CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 26 luglio 2023
150.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e XIV)
COMUNICATO
Pag. 72

RISOLUZIONI

  Mercoledì 26 luglio 2023. — Presidenza del presidente della III Commissione, Giulio TREMONTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Giorgio Silli.

  La seduta comincia alle 15.30.

7-00123 Onori: Sull'allargamento dell'Unione europea ai Balcani Occidentali.
(Discussione e rinvio).

  Le Commissioni iniziano la discussione della risoluzione in titolo.

  Federica ONORI (M5S), in qualità di prima firmataria della risoluzione in titolo, auspica innanzi tutto che si possa giungere ad un esito condiviso da parte di tutte le forze politiche presenti nelle due Commissioni.
  Evidenzia, infatti, che esiste una concordia di visione sulla ratio che sta alla base delle più significative riflessioni contenute nel testo in esame. Al riguardo, ricorda le molteplici dichiarazioni in merito del Ministro degli esteri Tajani che – già in occasione di una audizione sulla situazione nei Balcani occidentali svolta il 26 gennaio 2023 presso le Commissioni riunite affari esteri della Camera del Senato – ha affermato che i Balcani occidentali rappresentano una priorità del Governo italiano.
  A suo avviso, il dossier dei Balcani occidentali, declinato nella peculiare prospettiva dell'integrazione europea, riveste una valenza fondamentale e strategica in termini di pace, stabilità e sicurezza, per gli equilibri attuali così come per il futuro dell'intero continente europeo. Al riguardo, rileva che la drammatica fase apertasi con la guerra di aggressione russa ai danni dell'Ucraina ha accentuato la necessità di procedere speditamente a concretizzare rilevanti obiettivi di politica estera e di vicinato nell'Unione europea. Non a caso, il 12 ottobre 2022, la Commissione europea, nel presentare la sua comunicazione annuale – nota anche come «pacchetto allargamento» – ha rilevato che l'invasione russa in Ucraina ha cambiato radicalmente lo scenario geopolitico, mettendo alla prova un sistema internazionale basato sul rispetto delle regole. In tale scenario, la Commissione ha ribadito che la politica dell'Unione europea per l'allargamento costituisce un investimento a lungo termine di pace, stabilità e sicurezza e dunque è un elemento prioritario dell'agenda europea.Pag. 73
  Aggiunge che, a suo avviso, in tale contesto, ogni ritardo comporterà un prezzo da pagare, visto che i recenti eventi insegnano che la geopolitica del «riempimento dei vuoti» è un serio e concreto dato di fatto delle dinamiche che caratterizzano la comunità internazionale.
  Rispetto a tali considerazioni, a suo giudizio, merita sottolineare quanto risulti fondamentale nel menzionato contesto della guerra di aggressione russa contro l'Ucraina, l'allineamento dei Paesi partner alla politica di sicurezza e difesa dell'UE, incluso l'allineamento alle misure restrittive nei confronti della Federazione russa da parte di Albania, Montenegro e Macedonia del Nord, nonché i progressi compiuti in tale ambito sia dalla Bosnia-Erzegovina sia dal Kosovo.
  Ricorda, altresì, che in tale area l'Italia riveste storicamente un ruolo da protagonista in ragione di molteplici fattori, tra i quali l'importante apporto della sua cooperazione internazionale – sia a livello istituzionale sia in connessione al settore dell'associazionismo e delle organizzazioni non governative – così come l'intensa e proficua interazione in loco del mondo imprenditoriale italiano. Tale importanza è confermata dal fatto che l'Italia figura tra i membri fondatori di alcune tra le più significative iniziative di cooperazione bilaterale, delle quali ospita anche i segretariati permanenti, ossia l'Iniziativa Centro-europea (InCE), con sede a Trieste, e l'Iniziativa Adriatico-Ionica (IAI), con sede ad Ancona.
  Ribadisce che l'Italia detiene un grande patrimonio immateriale nella regione balcanica in termini di riconoscimento, affidabilità, percepita solidità e – non ultimo – fascinazione culturale.
  Infine, illustra nel dettaglio gli impegni contenuti nella parte dispositiva della proposta di risoluzione.

