CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 luglio 2023
150.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 102

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa, Matteo Perego di Cremnago.

  La seduta comincia alle 14.

DL 69/2023: Disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
C. 1322 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Mauro MALAGUTI (FDI), relatore, riferisce che il decreto-legge 13 giugno 2023, n. 69 – emanato ai sensi dell'articolo 37 della legge 24 dicembre 2012, n. 234 – reca Pag. 103disposizioni urgenti per l'attuazione di obblighi derivanti da atti dell'Unione europea e da procedure di infrazione e pre-infrazione pendenti nei confronti dello Stato italiano.
  Osserva, quindi, che il provvedimento, originariamente composto da 27 articoli, è stato ampiamente modificato ed integrato durante l'esame al Senato con l'approvazione di diversi emendamenti ed articoli aggiuntivi.
  Venendo alle disposizioni che interessano ai fini del parere da rendere alla Commissione Politiche dell'Unione europea, segnala l'articolo 23 che reca l'adeguamento dell'ordinamento nazionale ai regolamenti UE n. 2019/125 e n. 2021/821, rispettivamente in materia di commercio di merci utilizzabili per infliggere la pena di morte o la tortura e in materia di controllo delle esportazioni, dell'intermediazione, dell'assistenza tecnica, del transito e del trasferimento di prodotti a duplice uso, ovvero quei beni ad utilizzo prevalentemente civile, ma tali da poter essere utilizzati anche a fini militari.
  Evidenzia che la norma interviene sul decreto legislativo n. 221 del 2017, che raccoglie la disciplina sia sui prodotti utilizzabili per infliggere la tortura che sui prodotti a duplice uso, ma mentre per la prima categoria di prodotti le modifiche sono essenzialmente formali, per i prodotti a duplice uso l'intervento normativo ha un carattere più marcatamente innovativo.
  Nello specifico, la lettera a) aggiorna i riferimenti al regolamento antitortura (2019/125), al regolamento duplice uso (2021/821) e all'allegato contenente l'elenco dei prodotti a duplice uso per i quali è richiesta un'autorizzazione (cosiddetti prodotti listati). La lettera b) chiarisce la differenza tra prodotti a duplice uso listati e non listati e definisce la nozione di operatore come esportatore, intermediario o prestatore di assistenza tecnica. La lettera c) dispone che siano subordinati a controllo e autorizzazioni anche le operazioni concernenti i prodotti a duplice uso non listati qualora siano o possano essere destinati, in tutto o in parte, ad un'utilizzazione prevista dagli articoli 4 e 9 del regolamento duplice uso. Le procedure di controllo sono estese, con un emendamento approvato in sede referente, anche ai prodotti di sorveglianza informatica.
  La lettera d) chiarisce che l'organismo cui è affidata l'applicazione del decreto è l'Unità per le autorizzazioni dei materiali d'armamento (UAMA), precisando altresì che il personale di tale autorità include anche le unità già ivi distaccate per lo svolgimento delle attività connesse al rilascio delle autorizzazioni ai sensi della legge sul controllo dell'esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento (legge n. 185 del 1990). La lettera e) reca alcune modifiche al Comitato Consultivo presso l'UAMA, prevedendo in particolare che esso esprima un parere obbligatorio sull'irrogazione delle sanzioni amministrative, mentre la lettera f) specifica l'applicabilità delle restrizioni al transito sul territorio nazionale per entrambe le categorie dei prodotti a duplice uso e dispone che l'Agenzia delle dogane e dei monopoli sospenda le operazioni di transito vietate di prodotti a duplice uso, di merci soggette al regolamento antitortura e di prodotti listati per effetto di misure restrittive Ue. La lettera g) specifica che l'Autorità UAMA rilascia autorizzazioni specifiche individuali in merito ai prodotti listati per effetto di sanzioni, senza distinguere tra operazioni di esportazione o di fornitura di assistenza tecnica La lettera h) chiarisce che il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale può vietare l'esportazione di prodotti a duplice uso non listati per motivi di pubblica sicurezza, prevenzione di atti di terrorismo e rispetto