CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 ottobre 2023
177.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 93

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.35.

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  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII n. 1-bis.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alessandro AMORESE (FDI), relatore, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere alla V Commissione Bilancio sulla Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023 (Doc. LVII, n. 1-bis).
  Segnala, preliminarmente, che la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2023, presentata dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell'economia e delle finanze e approvata dal Consiglio dei ministri del 27 settembre 2023, aggiorna il quadro programmatico di finanza pubblica per il periodo 2024-2026 rispetto a quello contenuto nel Documento di economia e finanza dello scorso aprile (DEF 2023).
  Ricorda che la NADEF 2023 presenta, dunque, l'analisi delle tendenze in corso e le previsioni per l'economia e la finanza pubblica italiane, sia per quanto riguarda lo scenario a legislazione vigente, sia per quanto riguarda la definizione degli obiettivi programmatici di finanza pubblica per il triennio 2024-2026 e i principali ambiti di intervento e gli effetti finanziari attesi dalla legge di bilancio 2024.
  Evidenzia che, conformemente a quanto previsto dalla normativa nazionale e da quella europea, il quadro macroeconomico tendenziale e quello programmatico contenuti nella NADEF 2023 hanno ricevuto la validazione dell'Ufficio parlamentare di bilancio, pubblicata il 30 settembre 2023.
  Inoltre annessa alla NADEF 2023 vi è, la Relazione al Parlamento presentata ai sensi dell'articolo 6 della legge «rinforzata» n. 243 del 2012, con cui il Governo chiede di essere autorizzato a ricorrere a un maggiore indebitamento. Si tratta della seconda richiesta di autorizzazione presentata dall'inizio della XIX legislatura.
  Evidenzia, quindi, che il Governo, sentita la Commissione europea, chiede al Parlamento l'autorizzazione alla revisione degli obiettivi programmatici di indebitamento netto previsti nel DEF 2023, per un importo in termini percentuali di PIL pari a 0,8 per cento nel 2023, 0,6 per cento nel 2024 e nel 2025 e 0,4 per cento nel 2026.
  I presupposti della richiesta di autorizzazione sono individuati dal Governo nei segnali di frenata mostrati dall'economia italiana a partire dalla primavera 2023, legati anche al quadro internazionale di riferimento, segnato dal calo della domanda globale, nonché all'inasprimento delle condizioni monetarie e finanziarie nell'area dell'euro. Il prolungarsi della fase di inflazione, nonché l'acuirsi, a livello geopolitico, delle tensioni internazionali – che potrebbero dar luogo a nuovi shock ai prezzi dell'energia o a restrizioni nell'offerta in settori strategici per l'economia – richiedono, ad avviso del Governo, un intervento volto a dare slancio all'economia e assicurarle un maggiore grado di resilienza.
  Per effetto della richiesta di autorizzazione al ricorso a maggiore indebitamento, gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici aggiornati, sono pari a 3,2 miliardi nel 2023; 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025. Nel 2026, invece, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi di euro rispetto all'indebitamento netto tendenziale, che consente di riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento.
  Secondo quanto affermato nella relazione, le maggiori risorse disponibili per il 2023 saranno destinate, attraverso un provvedimento d'urgenza: al conguaglio anticipato dell'adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l'anno 2024; Pag. 95a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori.
  Inoltre, per consentire il perfezionamento delle regolazioni contabili del bilancio dello Stato connesse al maggior tiraggio delle agevolazioni fiscali per i bonus edilizi – già scontato nell'aggiornamento dei tendenziali di finanza pubblica – il Governo chiede, con la Relazione, l'autorizzazione a incrementare, per il solo anno 2023, il livello del saldo netto da finanziarie, di competenza e di cassa, per ulteriori 15 miliardi di euro. Il valore programmatico del saldo netto da finanziare per l'anno 2023 è corrispondentemente rideterminato, in considerazione degli effetti delle misure adottate con il menzionato futuro decreto-legge.
  Per quanto riguarda, invece, le maggiori risorse disponibili per il 2024 e il 2025, queste saranno utilizzate, nell'ambito del disegno di legge di bilancio per il 2024, per le seguenti finalità: taglio al cuneo fiscale sul lavoro anche nel 2024; attuazione della prima fase della riforma fiscale, avviata con l'approvazione della legge delega 9 agosto 2023, n. 111; misure di sostegno alle famiglie e alla genitorialità; prosecuzione dei rinnovi contrattuali del pubblico impiego, con particolare riferimento al settore della sanità; potenziamento degli investimenti pubblici, con priorità per quelli previsti nell'ambito del PNRR; finanziamento delle politiche invariate.
  Il percorso di convergenza verso l'obiettivo di medio termine è definito secondo il profilo indicato nella NADEF 2023.
  La Nota di aggiornamento riporta come il 2023 abbia segnato, sul fronte dell'inflazione, un progressivo rallentamento rispetto al 2022. I dati più recenti dell'OCSE segnalano, in particolare, come nell'area OCSE l'inflazione si sia ridotta, a luglio di quest'anno, al 5,9 per cento (ma con una lieve risalita rispetto al 5,7 per cento di giugno, causata dall'aumento dell'inflazione in Turchia). Il ritmo discendente dell'inflazione è stato trainato soprattutto dal rientro dei prezzi energetici (-7,5 per cento su base annua), laddove invece la componente dell'inflazione legata ai beni alimentari decelera con maggiore lentezza. L'inflazione di fondo a luglio è stata pari, nell'area OCSE, al 6,7 per cento, in discesa rispetto al picco del 7,8 per cento di ottobre 2022.
  La Nota di aggiornamento, inoltre, presenta due scenari di previsioni macroeconomiche, uno tendenziale e l'altro programmatico, coerenti con lo scenario aggiornato riguardante le variabili esogene internazionali. Lo scenario programmatico incorpora l'impatto sull'economia delle nuove misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2024.Le due previsioni, che coincidono per l'anno in corso, si differenziano negli anni successivi, in relazione alle future misure di politica fiscale. Lo scenario macroeconomico tendenziale presentato dalla NADEF 2023 ha ottenuto la validazione dell'Ufficio Parlamentare di Bilancio il 30 settembre 2023, con nota del 21 settembre 2023.
  La Nota di aggiornamento in esame reca uno scenario tendenziale aggiornato rispetto a quello programmatico presentato nel DEF dello scorso aprile, alla luce delle recenti tendenze dell'economia italiana che sono risultate più deboli delle attese, condizionate dal deterioramento del quadro ciclico globale.
  Dopo il buon andamento del PIL nei primi mesi del 2023, la crescita dell'economia italiana ha subìto una inversione di tendenza, facendo registrare, a livello congiunturale, una riduzione del PIL pari a 4 decimi di punto nel secondo trimestre (Comunicato Istat, 23 settembre 2023), dovuta principalmente al rallentamento della domanda interna. Tale dato è stato confermato dal successivo Comunicato Istat del 3 ottobre.
  Come sottolineato dalla NADEF, questo dato, pur risultando su base tendenziale il decimo incremento consecutivo del prodotto interno lordo, segnala una significativa decelerazione del ritmo di crescita del PIL.
  Il rallentamento in atto è spiegato nella Nota innanzitutto con il deterioramento del quadro internazionale di riferimento, segnato dalla permanente incertezza causata dalla guerra in Ucraina e da un calo Pag. 96della domanda globale, e, a livello dell'area euro, dall'inasprimento delle condizioni monetarie e finanziarie conseguenti all'alta inflazione, che rappresentano un freno per la domanda aggregata, già indebolita dalla perdita di potere di acquisto dei consumatori avvenuta negli ultimi due anni.
  Anche le prospettive economiche per l'anno in corso e per il triennio successivo restano fortemente condizionate dagli effetti del rialzo dei tassi di interesse, dall'evoluzione dell'inflazione e degli scambi mondiali.
  Peraltro, le informazioni congiunturali più recenti prefigurano una lieve ripresa dell'attività economica a partire dal terzo trimestre dell'anno, facendo prospettare una graduale recupero della crescita in chiusura d'anno, sostenuta prevalentemente dalla ripresa dell'industria e dai servizi.
  Il quadro macroeconomico programmatico per gli anni 2024 e successivi, presentato nella Nota, include l'impatto sull'economia delle misure che saranno adottate con la prossima legge di bilancio per il 2024.
  In considerazione dell'elevata incertezza del quadro economico, il Governo ha deciso di richiedere, con la Relazione che accompagna la NADEF 2023, l'autorizzazione del Parlamento a fissare un nuovo sentiero programmatico per l'indebitamento netto della PA rispetto al DEF.
  I nuovi obiettivi programmatici di deficit in rapporto al PIL sono posti al 5,3 per cento nel 2023 (+0,1 per cento rispetto all'andamento tendenziale), al 4,3 per cento nel 2024 (+0,7 per cento), al 3,6 per cento nel 2025 (+0,2 per cento) e al 2,9 per cento nel 2026 (-0,2 per cento).
  Come esposto nella Relazione presentata ai sensi dell'art. 6 della legge n. 243 del 2012, gli spazi finanziari che si rendono disponibili, quale differenza tra gli andamenti tendenziali e programmatici aggiornati, che includono anche la maggiore spesa per interessi passivi conseguente al maggior disavanzo, sono pari a 3,2 miliardi nel 2023, 15,7 miliardi nel 2024 e 4,6 miliardi nel 2025. Nel 2026, invece, il saldo obiettivo implica una correzione di 3,8 miliardi di euro rispetto all'indebitamento netto tendenziale, che consente di riportare lo stesso al di sotto della soglia del 3 per cento.
  Nel 2023 le nuove risorse, saranno destinate, attraverso un provvedimento d'urgenza, al conguaglio anticipato dell'adeguamento Istat per i trattamenti pensionistici previsto per l'anno 2024, a misure per il personale delle pubbliche amministrazioni e alla gestione dei flussi migratori.
  Secondo quanto esposto nella Nota, la manovra di finanza pubblica per il 2024-2026 continuerà ad essere orientata a princìpi di prudenza, cercando di contemperare l'obiettivo di fornire sostegno all'economia attraverso misure mirate con l'obiettivo di assicurare il rientro del deficit al di sotto del 3 per cento del PIL e un percorso di riduzione credibile e duraturo del rapporto debito/PIL.
  In coerenza con le raccomandazioni del Consiglio dell'UE per l'Italia si intende ritirare gradualmente le misure di sostegno connesse agli aumenti dei prezzi dei beni energetici. Con la prossima manovra di finanza pubblica il Governo continuerà a sostenere la domanda privata e a contrastare il calo del potere di acquisto delle retribuzioni causato dall'inflazione, attraverso interventi mirati.
  Gli ambiti principali della prossima politica fiscale prevedono:

