CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 settembre 2023
161.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 120

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE.

  La seduta comincia alle 12.05.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022.
C. 1343 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.
C. 1344 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito per l'anno finanziario 2023.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2023.
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della cultura per l'anno finanziario 2023.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti in titolo.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca l'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento del disegno di legge C. 1343, approvato dal Senato, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022» e del disegno di legge C. 1344, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito (tabella n. 7), del Ministero dell'università e della ricerca (tabella n. 11) del Ministero della cultura (tabella n. 14), nonché – limitatamente alle parti di competenza di questa Commissione – del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella n. 2) e del Ministero delle imprese e del made in Italy (tabella n. 3).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che dopo l'esame preliminare, la Commissione procederà all'esame delle eventuali proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad Pag. 121introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, segnala anzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa, ma non l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto esso deriva da meri accertamenti contabili.
  Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione.
  È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa.
  È comunque esclusa la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda, altresì, che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza.
  Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente presso la Commissione bilancio.
  Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; ai fini di un successivo esame; quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea.
  Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza.
  Le relazioni approvate, unitamente alle eventuali relazioni di minoranza e alle proposte emendative approvate, sono trasmesse alla Commissione bilancio.
  Avverte, infine, che, in ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita dalla V Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede Pag. 122referente, l'esame in sede consultiva dovrà concludersi nella giornata odierna.
  Cede quindi la parola al relatore, on. Amorese, per la relazione introduttiva.

  Alessandro AMORESE (FDI), relatore, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esaminare congiuntamente, ai fini dell'approvazione delle relazioni da trasmettere alla V Commissione Bilancio, i disegni di legge recanti rispettivamente il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022 e Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023, approvati dal Senato.
  Ricorda preliminarmente che il Rendiconto generale dello Stato è lo strumento con il quale il Governo, alla chiusura del ciclo di gestione della finanza pubblica (anno finanziario), adempie all'obbligo costituzionale di rendere conto al Parlamento dei risultati della gestione finanziaria. In termini finanziari, attraverso l'approvazione con legge del risultato della gestione annuale del bilancio, viene fissato il flusso della gestione dei conti statali, anche al fine di consentire il passaggio dalla precedente legge di bilancio al futuro bilancio previsionale.
  Ricorda, altresì, che l'istituto dell'assestamento di bilancio dello Stato è invece previsto per consentire un aggiornamento, a metà esercizio, degli stanziamenti del bilancio, anche in base alla consistenza dei residui attivi e passivi accertata in sede di rendiconto dell'esercizio scaduto al 31 dicembre precedente.
  Il disegno di legge di assestamento si connette funzionalmente con il rendiconto del bilancio relativo all'esercizio precedente: l'entità dei residui, attivi e passivi, sussistenti all'inizio dell'esercizio finanziario, che al momento dell'elaborazione e approvazione del bilancio di previsione è stimabile solo in misura approssimativa, viene, infatti, definita in assestamento sulla base delle risultanze del rendiconto.
  Con riferimento al rendiconto generale per l'anno 2022, evidenzia che il disegno di legge in esame (C. 1343), approvato, senza modificazioni, dal Senato, il 26 luglio scorso, tiene conto dell'istituzione del Ministero dell'istruzione (MI), che è stato separato dal Ministero dell'università e della ricerca – con conseguente soppressione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca (MIUR) –, operata con l'articolo 1 del decreto-legge n. 1 del 2020 (legge n. 12 del 2020).
  Successivamente, l'articolo 6 del decreto-legge 11 novembre 2022, n. 173 (legge n. 204 del 2022) ha ridenominato tale dicastero in Ministero dell'istruzione e del merito (MIM), i cui effetti sono registrati nell'esercizio finanziario 2023 e sono quindi presenti nel disegno di legge di assestamento del corrente anno.
  Con riferimento allo stato di previsione dell'allora Ministero dell'istruzione (MI), contenuto nella legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021), segnala che esso recava previsioni iniziali di spesa pari a 51.035,2 milioni di euro in conto competenza e a 51.369,7 milioni di euro in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa nel conto consuntivo, in 56.030,5 milioni di euro in conto competenza (con un incremento di 4.995,3 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali) e 56.783,7 milioni di euro in conto cassa (con un incremento di 5.414 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali).
  Le spese del Ministero riguardano principalmente la parte corrente (97,3 per cento in conto competenza). In particolare, le previsioni delle spese definitive del 2022 risultano le seguenti: spese correnti 54.555,8 milioni di euro in conto competenza e 55.271,8 milioni di euro in conto cassa mentre le spese in conto capitale 1.474,7 milioni di euro in conto competenza e pari a 1.511,9 milioni di euro in conto cassa per un totale pari a 56.030,5 in conto competenza e pari a 56.783,7 in conto cassa.
  Più nello specifico, l'87,3 per cento della dotazione complessiva (in conto competenza) riguarda le spese per redditi da lavoro dipendente, pari, in assoluto, a 48.935,9 milioni di euro (si veda la tabella a pagina 343 della Relazione sul Rendiconto generale dello Stato 2022 – Vol. II, Tomo – della Corte dei conti).
  Analizzando l'andamento delle spese in conto competenza, osserva che, nel precedentePag. 123 esercizio 2021, le previsioni di spesa iniziali del Ministero dell'istruzione erano state pari a 50.570,5 milioni di euro e, quelle definitive, si erano attestate a 53.624,5 milioni di euro, con un incremento rispetto alle previsioni iniziali di 3.054 milioni di euro.
  Nel dettaglio, segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione due missioni:

   1) la missione «Istruzione scolastica» (1) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 50.916,3 milioni di euro, vede attestarsi la sua previsione definitiva a 55.893,8 milioni di euro, costituendo il 99,7 per cento delle spese del Ministero. Le previsioni di spesa definitive afferenti al programma «Istruzione del primo ciclo» (1.6) sono pari a 33.410,1 milioni di euro. Quelle relative al programma «Istruzione del secondo ciclo» (1.7) sono pari a 18.162,6 milioni di euro. Ai programmi «Sviluppo del sistema istruzione scolastica, diritto allo studio ed edilizia scolastica» (1.2) e «Istituzioni scolastiche non statali» (1.3) sono stati destinati, in conto competenza, rispettivamente, 1.730,2 milioni di euro e 681,8 milioni di euro. Residuano le spese relative ai programmi: «Programmazione e coordinamento dell'istruzione» (1.1), per 922,8 milioni di euro; «Istruzione terziaria non universitaria e formazione professionale» (1.4), per 50,2 milioni di euro; «Realizzazione degli indirizzi e delle politiche in ambito territoriale in materia di istruzione» (1.5), per 462,9 milioni di euro e «Reclutamento e aggiornamento dei dirigenti scolastici e del personale scolastico per l'istruzione» (1.8), per 472,9 milioni di euro;

   2) la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (4) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 118,8 milioni di euro, presenta una previsione definitiva di competenza di 136,7 milioni di euro (rappresentando lo 0,3 per cento delle spese del Ministero). Tale missione è suddivisa nei programmi «Indirizzo politico» (4.1), che presenta una previsione definitiva di 23,1 milioni di euro e «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (4.2), che presenta spese definitive per 113,6 milioni di euro.

  La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio 2022 è pari a 4.570,6 milioni di euro (rispetto ai 3.794,6 milioni di euro del 2021).
  L'incidenza percentuale della spesa finale per il Ministero dell'istruzione, sul bilancio dello Stato 2022, è pari al 6,5 per cento (come per il rendiconto 2021).
  Lo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (MUR), contenuto nella legge di bilancio 2022 (legge n. 23 del 2021), recava previsioni iniziali di spesa pari a 13.637,8 milioni di euro in conto competenza e a 13.681,5 milioni di euro in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa nel conto consuntivo, in 13.427 milioni di euro in conto competenza (con una diminuzione di 210,8 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali) e 13.572,8 milioni di euro in conto cassa (con una diminuzione di 108,7 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali).
  Le spese del MUR riguardano principalmente la parte corrente (il 75,4 per cento in conto competenza). In particolare, le spese definitive del 2022 risultano le seguenti: Spese correnti 10.124,9 milioni di euro in conto competenza e 10.292,4 milioni di euro in conto cassa mentre le Spese in conto capitale 3.298,1 milioni di euro in conto competenza e 3.262,7 milioni di euro in conto cassa. Il rimborso passività finanziarie (aggregato delle spese per l'estinzione dei prestiti contratti dallo Stato) risulta pari a 4,0 milioni di euro in conto competenza e pari a 17,7 milioni di euro in conto cassa per un totale pari a 13.427,0 milioni di euro e pari a 13.572,8 milioni di euro.
  Nel dettaglio, segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca tre missioni:

   1) la missione «Ricerca e innovazione» (1) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 3.273,9 milioni di euro, vede attestarsi la sua previsione definitivaPag. 124 a 2.875,4 milioni di euro, costituendo il 21,4 per cento delle spese del Ministero. Essa presenta il solo programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base e applicata» (1.1);

   2) la missione «Istruzione universitaria e formazione post-universitaria» (2), che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 10.319,9 milioni di euro, vede attestarsi la sua previsione definitiva a 10.510,7 milioni di euro, costituendo il 78,3 per cento delle spese del Ministero. Essa è composta dei seguenti programmi: «Diritto allo studio e sviluppo della formazione superiore» (2.1), che vede previsioni definitive di competenza pari a 440,3 milioni di euro; «Istituzioni dell'Alta formazione artistica, musicale e coreutica» (2.2), con stanziamenti definitivi di 697,2 milioni di euro; «Sistema universitario e formazione post-universitaria» (2.3), con stanziamenti definitivi per 9.143,5 milioni di euro; «Coordinamento e supporto amministrativo per le politiche della formazione superiore e della ricerca» (2.4), con spese per 6,6 milioni di euro; «Formazione superiore e ricerca in ambito internazionale» (2.5), con spese definitive per 223 milioni di euro;

   3) la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (4) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 43,9 milioni di euro, presenta una previsione definitiva di competenza di 40,8 milioni di euro, rappresentando il restante 0,3 per cento delle spese del dicastero. Tale missione è suddivisa nei programmi «Indirizzo politico» (3.1), che presenta una previsione definitiva di 9,5 milioni di euro e «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (4.2), che presenta spese definitive per 31,3 milioni di euro.

