CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 15 novembre 2023
201.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 66

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI, indi del presidente Giulio TREMONTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Giorgio Silli.

  La seduta comincia alle 13.35.

DL 133/23: Disposizioni urgenti in materia di immigrazione e protezione internazionale, nonché per il supporto alle politiche di sicurezza e la funzionalità del Ministero dell'interno.
C. 1458 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 ottobre scorso.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che nella precedente seduta il relatore, onorevole Pozzolo, ha illustrato i profili di competenza della Commissione contenuti Pag. 67nel provvedimento. Invita, quindi, il collega Pozzolo ad illustrare la proposta di parere.

  Emanuele POZZOLO (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), preannunciando il voto contrario del Partito Democratico sulla proposta di parere presentata dal relatore, evidenzia che il provvedimento in esame costituisce una nuova dimostrazione della strategia fallimentare del Governo in materia di politiche migratorie. In particolare, rileva gravi criticità nelle disposizioni di cui agli articoli 5 e 6 del decreto-legge, in materia di accoglienza dei minori stranieri non accompagnati e di accertamento dell'età nell'ambito della procedura di identificazione. A suo avviso, la possibilità di ospitare tali minori nei centri di accoglienza per adulti costituisce una violazione della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia, esponendoli al rischio di maltrattamenti che si aggiungono alle violenze subite prima di arrivare in Italia.
  Rilevando che molti Centri di permanenza per i rimpatri (CPR) versano in condizioni di grave dissesto e non garantiscono condizioni dignitose per l'accoglienza di migranti, auspica che il rappresentante del Governo e la maggioranza esercitino l'opportuna moral suasion sul Ministero dell'interno per modificare tali norme, nel superiore interesse dei minori.

  Nicola FRATOIANNI (AVS), preannunciando il voto contrario del proprio gruppo ed associandosi alle considerazioni della collega Boldrini, evidenzia che le norme in esame non hanno alcuna efficacia nel ridurre le partenze di migranti e combattere i trafficanti di esseri umani, né contribuiscono a riorganizzare in modo efficiente il sistema di accoglienza, bensì si limitano a gestire le problematiche attuali legate alla esiguità delle risorse investite. In questo senso, è emblematica la disposizione che prevede la possibilità di accogliere i minori non accompagnati nei centri destinati agli adulti, senza tenere in alcun conto le fragilità specifiche di questi soggetti. A suo avviso, la tutela dei minori rappresenta un principio irrinunciabile, in forza del quale occorrerebbe modificare radicalmente tali norme ingiuste e irragionevoli.

  Arnaldo LOMUTI (M5S), preannunciando il voto contrario del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere del relatore, rileva che il provvedimento in esame comprime diversi diritti e garanzie, in particolare nei riguardi dei minori con più di sedici anni, ossia il 70 per cento di tutti i minori non accompagnati. La nuova disciplina, infatti, prevede che i minori possano essere trattenuti nei centri di accoglienza per adulti e procedure sommarie e discutibili nell'accertamento dell'età.
  Fa presente, infatti, che la misurazione antropometrica per stabilire l'età effettiva di chi si dichiara diciassettenne è del tutto inattendibile, a causa dei margini d'errore propri di queste tecniche, amplificati quando si tratta di soggetti provenienti da Paesi afflitti da malnutrizione, causa di ritardo nello sviluppo fisico.
  Ritiene altresì grave inserire, tra le cause di detenzione nei CPR e successiva espulsione, la partecipazione di migranti a scioperi spontanei o occupazioni di terre o aziende per protestare contro lo sfruttamento sul lavoro: si tratta, infatti, di pratiche di lotta comuni soprattutto tra i braccianti africani vittime del caporalato.
  Stigmatizza, inoltre, la decisione di legalizzare il raddoppio della capienza dei centri di trattenimento, destinata a creare sovraffollamento e condizioni indegne di detenzione, che possono sfociare in violazioni dei diritti umani; con l'aggravante che in questi centri potranno essere rinchiusi anche i minori sedicenni e diciassettenni.
  Per quanto riguarda i criteri più restrittivi nell'esame delle domande di asilo e quelli per facilitare le espulsioni per motivi di ordine pubblico, fa presente che si tratta di misure propagandistiche, del tutto inefficaci di fronte all'incapacità del Governo di arginare gli arrivi e potenziare i rimpatri. A suo avviso, tali obiettivi devono essere perseguiti stringendo accordi con i Paesi di origine e transito che siano – a differenza del memorandum sottoscritto con la TunisiaPag. 68 – rispettosi del diritto internazionale ed europeo.