   la conferma per i 2024 del taglio contributivo (riduzione del cuneo fiscale): in termini di impatto sulla finanza pubblica, si tratta della principale misura della legge di bilancio 2024;

   stanziamenti per l'avvio della riforma del sistema fiscale e per supportare le famiglie più numerose;

   stanziamenti da destinare al personale del sistema sanitario;

   incentivi per gli investimenti nel Mezzogiorno;

   risorse per le politiche invariate, quali i rinnovi contrattuale della PA e le spese necessarie per preservare la continuità dei servizi pubblici.

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  La NADEF cita anche interventi volti a contrastare l'evasione fiscale e migliorare la tax compliance (quali il potenziamento delle banche dati e della capacità operativa dell'amministrazione finanziaria) e un'attività di revisione della spesa da realizzare nell'ambito del percorso delineato dalla legge di contabilità (art. 22-bis della legge n. 196 del 2009).
  Al fine di ridurre il rapporto debito/PIL nel prossimo biennio si preannuncia un parziale utilizzo delle disponibilità liquide del Tesoro e l'avvio di un piano di dismissioni di partecipazioni dello Stato.
  Nello scenario programmatico, in virtù degli effetti della manovra di bilancio, la crescita del PIL reale è prevista pari al 1,2 per cento nel 2024, al 1,4 per cento nel 2025 e al 1,0 per cento nel 2026.
  In ottemperanza alle norme della legge di contabilità e finanza pubblica sui contenuti obbligatori della Nota di Aggiornamento del DEF, il saldo netto da finanziare del bilancio dello Stato di competenza potrà aumentare fino a 202,5 miliardi nell'anno 2024, 168 miliardi nel 2025 e 134 miliardi nel 2026. Il corrispondente livello del saldo netto da finanziare di cassa potrà aumentare fino a 252 miliardi nell'anno 2024, 212 miliardi nel 2025 e 179 miliardi nel 2026.
  Con riferimento alle competenze della VII Commissione segnalo che la NADEF non contiene paragrafi o sezioni specifiche dedicate agli ambiti di competenza e interesse della VII Commissione, ma è nondimeno possibile trovare, nel corpo del Documento, diversi elementi di interesse.
  In primo luogo, fra le tendenze di medio-lungo periodo del sistema pensionistico italiano e delle spese pubbliche connesse all'invecchiamento, si stima per gli anni a venire – come già era stato anticipato nel DEF – una riduzione della spesa per istruzione di 0,3 punti percentuali, legata alla scarsa natalità e all'invecchiamento dei ragazzi che usciranno dal ciclo scolastico senza essere sostituiti.
  Si richiama poi l'indirizzo di rivedere il sistema delle tax expenditures con l'obiettivo di assicurare tutela del bene costituito dalla casa, della salute, dell'istruzione e della previdenza complementare.
  Per quanto riguarda la Cultura, la NADEF richiama il ruolo strategico degli investimenti della Missione 1 del PNRR (Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo), che mirano, in primo luogo, a promuovere la transizione digitale della PA, attraverso il passaggio al cloud e all'interoperabilità, con una specifica attenzione al capitolo della digitalizzazione dei beni culturali.
  Per quanto riguarda lo sport, la NADEF prefigura provvedimenti legislativi con cui potenziare la rete dei servizi e il novero delle agevolazioni a sostegno della famiglia e assicurarne la più ampia fruizione, nonché per direzionare l'attività delle Pubbliche Amministrazioni (PA). verso il soddisfacimento delle necessità delle famiglie in difficoltà o numerose, in considerazione della funzione sociale multidimensionale svolta dal nucleo familiare. Si prevede, in particolare, il potenziamento dei centri estivi e sportivi, dei servizi socioeducativi territoriali, dei centri con funzione educativa e ricreativa che svolgono attività a favore dei minori e delle strutture, anche private, per l'assistenza all'infanzia.
  Per quanto ancora d'interesse della Commissione, nella NADEF sono indicati dal Governo come disegni di legge collegati alla manovra finanziaria i seguenti provvedimenti:

   Semplificazioni in materia scolastica;

   Istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale;

   Misure di sostegno alla filiera dell'editoria libraria;

   Codice in materia di disabilità;

   Rafforzamento del sistema della formazione superiore e della ricerca;

   Delega al Governo in materia di politiche abitative per gli studenti universitari;

   Delega per la revisione della gestione dei diritti audiovisivi, connessi agli eventi e Pag. 98ai contenuti, e per lo sviluppo delle infrastrutture in ambito sportivo.

