CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 8 novembre 2023
196.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VI e X)
COMUNICATO
Pag. 31

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 8 novembre 2023. — Presidenza del presidente della VI Commissione, Marco OSNATO. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 14.05.

DL 131/2023: Misure urgenti in materia di energia, interventi per sostenere il potere di acquisto e a tutela del risparmio.
C. 1437 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 26 ottobre 2023.

  Marco OSNATO, presidente della VI Commissione, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni II, VII, VIII, IX, XI, XII e XIV competenti in sede consultiva, nonché il parere del Comitato per la Legislazione.
  Comunica inoltre che la Commissione parlamentare per le questioni regionali non esprimerà il parere.
  Prima di procedere all'espressione dei pareri sulle proposte emendative presentate, invita i relatori e la rappresentante del Governo a valutare l'opportunità di un accantonamento delle proposte emendative in materia di proroga delle disposizioni sul cosiddetto mercato tutelato.
  Invita quindi i relatori Testa e Barabotti a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Guerino TESTA (FDI), relatore per la VI Commissione, anche a nome del collega Andrea Barabotti, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative presentate all'articolo 1 del provvedimento, con l'eccezione degli identici articoli aggiuntivi Merola 1.01, Cavo 1.02, Andreuzza 1.03, Colombo 1.04, Sala 1.05, Evi 1.06, nonché dell'emendamento Benzoni 1.07, purché riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Dando seguito a quanto suggerito dal Presidente Osnato, propone quindi che vengano accantonati gli emendamenti L'Abbate 1.5, Bonelli 1.6 e Zucconi 1.21, gli identici emendamenti Zucconi 1.22 e AndreuzzaPag. 32 1.23, l'emendamento Braga 1.31, gli identici emendamenti Bagnai 1.034 e Rampelli 1.035, gli identici emendamenti Bagnai 1.036 e Rampelli 1.037, nonché gli emendamenti Cappelletti 1.038 e Bonelli 1.039.
  Invita infine i proponenti a ritirare gli identici emendamenti Matera 1.18 e Furgiuele 1.19, in quanto analoga disposizione è stata già approvata in sede di esame del decreto-legge n. 132 del 2023, e il deputato Merola a ritirare il proprio emendamento 1.29, in quanto analoga disposizione è stata già approvata in sede di esame del decreto-legge n. 104 del 2023.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Marco OSNATO, presidente, dispone dunque l'accantonamento degli emendamenti L'Abbate 1.5, Bonelli 1.6 e Zucconi 1.21, degli identici emendamenti Zucconi 1.22 e Andreuzza 1.23, dell'emendamento Braga 1.31, degli identici articoli aggiuntivi Bagnai 1.034 e Rampelli 1.035, degli identici articoli aggiuntivi Bagnai 1.036 e Rampelli 1.037, nonché degli articoli aggiuntivi Cappelletti 1.038 e Bonelli 1.039.
  Avverte altresì che i presentatori degli identici emendamenti Matera 1.18 e Furgiuele 1.19, dell'emendamento Merola 1.29, degli identici articoli aggiuntivi Cavo 1.09 e Toccalini 1.012, degli articoli aggiuntivi Andreuzza 1.019, Comba 1.020, degli identici articoli aggiuntivi Squeri 1.021 e Cavo 1.022, degli articoli aggiuntivi Andreuzza 1.043 e 1.033 hanno comunicato di ritirare tali proposte.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento 1.1, giudicando errato l'impianto dell'intero decreto-legge, in quanto a suo avviso esso si limita a ricollocare risorse traendole da incentivi già in essere; in particolare, a fronte di uno stanziamento di 1.370 milioni di euro per fronteggiare il caro energia, il Governo ha drenato risorse per un ammontare pari a 1.419 milioni, tra l'altro disponendo la riduzione di 873 milioni delle risorse per i bonus nei confronti dei clienti domestici. Di conseguenza, con il proprio emendamento intende rafforzare il sostegno per fronteggiare il caro energia, consentendo di rideterminare le agevolazioni per i clienti domestici economicamente svantaggiati e in gravi condizioni di salute sulla base dell'indicatore ISEE.

