CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 ottobre 2023
177.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 179

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Mirco CARLONI.

  La seduta comincia alle 14.55.

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1-bis, Annesso e Allegati.
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame della Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 20201 Doc. LVII, n. 4-bis e Allegati.

  Mirco CARLONI, presidente, chiede al relatore, onorevole Nevi, di illustrare il provvedimento.

  Raffaele NEVI (FI-PPE), relatore, fa presente che la XIII Commissione Agricoltura è chiamata ad esprimere il prescritto parere alla V Commissione sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023.
  Ricorda, in proposito, che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) rappresenta lo strumento attraverso il quale il Governo aggiorna le previsioni economiche e di finanza pubblica del Documento di economia e finanza (DEF), in relazione alla maggiore stabilità e affidabilità delle informazioni disponibili sull'andamento del quadro macroeconomico. Sottolinea che il documento contiene l'aggiornamento degli obiettivi programmatici, le osservazioni e le eventuali modifiche e integrazioni del DEF anche in relazione alle raccomandazioni del Consiglio dell'Unione europea relative al Programma di stabilità e al Programma nazionale di riforma, anticipando così i contenuti della successiva manovra di bilancio.
  Osserva che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 (NADEF 2023) aggiorna, pertanto, il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2023-2025 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile (DEF 2023).
  Segnala che alla Nota di aggiornamento risultano allegati, secondo quanto prescritto dalla legge di contabilità, le relazioni sulle spese di investimento e sulle relative leggi pluriennali, il rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali, il rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto Pag. 180all'evasione fiscale e contributiva e la relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva.
  In relazione ai contenuti generali della NADEF 2023 illustra, quindi, quanto segue.
  La Nota di aggiornamento presenta due scenari di previsioni macroeconomiche, uno tendenziale e l'altro programmatico, coerenti con lo scenario aggiornato riguardante le variabili esogene internazionali. Lo scenario programmatico incorpora l'impatto sull'economia delle nuove misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2024.
  Le due previsioni, che coincidono per l'anno in corso, si differenziano negli anni successivi, in relazione alle future misure di politica fiscale.
  Per quanto concerne lo scenario tendenziale, ritiene opportuno evidenziare che nel corso del 2023 la crescita dell'attività economica ha subito un rallentamento e nel nuovo quadro tendenziale la previsione di crescita del PIL reale per l'anno in corso passa dall'1 per cento, previsto dal DEF, allo 0,8 per cento, mentre nel 2024 passa dall'1,5 all'1 per cento, restando invariata nel 2025 all'1,3 per cento e aumentando all'1,2 per cento nel 2026. A causa del dato congiunturale del secondo trimestre, che è risultato molto inferiore rispetto alle attese, limitatamente al 2023, anche la variazione del deflattore del PIL è rivista al ribasso. La revisione della stima di crescita del PIL rispetto al DEF è dovuta, oltre che ai dati negativi relativi al secondo trimestre del 2023, al deterioramento dello scenario internazionale. Infatti, anche la previsione di crescita del commercio estero per il 2023 e per il 2024 è stata rivista al ribasso, risultando, tuttavia, più dinamica nell'ultimo biennio di previsione.
  Tuttavia, in base alle stime del Governo, la ripresa, favorita dall'impulso agli investimenti privati grazie al PNRR e dal rientro dell'inflazione verso l'obiettivo fissato dalla BCE, proseguirà nei trimestri successivi.
  Per quanto riguarda gli investimenti, il Governo segnala che, nonostante l'utilizzo dei fondi del PNRR, essi nel breve termine saranno meno dinamici rispetto a quanto previsto nel DEF, anche a causa del peggioramento delle condizioni del credito e dell'aumento dei prezzi. Già nella seconda metà del 2023 i consumi delle famiglie torneranno a crescere, grazie a un rallentamento dell'inflazione che sosterrà un graduale recupero del potere di acquisto. In proposito, il Governo evidenzia che l'inflazione scenderà con decisione nel quarto trimestre del 2023, considerato che i livelli dei prezzi dei beni energetici si confronteranno con quelli degli ultimi mesi del 2022, quando avevano raggiunto il loro picco. Invece, un rallentamento meno marcato si registrerà per quanto riguarda l'inflazione core, a causa dei prezzi nel settore dei servizi.