  Con riguardo al Rapporto programmatico recante gli interventi in materia di spese fiscali (c.d. tax expenditures) si ricorda che il documento è prodotto in forza dell'articolo 10-bis, comma 5-bis della legge n.196 del 2009, il quale prevede che la Nota di aggiornamento del DEF sia corredata da «un rapporto programmatico nel quale sono indicati gli interventi volti a ridurre, eliminare o riformare le spese fiscali in tutto o in parte ingiustificate o superate alla luce delle mutate esigenze sociali o economiche ovvero che si sovrappongono a programmi di spesa aventi le stesse finalità, che il Governo intende attuare con la manovra di finanza pubblica. Nell'indicazione degli interventi di cui al precedente periodo resta ferma la priorità della tutela dei redditi di lavoro dipendente e autonomo, dei redditi di imprese minori e dei redditi di pensione, della famiglia, della salute, delle persone economicamente o socialmente svantaggiate, del patrimonio artistico e culturale, della ricerca e dell'istruzione, nonché dell'ambiente e dell'innovazione tecnologica».
  Nel Rapporto, sono indicate le spese fiscali per missione, che risultano, ai fini che qui interessano, 6 per la Missione 17 Ricerca e innovazione; 30 per la Missione 21 Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici; 17 per le missioni 22-23 Istruzione scolastica, universitaria e formazione post universitaria; 14 per la Missione 30 Giovani e sport.
  Il Rapporto riporta, sul piano programmatico, che le linee strategiche di intervento per la razionalizzazione e la riduzione delle tax expenditures tracciate dalla riforma fiscale approvata in Parlamento lo scorso agosto pongono particolare attenzione ai seguenti aspetti: la composizione del nucleo familiare, i costi sostenuti per la crescita dei figli, la tutela del bene casa e della salute, dell'istruzione e della previdenza complementare; gli obiettivi di miglioramento dell'efficienza energetica e della riduzione del rischio sismico del patrimonio esistente.
  Viene poi in rilievo la Relazione sull'economia non osservata e sull'evasione fiscale e contributiva anno 2023, prodotta in forza dell'articolo 10-bis.1, comma 3, della legge n. 196 del 2009, ai sensi del quale «contestualmente alla nota di aggiornamento di cui al comma 1 dell'articolo 10-bis, è presentato un rapporto sui risultati conseguiti in materia di misure di contrasto all'evasione fiscale e contributiva, distinguendo tra imposte accertate e riscosse nonché tra le diverse tipologie di avvio delle procedure di accertamento, in particolare evidenziando i risultati del recupero di somme dichiarate e non versate e della correzione di errori nella liquidazione sulla base delle dichiarazioni, evidenziando, ove possibile, il recupero di gettito fiscale e contributivo attribuibile alla maggiore propensione all'adempimento da parte dei contribuenti. Il Governo indica, altresì, le strategie per il contrasto dell'evasione fiscale e contributiva, l'aggiornamento e il confronto.
  Infine nel settore Amministrazione pubblica, difesa, istruzione, sanità e assistenza sociale, l'incidenza del sommerso è pari al 4,2 per cento ed è ascrivibile esclusivamente all'attività di produzione per il mercato dell'istruzione, della sanità e dell'assistenza sociale. Le unità classificate nel settore delle Amministrazioni pubbliche sono, infatti, per definizione, escluse dalla popolazione dei potenziali sotto-dichiaranti, né per esse esiste input di lavoro irregolare».
  Formula infine una proposta di parere favorevole sul documento in esame. (vedi allegato 1).

  Federico MOLLICONE, presidente, comunica che il gruppo Partito Democratico – Italia Democratica e Progressista e il gruppo Movimento 5 Stelle hanno presentato, ciascuno, una proposta alternativa di parere, che sono in distribuzione (vedi allegati 2 e 3). Avverte che in caso di approvazione della proposta di parere del relatore, le proposte alternative di parere dovranno ritenersi precluse e non saranno pertanto poste in votazione.

  Irene MANZI (PD-IDP), nell'illustrare la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo stigmatizza l'assenza di Pag. 99qualsivoglia intervento adeguato a sostegno dei settori che investi no il sapere nelle sue declinazioni quali la scuola, l'università e la ricerca benché essi rappresentino il volare per un durevole sviluppo sociale ed economico. Auspica pertanto che il governo possa dar seguito anche agli impegni assunti oggi in assemblea durante la discussione delle emozioni in materia di diritto allo studio prevedendo specifiche misure nella prossima legge di bilancio che a suo giudizio dovrà prevedere risorse finanziarie adeguate da destinare al comparto della scuola, a sostegno del diritto allo studio universitario nonché ai diversi settori culturali dello spettacolo e del cinema. In conclusione preannuncia, altresì, il voto contrario a nome del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole elaborata dal relatore.

  Antonio CASO (M5S), nell'illustrare la proposta alternativa di parere presentata dal suo gruppo evidenzia come in assenza di risorse finanziarie adeguate l'incidenza della spesa per l'istruzione tenderà nei prossimi anni ulteriormente a diminuire: a fronte di una media europea pari al 4.9 per cento la spesa per l'istruzione è destinata ad assestarsi ad un valore inferiore al 4 per cento andando quindi in una direzione opposta a quella registrata negli ultimi anni. Segnala come nella seduta che rimane antimeridiana dell'assemblea si sia svolto un dibattito preoccupante in occasione dell'esame delle mozioni in materia di diritto allo studio dove il gruppo della lega ha dimostrato di non aver compreso il vero significato delle di un'educazione affettiva appropriata. Stigmatizza l'assenza di risorse finanziarie al quater anche per il settore dell'Università. Preannuncia pertanto il voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), intervenendo in dichiarazione di voto preannuncia il voto contrario sulla proposta di parere del relatore relativa alla nota di aggiornamento al documento di economia e finanza evidenziando lo sconcerto per l'assenza di qualsivoglia misura da destinare al settore della scuola. Rileva in particolare l'assenza di risorse aggiuntive che possano garantire l'adeguamento degli stipendi dei docenti almeno al tasso di inflazione registrato nell'ultimo anno. Esprime quindi forte preoccupazione circa le scelte che il Governo farà nella prossima legge di bilancio anche per il rinnovo dei contratti. Nel sottolineare il rischio di un continuo processo di erosione del potere d'acquisto degli stipendi dei docenti stigmatizza l'assenza di misure di investimento al fine di gara dire il diritto allo studio quali ad esempio interventi per la gratuità dei libri e per gli asili nido.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.45.

