CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 19 ottobre 2023
186.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
COMUNICATO
Pag. 45

SEDE REFERENTE

  Giovedì 19 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Ciro MASCHIO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove.

  La seduta comincia alle 9.50.

Disposizioni per il contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
C. 1294 Governo, C. 439 Bonetti, C. 603 Ascari, C. 1245 Ferrari e C. 1377 Polidori.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 18 ottobre 2023.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, prima di procedere all'espressione dei pareri sulle proposte emendative accantonate nella seduta di ieri, fa presente che è tuttora in corso un ulteriore approfondimento in relazione agli identici articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, di analogo contenuto dell'emendamento 5.1 della collega Bonetti approvato nella giornata di ieri, che pertanto restano accantonati. Avverte inoltre che l'articolo aggiuntivo Ravetto 14.011 è stato ritirato.
  Con riguardo alle proposte emendative non ancora votate, ribadisce il parere favorevole espresso già nella seduta di ieri sugli emendamenti Ghio 1.2 e Varchi 13.2, purché riformulati in identico testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato), nonché sugli identici emendamenti Gianassi 2.2, Varchi 2.3, Bonetti 2.4 e Varchi 2.5, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato).
  Con riguardo alle proposte emendative accantonate nella seduta di ieri, esprime quindi parere favorevole sull'emendamento Ascari 8.1. Formula un invito al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, sugli articoli aggiuntivi Dori 5.04 e 5.05, sull'emendamento Di Biase 6.2 e sugli articoli aggiuntivi Ascari 14.02 e 14.012, Ghirra 14.013, Zanella 14.017, Ascari 14.018, Ghirra 14.019, Zanella 14.022, Polidori 14.024, sugli identici articoli aggiuntivi Ascari 14.030 e Dori 14.031, sugli articoli aggiuntivi Zan 14.033, Ascari 14.036, 14.038 e 14.039, Zanella 14.040, Dori 14.041 e 14.042 e sull'emendamento Di Biase 15.1. Ai fini di chiarire le motivazioni dell'invito al ritiro appena formulato, precisa che, in particolare sulle proposte emendative riferite all'articoloPag. 46 14, si registra l'orientamento favorevole del Ministero della giustizia, permanendo tuttavia alcune criticità sul versante delle coperture finanziarie. Fa comunque presente che, in vista dell'esame in Assemblea, sussistono margini per ulteriori approfondimenti della questione.

  Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE esprime parere conforme a quello del relatore.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) dichiara di accogliere la riformulazione dell'emendamento Ghio 1.2, pur non ritenendola sufficientemente in linea con lo spirito del testo originario.

  Valentina GHIO (PD-IDP) come già anticipato dalla collega Serracchiani, ribadisce che la riformulazione proposta soddisfa solo parzialmente il Partito democratico, dal momento che non è del tutto coerente con la ratio dell'emendamento originario a sua prima firma, nata anche dalle considerazioni dei soggetti auditi. Auspica che i contenuti del suo emendamento originario possano essere trasfusi in un ordine del giorno che impegni il Governo ad un effettivo monitoraggio della nuova norma, ai fini di un suo futuro potenziamento in linea con le sollecitazioni provenienti dalle audizioni.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) accetta la proposta di riformulazione sull'emendamento a sua firma 13.2.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Ghio 1.2 e Varchi 13.2, come riformulati in identico testo (vedi allegato) e gli identici emendamenti Gianassi 2.2, Varchi 2.3, Bonetti 2.4 e Varchi 2.5 come riformulati in identico testo (vedi allegato).

  Devis DORI (AVS), in attesa dell'esito degli approfondimenti tuttora in corso sugli identici articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, chiede che si soprassieda alla votazione degli articoli aggiuntivi a sua prima firma 5.04 e 5.05 che intervengono su analogo argomento.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, accoglie la richiesta del collega Dori e, concorde il Governo, dispone l'accantonamento degli articoli aggiuntivi Dori 5.04 e 5.05.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Biase 6.2 e approva l'emendamento Ascari 8.1 (vedi allegato).