dei diritti umani. L'esportazione di tali prodotti può inoltre essere subordinata al rilascio di un'autorizzazione anche su richiesta del Ministero dell'interno, del Ministero della difesa o dell'Agenzia delle dogane e dei monopoli. La norma dispone anche che gli operatori che intendano esportare prodotti di sorveglianza informatica hanno l'obbligo di informare l'UAMA quando sussistono motivi per sospettare che tali prodotti sono o possono essere destinati, in tutto o in parte, a usi come la produzione di armi chimiche, biologiche o nucleari o a Pag. 104scopi militari in violazione di embarghi o di norme interne del Paese di importazione. Si prevede infine che l'UAMA comunichi l'informativa fornita dagli operatori economici al Ministero dell'interno, al Ministero della difesa e all'Agenzia delle dogane e dei monopoli. La lettera i) contiene norme sui termini di durata delle autorizzazioni specifiche individuali prevedendo anche che, su richiesta dell'operatore, la loro scadenza possa essere prorogata più di una volta. La lettera l) precisa che un'autorizzazione globale individuale può essere rilasciata all'esportatore che abbia già ottenuto autorizzazioni individuali per uno o più prodotti a duplice uso o per merci soggette al regolamento antitortura, mentre la lettera m) precisa che l'Autorità UAMA rilascia licenze solo in riferimento a prodotti a duplice uso listati.
  La lettera o) sopprime l'obbligo di ritiro dell'originale dell'autorizzazione rilasciata dall'UAMA nei casi in cui l'operatore economico non si conformi ai requisiti stabiliti dall'Autorità o sopravvengano motivi di sicurezza dello Stato e di rispetto degli obblighi internazionali assunti dall'Italia in materia di non proliferazione. La lettera p) prevede una specifica procedura per le richieste di autorizzazione al trasferimento di informazioni classificate incluse in prodotti a duplice uso da trasferire all'interno dell'Unione europea, che prevede il coinvolgimento del Dipartimento per le informazioni e la sicurezza (DIS), mentre la lettera r) inserisce anche gli importatori tra i soggetti che possono essere destinatari di misure ispettive. La lettera s) riformula l'articolo 18 del decreto legislativo n. 221 del 2017 precisando l'applicabilità della norma ai prodotti a duplice uso sia listati che non listati ed estendendo la portata delle disposizioni ai prestatori di assistenza tecnica. In particolare, l'impianto sanzionatorio viene inasprito sia per le pene detentive che per le pene pecuniarie e vengono estese le sanzioni anche agli operatori che non presentino la documentazione richiesta dal regolamento duplice uso. La lettera t) opera un intervento analogo a quello della lettera precedente, per le violazioni del regolamento anti tortura. La lettera u), in materia di sanzioni per relative a prodotti listati per effetto di misure restrittive UE, riformula i comportamenti illeciti, in armonia con quanto previsto per prodotti duplice uso e regolamento anti tortura ed introduce una sanzione amministrativa per le violazioni degli obblighi di informazione, conservazione ed esibizione di documenti relativi ad operazioni che hanno ad oggetto tali prodotti. La lettera v), allinea la formulazione delle sanzioni relative all'assistenza tecnica riguardante taluni fini militari alle modifiche operate alle disposizioni sanzionatorie precedenti. Infine, la lettera z) introduce nel decreto legislativo n. 221 del 2017 un nuovo articolo 21-bis, che riunisce le previsioni già vigenti in materia di confisca. La norma precisa anche che, nei casi in cui non sia possibile procedere alla confisca del denaro, dei beni e delle altre utilità, il giudice ordina la confisca di altre somme di denaro, di beni e di altre utilità di legittima provenienza per un valore equivalente, delle quali il condannato ha la disponibilità, anche per interposta persona.
  Tutto ciò considerato, data la natura di atto dovuto del provvedimento in esame e la rilevanza, anche in termini costituzionali, dei valori ad esso sottesi, da cui il divieto della pena di morte e della tortura sancito dal nostro ordinamento, nonché la necessità di garantire un controllo efficace sui movimenti di beni suscettibili di cosiddetto dual use, propone di esprimere un parere favorevole (vedi allegato 1).