RISOLUZIONI

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.45.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

7-00127 Mollicone: Sulla tutela delle mura delle città bastionate.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00026).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione rinviata nella seduta del 28 settembre 2023.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che è in distribuzione un testo riformulato della risoluzione a sua prima firma.
  Invita, quindi, il rappresentante del Governo, la Sottosegretaria Paola Frassinetti, Pag. 100a pronunciarsi sul testo riformulato della risoluzione in esame.

  La Sottosegretaria di Stato per l'istruzione e il merito Paola FRASSINETTI esprime parere favorevole sul testo riformulato.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva il testo della risoluzione in esame come riformulato, che assume il numero 8-00026 (vedi Allegato 4).

  La seduta termina alle 14.50.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.50.

Introduzione dell'insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro.
C. 630 Rizzetto e C. 373 Barzotti.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 18 luglio 2023.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che venerdì 29 settembre è scaduto il termine per la presentazione delle proposte emendative e sono stati presentati 23 emendamenti (vedi allegato 5), che sono in distribuzione, su nessuno dei quali la presidenza ha ravvisato profili di inammissibilità.
  Non essendovi deputati che intendono intervenire sul complesso degli emendamenti, invita il relatore ed il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative presentate a cominciare da quelle riferite all'articolo 1.

  Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Rizzetto 1.1 mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Manzi 1.2, Piccolotti 1.3 e Barzotti 1.4.

  La Sottosegretaria di Stato per l'istruzione e il merito Paola FRASSINETTI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Valentina BARZOTTI (M5S), desidera anzitutto esprimere un forte rammarico per la scelta della maggioranza di presentare alcuni emendamenti che di fatto modificano il testo della proposta di legge, peraltro scelto come testo base nel corso dell'esame e che riprendono parte della proposta di legge abbinata a sua prima firma.
  Si tratta a suo giudizio di un metodo di lavoro che certamente non favorisce un confronto nel merito del provvedimento.
  In particolare evidenzia come l'emendamento Rizzetto 1.1 sia volto a modificare l'impianto originario della proposta di legge senza peraltro adottare una scelta coraggiosa riguardo alla previsione di ore di insegnamento aggiuntive in materia di sicurezza del lavoro. Osserva in particolare come la scelta di inserire la materia della sicurezza sul lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica, oltretutto senza prevedere lo stanziamento di ulteriori risorse finanziarie si rivelerà una scelta del tutto inutile.
  Richiama quindi sinteticamente alcuni dati forniti dall'Inail in materia di infortuni sul lavoro, anche nell'ambito scolastico, evidenziando come dall'approvazione degli emendamenti della maggioranza si giungerà all'approvazione di un testo del tutto lo inutile rispetto agli obiettivi che solo teoricamente la proposta di legge si prefigge. Preannuncia quindi il voto convintamente contrario sull'emendamento Rizzetto 1.1.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), preannuncia il voto favorevole a nome del suo gruppo sull'emendamento Rizzetto 1.1 ritenendo la scelta dell'introduzione della materia della sicurezza del lavoro nell'ambito dell'insegnamento dell'educazione civica,Pag. 101 pur non rappresentando la scelta più razionale sia probabilmente, allo stato dell'arte, forse l'unico intervento praticabile. Più in generale richiama i contenuti dell'emendamento a sua prima firma 2.11 che prevederebbe l'istituzione del tempo pomeridiano prolungato, soluzione che riterrebbe ovviamente preferibile al fine di migliorare l'offerta scolastica e ridurre la dispersione. Osserva al riguardo come prevedere di inserire ulteriori materie e ore di insegnamento senza stanziare ulteriori risorse finanziarie rappresenti una scelta del tutto incomprensibile che si rivelerà non funzionale a garantire l'insegnamento delle materie fondamentali.

  La Commissione approva l'emendamento Rizzetto 1.1 (vedi allegato 6).

  Federico MOLLICONE, presidente avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Rizzetto 1.1 devono ritenersi preclusi gli emendamenti Manzi 1.2, Piccolotti 1.3 e Barzotti 1.4.

  Gerolamo CANGIANO (FDI), relatore, esprime parere favorevole sull'emendamento Rizzetto 2.4 mentre esprime parere contrario sugli emendamenti Barzotti 2.1, Piccolotti 2.5, Barzotti 2.6, Manzi 2.9, Piccolotti 2.10 e 2.11, Barzotti 2.12, Manzi 2.13 e 2.14.

  La Sottosegretaria di Stato per l'istruzione e il merito Paola FRASSINETTI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  Valentina BARZOTTI (M5S), preannuncia il voto contrario sull'emendamento Rizzetto 2.4 che di fatto indebolisce ulteriormente il contenuto della proposta di legge in esame ricordando come vi siano risorse finanziarie stanziate per la finalità della sicurezza sul lavoro pari a 34 miliardi che ad oggi non risultano utilizzabili e che andrebbero sbloccate.

  La Commissione approva l'emendamento Rizzetto 2.4. (vedi allegato 6).

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Rizzetto 2.4 devono ritenersi preclusi gli emendamenti Barzotti 2.1, Piccolotti 2.5, Barzotti 2.6, Manzi 2.9, Piccolotti 2.10 e 2.11, Barzotti 2.12, Manzi 2.13 e 2.14 nonché gli emendamenti Barzotti 3.1, Piccolotti 3.3, Manzi 3.4, Barzotti 4.2 e Piccolotti 4.1.

  Gerolamo CANGIANO (FDI) esprime parere contrario sugli articoli aggiuntivi Manzi 4.01 e 4.02.

  La Sottosegretaria di Stato per l'istruzione e il merito Paola FRASSINETTI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli aggiuntivi Manzi 4.01 e 4.02.

  Gerolamo CANGIANO (FDI) esprime parere contrario sugli emendamenti Barzotti 5.1 e Manzi 5.2.

  La Sottosegretaria di Stato per l'istruzione e il merito Paola FRASSINETTI esprime parere conforme a quello espresso dal relatore.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Barzotti 5.1 e Manzi 5.2.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che, essendosi concluso l'esame degli emendamenti, il testo come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva per l'espressione del prescritto parere.

  La seduta termina alle 15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 5 ottobre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15 alle 15.10.

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ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE.

  La seduta comincia alle 15.10.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Schema di decreto ministeriale recante disposizioni concernenti le aree tecnologiche, le figure professionali nazionali di riferimento degli ITS Academy e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali.
Atto n. 80.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che la Commissione avvia oggi l'esame dell'atto del Governo in titolo. Avverte, altresì, che il termine per l'espressione del parere scadrà venerdì 20 ottobre prossimo.
  Cede quindi la parola al relatore, on. Roscani, per la relazione introduttiva.

