CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 11 luglio 2023
140.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 11 luglio 2023. — Presidenza del presidente della V Commissione, Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Intervengono la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento Giuseppina Castiello e la viceministra dell'ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava.

  La seduta comincia alle 21.40.

DL 57/2023: Misure urgenti per gli enti territoriali, nonché per garantire la tempestiva attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza e per il settore energetico.
C. 1183 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 4 luglio 2023.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica preliminarmente che prima della seduta è stato ritirato l'articolo aggiuntivo Lacarra 3.010.
  Avverte, inoltre, che i deputati Mulè e Squeri hanno sottoscritto l'articolo aggiuntivo Furgiuele 3.011, il deputato Manes ha sottoscritto gli articoli aggiuntivi Steger 3.03, 3.018, 3.023, il deputato Di Sanzo ha sottoscritto gli emendamenti Bonafè 3.7, 3.9 e 3.39, i deputati Urzì e Lucaselli hanno sottoscritto l'articolo aggiuntivo Battistoni 3.06 e la deputata Almici ha sottoscritto il subemendamento Sbardella 0.3.028.17.
  Ricorda, altresì, che il Governo ha presentato l'articolo aggiuntivo 3.028, finalizzato a far confluire nel provvedimento in esame l'articolo 1 del decreto-legge n. 79 del 2023 recante disposizioni urgenti a sostegno delle famiglie e delle imprese per l'acquisto di energia elettrica e gas naturale, nonché in materia di termini legislativi, disponendo contestualmente l'abrogazione di tale disposizione, che reca misure urgenti per il contenimento degli effetti degli aumenti dei prezzi nel settore elettrico e del gas naturale, e la salvezza degli effetti prodottisi nell'ambito della sua vigenza.Pag. 4
  Con riferimento ai 36 subemendamenti riferiti a tale proposta emendativa (vedi allegato 1), avverte che le presidenze hanno ritenuto irricevibili le seguenti proposte subemendative, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti, che possono proporre modifiche unicamente nell'ambito testuale dell'emendamento al quale si riferiscono: Sergio Costa 0.3.028.3; Cappelletti 0.3.028.4; Sergio Costa 0.3.028.5; Sergio Costa 0.3.28.6; Zaratti 0.3.028.7; Bonafè 0.3.028.8; Comaroli 0.3.028.9; Bonafè 0.3.028.13; Ubaldo Pagano 0.3.028.22; Ubaldo Pagano 0.3.028.24; gli identici Sbardella 0.3.028.25, Squeri 0.3.028.26 e Boschi 0.3.028.27; gli identici Sbardella 0.3.028.28, Cattoi 0.3.028.29 e Boschi 0.3.028.30; Frassini 0.3.028.31; Roggiani 0.3.028.34; Comaroli 0.3.028.35; Tassinari 0.3.028.37.
  Avverte, infine, che l'articolo 1, comma 2, della legge 3 luglio 2023, n. 87, di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 10 maggio 2023, n. 51, recante disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale, ha abrogato gli articoli 1 e 2 del decreto-legge in esame.

  Le Commissioni prendono atto.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, invita, quindi, i relatori e le rappresentanti del Governo ad esprimere i pareri sulle proposte emendative e subemendative presentate.

  Nicola OTTAVIANI (LEGA), relatore per la V Commissione, anche a nome della collega Montaruli, relatrice per la I Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Ilaria Fontana 3.28, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), esprime altresì parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 3.028 del Governo, nonché sull'articolo aggiuntivo Battistoni 3.06. Esprime, inoltre, parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Pella 3.07 e 3.08, nonché sull'articolo aggiuntivo Bof 3.026, a condizione che vengano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone di accantonare, invece, l'articolo aggiuntivo Furgiuele 3.011 e gli identici articoli aggiuntivi Roggiani 3.015, Pella 3.016, Torto 3.017 e Steger 3.018, esprimendo parere contrario sulle restanti proposte emendative.

