CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 ottobre 2023
177.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 71

SEDE REFERENTE

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano e, in videoconferenza, la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 8.15.

DL 124/2023: Disposizioni urgenti in materia di politiche di coesione, per il rilancio dell'economia nelle aree del Mezzogiorno del Paese, nonché in materia di immigrazione.
C. 1416 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 27 settembre 2023.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, rammenta che nella citata seduta del 27 settembre 2023, dopo gli interventi introduttivi dei relatori, si è quindi avviato l'esame preliminare del provvedimento.
  Ricorda, altresì, che nella giornata di ieri, con l'audizione del Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, si è invece concluso il ciclo delle audizioni sul provvedimento.
  Dà quindi la parola ai deputati che intendano ancora intervenire nell'ambito dell'esame preliminare.

  Marco GRIMALDI richiama preliminarmente l'attenzione sul carattere estremamente eterogeneo e disorganico delle disposizioni contenute nel decreto-legge in esame, che a suo giudizio non appaiono neppure giustificate da circostanze di straordinaria necessità e urgenza, auspicando un intervento della Presidenza della Camera rispetto al susseguirsi di provvedimentiPag. 72 non conformi al dettato costituzionale. In proposito, osserva che la carenza del presupposto di straordinaria necessità ed urgenza risulta particolarmente evidente nel caso dell'istituzione di una zona economica speciale unica per il Mezzogiorno, disciplinata agli articoli da 9 a 16 del decreto. Osserva come il nuovo assetto determini un evidente centralizzazione delle competenze rispetto alla disciplina previgente e non tenga minimamente conto delle notevoli diversità esistenti tra i singoli territori interessati. Esprime, altresì, un giudizio negativo in merito all'introduzione di una nuova struttura amministrativa a livello centrale, che a suo parere non valorizza appieno le capacità dirigenziali già esistenti e sottovaluta la complessità dei procedimenti da gestire.
  Intende tuttavia soffermarsi principalmente sulle disposizioni di cui agli articoli 20 e 21 in materia di immigrazione, rispetto alle quali esprime un giudizio estremamente negativo per ragioni tanto di merito quanto di metodo. Quanto al metodo, rimarca in primo luogo che il provvedimento in esame avrebbe dovuto evidentemente essere assegnato in sede referente anche alla I Commissione, al fine di consentire presso gli organi parlamentari competenti per materia lo svolgimento di una discussione ampia ed approfondita sulle varie questioni coinvolte, a partire dalla prevista realizzazione di nuovi centri di permanenza per i rimpatri, che a suo avviso rivela una visione del problema che prescinde dai più elementari dati di realtà.
  Sotto il profilo del merito, osserva, in via generale, che l'intera vicenda della gestione e del contrasto del fenomeno migratorio da parte dell'attuale Governo dimostri in maniera plastica il totale fallimento, sul piano sociale, civile e culturale, di un modello che alla prova dei fatti si è dimostrato assolutamente inefficace. In particolare, sottolinea l'assoluta inadeguatezza del vigente sistema di identificazione ed espulsione dei migranti, posto che, con specifico riferimento ai soggetti che hanno fatto ingresso nel nostro Paese e ivi hanno commesso reati di natura penale, la suddetta procedura dovrebbe già svolgersi all'interno delle carceri, mentre la prevista estensione del periodo di trattenimento nei centri di permanenza per i rimpatri fino ad un massimo di 18 mesi, qualora applicata a persone che sono semplicemente sprovviste di un titolo di soggiorno costituisce un vero e proprio abominio giuridico, destinato a soccombere, con ogni probabilità, di fronte a un giudizio di ragionevolezza e di legittimità costituzionale, così come lasciano presagire le decisioni di merito già adottate, nei primi giorni di vigenza del presente decreto-legge, da alcuni tribunali italiani.
  Richiama, inoltre, l'attenzione sulle condizioni di estrema precarietà e fatiscenza in cui versa larga parte degli stessi centri di permanenza per i rimpatri, sottolineando di aver avuto modo di constatare personalmente la drammaticità della situazione nel corso di una sua recente visita presso l'apposita struttura del comune di Torino. Tali condizioni rendono ancora più evidente la totale disumanità della pretesa prevedere un trattenimento nei centri per un periodo che può complessivamente durare fino a diciotto. Osserva, inoltre, che l'approccio dello schieramento politico di centrodestra alla gestione del fenomeno migratorio, propugnato dai tempi della cosiddetta legge Bossi-Fini e poi sistematicamente ribadito fino ai più recenti decreti sicurezza proposti dall'allora Ministro dell'interno Salvini, all'inizio della scorsa legislatura, non ha prodotto alcun effetto deterrente, come ampiamente documentato dal notevole incremento del numero degli sbarchi sulle coste del nostro Paese. L'approccio esclusivamente securitario al tema dell'immigrazione ha viceversa determinato una condotta fallimentare non solo sul piano della più elementare civiltà umana ma anche su quello dei rapporti internazionali, come dimostrato dal recente caso del dialogo intavolato con la Tunisia, che, a fronte di discutibili promesse, anche di tipo economico, cui evidentemente l'attuale Governo non ha saputo o potuto dare corso, costringe l'Italia e l'intera Unione europea a una imbarazzante posizione di subalternità. Tutto ciò considerato, nel rilevare l'imprescindibile necessità di invertire completamentePag. 73 il segno della strategia sinora messa in campo, anche attraverso un migliore utilizzo dei fondi disponibili a livello europeo, auspica che nel corso del prosieguo dell'esame possa svolgersi un'attenta e seria riflessione sulle diverse problematiche afferenti al fenomeno migratorio.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), ad integrazione dell'intervento già svolto nella seduta dello scorso 27 settembre nonché alla luce degli ulteriori elementi emersi nel corso delle audizioni, si associa alle considerazioni in ordine alla palese disomogeneità contenutistica del decreto-legge in discussione, che – al pari di precedenti, numerosi provvedimenti d'urgenza adottati dal Governo in carica – affronta tematiche assai disparate, quali, a mero titolo di esempio, la gestione del fenomeno migratorio, l'utilizzo delle risorse iscritte sul Fondo per lo sviluppo e la coesione e l'istituzione di una zona economica speciale unica per il Mezzogiorno, senza peraltro che alcuna di esse, come già bene evidenziato dal collega Grimaldi, sia connotata dal prescritto requisito della straordinaria necessità e urgenza.
