CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 18 luglio 2023
144.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 121

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 18 luglio 2023.

Audizione informale, in videoconferenza, di rappresentanti di Assoutenti nell'ambito delle risoluzioni 7-00050 Appendino, 7-00079 Peluffo e 7-00105 Zucconi, sul comparto del commercio al dettaglio di carburanti.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 12.45 alle 12.55.

SEDE REFERENTE

  Martedì 18 luglio 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 13.

Disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative.
C. 997 Caramanna e C. 1269 Andreuzza.
(Seguito esame e rinvio – Abbinamento della proposta di legge C. 1269 Andreuzza).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 30 maggio 2023.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che in data 14 luglio 2023 è stata assegnata alla Commissione, in sede referente, la proposta di legge C. 1269, d'iniziativa della deputata Andreuzza ed altri, recante disposizioni in materia di turismo accessibile e inclusivo.
  Poiché la suddetta proposta di legge verte sulla stessa materia di quella oggetto della proposta in esame, la presidenza ne ha disposto l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del regolamento.

  Gianluca CARAMANNA (FDI), relatore, illustra brevemente il contenuto della citata proposta di legge C. 1269, d'iniziativa della deputata Andreuzza ed altri, recante disposizioni in materia di turismo accessibile e inclusivo. L'articolo 1 indica le finalità della proposta di legge, che consistono, in particolare, nel dare attuazione dell'articolo 30 della Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità del 2006, in conformità agli articoli 3, 9 e 32 della Costituzione, promuovendo il turismo accessibile e inclusivo e garantendo il diritto di ogni persona, comprese le persone con disabilità, di fruire dell'offerta turistica e di partecipare alle attività culturali, sportive e ricreative in modo completo, sicuro e in autonomia, nonché lo sviluppo e la valorizzazione del settore turistico. L'articolo 2 reca le definizioni utili all'interpretazione e alla corretta attuazione del testo della proposta di legge. L'articolo 3 prevede l'adozione, con accordo in sede di Conferenza unificata, sentiti i soggetti portatori di interesse del settore, di un Piano integrato del turismo accessibile e inclusivo. L'articolo 4 prevede che le imprese turistiche e gli operatori delle professioni turistiche predispongano le misure necessarie per assicurare l'esercizio del diritto al turismo accessibile e inclusivo e forniscano agli utenti le informazioni concernenti il livello di accessibilità e di fruibilità della propria offerta turistica e delle attività culturali, sportive e ricreative, degli itinerari di viaggio e dei tour guidati proposti. Prevede, infine, che all'interno delle strutture ricettive sia consentito l'ingresso di cani guida e altri animali con funzioni di assistenza a persone con disabilità. L'articolo 5 prevede l'aggiornamento, in coerenza con i principi della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, della disciplina in materia di accessibilità e superamento delle barriere architettoniche di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 506/1996 e al decreto ministeriale n. 236/1989. L'articolo 6 istituisce un fondo, con una dotazione di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025, per il finanziamento di interventi volti alla realizzazione di ambienti, strutture o stanze dotate di tecnologie e dimensioni adeguate ad ospitare persone con patologie ad elevato carico assistenziale, alla fornitura di servizi di interpretariato in lingua dei segni tattile o in Pag. 122lingua dei segni, all'acquisto di strumenti e di tecnologie avanzate in grado di accrescere l'autonoma fruizione da parte delle persone con disabilità dell'offerta turistica e alla realizzazione nelle strutture ricettive di un numero di stanze accessibili superiore a quello minimo richiesto dalla normativa vigente. Prevede che i progetti di nuova costruzione o di ristrutturazione rilevante di strutture ricettive conformi ai criteri della progettazione universale definiti dal Piano integrato del turismo accessibile e inclusivo beneficino di un bonus volumetrico del 5 per cento. L'articolo 7 istituisce un credito di imposta a favore delle persone con disabilità che acquistano servizi o pacchetti turistici, per gli anni 2023, 2024 e 2025, pari al 30 per cento della spesa complessivamente sostenuta, entro un limite massimo di spesa pari a 25 milioni di euro l'anno. L'articolo 8 prevede che, per garantire anche alle persone con disabilità il diritto a partecipare alle attività culturali, sportive e ricreative, sia garantita l'accessibilità ai siti e alle strutture ove esse si svolgono e siano adottate dai soggetti competenti misure appropriate per agevolare l'accesso alle informazioni, la partecipazione alle attività e la fruizione dei servizi da parte delle persone con disabilità, anche attraverso l'utilizzo di formati universalmente accessibili e il supporto di strumenti tecnologici, digitali e tattili. L'articolo 9 prevede l'integrazione dei programmi didattici degli istituti di istruzione professionale con indirizzo enograstonomia e ospitalità alberghiera mediante l'inserimento nell'offerta formativa di discipline specifiche in materia di turismo accessibile e inclusivo. L'articolo 10 prevede la realizzazione e la promozione di campagne informative e di eventi formativi concernenti il turismo accessibile e inclusivo. L'articolo 11 affida al Governo il compito di provvedere, attraverso le amministrazioni competenti, al monitoraggio della corretta attuazione delle disposizioni sin qui commentate e di trasmettere alle Camere, ogni due anni, una relazione sullo stato di attuazione della legge.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.05.