  Il sottosegretario Giorgio SILLI evidenzia che l'azione del Governo, in particolare del Presidente Meloni e del Ministro Tajani, è ispirata alla necessità di affrontare il fenomeno migratorio – che ha una dimensione globale – con un approccio cooperativo rispetto ai partner, sia europei sia del Nord Africa: da un lato, si cerca di stipulare accordi con i Paesi di origine e di transito di migranti per ridurre le partenze, anche attraverso investimenti nella cooperazione allo sviluppo; dall'altro, si mira a rendere più funzionale ed efficiente l'accoglienza delle persone che arrivano nel nostro Paese. Riguardo alla specifica disposizione che prevede l'inserimento del minore di età non inferiore a sedici anni in una sezione specifica dei centri di accoglienza per adulti, pur riservandosi di approfondire la problematica sollevata dai colleghi, sottolinea che in ognuno di tali centri è sempre garantito il rispetto delle leggi dello Stato e, dunque, anche la tutela di una categoria vulnerabile come quella dei minori.

  Vincenzo AMENDOLA (PD-IDP) intervenendo sull'ordine dei lavori, sollecita la trasmissione al Parlamento del recente accordo con l'Albania, anche in vista delle comunicazioni che il Ministro degli esteri Tajani dovrebbe rendere in Aula nella giornata di martedì 22 novembre. Al riguardo, osserva che, pur in assenza di chiare indicazioni sulla tipologia di atto adottato, dovrebbe trattarsi di una intesa bilaterale, che prevede anche oneri finanziari, come tale da sottoporre all'ordinaria procedura di ratifica parlamentare o comunque alla valutazione del Parlamento. Tra l'altro, segnala che proprio in data odierna la Corte suprema del Regno unito ha dichiarato illegittimo l'accordo tra il Governo del Regno Unito e le autorità del Rwanda sul trasferimento di quote di richiedenti asilo in Uganda.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy.
C. 1341 Governo.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Simone BILLI (LEGA), relatore, in premessa, segnala che il provvedimento – che è un collegato alla legge di bilancio per il 2023 – si inserisce in un contesto macroeconomico che vede la manifattura italiana al centro di una complessa fase di transizione, caratterizzata dalla strozzatura delle filiere globali e dalla crisi energetica, nonché dagli effetti recessivi innescati dal conflitto in Ucraina.
  Sottolinea che, come chiarito nella relazione illustrativa, l'obiettivo del provvedimento è quello di sostenere lo sviluppo e la modernizzazione dei processi produttivi e delle connesse attività funzionali alla crescita dell'eccellenza qualitativa del made in Italy, anche tenendo conto di quanto emerso nel corso dell'indagine conoscitiva sul tema svolta dalla X Commissione nei primi mesi dell'anno e conclusasi con l'approvazione di un documento conclusivo il 17 maggio 2023.
  Rilevando che il provvedimento consta di quarantotto articoli, suddivisi in sei Titoli, precisa che si limiterà ad illustrare le norme di specifica competenza della Commissione affari esteri, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ulteriori approfondimenti specifici.
  Fa presente che gli articoli 1 e 2 fissano, rispettivamente, princìpi, obiettivi e ambiti di intervento del provvedimento: in particolare, l'articolo 1 chiarisce che il disegno di legge in esame è volto a valorizzare le produzioni d'eccellenza, le bellezze storico-artistiche e le radici culturali nazionali, a fini identitari e per la crescita dell'economia nazionale. Osserva che nell'attuazione delle disposizioni recate dal disegno di legge, ai sensi di quanto prevede l'articolo 2, le amministrazioni centrali e locali orientano la propria azione Pag. 69e le relative misure di incentivazione ai princìpi del recupero delle tradizioni, della valorizzazione dei mestieri, alla promozione del territorio e delle bellezze naturali e artistiche. Le stesse amministrazioni assicurano che le misure di incentivazione che caratterizzano e qualificano la loro azione siano coerenti con i princìpi della sostenibilità ambientale, della digitalizzazione, della inclusione sociale e della valorizzazione del lavoro femminile e giovanile.
  Passando all'articolo 4, evidenzia che esso istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, il Fondo nazionale del made in Italy, con una dotazione iniziale di 700 milioni di euro per l'anno 2023 e di 300 milioni di euro per l'anno 2024, al fine di sostenere la crescita, il rafforzamento e il rilancio delle filiere strategiche nazionali, anche in riferimento alle attività di approvvigionamento e riuso di materie prime critiche per l'accelerazione dei processi di transizione energetica e a quelle finalizzate allo sviluppo di modelli di economia circolare. Precisa che il Fondo è incrementato con risorse provenienti da soggetti non inseriti nella lista delle pubbliche amministrazioni ed è autorizzato a investire, a condizioni di mercato e nel rispetto della disciplina sugli aiuti di Stato, nel capitale di società per azioni, anche quotate e anche in forma cooperativa, purché aventi sede legale in Italia e non operanti nel settore bancario, finanziario o assicurativo.
