, laddove viene punita la condotta di chi rende il bene non fruibile, all'ipotesi in cui sia prevista la fruibilità del bene.
  L'articolo 3 modifica il codice penale, prevedendo per la fattispecie del danneggiamento in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico anche la pena pecuniaria della multa fino a 10 mila euro, in aggiunta alla già prevista pena della reclusione da uno a cinque anni.
  L'articolo 4 modifica l'articolo 639 del codice penale, che punisce il deturpamento o l'imbrattamento di cose mobili con la multa fino a euro 103, prevedendo la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1.000 euro se il fatto è commesso su beni immobili o su mezzi di trasporto pubblici o privati. A seguito delle modifiche la multa viene elevata fino a euro 309, viene introdotta una fattispecie aggravata (sanzionata con pene raddoppiate) a carico di chi deturpa o imbratta cose mobili o immobili altrui in occasione di manifestazioni che si svolgono in luogo pubblico o aperto al pubblico e si prevedono specifiche sanzioni – reclusione da 1 a 6 mesi o multa da 300 a 1.000 euro – per coloro che deturpano o imbrattano teche, custodie e altre strutture adibite alla esposizione, protezione e conservazione di beni culturali esposti in musei, pinacoteche, gallerie e altri luoghi espositivi dello Stato, delle regioni, degli altri enti pubblici territoriali, nonché di ogni altro ente e istituto pubblico.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere in esito al dibattito che si svolgerà in Commissione.

  Mauro ROTELLI presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana già convocata nella giornata odierna.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014.
C. 1450 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mauro ROTELLI presidente, in sostituzione della relatrice, on. Rachele Silvestri, impossibilitata a prendere parte alla seduta, rinviando per una disamina più approfondita dei contenuti del provvedimento alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala che l'Accordo è finalizzato ad includere la Repubblica di Croazia tra le parti contraenti dell'Accordo sullo Spazio economico europeo (SEE), dettando in proposito disposizioni di dettaglio.
  L'Accordo si compone di 7 articoli e 2 Allegati. Sono allegate all'Atto finale dell'Accordo anche sei dichiarazioni comuni, delle quali di interesse della Commissione quella relativa ai settori prioritari di cui al protocollo 38-ter dell'Accordo sul SEE. Nella dichiarazione comune sui settori prioritari le Parti ricordano che non tutti i cinque settori elencati all'articolo 3 del protocollo 38-ter dell'Accordo SEE – ossia tutela e gestione dell'ambiente; cambiamento climaticoPag. 131 ed energia rinnovabile; società civile; sviluppo umano e sociale; tutela del patrimonio culturale – devono essere coperti nel caso della Croazia.
  Quanto ai contenuti dell'Accordo, ai sensi dell'articolo 1 la Repubblica di Croazia diviene Parte contraente dell'Accordo.
  L'articolo 2 stabilisce gli opportuni adeguamenti dell'Accordo e dei relativi protocolli e introduce un addendum al protocollo 38-ter dell'Accordo SEE, in virtù del quale la Croazia è stata inserita tra i beneficiari del contributo finanziario con cui i tre Paesi membri dell'EFTA (Paesi membri dell'Associazione europea di libero scambio) contribuiscono alla riduzione delle disparità economiche e sociali nello Spazio economico europeo.
  Ai sensi dell'articolo 3, le modifiche degli atti adottati dalle istituzioni dell'Unione europea e integrati nell'Accordo sul SEE, derivanti dall'adesione della Croazia all'Unione europea, sono inserite nell'Accordo e ne costituiscono parte integrante.
  L'articolo 4 stabilisce che le disposizioni dell'atto di adesione della Croazia all'Unione europea sono integrate nell'Accordo e ne diventano parte integrante.
  L'articolo 5 prevede che il Comitato misto istituito dall'Accordo sul SEE esamini, su richiesta di ciascuna Parte, qualsiasi questione relativa all'interpretazione o all'applicazione dell'Accordo di adesione della Croazia allo Spazio economico europeo, al fine di trovare una soluzione accettabile che consenta di preservare il buon funzionamento dell'Accordo stesso. L'articolo 6 detta norme relative alla ratifica o all'approvazione dell'Accordo.
  L'articolo 7, infine, detta disposizioni sui testi facenti fede e sul deposito del testo dell'Accordo.
  Come di consueto, gli articoli 1 e 2 del disegno di legge di ratifica prevedono l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione. L'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria e l'articolo 4 stabilisce l'entrata in vigore.
  In conclusione, si riserva di presentare una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana già convocata nella giornata odierna.

Disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, nonché disposizioni in materia di termini legislativi.
C. 1538 Governo.
(Parere alla IV Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mauro ROTELLI presidente, in sostituzione del relatore, on. Lampis, impossibilitato a prendere parte alla seduta, rinviando per una disamina più approfondita dei contenuti del provvedimento alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala, per quanto di competenza della Commissione, che l'articolo 3, costituito da un unico comma, modifica, alle lettere a) e b), l'articolo 26 della legge sulla concorrenza 2021 (legge n. 118 del 2022), che delega il Governo all'adozione di uno o più decreti legislativi per adeguare al diritto europeo, razionalizzare, riordinare e semplificare la disciplina in materia di fonti energetiche rinnovabili e ridurre gli oneri regolatori gravanti su cittadini e imprese.
  In particolare, la lettera a), che novella il comma 4 del citato articolo 26, proroga il termine per l'esercizio della delega da 16 a 24 mesi successivi alla sua entrata in vigore. Dunque, il termine per l'esercizio della delega viene prorogato al 25 agosto 2024.
  La lettera b) – inserita al Senato – novella il comma 7 del citato articolo 26, includendo, tra i Ministri di cui è richiesto il concerto ai fini dell'approvazione dei decreti legislativi delegati in oggetto, il Ministro per le riforme istituzionali e la semplificazione normativa. La denominazione Ministro della transizione ecologica viene inoltre aggiornata alla luce della nuova denominazione di Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica.Pag. 132
  Ricorda che il termine per l'esercizio della citata delega era stato originariamente fissato in 12 mesi dall'entrata in vigore della legge. Il termine è stato poi prorogato di quattro mesi, ad opera dell'articolo 1, comma 9, della legge 24 febbraio 2023, n. 14, di conversione del decreto-legge 29 dicembre 2022, n. 198. La relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, a motivazione della proroga di cui alla lettera a), richiama la recente direttiva 2023/2413/UE, del 18 ottobre 2023, cd. RED III – facente parte del Pacchetto Fit for 55, che revisiona ulteriormente il quadro normativo della materia, richiedendo agli Stati membri i conseguenti adeguamenti dell'ordinamento nazionale in sede di attuazione della direttiva medesima. La nuova direttiva, che entra in vigore a decorrere dal 20 novembre 2023, incide sensibilmente sugli obiettivi quantitativi relativi al contributo delle rinnovabili al 2030 e al 2050 e introduce disposizioni per la promozione del ricorso a fonti rinnovabili particolarmente innovative, tra cui, ad esempio, l'idrogeno.
  La stessa relazione, inoltre richiama il Piano «RepowerEU», nell'ambito del quale si è condivisa l'opportunità di stabilire l'obiettivo di giungere al riordino e alla semplificazione della normativa in materia di fonti rinnovabili entro l'orizzonte temporale del 30 giugno 2026. A questo riguardo, la recente proposta di Piano – volta a confluire nel PNRR – prevede l'adozione di un Testo unico per l'autorizzazione degli impianti di produzione energetica da fonti rinnovabili che mira a semplificare e coordinare le disposizioni legislative e regolamentari che disciplinano, in particolare, i procedimenti amministrativi nel settore delle fonti energetiche rinnovabili.
  Tali circostanze, afferma la relazione, rendono evidente l'esigenza di una ulteriore proroga che consenta al Governo di disporre dello spazio temporale necessario per tener conto, nell'esercizio della delega stessa, della nuova disciplina eurounitaria in materia di fonti rinnovabili.
  In conclusione, tenuto conto dell'inserimento del provvedimento nel calendario dei lavori dell'Assemblea per lo svolgimento della discussione generale già da venerdì 17 novembre, mi riservo di presentare una proposta di parere nella giornata di domani preannunciando un orientamento favorevole sulle disposizioni testé illustrate.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta pomeridiana già convocata nella giornata odierna.

  La seduta termina alle 9.15.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 9.15.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante conferimento dell'incarico di Commissario straordinario per le opere relative al collegamento viario con caratteristiche autostradali della SS 514 «di Chiaromonte» e della SS 194 «Ragusana», dallo svincolo con la SS 115 allo svincolo con la SS 114.
Atto n. 89.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto.

