CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 novembre 2023
196.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissione parlamentare per le questioni regionali
COMUNICATO
Pag. 284

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 8 novembre 2023. – Presidenza del presidente SILVESTRO. – Interviene il Ministro per gli affari regionali e le autonomie Calderoli.

  La seduta comincia alle 8.35.

Disposizioni per l'attuazione dell'autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario ai sensi dell'articolo 116, terzo comma, della Costituzione.
A.S. 615.
(Parere alla 1a Commissione).
(Seguito e conclusione dell'esame – Parere favorevole con osservazioni).

  Riprende l'esame sospeso nella seduta del 7 novembre.

  Il PRESIDENTE, relatore, illustra un nuovo schema di parere, precisando che sono state apportate talune integrazioni rispetto alla proposta originaria, relativamente ai profili attinenti al rispetto dei principi di coesione economica, sociale e territoriale, alla salvaguardia del sistema perequativo delle regioni, indipendentemente dalla attribuzione o meno di forme e condizioni particolari di autonomia ed infine alla promozione di misure necessarie a rimuovere gli svantaggi derivanti dall'insularità (vedi allegato 1).

  Il senatore STEFANAZZI (PD-IDP) esprime il proprio rammarico per i tempi eccessivamente ristretti con i quali è stato condotto l'iter di esame in Commissione bicamerale, sottolineando che tale compressione delle tempistiche ha impedito l'effettuazione dei necessari approfondimenti.
  Gli sforzi compiuti dal Presidente per articolare un'istruttoria il più possibile ampia sono stati tuttavia compromessi dai tempi di esame del disegno di legge in sede referente da parte della 1a Commissione permanente del Senato, che hanno finito per impedire lo svolgimento di attività preparatoriePag. 285 importanti, quali ad esempio l'audizione del professor Sabino Cassese, come pure l'audizione dei quattro componenti del Comitato per la determinazione dei LEP che si sono dimessi.
  Alcune forze politiche della maggioranza hanno perseguito l'esclusivo obiettivo di poter «sbandierare» alle prossime elezioni europee l'autonomia regionale differenziata, comprimendo le attività istruttorie del Parlamento e impedendo in tal modo i necessari approfondimenti.
  Fa infine presente che abbandonerà i lavori per protesta.

  L'onorevole DE LUCA (PD-IDP), nel ringraziare il Presidente per essersi attivato nell'organizzazione delle audizioni di alcuni Presidenti di regione, esprime tuttavia forti perplessità sui tempi eccessivamente ristretti con i quali è stato svolto l'iter in sede consultiva, che non hanno consentito l'effettuazione di importanti attività istruttorie, quali ad esempio l'audizione di altri Presidenti di regione, l'audizione del professor Cassese, l'audizione dei quattro componenti del Comitato per la determinazione dei LEP che hanno presentato le proprie dimissioni ed infine l'audizione dell'ex Presidente della Banca d'Italia Ignazio Visco. Fa presente che anche esponenti della Corte dei conti hanno pubblicamente espresso rilievi critici in merito alla disciplina in questione, suscettibile di incidere in modo negativo sull'equilibrio della finanza pubblica ed altresì di determinare effetti sociali sfavorevoli, soprattutto per talune aree territoriali del Paese.
  Chiede pertanto che nella seduta odierna non si proceda alla conclusione dell'iter in sede consultiva, evidenziando che, ove tale richiesta non fosse accolta, i parlamentari del Gruppo del Partito democratico abbandoneranno i lavori per protesta.

  L'onorevole MACCANTI (LEGA) fa presente che, a differenza di quanto avvenne nel 2018, durante il Governo Gentiloni – che avviò intese con talune regioni, confermate poi dal successivo Governo Conte – la scelta del Ministro Calderoli di presentare un disegno di legge organico sull'autonomia differenziata ha consentito un adeguato coinvolgimento sia del Parlamento e sia delle regioni, che hanno potuto prospettare le proprie istanze, articolate in nove punti, che sono stati tutti recepiti.
  Evidenza inoltre che durante talune audizioni svolte in relazione al disegno di legge in titolo non era presente neanche un parlamentare del Partito Democratico e conseguentemente la polemica attivata prospettata da taluni esponenti di tale Gruppo nella giornata odierna appare del tutto strumentale.
  Sottolinea inoltre che il disegno di legge in titolo ha anche il merito di aver consentito la definizione dei LEP, attraverso una legge ordinaria.
  L'oratrice conclude il proprio intervento preannunciando, anche a nome del proprio Gruppo, il voto favorevole dello schema di parere illustrato dal Presidente relatore.