  La viceministra Vannia GAVA esprime parere conforme a quello dei relatori, raccomandando l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 3.028 del Governo.

  Filiberto ZARATTI (AVS), intervenendo sul suo emendamento 3.6 volto a sopprimere l'articolo 3, afferma che il decreto in esame e i provvedimenti del Governo riguardanti i rigassificatori rappresentano un errore strategico, dal momento che le cupe previsioni sulla carenza di forniture di gas, che si erano diffuse sin dallo scorso anno, si sono rivelate infondate e i prezzi delle fonti energetiche sono diminuiti, nonostante non sia ancora entrato in funzione il rigassificatore di Piombino che, secondo gli obiettivi del Governo, avrebbe dovuto contribuire all'approvvigionamento del gas a prezzi più economici.
  Nel criticare con forza la politica energetica del Governo che, anziché indirizzare la produzione verso le fonti rinnovabili, continua a fondarsi sull'utilizzo delle fonti fossili, che causano gravi danni al clima, all'ambiente e alla salute, rileva che persistendo nel ricorso a carburanti fossili si rischia solamente di sostituire il principale fornitore del passato, la Russia, con altri Paesi illiberali, come il Qatar, da cui continuiamo comunque ad essere dipendenti. Nell'esprimere riprovazione per l'affermazione del Presidente del Consiglio Meloni, circa l'intenzione di far divenire l'Italia un hub del gas, sostiene che il Governo, al contrario, dovrebbe promuovere le fonti rinnovabili, come l'energia eolica e solare, di cui il Paese dispone in grande abbondanza.

  Daniela TORTO (M5S), nel condividere le riflessioni del collega Zaratti, evidenzia che gli identici emendamenti Quartini 3.4 e Zaratti 3.6 sopprimono l'articolo 3 del decreto in esame, che intende garantire la riapertura dei termini per la presentazione Pag. 5delle istanze di autorizzazione alla realizzazione ovvero all'esercizio di rigassificatori e l'estensione del termine di conclusione dei relativi procedimenti. Nel criticare l'impostazione del Governo che propone una politica energetica basata esclusivamente su fonti fossili, che, come noto, sono destinate ad esaurirsi, afferma che è, invece, necessario promuovere, anche nel settore energetico, la tutela della biodiversità e dell'ecosistema.

  Marco GRIMALDI (AVS), nell'associarsi alle osservazioni dei colleghi Zaratti e Torto, che, a suo avviso, hanno già evidenziato efficacemente i profili critici del provvedimento in esame, richiama l'attenzione anche sugli effetti nefasti che l'utilizzo delle fonti energetiche fossili produce rispetto ai cambiamenti climatici e alla diffusione delle malattie respiratorie, sottolineando come, a tale riguardo, l'esperienza maturata nel corso dell'epidemia da COVID-19 abbia dimostrato le conseguenze gravemente negative dell'inquinamento atmosferico. Nel contestare che la transizione energetica debba concentrarsi sulla realizzazione dei rigassificatori, sostiene la necessità di sopprimere i sussidi per fonti fossili e di investire in energie rinnovabili, sistemi di accumulo e reti di distribuzione. In particolare, esprime sconcerto per l'incentivo alla realizzazione di un rigassificatore a Ravenna al fine di superare le conseguenze dell'alluvione che è stata dovuta anche ai mutamenti del clima determinati dalle emissioni di gas serra.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Quartini 3.4 e Zaratti 3.6.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea che l'emendamento 3.7, di cui è prima firmataria, sintetizza la posizione del Partito Democratico in materia di politica energetica. Nel ricordare che il prezzo del gas è diminuito per il limite massimo imposto al prezzo di acquisto dall'Unione europea, evidenzia che, mediante la proposta emendativa in esame, sono anzitutto ribaditi i vincoli derivanti dagli obiettivi di decarbonizzazione europei, fissati con il Green Deal, di riduzione del consumo energetico e di aumento della quota di energia prodotta da fonti rinnovabili. A tal fine, la proposta emendativa impone al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica di trasmettere semestralmente una relazione al Parlamento nella quale dia conto della conformità delle opere e infrastrutture finalizzate all'incremento della capacità di rigassificazione nazionale rispetto a tali obiettivi sovranazionali.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafè 3.7.