  Condivide, inoltre, le perplessità dianzi manifestate circa la mancata assegnazione in sede referente del provvedimento in esame perlomeno anche alla I Commissione, in ragione della presenza di importanti disposizioni in materia di immigrazione.
  Non si sofferma sulle molte considerazioni critiche che si potrebbero esprimere in merito alla nuova disciplina dell'utilizzo delle risorse della programmazione 2021-2027 del Fondo per lo sviluppo e la coesione, concentrandosi piuttosto sull'istituzione della ZES unica per il Mezzogiorno, che a suo avviso denota la chiara e assai opinabile volontà di realizzare un disegno di centralizzazione rispetto al previgente assetto A suo avviso, al nuova disciplina non potrà che produrre notevoli problemi sia in considerazione del probabile rallentamento delle procedure amministrative, con conseguente rischio di paralisi delle attività economiche, sia in relazione al possibile determinarsi di costi aggiuntivi rispetto alla situazione attuale, a dispetto di quanto invece affermato dal Ministro per gli affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il PNRR, Raffaele Fitto, nel corso della sua audizione svoltasi nella giornata di ieri, secondo cui il trasferimento delle funzioni svolte dai Commissari di governo a un'unica struttura di missione comporterebbe un risparmio di spesa, sia pure di limitata entità.
  Rileva, inoltre, che il predetto disegno di centralizzazione appare discutibile anche sul piano della legittimità costituzionale, come del resto puntualmente argomentato anche nel corso delle audizioni di rappresentanti delle regioni interessate, ritenendo che si possa determinare una violazione delle competenze attribuite agli enti regionali dall'articolo 117 della nostra Carta fondamentale.
  Osserva peraltro che la disciplina della ZES unica introdotta dal presente decreto-legge risulta carente dal punto di vista della regolazione dei profili doganali, che pure acquistano un notevole rilievo dal momento che le zone economiche speciali sono storicamente nate in relazione alla gestione delle aree portuali e retroportuali.
  Richiama quindi l'attenzione sulla mancanza di dati certi in merito sia agli effetti finanziari connessi all'ampliamento territoriale determinato dal passaggio dalle otto preesistenti zone economiche speciali alla ZES unica nel Mezzogiorno, sia al numero delle imprese potenzialmente coinvolte. A tale riguardo ricorda di aver rivolto una richiesta di puntuali chiarimenti al Ministro Fitto nel corso della audizione svolta nella giornata di ieri e auspica pertanto una sua prossima risposta. Ricorda, infatti, che l'articolo 16, comma 6, rinvia a un successivo decreto del medesimo Ministro Fitto non solo l'individuazione del limite di spesa entro cui sarà possibile riconoscere il credito d'imposta e delle corrispondenti risorse di copertura, ma anche la definizione delle modalità di accesso al beneficio stesso. A tale proposito, paventa il serio rischio che, avendo la citata disposizione fissato al valore di 200.000 euro la soglia minima dei progetti di investimento agevolabili, il predetto credito d'imposta sarà verosimilmente concesso quasi esclusivamente in favore delle imprese di maggiore dimensione, penalizzando di conseguenza Pag. 74quelle piccole e medie imprese che rappresentano invece la spina dorsale del tessuto produttivo italiano e che, sulla base di quanto rappresentato nel corso della propria audizione dai Commissari preposti alle preesistenti zone economiche speciali, dal punto di vista numerico hanno rappresentato una quota consistente delle aziende beneficiarie del precedente regime agevolato.
  Avverte che in tal modo, con la sostanziale complicità del Ministro Fitto, che nel corso della sua audizione nulla ha replicato rispetto alla prefigurata ipotesi di modificare la citata soglia minima di investimento, il divario già esistente tra le diverse aree del Paese sarà destinato ad accrescersi.
  Rileva altresì che la decisione del Governo di istituire una Struttura di missione centralizzata in luogo dei preesistenti Commissari straordinari è avvenuta senza alcuna valutazione del buon operato di questi ultimi e, comunque, in assenza di dati oggettivi, laddove si sarebbe piuttosto potuto prevedere l'istituzione di una cabina di regia che si limitasse a coordinare le attività svolte dalle zone economiche speciali già istituite.
  Per quanto riguarda, invece, l'articolo 20 del decreto-legge, evidenzia che la relazione tecnica allegata al provvedimento afferma che le norme che prevedono il prolungamento dei tempi di trattenimento degli stranieri nei centri di permanenza per il rimpatrio non determinano nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, dal momento che i posti disponibili nei predetti centri ricevono una copertura finanziaria calcolata sull'intero anno, considerando pertanto le presenze potenziali nell'intero periodo di riferimento, come se i centri fossero sempre a piena capienza. Assumendo come veritiere queste affermazioni, rileva tuttavia che, per effetto della nuova disciplina, molti soggetti comunque non potranno verosimilmente essere accolti nei centri di permanenza in ragione dell'assenza di posti disponibili. In questo modo, si potrebbero a suo avviso produrre possibili riflessi paradossali rispetto alle stesse intenzioni del Governo in termini di capacità di garantire in maniera efficace la pubblica sicurezza, tenuto conto che, stando ai dati di cui dispone, solo una ridotta percentuale degli immigrati non in possesso di documenti regolari viene poi rimpatriata. Osserva, in conclusione, che la delicata disciplina del fenomeno migratorio non può certamente essere affrontata con gli strumenti della decretazione d'urgenza, ma richiede piuttosto un approccio organico e una riflessione ponderata.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI (FI-PPE), presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame preliminare del provvedimento.
  Nel ricordare che nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocata al termine delle votazioni antimeridiane dell'Assemblea sarà stabilito il calendario per il prosieguo della discussione del provvedimento, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 8.55.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.