  Mauro ROTELLI presidente, in sostituzione del relatore, on. Lampis, impossibilitato a partecipare alla seduta, avverte preliminarmente che il termine per l'espressione del parere è fissato il 27 novembre prossimo. Fa presente che lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri in esame provvede a conferire al presidente della regione Siciliana pro tempore, Renato Schifani, l'incarico di Commissario straordinario per le opere relative al collegamento viario con caratteristiche autostradali della SS 514 «di Chiaromonte» e della SS 194 «Ragusana», dallo svincolo con la SS 115 allo svincolo con la SS 114, in sostituzione del dottor Musumeci.Pag. 133
  Preliminarmente ricorda che l'articolo 4 del decreto-legge n. 32 del 2019 (c.d. «decreto sblocca cantieri») ha previsto l'emanazione di decreti del Presidente del Consiglio dei ministri – su proposta del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti (MIT), sentito il Ministro dell'economia e delle finanze, previo parere delle competenti Commissioni parlamentari – per l'individuazione di interventi infrastrutturali caratterizzati da un elevato grado di complessità progettuale, da una particolare difficoltà esecutiva o attuativa, da complessità delle procedure tecnico-amministrative ovvero che comportano un rilevante impatto sul tessuto socio-economico a livello nazionale, regionale o locale, per la cui realizzazione o il cui completamento si rende necessaria la nomina di uno o più Commissari straordinari che è disposta con i medesimi decreti.
  In attuazione di tale disposizione è stato emanato, tra gli altri, il D.P.C.M. 16 aprile 2021, che ha previsto in prima battuta la nomina, quale Commissario straordinario, di Sebastiano Musumeci, quale Presidente della regione siciliana, che in data 4 agosto 2022 ha presentato le proprie dimissioni dalla carica di presidente della regione. Successivamente, in data 13 ottobre 2022, è stato nominato presidente della regione siciliana Renato Schifani, in seguito al risultato delle elezioni tenutesi il precedente 25 settembre. In ragione di tale avvicendamento, lo schema in esame dispone quindi la nomina a Commissario del nuovo Presidente della regione.
  Passando ad una breve disamina del contenuto del decreto in esame, fa presente che al nuovo Commissario straordinario si applicano le disposizioni di cui al citato decreto del 16 aprile, pertanto restano in capo al presidente Schifani le attribuzioni già conferite al precedente Commissario relativamente al supporto tecnico, agli obblighi di monitoraggio degli interventi e al compenso.
  Il Commissario si avvale, quindi, per l'espletamento del proprio incarico, delle strutture di Anas SpA, e, per il supporto tecnico, delle attività connesse alla realizzazione dell'opera, di strutture dell'amministrazione centrale o territoriale interessata e di società controllate direttamente o indirettamente dallo Stato, dalle regioni o da soggetti pubblici.
  Quanto al monitoraggio, il Commissario deve comunicare alla Direzione generale competente del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti il cronoprogramma delle attività per gli interventi finanziati entro sei mesi dall'attribuzione dell'incarico nonché i progetti approvati, con il relativo quadro economico, il cronoprogramma dei lavori e lo stato di avanzamento, segnalando eventuali anomalie. Qualora intervengano circostanze che impediscono la realizzazione totale o parziale dell'opera, il Commissario deve darne subito notizia alla suddetta Direzione. Deve inoltre trasmettere alla medesima Direzione entro il 30 novembre di ogni anno una relazione dettagliata per ciascuno degli interventi, ai fini di un'informativa alle Commissioni parlamentari competenti. Al Commissario, in ragione dell'incarico attribuito, non spetta alcun compenso o emolumento aggiuntivo a carico della finanza pubblica.
  Sulla proposta di nomina del presidente Schifani a Commissario straordinario, come rilevato dalla relazione illustrativa, è stata acquisita l'intesa della regione siciliana e la disponibilità del presidente della Regione ad assumere l'incarico, nonché il «sentito» del Ministero dell'economia e finanze.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) rileva la necessità di svolgere l'audizione del presidente della Regione Siciliana, in qualità di Commissario designato, per capire lo stato dell'arte dei lavori dell'infrastruttura in oggetto che, al pari di altre, è ora di competenza di ANAS e per la quale sono stanziate ingenti risorse. Formula quindi tale richiesta di audizione.

  Mauro ROTELLI, presidente, accoglie la richiesta del deputato Simiani di invitare in audizione il presidente Schifani. Richiama la previsione concernente la presentazione, al 30 novembre di ogni anno, di una dettagliata relazione sugli interventi al Ministero competente, segnalando che elementi Pag. 134di informazione in merito potrebbero essere contenuti nell'attività di monitoraggio sulle infrastrutture strategiche e prioritarie che viene svolta per conto della Commissione e i cui risultati aggiornati saranno forniti prossimamente.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 9.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 14.05.

Proposta di nomina di Mauro Durbano a presidente dell'Ente parco nazionale del Gran Paradiso.
Nomina n. 34.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e conclusione– Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame della proposta di nomina rinviato nella seduta del 14 ottobre 2023.

  Mauro ROTELLI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere sulla proposta di nomina scade in data 16 novembre 2023.

  Alessandro Manuel BENVENUTO (LEGA), relatore, esprime parere favorevole sulla proposta di nomina in esame.

  Franco MANES (MISTO-MIN.LING.) fa presente che la nomina in esame coinvolge due regioni, che hanno sempre lavorato in un clima di leale collaborazione, alternandosi, per prassi, nel dare l'indicazione sul nome del presidente, adesso in capo alla regione Piemonte. Avendo rivestito il ruolo di presidente dei sindaci della Valle D'Aosta, ma anche sulla base delle indicazioni che provengono da alcuni amministratori locali anche piemontesi, lamenta il mancato ascolto dei territori nella designazione del candidato, che nulla ha a che vedere ovviamente con il suo curriculum e con la competenza in materia. Fa presente che la mancata intesa sul nominativo da parte della regione Valle d'Aosta, che con la regione Piemonte ha comunque intrattenuto al riguardo una fitta corrispondenza, può essere dipesa anche dalla trasmissione tardiva, da parte del Piemonte, della designazione del candidato. Nel rammentare i termini procedurali di nomina a presidente di un parco nazionale, come definiti dalla legge n. 394 del 1991, con specifico riferimento al procedimento che riguarda la nomina da parte del Ministro e al parere reso dalle Commissioni parlamentari di natura non vincolante, osserva quindi che si sarebbero dovuti esaminare gli eventuali motivi ostativi a tale nomina, essendo il candidato vicesindaco di uno dei comuni coinvolti, assessore dell'Unione montana del Gran Paradiso e responsabile dell'Ufficio tecnico presso il comune di Ceresole Reale, e non essendo a suo giudizio opportuno che il presidente di un Parco rivesta anche ruoli di amministrazione dei territori coinvolti. Chiede, pertanto, alla presidenza di invitare in audizione, nell'ambito dell'esame della proposta di nomina, anche i territori coinvolti, per perfezionare l'istruttoria su tale atto.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), avendo anch'egli ricevuto sollecitazioni in tal senso dagli interessati, anche sulla base della propria esperienza di cittadino di un luogo interessato da un parco nazionale, ritiene che il chiarimento vada trovato a livello locale, attraverso una collegialità, elemento importante per il buon funzionamento dell'ente.