  Fabio ROSCANI (FDI), relatore, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del Regolamento, sullo schema di decreto ministeriale in esame, recante disposizioni concernenti le aree tecnologiche, le figure professionali nazionali di riferimento degli ITS Academy e gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali.
  Il provvedimento si compone di 10 articoli e di 3 allegati ed è stato trasmesso, per l'acquisizione dei prescritti pareri da parte delle competenti Commissioni parlamentari, ai sensi degli articoli 3, comma 1, e 14, comma 6, della legge n. 99 del 2022, che reca l'«Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore».
  Ricorda, preliminarmente, che la citata legge 15 luglio 2022, n. 99, recante «Istituzione del Sistema terziario di istruzione tecnologica superiore», composta di 16 articoli, ha introdotto nell'ordinamento una normativa organica di rango legislativo per gli Istituti tecnici superiori (ITS), finora disciplinati – nei loro tratti essenziali – principalmente da una fonte di rango secondario, il DPCM del 25 gennaio 2008 recante «Linee guida per la riorganizzazione del Sistema di istruzione e formazione tecnica superiore e la costituzione degli Istituti tecnici superiori».
  In particolare segnala che tale legge è stata approvata in attuazione della riforma del sistema ITS (M4-C1-R.1.2) prevista dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), la quale aveva come primo traguardo, al 31 dicembre 2022, l'adozione della riforma (attuata, appunto, con l'approvazione della legge n. 99 del 2022).
  Il successivo (e ultimo) traguardo di tale riforma è stato fissato al 31 dicembre 2023, e consiste nell'entrata in vigore delle disposizioni per l'efficace attuazione e applicazione di tutte le misure relative alla riforma, ove necessario: in tale ambito, quindi, si inserisce il provvedimento in esame.
  Ricorda, altresì, che, recentemente, è stato trasmesso alle Camere anche l'atto del Governo 59, che reca lo schema di decreto ministeriale concernente la «Definizione dei requisiti e degli standard minimi per il riconoscimento e l'accreditamento degli istituti tecnologici superiori (ITS Academy), nonché dei presupposti e delle modalità per la sospensione e la revoca dell'accreditamento», su cui la VII Commissione ha espresso un parere favorevole nella seduta del 28 settembre u.s.
  Passando all'esame dell'articolato rileva che l'articolo 1 reca l'oggetto e le finalità del provvedimento.
  Nello specifico, il comma 1 prevede che, nel rispetto delle competenze esclusive delle Regioni in materia di programmazione triennale dell'offerta formativa e delle priorità definite nei rispettivi documenti di programmazionePag. 103 economica, il presente schema di decreto, ai sensi dell'articolo 3, commi 1, 2 e 4, della legge 15 luglio 2022, n. 99, individua, in relazione ai percorsi formativi di ciascun ITS Academy:

   a) le aree tecnologiche di riferimento;

   b) le figure professionali nazionali di riferimento, in relazione a ciascuna area tecnologica e agli eventuali ambiti in cui essa si articola a livello nazionale;

   c) gli standard minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali in relazione a ciascuna figura professionale e agli eventuali profili in cui essa si articola, classificati in termini di macrocompetenze in esito;

   d) i diplomi rilasciati a conclusione dei percorsi formativi.

  Al riguardo ricorda, in materia di competenza legislativa, che l'articolo 117, secondo comma della Costituzione, alla lettera n) attribuisce le «norme generali sull'istruzione» alla competenza esclusiva dello Stato, mentre il successivo terzo comma del medesimo articolo 117 attribuisce alla potestà legislativa concorrente di Stato e regioni l'«istruzione, salva l'autonomia delle istituzioni scolastiche e con esclusione della istruzione e della formazione professionale» (che vengono quindi attribuite alla competenza legislativa residuale delle regioni, secondo la clausola generale di cui all'articolo 117, quarto comma, della Costituzione, che prevede che spetta «alle Regioni la potestà legislativa in riferimento ad ogni materia non espressamente riservata alla legislazione dello Stato»).
  L'articolo 2 reca l'individuazione delle aree tecnologiche. Si ricorda che, finora, le aree tecnologiche degli ITS sono state quelle (6 in tutto) indicate all'articolo 7 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 25 gennaio 2008, ossia: 1) efficienza energetica; 2) mobilità sostenibile; 3) nuove tecnologie della vita; 4) nuove tecnologie per il made in Italy; 5) tecnologie innovative per i beni e le attività culturali e 6) tecnologie della informazione e della comunicazione. Ora, la disposizione in commento porta a 10 le aree tecnologiche, che assumono nuove denominazioni.
  Nello specifico, il comma 1 dell'articolo 2 prevede che, al fine di rispondere alle principali sfide nell'ambito delle politiche di sviluppo industriale e tecnologico e di riconversione ecologica, nonché ai fabbisogni formativi, scientifici, tecnologici e tecnico-professionali espressi dal mondo del lavoro, gli ITS Academy realizzano i propri percorsi formativi con riferimento alle seguenti aree tecnologiche:

   Area n. 1 – Energia, Area n. 2 – Mobilità sostenibile e logistica, Area n. 3 – Chimica e nuove tecnologie della vita, Area n. 4 – Sistema agroalimentare, Area n. 5 – Sistema casa, Area n. 6 – Meccatronica, Area n. 7 – Sistema moda, Area n. 8 – Servizi alle imprese e agli enti senza fini di lucro, Area n. 9 – Tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo, Area n.10 – Tecnologia dell'informazione, della comunicazione e dei dati.

