CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 settembre 2023
161.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
Pag. 17

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Emanuele Prisco.

  La seduta comincia alle 13.10.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022.
C. 1343, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.
C. 1344, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2023.
(Relazioni alla V Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che, come specificato anche nelle convocazioni, secondo quanto stabilito dalla Giunta per il Regolamento, i deputati possono partecipare all'odierna seduta in sede consultiva in videoconferenza, in quanto nella seduta odierna non sono previste votazioni sul provvedimento. Avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata ad esaminare congiuntamente il disegno di legge recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022» ed il disegno di legge recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8).
  Per quanto riguarda le modalità di esame, ricorda che dopo l'esame preliminare la Commissione procede all'esame delle proposte emendative presentate nonché a quello delle relazioni predisposte dal relatore con riferimento a ciascun disegno di legge, iniziando dal disegno di legge di approvazione del rendiconto e passando successivamente al disegno di legge di assestamento.
  Per quanto concerne il regime di ammissibilità delle proposte emendative, ricorda che il disegno di legge di approvazione del rendiconto è sostanzialmente inemendabile, nel senso che sono ammissibili soltanto le proposte emendative volte ad introdurre nel medesimo disegno di legge modifiche di carattere meramente tecnico o formale.
  Per quanto riguarda invece il disegno di legge di assestamento, ricorda innanzitutto che, ai fini dell'ammissibilità, le proposte emendative devono essere riferite alle unità di voto parlamentare (tipologia di entrata o programma di spesa) e possono avere ad oggetto tanto le previsioni di competenza quanto quelle di cassa, ma non l'ammontare dei residui iscritti nelle predette unità di voto, in quanto esso deriva da meri accertamenti contabili. Gli emendamenti riferiti alle previsioni di entrata sono ammissibili soltanto se fondati su valutazioni tecnico-finanziarie adeguatamente documentate, tali da comprovare la necessità di modificare le previsioni di entrata di competenza e/o di cassa. In ogni caso le proposte emendative non possono comportare un peggioramento dei saldi di finanza pubblica e pertanto, ove risultino onerose, devono essere compensate mediante l'utilizzo di risorse iscritte in altre unità di voto parlamentare, anche se facenti parte di altra missione o di altro stato di previsione. È considerata emendabile l'intera dotazione dei programmi di spesa, ivi compresa quindi l'eventuale quota potenzialmente riferibile agli oneri inderogabili in mancanza di puntuali indicazioni nel testo del disegno di legge di assestamento circa l'ammontare dei predetti oneri in relazione a ciascun programma di spesa. È comunque esclusa Pag. 18la possibilità di compensare l'incremento di stanziamenti di spesa di parte corrente mediante riduzione di stanziamenti di spesa di conto capitale.
  Per quanto riguarda gli stanziamenti di cassa deve tenersi conto di un ulteriore criterio di ammissibilità. In particolare, essi sono emendabili a condizione che, nel caso di emendamenti volti ad incrementare l'autorizzazione di cassa, lo stanziamento derivante dall'emendamento non superi la cosiddetta «massa spendibile», costituita dalla somma dello stanziamento di competenza e dei relativi residui passivi.
  Per quanto concerne il regime di presentazione degli emendamenti riferiti al disegno di legge di assestamento, ricorda che, in sede consultiva, possono essere presentati emendamenti riferiti alle rispettive parti di competenza di ciascuna Commissione con compensazioni a valere sulle medesime parti di competenza ovvero su parti di competenza di altre Commissioni, nonché emendamenti migliorativi dei saldi – e in quanto tali privi di compensazione finanziaria – riferiti alle predette parti di competenza. Tutte le citate tipologie di emendamenti possono essere altresì presentate anche direttamente presso la Commissione bilancio. Gli emendamenti approvati durante l'esame in sede consultiva sono trasmessi alla Commissione bilancio come emendamenti di iniziativa della Commissione che li ha approvati; ai fini di un successivo esame, quelli respinti devono essere presentati nuovamente in Commissione bilancio, anche al solo fine di permetterne la successiva ripresentazione in Assemblea. Sia gli emendamenti approvati, sia quelli respinti in sede consultiva e ripresentati in Commissione bilancio, sia quelli presentati per la prima volta presso la V Commissione sono da quest'ultima esaminati in sede referente. Solo gli emendamenti approvati dalla Commissione bilancio entrano a far parte del testo elaborato in sede referente ai fini dell'esame in Assemblea.
  L'esame in sede consultiva si conclude con l'approvazione di una relazione per ciascun disegno di legge. Nel caso del disegno di legge di assestamento, l'esame può anche concludersi con l'approvazione di una relazione per ciascuno stato di previsione di competenza della Commissione. Possono essere presentate relazioni di minoranza. Le relazioni approvate, unitamente alle eventuali relazioni di minoranza e alle proposte emendative approvate, sono trasmesse alla Commissione bilancio.