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 18 luglio 2023.

Audizioni informali, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame, in sede referente, delle proposte di legge C. 997 Caramanna e C. 1269 Andreuzza recanti disposizioni in materia di turismo accessibile e di partecipazione delle persone disabili alle attività culturali, turistiche e ricreative.
Audizione di rappresentanti della Compagnia della tartaruga – cooperativa sociale.

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.05 alle 13.20.

Audizione di rappresentanti del Centro Sportivo Italiano (CSI).

  L'audizione informale è stata svolta dalle 13.20 alle 13.30.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 18 luglio 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 13.30.

Disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie oncologiche.
Testo unificato C. 249 Marrocco e abb.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente e relatore, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame. Fa al riguardo presente che il testo, come risultante dalle proposte emendative approvate, è composto di cinque articoli. La proposta di legge in esame, recante disposizioni per la prevenzione delle discriminazioni e la tutela dei diritti delle persone che sono state affette da malattie Pag. 123oncologiche, introduce misure volte ad escludere qualsiasi forma di pregiudizio o disparità di trattamento, di non discriminazione e garanzia del diritto all'oblio delle persone guarite da patologie oncologiche. Per diritto all'oblio oncologico si intende il diritto delle persone guarite da una patologia oncologica di non fornire informazioni né subire indagini in merito alla propria pregressa condizione patologica, nei casi di cui alla proposta di legge all'esame (articolo 1). Si intende quindi far fronte al fenomeno ricorrente per cui, nonostante l'avvenuta guarigione clinica, una consistente parte di persone guarite dal tumore sperimentano discriminazioni nell'esercizio dei propri diritti, in particolare con riferimento all'accesso a servizi finanziari, bancari e assicurativi, rimuovendo, ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione, gli ostacoli che limitano l'eguaglianza di questi soggetti la cui aspettativa di vita è aumentata, incluse le limitazioni all'accesso alle procedure di adozione di minori. L'articolo 2, comma 1, disciplina l'accesso ai servizi finanziari, bancari, d'investimento ed assicurativi, ai fini della stipula o del rinnovo dei contratti corrispondenti, prevedendo che il consumatore non sia tenuto a fornire informazioni relative a pregresse condizioni di salute concernenti patologie oncologiche il cui trattamento attivo si sia concluso, senza episodi di recidiva, da più di dieci anni, ovvero cinque anni qualora la patologia sia insorta prima del compimento dei ventuno anni d'età. Le relative informazioni non possono essere acquisite neanche da fonti diverse dal contraente e, qualora siano comunque nella disponibilità dell'operatore o dell'intermediario, non possono essere utilizzate per la determinazione delle condizioni contrattuali. Laddove in precedenza fornite, le predette informazioni, decorso il termine, non possono essere utilizzate ai fini della valutazione del rischio dell'operazione o della solvibilità del creditore che ha l'onere di comunicarlo ai contraenti che provvedono a cancellare le