CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 12 luglio 2023
141.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 67

RISOLUZIONI

  Mercoledì 12 luglio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 14.30.

Pag. 68

Sui lavori della Commissione.

  Paolo FORMENTINI, presidente, al fine della migliore gestione dei tempi, propone di procedere dapprima all'esame delle risoluzioni nn., 7-00117 Boldrini, e 7-00120 Formentini, quindi alla trattazione degli ulteriori atti all'ordine del giorno – rispettivamente, in sede consultiva e in sede referente – e infine allo svolgimento della seduta di interrogazioni.

  La Commissione acconsente.

7-00117 Boldrini: Sull'impegno dell'Italia a favore del disarmo nucleare.
(Seguito della discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00021).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata, da ultimo, nella seduta del 4 luglio scorso.

  Paolo FORMENTINI, presidente, dà conto delle sostituzioni. Ricorda, quindi, che nella seduta del 4 luglio erano state accettate dalla collega Boldrini alcune riformulazioni proposte dal Governo e che egli stesso aveva preannunciato una proposta di integrazione alle premesse del testo, finalizzata ad inserire anche la Cina tra i Paesi che potenzialmente rappresentano una minaccia dal punto di vista degli arsenali atomici. Sono poi pervenute ulteriori proposte di riformulazione del Governo.
  Chiede quindi alla collega Boldrini se intende intervenire sulle proposte di riformulazione presentate.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), ringraziando i colleghi della maggioranza e il Ministero per gli affari esteri e la cooperazione internazionale per l'impegno a convergere su un testo condiviso, oltre ad accogliere la proposta di integrazione avanzata dal collega Formentini, propone di inserire, alla fine dell'ultimo paragrafo delle premesse, il seguente inciso: «affermazioni che necessitano di azioni concrete».

  La sottosegretaria Maria TRIPODI accoglie la proposta della deputata Boldrini.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), quanto alla parte dispositiva, ribadisce l'opportunità di inserire, al primo punto, dopo la parola «continuare» la seguente: «e intensificare». A suo avviso, infatti, l'attuale, incombente minaccia nucleare impone un deciso cambio di marcia dai parte dei Paesi che intendono promuovere davvero il disarmo. Suggerisce, infine, di aggiungere, nell'ultimo punto delle premesse, dopo le parole «temi di» la seguente: «particolare».

  La sottosegretaria Maria TRIPODI esprime parere favorevole su quest'ultima proposta di riformulazione, mentre conferma la contrarietà sulla modifica al primo punto della parte dispositiva.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), a titolo di compromesso, suggerisce la seguente riformulazione: «proseguire con rinnovata intensità».

  La sottosegretaria Maria TRIPODI accoglie la proposta della deputata Boldrini.

  Simone BILLI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del gruppo Lega, ringrazia la collega Boldrini per aver recepito nel testo il riferimento alla Repubblica popolare cinese.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP) conferma che tale proposta, avanzata dal collega Formentini, ha contribuito ad arricchire lo scenario di riferimento, caratterizzato dalla presenza di molteplici attori che rappresentano una potenziale minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale.

  Federica ONORI (M5S), ringraziando la collega Boldrini per l'iniziativa, annuncia il voto favorevole del Movimento 5 Stelle.

  Ettore ROSATO (A-IV-RE), associandosi all'apprezzamento per l'operato dell'onorevole Boldrini, annuncia il voto favorevole del proprio gruppo.

Pag. 69

  Nicola FRATOIANNI (AVS), ribadendo i ringraziamenti alla prima firmataria della risoluzione in esame, annuncia il voto favorevole di Alleanza Verdi e Sinistra.

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), ringraziando tutti i colleghi per il contributo costruttivo, esprime particolare apprezzamento per la disponibilità e l'approccio dialogante dimostrato dalla maggioranza e dal Governo. Auspica che questo consenso unanime induca l'Esecutivo a partecipare come «Paese osservatore» alla prossima riunione degli Stati Parte del Trattato per la proibizione delle armi nucleari, nonché ad inserire disarmo e non proliferazione nucleare tra i temi di particolare rilievo del programma della Presidenza italiana del G7.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI esprime parere favorevole sulla proposta di risoluzione in titolo, come riformulata.

  La Commissione approva, all'unanimità, la risoluzione in titolo, come riformulata, che assume il numero n. 8-00021 (vedi allegato 1).

7-00120 Formentini: Sulla stabilizzazione e l'integrazione europea dei Balcani Occidentali.
(Seguito della discussione e approvazione).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 28 giugno scorso.