  Marco PELLEGRINI (M5S) preannuncia, a nome del proprio gruppo, un voto di astensione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo della Repubblica del Ghana in materia di cooperazione nel Pag. 105settore della difesa, fatto ad Accra il 28 novembre 2019.
C. 1150 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla III Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell'11 luglio scorso.

  Barbara POLO (FDI), relatrice, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 2).

  Il Sottosegretario Matteo PEREGO DI CREMNAGO sottolinea che la Repubblica del Ghana presenta significative aree di cooperazione per la Difesa italiana, in particolare nel contrasto alla pirateria marittima e ad altre attività relative alla sicurezza marittima, oltre che nel rafforzamento delle capacità nelle operazioni di peacekeeping. Segnala, poi, l'interesse manifestato dal Ghana per partecipare alla rete Virtual Regional Maritime Traffic Centre della Difesa italiana che, collegando le centrali operative delle Marine aderenti, permette di incrementare le capacità del traffico mercantile ed invita la Commissione a recarsi in visita presso il quartier generale Santa Rosa del Comando in capo della Squadra navale (CINCNAV), a Roma.

  Marco PELLEGRINI (M5S) condivide le finalità della cooperazione con la Repubblica del Ghana e preannuncia un voto favorevole.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.

  La seduta termina alle 14.20.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente Antonino MINARDO. – Interviene il sottosegretario di Stato per la difesa Matteo Perego di Cremnago.

  La seduta comincia alle 14.20.

Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita.
COM (2022) 548 final e relativi allegati.
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023.
Doc. LXXXVI, n. 1.
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri».
10597/23.
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame congiunto dei provvedimenti.