  Stefania ASCARI (M5S) dichiara di apprezzare l'impegno assunto dal presidente di approfondimenti in ordine alle tematiche oggetto degli emendamenti all'articolo 14, che lascia intravedere la possibilità di approdare ad una soluzione in vista dell'esame dell'Assemblea. Con particolare riguardo ad una questione importante come quella oggetto dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma 14.02, ricorda che il Viceministro Sisto espresse in Assemblea un parere favorevole su un ordine del giorno, poi approvato all'unanimità, volto ad estendere le intercettazioni anche alla detenzione di materiale pedopornografico. Sottolinea pertanto che vi è un precedente di possibile condivisione di uno strumento utile a dare un contributo al contrasto alla violenza domestica.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere a nome del Partito democratico l'articolo aggiuntivo 14.02 della collega Ascari, confidando nella coerenza del Governo in ordine agli impegni precedentemente assunti.

  Devis DORI (AVS) chiede di sottoscrivere l'articolo aggiuntivo Ascari 14.02.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, assicura che sia in sede di Comitato dei nove, sia in Assemblea sarà possibile svolgere ogni ulteriore opportuno approfondimento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Ascari 14.02.

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  Valentina D'ORSO (M5S) richiamando le parole del presidente Maschio, nel ritenere che la finalità dell'articolo aggiuntivo Ascari 14.012 sia condivisa, auspica che si possa arrivare in vista dell'esame in Assemblea ad una sua riformulazione. Fa presente che l'articolo aggiuntivo 14.012 della collega Ascari è il primo di una serie di proposte volte ad introdurre l'educazione affettiva e sessuale nel primo e secondo ciclo di istruzione, al fine di promuovere quel cambiamento culturale indispensabile a contrastare il fenomeno.

  Devis DORI (AVS) auspica che in vista dell'esame in Assemblea si possa svolgere un ulteriore riflessione sulla questione posta dall'articolo aggiuntivo 14.012 della collega Ascari e sulle successive proposte emendative a sua firma 14.013 e 14.017. Nel far presente che si tratta di un tema importante, evidenzia, anche alla luce della propria esperienza come insegnante, che molti docenti già organizzano percorsi di educazione all'affettività e alla sessualità. Ritiene tuttavia che serva comunque una disposizione di legge, al fine di garantire a tali programmi la capillarità a livello nazionale. Auspica, in particolare, una riflessione da parte della Ministra Roccella.

  Sara FERRARI (PD-IDP) chiede di sottoscrive l'articolo aggiuntivo Ascari 14.012, anche in considerazione del fatto che analoghe proposte emendative del Partito democratico sono state respinte.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Ascari 14.012 Ghirra 14.013 e Zanella 14.017.

  Stefania ASCARI (M5S) fa presente che l'articolo 14.018 a sua prima firma risponde alle sollecitazioni provenienti da pressoché tutte le associazioni antiviolenza che lamentano l'inadempienza di alcune regioni in ordine all'erogazione dei fondi, sottolineando come in tal modo si privino le vittime di violenza del necessario supporto. Nel far presente che in diversi casi sono gli stessi volontari a dare contributi personali al fine di sopperire alla mancanza di risorse, evidenzia che la sua proposta emendativa è volta ad istituire un Commissario ad acta per le regioni inadempienti, al fine di evitare che donne già in difficoltà, private del necessario sostegno, tornino nelle situazioni da cui sono fuggite. Ritiene indispensabile assicurare un flusso tempestivo ed adeguato di risorse, verificando che le Regioni provvedano alla loro distribuzione.

  Michela DI BIASE (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Ascari 14.018. Sottolinea quanto sia doveroso che le associazioni antiviolenza ottengano le risorse necessarie, considerando a tal fine utile l'istituzione del Commissario ad acta per le regioni inadempienti, con l'auspicio che tale soluzione possa garantire la corretta erogazione dei fondi.