  Emma PAVANELLI (M5S) interviene per ampliare l'ambito della discussione: a suo avviso, il decreto dovrebbe fornire sostegno a famiglie e imprese in una contingenza nella quale il prezzo di energia elettrica e gas è soggetto a ulteriori rincari. Auspica al riguardo un intervento aggiuntivo del Governo, non ritenendo sufficienti le misure sinora disposte. Richiama al riguardo anche le considerazioni della Banca d'Italia sulla povertà energetica, sottolineando che tale condizione affligge in particolar modo i territori più svantaggiati.
  Afferma poi la necessità di incentivare, specialmente con l'arrivo della stagione fredda, la transizione energetica verso fonti di approvvigionamento rinnovabili, sebbene constati che l'intento del Governo non sembri procedere in tal senso, dal momento che i provvedimenti di rango primario sono stati adottati e mancano numerosi decreti attuativi. Rammenta inoltre che, nonostante l'abbassamento dei consumi, i profitti delle principali società energetiche risultino tuttora elevati.

  Emiliano FENU (M5S) svolge considerazioni generali sul provvedimento, ritenendo che esso costituisca un intervento meramente cosmetico, che sposta le risorse senza effettivamente concedere misure concrete. Ricollegandosi a quanto già affermato in precedenza, ritiene che il Governo stia semplicemente effettuando una ricollocazione di risorse, con l'aggravante che esse vengono sottratte a misure di maggiore impatto rispetto a quelle disposte col decreto-legge.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cappelletti 1.1.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento 1.2, con il quale si intende Pag. 33coinvolgere il Parlamento e alcuni Ministeri nella predisposizione della relazione dell'ARERA sugli effetti dell'aumento dei prezzi dell'energia.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Cappelletti 1.2.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'emendamento 1.3, sottolineando la discrasia tra il titolo del decreto, nonché delle sue singole parti, con quanto contenuto concretamente nei singoli articoli.
  Sottolinea che alcuni interventi, pur in continuità con le misure intraprese nell'ultimo anno e mezzo, presentino un impatto decisamente minore anche a fronte di continui rincari energetici. Sottolinea inoltre che l'arco temporale delle misure contenute nel decreto è particolarmente breve, in quanto destinate principalmente – come il bonus sociale – a dispiegare gli effetti nel quarto trimestre 2023; auspica dunque che ulteriori risorse siano rinvenute in sede di esame della legge di bilancio. Al riguardo, rammenta come un simile problema riguardi anche l'articolo 2 del provvedimento, nella misura in cui estende l'uso della social card all'acquisto degli abbonamenti per il trasporto pubblico locale, nonché all'acquisto di carburanti. Tale misura, stanti gli attuali stanziamenti, consente di attribuire un incentivo pro capite pari a 76 euro per fronteggiare il rincaro dei carburanti, a fronte di interventi che ritiene insufficienti sul fronte delle accise.
  Con riferimento agli oneri generali di sistema, ricorda che questi sono stati reintrodotti dal 1° aprile 2023 per scelta del Governo e che essi attualmente gravano per il 25 per cento sui costi dell'energia per i consumatori; a fronte di tale reintroduzione, sottolinea, il prezzo delle bollette non si è abbassato e anzi, secondo ARERA è in ascesa. Stanti tali considerazioni, rammenta che il proprio emendamento intende annullare gli oneri generali di sistema per il quarto trimestre 2023.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Peluffo 1.3.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra il contenuto dell'emendamento 1.4. Ritiene che approfondire l'impatto del riscaldamento attraverso pompe di calore faciliti il raggiungimento di obiettivi di transizione energetica, al contempo intervenendo sulle spese sostenute dagli utenti. Evidenzia che l'emendamento, limitandosi alla predisposizione di una relazione tecnico-finanziaria, non presenta costi aggiuntivi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Peluffo 1.4.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento 1.12 a sua prima firma.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Cappelletti 1.12 e 1.13, e l'emendamento Peluffo 1.14.