  Pino BICCHIELLI (NM(N-C-U-I)-M), relatore, ricorda che l'esame congiunto della relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, del programma di lavoro della Commissione europea e del programma del trio di Presidenze del Consiglio dell'Unione europea rappresenta un passaggio fondamentale per l'intervento del Parlamento nella definizione della politica europea dell'Italia. Questi documenti, alla Camera, sono infatti oggetto di una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità del Governo e quelle delle Istituzioni dell'Unione per l'anno in corso, introdotta a partire dal 2011 per effetto della combinazione di modifiche legislative e di pronunce della Giunta per il regolamento della Camera. In particolare, la relazione programmatica, predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, indica obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso. Unitamente agli strumenti di programmazionePag. 106 politica e legislativa dell'UE, essa, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010, è stata assegnata a tutte le Commissioni permanenti, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze. Queste approvano un parere mentre l'esame generale è svolto dalla Commissione politiche dell'UE, la quale presenta una relazione all'Assemblea. La discussione in Assemblea, di norma, si conclude con l'approvazione di risoluzioni al Governo. Siamo dunque in presenza dell'unica procedura annuale che consente a tutti gli organi parlamentari – le 14 commissioni permanenti e l'Aula – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del nostro Paese a livello europeo.
  L'esame dei documenti presenta quest'anno un rilievo politico e strategico particolarmente significativo trattandosi della prima volta che le Camere sono chiamate a questo esercizio nella legislatura iniziata nello scorso ottobre. Per questa ragione si concentra sulla relazione programmatica, che è stata predisposta dal Governo tenendo conto delle priorità legislative dell'Unione europea di cui al Programma di lavoro della Commissione europea.
  Osserva, quindi, che la relazione del Governo si articola in 4 parti, relative rispettivamente allo sviluppo del processo di integrazione europea, alle specifiche politiche strategiche, alla dimensione esterna dell'UE, al coordinamento nazionale delle politiche europee. Ciascuna parte è suddivisa in capitoli tematici ai quali, secondo il modello utilizzato nei due anni precedenti, vengono ricondotti 113 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'UE. Ogni dossier riporta l'obiettivo individuato, le azioni che il Governo intende porre in essere per perseguirlo nonché i risultati attesi.
  Osserva in via preliminare che la relazione è stata trasmessa al Parlamento il 21 giugno 2023, con un ritardo di quasi 6 mesi rispetto al richiamato termine di presentazione previsto dal comma 1 dell'articolo 13 (il 31 dicembre dell'anno precedente a quello di riferimento). Questo ritardo, tuttavia, è in larga parte comprensibile essendosi il Governo insediato soltanto a fine ottobre.
  Passando all'illustrazione dei contenuti che assumono rilievo per la Commissione difesa, occorre premettere, come questione di portata generale, che nell'ambito della Politica estera e di sicurezza comune (PESC), così come della Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) il Governo afferma l'importanza di perseguire una maggiore autonomia strategica dell'UE, intesa come capacità di agire e gestire crisi insieme ai partner, ove possibile, e in autonomia ove necessario, con particolare riferimento alla capacità dell'UE di svolgere compiti concreti. In particolare, secondo il Governo occorre promuovere una posizione chiara e coesa da parte dell'UE sulle questioni internazionali di interesse, ricorrendo, ove opportuno, a un maggiore utilizzo dell'astensione costruttiva; mantenere un approccio proattivo verso l'utilizzo dello strumento sanzionatorio, individuando soluzioni che garantiscano la coerenza della politica italiana; sostenere lo sviluppo e il rafforzamento degli strumenti a disposizione dell'UE per la condotta della PSDC, come le operazioni e le missioni, sia civili che militari; promuovere l'attuazione degli impegni assunti con l'adozione della Bussola strategica; sostenere la resilienza dell'UE di fronte alle minacce ibride e cyber, nonché la capacità dell'UE di preservare il libero accesso ai domini strategici contestati (spazio, cyber, marittimo).
  In riferimento al conflitto russo-ucraino, il Governo auspica un ruolo attivo e determinante dell'UE a sostegno degli sforzi di pace. Dovrà, inoltre essere garantita la piena sostenibilità del meccanismo sanzionatorio, attraverso misure di mitigazione degli impatti avversi. L'Esecutivo evidenzia come l'impianto delle sanzioni è parte di un «approccio binario» al conflitto, che poggia da un lato sul sostegno all'Ucraina e sull'aumento della pressione su Mosca e, dall'altro, sul mantenimento dei canali negoziali tra le parti. Il Governo, poi, ricorda che l'Italia sin dall'inizio della crisi causata all'aggressione militare russa nei confronti dell'Ucraina, ha espresso dure condanne verso la politica della Russia mostrando nel Pag. 107contempo fermo supporto all'Ucraina in termini di adesione agli sforzi della Comunità internazionale, invio di materiale letale e non letale e avvio di iniziative addestrative nel settore della manutenzione. Per il 2023, l'Italia intende contribuire alla missione in ambito PSDC di assistenza all'Ucraina (EUMAM Ukraine), a proposito della quale il Governo rileva che l'iniziativa deve costituire un valore aggiunto allo sforzo già in atto, evitando inutili e dispendiose duplicazioni con attività bilaterali già in essere tra Ucraina e Paesi partner, evidenziando la necessità di opportuni coordinamenti, e che si rende necessario escludere ogni eventuale ipotesi di rischieramento in territorio ucraino fintantoché non si raggiunga l'unica condizione possibile, ovvero la fine del conflitto a seguito del raggiungimento di un accordo di pace tra le parti. Al contempo l'Italia intende proseguire, nei fora competenti, la ricerca di una soluzione diplomatica alla crisi in atto, nel rispetto dei principi riconosciuti dal diritto internazionale.
