CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 4 agosto 2023
157.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
COMUNICATO
Pag. 4

SEDE CONSULTIVA

  Venerdì 4 agosto 2023. — Presidenza del vicepresidente Giovanni Luca CANNATA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 10.30.

Disposizioni in materia di prevenzione e contrasto del bullismo e del cyberbullismo.
C. 536 e abb.-A.
(Parere all'Assemblea).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1° agosto 2023.

  Il sottosegretario Federico FRENI, nel far presente che è tutt'ora in corso la verifica da parte della Ragioneria generale dello Stato della relazione tecnica predisposta dalle amministrazioni competenti sul testo in esame, evidenzia come i ritardi nella trasmissione siano dovuti essenzialmente all'intensa attività che ha recentemente impegnato la Ragioneria generale dello Stato, che ha dovuto provvedere alla verifica delle numerose relazioni tecniche riferite ai provvedimenti all'esame delle due Camere prima della pausa estiva dei lavori parlamentari. Assicura, in ogni caso, che la relazione tecnica sarà trasmessa in tempo utile per la discussione del provvedimento da parte dell'Assemblea della Camera, che riprenderà il prossimo 6 settembre.

Pag. 5

  Giovanni Luca CANNATA, presidente, preso atto di quanto evidenziato dal rappresentante del Governo, non essendovi obiezioni, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 1038-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Parere favorevole – Parere su emendamenti).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento e delle proposte emendative ad esso riferite.

  Giovanni Luca CANNATA, presidente, fa presente che è stata trasmessa alla Commissione la relazione tecnica sul provvedimento, aggiornata, ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009 (vedi allegato).

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, ricorda preliminarmente che il disegno di legge, che delega il Governo a realizzare la riforma del sistema fiscale, già approvato dalla Camera dei deputati in prima lettura, è stato successivamente modificato dal Senato della Repubblica, a seguito dell'approvazione di proposte emendative prive di relazione tecnica.
  In merito ai profili di quantificazione, evidenzia che le modifiche apportate nel corso dell'esame al Senato riguardano essenzialmente principi e criteri direttivi specifici relativi alle deleghe contenute negli articoli da 16 a 20 rientranti nel Titolo III relativo ai procedimenti e alle sanzioni, nonché l'introduzione di due nuovi articoli relativi ai tributi regionali e locali. In proposito evidenzia che, poiché gli effetti finanziari che deriveranno dall'attuazione delle modifiche introdotte, anche a causa del carattere non puntuale dei principi e criteri direttivi, dipenderanno dalle scelte che saranno concretamente operate in sede di attuazione della legge delega, una valutazione di tali effetti, che potrebbero essere in alcuni casi tutt'altro che trascurabili, sarà possibile solo all'atto dell'adozione dei decreti legislativi con cui le deleghe saranno esercitate. Sottolinea che, per quanto concerne le modifiche in esame, ciò vale soprattutto con riferimento ai nuovi articoli 13 e 14 che introducono, princìpi e criteri direttivi specifici volti, rispettivamente, alla piena attuazione del federalismo fiscale regionale e alla revisione del sistema fiscale dei comuni, delle città metropolitane e delle province, per i quali sarebbe invece opportuna una valutazione almeno di larga massima degli effetti finanziari attesi.
  Al riguardo, pur facendo presente che alle deleghe di cui agli articoli 13 e 14 si applicano i medesimi presidi validi per le altre deleghe contenute nel provvedimento, volti ad assicurare la tenuta finanziaria di quest'ultimo, non può non rilevare quanto già osservato in occasione dell'esame del medesimo provvedimento in prima lettura, ossia che l'impossibilità per la relazione tecnica di quantificare al momento della elaborazione delle deleghe, nemmeno in termini di larga massima, gli effetti finanziari attesi dal provvedimento, a causa non solo della complessità della materia trattata, ma anche della presenza di principi e criteri direttivi non sufficientemente dettagliati, espone al rischio di constatare solo all'atto della predisposizione degli schemi di decreto legislativo l'esistenza di ineludibili oneri da coprire, subordinando così l'effettivo esercizio delle deleghe all'eventuale entrata in vigore di un successivo provvedimento legislativo incaricato di reperire le risorse finanziarie necessarie a farvi fonte nel quadro dei vincoli di finanza pubblica.
  Formula, quindi, la seguente proposta di parere:

   «La V Commissione,

    esaminati il testo del disegno di legge C. 1038-B, approvato dalla Camera e modificato dal Senato, recante delega al Governo per la riforma fiscale, e gli emendamenti ad esso riferiti contenuti nel fascicolo n. 1;

    preso atto dei contenuti della relazione tecnica aggiornata ai sensi dell'articoloPag. 6 17, comma 8, della legge 31 dicembre 2009, n. 196;

    considerato che, a seguito dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento, risulta confermata la cornice finanziaria volta a garantire l'attuazione delle deleghe legislative previste dal provvedimento, attraverso le disposizioni di cui agli articoli 1, commi da 2 a 6, e 22, che, a fronte dell'impossibilità di procedere ex ante alla determinazione degli effetti finanziari derivanti dai singoli decreti attuativi, dispongono in prima istanza che dall'attuazione delle deleghe di cui agli articoli da 2 a 21 non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, prevedendo, poi, un meccanismo di copertura strutturato su più livelli conseguenziali;

    ritenuto che, in ragione della particolare ampiezza delle deleghe conferite dal provvedimento in esame e della possibilità che gli eventuali oneri derivanti dal loro esercizio siano determinati all'atto dell'adozione dei singoli decreti legislativi, il Parlamento dovrà svolgere un'approfondita verifica degli effetti finanziari derivanti dai medesimi decreti al momento dell'esame dei relativi schemi,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.».

  Il sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) sottolinea che la relazione tecnica di passaggio, al pari di quella allegata inizialmente al disegno di legge di delega, conferma le perplessità già sollevate circa il meccanismo di copertura finanziaria del provvedimento, poiché il medesimo disegno di legge, pur prevedendo disposizioni che determineranno riduzioni delle entrate e aumento delle spese, sulle quali il suo gruppo ha espresso la propria contrarietà nel corso dell'esame in Commissione Finanze, non individua in modo puntuale le risorse per provvedervi.
  Afferma che avrebbe ritenuto opportuno che il Governo indicasse sin d'ora, con più precisione, le fonti di entrata o le riduzioni di spesa idonee a finanziare i provvedimenti delegati, escludendo in particolare – come richiesto da un emendamento proposto dal Partito Democratico – che l'attuazione della delega fiscale possa essere finanziata attraverso la riduzione della spesa pubblica, compromettendo in questo modo l'erogazione di prestazioni sociali che costituiscono il sistema di welfare nel nostro Paese.

  La Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  Silvana Andreina COMAROLI (LEGA), relatrice, avverte che l'Assemblea ha trasmesso, in data odierna, il fascicolo n. 1 degli emendamenti.
  Al riguardo, osserva che – in analogia a quanto già rilevato in occasione dell'espressione del parere di questa Commissione sulle proposte emendative riferite al testo del provvedimento esaminato in prima lettura dalla Camera dei deputati – la valutazione delle proposte emendative non potrà che seguire i medesimi criteri utilizzati con riferimento al testo del disegno di legge risultante dalle modifiche apportate dal Senato della Repubblica, che – come dianzi rilevato – assicurano la sussistenza di una cornice finanziaria nel cui ambito dovrà comunque essere garantita l'attuazione delle deleghe legislative conferite dal presente provvedimento.
  In particolare, ritiene che tale cornice finanziaria non risulti sostanzialmente alterata anche dalle proposte emendative presentate, che sono volte a modificare, anche in senso soppressivo, i principi e criteri direttivi delle deleghe conferite dal provvedimento o a introdurne di ulteriori.
  Conclude, quindi, che in mancanza di una relazione tecnica che dimostri fin d'ora gli effetti finanziari derivanti da ciascun principio e criterio direttivo, da ciascuna delega ovvero dal complesso delle deleghe che saranno esercitate, non risulta possibilePag. 7 accertare compiutamente l'eventuale impatto di ciascuno di tali principi e criteri sui saldi di finanza pubblica, in quanto, in considerazione delle modalità di copertura finanziaria previste dall'articolo 22 del provvedimento, tale verifica, potrà essere compiuta solo al momento dell'adozione dei decreti legislativi attuativi delle deleghe conferite dal provvedimento in esame.
  Ciò posto, propone di esprimere nulla osta sulle proposte emendative contenute nel predetto fascicolo n. 1.

  Il sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 10.40.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Venerdì 4 agosto 2023. — Presidenza del vicepresidente Giovanni Luca CANNATA. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze Federico Freni.

  La seduta comincia alle 10.40.

Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita.
(COM(2022) 548 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023.
(Doc. LXXXVI, n. 1).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri».
(10597/23)
(Seguito dell'esame congiunto, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del Regolamento, e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame congiunto dei documenti in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 1° agosto 2023.