  In ragione dell'organizzazione dei lavori sui provvedimenti definita da parte della Commissione Bilancio, che sta esaminando i provvedimenti in sede referente, avverte quindi che l'esame in sede consultiva dovrà concludersi entro il primo pomeriggio di oggi.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore, fa presente che la Commissione è chiamata, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, ad esaminare congiuntamente, in sede consultiva, il disegno di legge C. 1343, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022», e il disegno di legge C. 1344, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023», già approvati dal Senato. Precisa che, in relazione a tali disegni di legge rilevano, per gli ambiti di competenza della Commissione Affari costituzionali, alcune parti della Tabella n. 2, recante lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, e la Tabella n. 8, recante lo stato di previsione del Ministero dell'interno. Con riferimento al contenuto del disegno di legge C. 1343, recante il Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022, fa presente che tale provvedimento, la cui iniziativa è riservata al Governo ai sensi dell'articolo 81, quarto comma, della Costituzione, espone le risultanze contabili della gestione amministrativa delle risorse di pertinenza statale. Sul citato disegno di legge le Camere sono pertanto chiamate a esprimere una valutazione complessiva, positiva o negativa, senza poter modificare il contenuto dell'atto.
  Per quanto riguarda le competenze della Commissione Affari costituzionali, rileva come lo stato di previsione del Ministero dell'interno contenuto nella legge di bilancio 2022 esponesse previsioni iniziali di Pag. 19spesa in conto competenza pari a 30.873,9 milioni di euro e di cassa pari a 31.303,9 milioni di euro (i dati riportati sono al lordo del rimborso delle passività finanziarie). Per effetto delle variazioni intervenute nel corso della gestione, gli stanziamenti definitivi di competenza relativi al medesimo Ministero ammontano a complessivi 36.167,5 milioni di euro, con una variazione in aumento del 17,2 per cento circa rispetto alle previsioni iniziali (+5,3 miliardi). Al netto del rimborso delle passività finanziarie, pari a 19,3 milioni di euro, le spese finali in conto competenza del Ministero ammontano nel 2022 a circa 36.148 milioni di euro, importo di poco inferiore alle spese finali registrate nel rendiconto 2021, pari a circa 37 miliardi di euro (-2,5 per cento). La maggior parte degli stanziamenti per l'esercizio 2022, pari all'82,8 per cento delle spese finali, è rivolta alle spese correnti con 29,9 miliardi (nel 2021 erano l'84 per cento con spese correnti pari a 31,1, miliardi di euro). Parallelamente, la restante percentuale del 17,2, pari a circa 6,3 miliardi di euro è stata destinata alla spesa in conto capitale, che nel biennio 2021-2022 registra una crescita nell'analisi degli stanziamenti definitivi del dicastero.
  Segnala che la richiamata variazione in aumento degli stanziamenti rispetto alle previsioni iniziali, come evidenziato dalla Corte dei conti nella Relazione annuale sul Rendiconto generale dello Stato, è riconducibile a esigenze gestionali sopravvenute e legate in prevalenza ad alcuni fenomeni quali, in particolare: l'emergenza derivante dal conflitto russo-ucraino; la crisi energetica e inflazionistica con il conseguente impatto sul territorio; la gestione dei flussi migratori e le emergenze sul territorio derivanti da diversi eventi calamitosi di particolare gravità verificatisi in corso di esercizio. Fa inoltre presente che nel corso del 2022, l'incremento degli stanziamenti ha riguardato tutte le missioni, ad eccezione della missione strumentale 32 Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche (passata da 221 a 206 milioni di euro). In termini percentuali gli aumenti principali in corso d'anno hanno riguardato la missione 3 Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali (+21,2 per cento), la missione 2 Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio (+31,8 per cento) e la missione 8 Soccorso civile (+16,7 per cento).
  Evidenzia quindi che l'incidenza percentuale delle risorse del Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato nel 2022 è pari al 4,1 per cento, in lieve diminuzione rispetto all'andamento degli anni immediatamente precedenti (4,3 nel 2021 e nel 2020). Quanto all'evoluzione della spesa finale del Ministero dell'interno (cioè la spesa complessiva al netto del rimborso delle passività finanziarie) nel triennio 2020-2022 e la sua incidenza rispetto al totale delle spese finali iscritte a bilancio statale, si segnala nel 2022 una lieve diminuzione degli stanziamenti definitivi finali di competenza rispetto al precedente esercizio 2021 (-916 milioni di euro, pari al 2,5 per cento). Si registra una analoga diminuzione degli impegni (pari a -895 milioni di euro).
  Per ciò che concerne la gestione, fa presente che nel 2022 il 96 per cento degli stanziamenti definitivi finali di competenza (pari a 34.713,3 milioni di euro) risulta impegnato al termine dell'esercizio finanziario. I pagamenti eseguiti in totale (correnti e in conto capitale) nel 2022 sono stati pari a 32.044,8 milioni di euro; si tratta della somma dei pagamenti effettuati in base agli stanziamenti di competenza (28.632,4 milioni) e dei pagamenti effettuati per smaltimento residui (3.412,4 milioni). I pagamenti di parte corrente coprono oltre il 92 per cento delle somme impegnate, analogamente ai valori percentuali del 2021, mentre quelli afferenti alla parte in conto capitale scendono dal 42 al 38 per cento, con un conseguente incremento dei residui finali passivi. Segnala che, sotto questo profilo, la Corte dei conti, nella relazione sul rendiconto generale dello Stato, evidenzia che, in termini generali, i risultati della gestione di competenza 2022 risultano in linea con il 2021: la percentuale delle risorse impegnate sulla parte corrente del bilancio si mantiene alta ed in crescita di un punto percentuale rispetto al 2021 (dal 95 al 96,1 per cento), mentre crescono gli Pag. 20impegni nelle spese in conto capitale. Anche il totale dei pagamenti, destinato per la maggior parte a misure di sostegno degli enti locali, risulta sostanzialmente allineato rispetto al precedente esercizio.