  Maria Carolina VARCHI (FDI) ritiene necessaria sul tema una riflessione di natura tecnica, sottolineando come il trasferimento di risorse dallo Stato alle regioni e successivamente ai comuni incappi spesso nei ritardi della burocrazia, soprattutto se si considera anche il rispetto dei termini obbligatori del ciclo di bilancio degli enti locali. Ciò premesso, alla luce del consistente incremento dello stanziamento per i centri antiviolenza voluto dal presente Governo, chiede alla prima firmataria di ritirare la proposta emendativa per lavorare insieme ad un atto di indirizzo al Governo che lo impegni preliminarmente ad un'attenta analisi della situazione attuale con riferimento a tempi e modi del riparto delle suddette risorse a livello locale e della successiva erogazione dei fondi. Sulla base di questo monitoraggio, sarà quindi possibile valutare se l'istituzione di un commissario ad acta sia la soluzione più adeguata, ovvero se, come lei sospetta, comporti piuttosto delle lungaggini e delle criticità di carattere burocratico.

  Simonetta MATONE (LEGA), nell'ammettere la sussistenza di un problema con riguardo all'erogazione dei fondi, condivide la proposta della collega Varchi, facendo altresì presente che una struttura commissarialePag. 48 è di per sé onerosa già nella sua fase di costituzione e comporta adempimenti normativi e burocratici. Pertanto, a suo avviso, non è la soluzione migliore per accelerare l'erogazione delle risorse.

  Elena BONETTI (A-IV-RE) sottolinea come l'erogazione dei fondi rappresenti un problema grave che non ritiene tuttavia possa essere risolto con un ordine del giorno che, trattandosi di materia di competenza concorrente, non appare certamente lo strumento adeguato per impegnare anche le regioni. Nel rammentare quindi che con la legge di bilancio 2022 si è condizionata l'erogazione di risorse alle regioni al fatto che quest'ultime abbiano ben utilizzato i fondi a disposizione, considerata la riforma in corso in tema di autonomia differenziata, ritiene che l'unico modo per risolvere il problema sia quello di introdurre un livello essenziale di prestazione specifico per la materia. Chiede quindi se la maggioranza intenda assumere tale impegno, sottolineando che altrimenti non si risolverà la situazione.

  Davide BELLOMO (LEGA), considerato l'alto numero di materie di competenza concorrente rileva che, se per ognuna di esse si decidesse di nominare un commissario ad acta, si potrebbero ravvisare criticità di ordine costituzionale. Rammenta che su alcune specifiche questioni lo Stato ha subordinato le premialità nei confronti delle regioni alla realizzazione di uno specifico obiettivo, richiamando come esempio la riduzione dei consiglieri regionali, che è condizione per accedere ad una quota significativa dei trasferimenti statali. Invita quindi il Governo a considerare se la materia vada inserita nel quadro descritto attribuendole il giusto grado di priorità.

  Valentina D'ORSO (M5S) alla luce del dibattito ed accogliendo il segnale di apertura manifestato dai colleghi della maggioranza, ritira l'articolo aggiuntivo Ascari 14.018, di cui è cofirmataria, riservandosi di effettuare una ulteriore riflessione sulla materia e preannuncia la presentazione in Assemblea di una analoga proposta emendativa.

  Devis DORI (AVS) sottolineando che anche l'articolo aggiuntivo Ghirra 14.019 e Zanella 14.022, come la precedente proposta emendativa Ascari 14.018, recano disposizioni in materia di erogazione dei fondi a Centri antiviolenza, li ritira, rinviando all'Assemblea una discussione complessiva sull'argomento.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Polidori 14.024.

  Devis DORI (AVS) intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua firma 14.031, identico all'articolo aggiuntivo Ascari 14.030, manifesta la propria delusione nel constatare come su tutte le proposte emendative del suo gruppo riferite all'articolo 14, precedentemente accantonate, sia stato successivamente formulato, per ragioni di copertura finanziaria, un invito al ritiro, nonostante il contenuto delle stesse avesse registrato sostanzialmente la condivisione da parte della maggioranza e del Ministero direttamente interessato.
  Insiste quindi per la votazione della proposta emendativa in esame, sottolineando come la stessa non comporterebbe rilevanti impegni di spesa. Auspica che il relatore ed il rappresentante del Governo interloquiscano con il Ministero dell'economia e delle finanze per una ulteriore riflessione sul tema ai fini dell'esame in Assemblea.