  Osserva che l'articolo 10 reca misure finalizzate a consentire l'urgente approvvigionamento delle materie critiche necessarie alla filiera della ceramica. Al riguardo, segnala che nel corso della citata indagine conoscitiva condotta dalla Commissione Attività produttive è emerso che 2/3 del fabbisogno di argille impiegate dall'industria italiana di piastrelle ceramiche provenivano dall'Ucraina; a seguito della interruzione di questa catena di approvvigionamento, le imprese italiane si sono attivate per ricercare flussi alternativi di materie prime e consolidare quelle esistenti, concentrandosi anche sui giacimenti presenti in Italia. La disposizione in esame prevede l'individuazione, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, delle aree di interesse strategico nazionale in relazione alle quali consentire, ai fini del rilascio degli atti concessori o autorizzativi utili ad aumentare la produzione di materie prime critiche, l'esercizio di poteri sostitutivi da parte del Ministero delle imprese e del made in Italy, in caso di inerzia degli organi competenti, o da parte di un soggetto individuato dal Consiglio dei Ministri, nel caso di atti di competenza di enti territoriali.
  Passando all'articolo 15, sottolinea che esso prevede, al comma 1, l'istituzione dell'Esposizione nazionale permanente del made in Italy, con l'obiettivo di promuovere e rappresentare l'eccellenza produttiva e culturale italiana attraverso l'esposizione dei prodotti della storia dell'ingegno italiano. La cura e la gestione dell'Esposizione è affidata alla Fondazione «Imprese e competenze» – istituita ai sensi del precedente articolo 14 –, che provvede ad individuarne la sede.
  Osserva che il successivo articolo 16 stabilisce che il Ministero della Cultura, in via generale, e il Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste – nonché le altre amministrazioni, per gli specifici profili di rispettiva competenza – promuovono la valorizzazione e la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, quale insieme di beni intangibili espressione dell'identità culturale collettiva del Paese. Al riguardo, ricorda che in base alla Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale – adottata a Parigi il 17 ottobre 2003 e ratificata dall'Italia con la legge n. 167 del 2007 – per «patrimonio culturale immateriale» s'intendono le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali associati agli stessi – che le comunità, i gruppi e in alcuni casi gli individui riconoscono in quanto parte del loro patrimonio culturale. Pertanto, a norma della Convenzione, il patrimonio culturale Pag. 70immateriale si manifesta, tra l'altro, nei seguenti settori: tradizioni ed espressioni orali, ivi compreso il linguaggio; le arti dello spettacolo; le consuetudini sociali, gli eventi rituali e festivi; le cognizioni e le prassi relative alla natura e all'universo; l'artigianato tradizionale. Segnala, altresì, che un significativo collegamento alla dimensione immateriale dei beni culturali, specie in relazione alla proiezione territoriale e identitaria delle comunità e delle generazioni future, è presente anche nella Convenzione quadro del Consiglio d'Europa sul valore del patrimonio culturale per la società (c.d. Convenzione di Faro), ratificata ed eseguita in Italia con la legge n. 133 del 2020.
  Evidenzia, inoltre, l'articolo 22, che prevede, al comma 1, l'adozione, ogni tre anni, da parte del Ministro della cultura, di concerto con il Ministro delle imprese e del made in Italy e con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di un «Piano nazionale strategico per la promozione e lo sviluppo delle imprese culturali e creative». Rileva che il comma 2 indica gli obiettivi e le finalità del Piano, tra cui figura la definizione delle modalità organizzative e di coordinamento delle attività delle amministrazioni competenti, fermi restando i poteri di indirizzo e coordinamento in materia di internazionalizzazione delle imprese in capo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e al Ministero delle imprese e del made in Italy. Al riguardo, ricorda che il decreto-legge n. 173 del 2022 ha istituito un Comitato interministeriale per il made in Italy nel mondo (CIMIM), con il compito di indirizzare e coordinare le strategie in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane. Il CIMIM è composto dal Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, dal Ministro delle imprese e del made in Italy – che lo co-presiedono – e dai Ministri dell'economia e delle finanze, dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del turismo.