  L'analisi delle risultanze contabili della gestione, come evidenziato dalla Corte dei conti, mostra invece qualche criticità in relazione alla formazione dei residui passivi. Se nelle previsioni al 1° gennaio 2022 tali residui erano pari a 8.516,1 milioni di euro, al 31 dicembre 2022 essi ammontano a 10.355,6 milioni, in aumento rispetto all'esercizio 2021 del 23 per cento. Complessivamente, la quota dei residui finali passa dal 23 al 28,6 per cento degli stanziamenti definitivi. In proposito, la Corte dei conti ha evidenziato come la generazione dei residui passivi abbia sostanzialmente interessato la parte di spesa in conto capitale afferente l'area della finanza di trasferimento verso gli enti locali, in cui si è registrata una dinamica dei pagamenti rallentata, dovuta in parte alla complessità delle procedure di erogazione dei fondi, in parte alle criticità organizzative del comparto degli enti locali.
  Passando all'analisi per missioni e programmi, rileva come l'attività del Ministero dell'interno risulti articolata su sei missioni, tutte condivise con altri Ministeri: Missione 2 «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di Governo e dello Stato sul territorio»; Missione 3 «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali»; Missione 7 «Ordine pubblico e sicurezza»; Missione 8 «Soccorso civile»; Missione 27 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti»; Missione 32 «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche». Aggiunge che le quattro missioni istituzionali (la numero 3 «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali»; la numero 7 «Ordine pubblico e sicurezza»; la numero 8 «Soccorso civile»; la numero 27 «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti») coprono gli stanziamenti annuali di competenza del Ministero per circa il 97 per cento. I programmi complessivamente sono 12, come riorganizzati a seguito della ristrutturazione del bilancio.
  Evidenzia in particolare che sulla Missione «Relazioni finanziarie con le autonomie territoriali» insiste la gran parte degli stanziamenti di competenza del Ministero, pari nel 2022 a circa il 55,4 per cento dello stanziamento definitivo (nel 2021 ne rappresentava circa il 58 per cento e nel 2020 il 60 per cento: in entrambi gli anni precedenti sullo stanziamento incidevano interventi finanziari riconducibili all'impatto del COVID-19). Si registra dunque una lieve contrazione degli stanziamenti definitivi. Le risorse maggiori (97 per cento) sono attribuite al programma 10 che gestisce i trasferimenti erariali agli enti locali (la cui consistenza è pari a 19.597,8 milioni di euro, in lieve diminuzione rispetto al 2021 (pari a 21.302,7 milioni di euro). Va segnalato inoltre l'aumento degli stanziamenti relativi al programma 8, sulla gestione dei segretari comunali e provinciali, che ha fatto registrare a consuntivo 40,4 milioni di euro, in aumento del 10 per cento rispetto al precedente esercizio. In merito, la Corte dei conti evidenzia che l'attività di gestione, in linea con le priorità politiche e gli obiettivi declinati nella nota integrativa al bilancio 2022, si è, da un lato, concretizzata nella realizzazione di attività di formazione a favore del personale degli enti locali e nel completamento delle procedure di reclutamento dei segretari comunali (in tale ottica sono stati assunti 419 segretari comunali e garantito un turn over del 120 per cento; dall'altro lato, l'attività si è concentrata nella quantificazione, elaborazione, assegnazione e pagamento dei trasferimenti erariali e delle risorse finanziarie agli enti locali, principalmente comuni, province e città metropolitane).
  Segnala quindi che la seconda missione per consistenza finanziaria è la Missione Ordine pubblico e sicurezza, intestata al Ministero dell'interno, al Ministero dell'economia e delle finanze e a quello delle infrastrutture e dei trasporti. Al Ministero dell'interno è assegnato circa il 70,5 per cento della missione (in diminuzione rispetto al 71,6 del 2021), mentre gli altri due Ministeri sono titolari rispettivamente del 22,3 e del 7,2 per cento delle risorse (nel 2021 del 21,4 e del 7 per cento). In particolare,Pag. 21 ai tre programmi intestati al Ministero dell'interno sono state destinate risorse per circa 9,5 miliardi di euro, che rappresentano il 26,2 per cento degli stanziamenti definitivi del Dicastero, in aumento rispetto all'esercizio 2021 dell'1,8 per cento (9,3 miliardi pari al 25,2 per cento della spesa del Ministero). Nel corso dell'esercizio 2022, gli stanziamenti iniziali sono aumentati di circa il 10 per cento (da 8,6 a 9,5 miliardi). Rispetto ai risultati della gestione finanziaria, la Corte dei conti ha sottolineato che la missione mostra una buona capacità di impegno e di pagamento in misura pari al 90,9 e 97 per cento (rispetto al 89,2 e al 96,9 del 2021). La Corte dei conti ha inoltre osservato che nel 2022 l'attività del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, cui la missione afferisce, si è dovuta misurare, da un lato, con una realtà che ancora subiva gli effetti della pandemia, dall'altro con molteplici fattori di instabilità e minaccia, quali la gestione di flussi migratori in costante crescita e l'emergenza scaturente dalla crisi ucraina. Si segnala, peraltro, che l'entrata in vigore del regolamento (UE) 1896/2019 relativo alla «nuova» Agenzia europea della guardia di frontiera e costiera (FRONTEX) ha richiesto un rilevante impegno da parte del Dipartimento, chiamato a coordinare attraverso la competente Direzione Centrale dell'immigrazione e della polizia delle Frontiere, le attività necessarie, sul piano organizzativo e operativo, per adempiere agli obblighi imposti al nostro Paese e agli altri Stati membri UE dalle nuove disposizioni.