  Il senatore DE CRISTOFARO (Misto-AVS) sottolinea in senso critico che l'esame in sede consultiva del disegno di legge in titolo è stato compiuto secondo una tempistica eccessivamente ristretta, suscettibile di ledere non solo i diritti dell'opposizione, ma anche di impedire un adeguato dibattito pubblico su tematiche importanti.
  L'opinione pubblica è «territorialmente» divisa rispetto a tale disciplina ed altresì sono state prospettate rilevanti criticità da parte di settori «trasversali» della società e delle istituzioni, quali ad esempio Confindustria, sindacati e Banca d'Italia.
  Si è verificato uno «scambio politico-programmatico» nell'ambito delle forze politiche della maggioranza, tra riforma costituzionale del premierato e autonomia differenziata delle regioni.
  La disciplina contenuta nel disegno di legge in titolo aumenterà le diseguaglianze nel Paese e creerà un pregiudizio significativo, soprattutto per le aree del mezzogiorno, nelle quali già le condizioni di vita sono difficili. A titolo d'esempio, evidenzia che l'aspettativa di vita nelle aree meridionali del Paese è inferiore di quattro anni rispetto all'aspettativa di vita delle popolazioni residenti nelle aree settentrionali.
  Per quel che concerne i LEP, nessuno è stato in grado di evidenziare le modalità di Pag. 286finanziamento degli stessi e in particolare nessuno ha precisato come si reperiscono le ingenti risorse necessarie per coprire economicamente tali misure.
  L'oratore conclude il proprio intervento evidenziando che abbandonerà i lavori per protesta.

  L'onorevole GNASSI (PD-IDP) esprime perplessità per le tempistiche eccessivamente ristrette che hanno impedito alla Commissione bicamerale di espletare il proprio ruolo istituzionale, rendendo vani anche gli sforzi compiuti dal Presidente per organizzare le attività istruttorie nei tempi disponibili.
  Sarebbe stato necessario che la materia dell'autonomia differenziata fosse stata sottoposta preventivamente alla Commissione bicamerale, poi alle regioni e solo successivamente alla Commissione affari costituzionali. Tale percorso avrebbe consentito una adeguata istruttoria su tutti i profili problematici di tale complessa materia.
  Fa infine presente che abbandonerà i lavori della Commissione per protesta.

  L'onorevole LAMPIS (FDI) esprime la propria condivisione innanzitutto per il metodo con cui è stato condotto l'esame in sede consultiva, che ha registrato una serie di audizioni di esponenti istituzionali.
  Per quel che concerne il merito, sottolinea l'adeguatezza di tale disciplina, evidenziando che la stessa risulta idonea a salvaguardare l'unità nazionale, nel rispetto della specificità dei territori, compresi quelli insulari.
  Preannuncia pertanto, anche a nome del proprio Gruppo parlamentare, il voto favorevole sullo schema di parere illustrato dal Presidente relatore.

  La senatrice Sabrina LICHERI (M5S) evidenzia che l'iter di esame condotto dalla Commissione bicamerale è stato eccessivamente rapido e tale da precludere la possibilità di adeguato approfondimento dei vari risvolti di tale articolata disciplina, sminuendo in tal modo lo stesso ruolo istituzionale della Commissione.
  Fa infine presente che abbandonerà per protesta i lavori.

  Il PRESIDENTE, relatore, ricorda che la Commissione si è insediata il 13 settembre e che fin dall'inizio la stessa ha svolto una serie di audizioni in ordine al disegno di legge in titolo. In taluni casi, pochissimi parlamentari hanno partecipato alle audizioni di soggetti istituzionali, quali i Presidenti di regioni e tale situazione ha determinato in alcune circostanze un evidente imbarazzo.
  Per quel che concerne i rilievi circa la ristrettezza dei tempi, precisa sul piano procedurale che la Commissione bicamerale in sede consultiva deve necessariamente concludere il proprio iter prima che la Commissione in sede referente approvi il mandato al relatore per l'Assemblea.
  Quindi, previa verifica del numero legale, mette ai voti lo schema di parere, a propria firma, nell'ultima versione prospettata nell'odierna seduta.

  La Commissione approva e conseguentemente è preclusa la votazione dello schema di parere a firma della senatrice Torto e di quello a firma dell'onorevole De Luca ed altri (vedi allegato 2, 3).

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026.
A.S. 926.
(Parere alla 5ª Commissione).
(Esame – Parere favorevole).