  La seduta comincia alle 8.55.

Modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico.
C. 835-A.
(Parere all'Assemblea).
(Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), relatrice, comunica che l'Assemblea ha trasmesso, in data 3 ottobre, il fascicolo n. 1 degli emendamenti.Pag. 75
  Con riferimento alle proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea segnala, in primo luogo, l'emendamento Piccolotti 2.2, il quale prevede che il Ministro dell'istruzione e del merito promuova – oltre alle iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico già previste dal testo del provvedimento – anche iniziative per potenziare il servizio di psicologia scolastica a supporto degli studenti e dei docenti, attraverso progetti integrativi, rivolti anche alle famiglie. In tale quadro, fa presente che la proposta emendativa sopprime al contempo il riferimento alle risorse disponibili a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale, iscritte nei pertinenti capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, a valere sulle quali si dà attuazione – secondo i chiarimenti forniti dal Governo nella seduta dello scorso 6 settembre – alle predette iniziative di informazione e sensibilizzazione.
  In secondo luogo, segnala la proposta emendativa Piccolotti 2.3, la quale prevede che il Ministro dell'istruzione e del merito promuova – oltre alle iniziative di informazione e di sensibilizzazione sull'importanza del rispetto del lavoro del personale scolastico già previste dal testo del provvedimento – anche iniziative per la valorizzazione della comunità educante, attraverso reti di relazione e cooperazione professionali tra i diversi soggetti. Anche in questo caso segnala che la proposta emendativa sopprime al contempo il riferimento alle risorse disponibili a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale, iscritte nei pertinenti capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, a valere sulle quali si dà attuazione – secondo i chiarimenti forniti dal Governo nella seduta dello scorso 6 settembre – alle predette iniziative di informazione e sensibilizzazione.
  Con riferimento alla proposta emendativa Manzi 7.1, ricorda che questa, da un lato, prevede l'istituzione del Fondo per il sostegno e lo sviluppo della comunità educante, con una dotazione di 30 milioni di euro di cui non viene peraltro specificata l'annualità di riferimento, dall'altro, introduce una apposita autorizzazione di spesa, valutata in 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2023, volta a dare attuazione alle finalità di cui agli articoli 1 e 2 del presente provvedimento. Segnala che ai fini della copertura finanziaria dei predetti oneri la proposta emendativa prevede la riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, che tuttavia non reca per l'anno in corso le occorrenti disponibilità, come emerge da un'interrogazione alla banca dati della Ragioneria generale dello Stato. Infine, tra le proposte emendative la cui quantificazione o copertura appare carente o inidonea, segnala l'emendamento Manzi 7.2 che sostituisce la clausola di invarianza finanziaria di cui all'articolo 7 con un'autorizzazione di spesa relativa all'attuazione dell'intero provvedimento, quantificata nel limite massimo di 20 milioni di euro annui a decorrere dal 2023. Anche tale proposta prevede la riduzione, con finalità di copertura, del Fondo per esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, che tuttavia non reca per l'anno in corso le occorrenti disponibilità, come emerge da un'interrogazione alla banca dati della Ragioneria generale dello Stato.
  Con riferimento alle proposte emendative per le quali appare opportuno acquisire l'avviso del Governo segnala in primo luogo l'emendamento Piccolotti 1.15, volta ad attribuire all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, istituito dall'articolo 1 del presente provvedimento, un ulteriore compito consistente nella promozione della sperimentazione di forme di sostegno pedagogico ed educativo alle famiglie, favorendo azioni di sensibilizzazione nelle comunità locali, con particolare riferimento alle aree colpite da fenomeni di povertà educativa. Al riguardo, ritiene necessario acquisire un chiarimento dal Governo in merito all'effettiva possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa in esame nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in conformità alla generale clausola di invarianza finanziariaPag. 76 di cui all'articolo 7, posto che l'attribuzione di tale ulteriore compito all'Osservatorio potrebbe comportare l'adozione di interventi potenzialmente onerosi o di portata innovativa rispetto al quadro normativo attuale.