  Filiberto ZARATTI (AVS), illustrando l'emendamento a sua firma 3.8, evidenzia la palese e ingiustificabile contraddizione tra le disposizioni di cui all'articolo 3 del presente decreto-legge, volte ad accelerare drasticamente i tempi occorrenti per l'espletamento delle procedure relative alla realizzazione degli impianti di rigassificazione, anche tramite la previsione di gestioni commissariali, e la irragionevole lunghezza dei tempi di attesa per ottenere le autorizzazioni per l'installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, che mediamente si aggirano intorno ai sei anni. A suo giudizio, si tratta naturalmente di una scelta intenzionale, miope e irresponsabile di questo Governo, laddove, come evidenziato anche dall'associazione Elettricità Futura, lo snellimento delle pratiche per l'installazione di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili consentirebbe di produrre circa 60 GW nell'arco di tre anni, coprendo così una parte significativa del fabbisogno energetico del nostro Paese e riducendone al contempo la dipendenza dagli interessi delle grandi multinazionali. A tale ultimo proposito, rammenta infatti che durante la recente crisi energetica provocata dal conflitto in Ucraina, l'ENI S.p.a. ha realizzato circa 11 miliardi di euro di extraprofitti, a danno dell'interesse collettivo dei nostri concittadini.

  Marco GRIMALDI (AVS) ricorda come le notizie di attualità di questi ultimi giorni abbiano riportato il dato drammatico di circa 18.000 vittime registrate nel nostro Pag. 6Paese la scorsa estate a causa delle elevate temperature, dovute ai sempre più evidenti cambiamenti climatici, a loro volta generati dalle attività umane basate sull'utilizzo prevalente dei combustibili fossili, ragione principale delle notevoli concentrazioni nell'atmosfera dei cosiddetti gas serra. Ritiene pertanto che la politica energetica promossa dal Governo Meloni costituisca un errore strategico che vincola il nostro Paese all'era fossile, al contempo tradendo le aspettative della comunità scientifica e della parte più innovativa del mondo imprenditoriale e consentendo alle grandi multinazionali la realizzazione di enormi, ingiustificati profitti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.8.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua prima firma 3.9, volto a condizionare l'applicazione della normativa introdotta dall'articolo 3 del provvedimento in esame all'effettiva necessità di diversificare le fonti di approvvigionamento di gas nei casi di accertato rischio per la sicurezza energetica nazionale, fermi restando i programmi di decarbonizzazione ai quali il nostro Paese ha aderito sulla base di impegni assunti a livello globale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonafé 3.9.

  Filiberto ZARATTI (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 3.10, volto a prevedere che la disciplina di cui all'articolo 3 si applichi solo in caso di dichiarata crisi energetica nazionale.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) rileva che la ratio unitaria delle proposte emendative presentate dal gruppo del Partito Democratico in riferimento all'articolo 3 sia quella di definire un discrimine tra lo stato di emergenza energetica di recente attraversato dal nostro Paese a causa della situazione geopolitica internazionale e una strategia di medio-lungo periodo basata sullo sviluppo delle fonti rinnovabili nell'ottica di giungere alla sempre maggiore indipendenza energetica del nostro Paese.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.10.

  Filiberto ZARATTI (AVS) illustra l'emendamento a sua firma 3.11, rilevando come la situazione di emergenza energetica possa essere superata solo attraverso un investimento deciso nelle fonti rinnovabili e una maggiore diversificazione delle fonti di approvvigionamento, pena la sudditanza a fenomeni di speculazione. Associandosi alle valutazioni in precedenza espresse dal collega Grimaldi, osserva peraltro come le numerose vittime registrate nel nostro Paese la scorsa estate a causa delle elevate temperature e il ripetersi sempre più frequente di eventi naturali catastrofici testimonino la necessità di rivedere in modo drastico il modello di produzione energetica finora seguito.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.11.