  La senatrice FRASSINI (LEGA) illustra uno schema di parere favorevole del seguente tenore: «la Commissione parlamentare per le questioni regionali, esaminato, per le parti di competenza, il disegno di legge n. 926 (Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026); visto l'articolo 75, comma 1, che, in attuazione dell'accordo della Regione Siciliana con il Governo del 16 ottobre 2023, determina gli importi da attribuire alla regione stessa a decorrere dal 2024, quale concorso dello Pag. 287Stato all'onere assunto dal predetto ente territoriale in relazione all'aumento del finanziamento regionale alla spesa sanitaria nel proprio territorio; visto l'articolo 75, comma 2, che, in attuazione dell'accordo delle province autonome di Trento e di Bolzano con il Governo del 25 settembre 2023, determina gli importi da attribuire a ciascuna provincia autonoma per gli anni dal 2024 al 2027 a compensazione delle minori entrate derivanti dalla compartecipazione al gettito dell'accisa sui prodotti petroliferi ad uso riscaldamento, in relazione agli anni dal 2010 al 2022; visto l'articolo 76 che reca, per le regioni colpite dal sisma del 2016, la proroga, all'anno 2026, della sospensione del rimborso delle anticipazioni di liquidità acquisite dai predetti enti territoriali per il pagamento dei debiti scaduti della pubblica amministrazione e la proroga dei vincoli per l'utilizzo, anche negli anni 2024, 2025 e 2026, dell'avanzo di amministrazione da parte degli enti interessati dalla sospensione; visto l'articolo 77 che, nelle more dell'individuazione dei LEP e dell'attuazione del federalismo regionale, prevede la concessione di un contributo alle regioni a statuto ordinario per il ripiano del disavanzo di amministrazione accertato al 31 dicembre 2021 in dieci esercizi a decorrere dal 2023, in presenza di determinate condizioni e previa sottoscrizione di un accordo con il Governo; considerato che il predetto contributo, dell'importo complessivo pari a 20 milioni di euro, deve essere utilizzato prioritariamente per il ripiano della quota annuale del disavanzo e che ciascuna regione interessata è tenuta a sottoscrivere, entro il 15 febbraio 2024, un accordo con il Governo con il quale si impegna ad assicurare risorse proprie pari alla metà della quota annuale di contributo, da reperire attraverso una serie di misure elencate nella norma e da definire nel dettaglio con l'accordo stesso, che vanno dall'aumento di imposte e canoni alla razionalizzazione e contenimento della spesa, specie con riferimento alla struttura amministrativa e al personale; visto l'articolo 78, che assegna alle regioni a statuto ordinario contributi per investimenti diretti nel limite complessivo di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, specificando le tipologie di opere che possono beneficiare delle suddette risorse, ossia opere di messa in sicurezza degli edifici e del territorio, di interventi di viabilità e per la messa in sicurezza e lo sviluppo di sistemi di trasporto pubblico – anche con la finalità di ridurre l'inquinamento ambientale – nonché di interventi per la rigenerazione urbana e la riconversione energetica verso fonti rinnovabili; visto l'articolo 84, finalizzato a dare attuazione alla sentenza della Corte costituzionale n. 71 del 2023, recante un monito al legislatore ad intervenire tempestivamente sulla disciplina del Fondo di solidarietà comunale, al fine di superare la compresenza all'interno di un medesimo Fondo – ritenuta dalla Consulta non compatibile con la Costituzione – tra componenti perequative “speciali”, riconducibili al quinto comma dell'articolo 119 Cost, e forme perequative “generali”, riconducibili al terzo comma dell'articolo 119; considerato in particolare che, in base al predetto monito della Consulta, le componenti perequative speciali devono trovare allocazione in appositi e distinti fondi, non potendo innestarsi nell'ambito del fondo perequativo relativo ai comuni, rivolto ai territori con minore capacità fiscale per abitante; preso atto che, recependo tale monito della Corte, all'articolo 84 viene istituito, nello stato di previsione del Ministero dell'interno, un Fondo speciale per la rimozione degli squilibri economici e sociali e per favorire l'effettivo esercizio dei diritti della persona, denominato Fondo Speciale Equità Livello dei Servizi; visto l'articolo 88, comma 7, che determina il concorso alla finanza pubblica del comparto delle regioni a statuto ordinario per gli anni dal 2024 al 2028, pari a 350 milioni di euro annui, disciplinando le modalità di ripartizione dello stesso tra le regioni e di versamento dell'importo stabilito per ciascun ente all'entrata del bilancio dello Stato; preso atto che il predetto contributo dovrà essere ripartito tra le regioni, in sede di autocoordinamento, entro il 30 aprile 2024 e che, in assenza di accordo tra le regioni, il riparto è effettuato, entro il 31 maggio Pag. 2882024 in proporzione agli impegni di spesa corrente risultanti dal rendiconto generale 2022 o, in caso di mancanza, dall'ultimo rendiconto approvato, al netto tuttavia delle spese correlate ai settori diritti sociali, politiche sociali e famiglia e tutela della salute; esprime parere favorevole.».

  Nessuno chiedendo di intervenire, il PRESIDENTE – previa verifica del numero legale – pone ai voti lo schema di parere favorevole illustrato dalla relatrice (vedi allegato 4).

  La Commissione approva.

Sui lavori della Commissione.

  Il PRESIDENTE propone di attivare un'indagine conoscitiva sui Livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali (LEP), che potrà articolarsi in una serie di audizioni dei soggetti istituzionali e delle parti sociali ed altresì in alcune missioni in diverse aree territoriali del Paese.

  La Commissione conviene su tale proposta.

  La seduta termina alle 9.15.