  Il comma 3 del medesimo articolo 2, prevede, poi, che ciascun ITS Academy si caratterizza per il riferimento a una specifica area tecnologica tra quelle individuate dal precedente comma 1, a condizione che, nella medesima provincia, non siano già presenti ITS Academy operanti nella medesima area. Possono essere stabilite eventuali deroghe, d'intesa fra il Ministero dell'istruzione e del merito e la regione interessata, sulla base dei criteri definiti con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito adottato ai sensi dei citati articoli 3, comma 1, e 14, comma 6, della legge n. 99/2022.
  Ai sensi del comma 4, gli ITS Academy possono fare riferimento anche a più di una delle aree tecnologiche di cui al comma 1, a condizione che nelle medesime aree non operino altri ITS Academy situati nella medesima regione. Con decreto del Ministro dell'istruzione e del merito adottato ai sensi degli articoli 3, comma 5, e 14, comma 6, della legge n. 99/2022, sono definiti i criteri sulla base dei quali, in sede di accreditamento,Pag. 104 previa intesa fra il Ministero dell'istruzione e del merito e la regione interessata, è possibile autorizzare un ITS Academy a fare riferimento a più di un'area tecnologica, in deroga alla condizione prevista al primo periodo.
  L'articolo 3 disciplina le figure professionali nazionali di riferimento. Nello specifico, il comma 1 prevede che le figure professionali nazionali di riferimento dei percorsi formativi di cui all'articolo 5, comma 1, lettere a) e b), della legge n. 99/2022 (descritto precedentemente, in relazione ai presupposti normativi del presente provvedimento) correlate a ciascuna delle aree tecnologiche e ai relativi ambiti, sono definite nell'Allegato 1 al presente decreto (alla cui lettura si rinvia).
  Ai sensi del comma 2, al fine di assicurare il raggiungimento di livelli qualitativi omogenei e la spendibilità in ambito nazionale e dell'Unione europea delle competenze acquisite e dei titoli di studio conseguiti, le figure professionali di cui sopra sono corredate della nomenclatura e classificazione delle unità 6 professionali (codici ISTAT CP2021; codici ISTAT ATECO; codici ESCO), nonché del Quadro europeo delle qualificazioni (EQF), ai sensi dell'articolo 8, comma 3, del decreto legislativo n. 13 del 2013.
  Secondo il comma 3 dell'articolo 3 in commento, poi, il profilo culturale generale delle figure professionali nazionali di riferimento, comune ai percorsi di tutte le aree tecnologiche, è definito all'Allegato 2 al presente decreto. Esso fa riferimento al Quadro europeo delle qualifiche per l'apprendimento permanente (E.Q.F. – European Qualifications Framework) di cui alla raccomandazione 2017/C 189/03 del Consiglio del 22 maggio 2017, recepita con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 8 gennaio 2018, recante «Istituzione del Quadro nazionale delle qualificazioni rilasciate nell'ambito del Sistema nazionale di certificazione delle competenze di cui al decreto legislativo 16 gennaio 2013, n. 13» e con il decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali 15 giugno 2023, recante «Adozione del Rapporto italiano di referenziazione delle qualificazioni al quadro europeo EQF – Aggiornamento 2022 – Manutenzione 2022» ed è connotato da conoscenze, abilità specialistiche e competenze professionali che consentono di intervenire nei processi di produzione, gestione, controllo di beni e servizi e di innovazione, sviluppati in contesti di lavoro tecnologicamente avanzati e sostenibili.
  Ai sensi del comma 4 del medesimo articolo 3, le figure professionali possono essere ulteriormente declinate in profili, a livello territoriale, dalle Fondazioni ITS Academy in relazione alle specifiche competenze ed applicazioni tecnologiche richieste dal mondo del lavoro e delle professioni, in ogni caso riferibili alle specifiche esigenze di situazioni e contesti differenziati. In tale caso, gli standard nazionali minimi delle competenze tecnologiche e tecnico-professionali, classificati in termini di macro-competenze in esito, in relazione a ciascuna figura professionale, nonché alle competenze relative al profilo culturale generale delle figure professionali nazionali di riferimento, comune a tutti i percorsi, devono essere integralmente rispettati, senza alcuna detrazione di parti o elementi, o modifiche. I profili di cui al precedente comma 4 sono proposti annualmente dall'ITS Academy alla regione per la loro approvazione e l'inserimento nella programmazione regionale dell'offerta formativa (comma 5).
  L'articolazione nei profili a livello territoriale è espressa in termini di competenze ovvero di aggregati di competenze i quali, in particolare, devono: a) essere esercitabili in contesti e situazioni lavorative diverse; b) essere indipendenti da assetti strutturali, funzionali e organizzativi delle imprese; c) non essere coincidenti con profili contrattuali nei termini di categorie, livelli di inquadramento ovvero rapporti di lavoro; d) essere atti a descrivere apprendimenti comunque acquisiti dalle persone, in contesti formali, non formali o informali, senza riferimenti a requisiti individuali (comma 6).
  Il comma 7, infine, prevede che, ai sensi dell'articolo 10, comma 2, lettera c), della legge n. 99 del 2022, il Comitato nazionale Pag. 105ITS Academy (di cui al medesimo articolo 10 della legge) propone l'aggiornamento, con cadenza almeno triennale, delle aree tecnologiche e delle figure professionali nazionali di riferimento per ciascuna area.
  L'articolo 4 disciplina i percorsi formativi triennali di sesto livello EQ. Nello specifico, il comma 1 prevede che, ai sensi di quanto previsto dal successivo articolo 5, comma 1, lettera b) – in materia di requisiti di accesso ai percorsi formativi degli ITS Academy – i nuovi percorsi formativi di sesto livello EQF possono essere attivati esclusivamente per figure professionali che richiedano un elevato numero di ore di tirocinio, incompatibile con l'articolazione biennale del percorso formativo, e che presentino specifiche esigenze, da individuare con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro dell'istruzione e del merito e del Ministro dell'università e della ricerca, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
  Ai sensi del comma 2, poi, i percorsi formativi triennali di sesto livello EQF in essere, già consentiti dalla normativa previgente alla legge n. 99/2022, sono disciplinati dal presente decreto. La relazione illustrativa del provvedimento in esame, in relazione ai percorsi triennali di VI livello EQF già esistenti, precisa che si tratta dei profili afferenti all'Area n. 2 – Mobilità Sostenibile e logistica e, in particolare alle figure 2.1.1 Tecnico superiore per la conduzione del mezzo navale e la gestione degli impianti e apparati di bordo e figura 2.2.2. Tecnico superiore per la manutenzione aeronautica, i cui corsi – rileva la relazione – nel rispetto degli attuali standard internazionali, sono incompatibili con la durata biennale del corso.
  L'articolo 5 prevede i requisiti di accesso ai percorsi formativi degli ITS Academy.
  In particolare, il comma 1 dispone che l'accesso ai percorsi formativi degli ITS Academy è consentito ai giovani e agli adulti in possesso di uno dei seguenti titoli di studio:

   a) diploma di scuola secondaria di secondo grado;

   b) diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale di cui all'articolo 15, commi 5 e 6, del decreto legislativo n. 226 del 2005, unitamente al certificato di specializzazione tecnica superiore conseguito all'esito dei corsi di istruzione e formazione tecnica superiore di cui all'articolo 69 della legge n. 144 del 1999, della durata di almeno 800 ore.