relative informazioni entro trenta giorni (comma 5). Ai sensi del comma 2 in tutte le fasi di accesso dei consumatori ai predetti servizi i soggetti che li forniscono devono dare alla controparte adeguate informazioni circa il diritto di cui al comma 1, non possono essere applicati all'interessato limiti, costi e oneri aggiuntivi e diversi trattamenti rispetto a quelli previsti per gli altri consumatori a legislazione vigente (comma 3) ed è fatto divieto ai predetti soggetti che forniscono il servizio, per i casi di cui al comma 1, di richiedere l'effettuazione di visite mediche di controllo e di accertamenti sanitari per la stipulazione dei relativi contratti (comma 4). Il comma 6 dispone circa la nullità delle singole clausole difformi ai princìpi di cui al comma dei contratti stipulati successivamente alla data di entrata in vigore della legge, che tuttavia rimangono validi ed efficaci per il resto. La nullità opera soltanto a vantaggio del consumatore ed è rilevabile d'ufficio in ogni stato e grado del procedimento. Il comma 7 prevede che entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Comitato interministeriale per il credito e il risparmio (CICR), con propria delibera, sentito il Garante per la protezione dei dati personali, individua le modalità di attuazione del comma 1, eventualmente predisponendo formulari e modelli. Analogo provvedimento è adottato, entro il medesimo termine, dall'Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni (IVASS), sentito il Garante per la protezione dei dati personali. L'articolo 3 reca modifiche alla legge 4 maggio 1983, n. 184 che detta la disciplina per l'adozione e l'affidamento dei minori, in particolare all'articolo 22 in tema di indagini riguardanti coloro che intendono adottare limitando l'ambito delle indagini relative allo stato di salute di coloro che intendono adottare un minore stabilendo che le indagini non possono avere ad oggetto patologie oncologiche pregresse quando siano trascorsi dieci anni dalla conclusione del trattamento attivo della patologia, in assenza di recidive o ricadute, ovvero cinque anni se la patologia è insorta prima del compimento del ventunesimo anno di età. L'articolo 4 dispone norme circa l'accesso alle procedure concorsuali, al lavoro e alla formazione professionale, prevedendo la promozione di specifiche politiche attive per assicurare, a ogni persona che sia stata affetta da una patologia oncologica, garanzie di uguaglianza di opportunità nell'inserimento al lavoro e nella fruizione dei relativi servizi, nella permanenza al lavoro e nella Pag. 124riqualificazione, oltre che nei percorsi di carriera e retributivi. L'articolo 5 reca disposizioni transitorie demandando a decreti del Ministro della salute la definizione delle modalità e forme per la certificazione della sussistenza dei requisiti necessari ai fini dell'applicazione delle disposizioni della legge, nonché dell'elenco delle eventuali patologie oncologiche per le quali si applicano termini inferiori, ove previsti, nonché assegnando al Garante per la protezione dei dati personali la vigilanza sulla corretta applicazione delle disposizioni recate dalla proposta di legge all'esame.
  Formula quindi una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 13.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Martedì 18 luglio 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 13.35.