  Fa presente che l'articolo 24, al comma 1, autorizza la spesa di 10 milioni di euro per l'anno 2023 per la promozione dello sviluppo dei mercati rionali e di 10 milioni di euro per l'anno 2024 per la promozione dello sviluppo del settore fieristico. Il comma 2 demanda le modalità attuative dei finanziamenti e il riparto delle risorse ad un decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, da adottare di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, con il Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e con il Ministro del turismo. In particolare, la relazione tecnica specifica che, quanto al settore fieristico, si intende concedere, attraverso le risorse in esame, voucher a fondo perduto per sostenere i costi di esposizione dei beni e di allestimento degli stand.
  Sottolinea che il successivo articolo 25 reca disposizioni in materia di certificazione di qualità della ristorazione italiana all'estero. Nel dettaglio, il comma 1 riconosce, ai ristoratori che operano all'estero ed i cui esercizi commerciali offrono prodotti enogastronomici tradizionali italiani, la possibilità di ottenere la certificazione distintiva di «ristorante italiano nel mondo», della durata di tre anni (rinnovabile). Tale riconoscimento è finalizzato a valorizzare e sostenere gli esercizi di ristorazione italiana nonché a contrastare l'utilizzo speculativo dell'Italian sounding, ovvero la falsa evocazione dell'origine italiana di prodotti. La suddetta certificazione è rilasciata, su istanza del ristoratore da un ente certificatore accreditato presso l'organismo unico di accreditamento nazionale italiano, sulla base di un disciplinare adottato con decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, il Ministro delle imprese e del made in Italy, il Ministro della salute e il Ministro del turismo.
  Nello stesso ambito, menziona anche l'articolo 26, che istituisce, nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, Pag. 71della sovranità alimentare e delle Foreste, un Fondo, con una dotazione di 1 milione di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025, finalizzato a promuovere il consumo all'estero di prodotti nazionali di qualità, funzionali alla corretta preparazione dei piatti tipici della cucina italiana.
  Rileva che analoga finalità svolge il Fondo – previsto dall'articolo 28 – per la protezione nel mondo delle indicazioni geografiche italiane agricole, alimentari, del vino e delle bevande spiritose, con una dotazione di 2 milioni di euro per ciascuno degli anni 2024 e 2025.
  Precisa che per entrambi gli articoli la definizione dei criteri e delle modalità di utilizzo dei Fondi è demandata ad un decreto del Ministro dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, da adottarsi di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
  Sempre nell'ottica della promozione dei prodotti nazionali, segnala che l'articolo 31 dispone l'istituzione, con decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, da emanare di concerto con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministro dell'economia e delle finanze, di un contrassegno ufficiale di attestazione dell'origine italiana delle merci, che le imprese possono apporre su base volontaria.
  Passando all'articolo 37, rileva che esso autorizza la spesa di 4 milioni di euro per l'anno 2023 e di 26 milioni di euro per l'anno 2024 affinché il Ministro delle imprese e del made in Italy promuova e sostenga la ricerca applicata, lo sviluppo e l'utilizzo della «tecnologia basata su registri distribuiti» (DLT) per la tracciabilità e la valorizzazione della filiera del made in Italy. Al riguardo, precisa che le «tecnologie basate su registri distribuiti» corrispondono ai protocolli informatici che usano un registro condiviso, replicabile, accessibile simultaneamente, tali da consentire la registrazione, la convalida, l'aggiornamento e l'archiviazione di dati sia in chiaro che protetti da crittografia verificabili da ciascun partecipante, non alterabili e non modificabili. La principale applicazione di tali tecnologie è nota come blockchain.
  Sottolinea che la disposizione in esame demanda al decreto del Ministro delle imprese e del made in Italy, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e, per quanto di competenza, con il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, le modalità di concessione dei finanziamenti alle imprese che decidono di investire su tale tecnologia.
  Alla luce delle considerazioni svolte, formula una proposta di parere favorevole, che passa ad illustrare (vedi allegato 2).