  Stefania ASCARI (M5S), illustrando l'articolo aggiuntivo a sua firma 14.030, sottolinea come lo stesso sia volto a prevedere l'applicazione del patrocinio a spese dello Stato anche ai procedimenti civili, quando questi riguardano abusi familiari o condotte di violenza di genere o domestica.
  Ritiene pertanto che l'approvazione delle identiche proposte emendative in esame, rappresenterebbe un importante contributo a favore delle vittime di violenza.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) sottoscrive a nome del suo gruppo gli articoli Pag. 49aggiuntivi Ascari 14.030 e Dori 14.031 e sottolinea come il tema del gratuito patrocinio sia particolarmente rilevante.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici articoli aggiuntivi Ascari 14.030 e Dori 14.031, nonché l'articolo aggiuntivo Zan 14.033.

  Valentina D'ORSO (M5S) non comprende le ragioni che hanno indotto il relatore ed il rappresentante del Governo a formulare un invito al ritiro dell'articolo aggiuntivo Ascari 14.036 che prevede che l'Autorità politica delegata per le politiche della famiglia, la natalità e le pari opportunità, di concerto con i Ministri dell'interno, della giustizia, della salute e dell'istruzione e del merito, presenti una relazione al Parlamento sugli effetti applicativi della normativa in materia di prevenzione e contrasto della violenza di genere e domestica.
  Sottolinea infatti come il monitoraggio potrebbe essere molto utile, anche ai fini di prevedere eventuali correttivi a tale normativa.

  Stefania ASCARI (M5S) associandosi alle osservazioni della collega D'Orso, sottolinea come l'approvazione della proposta emendativa in esame non comporterebbe oneri finanziari ed evidenzia come i dati contenuti nella relazione potrebbero fornire un utile contributo di conoscenza al legislatore.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) sottolinea come negli ultimi anni il Parlamento sia intervenuto più volte sul tema della violenza di genere e ritiene che la relazione prevista dall'articolo aggiuntivo in esame sarebbe opportuna anche al fine di comprendere se tale stratificazione normativa sia efficace o se invece crei delle distonie sulle quali sarebbe necessario intervenire.
  Rileva inoltre come tale proposta si inquadri in una corretta dialettica tra Governo e Parlamento su un tema sul quale da sempre si sono impegnati tutti gli schieramenti. Confida pertanto in una ulteriore valutazione della proposta emendativa sottolineando come non sia particolarmente invasiva, lasciando al Ministero il compito di individuare le modalità del monitoraggio.

  Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE sottolinea come siano state evidenziate alcune perplessità da parte del Ministero dell'interno.
  In particolare, sono state evidenziate problematiche nella misura in cui ancorché sia previsto un meccanismo di concerto con altri Ministri competenti (tra cui quello dell'interno), la relazione delle Pari Opportunità potrebbe finire per «coprire» ogni spazio del fenomeno della violenza domestica e di genere, spingendosi, astrattamente, ben oltre gli aspetti culturali, psicologici, sociali, economici e ambientali che lo connotano, fino a ricomprendere una sorta di «supervisione» anche dei profili criminali e criminologici, con particolare riguardo alle misure di prevenzione e alle attività di polizia giudiziaria svolte dalle Forze di polizia e dall'Autorità giudiziaria, in quanto contemplate dalle diverse previsioni progressivamente introdotte, in particolar modo a partire dal 2009, per contrastare siffatto fenomeno.
  Tiene in ogni caso a ribadire che non vi è nessuna preclusione da parte del Governo su una proposta emendativa che preveda che l'Esecutivo riferisca al Parlamento su questa tematica.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) osserva che se il problema è legato solo al «concerto» del Ministero dell'interno, si potrebbe semplicemente riformulare il testo prevedendo che la relazione sia predisposta dall'Autorità politica delegata per le politiche della famiglia, la natalità e le pari opportunità non «di concerto», bensì «sentiti» gli altri Ministeri.

  Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE condivide la proposta della deputata Serracchiani con riguardo alla necessità di una riformulazione della proposta che meglio circoscriva l'oggetto della relazione.

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  Elena BONETTI (A-IV-RE) sottolinea come tutti i Ministeri citati nella proposta emendativa in discussione partecipino alla Cabina di regia interistituzionale sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e sulla violenza domestica e come il Ministero dell'interno fornisca già il costante monitoraggio sui femminicidi che avviene attraverso una banca dati già in funzione.

  Sara FERRARI (PD-IDP) fa presente che la provincia di Trento, in virtù della sua autonomia, ha approvato nel 2010 un testo unico sulla violenza che, a differenza di quanto avviene a livello nazionale, esamina il fenomeno sotto tutti i profili.
  Ciò consente di procedere alla raccolta di numerosi dati, totalmente anonimizzati, che riguardano il fenomeno. Pur essendovi nel resto del territorio dello Stato una legislazione diversa, ritiene che tale attività consenta di disporre di un materiale molto prezioso per strutturare le politiche più appropriate.

  Valentina D'ORSO (M5S) alla luce del dibattito intercorso, si dichiara disponibile a riformulare la proposta emendativa Ascari 14.036 per l'esame in Assemblea. Ritiene tuttavia che, proprio alla luce delle novità introdotte dal provvedimento in esame, il Ministero dell'interno debba comunque riferire sull'applicazione della disciplina dell'ammonimento e su quella della vigilanza dinamica.
  Chiede quindi al rappresentante del Governo di farsi parte attiva nella riscrittura del testo.

  Il Sottosegretario Andrea DELMASTRO DELLE VEDOVE sottolinea come nell'attuale fase di esame del provvedimento non vi siano le condizioni per proporre una riformulazione della proposta emendativa e ciò giustifica l'invito al ritiro, con l'intesa di svolgere ulteriori approfondimenti in vista dell'esame in Assemblea, su un obiettivo che vede la più ampia disponibilità del Governo.

  Valentina D'ORSO (M5S) all'esito del dibattito, ritira la proposta emendativa Ascari 14.036.

  Stefania ASCARI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo a sua firma 14.038 che prevede che le disposizioni in materia di giustizia riparativa non sono applicabili per i reati di violenza di genere.
  Manifesta infatti la ferma contrarietà del suo gruppo a prevedere la possibilità di applicare le disposizioni in questione anche a coloro che si sono macchiati di tali odiosi reati, sottolineando come la mediazione penale crei un profondo disagio alla vittima che viene costretta a stabilire un contatto con colui che l'ha vessata.
  Ritiene che il percorso della mediazione penale non rechi alcun vantaggio alle vittime, che anzi verrebbero sottoposte a ulteriori angosce, ma soltanto a chi ha fatto loro del male. Rammenta inoltre che la Convenzione di Istanbul vieta la mediazione nell'ambito dei reati di violenza di genere.
  Richiama, a titolo di esempio, il processo per l'omicidio di Carol Maltesi in cui l'imputato ha chiesto di poter accedere alla giustizia riparativa e lo stupro di gruppo avvenuto a Palermo. Anche in quest'ultimo caso presuppone che gli imputati chiederanno di accedere alla giustizia riparativa e invita i colleghi ad immaginare lo stato d'animo della giovane vittima nel dover confrontarsi con i suoi violentatori.