  Il comma 2 dell'articolo 5 in commento, poi, prevede che, ai sensi dell'articolo 5, comma 3, lettera b), della legge n. 99/2022, per consentire la realizzazione di un'offerta formativa personalizzata per giovani e adulti in età lavorativa, è assicurato il riconoscimento dei crediti formativi e dei crediti di esperienza già acquisiti, anche ai fini della determinazione della durata del percorso individuale. Tale diritto è esercitabile anche da coloro che, già in possesso di un titolo di studio di quinto livello EQF, intendano acquisire un diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate, corrispondente al VI livello EQF.
  Il riconoscimento di crediti è applicabile anche per facilitare la partecipazione degli adulti occupati ai sensi dell'articolo 5 comma 3, lettera c), della legge n. 99/2022, anche nella forma dell'apprendistato di alta formazione e ricerca (comma 3).
  Ai sensi del comma 4 dell'articolo 5, la verifica del possesso delle competenze di base tecniche, tecnologiche e di lingua inglese, necessarie al fine di garantire una proficua partecipazione alle attività formative dei percorsi, viene effettuata dalle Fondazioni ITS Academy che, su proposta del Comitato tecnico-scientifico, predispongono le prove di accertamento.
  Le Fondazioni ITS Academy definiscono altresì i moduli propedeutici per l'accesso ai percorsi formativi secondo i criteri indicati dal Comitato tecnico-scientifico (comma 5).
  L'articolo 6 disciplina i percorsi formativi «ibridi».
  Nel dettaglio, ai sensi del comma 1, le Fondazioni ITS Academy appartenenti ad aree tecnologiche differenti, che insistono sul medesimo territorio regionale, possono collaborare al fine di erogare e gestire percorsi formativi ibridi, i quali si caratterizzanoPag. 106 per l'inserimento di alcune Unità Formative atte a declinare e curvare le competenze dell'area tecnologica professionalizzante, il cui peso nel curricolo rientra in un intervallo compreso tra il 10 e il 25 per cento del monte orario complessivo del biennio formativo.
  Ai sensi del comma 2, le Fondazioni redigono un accordo scritto, da inserire nella proposta progettuale da trasmettere alla regione di riferimento per la relativa approvazione, in ordine alla gestione e alle modalità di collaborazione. La titolarità del corso, nonché tutti gli effetti conseguenti, ivi compresi la gestione delle prove di verifica finale delle competenze acquisite dalle allieve e dagli allievi all'esito dei percorsi formativi, la consegna del diploma e la determinazione dell'eventuale profilo di articolazione della figura professionale nazionale di riferimento, rimangono in capo all'ITS Academy dell'area tecnologica professionalizzante e, come tale, competente al rilascio del titolo.
  Nell'esercizio delle proprie competenze esclusive in materia di programmazione dell'offerta formativa, le regioni, sulla base delle esigenze e del fabbisogno produttivo del territorio di riferimento, possono prevedere nei propri piani territoriali anche forme di collaborazione interregionale tra le Fondazioni ITS Academy per l'erogazione dei percorsi formativi di cui al presente articolo (comma 3).
  L'articolo 7 regola i diplomi.
  In particolare, ai sensi del comma 1, al superamento delle prove di verifica finale delle competenze acquisite dalle allieve e dagli allievi dei percorsi formativi ITS Academy di cui al precedente articolo 5, comma 1, lettere a) e b), sono rilasciati, rispettivamente, il diploma di specializzazione per le tecnologie applicate, corrispondente al V livello EQF, e il diploma di specializzazione superiore per le tecnologie applicate, corrispondente al VI livello EQF, sulla base dei modelli adottati ai sensi del decreto attuativo di cui all'articolo 6, comma 2, e all'articolo 5, comma 2, della legge n. 99/2022.
  Ai sensi del comma 2 dell'articolo 7 in esame, i diplomi di cui sopra, recanti l'area tecnologica, la figura professionale nazionale di riferimento e l'eventuale sua articolazione in profili, declinati a livello regionale ai sensi dell'articolo 3, commi 3 e 4 del presente provvedimento, sono rilasciati dal Ministero dell'istruzione e del merito, sono validi su tutto il territorio nazionale e costituiscono titolo valido per l'accesso ai pubblici concorsi.
  Ai sensi del comma 3, per favorire la riconoscibilità e la circolazione, in ambito nazionale e dell'Unione europea, dei titoli conseguiti a conclusione dei percorsi formativi degli ITS Academy, il diploma è corredato da un supplemento predisposto secondo il modello EUROPASS diploma supplement.
  Il comma 4 dell'articolo 7, infine, prevede che, in via transitoria, nelle province autonome di Trento e Bolzano, sino all'adeguamento della normativa ivi vigente alla legge n. 99/2022, si applicano gli ordinamenti provinciali in materia di alta formazione professionale e i diplomi rilasciati a conclusione di tali percorsi – nel rispetto degli standard definiti per le figure professionali di cui al presente schema di decreto – hanno la stessa validità nazionale e gli stessi effetti di quelli rilasciati ai sensi dei precedenti commi 1 e 2 del presente articolo.
  L'articolo 8 prevede il passaggio al nuovo ordinamento.
  In particolare il comma 1 dispone che, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 3, commi 1 e 3, della legge n. 99/2022 e fatto salvo il completamento dei percorsi formativi già avviati, le disposizioni di cui al presente schema decreto si applicano a partire dall'anno formativo 2024-2025.
  Ai sensi del comma 2, nelle more del recepimento, da parte delle regioni, di quanto disposto nel presente schema di decreto nei propri piani territoriali, le Fondazioni ITS Academy confluiscono nelle nuove aree tecnologiche e nei rispettivi ambiti di articolazione secondo quanto previsto nella tabella di confluenza contenuta nell'Allegato 3 al presente schema di decreto.
  L'articolo 9 prevede una clausola di salvaguardia, in base alla quale le province autonome di Trento e di Bolzano rispettano Pag. 107i principi fondamentali del presente schema di decreto nell'ambito delle competenze attribuite dallo statuto speciale e dalle relative norme di attuazione (comma 1). Prevede, inoltre, che le regioni a statuto speciale attuano il presente schema di decreto nell'ambito delle competenze attribuite dallo statuto speciale e dalle relative norme di attuazione (comma 2).
  L'articolo 10, infine, reca una clausola di invarianza finanziaria, in base alla quale, all'attuazione del presente provvedimento si provvede nell'ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente e senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica.

  Federico MOLLICONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

Schema di decreto ministeriale recante elenco delle proposte di istituzione e finanziamento di comitati nazionali e di edizioni nazionali per l'anno 2023.
Atto n. 81.
(Esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Federico MOLLICONE, presidente e relatore, riferisce che La VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere, ai sensi dell'articolo 143, comma 4 del Regolamento, sullo schema di decreto ministeriale in esame recante la ripartizione dei fondi assegnati ai Comitati nazionali e alle Edizioni nazionali per l'anno finanziario 2023. Avverte, altresì, che il termine per l'espressione del parere scadrà venerdì 20 ottobre prossimo.
  Ricorda, preliminarmente che i Comitati nazionali hanno il compito di promuovere e realizzare eventi e manifestazioni che ricordino i grandi protagonisti ed avvenimenti della storia e della cultura italiana. Quanto alle Edizioni nazionali, esse rispondono all'esigenza scientifica di garantire la tutela, la valorizzazione e la fruizione del patrimonio letterario e di pensiero costituito dagli scritti degli autori italiani: attraverso tali iniziative si assicura infatti la pubblicazione dell'opera omnia di un autore (o, in alcuni casi, le principali opere di un gruppo di autori) in edizioni fondate sulla ricognizione e trascrizione critica di tutti i manoscritti. Esse propongono tutti i testi – editi e inediti – di un autore illustrandone, attraverso la documentazione, storia e formazione. Alle Edizioni nazionali è preposto, con decreto ministeriale, sentita la Consulta dei comitati nazionali e delle edizioni nazionali, un collegio di studiosi di specifica competenza che ne segue lo sviluppo sia sotto il profilo scientifico che sotto quello operativo.
  Lo schema di decreto si compone di due articoli.
  L'articolo 1 reca ripartizione della somma pari a 1.900.256 euro tra i Comitati nazionali e le Edizioni nazionali, sia di nuova istituzione sia già operanti, per l'anno 2023.
  Tali risorse sono stanziate, per l'anno finanziario 2023, sul capitolo di spesa 2551, p.g. 2, della Direzione generale Educazione, ricerca e istituti culturali del Ministero della cultura, intestato a «Contributi ai Comitati nazionali per le celebrazioni o manifestazioni culturali».
  In particolare:

   1) 1.000.000 di euro sono ripartiti tra 20 Comitati nazionali, di nuova istituzione, per le seguenti celebrazioni: centenario della nascita di Giuseppe Bonaviri; cinquecentenario della nascita di Giovanni Pierluigi da Palestrina; centenario della nascita del Cav. di Gran Croce, maestro, dottor Gianfranco de Bosio; ottantesimo anniversario della nascita della Democrazia cristiana; centenario della morte di Eleonora Duse; 500 anni della morte del vescovo Alessandro Geraldini; millenario della consacrazione della chiesa di Santa Maria Grottaferrata; quarto centenario della nascita di Guarino Guarini; 150° anniversario della nascita di Guglielmo Marconi; centenario della nascita di Titina Maselli; centenario della nascita di Ottiero Ottieri; 500 anni dalla nascita di Cipriano Piccolpasso; 700 anni dalla morte di Marco Polo; bicentenario della nascita di Lorenzo Respighi; centenario della nascita di Giovanni Sartori; centenario della Pag. 108nascita di Manlio Sgalambro; 100 anni di storia del Movimento sportivo sordi; Triennio tomistico; 200 anni dalla scomparsa di Giovan Battista Viotti; centenario della nascita di Paolo Volponi.