Programma di lavoro della Commissione per il 2023 – Un'Unione salda e unita (COM(2022) 548 final).
Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea nell'anno 2023 (Doc. LXXXVI, n. 1).
Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1° luglio 2023-31 dicembre 2024) – Portare avanti l'agenda strategica, elaborato dalle future presidenze spagnola, belga e ungherese e dall'Alto rappresentante, presidente del Consiglio «Affari esteri» (10597/23).
(Parere alla XIV Commissione).
(Esame congiunto e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, espone in sintesi i contenuti dei provvedimenti in esame. Ricorda al riguardo che la Commissione avvia oggi l'esame congiunto della relazione programmatica 2023 sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, del programma di lavoro della Commissione europea e del programma del trio di Presidenze del Consiglio dell'UE, formato dalla presidenza semestrale spagnola, attualmente in carica, e dalle due successive, quella belga e quella ungherese. Si tratta di un passaggio fondamentale per l'intervento del Parlamento nella definizione della politica europea dell'Italia. Questi documenti, alla Camera, sono infatti oggetto di una vera e propria «sessione europea di fase ascendente», dedicata alla valutazione e al confronto tra le priorità del Governo e quelle delle Istituzioni dell'Unione per l'anno in corso, introdotta a partire dal 2011 per effetto della combinazione di modifiche legislative e di pronunce della Giunta per il regolamento della Camera. In particolare, la relazione programmatica, predisposta ai sensi dell'articolo 13 della legge n. 234 del 2012, indica obiettivi, priorità e orientamenti che il Governo intende seguire a livello europeo nell'anno in corso. Unitamente agli strumenti di programmazione politica e legislativa dell'UE, essa, secondo la procedura prevista dal parere della Giunta per il regolamento della Camera del 14 luglio 2010, è stata assegnata a tutte le Commissioni permanenti, per i profili ricadenti nell'ambito delle rispettive competenze. Queste approvano un parere mentre l'esame generale è svolto dalla Commissione politiche dell'UE, la quale presenta una relazione all'Assemblea. La discussione in Assemblea di norma si conclude con l'approvazione di risoluzioni al Governo.
  Si è dunque in presenza dell'unica procedura annuale che consente a tutti gli organi parlamentari – le 14 commissioni permanenti e l'Aula – di esprimersi in modo organico, coerente e, al tempo stesso, approfondito sulle linee di azione del nostro Paese a livello europeo.
  L'esame dei documenti presenta quest'anno un rilievo politico e strategico particolarmente significativo trattandosi della prima volta che le Camere sono chiamate a questo esercizio nella legislatura iniziata nello scorso ottobre. Per questa ragione intendePag. 125 concentrasi sulla relazione programmatica, che è stata predisposta dal Governo tenendo conto delle priorità legislative dell'Unione europea di cui al Programma di lavoro della Commissione europea.
  La relazione del Governo si articola in 4 parti, relative rispettivamente allo sviluppo del processo di integrazione europea, alle specifiche politiche strategiche, alla dimensione esterna dell'UE, al coordinamento nazionale delle politiche europee. Ciascuna parte è suddivisa in capitoli tematici ai quali, secondo il modello utilizzato nei due anni precedenti, vengono ricondotti 113 «dossier» specifici, relativi a singole questioni o proposte legislative dell'UE. Ogni dossier riporta l'obiettivo individuato, le azioni che il Governo intende porre in essere per perseguirlo nonché i risultati attesi.
  Passando all'illustrazione dei contenuti, assumono rilievo per la X Commissione le sezioni della relazione programmatica che fanno in particolare riferimento alle politiche energetiche e industriali dell'Unione. Innanzitutto, nella parte sulle politiche strategiche, la relazione programmatica dedica ampio spazio alle proposte del pacchetto c.d. «Pronti per il 55 per cento», in larga misura già approvate, volte a consentire la riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra del 55 per cento entro il 2030. Alcune proposte del pacchetto sono riferite alle politiche energetiche. Tra queste, la direttiva sull'efficienza energetica, la direttiva sull'energia da fonti rinnovabili e la riforma della tassazione dei prodotti energetici e, in particolare, la revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia, sulla quale sono ancora in corso i negoziati interistituzionali. In