  Vincenzo AMENDOLA (PD-IDP), pur confermando che il Partito Democratico condivide il carattere prioritario che il Governo annette al processo di integrazione europea dei Balcani occidentali, nel quale l'Italia può giocare un ruolo da protagonista, esprime riserve sulla incisività dell'atto di indirizzo in esame: a suo avviso, sarebbe opportuno esprimere una posizione più articolata e non limitarsi ad auspicare la convocazione di una Conferenza internazionale. Dichiara, quindi, la disponibilità a collaborare per la redazione di un testo che possa raccogliere il più ampio consenso possibile tra i gruppi di maggioranza e di opposizione.
  Qualora si intenda procedere alla votazione della risoluzione in titolo, preannuncia l'astensione dal proprio gruppo.

  Ettore ROSATO (A-IV-RE), pur condividendo i rilievi del collega Amendola e dunque la necessità di definire in maniera più strutturata la posizione dell'Italia sulla materia, si dichiara disponibile a votare a favore del testo in esame. Propone, tuttavia, di inserire, sia nelle premesse sia nella parte dispositiva, un esplicito riferimento all'Iniziativa centro-europea (InCE), piattaforma di cooperazione assai utile, che diversi Governi hanno fin qui poco valorizzato.

  Federica ONORI (M5S), ringraziando il collega Formentini per aver sollevato, con l'atto in esame, l'importante tema dei Balcani occidentali e il relativo processo di integrazione europea, rileva che l'atto di indirizzo manca di una visione politica di ampio respiro; anche a suo avviso l'impegno ad organizzare una Conferenza internazionale risulta eccessivamente riduttivo. Per tale motivo, segnala che il Movimento 5 Stelle ha depositato una propria proposta di risoluzione, che potrebbe essere esaminata congiuntamente con la Commissione politiche dell'Unione europea ed essere oggetto di un approfondimento attraverso un ciclo di audizioni. Tra gli altri, potrebbero essere auditi rappresentanti dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) e dell'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani (ODIHR).
  Preannuncia, infine, l'astensione del proprio gruppo sulla proposta di risoluzione in esame.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI, evidenziando che gli elementi emersi dalla discussione odierna potranno essere oggetto di un ulteriore approfondimento in sede di esame della proposta di risoluzione citata dalla deputata Onori, esprime parere favorevole sull'atto di indirizzo in esame, che può contribuire a rafforzare il ruolo Pag. 70dell'Italia nella regione balcanica come interlocutore privilegiato e costruttivo.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ribadisce che la proposta di risoluzione a sua prima firma mira essenzialmente a ribadire l'autorevolezza del nostro Paese in tutte le sedi, bilaterali e multilaterali, che si occupano della stabilizzazione dei Balcani, e che ne auspica una rapida approvazione, senza pregiudicare ulteriori iniziative in merito.

  La Commissione approva la risoluzione in titolo (vedi allegato 2).

  La seduta termina alle 15.

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 12 luglio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 15.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che il seguente punto all'ordine del giorno, non essendo previste votazioni, sarà svolto consentendo la partecipazione da remoto, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.