   2) 335.000 euro sono ripartiti tra le seguenti 12 Edizioni nazionali di nuova istituzione: documenti e trattati di agrimensura di età romana e medievale per la storia del paesaggio antico: testi, traduzione e commento; opera omnia di Cesare Brandi; Codice diplomatico poliano – documenti archivistici relativi a Marco Polo e alla sua famiglia;enciclopedia digitale dannunziana (E.D.DA.); opere di Giovanni Gentile; opere di Francesco Masciangelo; opere di Roberto Michels; opere di Vincenzo Monti; opere di Costantino Mortati; opere di Vincenzo Maria Romano; opere di Vincenzo Arangio-Ruiz; opere di Ardengo Soffici.

   3) euro 350.000 sono attribuiti al rifinanziamento dei seguenti 21 Comitati nazionali, già esistenti: centenario della nascita di Pietro Cascella (DM 7 giugno 2021); centenario della nascita di Giorgio Manganelli (DM 4 marzo 2022); centenario della morte di Giacomo Matteotti (DM 20 aprile 2022); 150° anniversario della morte di Giuseppe Mazzini (DM 20 aprile 2022); centenario della nascita di Pier Paolo Pasolini (DM 10 febbraio 2022); «500 anni fa il primo viaggio attorno al mondo: Antonio Pigafetta, vicentino, cronista della spedizione di Magellano» (DM 8 aprile 2022); centenario della nascita di Domenico Rea (DM 17 giugno 2021); centenario della nascita di Mario Rigoni Stern (DM 4 giugno 2021); centenario sciasciano (DM 20 luglio 2021); celebrazioni del centenario della morte di Sidney Sonnino (DM 31 marzo 2022); centenario della nascita di Luigi Squarzina (DM 28 febbraio 2022); centenario della nascita di Andrea Zanzotto (DM 7 giugno 2021); centenario della fondazione Ernesta Besso di Venezia (DM 7 febbraio 2023); centenario della nascita di Italo Calvino (DM 22 marzo 2023); centenario dell'inizio delle attività concertistiche chigiane in Siena (DM 20 febbraio 2023); duemila anni dalla nascita di Plinio il Vecchio (DM 20 febbraio 2023); centenario della nascita di Rocco Scotellaro (DM 7 febbraio 2023); centenario della nascita della società filarmonica di Suvereto; centenario della nascita di Giovanni Testori (DM 3 febbraio 2023); 13° centenario della traslazione delle reliquie di Sant'Agostino (DM 23 marzo 2023); centenario della nascita di Saverio Tutino (DM 6 marzo 2023).

   4) euro 215.256 sono assegnati al rifinanziamento delle seguenti 22 Edizioni nazionali post legem 420/1997: opere di Leon Battista Alberti – (DM 8 marzo 2000); opera omnia di Luigi Boccherini (DM 27 aprile 2006); opera omnia di Muzio Clementi (DM 20 marzo 2008); Epistolario di Alcide De Gasperi (DM 15 novembre 2016); opere di Gaetano Donizetti (DM 16 gennaio 2001); opere di Umberto Giordano (DM 20 aprile 2022); opere di Antonio Labriola (DM 2 agosto 2007); opera omnia di Pietro Antonio Locatelli (DM 2 giugno 1999); opere di Carlo Lorenzini (DM 9 giugno 2009); opera matematica di Francesco Maurolico (DM 9 giugno 2009); opere di Aldo Moro (DM 15 novembre 2016); opere di Vittorio Emanuele Orlando (DM 5 aprile 2022); testi delle opere di Giovanni Battista Pergolesi (DM 9 giugno 2009); opera omnia di Luigi Pirandello (DM 15 novembre 2016); opere di Giovanni Battista Piranesi (DM 31 marzo 2022); opere di Giacomo Puccini (DM 2 agosto 2007); opera omnia di Alessandro Stradella (DM 8 marzo 2000); testi della storiografia umanistica – DM 7 febbraio 2003; opere di Lorenzo Valla (DM 7 febbraio 2003); opere di Federico Zuccari (DM 28 febbraio 2022); opere di Arrigo Boito (DM 7 febbraio 2023); opere di Giuseppe Cocchiara (DM 20 febbraio 2023).

  L'articolo 2 reca la ripartizione di ulteriori risorse pari a euro 125.000 in favore di 8 Edizioni Nazionali ante legem n. 420 del 1997.
  Sono destinatarie di tali risorse le seguenti Edizioni nazionali: opere di Dante Alighieri – D.R. 20 marzo 1964; opere di Giosuè Carducci – D.P.R. 25 giugno 1987; opere di Benedetto Croce – D.P.R. 14 agosto 1981; opere di Giovan Battista Della Porta – D.P.R. 22 dicembre 1986; «Indici e Pag. 109cataloghi delle Biblioteche Italiane»; opere di Pirro Ligorio – D.P.R. 18 aprile 1989; opere di Niccolò Paganini – D.P.R. 26 febbraio 1974; opere di Giovanni Verga – D.P.R. 13 gennaio 1981.
  Risultano, altresì, prorogate di un anno, senza rifinanziamento, le seguenti Edizioni nazionali ante legem n. 420 del 1997: opere di Pietro Aretino – D.P.R. 10 febbraio 1987; opere di Antonio Canova – D.P.R. 19 gennaio 1983; opere di Niccolò Machiavelli – DM 25 gennaio 1993; opera omnia di Claudio Monteverdi – D.P.R. 18 ottobre 1971.
  Segnala, infine, che le risorse ripartite per l'anno 2023, fanno registrare un incremento di 800.000 euro rispetto al 2022. Il decreto di riparto per il 2022 recava infatti uno stanziamento complessivo pari a 1.100.256 euro da destinare ai Comitati ed Edizioni nazionali di nuova istituzione o da rifinanziare. Per quanto concerne, invece, le somme in favore di Edizioni nazionali ante legem le risorse per il 2023 risultano dimezzate rispetto all'anno precedente (125.000 nel 2023 a fronte di un riparto di 250.000 euro nel 2022).

  Federico MOLLICONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

AUDIZIONI INFORMALI

  Giovedì 5 ottobre 2023.

Audizione informale, nell'ambito dell'esame, in sede consultiva, del disegno di legge C. 1341 Governo, recante disposizioni organiche per la valorizzazione, la promozione e la tutela del made in Italy, di rappresentanti di Federculture, di Symbola – Fondazione per le qualità italiane, di Cultura è futuro, di ARCI – Coordinamento nazionale culture, in videoconferenza, e di Assomusica, in videoconferenza.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.15 alle 16.