  Andrea GNASSI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Bonafè 1.20 e ne descrive il contenuto. Ribadisce, ricollegandosi a quanti l'hanno preceduto, che l'arco temporale di operatività delle misure contenute nel decreto in esame appare breve.
  Dall'altro lato, la proposta emendativa in parola reca misure che intendono agevolare strutturalmente l'autoproduzione di energia, riducendo altresì gli sprechi. Pur consapevole della complessità delle procedure necessarie alla costituzione di comunità energetiche, rammenta che esse – soprattutto nelle aree interne del Paese, più disagiate – possono essere strumento molto utile.
  Ricorda inoltre che le comunità energetiche sono un obiettivo da lungo tempo perseguito dal legislatore, anche in ottemperanza alle norme europee, tuttavia mai implementato. Ritiene che possano costituire misure strutturali nel tempo, vere e proprie leve per sostenere il potere di acquisto delle famiglie e che, dunque, necessitino dell'attribuzione di specifiche risorse.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO invita i proponenti al ritiro dell'emendamento Bonafè 1.20, manifestando la disponibilità Pag. 34del Governo a valutare un ordine del giorno di analogo contenuto.

  Andrea GNASSI (PD-IDP) chiede che l'emendamento Bonafè 1.20 sia posto in votazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 1.20.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) sottoscrive e illustra l'emendamento Simiani 1.24 che prevede il riconoscimento di forme di credito d'imposta a favore degli esercizi di vicinato di cui al decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 114, che ricadono nei Centri commerciali naturali costituiti in forma di associazioni, rete di impresa o consorzi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simiani 1.24.

  Marco OSNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Lai 1.28: si intende che vi abbia rinunciato.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.32, evidenzia che con esso si intende rendere mobile il termine del 30 settembre, ora fissato al solo 2023, per la formulazione da parte di ARERA di proposte per l'estensione di quanto previsto al comma 20 dell'articolo 1, della legge 29 dicembre 2022, n. 197, ad altre tipologie di oneri generali di sistema.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Peluffo 1.32.

  Marco OSNATO, presidente, chiede ai presentatori degli identici articoli aggiuntivi Merola 1.01, Cavo 1.02, Andreuzza 1.03, Colombo 1.04, Sala 1.05 e Evi 1.06, nonché dell'articolo aggiuntivo Benzoni 1.07, se intendano accettare la nuova formulazione in identico testo, proposta dai relatori, delle predette proprie proposte emendative (vedi allegato 1).

  Virginio MEROLA (PD-IDP) in considerazione che la proposta di riformulazione esclude la parte del suo articolo aggiuntivo relativa agli incentivi ritiene di non dover accogliere tale proposta.

  Eleonora EVI (AVS) dichiara di non accettare la proposta di riformulazione del suo articolo aggiuntivo 1.06.

  Fabrizio BENZONI (A-IV-RE) dichiara di non accettare la proposta di relazione del suo articolo aggiuntivo 1.07.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che i presentatori degli identici articoli aggiuntivi Cavo 1.02, Andreuzza 1.03, Colombo 1.04 e Sala 1.05, accettano la proposta di riformulazione avanzata dai relatori, che viene posta in votazione, avvertendo che con la sua approvazione da parte delle Commissioni si intendono preclusi gli identici articoli aggiuntivi Merola 1.01 e Evi 1.06, nonché l'articolo aggiuntivo Benzoni 1.07.

  Le Commissioni approvano gli identici articoli aggiuntivi Cavo 1.02, Andreuzza 1.03, Colombo 1.04 e Sala 1.05, come riformulati in identico testo (vedi allegato 2).

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.011, identico agli articoli aggiuntivi Merola 1.08, Benzoni 1.010 e Evi 1.013, in materia di autoconsumo e autoproduzione di energia rinnovabile sui territori, che è finalizzato a rafforzare il processo di decarbonizzazione nonché volto a favorire la riduzione dei costi energetici per le famiglie e imprese, non comprendendo le ragioni del parere contrario del Governo.