merito, la relazione del Governo sottolinea la necessità di giungere ad un equilibrio tra ambizione e fattibilità, al fine di consentire la riqualificazione del patrimonio immobiliare in modo coerente con l'obiettivo della neutralità climatica nel 2050 e, allo stesso tempo, fissare tempistiche compatibili con gli obiettivi nazionali stabiliti dalla Strategia nazionale per la riqualificazione energetica del parco immobiliare nazionale. Ricorda a questo riguardo che l'Italia, con il sostegno di altri paesi, ha ottenuto nel mandato approvato dal Consiglio dell'Ue in vista dell'apertura dei negoziati con il parlamento europeo, una profonda modifica dell'approccio sotteso alla proposta originale della Commissione europea che rimette in larga misura a ciascuno Stato membro di definire un percorso per l'attuazione degli obiettivi comuni entro il 2050, nel rispetto quindi delle specifiche caratteristiche del nostro paese.
  Ricorda inoltre che nella seduta dell'8 marzo 2023, la Camera dei deputati ha approvato la mozione 1-00038 (Molinari ed altri), con cui impegna il Governo «ad adottare le iniziative di competenza presso le istituzioni UE al fine di scongiurare l'introduzione di una disciplina quale contenuta nella proposta originaria di direttiva in questione nell'ottica di tutelare le peculiarità dell'Italia» e garantire «la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche». Il parere che approveremo dovrebbe ribadire quanto affermato nella mozione. La relazione programmatica afferma anche che il Governo intende partecipare attivamente alla fase di approvazione delle proposte presentate dalla Commissione europea nel dicembre 2021 per i mercati interni dei gas rinnovabili e naturali e dell'idrogeno, con l'obiettivo di creare le condizioni per la loro introduzione nel mercato del gas garantendo al contempo la tutela dei consumatori. Ribadisce, inoltre, l'impegno assunto a livello internazionale con l'adesione nel corso della COP 26 all'iniziativa Global Methane Pledge.
  Con riferimento alla sicurezza energetica, la relazione richiama infine le misure di emergenza adottate negli scorsi mesi dall'UE e sottolinea l'importanza di una risposta coordinata dei Paesi UE nell'adozione di misure contro il caro energia.
  Sulle medesime tematiche, il programma di lavoro della Commissione sottolineava la necessità di migliorare la preparazione per contrastare in modo più efficace la futura volatilità dei prezzi, garantire energia elettrica a prezzi accessibili e anticipare la trasformazione industriale necessaria alla decarbonizzazione. Annunciava, inoltre, la presentazione di una riforma del mercato dell'energia elettrica dell'UE (con una proposta di regolamento pubblicata nello scorso marzo) che includesse il disaccoppiamento dei prezzi Pag. 126del gas dai prezzi dell'energia elettrica e la creazione di una Banca europea dell'idrogeno. Nel programma di 18 mesi del Consiglio il trio ha dichiarato di attribuire priorità ai lavori sul riesame dell'assetto del mercato dell'energia elettrica dell'UE e l'intenzione di proseguire gli sforzi volti a sostenere una transizione verso l'energia pulita, con particolare attenzione allo sviluppo di infrastrutture energetiche transfrontaliere, e a garantire un approvvigionamento energetico sicuro, sostenibile e a prezzi accessibili.
  La relazione programmatica dedica poi ampio spazio alle politiche e alle iniziative dell'UE per la tutela dell'ambiente e l'attuazione dell'economia circolare, alcune delle quali interessano anche la X Commissione, come la revisione della normativa sulle emissioni industriali e quella sugli imballaggi e i rifiuti derivanti. In merito alla proposta di revisione della direttiva sulle emissioni industriali, il Governo ne valuta positivamente obiettivi e finalità, sottolineando tuttavia la presenza di alcune criticità. Con specifico riguardo, invece, alla produzione degli imballaggi e alla gestione dei rifiuti che ne derivano, il Governo si sofferma sulla proposta di regolamento della Commissione europea che prevede, tra l'altro, di ridurre entro il 2040 i rifiuti da imballaggi pro capite per Stato membro del 15 per cento e del 37 per cento a livello dell'UE e promuove l'utilizzo di imballaggi riutilizzabili e ricaricabili. Il Governo in proposito sottolinea che: l'atto giuridico scelto (un regolamento per rivedere la vigente direttiva) non lascerà flessibilità agli Stati membri; la proposta non tiene conto delle condizioni specifiche dei singoli Stati membri e, nel caso dell'Italia, degli ottimi risultati raggiunti in termini di riduzione dei rifiuti tramite il riciclo; l'impianto generale della proposta privilegia il riuso degli imballaggi a discapito del loro riciclo, ambito in cui l'Italia ha raggiunto risultati di eccellenza a livello europeo conseguendo con diversi anni di anticipo gli obiettivi fissati dalla direttiva vigente per il 2025 e il 2030.