DL 75/2023: Disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni, di agricoltura, di sport, di lavoro e per l'organizzazione del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025.
C. 1239 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e XI).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Paolo FORMENTINI, presidente e relatore, segnala che il provvedimento – composto di 44 articoli, suddivisi in 5 Capi – reca disposizioni urgenti in materia di organizzazione delle pubbliche amministrazioni (Capo I), interventi in materia di agricoltura (Capo II), disposizioni urgenti in materia di sport (Capo III), norme in materia di lavoro (Capo IV), nonché disposizioni per il Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025 (Capo V).
  Passando all'articolato, illustra le poche disposizioni di competenza della III Commissione, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici della Camera per ogni ulteriore approfondimento.
  Menzione, dunque, l'articolo 43, commi 1-3, che autorizza la spesa di 7.630.000 euro per l'anno 2023 a beneficio della Santa Sede, per la realizzazione, da parte di quest'ultima, di investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari e di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma, funzionali all'ospitalità e alle celebrazioni del Giubileo della Chiesa cattolica per l'anno 2025.
  Rileva che la relazione illustrativa motiva l'intervento in esame stimando «necessario realizzare iniziative volte a favorire la valorizzazione e il godimento dei beni culturali e ambientali d'interesse religioso appartenenti ad enti e istituzioni ecclesiastiche». Più specificamente, vengono individuati i seguenti interventi: investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari; realizzazione di totem informativi nel circuito delle Chiese europee, del cammino delle sette chiese di san Filippo, delle donne dottori della Chiesa e Patroni d'Europa, nonché delle Chiese giubilari presenti nella capitale; realizzazione di volumi librari descrittivi dei beni artistici e di valore culturale presenti in importanti edifici di culto della capitale; creazione di una app geolocalizzata del patrimonio sacro di Roma che guidi il turista e offra servizi di prenotazione, bigliettazione e social.
  Ricorda che la legge di bilancio 2021 ha previsto l'istituzione presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri di un tavolo istituzionale con il compito di definire un piano degli interventi e delle opere necessarie allo svolgimento del Giubileo 2025, nonché degli eventi nazionali e internazionaliPag. 71 ad esso connessi. Il tavolo istituzionale è presieduto dal Presidente del Consiglio ed è composto dai Ministri interessati, dal Presidente della Regione Lazio e dal Sindaco di Roma Capitale, nonché da tre senatori e da tre deputati. Gli interventi da realizzare su aree della Santa Sede sono subordinati alla definizione consensuale tra quest'ultima e lo Stato Italiano. Il tavolo definisce, anche sulla base delle proposte pervenute dalle amministrazioni interessate e delle intese tra la Santa Sede e lo Stato italiano, gli indirizzi e il piano degli interventi e delle opere necessari, da aggiornare e rimodulare su base almeno semestrale, sentite le competenti Commissioni parlamentari.
  Osserva che, successivamente, la legge di bilancio 2022 ha istituito nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di due distinti capitoli: il primo, con una dotazione complessiva di 1,335 miliardi di euro per il periodo 2022-2026, per la pianificazione e la realizzazione delle opere e degli interventi funzionali all'evento; il secondo, con una dotazione complessiva di 110 milioni di euro per il periodo 2022-2026, per assicurare il coordinamento operativo e le spese relativi a servizi da rendere ai partecipanti all'evento. La stessa legge di bilancio 2022 ha previsto la nomina di un Commissario straordinario – in carica fino al 31 dicembre 2026 – con il compito di predisporre la proposta di «programma dettagliato» delle opere, da approvare con apposito D.P.C.M. Si è quindi proceduto alla costituzione di una società interamente controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze – denominata «Giubileo 2025» – con il compito di assicurare la realizzazione dei lavori e delle opere indicati nel programma dettagliato, nonché la realizzazione degli interventi funzionali all'accoglienza e alle celebrazioni del Giubileo.
  Evidenzia che con successivo intervento normativo è stato previsto che il Ministro del turismo può avvalersi del Commissario straordinario anche ai fini della realizzazione degli investimenti del programma del Piano nazionale di ripresa e resilienza denominato «Caput Mundi – Next Generation EU per grandi eventi turistici», che mira ad aumentare il numero di siti turistici accessibili, creare alternative turistiche e culturali valide e qualificate rispetto alle aree centrali affollate, incrementare l'uso delle tecnologie digitali e potenziare le aree verdi e la sostenibilità del turismo.
  Sottolinea che il comma 2 del medesimo articolo 43 dispone che i citati investimenti di digitalizzazione dei cammini giubilari e di una applicazione informatica sul patrimonio sacro di Roma sono avviati e realizzati a seguito della stipulazione, tra la Santa Sede e il Ministero del turismo per l'Italia, di una intesa, con la quale sono individuati gli indirizzi e le azioni, nonché il piano degli interventi e delle opere necessari, e definiti i reciproci impegni fra le Parti.
  Rileva, infine, che in base al comma 3 alla copertura si provvede mediante corrispondente riduzione del Fondo unico nazionale per il turismo di conto capitale.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.05.

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 12 luglio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 15.05.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che il seguente punto all'ordine del giorno, non essendo previste votazioni, sarà svolto consentendo la partecipazione da remoto, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.