  Fa presente che il 9,3 per cento della spesa finale del Ministero riguarda la Missione Soccorso civile, la cui gestione è condivisa con il Ministero dell'economia e delle finanze. In particolare, ai due programmi di competenza del Ministero dell'interno sono destinati stanziamenti finali pari a circa 3,6 miliardi di euro (+16,7 per cento rispetto agli stanziamenti iniziali), che rappresentano il 43,2 per cento delle risorse complessive della Missione (+11 per cento rispetto al 2021). Il potenziamento delle risorse destinate alla Missione, per la parte gestita dal Ministero dell'interno è servito in particolare ad affrontare gli interventi scaturenti dagli effetti del conflitto ucraino, oltre che dalle gravi situazioni di emergenza sul territorio che si sono registrate nel 2022.
  Segnala quindi che la Missione Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti, a cui è riconducibile la maggior parte della spesa per il sistema di accoglienza dei migranti, è condivisa con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali e il Ministero dell'economia e delle finanze: nel 2022 il programma intestato al Ministero dell'interno, con 2.124,7 milioni di euro, assorbe circa il 63,6 per cento delle risorse dell'intera missione (era il 60 per cento nel 2021 e il 57,7 nel 2020). Rispetto agli stanziamenti iniziali della Missione si registra in corso di esercizio un aumento del 10,8 per cento, passando da 1,92 a 2,12 miliardi di euro. Sotto il profilo della gestione la Corte dei conti denota un lieve miglioramento del rapporto fra stanziato e impegnato, dal 77,7 del 2021 all'80,3 per cento del 2022 (in calo, tuttavia, rispetto al 90,1 per cento del 2020); i pagamenti di competenza aumentano al 66 per cento degli impegni (erano il 63,5 nel 2021). Nonostante i maggiori impegni, si registra un incremento dei residui propri che aumentano del 12,44 per cento nel 2022. Per quanto riguarda i risultati, si evidenzia come nel 2022 l'attività sia stata influenzata dall'incremento dei flussi migratori, con 105.131 unità in ingresso sul territorio nazionale nel 2022. Unitamente all'aumento della pressione migratoria nel 2022 il Dipartimento per le libertà civili e l'immigrazione si è trovato a gestire anche l'emergenza dei profughi ucraini ed ha garantito la loro accoglienza, in stretta sinergia con il Dipartimento della protezione civile. In conformità alle linee programmatiche, nel 2022 è stata ampliata la rete SAI per fronteggiare l'incremento dei flussi migratori sia con riferimento alla categoria dei progetti ordinari, quanto a quella dei minori stranieri non accompagnati (MSNA) e del disagio mentale e disagio sociale. È stato, inoltre, realizzato un applicativo informatico, denominato Sistema di Monitoraggio dell'Accoglienza, finalizzato ad agevolare, standardizzare, intensificare l'attivitàPag. 22 di controllo svolta dalle Prefetture UTG e consentire la verifica efficace della conformità della gestione dei centri alle previsioni normative e contrattuali.
  Per quanto riguarda le competenze della Commissione Affari costituzionali assumono rilevanza anche ulteriori stanziamenti previsti in specifici capitoli di spesa nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (tabella 2).
  Segnala in primo luogo la Missione «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei ministri», il cui obiettivo consiste nel trasferimento di risorse per il funzionamento degli organi costituzionali e a rilevanza costituzionale. In tale ambito, per quanto concerne il programma 17.1, relativo agli organi costituzionali, non si registrano variazioni in corso di esercizio, per cui gli stanziamenti definitivi, pari a quelli iniziali, ammontano a 1.745,6 milioni di euro. In relazione ai trasferimenti per il funzionamento della Presidenza del Consiglio dei ministri anche per le celebrazioni ed eventi a carattere nazionale, nonché gli interventi in materia di salvaguardia dei territori montani, oggetto del programma 17.2, gli stanziamenti definitivi risultano pari a 1.630,9 milioni di euro, in aumento rispetto agli stanziamenti iniziali (pari a circa 1.186, 8 milioni di euro) per effetto di variazioni intervenute in corso di esercizio.
  Segnala inoltre che gli stanziamenti destinati alla Presidenza del Consiglio dei ministri non si limitano alle risorse previste nell'ambito del programma 17.2, ma sono ripartiti nell'ambito dello stato di previsione del MEF in ulteriori programmi di spesa in ragione delle diverse missioni perseguite con gli stanziamenti.
  Tra gli interventi riconducibili agli ambiti di interesse della Commissione Affari costituzionali, si segnalano i trasferimenti destinati alla Missione 6 «Soccorso civile». In particolare, nell'ambito del programma 6.2, «Protezione civile» le risorse definitive assegnate nel 2022 per le spese obbligatorie e per il funzionamento del Dipartimento della protezione civile (cap. 2179) sono pari a 84,5 milioni di euro, senza scostamenti rispetto alle previsioni iniziali ed in aumento rispetto ai dati del rendiconto 2021 (79,5 milioni di euro).
  Nell'ambito della Missione «Diritti sociali, politiche sociali e famiglia», al programma 14.1, «Protezione sociale per particolari categorie», si collocano due azioni di interesse:

   Promozione e garanzia delle pari opportunità, rappresentata dal capitolo 2108, relativo alle somme da corrispondere alla Presidenza del Consiglio dei ministri per le politiche delle pari opportunità (cosiddetto «Fondo pari opportunità»), che è dotato a consuntivo 2022 di 85,4 milioni di euro, con una differenza in negativo di 8 milioni rispetto agli stanziamenti della legge di bilancio. Rispetto ai dati 2021 (66,9 milioni di euro), si rileva invece un incremento delle risorse per complessivi 5,2 milioni;

   Tutela delle minoranze linguistiche storiche, nel cui ambito si collocano i capitoli 5210 e 5211; in particolare, al riguardo le previsioni definitive per il Fondo nazionale per la tutela delle minoranze linguistiche risultano nel 2022 pari a 1,9 milioni di euro, in aumento rispetto all'esercizio precedente (1,4 milioni).

  Nell'ambito della Missione «Servizi istituzionali e generali delle amministrazioni pubbliche», al programma 22.3 «Servizi generali delle strutture pubbliche preposte ad attività formative e ad altre attività trasversali per le pubbliche amministrazioni», si segnala il capitolo 5217, relativo alle somme da assegnare alla Scuola nazionale dell'amministrazione (SNA), che è dotato di 14,7 milioni di euro a consuntivo 2022, con un aumento in corso di esercizio di circa 1,2 milioni di euro ed in aumento rispetto ai dati del consuntivo 2021 (13,6 milioni).
  Con riferimento alle competenze della Commissione Affari costituzionali possono assumere rilevanza anche ulteriori stanziamenti contenuti in specifici capitoli di spesa dello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  In particolare, nell'ambito della Missione «Ordine pubblico e sicurezza», programmaPag. 23 5.2 «Sicurezza democratica», il capitolo 1670 è relativo alle spese di organizzazione e funzionamento del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica, ed è dotato a consuntivo 2022 di 984 milioni di euro (erano 918 nel 2021, 817 nel 2020 e 760,3 nel 2019), con una variazione positiva in corso di esercizio di circa 110 milioni di euro. A ciò si aggiunge la somma da assegnare all'Agenzia per la cybersicurezza nazionale, pari a consuntivo a 41,7 milioni di euro.
  Richiama inoltre i seguenti stanziamenti: il capitolo 2116, relativo alle somme da corrispondere all'Autorità nazionale anticorruzione e per la valutazione e la trasparenza delle amministrazioni pubbliche (ANAC), che a consuntivo 2022 espone una dotazione pari a 9,5 milioni di euro, in sensibile aumento rispetto alle previsioni iniziali (pari a 6,3 milioni) e rispetto all'esercizio 2021 (5,26 milioni); il capitolo 1680, relativo alle spese per l'Istituto nazionale di statistica, che reca una dotazione finale pari 213,9 milioni in diminuzione rispetto al consuntivo 2021 (236,9 milioni); il capitolo 2160, relativo ai trasferimenti alla Corte dei conti, che espone a consuntivo 333,7 milioni di euro, in lieve aumento rispetto all'esercizio 2021 (331,5 milioni di euro); il capitolo 1707, relativo alle spese per l'azione relativa all'Agenzia per l'Italia digitale, che espone a consuntivo stanziamenti pari a circa 15,6 milioni di euro, senza variazioni in corso di esercizio e rispetto al 2021.
  Per quanto concerne il contenuto del disegno di legge C. 1344, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2022, fa presente che esso è volto a correggere, a metà esercizio, le previsioni già contenute nella legge di bilancio. Le variazioni proposte alle previsioni di competenza sono correlate alle effettive esigenze di gestione e tengono conto della situazione della finanza pubblica; l'adeguamento delle autorizzazioni di cassa consegue invece all'accertata effettiva consistenza dei residui, nonché alla valutazione delle concrete capacità operative dell'Amministrazione. Per quanto riguarda i residui, le modifiche introdotte trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti alla data del 1° gennaio 2023 con quelli effettivamente risultanti dal rendiconto del 2022.
  Fa quindi presente che in questa sede darà conto dei dati relativi a stanziamenti del disegno di legge di assestamento, che si riferiscono ad ambiti materiali di competenza della Commissione: la Tabella n. 8, relativa allo stato di previsione del Ministero dell'interno, e talune parti della Tabella n. 2, che reca lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Segnala quindi che lo stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2023, approvato con la legge 29 dicembre 2022, n. 197, reca previsioni di competenza per complessivi 30.928,9 milioni di euro, di cui: 25.723,2 milioni per la parte corrente; 5.185,3 milioni per la parte in conto capitale e 20,4 milioni per il rimborso del debito pubblico.
  Le previsioni relative alle autorizzazioni di cassa ammontano complessivamente a circa 31.508,2 milioni di euro, di cui: 26.042,4 milioni di parte corrente; 5.445,3 milioni in conto capitale e 20,4 milioni per il rimborso del debito pubblico. La consistenza dei residui presunti al 1° gennaio 2023 è valutata, nella legge di bilancio, in circa 947,9 milioni di euro, di cui: 428,7 milioni di euro di parte corrente, 497,4 milioni in conto capitale e 21,8 milioni per il rimborso passività finanziarie.
  Evidenzia quindi che tali previsioni iniziali subiscono variazioni nel corso dell'esercizio sia per l'incidenza di atti amministrativi intervenuti nel periodo gennaio-maggio 2023, che hanno già prodotto i loro effetti sulle poste di bilancio, sia in conseguenza delle variazioni proposte con il disegno di legge di assestamento in esame. Le variazioni già introdotte in bilancio per atto amministrativo, e pertanto non soggette ad approvazione parlamentare, hanno determinato complessivamente un aumento di circa 793,7 milioni di euro delle previsioni di competenza e un aumento di 793,7 milioni di euro delle dotazioni di cassa.