  Devis DORI (AVS) dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo in esame ritenendo che lo stesso mini alla radice il senso della giustizia riparativa.
  Richiamando l'articolo 48 della Convenzione di Istanbul, ritiene infondata la preoccupazione evidenziata dalla collega, sottolineando come in molti casi sia la stessa vittima a richiedere l'attivazione di tale percorso che è volontario e pertanto nessuno può essere obbligato a confrontarsi con il proprio persecutore se non vi presta consenso.
  A suo avviso, l'articolo aggiuntivo in discussione danneggia invece proprio le vittime in quanto le priva della possibilità di effettuare questo confronto che, in alcuni casi, potrebbe avere una sua utilità, né può ritenersi che vi sia alcuna convenienza per l'autore in quanto l'accesso ai percorsi di Pag. 51giustizia riparativa non produce alcun vantaggio in termini di trattamento sanzionatorio.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) pur comprendendo le preoccupazioni della collega Ascari, dichiara il voto contrario del suo gruppo sull'articolo aggiuntivo Ascari 14.038 e condivide le osservazioni del collega Dori.
  Osserva che la Convenzione di Istanbul esclude la sola mediazione obbligatoria, mentre la giustizia riparativa in Italia è facoltativa e non esiste quindi un obbligo, né per la vittima, né per il reo, di sottoporsi ai relativi percorsi.
  Sottolinea inoltre che dall'accesso alla giustizia riparativa non scaturisce alcun beneficio sull'esecuzione della pena e che essa è attualmente prevista per reati particolarmente gravi quali l'omicidio. Ritiene pertanto sbagliato minarne le fondamenta con una decisione che potrebbe in qualche modo mettere in dubbio l'utilità della stessa.

  Simonetta MATONE (LEGA) ritiene che la proposta nasca da un equivoco intellettuale consistente nel ritenere la mediazione penale sia volta a conciliare la vittima con l'autore del reato al fine di giungere a una pacificazione. Invece, essa mira ad eliminare le conseguenze ulteriori e negative del reato. Ricordando di aver sperimentato la mediazione penale nell'ambito di un procedimento penale per omicidio a carico di minorenne, evidenzia come l'istituto consenta alle vittime anzitutto di comprendere le scelte compiute dal giudice penale, raggiungendo una pacificazione interiore, non con l'autore del reato. Per questa ragione ritiene che eliminare la mediazione penale, che nel nostro ordinamento è facoltativa, per questi specifici reati che presentano una enorme afflittività sociale, sia controproducente.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Ascari 14.038 e 14.039.

  Devis DORI (AVS) interviene sull'articolo aggiuntivo Zanella 14.040, ribadendo il proprio dispiacere per la mancata approvazione di proposte emendative su cui la maggioranza dichiara di essere favorevole nel merito e che cionondimeno vengono respinte in quanto prive di copertura. Auspica che, in vista dell'esame del provvedimento in Assemblea, si possa instaurare un proficuo dialogo con il Ministero dell'economia e delle finanze al fine di rivedere tale posizione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Zanella 14.040, Dori 14.041 e 14.042.

  Sara FERRARI (PD-IDP) interviene sull'emendamento Di Biase 15.1, volto a sopprimere l'articolo 15 del disegno di legge, contente la clausola di invarianza finanziaria, dichiarandosi convinta che le misure di prevenzione e contrasto della violenza contro le donne non possano essere efficacemente attuate a costo zero. Sottolinea che se davvero si intende affrontare il problema ed evitare il reiterarsi di tragici episodi occorre prevedere una specifica dotazione finanziaria per gli interventi previsti dal disegno di legge.

  Debora SERRACCHIANI (PD-IDP) ricorda come il suo gruppo avrebbe voluto un provvedimento ancor più coraggioso soprattutto sul versante del reperimento di risorse economiche. Stigmatizza quindi l'assenza di una specifica dotazione finanziaria, che rischia di vanificare le misure adottate.

  Stefania ASCARI (M5S), a nome del suo gruppo, sottoscrive l'emendamento Di Biase 15.1.

  Devis DORI (AVS) sottoscrive l'emendamento Di Biase 15.1.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Biase 15.1.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, sospende brevemente la seduta al fine di poter svolgere alcune interlocuzioni ed esprimerePag. 52 il parere sulle ultime proposte emendative ancora accantonate.