  Emma PAVANELLI (M5S), intervenendo sugli identici articoli aggiuntivi Merola 1.08, Benzoni 1.010, Cappelletti 1.011 e Evi 1.013, esprime stupore sul parere espresso dalla rappresentante del Governo anche in considerazione del fatto che la quasi totalità delle forze politiche parlamentari hanno presentato proposte emendative di simile tenore, finalizzate ad attivarsi sul fronte Pag. 35delle energie rinnovabili. Sottolinea, peraltro che anche Confindustria chiede interventi nella medesima direzione. Osserva che il Paese sembra essere in ritardo sulla tabella di marcia per raggiungere gli obiettivi di transizione energetica al 2030 e di decarbonizzazione al 2050, ciò che dovrebbe consigliare un maggiore impegno in materia, l'aumento dei fondi necessari e la realizzazione di una soluzione strutturale sulle energie rinnovabili. Ricorda peraltro che l'Italia ha recepito addirittura con un anno di anticipo la normativa europea su questa materia e che non solo le famiglie ma anche le amministrazioni pubbliche in generale hanno bisogno di norme certe e attuabili. Deve invece registrare che l'unica voce in disaccordo su tali questioni sembra essere quella del Governo, come anche confermato dal perdurante ritardo nell'adozione dei necessari decreti attuativi sulle comunità energetiche. Conclude ricordando che, invece, è proprio puntando sul rafforzamento delle fonti energetiche rinnovabili e sul cosiddetto reddito energetico che si dà risposta in modo efficace alle esigenze delle imprese e delle famiglie.

  Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Merola 1.08, Benzoni 1.010, Cappelletti 1.011 e Evi 1.013.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.017, identico agli articoli aggiuntivi Peluffo 1.014 e Benzoni 1.016, in materia di riforma degli oneri generali di sistema, volto a traslare questi ultimi sulla fiscalità generale, peraltro in armonia con quanto evidenziato in più occasioni da ARERA. Osserva che i livelli dei prezzi dell'energia e dei carburanti contribuiscono in modo rilevante a erodere il reddito degli italiani e il quadro appare aggravato dalle tendenze inflazionistiche in atto. Sottolinea anche che oggi i prezzi dell'energia sono più alti di quelli precedenti alla crisi energetica e ritiene che la situazione non potrà che aggravarsi per l'attuale situazione geopolitica. Ricorda infatti che le quotazioni sul mercato del gas superano i 45 euro al mw/h mentre il fatto di dipendere dai Paesi attualmente fornitori di GNL costituisce un rischio politico per le future forniture. Evidenzia che in questo quadro gli oneri di sistema rappresentano un grande impatto sui costi della bolletta compromettendo la sostenibilità dei conti per le famiglie e le piccole imprese. Ricorda che queste ultime sopportano costi energetici anche otto volte superiori alle omologhe di Francia e Germania con gravi conseguenze anche in termini di competitività. Rimarca anche che 13 miliardi di euro di gettito sono coperti per 6 miliardi circa dalle PMI che, a differenza delle grandi imprese energivore, non fruiscono di strutturali sistemi di sostegno economico.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) si associa a quanto rilevato dal collega Cappelletti e rimarca che la riforma contenuta nelle identiche proposte emendative in esame è nel solco di quanto segnalato da ARERA in occasione delle sue relazioni al Parlamento e ha la finalità di alleggerire le bollette per i consumatori e renderle più leggibili e chiare. Ritiene quindi che sia necessario attuare le misure proposte per intervenire con misure agevolative per le imprese a forte consumo di energia e rafforzare i bonus sociali che sono uno strumento importante per sostenere i bisogni degli utenti vulnerabili e delle famiglie. In tal senso, considerato che queste ultime misure riguardano più propriamente la materia del welfare, ritiene che la traslazione degli oneri di sistema alla fiscalità generale sia anche più razionale.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che è stata richiesta l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendoci obiezioni ne dispone l'attivazione.