  Ilaria FONTANA (M5S) osserva che la mancata accettazione del candidato da parte di alcuni territori potrebbe influire negativamente anche sul futuro lavoro in qualità di presidente, pertanto si associa alla richiesta di audizione formulata dal collega Manes rilevando anche l'opportunità di svolgere l'audizione del Ministro. Seppure il parere della Commissione non sia vincolante, ritiene che questa si debba esprimere in modo consapevole, dando anche un segnale di ascolto ai territori che lo chiedono.

  Angelo BONELLI (AVS) si associa alla richiesta di audizione formulata dal collega Pag. 135Manes, dal momento che la regione Valle d'Aosta non si è espressa con la consueta intesa. Ritiene che sia compito del Ministro dell'Ambiente compiere un ulteriore passo volto a trovare l'intesa di entrambi i territori sul candidato prescelto dalla regione Piemonte, anche al fine di non creare una situazione locale di conflitto tra sindaci appartenenti a due diverse regioni ma afferenti tutti al territorio del Parco. A suo avviso, occorre quindi ascoltare i territori in ragione delle preoccupazioni manifestate da tanti sindaci del territorio.

  Daniela RUFFINO (A-IV-RE), conoscendo bene il territorio del Parco e il candidato prescelto, esprime rammarico per lo svolgimento della procedura di nomina, a suo avviso svolta con disattenzione e caratterizzata da errori di comunicazione. La designazione informale in prima battuta dell'ex senatore Fluttero, infatti, ha rappresentato un passo falso che ha creato non poco disagio e, a tale riguardo, invita il Ministro dell'ambiente a non creare in futuro situazioni analoghe. Dando atto che l'attuale presidente Cerise ha lavorato bene, ritiene che il Parco abbia tutto il diritto di replicare un'esperienza positiva, stante il suo rilievo non solo nazionale, ma anche internazionale.

  Mauro ROTELLI, presidente, nel segnalare che non si possa in tale sede sindacare sulla procedura che ha portato alla presentazione della proposta di nomina che è stata assegnata alla Commissione, osserva che la Commissione può quindi procedere alla votazione sulla proposta di nomina, il cui termine scade nella giornata di domani. Ricorda inoltre che il Senato ha proceduto alla votazione nella giornata di ieri.

  La Commissione procede alla votazione a scrutinio segreto sulla proposta di parere favorevole del relatore.

  Mauro ROTELLI, presidente, comunica il risultato della votazione:

   Presenti... 29
   Votanti... 29
   Maggioranza... 15

    Hanno votato ... 18
    Hanno votato no... 11

  La Commissione approva.

  Hanno preso parte alla votazione i deputati: Battistoni, Benvenuti Gostoli, Benvenuto, Bof, Bonelli, Braga, Curti, Ferrari, Ilaria Fontana, Antoniozzi (in sostituzione di Foti), Iaia, L'Abbate, Lampis, Manes, Colombo (in sostituzione di Mattia), Mazzetti, Milani, Montemagni, Morfino, Pizzimenti, Fabrizio Rossi, Rotelli, Ruffino, Santillo, Scarpa, Tirelli (in sostituzione di Semenzato), Maerna (in sostituzione di Rachele Silvestri), Simiani e Zinzi.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che comunicherà il parere favorevole testé espresso alla Presidenza della Camera, ai fini della trasmissione al Governo.

  La seduta termina alle 14.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 14.30.

DL 133/2023: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 1458 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 novembre 2023.

  Dario IAIA (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

Pag. 136

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni sanzionatorie in materia di distruzione, dispersione, deterioramento, deturpamento, imbrattamento e uso illecito di beni culturali o paesaggistici e modifiche agli articoli 518-duodecies, 635 e 639 del codice penale.
C. 1297 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla II Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Mauro ROTELLI (FDI), presidente, in sostituzione della relatrice, on. Semenzato, impossibilitata a partecipare alla seduta, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  La Commissione approva la proposta di parere testé presentata.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo sulla partecipazione della Repubblica di Croazia allo spazio economico europeo, fatto a Bruxelles l'11 aprile 2014.
C. 1450 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Mauro ROTELLI (FDI), presidente, in sostituzione della relatrice, on. Rachele Silvestri, impossibilitata a partecipare alla seduta odierna, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  La Commissione approva la proposta di parere presentata.

Disposizioni in materia di associazioni professionali a carattere sindacale tra militari, delega al Governo per la revisione dello strumento militare nazionale, nonché disposizioni in materia di termini legislativi.
C. 1538 Governo.
(Parere alla IV Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Gianni LAMPIS (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 4).

  Il Viceministro Edoardo RIXI concorda con la proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.35.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 14.35.