Ratifica ed esecuzione dell'Emendamento n. 1 alla Convenzione generale di sicurezza sociale tra la Pag. 72Repubblica italiana e il Principato di Monaco del 12 febbraio 1982, fatto a Monaco il 10 maggio 2021.
C. 1259 Senatori Alfieri ed altri; Berrino e Liris, approvata, in un testo unificato, dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Patrizia MARROCCO (FI-PPE), relatrice, intervenendo da remoto, ricorda che la Convenzione in titolo, entrata in vigore nell'ottobre del 1985, consente ai cittadini dei due Paesi contraenti, residenti nel territorio dell'altro Paese, di beneficiare, alle stesse condizioni dei cittadini di quest'ultimo, delle disposizioni di sicurezza sociale, relative, fra le altre, all'organizzazione dei servizi sociali, alla copertura dei carichi di maternità e dei rischi malattia, invalidità e morte, all'assicurazione sugli infortuni sul lavoro e per le malattie professionali e al regime delle prestazioni familiari.
  Segnala che sempre nell'ottobre 1985 è entrato in vigore anche l'Accordo amministrativo complementare, che regolamenta le modalità di applicazione della Convenzione e individua le autorità amministrative competenti, in ciascuno dei due Stati. Per l'Italia le autorità, ciascuna con il proprio specifico ambito di competenza, sono individuate nell'Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS), nell'Ente nazionale di previdenza e assistenza per i lavoratori dello spettacolo (ENPALS), nell'Istituto nazionale di previdenza per i dirigenti di aziende industriali (INPDAI), nell'Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani (INPGI), nell'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e nelle unità sanitarie locali.
  Sottolinea che l'Emendamento, composto di 6 articoli, è stato sottoscritto dalle Parti durante l'emergenza da COVID-19 ed è inteso ad integrare la Convenzione, allo scopo di disciplinare il telelavoro (e le altre forme di lavoro a distanza) svolto da lavoratori residenti in uno dei due Stati e dipendenti da un datore di lavoro avente la propria sede sociale o il proprio domicilio nel territorio dell'altro Stato. In base alla modifica introdotta, i lavoratori da remoto residenti in Italia potranno essere soggetti alla legislazione sociale monegasca, durante tutto il periodo della loro attività per conto di un'impresa presente sul territorio del Principato e viceversa. Da parte italiana la modifica appare importante perché, in caso contrario, le aziende monegasche avrebbero un aggravio amministrativo (per la gestione dei contributi previdenziali), che potrebbe indurle a scoraggiare il ricorso al telelavoro o l'impiego di personale italiano.
  Più nel dettaglio, evidenzia che l'articolo 1 prevede l'assoggettamento dei lavoratori subordinati o assimilati, residenti in uno dei due Stati contraenti, che esercitano un'attività in telelavoro (o altra modalità a distanza) nello Stato in cui risiedono, per conto esclusivo di un datore di lavoro dell'altro Stato, alla legislazione del Paese dove ha sede sociale o domicilio il datore di lavoro da cui dipende, a condizione che almeno un terzo dell'orario di lavoro settimanale si svolga nei locali del datore di lavoro stesso.
  Rileva che gli ulteriori articoli dell'Emendamento dispongono in merito alle verifiche da parte delle autorità competenti del rispetto delle condizioni previste dal testo convenzionale (articolo 2), stabilendo altresì che le nuove norme siano attuate nel rispetto delle legislazioni italiana e monegasca, oltre che del diritto internazionale ed europeo per quanto applicabili (articolo 3) e nei limiti delle disponibilità finanziarie dei Paesi contraenti, dunque senza oneri per la finanza pubblica (articolo 4). Da ultimo, l'Emendamento individua le modalità per la risoluzione di eventuali controversie interpretative o applicative della nuova disciplina (articolo 5) e i termini per la sua entrata in vigore (articolo 6).
  Per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica – già approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 27 giugno – osserva che esso è composto di tre articoli, che dispongono, rispettivamente l'autorizzazione alla ratifica, l'ordine di esecuzione e l'entrata in vigore (il giorno successivo alla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale).

  La sottosegretaria Maria TRIPODI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