  Ricorda che le variazioni disposte in bilancio con atto amministrativo nel periodo gennaio-maggio derivano dall'applicazionePag. 24 di provvedimenti legislativi intervenuti successivamente all'approvazione del bilancio (per effetto dei quali il Ministro dell'economia è autorizzato ad apportare, con proprio decreto, le conseguenti variazioni), oppure dall'applicazione di procedure previste dalla normativa contabile.
  Segnala dunque che il disegno di legge di assestamento propone, per lo stato di previsione del Ministero dell'interno, un incremento di 179,7 milioni di euro delle previsioni di competenza e di 179,7 milioni di euro delle autorizzazioni di cassa. Nella nota illustrativa alla tabella di assestamento, si evidenzia come le variazioni alla competenza siano connesse alle esigenze emerse dall'effettivo svolgimento della gestione, tenuto altresì conto della situazione della finanza pubblica, mentre le modifiche alle autorizzazioni di cassa sono dovute alla necessità di assestare le autorizzazioni stesse in relazione sia alla nuova consistenza dei residui, sia alle variazioni proposte per la competenza. Per quanto riguarda la competenza, per effetto sia delle variazioni intervenute con atto amministrativo, sia di quelle proposte con il disegno di legge in esame, le previsioni assestate per il bilancio 2023 del Ministero dell'interno risultano pari a 31.902,3 milioni di euro, di cui 26.672,8 milioni di parte corrente, 5.209,1 milioni in conto capitale e 20,4 milioni di rimborso passività (per competenza, +973,4 milioni rispetto alle previsioni iniziali, pari a circa il 3 per cento dello stanziamento complessivo del Ministero). Le dotazioni di cassa assestate ammontano a 32.481,5 milioni di euro, ripartiti fra parte corrente e conto capitale in ragione, rispettivamente, di 26.885,1 milioni e 5.576,1 milioni di euro, nonché di 20,4 milioni di rimborso passività (+973,4 milioni di euro rispetto alle previsioni iniziali, pari al 3 per cento). Inoltre, con il disegno di legge di assestamento è proposto un aumento dei residui pari complessivamente a 9.407,7 milioni di euro. Le variazioni ai residui trovano motivo nella necessità di adeguare i residui presunti al 1° gennaio a quelli risultanti dal rendiconto del 2022 e tengono conto altresì delle variazioni compensative intervenute nel conto dei residui passivi medesimi in relazione all'applicazione di particolari disposizioni legislative. Le previsioni assestate 2023 risultano pertanto pari a 10.355,6 milioni di euro ripartiti tra parte corrente, conto capitale e rimborso passività in ragione, rispettivamente, di 3.397,5 milioni, 6.936,2 milioni e 21,9 milioni di euro
  Rileva che l'incidenza percentuale delle risorse per il Ministero dell'interno sul bilancio dello Stato risulta pari al 3,6 per cento, a fronte del 3,5 per cento registrato nelle previsioni iniziali del 2023. L'incremento delle dotazioni di competenza proposte con il disegno di legge di assestamento (179,7 milioni di euro) riguarda principalmente la missione «Immigrazione, accoglienza e garanzia dei diritti» che registra un aumento pari a circa 100 milioni di euro e la missione strumentale «Amministrazione generale e supporto alla rappresentanza generale di governo e di Stato sul territorio» per la quale è proposta una variazione in aumento di circa 39 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri ambiti di interesse della Commissione viene, in primo luogo, in evidenza la Missione 17 «Organi costituzionali, a rilevanza costituzionale e Presidenza del Consiglio dei Ministri». Nel quadro di questa missione, rileva la spesa per gli organi costituzionali, oggetto del programma 17.1, sul quale non si registrano variazioni di rilievo rispetto alle previsioni iniziali di competenza della legge di bilancio 2023 (1.750 milioni di euro). Segnala che le previsioni relative alla Presidenza del Consiglio dei ministri sono oggetto del programma 17.2. Al riguardo, il Programma registra variazioni in dipendenza di atti amministrativi già adottati, pari a complessivi 44 milioni di euro. La variazione proposta con il disegno di legge di assestamento relativa al medesimo programma 17.2 è invece pari a circa 168 milioni in conto competenza, di cui 87,5 milioni di euro al fine di adeguare lo stanziamento del capitolo 2780 (somma da corrispondere alla Presidenza del Consiglio relativa a quota parte dell'importo dell'8 per mille) alle scelte espresse dai contribuenti sulle dichiarazioni presentate nell'anno 2020 (redditi 2019) e 81 milioni a Pag. 25valere sul capitolo 2127, relativo alle somme da trasferire alla Presidenza del Consiglio dei ministri destinate al pagamento della spesa dei contenziosi. Pertanto, all'esito delle variazioni complessive, le previsioni assestate per il 2023 relative alla Presidenza del Consiglio risultano pari a 1.543 milioni di euro.
  Per quanto riguarda gli altri stanziamenti di interesse della Commissione allocati nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, che vedono modificate le previsioni iniziali, segnala che: al capitolo 2179 (somme da assegnare al Dipartimento della protezione civile) si propone una variazione in aumento di 5 milioni in conto competenza per far fronte alle esigenze di funzionamento del Dipartimento; al capitolo 2108 (Fondo pari opportunità) si propone una variazione in aumento di 4 milioni in conto competenza per una migliore pertinenza della spesa. Dunque, le previsioni assestate del Fondo per il 2023 si attestano a 90,8 milioni di euro; il capitolo 1670 (somme da destinare alle spese di organizzazione e funzionamento del sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica) ha subito variazioni in conto competenza in virtù di atti amministrativi adottati in corso d'anno per complessivi 60 milioni di euro in conto competenza. Dunque, le previsioni assestate per il 2023 sono pari a 1.040,1 milioni di euro.

