CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 settembre 2023
164.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e IV)
COMUNICATO
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ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 12 settembre 2023. — Presidenza del vicepresidente della III Commissione, Paolo FORMENTINI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi, e il sottosegretario di Stato per la difesa, Matteo Perego Di Cremnago.

  La seduta comincia alle 14.05.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri recante ripartizione delle risorse del fondo di cui all'articolo 4, comma 1, della legge 21 luglio 2016, n. 145, per il finanziamento delle missioni internazionali e degli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione per l'anno 2023.
Atto n. 62.
(Esame e rinvio).

  Le Commissioni iniziano l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno.

  Paolo FORMENTINI, presidente, segnala che il termine per l'espressione del parere da parte delle Commissioni assegnatarie e della Commissione Bilancio è il 25 settembre prossimo.
  Chiede quindi ai relatori, Loperfido per la III Commissione e Comba per la IV Commissione, di illustrare il provvedimento.

  Emanuele LOPERFIDO (FDI), relatore per la III Commissione, in premessa, segnala che, per quanto riguarda le risorse gestite dal MAECI in relazione alle iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario, agli interventi di sostegno ai processi di pace, stabilizzazione e rafforzamento della sicurezza, alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza e agli interventi operativi di emergenza e di sicurezza, le risorse passano da 408,7 milioni, previsti nella scorsa annualità, a 358,6 milioni nel 2023. Sottolinea che, come già evidenziato in sede di esame della Deliberazione sulla partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali, tale diminuzione sconta il fatto che nel 2022 sono stati erogati 40 milioni di euro a titolo di reintegro nella disponibilità dell'Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo del contributo di 110 milioni di euro erogato alla Tesoreria dello Stato ucraino quale sostegno al bilancio generale Pag. 7dell'Ucraina. Pertanto, poiché nel 2021 il fabbisogno era stimato in 343.800.000 euro, per il 2023 si registra – di fatto – un leggero aumento.
  Più nel dettaglio, evidenzia che il provvedimento in esame prevede la seguente ripartizione di risorse: iniziative di cooperazione allo sviluppo e di sminamento umanitario, 251 milioni di euro; sostegno ai processi di pace, 29,9 milioni; partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per la pace e la sicurezza, 17,7 milioni; interventi operativi di emergenza e di sicurezza: 60 milioni di euro.
  Ricorda che le attività di cooperazione verranno distribuite nei Paesi individuati dalla Deliberazione missioni e in quelli limitrofi, tenendo conto dei Paesi prioritari per la cooperazione italiana individuati dal Documento triennale di programmazione e indirizzo 2021-2023.
  Rileva che come precisato nella Relazione tecnica (Scheda 48/2023), coerentemente con l'adozione da parte italiana della raccomandazione del Comitato per l'assistenza allo sviluppo dell'OCSE (OCSE/DAC), si cercherà, per quanto possibile, di rendere complementari tra loro gli interventi di sviluppo e quelli umanitari, adottando il criterio del «triplice nesso tra aiuto umanitario, sviluppo e pace».
  Osserva che, peraltro, tale approccio è coerente con gli impegni assunti dal nostro Paese nell'ambito dell'Agenda 2030: il perseguimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, infatti, implica necessariamente il contrasto ai fattori che determinano le situazioni di instabilità politica, economica ed ambientale, anche nella prospettiva di scongiurare l'insorgere di conflitti locali e ridurre i fenomeni di migrazione forzata.
  Segnala che sempre la relazione tecnica precisa che la cooperazione italiana lavorerà per mettere in pratica le risoluzioni adottate dalla presidenza italiana del G20 nel 2021 e dalla co-presidenza di COP-26, puntando sulle 5 «P» dell'Agenda di sviluppo – Popolazione, Pianeta e Prosperità, ma anche Persone e Pace – in modo da contribuire alla costruzione di una nuova economia globale che assicuri un futuro equo, inclusivo e sostenibile, in un contesto internazionale di pace e giustizia.
  Sottolinea, altresì, che gli stanziamenti richiesti per le iniziative di cooperazione sono suddivisi, come di consueto, per aree geografiche e prevalentemente indirizzati ai Paesi dell'Africa (70 milioni) e dell'Europa (68 milioni): quest'ultimo importo è giustificato dalla necessità di rispondere agli accresciuti bisogni umanitari della popolazione ucraina direttamente colpita dalla guerra.
  Rileva che, tuttavia, considerata l'imprevedibilità del quadro internazionale, saranno possibili rimodulazioni sia tra diverse aree geografiche sia rispetto alle somme assegnate allo sminamento umanitario, nel rispetto del limite complessivo dell'importo assegnato alla scheda in esame (251 milioni di euro) e nel quadro dei criteri rientranti nella definizione dell'Aiuto pubblico allo sviluppo condivisi in ambito OCSE-DAC.
  Evidenzia, infine, che, alla luce delle esigenze di sicurezza e tutela dei beni e del personale incaricato di svolgere i programmi di cooperazione allo sviluppo nei Paesi oggetto del decreto, come già avvenuto nel 2022 una quota non superiore al 4,5 per cento dello stanziamento per interventi (escluse le operazioni di sminamento) sarà assegnata alla copertura delle maggiori spese di funzionamento dell'Agenzia italiana per la cooperazione. Tale importo sarà destinato principalmente a lavori, forniture e servizi volti ad allineare gli standard di sicurezza dei suoi uffici a quelli dei partner internazionali e alle mutate condizioni di operatività in loco.