Istituzione del Consorzio per la gestione e la salvaguardia della laguna di Orbetello.
C. 400 Simiani, C. 1202 Fabrizio Rossi e C. 1286 Ilaria Fontana.
(Esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1080).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Fabrizio ROSSI (FDI), relatore, fa presente che le proposte di legge, di cui oggi la Commissione avvia l'esame in sede referente, sono volte a definire una forma di gestione ordinaria del complesso sistema lagunare di Orbetello, istituendo un ente gestore della laguna, secondo un percorso che tiene conto delle esigenze ambientali, Pag. 137economiche e giuridiche che si sono manifestate nel corso dei passati anni di gestione commissariale.
  In premessa tiene a sottolineare che la laguna di Orbetello è caratterizzata da un insufficiente ricambio con le acque del mare, responsabile di un annoso squilibrio nel fragile e complesso ecosistema lagunare, motivo per il quale l'area fu a suo tempo classificata come ad elevato rischio di crisi ambientale, con la conseguente nomina di un Commissario delegato al risanamento della laguna. Dal 2014, attraverso un accordo di programma, la regione Toscana, la provincia di Grosseto e il comune di Orbetello detengono la gestione unitaria della laguna. Ricorda inoltre che la laguna di Orbetello comprende l'oasi del Fondo mondiale per la natura, la riserva naturale «laguna di Orbetello» e la zona di protezione speciale «laguna di Orbetello». La laguna è definita come zona SIC/ZPS (Sito di Importanza Comunitaria e Zona Speciale di Conservazione) ed è, inoltre, classificata come area umida di interesse nazionale ai sensi della Convenzione di Ramsar. Nel territorio è presente inoltre il sito d'interesse nazionale (SIN) di Orbetello – Area ex Sitoco.
  Passando al contenuto degli articoli delle proposte di legge e rinviando, per eventuali approfondimenti alla documentazione predisposta dagli uffici, rileva che le differenze sostanziali tra le proposte di legge nn. 400 e 1202 sono molto limitate, mentre molte delle disposizioni delle proposte di legge nn. 400 e 1202 non sono riprodotte dalla proposta di legge n. 1286. Le proposte di legge sono volte ad assicurare la gestione unitaria della laguna di Orbetello, attraverso l'istituzione – tra lo Stato, la regione Toscana, la provincia di Grosseto, il comune di Orbetello e il comune di Monte Argentario – del Consorzio per la gestione e la salvaguardia della laguna di Orbetello, con personalità giuridica di diritto pubblico e competenza su tutto il territorio della laguna di Orbetello. Quanto alla sede, la proposta di legge del deputato Simiani prevede che sia stabilita dallo statuto, mentre il corrispondente articolo della sua proposta dispone che sia stabilita nel comune di Orbetello.
  L'articolo 4 della proposta 1202 dispone, con riguardo alle competenze del Consorzio, che esso si occupa della salvaguardia della laguna di Orbetello, di concerto con le competenti strutture degli enti consorziati, nel rispetto delle prerogative e a supporto delle attività istituzionali dei medesimi, con riguardo ad una serie di attività che vengono elencate. L'articolo 4 della proposta di legge n. 400 reca una disposizione pressoché identica, ove però si precisa che il Consorzio svolge le funzioni amministrative relative alla gestione e alla salvaguardia della laguna di Orbetello, e non di concerto ma in raccordo con le competenti strutture degli enti consorziati.
  Le attività del Consorzio, ai sensi delle due proposte, sono le seguenti: a) bonifica e manutenzione strutturale del sistema lagunare, compresa l'escavazione dei fanghi; b) gestione e manutenzione degli impianti, delle strumentazioni e dei mezzi tecnici; c) raccolta, trasporto, smaltimento e trattamento delle alghe esistenti all'interno dei bacini lagunari, compreso il riutilizzo delle stesse a fini di sistemazione ambientale; d) manutenzione e gestione del sistema di raccolta dei dati derivanti dal monitoraggio, nonché validazione dei dati stessi; e) analisi chimiche e batteriologiche nell'ambito lagunare (nella proposta di legge n. 1202 si precisa che tali analisi sono svolte durante campagne occasionali); f) manutenzione delle sponde e dei canali; g) attività di ricerca per il mantenimento dell'ecosistema ambientale; h) sostegno ai processi gestionali e alla valorizzazione produttiva delle risorse ambientali. Le attività del Consorzio sono svolte secondo un Piano annuale delle attività.
  Quanto allo statuto, l'articolo 6 delle due proposte prevede l'approvazione da parte del MASE dello schema di statuto del Consorzio, predisposto d'intesa con gli altri enti consorziati, disciplina il contenuto dello statuto prevedendo, in particolare, che esso regoli, tra l'altro, le modalità del raccordo operativo tra il Consorzio e i soggetti che lo hanno costituito, le quote di partecipazione dei singoli consorziati, i loro rapporti finanziariPag. 138 e i reciproci obblighi e garanzie, le modalità di reperimento del personale, l'eventuale dotazione organica e l'individuazione di un eventuale direttore.
  L'articolo 3 delle due proposte individua gli organi del Consorzio, che sono l'assemblea degli enti consorziati, il comitato tecnico, l'amministratore unico e il collegio dei revisori dei conti.
  Vengono quindi definiti i compiti dell'assemblea dei consorziati, composta dai rappresentanti degli enti consorziati e disciplinate la nomina e la composizione del comitato (5 membri ai sensi della proposta a sua prima firma, uno designato dal MASE, uno dalla Regione Toscana; uno dalla Provincia di Grosseto; uno dal Comune di Orbetello e uno dal Comune di Monte Argentario e un sesto per la proposta di legge del collega Simiani, designato dal Ministro dell'economia e delle finanze) ed elencate le funzioni attribuite al Comitato tecnico, che sono di indirizzo, di proposta e consultive sulle attività svolte dal Consorzio. Le proposte dettano anche le regole di funzionamento del Comitato e la nomina e le funzioni del suo Presidente.
  L'amministratore unico del Consorzio è nominato dal MASE, d'intesa con la regione Toscana e sentiti gli altri enti consorziati. Sono disciplinati i requisiti per la nomina, i casi di incompatibilità, la durata dell'incarico (stabilita in 5 anni, rinnovabile una sola volta), nonché il trattamento economico e le funzioni, nonché i casi di revoca. Viene attribuito all'amministratore unico il compito di: predisporre il piano annuale delle attività, il bilancio preventivo economico e il bilancio di esercizio; predisporre tutti gli altri atti da sottoporre all'approvazione dell'assemblea degli enti consorziati e assicurarne l'attuazione; informare annualmente il MASE, la Regione Toscana e gli altri enti consorziati sull'attività del Consorzio, tramite un'apposita relazione. L'amministratore unico partecipa senza diritto di voto alle riunioni del comitato tecnico.