  Nazario PAGANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, dichiara concluso l'esame congiunto. Ricorda, infine, che, qualora i gruppi non intendano rinunciare al termine per la presentazione di emendamenti, esso è fissato alle ore 13.30 di oggi. Rinvia quindi il seguito dell'esame alla prevista seduta delle ore 14.30.

  La seduta termina alle 13.15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Emanuele Prisco.

  La seduta comincia alle 14.40.

Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022.
C. 1343, approvato dal Senato.
Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.
C. 1344, approvato dal Senato.
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2023 (limitatamente alle parti di competenza).
Tabella n. 8: Stato di previsione del Ministero dell'interno per l'anno finanziario 2023.
(Relazioni alla V Commissione).
(Seguito esame congiunto e conclusione – Relazioni favorevoli).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei provvedimenti, rinviato nella seduta antimeridiana.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che, ai sensi dell'articolo 119, comma 8, del Regolamento, la Commissione è chiamata a concludere l'esame congiunto del disegno di legge C. 1343, recante il «Rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022» e del disegno di legge C. 1344, recante «Disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023», con particolare riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8). Avverte che non sono stati presentati emendamenti al disegno di legge C. 1344, recante l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.
  Chiede quindi al relatore di formulare le proposte di relazione, iniziando da quella relativa al disegno di legge C. 1343, recante il rendiconto per l'anno finanziario 2022, e passando successivamente a quella relativa al disegno di legge C. 1344, recante disposizioni per l'assestamento per l'anno finanziario 2023.

Pag. 26

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 1343, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022 (vedi allegato 1).

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) preannuncia che il gruppo del Partito democratico si asterrà dalla votazione sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1343, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022.

  Filiberto ZARATTI (AVS) annuncia che anche il suo gruppo si asterrà dalla votazione sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1343.

  Pasqualino PENZA (M5S) fa presente che anche il gruppo del MoVimento 5 Stelle si asterrà dalla votazione sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1343.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dal relatore sul disegno di legge C. 1343, recante il rendiconto generale dell'Amministrazione dello Stato per l'esercizio finanziario 2022, e nomina l'onorevole Paolo Emilio Russo relatore per la I Commissione presso la V Commissione.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE), relatore, formula una proposta di relazione favorevole sul disegno di legge C. 1344 recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023, con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8) (vedi allegato 2).

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) preannuncia il voto contrario del gruppo del Partito democratico sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1344, recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.

  Filiberto ZARATTI (AVS) annuncia che anche il suo gruppo esprimerà un voto contrario sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1344 recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023.

  Carmela AURIEMMA (M5S) annuncia il voto contrario del gruppo del Movimento 5 Stelle sulla proposta di relazione sul disegno di legge C. 1344.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di relazione favorevole formulata dal relatore sul disegno di legge C. 1344 recante disposizioni per l'assestamento del bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2023, con riferimento allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), limitatamente alle parti di competenza, nonché allo stato di previsione del Ministero dell'interno (Tabella 8) e nomina l'onorevole Paolo Emilio Russo relatore per la I Commissione presso la V Commissione.

  La seduta termina alle 14.45.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Mercoledì 6 settembre 2023. — Presidenza del presidente Luca SBARDELLA.

  La seduta comincia alle 14.50.

DL 98/2023: Misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento.
C. 1364 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  Il Comitato inizia l'esame del provvedimento.