  La consistenza dei residui, alla fine dell'esercizio 2022, è pari a 3.258,5 milioni di euro (rispetto ai 2.361,2 milioni di euro del 2021).
  L'incidenza percentuale della spesa finale del Ministero dell'università e della ricerca, sul bilancio dello Stato 2022, è pari all'1,6 per cento (come per il rendiconto 2021).
  Con riferimento al ministero della cultura ricorda preliminarmente che, nel 2021, tale dicastero è stato coinvolto in un processo di riorganizzazione disposto dal decreto-legge n. 22 del 2021 (legge n. 55 del 2021) che, con gli articoli 6 e 7, ha modificato la denominazione del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo in «Ministero della cultura», sopprimendo le attribuzioni da esso svolte in materia di turismo e trasferendole al neo istituito «Ministero del turismo», con le relative risorse umane, strumentali e finanziarie, compresa la gestione dei residui.
  Lo stato di previsione del Ministero della cultura (MIC), contenuto nella legge di bilancio 2022 (legge n. 234 del 2021), recava previsioni iniziali di spesa pari a 3.966,7 milioni di euro in conto competenza e a 4.336 milioni di euro in conto cassa, variate, rispettivamente, in sede di previsioni definitive di spesa del conto consuntivo, in 4.337,9 milioni di euro in conto competenza (con un incremento di 371,2 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali) e 4.854,7 milioni di euro in conto cassa (con un incremento di 518,7 milioni di euro rispetto agli stanziamenti iniziali).
  Le spese del Ministero della cultura riguardano principalmente la parte corrente (il 56,1 per cento in conto competenza). In particolare, le spese definitive del 2022 risultano le seguenti: Spese correnti pari a 2.436,1 milioni di euro in conto competenza e 2.846,4 milioni di euro in conto cassa; Spese in conto capitale 1.884,4 milioni di euro in conto competenza e 1.991,0 milioni di euro in conto cassa. Il Rimborso passività finanziarie (aggregato delle spese per l'estinzione dei prestiti contratti dallo Stato) 17,3 milioni di euro in conto competenza e 17,3 milioni di euro in conto cassa per un totale di 4.337,9 milioni di euro in conto competenza e di 4.854,7 milioni di euro in conto cassa.
  Più nel dettaglio, segnala che, nel 2022, sono presenti nello stato di previsione del Ministero della cultura tre missioni:

   1) la missione «Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici» (1) che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 3584,5 milioni di Pag. 125euro, vede attestarsi la sua previsione definitiva a 4.007 milioni di euro, costituendo il 92,3 per cento delle spese del Ministero. Essa presenta i seguenti programmi: «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore dello spettacolo dal vivo» (1.1), con previsioni definitive di competenza di 634,5 milioni di euro; «Vigilanza, prevenzione e repressione in materia di patrimonio culturale» (1.2), con spese per 9,5 milioni di euro; «Tutela dei beni archeologici» (1.3), con spese per 130,5 milioni di euro; «Tutela e valorizzazione dei beni archivistici» (1.4), con spese per 191,2 milioni di euro; «Tutela e valorizzazione dei beni librari, promozione e sostegno del libro e dell'editoria» (1.5), con previsioni definitive di spesa di 149,1 milioni di euro; «Tutela delle belle arti e tutela e valorizzazione del paesaggio» (1.6), con spese per 217,2 milioni di euro; «Valorizzazione del patrimonio culturale e coordinamento del sistema museale» (1.7), con risorse di 528,4 milioni di euro; «Coordinamento ed indirizzo per la salvaguardia del patrimonio culturale» (1.8), con spese di 644,9 milioni di euro; «Tutela del patrimonio culturale» (1.9), con risorse per 719,3 milioni di euro; «Tutela e promozione dell'arte e dell'architettura contemporanea e delle periferie urbane» (1.10), con risorse definitive per 35,4 milioni di euro; «Sostegno, valorizzazione e tutela del settore cinema e audiovisivo» (1.11), con spese per 684,2 milioni di euro; «Realizzazione attività di tutela in ambito territoriale» (1.19), con risorse per 33,2 milioni di euro; «Coordinamento e attuazione interventi per la sicurezza del patrimonio culturale e per le emergenze» (1.20), con risorse per 29,4 milioni di euro;

   2) la missione «Ricerca e innovazione» (2), con il solo programma «Ricerca educazione e formazione in materia di beni e attività culturali» (2.1), con risorse definitive, in conto competenza, di 145,1 milioni di euro (la previsione iniziale era di 140 milioni di euro);

   3) la missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche» (4) – che, a fronte di una previsione iniziale di competenza di 242,1 milioni di euro, presenta una previsione definitiva di 185,8 milioni di euro. Tale missione è suddivisa nei programmi «Indirizzo politico» (4.1), che presenta una previsione definitiva di 14 milioni di euro e «Servizi e affari generali per le amministrazioni di competenza» (4.2), che presenta spese definitive per 171,8 milioni di euro.

  La consistenza dei residui alla fine dell'esercizio 2022 è pari a 2.828,1 milioni di euro (rispetto ai 2.414 milioni di euro del 2021).
  L'incidenza percentuale della spesa finale del Ministero della cultura, sul bilancio dello Stato, nel rendiconto 2022, è pari allo 0,5 per cento (come nel rendiconto 2021).
  Nell'ambito dello stato di previsione della spesa del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), si segnala il programma «Sostegno al pluralismo dell'informazione» (10.2). La somma degli stanziamenti iniziali di tale programma, riportati nella legge di bilancio per il 2022, era pari a 365,3 milioni di euro sia in conto competenza sia in conto cassa. A consuntivo, le previsioni definitive registrano, per il 2022, spese per 347,2 milioni di euro in termini di competenza (con un decremento di 18,1 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali) e per 395,6 milioni di euro in termini di cassa (con un incremento di 30,3 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali).
  All'interno del suddetto programma, presentano, a consuntivo 2022, spese definitive in conto competenza i seguenti capitoli:

   cap. 1501, che reca le somme, anche pregresse, da corrispondere alle concessionarie dei servizi di telecomunicazioni per rimborsi delle agevolazioni tariffarie per le imprese editrici (con 10 milioni di euro);

   cap. 2183, relativo alle somme destinate all'accordo di collaborazione in materia radiotelevisiva stipulato con la repubblica di San Marino e per le attività connesse alla diffusione di notizie italiane con i servizi esteri (con 9,6 milioni di euro);

   cap. 2193, relativo alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei Pag. 126ministri per interventi a favore dell'editoria, da stabilire ai sensi dell'articolo 1, comma 6 della legge n. 198 del 2016 (con 237,5 milioni di euro);

   cap. 7620, relativo al Fondo straordinario per gli interventi di sostegno all'editoria (con 90 milioni di euro).

  Sempre nell'ambito dello stato di previsione del dicastero dell'economia e delle finanze, nel programma «Ricerca di base e applicata» (11.1), si considerano specificamente i seguenti capitoli:

   cap. 7380, che reca le somme da assegnare per la valorizzazione dell'Istituto italiano di tecnologia, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza, nel 2022, per 93,6 milioni di euro;

   cap. 7382, relativo alle somme da assegnare alla Fondazione per la creazione di una infrastruttura scientifica e di ricerca per la realizzazione del progetto «Human Technopole», che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per 133,6 milioni di euro;

   cap. 7384, relativo alle somme da assegnare al Centro per l'innovazione e il trasferimento tecnologico nel campo delle scienze della vita con sede in Lombardia, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per 2 milioni di euro;

   cap. 7386, relativo al fondo da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per la ricerca medica – Fondazione Ri.Med, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per 19,2 milioni di euro;

   cap. 7477, relativo alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri per l'Agenzia spaziale europea e la realizzazione di programmi spaziali nazionali ed in cooperazione internazionale, che presenta uno stanziamento sia iniziale che definitivo di competenza per 547 milioni di euro.

  Un ulteriore programma all'interno dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze è quello relativo ad «Attività ricreative e sport» (18.1): il totale degli stanziamenti iniziali nel 2022 era pari a 675 milioni di euro in conto competenza e a 685 milioni di euro in conto cassa. A consuntivo, si registrano, per il 2022, spese definitive per 960,5 milioni di euro in termini di competenza (con un incremento di 285,5 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali) e per 1.179,7 milioni di euro in termini di cassa (con un incremento di 494,7 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito dello stato di previsione dell'allora Ministero dello sviluppo economico (MISE) (ora Ministero delle imprese e del made in Italy – MIMIT) si segnala il programma «Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali» (5.2), per il quale erano previsti stanziamenti iniziali, nel 2022, per 614,6 milioni di euro in conto competenza e per 699,6 milioni di euro in conto cassa. A consuntivo, per il medesimo programma si registrano, per il 2022, spese definitive per 693,7 milioni di euro in conto competenza (con un incremento di 79,1 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali) e per 925,9 milioni di euro in conto cassa (con un incremento di 226,3 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali).
  Nell'ambito del suddetto programma, si segnalano i seguenti capitoli:

   cap. 3021, recante stanziamenti per il servizio di trasmissione radiofonica delle sedute parlamentari, che presenta uno stanziamento di competenza sia iniziale sia definitivo di 8 milioni di euro;

   cap. 3121, relativo al rimborso oneri sostenuti dalle emittenti radiofoniche e televisive in ambito locale, che presenta uno stanziamento iniziale di competenza di 1,4 milioni di euro e uno definitivo di 2,6 milioni di euro;

   cap. 3125, relativo ad interventi di sostegno all'emittenza radiofonica e televisiva in ambito locale – riparto del Fondo per il pluralismo e l'innovazione, che presenta uno stanziamento iniziale di competenzaPag. 127 di 55 milioni di euro e uno definitivo di 126,5 milioni di euro;

   cap. 3129 relativo al Fondo per la diffusione dei servizi di media audiovisivi in ambito locale –misure compensative e indennizzi, che presenta uno stanziamento definitivo di competenza di 0,6 milioni di euro;

   cap. 3130, recante le somme destinate all'attuazione dell'accordo con la Santa Sede in materia di radiodiffusione televisiva e sonora, che presenta uno stanziamento di competenza sia iniziale sia definitivo di 2,1 milioni di euro.