  Alessandro GIGLIO VIGNA (LEGA), presidente della XIV Commissione, ringraziando la deputata Onori per l'iniziativa assunta, ritiene particolarmente significativo che l'esame sia svolto in sede di Commissioni riunite, a conferma dell'interesse comune a consolidare il ruolo dell'Italia nella regione balcanica e, più in generale, in tutti i Paesi del vicinato coinvolti nel processo di adesione all'Unione europea.
  Esprime apprezzamento, in particolare, per il passaggio sul «riempimento dei vuoti», sottolineando che il disimpegno dell'UE da determinati scenari geopolitici rischia di far crescere l'influenza di altri player globali: occorre, dunque, evitare in ogni modo che tale dinamica si produca anche nei Balcani occidentali, che sono da sempre una regione di prioritario interesse per il nostro Paese dal punto di vista culturale, economico e geopolitico, con tutte le implicazioni in materia di sicurezza e cibersicurezza (temi sui quali, peraltro, la XIV Commissione ha svolto un'approfondita attività conoscitiva nelle scorse settimane).
  In termini operativi, suggerisce di svolgere un breve ciclo di audizioni, individuando due categorie principali di soggetti da audire: la prima in ambito politico-diplomatico, coinvolgendo gli Ambasciatori degli Stati dei Balcani occidentali; la seconda categoria attiene invece ad un profilo più politico-tecnico ed è formata dai presidenti delle commissioni per l'integrazione europea dei Parlamenti degli Stati dell'area, nella prospettiva di approfondire le grandi questioni dell'agenda europea, tenendo conto che alcuni di essi – ad esempio, l'Albania – hanno già recepito oltre il 90 per cento della legislazione UE.

  Isabella DE MONTE (A-IV-RE), associandosi all'apprezzamento per l'iniziativa della collega Onori, preannuncia che anche il proprio gruppo intende contribuire al dibattito con una proposta di risoluzione in materia.
  Evidenzia, altresì, l'opportunità di coordinare i diversi filoni del processo di integrazione europea dei Balcani occidentali alcuni dei quali – come il Processo di Berlino – hanno una natura prevalentemente intergovernativa. In tal senso, condivide l'esigenza di avviare un ciclo di audizioni per analizzare compiutamente tutti i risvolti di una materia così complessa e articolata.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), esprimendo apprezzamento per il testo proposto dalla Pag. 74deputata Onori, rileva tuttavia l'opportunità di circostanziare meglio la parte dispositiva. Condividendo l'auspicio che i Balcani occidentali entrino a far parte della famiglia europea, ritiene indispensabile introdurre il voto a maggioranza qualificata nelle deliberazioni sull'adesione dei nuovi Stati membri, onde evitare che l'unanimità blocchi il processo decisionale.
  Suggerisce, altresì, di rafforzare il terzo impegno nella parte dispositiva, sopprimendo, all'inizio del periodo, le seguenti parole: «a valutare l'opportunità».
  Con riferimento al penultimo impegno della parte dispositiva, sottolinea la necessità che i rimanenti cinque Stati dell'Unione europea che non hanno ancora riconosciuto l'indipendenza del Kosovo, provvedano in tal senso quanto prima: considerando l'impegno profuso dall'Italia nella missione KFOR, è infatti indispensabile eliminare uno dei principali elementi che alimentano le tensioni tra Belgrado e Pristina.
  Ricordando, infine, che anche la Bosnia-Erzegovina sta attraversando una fase di grave instabilità a causa delle continue provocazioni del leader della Republika Srpska, Milorad Dodik, auspica che le due Commissioni possono pervenire all'approvazione di un testo condiviso.

  Giulio TREMONTI, presidente, ricordando che, come affermato da Churchill, «I Balcani producono più storia di quanta ne possono digerire», evidenzia che il processo di integrazione della regione balcanica nell'Unione europea sarà condizionato anche dall'andamento del conflitto in Ucraina: l'auspicabile cessazione delle ostilità, infatti, potrebbe imprimere un'accelerazione all'ingresso di Kiev nell'UE, con effetti immediati e imprevedibili sul percorso parallelo dei Balcani.
  A suo avviso, è altresì prioritario affrontare la riforma del meccanismo decisionale in sede UE, promuovendo l'introduzione del voto a maggioranza qualificata: sarebbe assai rischioso, infatti, mantenere l'unanimità, concedendo il diritto di veto a democrazie ancora fragili e soggette alle influenze di attori terzi come Russia, Cina e Turchia.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) propone di inserire nell'elenco delle audizioni il Comandante della missione KFOR, nonché il Rappresentante ONU nei Balcani ed esponenti dell'Alto Commissariato ONU per i rifugiati (UNHCR).

  Federica ONORI (M5S) propone di aggiungere anche i rappresentanti dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR).

  Giulio TREMONTI, presidente, precisa che le proposte di audizione saranno valutate in sede di riunione congiunta degli Uffici di presidenza, integrati dai rappresentanti dei gruppi, delle due Commissioni. Nessun altro chiedendo intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 16.