  Il collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri, iscritti nel registro dei revisori contabili, nominati con decreto del MASE, che ne individua anche il presidente, sentiti gli enti consorziati.
  La proposta di legge del deputato Simiani, analogamente alla proposta di legge della deputata Fontana che si riserva di esaminare successivamente, disciplinano le entrate finanziarie del Consorzio stabilendo che le stesse sono costituite: a) dal contributo ordinario annuale dello Stato, della regione Toscana e degli altri enti consorziati, determinato in misura proporzionale alle rispettive quote di partecipazione, a copertura delle spese di funzionamento e delle attività; b) da contributi straordinari degli enti consorziati, secondo le modalità stabilite dallo statuto; c) da eventuali altri proventi derivanti dallo svolgimento di attività proprie o delegate del Consorzio.
  Quanto ai bilanci le proposte di legge n. 400 e quella a sua prima firma ne disciplinano il contenuto nonché le modalità e i termini di approvazione. In particolare, il bilancio preventivo economico annuale è adottato dall'assemblea degli enti consorziati entro il 31 ottobre dell'anno precedente a quello di riferimento ed è trasmesso, insieme alla relazione del collegio dei revisori dei conti, al MASE, che lo approva entro 60 giorni dal ricevimento; il bilancio di esercizio è adottato dall'assemblea degli enti consorziati entro il 30 aprile dell'anno successivo a quello di riferimento ed è trasmesso per l'approvazione al MASE, corredato dalla relazione del collegio dei revisori dei conti; il bilancio di previsione è corredato di una relazione dell'amministratore unico che evidenzia i rapporti tra il piano annuale delle attività del Consorzio e le previsioni economiche, mentre il bilancio di esercizio è corredato di una relazione dell'amministratore unico che evidenzia i rapporti tra gli eventi economici e patrimoniali e le attività poste in essere.
  Quanto agli indirizzi per l'attività del Consorzio, le due proposte di legge ne prevedono l'approvazione ogni anno da parte del MASE, d'intesa con gli altri enti consorziati e in coerenza con quanto disposto dalla normativa vigente in materia, con un termine annuale di approvazione fissato dalla proposta di legge n. 400 al 30 settembrePag. 139 e dalla proposta di legge n. 1202 a sua firma al 31 luglio.
  Le due proposte consentono inoltre la convocazione di un'apposita conferenza di servizi volta ad acquisire autorizzazioni, atti, licenze, permessi e nulla-osta comunque denominati. La vigilanza sull'amministrazione del Consorzio è esercitata dal MASE che può disporre ispezioni.
  L'autorizzazione di spesa è fissata a 3 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023 dalla proposta del collega Simiani e a 5 milioni di euro dalla proposta a sua prima firma.
  Passa quindi a dare conto dei contenuti della proposta di legge 1286 della deputata Fontana, laddove difformi dalle due proposte testé illustrate.
  Con riguardo alle finalità la proposta individua quella di tutelare e garantire le necessarie attività manutentive del territorio della laguna.
  Quanto al Consorzio, la proposta 1286 precisa che: la competenza del Consorzio si esercita negli ambiti perimetrati come definiti dalla medesima proposta di legge; con riguardo alle competenze vengono fatte salve le disposizioni a tutela dei siti della rete Natura 2000; tra le attività del Consorzio non figurano la bonifica e manutenzione strutturale del sistema lagunare, compresa l'escavazione dei fanghi né la manutenzione delle sponde e dei canali mentre viene prevista la fornitura di supporto tecnico e operativo agli enti locali per l'attuazione della cosiddetta «legge SalvaMare»; quanto al piano annuale delle attività, la proposta si limita a disporre che esso è predisposto dal presidente del Consorzio ed è adottato dall'assemblea degli enti consorziati. Viene quindi aggiunta una disposizione, non presente nelle due proposte prima illustrate, volta a precisare che il piano è predisposto dal presidente sulla base dei risultati della pianificazione dell'anno precedente a quello di riferimento e previo parere del comitato tecnico; quanto agli organi, in luogo dell'amministratore unico viene previsto il presidente, che assume tutte le funzioni attribuite dalle due proposte di legge prima illustrate all'amministratore unico e vengono disciplinate, in modo sostanzialmente identico alle due proposte del deputato Simiani e sua, soltanto l'assemblea e il presidente; il presidente partecipa con diritto di voto alle riunioni dell'assemblea degli enti consorziati; come anticipato, viene prevista una norma relativa alle entrate finanziarie del Consorzio analoga a quella precedentemente illustrata e presente nella proposta di legge 400; la spesa per il funzionamento delle attività è stabilita in 4 milioni di euro; viene previsto, diversamente dalle altre proposte di legge, che entro 120 giorni dalla data di entrata in vigore della legge, con proprio decreto, il MASE, previo parere dell'ISPRA, provveda alla definizione del perimetro della laguna di Orbetello.
  Nulla è stabilito con riguardo ai bilanci di previsione e di esercizio, agli indirizzi per l'attività del Consorzio, alla conferenza di servizi.
  In conclusione, considera improcrastinabile procedere all'istituzione di un unico ente gestore della laguna, con autonomia amministrativa, organizzativa e contabile, secondo un percorso che tenga conto delle esigenze ambientali, economiche e giuridiche che sono venute in rilievo durante la gestione commissariale che ritiene sia necessario superare in quanto non consente un'adeguata programmazione di lungo periodo pregiudicando sia la biodiversità della laguna sia lo straordinario e diversificato patrimonio ambientale, zootecnico e faunistico che essa rappresenta per il territorio al confine tra la regione Toscana e la regione Lazio.
  La laguna di Orbetello costituisce infatti un sistema ambientale molto delicato e vulnerabile, che necessita, conseguentemente, di una serie continua di interventi manutentivi e gestionali tali da conservare e da migliorare progressivamente l'attuale stato di equilibrio ambientale.