  Passando al disegno di legge relativo all'Assestamento del Bilancio dello Stato per il 2023 segnala che lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito per l'esercizio 2023, approvato con la legge n. 197 del 2022, recava previsioni iniziali di spesa pari a 52.023,7 milioni di euro in conto competenza (di cui, 50.589,4 milioni di euro di parte corrente e 1.434,3 milioni di euro in conto capitale) e a 52.257,8 milioni di euro in conto cassa (di cui, 50.823,5 milioni di euro di parte corrente e 1.434,3 milioni di euro in conto capitale).
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 234,1 milioni di euro (interamente di parte corrente).
  Le previsioni iniziali sono state in parte già modificate, nel periodo gennaio-maggio 2023, in forza di atti amministrativi che derivano da intervenuti provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale. In particolare, si è registrato un aumento delle dotazioni sia di competenza che di cassa per 246,1 milioni di euro.
  Le variazioni, sia per la competenza sia per la cassa, sono dipese, in particolare: dalla riassegnazione di somme versate in entrata in applicazione del cosiddetto cedolino unico; dalla reiscrizione di residui passivi perenti di parte corrente; dalla riassegnazione di entrate per i diritti di segreteria e per la realizzazione di programmi e progetti; dalla riassegnazione di entrate per spese informatiche; dall'attuazione del decreto-legge n. 198/2022, concernente disposizioni urgenti in materia di termini legislativi.
  Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (C. 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato, il 26 luglio 2023, le quali comportano un aumento di 135,1 milioni di euro nelle previsioni di sia di competenza sia di cassa (interamente riferito a spese di parte corrente) e un incremento di 341 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa (interamente riferito a spese di parte corrente).
  Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 4.336,4 milioni di euro (di cui 1.613 milioni di euro di parte corrente e 2.723,4 milioni di euro per spese in conto capitale), assestandosi a 4.570,5 milioni di euro.
  In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni – come rappresentate nella nota illustrativa della tabella 7 – riguardano: Istruzione scolastica e i Servizi istituzionali e generali delle P.A..
  Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 vengono, quindi, assestate, in base alla nota illustrativa, come segue (milioni di euro):

   spese correnti 50.967,9 in conto competenza e 51.202,0 in conto cassa;

   spese in conto capitale 1.437,1 in conto competenza e 1.437,1 per un totale pari a 52.405,0 in conto competenza e a 52.639,1 in conto cassa.

  Lo stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'esercizio 2023, approvato con la legge n. 197 del 2022, recava previsioni iniziali di spesa pari a 13.688,5 milioni di euro in conto competenza (di cui, 10.560,5 milioni di euro di parte corrente, 3.123,8 milioni di euro in conto capitale e 4,2 milioni di euro di rimborso del debito pubblico) e a 13.609,2 milioni di euro in conto cassa (di cui, Pag. 12810.437,9 milioni di euro di parte corrente, 3.155,8 milioni di euro in conto capitale ed 15,4 milioni di euro di rimborso del debito pubblico).
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante dal progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 251 milioni di euro (di cui 148,9 milioni di euro per la parte corrente, 75,3 milioni di euro per spese in conto capitale e 26,8 milioni di euro per rimborso passività finanziarie).
  Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2023, hanno registrato un aumento delle dotazioni, sia di competenza sia di cassa, per 209,2 milioni di euro.
  Le variazioni, sia per la competenza sia per la cassa, sono state determinate, in particolare: dalla riassegnazione di somme versate in entrata per borse di studio per studenti meritevoli; dalla riassegnazione di somme versate in entrata per sostegno alle famiglie per tasse universitarie; dalla reiscrizione di residui passivi perenti della spesa di conto capitale e di parte corrente; dal CCNL del personale dell'area del comparto funzioni centrali per il triennio 2019-2021 del 9 maggio 2022.
  Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (C. 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato (S. 792), le quali comportano un aumento di 1,8 milioni di euro nelle previsioni di spesa sia di competenza sia di cassa (interamente di parte corrente).
  Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 3.007,5 milioni di euro (di cui 1.023,6 milioni di euro di parte corrente, 1.968,8 milioni di euro per spese in conto capitale e 15 milioni di euro per rimborso del debito pubblico), assestandosi a 3.258,5 milioni di euro.
  In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni, riguardano Istruzione universitaria e formazione post-universitaria e i Servizi istituzionali e generali delle P.A..
  Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di legge di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue (milioni di euro): Ricerca e innovazione 2.652,6 in conto competenza e 2.652,6 in conto cassa; Istruzione universitaria e formazione post-universitaria 11.199,3 in conto competenza e 11.120,3 in conto cassa; Servizi istituzionali e generali delle P.A. 47,6 in conto competenza e 47,3 in conto cassa per un totale pari a 13.899,5 in conto competenza e a 13.820,2 in conto cassa.
  Lo stato di previsione del Ministero della cultura per l'esercizio 2023, approvato con la citata legge n. 197 del 2022, recava previsioni iniziali di spesa in conto competenza per complessivi 3.843,3 milioni di euro (di cui 1.893,9 milioni di euro di parte corrente, 1.936,7 milioni di euro di parte capitale e 12,5 milioni di euro di rimborso del debito pubblico) e in conto cassa per complessivi 4.114,6 milioni di euro (di cui 1.894 milioni di euro di parte corrente, 2.208 milioni di euro di parte capitale e 12,6 milioni di euro di rimborso del debito pubblico).
  La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023, quale risultante nel progetto di bilancio presentato al Parlamento, era pari a 1.047,3 milioni di euro (di cui 63,7 milioni di euro per la parte corrente e 983,6 milioni di euro in conto capitale).
  Le variazioni intervenute in forza di atti amministrativi nel periodo gennaio-maggio 2023 hanno comportato un incremento di 55,4 milioni di euro delle dotazioni sia di competenza sia di cassa.
  Le variazioni, che interessano contemporaneamente competenza e cassa, derivano da intervenuti provvedimenti legislativi o da norme di carattere generale, e sono dipese, in particolare: per riassegnazione di entrate da erogazioni effettuate da amministrazioni pubbliche, enti, organismi pubblici e privati su capitoli di contabilità speciali; per riassegnazioni di entrate relative al cedolino unico per competenze diverse dallo straordinario; per riassegnazioni di entrate per riequilibrio finanziario Pag. 129delle soprintendenze; per riassegnazione di entrate di somme versate da amministrazioni ed enti pubblici ai sensi dell'articolo 44-ter della legge n. 196 del 2009; per riassegnazione di entrate da versamenti di canoni di concessione e dai corrispettivi per la riproduzione dei beni culturali; per riassegnazione entrate da versamenti per la remunerazione delle particolari condizioni di lavoro del personale coinvolto in specifici progetti locali; per attuazione del decreto-legge n. 198 del 2022 cosiddetto «proroga termini».
  Alle variazioni introdotte in forza di atti amministrativi, si aggiungono quelle proposte con il disegno di legge di assestamento (Atti Camera 1344), approvato, senza modificazioni, dal Senato (Atti Senato 792), le quali comportano – complessivamente – un aumento di 7,4 milioni di euro sia nelle previsioni di competenza sia in quelle di cassa (determinato da un aumento sia della spesa corrente, per 7,2 milioni di euro, sia delle spese in conto capitale, per 0,2 milioni di euro). Per quanto riguarda i residui, le variazioni proposte comportano un incremento di 1.780,8 milioni di euro (di cui 426,4 milioni di euro di parte corrente e 1.354,4 milioni di euro per spese in conto capitale), assestandosi a 2.828,1 milioni di euro.
  In particolare, le variazioni di competenza e cassa proposte con il disegno di legge di assestamento, articolate per Missioni, riguardano Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici e i Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche.
  Per effetto delle variazioni già intervenute e di quelle proposte con il disegno di assestamento, le previsioni iniziali di bilancio per l'esercizio 2023 – articolate per Missioni – vengono, quindi, assestate come segue (milioni di euro): Tutela e valorizzazione dei beni e attività culturali e paesaggistici 3.620,5 in conto competenza e 3.881,6 in conto cassa; Ricerca e innovazione 148,2 in conto competenza e 148,2 in conto cassa; Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche 137,4 in conto competenza e 147,6 in conto cassa per un totale di 3.906,1 in conto competenza e di 4.177,4 in conto cassa.
  Con riferimento agli ulteriori stanziamenti di interesse della Commissione Cultura, presenti nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze e del Ministero delle imprese e del made in Italy (già Ministero dello sviluppo economico), già citati nella parte dedicata al rendiconto 2022 segnala – in relazione all'assestamento 2023 – quanto segue:

   nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (MEF), il programma «Sostegno al pluralismo dell'informazione» (10.2), presentava stanziamenti iniziali, in termini di competenza, nel 2023, per 460,4 milioni di euro. Il dato assestato è di 490,4 milioni di euro, con una variazione in aumento di 30 milioni di euro;

   altro programma presente nell'ambito dello stato di previsione del MEF è quello relativo alla «Ricerca di base e applicata» (11.1), che presentava stanziamenti iniziali, in termini di competenza, nel 2023, per 1.745 milioni di euro. Il dato assestato è rimasto invariato;

   ulteriore programma – presente all'interno dello stato di previsione del MEF – di interesse per la Commissione cultura, è quello relativo ad «Attività ricreative e sport» (18.1). Esso presentava stanziamenti iniziali di competenza, per il 2023, per 724,3 milioni di euro: le previsioni assestate per il corrente anno sono di 784,5 milioni di euro, con un aumento rispetto alle previsioni iniziali di 60,2 milioni di euro.

  Nell'ambito dello stato di previsione dell'attuale Ministero delle imprese e del made in Italy, il programma «Servizi di comunicazione elettronica, di radiodiffusione e postali» (5.2), presentava stanziamenti iniziali, nel 2023, per 308,4 milioni di euro in conto competenza, che si sono assestati in 317 milioni di euro, con un aumento di 8,6 milioni di euro.

  Federico MOLLICONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia Pag. 130quindi il seguito dell'esame alla prevista seduta pomeridiana.

  La seduta termina alle 12.20.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 6 settembre 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.20 alle 12.30.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE.

  La seduta comincia alle 14.40.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022.
C. 1343 Governo, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.
C. 1344 Governo, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione e del merito per l'anno finanziario 2023.
Tabella n. 11: Stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2023.
Tabella n. 14: Stato di previsione del Ministero della cultura per l'anno finanziario 2023.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 6 settembre 2023.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, dei disegni di legge C. 1343, approvato dal Senato, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022» e del disegno di legge C. 1344, approvato dal Senato, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023». Ricorda che nella seduta antimeridiana si è concluso l'esame preliminare.
  Avverte che non sono state presentate proposte emendative.
  Invita quindi il relatore a formulare le proposte di relazione da trasmettere alla Commissione Bilancio sui provvedimenti in esame.