  Per quanto riguarda l'autonomia strategica industriale nell'ambito della difesa, il Governo indica che occorrerà continuare a promuovere la creazione di una capacità europea, sfruttando le opportunità di investimento offerte dai Piani nazionali di ripresa e resilienza, favorendo la riforma delle regole di concorrenza e promuovendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento internazionali.
  In particolare, nella relazione programmatica il Governo ricorda le principali iniziative volte al rafforzamento della base industriale e tecnologica dalla difesa europea, quale: l'istituzione di una Defence Joint Procurement Task Force per armonizzare le esigenze di brevissimo termine in materia di ripianamento delle scorte, per far fronte ai gaps emersi dal conflitto in Ucraina; la proposta di regolamento sull'istituzione di uno strumento per il rafforzamento dell'industria europea della difesa mediante appalti comuni (denominata European Defence Industry Reinforcement Through Common Procurement Act – EDIRPA), atta a disciplinare e favorire l'attività di acquisizione congiunta tra Stati Membri nel breve periodo (2022-2024), in corso di esame presso le istituzioni dell'UE; la futura presentazione di un'ulteriore proposta di regolamento, sempre destinato alle attività di appalti comuni in materia di difesa, con un orizzonte temporale di lungo termine oltre il 2024, denominato European Defence Investment Plan (EDIP).
  In relazione a tali iniziative, l'Esecutivo evidenzia le seguenti priorità: maggiore apertura alle entità/industrie UE ubicate in Stati terzi in modo da non danneggiare imprese UE che abbiano investito in infrastrutture, sedi e risorse al di fuori del territorio UE; la necessità che le sovvenzioni vadano a progetti d'acquisto condotti da un numero ampio di Stati membri che rappresentino una significativa aggregazione della domanda; il superamento del concetto di «controllo» di aziende in territorio UE da parte di Stati/entità terzi, se lo Stato membro ha adeguate normative di tipo golden power.
  Per quanto riguarda lo sviluppo della capacità di schieramento rapido della UE, il Governo indica che, nell'ambito delle azioni previste dalla Bussola Strategica, darà priorità ai seguenti aspetti: Comando e Controllo (C2), dotando la UE di adeguate capacità di C2 per la capacità di schieramento rapido, attraverso il rafforzamento del Military Planning and Conduct Capability (MPCC), che è stato indicato dal Compass quale Quartier Generale di livello strategico preferito per la gestione della capacità di schieramento rapido e per la corretta condotta delle operazioni; il rafforzamento dei Battlegroups o gruppi tattici dell'UE, cui andranno associati moduli di capacità e abilitanti strategici per adempiere alle specifiche missioni individuate (a tal fine tutti gli Stati membri, oltre a dimostrare più partecipazione dovranno dare seguito agli investimenti per lo sviluppo e l'approvvigionamento necessari all'alimentazione della capacità di schieramento rapido della UE, possibilmente secondo un approccio di procurement congiunto); i processi di generazione delle forze e di pre-identificazione dei pacchetti capacitivi associati ai singoli piani dell'architettura della capacità di schieramento rapido Pag. 108della UE; lo svolgimento di esercitazioni a complessità crescente, organizzate sulla base degli scenari operativi da condurre nel 2023, nel 2024 e nel 2025, al fine di certificare la completa operatività della capacità di schieramento rapido della UE.
  Il Governo attribuisce, altresì, particolare rilievo al rafforzamento della Strategia di sicurezza marittima, sulla base della recente comunicazione presentata il 10 marzo 2023 dalla Commissione e dell'Alto rappresentante, a proposito della quale il Governo indica le seguenti priorità: il rilancio dell'importanza del dominio marittimo e della difesa degli interessi securitari marittimi dell'UE alla luce di quanto stabilito dalla Bussola Strategica; l'introduzione della dimensione sottomarina tra i domini strategici; il riconoscimento della necessità di addivenire alla creazione di una sorveglianza integrata marittima nei bacini della EU; il riconoscimento della necessità di sviluppare le capacità dell'UE nel settore marittimo; la necessità di adattare la Strategia marittima al mutato contesto geopolitico e geostrategico e alla moltiplicazione di minacce e sfide che stanno colpendo anche il dominio marittimo (cibernetiche, ibride e connesse ai cambiamenti climatici).
  In estrema sintesi, venendo agli altri due documenti al nostro esame e segnatamente al programma di lavoro della Commissione europea per il 2023, esso si colloca in un contesto caratterizzato dalla necessità di fronteggiare le crisi prodotte prima dalla pandemia di COVID-19 e, poi, dall'aggressione militare della Russia nei confronti dell'Ucraina e dalla conseguente crisi energetica. Il programma di 18 mesi del Consiglio indica, invece, i filoni di attività sui quali le tre Presidenze in carica collaboreranno per trovare soluzioni comuni alle sfide e ai compiti futuri.
  Tutto ciò considerato, presenta una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  Marco PELLEGRINI (M5S) ritiene che solamente parte della relazione programmatica riguardante la Politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la Politica di sicurezza e difesa comune (PSDC) sia condivisibile. In particolare, non considera un obiettivo prioritario l'aumento della capacità delle industrie della difesa, specie nella produzione di munizionamento, e ribadisce la contrarietà del M5S alla missione di supporto e addestramento delle forze ucraine EUMAM. Ricorda, infatti, che il Governo non ha voluto accogliere un ordine del giorno presentato dal proprio gruppo volto a esplicitare che l'addestramento non avvenisse in territorio ucraino, salvo poi dichiarare in modo inequivoco che gli addestratori avrebbero operato soltanto in Italia e nei Paesi membri dell'Unione europea. Preannuncia, quindi, un voto contrario.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.50.