  Francesco MICHELOTTI (FDI), relatore, fa presente che il Comitato permanente per i pareri della I Commissione è chiamato a Pag. 27esaminare, in sede consultiva, ai fini dell'espressione del parere alla XI Commissione, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 98 del 2023 recante misure urgenti in materia di tutela dei lavoratori in caso di emergenza climatica e di termini di versamento (C. 1364), già approvato dal Senato. Segnala quindi che il provvedimento è composto da 5 articoli, il primo dei quali reca disposizioni in materia di integrazioni salariali ordinarie per le imprese del settore edile, lapideo e delle escavazioni in caso di eccezionale emergenza climatica. In particolare, il comma 1 dell'articolo 1 – al fine di fronteggiare eccezionali situazioni climatiche, comprese quelle relative a straordinarie ondate di calore, nelle more della definizione di nuove misure emergenziali – dispone che, per le sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa effettuate nel periodo dal 1° luglio 2023 al 31 dicembre 2023 e determinate da eventi oggettivamente non evitabili, non si applicano i limiti di durata previsti dalla normativa generale per i trattamenti ordinari di integrazione salariale (introdotta dall'articolo 12 del decreto legislativo 14 settembre 2015, n. 148), anche se tali trattamenti sono richiesti dalle imprese operanti nel settore edile, lapideo e delle escavazioni. Ricorda che per gli altri settori è già previsto a regime che i suddetti limiti di durata non si applichino in caso di eventi oggettivamente non evitabili. Per i trattamenti derivanti dall'applicazione della suddetta deroga transitoria, si conferma inoltre il principio in base al quale per i trattamenti ordinari di integrazione salariale collegati ad eventi oggettivamente non evitabili non è dovuto il contributo addizionale (contributo previsto, in via generale, a carico dei datori di lavoro ammessi ai trattamenti, ordinari o straordinari, di integrazione salariale). Il comma 2 dell'articolo 1 reca la copertura dei relativi oneri.
  Fa quindi presente che l'articolo 2, comma 1, al fine di fronteggiare eccezionali situazioni climatiche, comprese quelle relative a straordinarie ondate di calore, estende in via transitoria, con riferimento alle sospensioni o riduzioni dell'attività lavorativa effettuate nel periodo dal 29 luglio 2023 al 31 dicembre 2023, l'applicabilità del trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) anche ai casi in cui l'attività lavorativa sia ridotta, a causa di intemperie stagionali, in misura pari alla metà dell'orario giornaliero contrattualmente previsto. Segnala che tale trattamento è riconosciuto, a regime, soltanto per i casi di sospensione per intere giornate. Ai sensi del comma 2, i periodi di concessione dei trattamenti in oggetto non sono conteggiati ai fini del raggiungimento della durata massima di novanta giornate all'anno e sono equiparati a periodi lavorativi ai fini del raggiungimento del numero minimo di giornate lavorative annue, pari a 181, che deve essere previsto – al fine dell'applicazione della CISOA – dal contratto individuale. Il comma 3 reca una deroga alla procedura prevista dall'articolo 14 della legge 8 agosto 1972, n. 457 (in materia di miglioramenti dei trattamenti previdenziali ed assistenziali nonché disposizioni per la integrazione del salario in favore dei lavoratori agricoli), stabilendo che il trattamento oggetto dei commi 1 e 2 venga concesso dalla sede dell'INPS territorialmente competente ed erogato direttamente dall'Istituto, senza la previa deliberazione di una commissione costituita presso ogni sede dell'INPS. Il comma 4 reca la copertura dei relativi oneri.
  Fa presente che l'articolo 3, al comma 1, prevede che i Ministeri del lavoro e delle politiche sociali e della salute garantiscano la convocazione delle parti sociali, al fine della sottoscrizione di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali per l'adozione di linee-guida e procedure concordate per l'attuazione delle previsioni del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81 – recante la disciplina generale in materia di salute e sicurezza sul lavoro – a tutela dei lavoratori che sono esposti alle emergenze climatiche. Tali intese, come previsto dal comma 2 del medesimo articolo, possono essere recepite con decreti dei Ministri medesimi.
  Il comma 1 dell'articolo 4 differisce al 30 novembre 2023 il versamento della quota parte del contributo di solidarietà da parte Pag. 28di determinati soggetti operanti nel settore energetico (ossia i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi), previsto dai commi da 115 a 119 dell'articolo 1 della legge 29 dicembre 2022, n. 197. La disciplina antecedente a tale modifica prevedeva che il contributo in oggetto fosse versato entro il sesto mese successivo a quello di chiusura dell'esercizio antecedente a quello in corso al 1° gennaio 2023. Il comma 2 dell'articolo 4 – intervenendo sul comma 3 dell'articolo 8 del decreto-legge 30 marzo 2023, n. 3413, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 maggio 2023, n. 56 – proroga, dal 31 luglio 2023 al 30 ottobre 2023, il termine per il versamento di importi dovuti a titolo di pay-back dalle aziende fornitrici di dispositivi medici al Servizio Sanitario Nazionale. Si tratta, in particolare, del termine per il versamento riferito al ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici relativo agli anni da 2015 a 2018, da parte delle aziende fornitrici che intendono avvalersi della possibilità di pagamento in misura ridotta prevista dalla normativa vigente. Evidenzia quindi che il comma 2-bis dell'articolo 4, introdotto nel corso dell'esame al Senato, differisce dal 30 giugno 2023 al 30 settembre 2023 il termine entro il quale le risorse previste dall'articolo 3, comma 4 del decreto-legge n. 34 del 2023, pari a 1.000 milioni di euro, volte ad assicurare un contributo in quota fissa in caso di prezzi del gas elevati, debbono essere trasferite alla Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA).
  L'articolo 5 dispone infine che il decreto-legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.
  Per quanto riguarda il rispetto delle competenze legislative costituzionalmente definite, fa presente che le disposizioni degli articoli 1 e 2 appaiono riconducibili alla competenza esclusiva legislativa statale in materia di previdenza sociale (articolo 117, secondo comma, lettera o), della Costituzione). Le previsioni introdotte dall'articolo 3 – e relative al raggiungimento di intese tra organizzazioni datoriali e sindacali a tutela dei lavoratori esposti alle emergenze climatiche e al loro eventuale recepimento tramite decreti ministeriali – risultano riconducibili sia alla competenza concorrente in materia di tutela e sicurezza del lavoro (articolo 117, terzo comma, della Costituzione), sia alla competenza esclusiva legislativa statale in materia di determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni dei diritti civili e sociali che devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale (articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione). Rileva, infine, che le disposizioni dell'articolo 4 appaiono essenzialmente riconducibili alle materie «sistema tributario e contabile dello Stato» e «tutela della concorrenza», oggetto di competenza esclusiva dello Stato (articolo 117, secondo comma, lettera e), della Costituzione).
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di parere favorevole formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 14.50.

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 6 settembre 2023.

Audizione informale nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 23 cost. Enrico Costa, C. 434 cost. Giachetti, C. 806 cost. Calderone e C. 824 cost. Morrone, recanti modifiche all'articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, di Giuseppe Santalucia, presidente dell'Associazione Nazionale Magistrati (ANM).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 15.10 alle 15.55.

AVVERTENZA

Il seguente punto all'ordine del giorno non è stato trattato:

Audizione informale, nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 23 cost. Enrico Pag. 29Costa, C. 434 cost. Giachetti, C. 806 cost. Calderone e C. 824 cost. Morrone, recanti modifiche all'articolo 87 e al titolo IV della parte II della Costituzione in materia di separazione delle carriere giudicante e requirente della magistratura, di Accursio Gallo, segretario dell'Organismo Congressuale Forense (OCF), Antonino La Lumia, tesoriere dell'Organismo Congressuale Forense (OCF), e Francesco Greco, presidente del Consiglio Nazionale Forense (CNF).