  Alessandro AMORESE (FDI), relatore, propone alla Commissione di esprimere una valutazione favorevole sui provvedimenti in titolo.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, la proposta di relazione sul disegno di legge C. 1343 recante «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022» (vedi allegato 1), e la proposta di relazione sul disegno di legge C. 1344 recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023» e sulle annesse tabelle (vedi allegato 2).
  Nomina quindi il deputato Amorese quale relatore, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, ai fini della partecipazione alle sedute della Commissione Bilancio.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, fatto a Bruxelles il 19 ottobre 2018.
C. 1267 Governo.
(Parere alla III Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

Pag. 131

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Rita DALLA CHIESA (FI-PPE), relatrice, riferisce che la VII Commissione Cultura è chiamata ad esprimere un parere, alla III Commissione affari esteri, sul disegno di legge di Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di partenariato e cooperazione tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore.
  Ricorda preliminarmente che l'Intesa in esame è stata sottoscritta in occasione del vertice Asia-Europe Meeting del 19 ottobre 2018, unitamente all'Accordo sulla protezione degli investimenti tra l'Unione europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica di Singapore, dall'altra, il cui esame è stato concluso dalla III Commissione il 5 luglio scorso, in vista dell'approvazione definitiva da parte dall'Assemblea.
  Ricorda, altresì, che Singapore è il primo partner commerciale dell'Unione europea nel sud-est asiatico, con un interscambio commerciale che supera i 50 miliardi di euro; avendo un'economia fortemente orientata ai servizi, Singapore è anche il quinto partner dell'UE a livello mondiale nel settore dei servizi, con oltre 10.000 imprese europee che hanno creato i propri uffici/hub regionali nella città Stato.
  In particolare l'Accordo in esame – che sostituisce l'Accordo di cooperazione del 1980 ed è stato fin qui ratificato da 20 Stati membri dell'UE – intende contribuire al consolidamento del partenariato globale tra l'Unione europea e Singapore, promuovendo la cooperazione politica e settoriale e le azioni congiunte su questioni di reciproco interesse, anche in relazione alle complesse e crescenti sfide regionali e mondiali.
  L'Intesa si compone di 52 articoli, organizzati in nove Titoli. Più nel dettaglio, il Titolo I – relativo alla natura dell'Accordo e all'ambito di applicazione – riconosce quali elementi essenziali dell'intesa il rispetto dello Stato di diritto, dei princìpi democratici e dei diritti umani, nonché i valori comuni enunciati nella Carta delle Nazioni Unite, la promozione dello sviluppo sostenibile e l'impegno a cooperare per affrontare le sfide poste dai cambiamenti climatici e dalla globalizzazione.
  Il Titolo II, oltre a ribadire l'impegno a promuovere la cooperazione nelle organizzazioni regionali e internazionali – con particolare riferimento all'Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico-ASEAN e all'Organizzazione mondiale del commercio – reca disposizioni volte ad incoraggiare la cooperazione tra istituti di ricerca, università, organizzazioni non governative e media, coerentemente con l'obiettivo di assicurare adeguato spazio al dialogo con la società civile.
  Il Titolo III, recante norme sulla cooperazione in materia di giustizia, sicurezza e sviluppo a livello internazionale, prevede, tra le altre cose, lo scambio di informazioni, la condivisione di migliori prassi e sforzi comuni per favorire la conclusione di una Convenzione globale contro il terrorismo internazionale, che completi gli strumenti attuali delle Nazioni unite.
  Il Titolo IV dedicato alla cooperazione in materia di scambi e di investimenti disciplina:

   lo scambio di informazioni e la collaborazione su questioni sanitarie e fitosanitarie;

   la promozione dell'impiego di norme internazionali e la collaborazione su questioni inerenti agli ostacoli tecnici agli scambi, nel quadro dell'Accordo dell'Organizzazione mondiale del commercio;

   la collaborazione in materia doganale, volta a obiettivi di semplificazione, trasparenza, convergenza e sicurezza del commercio;

   il dialogo per rafforzare la cooperazione in materia di investimenti, con il fine di promuovere un contesto stabile, trasparente, aperto e non discriminatorio per gli investimenti;

   l'introduzione e l'applicazione di regole per favorire la concorrenza, la trasparenza e la certezza del diritto;

   il dialogo volto allo scambio di informazioni e alla promozione dell'accesso ai rispettivi mercati nel settore dei servizi;

Pag. 132

   la collaborazione finalizzata a promuovere e proteggere il rispetto dei diritti di proprietà intellettuale, anche grazie a un'efficace vigilanza doganale.