  Il Viceministro Edoardo RIXI avverte che il Governo si riserva di intervenire in una fase successiva.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), dal momento che la tematica è di interesse di gruppi sia di maggioranza che di opposizione, auspica Pag. 140che si possa pervenire alla redazione di un testo unificato, condiviso da tutte le forze politiche.

  Mauro ROTELLI (FDI), presidente, avverte che, come anticipato nella riunione dell'Ufficio di presidenza della scorsa settimana, è pervenuta la richiesta di abbinamento della proposta di legge C. 1080 Battistoni recante «Istituzione dell'Autorità per le lagune e le zone umide e disposizioni per la salvaguardia della laguna di Orbetello». In considerazione del contenuto di tale proposta di legge, avverte che l'abbinamento potrà essere disposto su deliberazione della Commissione. Dà quindi la parola al relatore per una breve illustrazione dei contenuti della proposta.

  Fabrizio ROSSI (FDI), relatore, fa presente che la proposta di legge C. 1080 a firma del deputato Battistoni prevede l'istituzione, in luogo del Consorzio, dell'Autorità per le lagune e le zone umide, nonché per l'istituzione di un Commissario straordinario per la salvaguardia della laguna di Orbetello.
  L'Autorità, con sede a Orbetello, è un ente pubblico non economico di rilevanza nazionale dotato di autonomia amministrativa, organizzativa, regolamentare, di bilancio e finanziaria, opera nell'esercizio delle funzioni pubbliche ad essa affidate in base ai princìpi di legalità, imparzialità e trasparenza, con criteri di efficienza, economicità ed efficacia nel perseguimento della sua missione. L'Autorità è sottoposta ai poteri di indirizzo e vigilanza del MASE, di concerto con il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. All'Autorità sono attribuite le funzioni e le competenze relative alla salvaguardia delle lagune italiane e delle zone umide secondo la classificazione della Convenzione relativa alle zone umide d'importanza e con particolare riferimento al mantenimento del regime idraulico lagunare, al fine di salvaguardarne l'equilibrio necessario a garantire la biodiversità e la sostenibilità ecologica, economica e sociale di tutte le attività antropiche ivi presenti.
  Le funzioni dell'Autorità sono esercitate nel rispetto dei princìpi e dei criteri concernenti il buono stato ecologico delle acque, la gestione dei rischi di alluvioni e le tutele previste dalle cosiddette «direttiva uccelli» e «direttiva habitat» e riguardano il programma triennale per la tutela delle lagune e delle zone umide, l'attuazione delle misure contenute nel programma triennale di cui sopra, l'attività di progettazione e di gestione degli interventi di salvaguardia negli ambiti territoriali di competenza, il coordinamento della propria attività con quella dell'Agenzia del demanio nella gestione e nella tutela del demanio marittimo lagunare negli ambiti territoriali di propria competenza, la promozione di interventi finalizzati alla produzione di energia da fonti rinnovabili e alla transizione energetica. Organi dell'Autorità sono il Presidente, il comitato di gestione, il comitato consultivo e il collegio dei revisori dei conti. Lo statuto dell'Autorità è adottato in sede di prima applicazione dal Presidente dell'Autorità ed è approvato con decreto del MASE e del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze. Gli oneri relativi al funzionamento dell'Autorità sono quantificati in 1 milione di euro per l'anno 2023 e 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024, ed è prevista apposita copertura.
  La proposta prevede quindi un Commissario straordinario per la salvaguardia della laguna di Orbetello, nella figura del sindaco del comune di Orbetello, o persona da questo delegata, al fine di assicurare la piena realizzazione delle iniziative necessarie a: assicurare una corretta gestione integrata della laguna; mantenere unitarietà di indirizzo; garantire il massimo livello di coordinamento nelle scelte riguardanti gli interventi e le misure da adottare. Al Commissario straordinario è affidato il compito di assicurare: a) la bonifica e la manutenzione strutturale del sistema lagunare, ivi compresa l'escavazione dei fanghi e la raccolta, il trasporto e l'impiego o il trattamento delle alghe presenti all'interno della laguna; b) la gestione e la manutenzione degli impianti, delle strumentazioni e dei mezzi tecnici; c) l'organizzazione, la realizzazione e la gestione di un sistema di Pag. 141raccolta dei dati derivanti dal monitoraggio, nonché l'analisi degli stessi; d) la manutenzione delle sponde e dei canali; e) il contenimento degli apporti di sostanze inquinanti o comunque nutrienti; f) la pianificazione e la realizzazione di ogni iniziativa necessaria al conseguimento degli obiettivi definiti.
  Il Commissario straordinario predispone un programma pluriennale di gestione integrata che individua le azioni da compiere con l'indicazione dei relativi oneri finanziari. Il commissario si avvale dell'Autorità per le lagune e le zone umide nonché di un comitato tecnico-scientifico con funzioni di natura consultiva, composto da esperti in materie scientifiche, con particolare riferimento all'ambito di intervento lagunare, nominati con decreto del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica e del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste. Gli oneri relativi all'istituzione e all'attività del Commissario, di cui si prevede apposita copertura, sono quantificati infine in 1 milione di euro per l'anno 2023 e in 2 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2024.