  Fabio PORTA (PD-IDP), preannunciando l'astensione del Partito Democratico sulla proposta di parere del relatore, segnala che il proprio gruppo si sta adoperando per migliorare il testo, attraverso l'approvazione di appositi emendamenti presentati in sede referente. A suo avviso, infatti, il provvedimento in esame presenta numerose carenze sul piano della lotta alla contraffazione, dal momento che non valorizza il ruolo dell'apposito ufficio istituito presso l'Ambasciata d'Italia in Cina e non prevede il coinvolgimento delle Camere di commercio italiane all'estero. Analogamente, anziché prevedere una nuova certificazione di qualità per i ristoranti italiani all'estero, sarebbe stato opportuno promuovere il marchio esistente, «Ciao Italia».
  Osserva che il provvedimento contiene ulteriori debolezze sul piano della compatibilità con la normativa europea in materia di economia circolare e sotto il profilo delle azioni di supporto alle piccole e medie imprese. Da ultimo, stigmatizza la scelta di istituire un liceo del made in Italy anziché riformare gli istituti tecnici esistenti.

  Federica ONORI (M5S), preannunciando il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere del relatore, evidenzia che il provvedimento è assai deludente rispettoPag. 72 alle aspettative maturate in esito all'indagine conoscitiva condotta dalla Commissione attività produttive. Associandosi alle considerazioni del collega Porta, rileva la mancanza di una visione strategica e di risorse adeguate: sono infatti assenti misure per promuovere l'imprenditoria giovanile e femminile, così come l'innovazione e gli investimenti in fonti rinnovabili e nella realizzazione di nuovi brevetti. Resta altresì da chiarire quale sia l'organismo deputato a rilasciare la certificazione di qualità della ristorazione italiana all'estero e se tale organismo sia già esistente o da istituirsi; inoltre, per il rilascio della certificazione stessa si fa riferimento unicamente all'utilizzo di ingredienti di qualità, e non anche al processo di trasformazione.

  Il sottosegretario Giorgio SILLI sottolinea che il provvedimento in esame rappresenta solo il primo passo per tutelare e promuovere il made in Italy, combattendo fenomeni come l'Italian sounding che minano gravemente le potenzialità dell'export italiano. Auspica, dunque, che l'approccio costruttivo dimostrato dalle forze politiche – in particolare, l'astensione del Partito Democratico – siano la premessa per migliorare ulteriormente il testo di legge, anche dopo la sua entrata in vigore.

  Andrea DI GIUSEPPE (FDI) si associa alle considerazioni del sottosegretario Silli, rilevando l'opportunità di approfondire ulteriormente l'ambito di applicazione della nuova disciplina.

  Giulio TREMONTI, presidente, auspica che la promozione del made in Italy possa essere oggetto di uno specifico intervento normativo, a cadenza annuale, del Ministero delle imprese del made in Italy.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Sui lavori della Commissione.

  Giulio TREMONTI, presidente, rilevando la necessità di procedere senza ritardi allo svolgimento dell'audizione in sede di indagine conoscitiva, propone di rinviare ad altra seduta l'esame in sede referente del disegno di legge C. 1502, recante Ratifica ed esecuzione dell'Atto di Ginevra dell'Accordo di Lisbona sulle denominazioni d'origine e le indicazioni geografiche, fatto a Ginevra il 20 maggio 2015.

  La Commissione conviene.

  La seduta termina alle 14.20.

INDAGINE CONOSCITIVA

  Mercoledì 15 novembre 2023. — Presidenza del presidente Giulio TREMONTI.

  La seduta comincia alle 14.25.

Sull'impegno internazionale dell'Italia per la promozione e tutela dei diritti umani e contro le discriminazioni.
Audizione di Taghi Rahmani, giornalista e attivista per i diritti umani in Iran.
(Svolgimento e conclusione).

  Giulio TREMONTI, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce, quindi, l'audizione.

  Taghi RAHMANI, giornalista e attivista per i diritti umani in Iran, svolge una relazione sui temi oggetto dell'indagine conoscitiva.

  Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni Andrea DI GIUSEPPE (FDI), Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP), Arnaldo LOMUTI (M5S), Giulio TREMONTI, presidente, a più riprese, e Paolo FORMENTINI (LEGA).

  Taghi RAHMANI, giornalista e attivista per i diritti umani in Iran, risponde ai quesiti posti e fornisce ulteriori precisazioni.

Pag. 73

  Giulio TREMONTI, presidente, dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 15.05.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 15 novembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.15 alle 15.20.

AVVERTENZA

  Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

SEDE REFERENTE

Ratifica ed esecuzione dell'Atto di Ginevra dell'Accordo di Lisbona sulle denominazioni d'origine e le indicazioni geografiche, fatto a Ginevra il 20 maggio 2015.
C. 1502 Governo.