  Fabrizio COMBA (FDI), relatore per la IV Commissione, in via preliminare, ricorda che l'articolo 4 della legge n. 145 del 2016 ha istituito un apposito Fondo destinato al finanziamento della partecipazione italiana alle missioni internazionali, la cui dotazione è stabilita annualmente dalla legge di bilancio, ovvero da appositi provvedimenti legislativi.
  Sottolinea che ai sensi dell'articolo 2 della medesima legge, le risorse di tale fondo sono ripartite con uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri, Pag. 8adottati su proposta dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale, della difesa, dell'interno e dell'economia e delle finanze. Gli schemi di tali atti, corredati di relazione tecnica esplicativa, sono trasmessi alle Commissioni competenti per materia che devono rendere il parere entro venti giorni dalla relativa assegnazione. Inoltre, il Governo, qualora non intenda conformarsi ai pareri parlamentari, trasmette nuovamente i testi alle Camere con le sue osservazioni e con eventuali modificazioni, corredate dei necessari elementi integrativi di informazione e motivazione. I pareri definitivi delle Commissioni competenti per materia e per i profili finanziari sono espressi entro il termine di dieci giorni dalla data della nuova trasmissione. Decorso tale termine, i decreti possono essere comunque adottati.
  Ciò premesso, ricorda che le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per l'anno 2023, di cui alla deliberazione del Consiglio dei Ministri dello scorso 1° maggio, sono stati autorizzati dalle Assemblee della Camera dei Deputati e del Senato della Repubblica con le rispettive risoluzioni del 29 giugno e del 27 giugno 2023. Lo scorso 2 agosto il Governo ha trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto in esame.
  Rileva che il provvedimento è composto da due articoli e da un allegato, che illustra nel dettaglio il riparto tra le varie missioni internazionali e i singoli interventi di cooperazione. Allo schema di decreto sono inoltre allegate sia la relazione tecnica, sia il prospetto di quantificazione degli effetti finanziari del provvedimento, eseguita separatamente per ciascuna disposizione dell'atto sottoposto al parere parlamentare.
  Ricorda, infine, che il riparto riguarda l'intero anno 2023, per un fabbisogno programmato complessivo di circa 1.720.424.576 euro, anche se una parte del fabbisogno finanziario, pari a 276.899.828 è per obbligazioni esigibili nell'esercizio finanziario 2024.
  Nel dettaglio, osserva che l'articolo 1 provvede a ripartire tra le missioni internazionali e gli interventi di cooperazione allo sviluppo per il sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione indicati nelle deliberazioni del Consiglio dei ministri del 1° maggio 2023 le risorse del fondo, comprensive della decurtazione relativa all'adempimento delle obbligazioni esigibili nel 2023 previste per le missioni internazionali del 2022, dei rimborsi relativi ai pagamenti effettuati dall'ONU come corrispettivo di prestazioni rese dalle Forze armate italiane nell'ambito delle missioni internazionali, e dell'integrazione operata dall'articolo 24, comma 1 del decreto-legge n. 34 del 2023, pari a 44 milioni. Nel complesso vengono, dunque, ripartiti 1.443.524.748 euro per l'anno 2023, e 276.899.828 euro per il 2024.
  Venendo, quindi, alle missioni delle Forze armate, osserva che il fabbisogno complessivo di 1.313.114.005 euro viene ripartito per 1.038.649.005 euro sul 2023 e per 274 465.000 euro sul 2024. Il fabbisogno per le missioni del Ministero dell'interno, pari a 3.757.873 euro viene invece soddisfatto interamente nel 2023, così come quello per le missioni del Ministero della giustizia, pari a 83.897 euro. Infine, il fabbisogno complessivo delle missioni del Ministero dell'economia e delle finanze ammonta a 14.800.001 euro, di cui 2.434.828 euro per obbligazioni esigibili nel 2024.
  Sottolinea che l'articolo 2, invece, regola l'applicazione dell'articolo 5, comma 3, della legge n. 145 del 2016, che consente, ai fini del calcolo dell'indennità da corrispondere al personale inviato in missione, di prendere a riferimento la diaria di una località diversa da quella di destinazione, facente parte dello stesso continente. Al riguardo, evidenzia che, in considerazione del permanere della situazione di disagio ambientale in cui si svolgono le missioni internazionali e di esigenze di uniformità di trattamento del personale interessato, la disposizione conferma tale necessità anche per il 2023.
  Alla luce delle considerazioni svolte, anche a nome del collega Loperfido, preannuncia la proposta di un parere favorevole.

  Il sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO ringrazia i relatori per l'esaustiva illustrazione dello schema di decreto e rammenta che, rispetto all'anno Pag. 9precedente, il fabbisogno finanziario per le missioni internazionali svolte dal personale delle Forze armate nel 2023 è diminuito di circa 100 milioni di euro, in considerazione della scadenza del comando italiano nella missione in Iraq, denominata NM-I, e della conclusione dell'iniziativa NATO per l'impiego della forza ad elevata prontezza Very High Readiness Joint Task Force (VJTF).

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.25.