  Emiliano FENU (M5S) ricorda che già in occasione della discussione sul disegno di legge di delega fiscale in VI Commissione si era sviluppata l'ipotesi di traslare alcune imposizioni sulla fiscalità generale e crede che questa sia una buona occasione per iniziare. Ciò anche perché gli oneri generali di sistema sono, di fatto, un'imposta regressiva e spostarli sulla fiscalità generale avrebbe il vantaggio di finanziarli tramite Pag. 36una imposta progressiva. Segnala inoltre che sgravare la bolletta dai pesanti oneri di sistema avrebbe l'effetto di incentivare maggiormente comportamenti virtuosi in termini di risparmio energetico.

  Le Commissioni respingono gli identici articoli aggiuntivi Peluffo 1.014, Benzoni 1.016 e Cappelletti 1.017.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 1.018 volto a riconoscere un contributo straordinario, sotto forma di credito d'imposta, in favore delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Peluffo 1.018.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2. Invita i relatori e la rappresentante del Governo a formulare i relativi pareri.

  Andrea BARABOTTI (LEGA), relatore per la X Commissione, anche a nome del relatore per la VI Commissione, onorevole Guerino Testa, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Cappelletti 2.1 e Evi 2.2.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'emendamento Braga 2.14, di cui è cofirmatario, volto a incrementare le risorse del fondo destinato al bonus sociale per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale, aumentandolo di 100 milioni di euro, rispetto ai 12 previsti dal decreto-legge all'esame. Gli oneri sono coperti, oltre che dal Fondo per interventi strutturali di politica economica, anche da quota parte delle maggiori entrate dell'imposta sul valore aggiunto relative alle cessioni di benzina e gasolio impiegati come carburanti, anche allo scopo di sterilizzare le accise sul prezzo del carburante alla pompa, sul quale le misure del Governo o sono inesistenti o inefficaci.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Braga 2.14.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra l'emendamento Ghio 2.15, di cui è cofirmatario, volto a incrementare le risorse destinate al bonus trasporti, a renderlo strutturale nonché ad allargarne la platea di fruitori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ghio 2.15, Barbagallo 2.16 e Ghirra 2.17.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra l'emendamento Caso 2.18, di cui è cofirmataria, volto a incrementare le risorse, anche per il 2024, per la concessione di borse di studio. Ricorda che ciò è funzionale anche al rispetto degli impegni presi con l'Unione europea con la Missione 4, impegno 1, del PNRR e per ridurre la forbice differenziale con gli altri Paesi unionali che hanno ben altri numeri di borse di studio conferite. Ritiene che ciò possa anche contribuire a scongiurare il pericolo che i fondi PNRR possano essere persi per mancanza di impiego. Osserva che ancora una volta il Governo si contraddistingue per non mantenere non solo gli impegni del PNRR ma anche per non tenere in considerazione le necessità degli studenti, i quali peraltro in questo momento hanno anche molti problemi a trovare alloggi accessibili.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Caso 2.18 e 2.19.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua firma 2.20 volto ad estendere a tutte le regioni del Mezzogiorno la possibilità di beneficiare delle Pag. 37risorse incrementate del fondo integrativo statale per la concessione di borse di studio. Ritiene, infatti, che la norma, così come scritta, produca l'incremento di fondi destinati a specifiche regioni italiane, svantaggiandone arbitrariamente altre, in particolare quelle del Mezzogiorno. Chiede quindi che relatori e Governo dispongano l'accantonamento della sua proposta emendativa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Toni Ricciardi 2.20 e Manzi 2.21.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'emendamento Braga 2.25, di cui è cofirmatario, volto a istituire un fondo finalizzato a riconoscere alle famiglie con reddito ISEE fino a 35.000 euro, nei limiti della dotazione del fondo e fino ad esaurimento delle risorse, un buono da utilizzare per l'acquisto di carburanti. Il valore del buono non può superare l'importo di 200 euro. Raccomanda l'approvazione della proposta emendativa, soprattutto se si considera che i fruitori della social card carburanti dovrebbero vedersi accreditare circa 75 euro a testa.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Braga 2.25 e Bonafè 2.26, sottoscritto dal deputato Peluffo.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto sull'articolo aggiuntivo 2.09, a sua firma, ne illustra il contenuto, sottolineando che esso reca misure di sostegno in favore degli studenti per la fruizione dei servizi di trasporto pubblico locale. Specifica che l'obiettivo della proposta è quello di superare la logica dei bonus sociali ad esaurimento delle risorse, che vengono attribuiti sulla base della rapidità di chi li richiede (i cosiddetti «clickday»), su un tema, quello della mobilità sostenibile, che assume una valenza notevole, anche sul piano simbolico e pedagogico, se si pensa che è una misura indirizzata in favore delle giovani generazioni.
  Nota peraltro che le risorse stanziate come copertura dalla proposta emendativa, tratte dai proventi delle aste delle quote di emissione di CO2, sono inferiori di circa 16 milioni di euro alle risorse che il Governo ha appena deciso di trasferire all'Albania per gestire, al suo posto, le difficoltà connesse alla gestione dei migranti. Giudica particolarmente indicativo che l'Esecutivo in carica stanzi al Governo di un Paese estero, per risolvere problemi che evidentemente non è in grado di gestire in autonomia, risorse che potrebbe invece stanziare in favore delle giovani generazioni.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Ricciardi 2.09.