  La seduta, sospesa alle 10.45, riprende alle 10.50.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, esprime un parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, purché riformulati in identico testo (vedi allegato) e formula un invito al ritiro degli articoli aggiuntivi Dori 5.04 e 5.05.
  Fa presente che gli articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, come riformulati, intervengono su materia analoga a quella trattata dall'emendamento Bonetti 5.1, approvato nella seduta di ieri. Per ragioni di omogeneità e sistematicità del testo, e verificato il consenso unanime dei gruppi in Commissione, dispone pertanto la revoca della votazione dell'emendamento Bonetti 5.1.

  La Commissione prende atto.

  Elena BONETTI (A-IV-RE) ritira il proprio emendamento 5.1 e sottoscrive l'articolo aggiuntivo Ferrari 5.03, sottolineando di aver sempre sostenuto l'esigenza di rafforzare l'obbligatorietà dei percorsi di formazione. Valuta dunque favorevolmente la riformulazione proposta dal relatore auspica che nel corso della discussione in Assemblea il Governo possa impegnarsi a rafforzare ulteriormente, coerentemente con quanto previsto dal Piano strategico nazionale, l'obbligatorietà della formazione di tutti gli operatori.

  Sara FERRARI (PD-IDP) nel ringraziare l'onorevole Bonetti esprime soddisfazione per la riformulazione dell'articolo aggiuntivo a sua prima firma, frutto di una proficua interlocuzione con il Governo, il relatore e i rappresentanti delle forze di maggioranza. Precisa che l'accordo concluso con la maggioranza si completerà con la presentazione di un ordine del giorno in Assemblea per chiarire quale contenuto dovranno avere le linee guida nazionali per la formazione degli operatori che a diverso titolo entrano in contatto con le donne vittime di violenza, recuperando così parte del contenuto della originaria proposta emendativa del partito democratico.

  Devis DORI (AVS) chiede alla presidenza se è possibile valutare una riformulazione anche degli articoli aggiuntivi 5.04 e 5.05, a sua prima firma, rendendoli identici alla nuova formulazione degli articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, che in ogni caso sottoscrive.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, ritiene allo stato dell'esame impossibile agire in tal senso in quanto si tratta di testi significativamente differenti e, quindi, insuscettibili di una riformulazione in identico testo.

  Valentina D'ORSO (M5S) dichiara il voto favorevole del suo gruppo sugli articoli aggiuntivi, come riformulati, rilevando come essi rappresentino quantomeno un passo in avanti, sebbene la riformulazione non consideri il comparto sanitario, ricompreso invece nella formulazione dell'articolo aggiuntivo Dori 5.04. In conclusione, pur ribadendo il voto favorevole, sottolinea che la maggioranza avrebbe potuto fare un ulteriore sforzo estendendo l'applicazione degli obblighi di formazione anche ad altri specifici settori.

  La Commissione approva gli articoli aggiuntivi Boldrini 5.02 e Ferrari 5.03, come riformulati in identico testo (vedi allegato).

  Devis DORI (AVS) pur convenendo con le considerazioni svolte dall'onorevole D'Orso, ritira gli articoli aggiuntivi 5.04 e 5.05, a sua firma, coerentemente con lo spirito collaborativo che ha animato la sua partecipazione al dibattito.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte che si sono così concluse le votazioni sulle proposte emendative dichiarate ammissibili. Sospende pertanto la seduta in attesa di acquisire i pareri in sede consultiva delle Commissioni che non si sono ancora espresse.

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  La seduta, sospesa alle 10.55, riprende alle 12.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I, VII, IX, X, XII e XIV, nonché il nulla osta della XI Commissione, mentre la V Commissione ha comunicato che si esprimerà direttamente per l'Assemblea.

  Valentina D'ORSO (M5S), pur apprezzando le modalità con le quali si sono svolti i lavori della Commissione, dichiara il voto di astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore.
  Sottolinea infatti che, sebbene siano state approvate diverse proposte emendative dei gruppi di opposizione che vertono su temi rilevanti, le modifiche da esse apportate al testo appaiono troppo puntuali e non affrontano il tema in un'ottica generale.
  Auspica quindi che durante l'esame in Assemblea la maggioranza ed il Governo abbiano il coraggio di introdurre nel provvedimento alcune ulteriori previsioni, imprescindibili per il suo gruppo, sulle quali ha appreso essere in corso una riflessione da parte della maggioranza e del Governo. Si riferisce in particolar modo all'introduzione di una disciplina speciale in materia di fermo di indiziato e alla tematica dell'educazione affettiva e sessuale.