  Il Titolo V detta disposizioni in tema di giustizia, libertà e sicurezza, riservando una particolare attenzione alla promozione dello Stato di diritto e al rafforzamento delle istituzioni, anche attraverso reciproci scambi di informazioni sui sistemi giuridici e sulla legislazione. In virtù dell'importanza legata alla gestione congiunta dei flussi migratori, le Parti si impegnano anche a promuovere il dialogo sulle politiche in materia di migrazione, compresi la migrazione legale e irregolare, il traffico e la tratta di esseri umani.
  Il Titolo VI definisce, in primo luogo, gli ambiti di cooperazione economica, con specifiche disposizioni in materia di servizi finanziari e contrasto alle pratiche fiscali riconosciute dannose. In materia di politica industriale, attenzione prioritaria viene riservata dalle Parti all'obiettivo di migliorare la competitività delle piccole e medie imprese, promuoverne la responsabilità sociale e le pratiche commerciali responsabili. Inoltre, vengono individuati i meccanismi per coordinare le rispettive politiche in materia di tecnologie dell'informazione e della comunicazione, ma anche nell'ambito delle scienze, della tecnologia e dell'innovazione, dell'istruzione e della cultura, tra cui: 1) la realizzazione di iniziative comuni; 2) lo scambio di informazioni e competenze tecniche; 3) la cooperazione tra i rispettivi istituti di istruzione, anche mediante i programmi per agevolare la mobilità degli studenti e dei ricercatori, come il programma «Erasmus mundus».
  Il Titolo VII impegna le Parti a mettere a disposizione i mezzi necessari al conseguimento degli obiettivi di cooperazione, compatibilmente con le rispettive risorse, nonché ad instaurare un dialogo regolare sulle rispettive politiche di aiuto allo sviluppo.
  Il Titolo VIII istituisce un Comitato misto, che si riunisce di norma una volta ogni due anni, con il compito di assicurare il buon funzionamento e la corretta applicazione dell'Accordo, formulando, se del caso, apposite raccomandazioni,
  Il Titolo IX, infine, contiene una clausola evolutiva per l'eventuale intensificazione delle forme di cooperazione e ribadisce la piena facoltà degli Stati membri dell'Unione europea di avviare attività di cooperazione bilaterale con la Repubblica di Singapore. Particolare rilievo assume la disposizione che prevede, in caso di violazione degli elementi essenziali dell'Accordo, la possibilità di una sospensione degli obblighi in esso previsti.
  Per quanto concerne i tempi di entrata in vigore e durata, si prevede che l'Accordo, concluso per un periodo di cinque anni e automaticamente prorogabile per periodi successivi di un anno (a meno che una delle Parti non notifichi con preavviso di sei mesi l'intenzione di non prorogarlo), entri in vigore il primo giorno del mese successivo alla data in cui le Parti si siano reciprocamente notificate l'avvenuto completamento delle procedure giuridiche necessarie a tal fine.
  Passando al disegno di legge di ratifica, evidenzia che esso si compone di quattro articoli; in particolare, gli articoli 1 e 2 prevedono l'autorizzazione alla ratifica e l'ordine di esecuzione. L'articolo 3 reca la clausola di invarianza finanziaria, che dispone che dall'attuazione della legge non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica e che le amministrazioni interessate provvedono agli adempimenti previsti dalla stessa con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. L'articolo 4 stabilisce l'entrata in vigore della legge nel giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
  In conclusione, propone alla Commissione di esprimere un parere favorevole sul provvedimento in esame. (vedi allegato 3).

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole elaborata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

Pag. 133

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE.

  La seduta comincia alle 14.50.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che il gruppo di FDI ha chiesto che la pubblicità dei lavori sia assicurata anche attraverso il sistema di ripresa audiovideo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

Modifica del comma 83-bis dell'articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, in materia di esonero dall'insegnamento per i docenti che svolgono funzioni vicarie nelle istituzioni scolastiche affidate in reggenza.
C. 1086 Miele.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Giovanna MIELE (LEGA), relatrice, riferisce che la proposta di legge, di cui la Commissione avvia oggi l'esame in sede referente, reca disposizioni in materia di esonero dall'insegnamento per i docenti che svolgono funzioni vicarie nelle istituzioni scolastiche affidate in reggenza.
  In particolare, all'articolo 1, viene sostituito l'articolo 1, comma 83-bis, della legge n. 107 del 2015 (c.d. «Buona scuola»), prevedendo che dall'anno scolastico 2023/2024, in aggiunta a quanto previsto a legislazione vigente e a quanto stabilito dalla contrattazione collettiva, i dirigenti delle istituzioni scolastiche affidate in reggenza possano chiedere all'ufficio scolastico regionale competente, nel limite massimo di uno nel caso di esonero e di due nel caso di semi esonero, per i docenti individuati ai sensi del comma 83 del medesimo articolo 1 della legge n. 107 del 2015, e dell'articolo 25, comma 5, del decreto legislativo n. 165 del 2001, l'esonero o il semi esonero dall'insegnamento per attività di collaborazione nello svolgimento delle funzioni amministrative, organizzative e didattiche. Si tratta in particolare dei vicari del dirigente scolastico, ovvero dei docenti che assicurano le funzioni amministrative e organizzative nelle sedi affidate in reggenza.
  L'articolo 2, ai fini dell'attuazione di quanto previsto all'articolo 1, autorizza la spesa nel limite di 15 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023, mediante corrispondente riduzione delle risorse iscritte nel fondo per il miglioramento dell'offerta formativa.
  Al riguardo ricorda che il Fondo per il miglioramento dell'offerta formativa è stato introdotto, a decorrere dall'anno scolastico 2018/2019, dall'articolo 40 del Contratto collettivo nazionale di lavoro relativo al personale del comparto istruzione e ricerca – Triennio 2016-2018, con l'obiettivo di remunerare il personale per una serie di attività, fra le quali le finalità già previste per il Fondo per l'Istituzione scolastica (ai sensi dell'articolo 88 del CCNL 29 novembre 2007); le ore eccedenti del personale insegnante di educazione fisica svolte nell'avviamento alla pratica sportiva; le funzioni strumentali al piano dell'offerta formativa; gli incarichi specifici del personale ATA; le misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione scolastica; i compensi ore eccedenti per la sostituzione dei colleghi assenti; la valorizzazione dei docenti.
  Evidenzia come la proposta di legge sia volta a mitigare, almeno in parte, gli effetti della reggenza – giudicati negativi sul piano della funzionalità organizzativa soprattutto nelle isole, nelle aree interne e nei territori montani – consentendo l'esonero e il semi-esonero ai docenti adibiti a supporto del dirigente scolastico che in determinate circostanze è chiamato a svolgere le funzioni di reggente contemporaneamente in più scuole.
  In conclusione, sottolinea l'importanza che anche le istituzioni nazionali, Governo e Parlamento, lancino un segnale di sostegno alle istituzioni scolastiche, sempre più in difficoltà nella situazione attualePag. 134 di crescente denatalità e di spopolamento delle aree interne.

  Federico MOLLICONE, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.55.