  Per quanto riguarda il quadro macroeconomico programmatico, la Nota evidenzia che la manovra di bilancio per il triennio 2024-2026 continuerà ad essere orientata a princìpi di prudenza, cercando il giusto equilibrio tra l'obiettivo di fornire il sostegno necessario all'economia nell'immediato attraverso misure mirate e quello di assicurare sia il rientro del deficit al di sotto della soglia del 3 per cento del PIL sia un percorso di riduzione credibile e duraturo del rapporto debito/PIL.
  Rappresenta, inoltre, che, alla luce dell'elevata incertezza del quadro economico, il Governo ha deciso di ricorrere alla procedura prevista dall'articolo 6 della legge n. 243 del 2012, richiedendo, con la Relazione che accompagna la NADEF 2023, l'autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l'indebitamento netto della PA, fissando i nuovi obiettivi programmatici di deficit in rapporto al PIL al 5,3 per cento nel 2023, 4,3 per cento nel 2024, 3,6 nel 2025 e 2,9 per cento nel 2026. Come riportato nella Relazione, gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici aggiornati, sono pari a 3,2 miliardi di euro nel 2023, 15,7 miliardi di euro nel 2024 e 4,6 miliardi di euro nel 2025. Nel 2026, invece, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi di euro rispetto all'indebitamento netto tendenziale, che consente di Pag. 181riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento.
  Sottolinea che, secondo quanto rilevato nella Nota in esame, la variabile fondamentale per garantire la sostenibilità, non solo del debito ma anche dell'equilibrio socioeconomico del Paese, è individuata la crescita economica. La realizzazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), anche con l'aggiunta del nuovo capitolo dedicato al Piano REPowerEU, riveste, in tale ambito, un ruolo fondamentale. L'innovazione e la ricerca scientifica e applicata costituiscono una priorità per il rilancio dell'economia.
  Ciò premesso, relativamente ai profili di più specifico interesse della Commissione XIII, illustra quanto segue.
  Per quanto riguarda l'andamento dell'inflazione nel settore dei beni alimentari, il Governo segnala che, dopo aver raggiunto il picco a novembre 2022, nel corso del 2023 la crescita dei prezzi si è lievemente ridotta, assestandosi al 9,7 per cento ad agosto, dato ben superiore all'inflazione complessiva. Tali aumenti hanno riguardato sia il comparto degli alimentari freschi che quello degli alimentari lavorati, con incrementi nell'ordine del 20 per cento nel biennio agosto 2021-agosto 2023. In particolare, la crescita della componente relativa agli alimentari freschi, dopo il picco del 12,9 per cento di ottobre 2022 e diverse oscillazioni in parte dovute per i beni di produzione interna all'impatto delle condizioni meteorologiche avverse che hanno portato a fenomeni di siccità ed alluvioni interessando diverse regioni italiane, si è assestata ad agosto al 9,2 per cento.
  Il Governo evidenzia che la pressione sui prezzi esercitata dai profitti nel 2022 è sintesi di andamenti molto differenziati a livello settoriale e riflette la formazione di profitti superiori alla norma solo in pochi specifici settori, mentre, nella restante parte dell'economia, la forte crescita degli utili nell'ultimo anno è servita sostanzialmente a recuperare il loro precedente calo. Per quanto riguarda il settore agricolo, seppure in misura più limitata rispetto all'industria estrattiva e il settore di fornitura di energia elettrica e gas, la crescita dei profitti unitari ha contribuito per circa il 90 per cento alla variazione complessiva del rispettivo valore aggiunto nel 2022. In tal senso, il Governo ritiene che il ritardo nell'adeguamento dei prezzi dell'output alla riduzione dei costi di produzione è stato favorito dal recupero dei profitti da parte delle imprese, che, a sua volta, dovrebbe rappresentare in prospettiva una tutela contro parte del trasferimento dell'aumento del costo del lavoro, che normalmente si adegua con ritardo all'inflazione. Dagli ultimi dati sembra, inoltre, che nel secondo trimestre del 2023 il paradigma sia cambiato, grazie alla continua discesa dei prezzi degli input, che ha permesso il venir meno della spinta dei profitti sui prezzi, favorendo il calo del deflatore dell'output.
  Il Governo ricorda, poi, nella parte dedicata alle riforme, come la promozione di politiche di transizione verso una maggiore sostenibilità ambientale interessano particolarmente il settore agroalimentare e zootecnico e che sono previsti contratti di sviluppo per incentivare gli investimenti delle imprese nella produzione di energia da fonti rinnovabili e nella realizzazione di impianti di autoproduzione.
  Per quanto riguarda i principali provvedimenti di finanza pubblica adottati nel 2023, fa presente che nella NADEF 2023 sono riportati, tra gli altri:

   le specifiche risorse stanziate per fronteggiare e l'emergenza provocata dagli eventi alluvionali che hanno interessato i territori delle regioni Emilia-Romagna, Toscana e Marche verificatisi a partire dal 1° maggio 2023. In tale contesto, tramite la rifinalizzazione di risorse disponibili a legislazione vigente, sono state previste ulteriori misure per l'emergenza alluvionale che riguardano, tra l'altro, il sostegno alle imprese esportatrici e a quelle agricole e il sostegno per gli investimenti e i progetti di innovazione realizzati nei settori dell'agricoltura, zootecnia, pesca e acquacoltura;

   l'assegnazione delle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione – programmazione 2021-2027 per interventi di prevenzione del dissesto idrogeologico nella regione Calabria.

Pag. 182

  In merito alle Raccomandazioni specifiche per l'Italia che, a luglio, il Consiglio dell'Unione europea ha adottato, alla luce del Programma Nazionale di Riforma, del Programma di Stabilità e delle conclusioni del Rapporto-Paese sull'Italia redatto dalla Commissione europea, fa presente che in tema di sostenibilità ambientale, la raccomandazione del Consiglio risponde dettagliatamente alla proposta di inserimento di un capitolo relativo al REPowerEU nel PNRR, presentata dal Governo. Rappresenta, infatti, che la proposta di investimento contenuta nel Capitolo 2 del REPowerEU italiano prevede crediti di imposta, contributi a fondo perduto, prestiti agevolati e strumenti analoghi ai contratti di sviluppo al fine, tra l'altro, di migliorare le prestazioni e la sostenibilità nei settori agroalimentare e zootecnico.
  Segnala, infine, che tra i provvedimenti collegati alla decisione di bilancio 2024, figurano:

   il disegno di legge recante «Disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy» (A.C. 1341), assegnato in sede consultiva, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, alla XIII Commissione;

   il disegno di legge recante «Delega al Governo in materia di revisione del sistema degli incentivi alle imprese e disposizioni di semplificazione delle relative procedure nonché in materia di termini di delega per la semplificazione dei controlli sulle attività economiche» (A.C. 1406), assegnato in sede consultiva alla XIII Commissione;

   un disegno di legge recante misure per il sostegno, la promozione e la tutela delle produzioni agricole nazionali e delle relative filiere agroalimentari e del patrimonio forestale;

   un disegno di legge recante misure in materia di consumo di suolo, ricomposizione fondiaria e riutilizzo terre pubbliche a fini agricoli.

  Mirco CARLONI, presidente, non essendoci interventi in discussione, chiede al relatore di illustrare la proposta di parere.

  Raffaele NEVI (FI-PPE), relatore, illustra una proposta di parere favorevole, già inviata per le vie brevi a tutti i componenti della Commissione (vedi allegato).

  Stefano VACCARI (PD-IDP), nell'annunciare il voto convintamente contrario del suo gruppo, sottolinea le difficoltà che ha avuto nel reperire qualche riferimenti al comparto agricolo nella NADEF 2023. Ciò, a suo avviso, è tanto più grave alla luce degli eventi e alle emergenze che hanno colpito tale settore negli ultimi mesi. Ricorda, infatti, che i violenti fenomeni atmosferici, i parassiti che hanno infestato il nostro territorio e la siccità hanno gravemente danneggiato interi settori agricoli, come quello della frutticoltura e della viticoltura, compromettendo le coltivazioni. Rileva, poi, che a tutto ciò si è aggiunta la contrazione del commercio internazionale e la difficoltà a reperire manodopera. Ritiene, pertanto, che la NADEF 2023 avrebbe dovuto contenere l'intento di sostenere il comparto agricolo nei prossimi anni, tramite il sostegno alle filiere produttive, la previsione di risorse per il finanziamento di crediti di imposta per i beni strumentali in agricoltura e per la tutela dei produttori agricoli gravemente colpiti dalle emergenze che si sono verificate negli ultimi mesi.

  Maria Chiara GADDA (A-IV-RE), nell'annunciare il voto contrario del suo gruppo e condividendo le considerazioni svolte dall'onorevole Vaccari, desidera aggiungere, in chiave costruttiva, che nella NADEF 2023 manca un riferimento al Fondo nazionale indigenti, che merita, a suo avviso, di diventare maggiormente strutturale e di poter contare su risorse certe, come i corrispettivi fondi dell'Unione europea. In proposito, sottolinea che tale Fondo sostiene non solo i bisogni dei cittadini, ma, attraverso gli acquisti, anche le aziende agricole. Auspica, pertanto, che in occasione della prossima manovra di bilancio si possa collaborare per garantire al comparto agricolo misure strutturali adeguate.

  Mauro MALAGUTI (FDI), nell'annunciare il voto favorevole del suo gruppo, Pag. 183evidenzia come i cambiamenti climatici stiano avendo ricadute gravi sul settore agricolo, soprattutto su quello della frutticoltura. Crede, pertanto, che le risorse a disposizione del Governo, che risultano limitate per ragioni che non dipendono certo dall'attuale Esecutivo, dovrebbero essere utilizzate per iniziare a riflettere su come dovranno evolvere le produzioni agricole, considerato che in alcune aree le condizioni climatiche non risultano più adatte alle tradizionali coltivazioni.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.05.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.05 alle 15.10.