  Michela DI BIASE (PD-IDP) dichiara il voto di astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore, pur riconoscendo che la Commissione ha svolto un lavoro impegnativo.
  Avrebbe auspicato tuttavia che alcune delle riformulazioni approvate alle proposte emendative del suo gruppo fossero maggiormente esplicative della posizione del Partito democratico. Si riferisce, in particolare, al tema della formazione che ritiene debba essere obbligatoria ed estesa a tutti gli operatori che si rapportano con le donne vittime di violenza.
  Il testo che la Commissione si accinge a licenziare soddisfa il suo gruppo soltanto in parte. Ritiene infatti che sia necessario prevedere lo stanziamento delle risorse finanziare necessarie ad assicurare interventi relativi alla prevenzione e al sostegno dei centri antiviolenza. In proposito, preannuncia la presentazione da parte del suo gruppo di apposite proposte emendative durante l'esame del prossimo disegno di legge di bilancio.
  Sottolinea inoltre che non sono stati recepiti gli emendamenti che prevedevano l'introduzione dell'educazione sessuale nelle scuole come strumento di prevenzione della violenza domestica e di genere, così come quelli relativi al fermo di indiziato nelle situazioni di rischio alte.
  Per tali ragioni, ribadisce l'astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore seppur consapevole che su provvedimenti del genere, sui quali tutte le forze politiche devono lavorare insieme per individuare una sintesi ed auspica che le osservazioni del Partito democratico possano essere tenute in debita considerazione dal Governo e dalla maggioranza nel corso dell'esame in Assemblea.

  Devis DORI (AVS) dichiara il voto di astensione del suo gruppo sul conferimento del mandato al relatore in quanto, pur avendo apprezzato la disponibilità alla predisposizione di un testo condiviso manifestata dal relatore nel corso dell'esame in sede referente, il veto posto dal Ministero dell'economia e delle finanze su diverse proposte emendative non ha reso possibile addivenire ad una sintesi completa.
  Sottolinea come il Ministero dell'economia e delle finanze non è un ente certificatore esterno ma è incardinato all'interno dell'Esecutivo e ha quindi volontà politica.
  Auspica che nel corso dell'esame in Assemblea i temi sui quali ancora non si è addivenuti ad una sintesi possano essere affrontati ed in particolare che la Ministra Roccella effettui una riflessione ulteriore sul tema della educazione sessuale e dei percorsi scolastici.

  Ciro MASCHIO, presidente, ritiene che mentre su alcuni temi sia fisiologica una dialettica politica di contrapposizione, su altri temi come quello in discussione sia doveroso abbandonare le logiche di schieramentoPag. 54 e far prevalere uno spirito di condivisione del comune obiettivo di contrastare il fenomeno della violenza sulle donne.
  Come già avvenuto durante l'esame del provvedimento in materia di bullismo anche in questo caso la Commissione ha dimostrato di saper sviluppare un dialogo costruttivo che ha prodotto un testo su cui quantomeno non si registra alcun dissenso.
  Seppure auspicasse che già in sede referente si potesse approvare il provvedimento a larga maggioranza, ritiene che vi siano comunque le condizioni per arrivare alla stesura di un testo ampiamente condiviso nel corso dell'esame in Assemblea.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire al presidente e relatore onorevole Ciro Maschio, il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento in esame. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Ciro MASCHIO, presidente e relatore, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove per l'esame in Assemblea, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 185 del 18 ottobre 2023, a pagina 22, seconda colonna, trentasettesima riga, le parole: «respinge l'articolo» sono sostituite dalle seguenti: «approva la proposta di parere contrario sull'articolo».