  Riguardo al negoziato in corso su tale proposta, il Governo si prefigge in particolare di: scongiurare l'adozione del sistema di riuso in sostituzione del riciclo, attività in cui l'Italia è leader europeo; garantire parità di condizioni tra raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio e sistemi di deposito cauzionale; salvaguardare gli investimenti in corso e previsti – privati e pubblici, ad esempio attivati nell'ambito del PNRR – ed i modelli d'impresa nazionali basati sulla raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e il loro riciclo.
  Ricorda che alla Camera dei deputati la proposta è stata esaminata dalla Commissione politiche dell'UE, che ha emesso un parere motivato, ritenendola non conforme al principio di sussidiarietà, e, nel merito, dalla nostra Commissione, congiuntamente con la Commissione ambiente. Il 28 giugno 2023 si è approvato un documento recante una valutazione negativa, formulando alcune condizioni in vista della prosecuzione del negoziato. Anche in questo caso, il parere che approveremo potrebbe utilmente ribadire quanto abbiamo affermato nel documento adottato il 28 giugno.
  Nel programma di lavoro la Commissione europea aveva preannunciato la presentazione di iniziative per l'economia circolare e la sostenibilità degli imballaggi e della plastica, per affrontare il problema dell'inquinamento da microplastiche, per garantire il diritto alla riparazione e per ridurre i rifiuti, in particolare alimentari e tessili, e il loro impatto ambientale. Elementi di nostro interesse sono presenti anche nella sezione della relazione programmatica dedicata all'obiettivo «Un'Europa pronta per il digitale» del programma di lavoro della Commissione europea. La relazione programmatica cita alcune iniziative rilevanti che hanno l'obiettivo di rafforzare la leadership tecnologica dell'UE e di contrastare gli effetti negativi delle crisi che l'Europa ha vissuto negli ultimi anni (pandemia, guerra in Ucraina). Innanzitutto, la normativa sui semiconduttori, volta a rafforzare la competitività e la resilienza dell'industria UE a fronte della carenza di semiconduttori sui mercati globali e a affermare una sovranità tecnologica dell'UE. In proposito, il Governo ha posto in particolare l'attenzione sulla possibilità di co-finanziamento attraverso fondi strutturali e il coordinamento tra gli Stati membri per attirare gli investimenti esteri. Vi è poi lo Strumento per le emergenze nel mercato Pag. 127unico (SMEI), complementare ai meccanismi di risposta alle crisi dell'UE già esistenti. L'obiettivo è quello di evitare carenze sul mercato interno, con un approccio coordinato per anticipare, prepararsi e rispondere ad ogni tipo di crisi in grado di costituire una minaccia per il funzionamento del mercato interno. Accanto ai benefici attesi dalla proposta (riduzione degli ostacoli alla libera circolazione e maggiore disponibilità di prodotti durante le crisi), il Governo mette anche in luce i possibili costi, per imprese e Stati membri quale conseguenza di attività previste dal pacchetto normativo: raccolta di informazioni, costituzione di riserve strategiche, trasparenza e assistenza amministrativa, appalti pubblici durante le emergenze e misure che incidono sulle catene di approvvigionamento di beni. Di particolare importanza ed attualità, infine, la proposta di regolamento sulle materie prime critiche, che intende garantire l'accesso dell'UE a un approvvigionamento sicuro e sostenibile delle materie prime critiche non energetiche o agricole. La relazione riferisce del tavolo di coordinamento istituito dal Governo per definire una strategia nazionale per la resilienza del sistema produttivo. La proposta era stata preannunciata nel programma di lavoro della Commissione quale strumento «per garantire un approvvigionamento adeguato e diversificato per l'economia digitale europea e per la transizione verde, dando priorità al riutilizzo e al riciclaggio». Ricorda che la proposta è stata valutata conforme al principio di sussidiarietà dalla Commissione politiche dell'UE della Camera lo scorso 28 giugno. La Commissione ha tuttavia segnalato tra l'altro l'esigenza di includere l'alluminio nell'elenco delle materie prime strategiche e lo zinco e il fosforo in quello delle materie prime critiche, di non sovraccaricare le imprese con eccessivi oneri amministrativi e di rendicontazione e di raggiungere un adeguato bilanciamento tra standard ambientali e necessità di approvvigionamento e mettere in campo iniziative e campagne europee per comunicare i benefici dei nuovi progetti di estrazione e più in generale per agevolare l'accettazione sociale delle misure proposte.