  La Commissione delibera di procedere all'abbinamento della proposta di legge C. 1080 Battistoni, recante l'istituzione dell'Autorità per le lagune e le zone umide e disposizioni per la salvaguardia della laguna di Orbetello.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

DL 140/2023: Misure urgenti di prevenzione del rischio sismico connesso al fenomeno bradisismico nell'area dei Campi Flegrei.
C. 1474 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'8 novembre 2023.

  Gianpiero ZINZI (LEGA), relatore, fa presente che è in corso l'istruttoria del Governo sulle proposte emendative presentate.

  Angelo BONELLI (AVS) richiama quelle che a suo giudizio rappresentano delle «piroette» del Ministro Musumeci, che dapprima ha emanato un comunicato in cui si paventava il rischio di un innalzamento del livello di allerta, lasciando intendere, nel corso dell'audizione svoltasi di fronte alla Commissione, che questo potesse anche superare quello arancione, smentendo oggi queste affermazioni e dichiarando che non vi è alcun rischio nella zona dei Campi Flegrei. Ritiene che di questioni di tale delicatezza si debba parlare utilizzando modi e termini equilibrati, anche per non creare inutili impatti negativi sulle zone interessate. Ricorda l'urgenza dichiarata dal Ministro di dover approvare il provvedimento, che stride con il ritardo del Governo nell'istruttoria sulle proposte emendative. Ritiene questo un modo di procedere non serio, tenuto conto dell'entità del problema che si sta affrontando e del rischio per i cittadini del territorio flegreo.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che, nel corso di una delle ultime audizioni svolte nell'ambito dell'esame del provvedimento e dopo un confronto con il relatore volto a concordare gli elementi integrativi di arricchimento e miglioramento del decreto, è intervenuto a sorpresa – non essendo mai stato preannunciato nulla di simile nelle audizioni, neanche in quella del prefetto di Napoli – il comunicato del Ministro Musumeci sul possibile innalzamento del livello di allerta, che ha creato allarme nei sindaci del territorio. A seguito di questo comunicato le forze di opposizione hanno richiesto lo svolgimento dell'audizione del Ministro e della Commissione Grandi Rischi, il cui verbale, ripreso dal suddetto comunicato, e di cui era stata richiesta la visione da parte dei parlamentari, è pervenuto dopo più di 24 ore dalla richiesta e dopo 5 giorni dal comunicato del Ministro. Fa presente che, dopo l'audizione, nella quale il Ministro aveva fatto intendere che c'era la possibilità che il livello di allerta si alzasse oltre l'arancione, Pag. 142lo stesso Ministro ha fatto marcia indietro, dichiarando che non vi è alcuna urgenza. L'emergenza a suo avviso è invece chiara e dal momento che il provvedimento all'esame della Commissione non necessita, a giudizio del Ministro, di alcuna integrazione, ritiene opportuno che la maggioranza renda edotta la Commissione dei propri intendimenti riguardo al decreto, anche al fine di promuovere un clima di stabilità tra gli enti locali interessati al provvedimento, fugando possibili pericolose incertezze.

  Mauro ROTELLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 15 novembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.10.