Pag. 73

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica italiana e la Repubblica d'Armenia inteso a facilitare l'applicazione della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959, fatto a Roma il 22 novembre 2019.
C. 1260 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), presidente e relatore, in premessa, segnala che l'Accordo rientra tra gli strumenti volti a migliorare i rapporti di cooperazione dell'Italia con i Paesi al di fuori dell'Unione europea, per rendere più efficace il contrasto alla criminalità nel settore giudiziario penale.
  Sottolinea che i rapporti tra Italia e Armenia sono attualmente regolati dalla Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959: l'adozione di norme volte a integrare le disposizioni della Convenzione risponde all'esigenza di regolamentare specifiche forme di assistenza giudiziaria – come ad esempio l'audizione di testimoni o imputati attraverso la video-conferenza – e a rendere più rapide le procedure di cooperazione prevedendo la possibilità di comunicazione diretta tra le autorità giudiziarie competenti. Rileva che, come espressamente previsto nel Preambolo, per quanto non diversamente disposto dall'Accordo continueranno a trovare applicazione le norme della citata Convenzione europea.
  Osserva, altresì, che l'Accordo in esame si compone di 6 articoli. All'articolo 1 vengono individuate specifiche forme di assistenza giudiziaria e viene ricompresa, nell'oggetto dell'Accordo, anche l'esecuzione di congelamenti, sequestri e confische di beni che costituiscano provento di reati. L'elenco non è tuttavia esaustivo, in quanto la norma si chiude con una clausola finale che ricomprende «qualsiasi altra forma di assistenza che non contrasti con le leggi della Parte richiesta».
  Evidenzia che l'articolo 2 prevede la facoltà per la Parte richiedente di chiedere che l'altra osservi, nell'esecuzione della richiesta di assistenza, determinate formalità procedimentali, sempre che le stesse non contrastino con i princìpi fondamentali del suo ordinamento.
  Segnala che l'articolo 3, per rendere più celeri le procedure di cooperazione, prevede che le competenti autorità giudiziarie possano comunicare e trasmettersi richieste di assistenza direttamente tra loro, con il solo obbligo di inviare copia delle richieste alle Autorità Centrali individuate dalla Convenzione europea, ovvero i rispettivi Ministeri di giustizia.
  Rileva che l'articolo 4 disciplina la comparizione mediante videoconferenza, che è prevista per l'audizione di testimoni e periti nonché per l'interrogatorio di persone indagate o sottoposte a procedimento penale. Tale forma di comparizione è sempre effettuata quando la persona da sentire è detenuta nel territorio della Parte richiesta o quando la comparizione personale sia comunque inopportuna o non possibile. Il medesimo articolo 4 prevede, inoltre, che la videoconferenza possa essere utilizzata anche per l'assunzione di altre prove.
  Osserva che l'articolo 5 dispone che le Parti si presteranno la più ampia assistenza anche in materia di accertamenti bancari e finanziari, senza poter rifiutare l'assistenza per motivi di segreto bancario.
  Da ultimo, evidenzia che l'articolo 6 disciplina i termini per l'entrata in vigore dell'Accordo, le modalità per la sua modifica e la sua durata.
  Per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica – già approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 27 giugno – rileva che esso è composto da quattro articoli. In particolare, l'articolo 3 prevede che agli Pag. 74oneri finanziari – per trasferimenti detenuti, traduzioni, videoconferenze, ecc. –, stimati in euro 67.835 euro a decorrere dall'anno 2023, si provveda mediante corrispondente riduzione dello stanziamento del fondo speciale di parte corrente di competenza del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