  Ylenja LUCASELLI (FDI), relatrice, dopo averne illustrato sinteticamente i contenuti, soffermandosi in particolare sulle considerazioni contenute nelle premesse, formula la seguente proposta di parere:

   «La V Commissione,

    esaminati congiuntamente, per le parti di competenza, il Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022)548 final), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1) e il Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023 – 31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio “Affari esteri” (10597/23);

   premesso che:

    tra gli obiettivi, le priorità e gli orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso, indicati, in relazione alle priorità del Programma di lavoro della Commissione europea, dalla relazione programmatica assumono particolare rilievo, per quanto attiene alle competenze di questa Commissione, le sezioni che fanno riferimento all'obiettivo “Un'economia al servizio delle persone” del programma di lavoro della Commissione europea, che si occupano, nello specifico, della riforma del quadro di regole della governance economica dell'Unione europea e della revisione intermedia del Quadro finanziario pluriennale (QFP) dell'Unione europea per il periodo 2021-2027, con la connessa istituzione di nuove risorse proprie dell'Unione;

    lo scorso 26 aprile la Commissione europea ha presentato tre proposte legislative finalizzate a riformare la governance Pag. 8economica dell'Unione europea e lo scorso 20 giugno ha avanzato una serie di iniziative volte sia a riesaminare il QFP dell'Unione europea per il periodo 2021-2027 sia a introdurre nuove fonti di entrate per il bilancio dell'Unione;

   considerato, con riguardo alla riforma della governance economica dell'Unione europea, che:

    la V Commissione ha già avviato l'esame, ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, delle proposte sopra richiamate, deliberando, tra l'altro, di svolgere un ciclo di audizioni qualificate per analizzarne più compiutamente e più approfonditamente gli aspetti di maggiore criticità e tecnicità;

    appare pertanto opportuno rinviare la definizione di indirizzi e osservazioni più puntuali sulle proposte medesime all'esito dell'esame che sarà effettuato in quella sede;

    è condivisibile, comunque, l'analisi svolta dal Governo nella relazione programmatica secondo la quale l'attuale sistema di regole ha mostrato notevoli problematiche, come la prociclicità della politica di bilancio, la scarsa capacità di supportare investimenti essenziali per la promozione della crescita economica e la presenza di percorsi di rientro del debito poco credibili e difficilmente sostenibili sotto il profilo economico, politico e sociale;

    è altresì apprezzabile l'auspicio del Governo di giungere alla definizione di un nuovo quadro di regole prima della disapplicazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita, che avverrà il 1° gennaio 2024;

    va pertanto espresso, nelle more del completamento dell'esame delle proposte legislative ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, pieno e convinto sostegno all'azione negoziale portata avanti dal Governo volta a: definire un percorso di riduzione del debito graduale ed economicamente e socialmente sostenibile nel medio periodo; prevedere un'adeguata salvaguardia e promozione degli investimenti pubblici, in particolare quelli che gli Stati membri saranno chiamati a realizzare per la transizione energetica, verde e digitale, per le esigenze di difesa e per spese di investimenti nazionali legati a programmi di interesse europeo in atto nell'Unione; promuovere un approccio simmetrico e prospettico nella procedura per gli squilibri macroeconomici eccessivi; valorizzare il contributo della procedura per gli squilibri macroeconomici nel rafforzare la titolarità nazionale delle riforme e la trazione politica, migliorando il coordinamento con il Patto di stabilità e crescita; promuovere l'istituzione di una efficace funzione di stabilizzazione centralizzata, che sia anche in grado di supportare la fornitura dei beni pubblici europei;

   rilevato, con riferimento alla revisione del QFP e del sistema di risorse proprie per il periodo 2021-2027 che:

    è opportuno che la V Commissione avvii nel più breve tempo possibile, unitamente alla XIV Commissione, l'esame ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento delle relative proposte, in considerazione del fatto che la Commissione europea ha segnalato l'esigenza di concludere i negoziati, compresa l'approvazione del Parlamento europeo, entro la fine dell'anno in corso;

    nelle more dell'esame specifico ai sensi dell'articolo 127 del Regolamento, può valutarsi positivamente l'azione negoziale del Governo, illustrata nella relazione programmatica, volta a garantire l'equilibrio tra la disciplina di bilancio e l'adeguato finanziamento delle politiche, salvaguardando sia le nuove ed ulteriori esigenze legate alla crisi in Ucraina, alle connesse problematiche nel settore dell'energia e ai flussi migratori, sia le misure tradizionalmente di interesse nazionale, quali l'occupazione, la coesione, la politica agricola e le azioni esterne di cooperazione dell'Unione europea, con particolare riferimento a quelle in materia di partenariato mediterraneo;

    appare inoltre importante, alla stregua di quanto richiesto dal Governo, che le Pag. 9nuove risorse proprie oggetto di discussione al fine di rafforzare il bilancio dell'Unione siano in grado di evitare tagli ai programmi dell'Unione o aumenti del contributo dell'Italia, e degli altri Stati membri, a titolo di risorsa basata sul Reddito Nazionale Lordo,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.».

  Il sottosegretario Federico FRENI concorda con la proposta di parere della relatrice.

  La Commissione approva la proposta di parere.

  La seduta termina alle 10.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Venerdì 4 agosto 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 10.45 alle 11.