  Più in generale, in tema di autonomia strategica industriale, il Governo indica che occorrerà continuare a promuovere la creazione di una capacità europea, sfruttando le opportunità di investimento offerte dai PNRR, favorendo la riforma delle regole di concorrenza e promuovendo la diversificazione delle catene di approvvigionamento internazionali.
  Il parere che approveremo potrebbe quindi sottolineare l'esigenza, non più procrastinabile, di definire una reale politica industriale dell'Unione europea. Sappiamo bene gli avvenimenti e le crisi recenti hanno messo a nudo l'assenza di autonomia strategica del nostro continente negli assetti geopolitici ed economici globali e il ritardo dell'Europa rispetto a tutti i principali competitori. La pandemia, prima, e la guerra in Ucraina, poi, hanno evidenziato i costi e rischi della dipendenza eccessiva dell'Europa da singoli Paesi per gli approvvigionamenti energetici e di materie prime, delle eccessive distanze geografiche nelle filiere produttive, della scarsità di alcuni componenti strategici, e come tale dipendenza metta a repentaglio gli obiettivi estremamente ambiziosi che l'Unione si è posta ai fini della transizione ecologica e digitale.
  Le misure sinora proposte a livello europeo per l'elaborazione di una strategia volta ad incrementare la competitività e l'autonomia strategica dell'industria europea attraverso un rafforzamento della sua capacità produttiva non appaiono sufficienti, come il Parlamento ed il Governo italiani hanno posto in evidenza in diverse occasioni e come sarebbe il caso di ribadire nel parere che andremo ad approvare. In particolare, è opportuno sottolineare che la presentazione di proposte legislative sulle materie prime critiche, sulla produzione di semiconduttori, sull'industria a zero emissioni nette vanno sì nella giusta direzione, ma rischiano di non poter dispiegare pienamente i loro effetti se ad esse non si accompagnano adeguate risorse finanziarie europee, necessarie anche per evitare che gli Stati membri debbano assicurare da soli gli investimenti richiesti, il che potrebbe comportare, con l'allentamento delle regole sugli aiuti di Stato che è stato adottato, un aumento delle differenze tra gli Pag. 128Stati membri e una frammentazione del mercato interno. Va nella giusta direzione anche la recente proposta di istituire una piattaforma per le tecnologie strategiche per l'Europa (STEP) per promuovere la competitività a lungo termine dell'UE in materia di tecnologie critiche, nei settori della tecnologia estremamente avanzata e digitale, delle tecnologie pulite e delle biotecnologie. Essa è tuttavia soltanto un primo passo e va assolutamente rafforzata con l'obiettivo finale di istituire un vero e proprio Fondo sovrano europeo per la politica industriale che sia dotato di risorse comuni europee adeguate. Gli obiettivi della transizione, inoltre, pienamente condivisibili in linea di principio, andrebbero declinati secondo un percorso graduale e flessibile, ispirato al principio di neutralità tecnologica e rispettoso delle diversità dei sistemi economici e sociali nazionali. Per concludere, ritiene che il parere della nostra Commissione sui documenti in esame potrebbe mettere evidenziare l'esigenza di definire una strategia che accompagni una transizione graduale e tecnologicamente neutra dei sistemi produttivi europei, con un sostegno adeguato erogato dal bilancio europeo, sul modello della Iniziativa NextGenerationEU.
  Alla luce di quanto riportato, compreso il fatto che ci troviamo ad esaminare documenti programmatici per l'anno in corso, sarebbe importante procedere a un esame che sia allo stesso tempo approfondito ma anche rapido e che ci permetta di formulare, nei settori di nostra competenza, indicazioni puntuali e mirate su politiche ed eventualmente su specifici progetti legislativi dell'Unione europea.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame congiunto ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 18 luglio 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.45 alle 13.50.