  Eleonora EVI (AVS) interviene per illustrare il contenuto dell'articolo aggiuntivo 2.017, di cui è cofirmataria. Sottolinea come esso, istituendo un Fondo di garanzia per le comunità energetiche rinnovabili, abbia il fine di superare il carattere emergenziale proprio degli interventi normativi adottati dai Governi sul tema energetico negli ultimi anni, nel tentativo di privilegiare, al contrario, una logica più strutturale. Si tratta di una esigenza che hanno posto molti dei soggetti auditi nel corso dell'esame preliminare del provvedimento presso le Commissioni riunite.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Bonelli 2.017.

  Guerino TESTA (FDI), relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la X Commissione, deputato Barabotti, passa all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3 del provvedimento.
  In particolare, esprime parere favorevole sugli emendamenti Evi 3.12, sugli identici emendamenti Cavo 3.13 e Andreuzza 3.14, sugli identici emendamenti Squeri 3.15, Cavo 3.16, Zucconi 3.18 e Peluffo 3.20, nonché sugli identici emendamenti Peluffo 3.39, Cavo 3.40, Benzoni 3.41, Cappelletti 3.42 e Andreuzza 3.43, a condizione che siano tutti riformulati, in identico testo, nei termini riportati in allegato (vedi allegato Pag. 381). Esprime, inoltre, parere favorevole sull'emendamento Andreuzza 3.35, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), e parere favorevole sull'emendamento Cappelletti 3.50.
  Esprime parere contrario su tutte le restanti proposte emendative riferite all'articolo 3.

  La sottosegretaria Matilde SIRACUSANO esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che la Commissione Affari costituzionali ha testé trasmesso sul provvedimento in esame un parere favorevole.
  Avverte altresì che i presentatori degli identici emendamenti Squeri 3.5 e Zucconi 3.6 e degli emendamenti Andreuzza 3.21, Zucconi 3.31 e 3.56, Squeri 3.62 e gli articoli aggiuntivi Gusmeroli 3.015, Bordonali 3.016 e Squeri 3.030 hanno comunicato di ritirare tali proposte.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Benzoni 3.1.

  Eleonora EVI (AVS) interviene in dichiarazione di voto sull'emendamento 3.2, a sua prima firma, sottolineando come questo intenda innalzare dal 50 al 65 per cento la quota di approvvigionamento da fonti che non emettono carbonio necessaria ad ottenere i contributi di cui all'articolo 3, comma 5, del provvedimento. La misura, sottolinea, è finalizzata ad incentivare il più possibile la transizione verso fonti di approvvigionamento energetico pulite.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Evi 3.2.