  Parimenti, rileva la necessità di acquisire l'avviso del Governo rispetto all'emendamento Amato 1.28 che è volto ad attribuire all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, istituito dall'articolo 1 del presente provvedimento, un ulteriore compito consistente nella promozione della diffusione di attività di mediazione più efficace rispetto ai bisogni psicologici degli studenti, anche con l'introduzione di figure come lo psicologo scolastico o comunque di servizi di assistenza e supporto estesi anche ai docenti. Al riguardo, reputa necessario acquisire un chiarimento dal Governo in merito all'effettiva possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa in esame nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in conformità alla generale clausola di invarianza finanziaria di cui all'articolo 7, posto che l'attribuzione di tale ulteriore compito all'Osservatorio potrebbe infatti comportare l'adozione di interventi potenzialmente onerosi o di portata innovativa rispetto al quadro normativo attuale, con particolare riferimento all'introduzione di figure come lo psicologo scolastico o comunque di servizi di assistenza e supporto estesi anche ai docenti.
  Segnala, dunque, l'emendamento Manzi 1.101 volto ad attribuire all'Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, istituito dall'articolo 1 del presente provvedimento, un ulteriore compito consistente nella previsione di azioni di mediazione rivolte ai bisogni psicologici del personale scolastico, degli studenti e delle famiglie degli alunni, attraverso l'implementazione del servizio psicologico offerto a scuola. Al riguardo, ritiene necessario acquisire un chiarimento dal Governo in merito all'effettiva possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa in esame nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in conformità alla generale clausola di invarianza finanziaria di cui all'articolo 7, posto che l'attribuzione di tale ulteriore compito all'Osservatorio potrebbe comportare l'adozione di interventi potenzialmente onerosi o di portata innovativa rispetto al quadro normativo attuale, con particolare riferimento all'implementazione del servizio psicologico offerto a scuola.
  Richiama, poi, l'articolo aggiuntivo Amato 1.01, che prevede lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolastico finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto come attività obbligatorie, da effettuare in orario di servizio, nell'ambito degli interventi di prevenzione e formazione per la sicurezza negli ambienti di lavoro, provvedendo ai relativi oneri, quantificati in 5 milioni di euro annui a decorrere dal 2024, mediante corrispondente riduzione del Fondo per le esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014. Al riguardo, reputa necessario acquisire un chiarimento dal Governo in merito alla congruità della quantificazione degli oneri e della relativa copertura finanziaria.
  Segnala, da ultimo, l'articolo aggiuntivo Manzi 1.0100, il quale prevede che il Ministro dell'istruzione e del merito promuova lo svolgimento, in orario di servizio, di corsi di formazione per il personale scolastico, finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto e per il miglioramento della qualità della comunicazione con studenti e famiglie. Al riguardo, ritiene necessario acquisire un chiarimento dal Governo in merito all'effettiva possibilità di dare attuazione alla proposta emendativa in esame nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente, in conformità alla generale clausola di invarianza finanziaria di cui all'articolo 7.
  Avverte, infine, che le restanti proposte emendative trasmesse non sembrano presentare profili problematici dal punto di vista finanziario.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO esprime parere contrario su tutte le proposte emendative testé richiamate dalla relatrice. In particolare, fa presente che gli emendamenti Piccolotti 2.2 e 2.3, in quanto sopprimono il riferimento alle risorse disponibiliPag. 77 a legislazione vigente per la realizzazione di progetti di comunicazione istituzionale, iscritte nei pertinenti capitoli dello stato di previsione del medesimo Ministero, a valere sulle quali si dà attuazione alle iniziative di informazione e sensibilizzazione da parte dell'Osservatorio. Rappresenta, inoltre, che il parere contrario sulle proposte emendative Manzi 7.1 e 7.2, invece, è motivato dal fatto che il Fondo per le esigenze indifferibili di cui all'articolo 1, comma 200, della legge n. 190 del 2014, individuato come fonte di copertura, non reca le occorrenti disponibilità. Il parere contrario sulle restanti proposte emendative indicate dalla relatrice è invece dovuto alla circostanza che le stesse sono suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di adeguata quantificazione o copertura.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), relatrice, formula, dunque, la seguente proposta di parere:

  «La V Commissione,

   esaminati gli emendamenti riferiti alla proposta di legge C. 835-A, recante modifiche agli articoli 61, 336 e 341-bis del codice penale e altre disposizioni per la tutela della sicurezza del personale scolastico, contenuti nel fascicolo n. 1,

   esprime

PARERE CONTRARIO

   sulle proposte emendative 1.15, 1.28, 1.101, 1.01, 1.0100, 2.2, 2.3, 7.1 e 7.2, in quanto suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica privi di idonea quantificazione e copertura;

NULLA OSTA

   sulle restanti proposte emendative».

  La sottosegretaria Lucia ALBANO concorda con la proposta di parere della relatrice.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) dichiara di non comprendere il parere contrario espresso dalla rappresentante del Governo con riferimento all'emendamento Manzi 1.101. Ritiene infatti che sia un'operazione molto opinabile affermare che i nuovi compiti attribuiti all'Osservatorio sono potenzialmente onerosi, mentre quelli previsti nel testo del provvedimento non sono ritenuti suscettibili di determinare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. Chiede, quindi, di conoscere più puntualmente le ragioni che hanno motivato il parere contrario su una proposta emendativa assolutamente meritoria nei suoi contenuti.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO fa presente che l'attribuzione di ulteriori compiti all'Osservatorio in alcuni casi può portare all'adozione di misure che sono certamente onerose, ed è appunto questo il caso dell'emendamento Manzi 1.101 che prevede l'implementazione del servizio psicologico offerto a scuola.