Adesione della Repubblica italiana al Protocollo addizionale alla Convenzione sul contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR) concernente la lettera di vettura elettronica, fatto a Ginevra il 20 febbraio 2008.
C. 1261 Governo, approvato dal Senato.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Emanuele LOPERFIDO (FDI), relatore, sottolinea che la proposta di legge in esame è finalizzata a consentire all'Italia di aderire al Protocollo addizionale alla Convenzione del 19 maggio 1956, relativa al contratto di trasporto internazionale di merci su strada (CMR).
  Ricorda che tale Convenzione disciplina vari aspetti di diritto civile – tra cui diritti e obblighi delle parti e responsabilità del mittente e del vettore – e trova applicazione per ogni contratto di trasporto a titolo oneroso di merci su strada per mezzo di veicoli, indipendentemente dal domicilio e dalla cittadinanza delle Parti, quando il luogo di ricevimento della merce e il luogo previsto per la consegna indicati nel contratto siano situati in due Paesi diversi, di cui almeno uno parte della Convenzione.
  Evidenzia che la Convenzione – attualmente ratificata da 58 Stati, per la maggior parte europei – definisce anche il contenuto della lettera di vettura, che è accettata come prova di un contratto di trasporto e costituisce un documento riconosciuto in sede giudiziaria a supporto di pretese relative alla perdita totale o parziale, al danneggiamento o al ritardo nella consegna della merce. Si tratta quindi di un trattato che contiene obblighi non solo a carico degli Stati ma anche dei privati.
  Rileva che al momento dell'entrata in vigore della Convenzione non era previsto che le lettere di vettura potessero essere emesse su un supporto diverso dalla carta. Con lo sviluppo delle lettere di vettura elettroniche, si è dunque resa necessario un Protocollo addizionale, oggetto del provvedimento in esame. Precisa che, entrato in vigore nel 2011 e sottoscritto ad oggi da 30 Stati, il Protocollo non modifica le disposizioni sostanziali della CMR, ma fornisce un quadro giuridico supplementare per la digitalizzazione delle lettere di vettura, integrando la Convenzione stessa al fine di facilitare la compilazione facoltativa della lettera di vettura attraverso procedure di registrazione e di gestione elettronica di dati.
  Osserva che l'adesione dell'Italia al Protocollo in esame è, tra l'altro, condizione essenziale per raggiungere uno degli obiettivi del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), quello relativo alla semplificazione delle procedure logistiche e alla digitalizzazione dei documenti.
  Sottolinea che, composto da 16 articoli, il Protocollo, dopo aver fornito un quadro delle definizioni utilizzate (articolo 1) e definito il proprio campo di applicazione (articolo 2), all'articolo 3 elenca le modalità di autenticazione delle lettere di vettura elettroniche e precisa che l'autenticazione deve avvenire a opera delle parti del contratto di trasporto, mediante una firma elettronica affidabile.
  Rileva che il successivo articolo 4 precisa che la lettera di vettura elettronica Pag. 75deve contenere le stesse indicazioni della lettera di vettura cartacea.
  Segnala che l'articolo 5 elenca le procedure e le modalità che le parti del contratto di trasporto devono concordare per ottemperare ai requisiti della lettera di vettura elettronica, in particolare l'obbligo di richiamare le procedure di esecuzione del contratto di trasporto e la loro pronta accertabilità.
  Evidenzia che l'articolo 6 individua i documenti che completano la lettera di vettura elettronica, e, su richiesta del mittente, prevede l'obbligo per il vettore di rilasciare una ricevuta della merce e tutte le informazioni necessarie per l'identificazione della spedizione e per l'accesso alla lettera di vettura elettronica.
  Rileva che gli ulteriori articoli recano le disposizioni relative alle modalità di firma, di ratifica e di adesione da parte degli Stati, nonché di entrata in vigore del Protocollo medesimo, oltre che di denuncia, di abrogazione, di modifica, di riserva e di composizione di eventuali controversie interpretative o applicative.
  Per quanto riguarda il disegno di legge di ratifica – già approvato in prima lettura dal Senato lo scorso 27 giugno – sottolinea che esso è composto da quattro articoli. In particolare, l'articolo 3 pone una clausola di invarianza finanziaria, stabilendo che dall'attuazione della ratifica non debbano derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica: al riguardo, precisa che l'utilizzo della lettera di vettura elettronica non determina nuovi compiti specifici per le Amministrazioni pubbliche, con particolare riferimento alla realizzazione e implementazione da parte delle medesime di piattaforme informatiche specifiche.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, essendo concluso l'esame preliminare, avverte che si intende si sia rinunciato al termine per la presentazione degli emendamenti e che il provvedimento sarà trasmesso alle Commissioni competenti per l'espressione dei pareri.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.10.

INTERROGAZIONI

  Mercoledì 12 luglio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 15.10.

Sulla pubblicità dei lavori.

  Paolo FORMENTINI, presidente, avverte che il seguente punto all'ordine del giorno, non essendo previste votazioni, sarà svolto consentendo la partecipazione da remoto, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.

5-00523 Boldrini: Sugli insediamenti israeliani in Cisgiordania.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Laura BOLDRINI (PD-IDP), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta del Governo che, finalmente, esprime con chiarezza sul tema una posizione coerente con i princìpi di legalità internazionale. Segnala che nel suo ultimo rapporto sull'attuazione della risoluzione del Consiglio di Sicurezza 2234(2016), il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha ribadito che «tutti gli insediamenti israeliani nella Cisgiordania occupata, inclusa Gerusalemme est, sono illegali e costituiscono una flagrante violazione del diritto umanitario internazionale e delle risoluzioni delle Nazioni Unite; inoltre, stanno ostacolando la capacità di raggiungere una soluzione a due Stati e minandoPag. 76 il diritto del popolo palestinese all'autodeterminazione».
  Al riguardo, ricorda che la soluzione «due popoli, due Stati» costituisce un obiettivo condiviso della comunità internazionale, ribadito in numerose risoluzioni del Consiglio di Sicurezza ONU. Peraltro, osserva che la politica di demolizioni, sfratti ed insediamenti illegali portata avanti dal Governo Netanyahu contribuisce ad alimentare il risentimento della popolazione palestinese e dunque la spirale di tensioni e di violenze che ormai da mesi affliggono i Territori occupati.

  Paolo FORMENTINI, presidente, dichiara quindi concluso lo svolgimento delle interrogazioni all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.20.