  Emma PAVANELLI (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita il Presidente ad adoperarsi affinché i colleghi della maggioranza alzino effettivamente la mano quando intendono votare, ai fini della chiarezza dei risultati delle votazioni.

  Marco OSNATO (FDI) rassicura la collega Pavanelli sulla regolarità delle votazioni in corso, invitando in ogni caso i colleghi ad esprimere in modo chiaro il proprio voto.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) interviene al fine di illustrare il contenuto dell'emendamento 3.3, a sua prima firma. Sottolinea come esso abbia la finalità di canalizzare i contributi previsti in favore delle imprese che utilizzano fonti realmente rinnovabili, e non di disperderli anche in favore di imprese che utilizzano fonti che, pur non emettendo carbonio, non hanno ancora ottenuto una valutazione del tutto positiva dall'Unione europea, come il nucleare o il Carbon capture and storage (CCS).

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono l'emendamento Cappelletti 3.3 e gli identici emendamenti Peluffo 3.4 e Del Barba 3.7, quest'ultimo sottoscritto dal deputato Benzoni.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) interviene in dichiarazioni di voto sull'emendamento 3.8, a sua prima firma, sottolineando come esso ponga un limite massimo di spesa di 2 miliardi di euro per le voci di copertura degli oneri generali di sistema destinate al finanziamento delle agevolazioni a favore delle imprese energivore. Trattandosi di una questione di politica prettamente industriale, sarebbe più sensato, a suo avviso, che tali oneri fossero addebitati alla fiscalità generale.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Peluffo 3.8, Benzoni 3.10 e Cappelletti 3.11.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che i presentatori degli emendamenti Evi 3.12, Peluffo 3.20 e 3.39, Benzoni 3.41 e Cappelletti 3.42 non hanno accettato la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.
  Fa presente che, al contrario, i presentatori degli emendamenti Cavo 3.13, 3.16 e 3.40, sottoscritti dalla deputata Gebhard, degli emendamenti Andreuzza 3.14, Squeri 3.15, Zucconi 3.18 e Andreuzza 3.43 hanno Pag. 39accolto la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Evi 3.12 e Peluffo 3.20.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), intervenendo per illustrare l'emendamento 3.39, a sua prima firma, sottolinea come esso imponga la restituzione dell'importo delle agevolazioni percepite da parte delle aziende che avviano la parziale o totale delocalizzazione dell'attività economica agevolata.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) interviene in dichiarazione di voto con riguardo all'emendamento 3.42, a sua prima firma, identico a quello appena illustrato dal collega, deputato Peluffo. Evidenzia come esso abbia il fine di esplicitare in modo chiaro la clausola di restituzione in caso di delocalizzazione. Si chiede come sia possibile che la maggioranza non accolga un emendamento del genere.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Peluffo 3.39, Benzoni 3.41 e Cappelletti 3.42, e approvano gli emendamenti Cavo 3.13, Andreuzza 3.14, Squeri 3.15, Cavo 3.16, Zucconi 3.18, Cavo 3.40 e Andreuzza 3.43, come riformulati in identico testo (vedi allegato 2).

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra l'emendamento 3.23, a sua prima firma, sottolineando che esso, per dare completa attuazione alla normativa europea vigente in materia, consente alle imprese che accedono alle agevolazioni di cui all'articolo 3 di adottare un sistema di gestione dell'energia certificato da un organismo indipendente, in alternativa all'effettuazione della diagnosi energetica.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Peluffo 3.23.

  Luca SQUERI (FI-PPE), al fine di consentire una ulteriore approfondimento, chiede ai relatori e al Governo l'accantonamento dell'emendamento 3.25, a sua prima firma, finalizzato a consentire alle imprese che accedono alle agevolazioni di cui all'articolo 3 di adottare, a talune condizioni, in alternativa agli interventi individuati dalle diagnosi energetiche, anche sistemi di gestione conformi alle norme ISO 50001.

  Marco OSNATO, presidente, in considerazione dell'approssimarsi della ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, da convocarsi nella giornata di domani.

  La seduta termina alle 15.55.