  Marco GRIMALDI (AVS), con riferimento all'emendamento Piccolotti 2.2, su cui è stato espresso un parere contrario, fa presente che l'attribuzione all'Osservatorio dell'ulteriore compito di promuovere iniziative di potenziamento del supporto psicologico per gli studenti e i docenti non va inteso come obbligo per l'Osservatorio stesso di fornire il predetto supporto, bensì si tratterebbe esclusivamente di attribuire a tale organo un ruolo propulsivo. Nel segnalare l'esigenza che il personale scolastico non sia abbandonato nel difficile compito di educare gli studenti all'affettività e di sensibilizzarli verso le fragilità e le differenze, non comprende, pertanto, le motivazioni del parere contrario espresso dalla relatrice e dalla rappresentante del Governo.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), nel ricordare che ai sensi di quanto previsto dal comma 2 dell'articolo 1, all'Osservatorio sono già attributi numerosi compiti, tra cui quello di promuovere lo svolgimento di corsi di formazione per il personale scolasticoPag. 78 finalizzati alla prevenzione e alla gestione delle situazioni di conflitto nonché a migliorare la qualità della comunicazione con gli studenti e con le famiglie, non comprende come possa sostenersi che tale ultima attribuzione non comporti oneri a carico della finanza pubblica. Ravvede, da questo punto di vista, un atteggiamento ambivalente del Governo che, da un lato, afferma che lo svolgimento di alcuni compiti, a suo avviso assolutamente onerosi, non determini nuovi oneri e, dall'altro, esprime parere contrario su alcuni emendamenti, ad esempio, l'emendamento Amato 1.28 che si limita ad attribuire all'Osservatorio il compito di promuovere la diffusione di attività di mediazione più efficaci rispetto ai bisogni psicologici degli studenti. Chiede, pertanto, alla rappresentante del Governo di voler verificare in maniera più approfondita se sulla proposta emendativa da ultimo richiamata non sia possibile esprimere un parere di nulla osta.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO conferma i pareri precedentemente espressi sulle proposte emendative richiamate dai deputati Grimaldi e Dell'Olio.

  Rebecca FRASSINI (LEGA), relatrice, ribadisce la proposta di parere precedentemente formulata.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 9.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 5 ottobre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.20 alle 14.25.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 5 ottobre 2023. — Presidenza del presidente Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per l'economia e le finanze Lucia Albano.

  La seduta comincia alle 14.25.

Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'imprenditoria giovanile nel settore agricolo.
C. 752.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 settembre 2023.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, chiede aggiornamenti alla rappresentante del Governo in ordine alla trasmissione della relazione tecnica richiesta nella seduta del 7 giugno scorso.

  La sottosegretaria Lucia ALBANO fa presente che sono stati acquisiti gli elementi necessari ai fini della predisposizione della relazione tecnica da parte del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, del Dipartimento delle finanze e del Dipartimento del tesoro del Ministero dell'economia e delle finanze, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dell'INPS.
  Nel constatare che l'attuale testo non reca una copertura finanziaria e che, quindi, appare ultroneo, allo stato, richiedere alle amministrazioni interessate gli ulteriori elementi necessari a predisporre una relazione tecnica completa, ritiene opportuno che la Commissione di merito riveda il testo del provvedimento, con particolare riferimento alle disposizioni di cui agli articoli 3, 4, 6, 6-bis, 7, 8, 9, 11, 11-bis, 12, 13, 14 e 16 valutando l'opportunità di apportare le conseguenti modifiche.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, preso atto di quanto segnalato dalla rappresentante del Governo, rappresenta l'opportunità di inviare una lettera al presidente della XIII Commissione per informarlo dei rilievi formulati dal Ministero dell'economia e delle Pag. 79finanze ai fini del prosieguo dell'esame, in sede referente, del provvedimento.

  La Commissione concorda.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, nel segnalare che, come stabilito, procederà all'invio al presidente della Commissione competente in sede referente di una lettera nei termini precedentemente illustrati, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.30.