  Marco GRIMALDI (AVS) interviene sull'emendamento Zaratti 3.12, rilevando come l'acuirsi della crisi climatica e ambientale e il ripetersi di eventi naturali estremi impongano oramai l'esigenza di ripensare il nostro modello di sviluppo e di approvvigionamento energetico, sopprimendo i sussidi ambientalmente dannosi, mentre il provvedimento in esame mira esclusivamente a incrementare la capacità di rigassificazione nel territorio nazionale, perpetuando in questo modo il ricorso a combustibili fossili.

  Filiberto ZARATTI (AVS), intervenendo sull'ordine dei lavori, invita la presidenza ad assicurare che gli interventi dei deputati di opposizione possano essere oggetto di ascolto e di attenzione da parte dei parlamentari della maggioranza, evidenziando che, altrimenti, i lavori delle Commissioni si rivelerebbero del tutto inutili.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, assicura che, come di Pag. 7consueto, sarà sua cura intervenire puntualmente per richiamare i componenti delle Commissioni che dovessero disturbare gli oratori nel corso dei propri interventi.

  Alessandro URZÌ (FDI) considera il dibattito in corso di estremo interesse, ma ritiene che gli interventi sinora svolti dai rappresentati dei gruppi di opposizione non attengano strettamente al merito dell'articolo 3 del presente decreto-legge, introducendo piuttosto valutazioni di natura generale in ordine alle politiche energetiche portate avanti dal Governo. In tale contesto, a suo avviso l'implementazione degli impianti di rigassificazione riveste carattere di assoluta urgenza e necessità, tanto più in considerazione delle incertezze che contraddistinguono l'attuale situazione internazionale.

  Filiberto ZARATTI (AVS), nel ringraziare il deputato Urzì per l'attenzione alle tematiche sollevate dai gruppi di opposizione attraverso la presentazione delle proposte emendative riferite all'articolo 3, ritiene tuttavia che gli interventi sinora svolti abbiano cercato proprio di illustrare le ragioni di fondo in base alle quali le forze politiche di opposizione ritengono di dover contestare il programma di rafforzamento della capacità di rigassificazione del nostro Paese.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.12.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.13, nell'accogliere l'invito del collega Urzì, prova a ricondurre il dibattito alle questioni strettamente relative all'articolo 3 e alle competenze specifiche della Commissione Bilancio, Precisa, quindi, che l'emendamento di cui è primo firmatario è volto a limitare l'ambito applicativo delle disposizioni dell'articolo 3 alle sole unità già esistenti, in modo da evitare l'installazione di ulteriori rigassificatori, anche alla luce dei rilevanti costi che comporta. Fa presente, a tale proposito, che il rigassificatore di Piombino è costato 350 milioni di dollari, cui vanno aggiunti i costi sostenuti per l'acquisto del gas, a fronte di una produzione che copre all'incirca l'8 per cento del fabbisogno nazionale. Evidenzia, in conclusione, che la promozione di fonti fossili, oltre ad allontanare l'Italia dal raggiungimento degli obiettivi in materia di energia prodotta da fonti rinnovabili, rende il nostro Paese dipendente dall'estero, con significative perdite dal punto di vista finanziario ed evidenti rischi nel medio e nel lungo periodo.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 3.13.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Zaratti 3.14 che intende limitare la portata delle semplificazioni previste dal comma 2 dell'articolo 3 per le procedure di autorizzazione all'esercizio di rigassificatori ai soli casi di ricollocazione delle opere e delle infrastrutture.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 3.14

  Daniela TORTO (M5S) illustra l'emendamento Ilaria Fontana 3.15 volto a prevedere che il procedimento autorizzatorio introdotto dal comma 2 dell'articolo 3 sia comprensivo anche della valutazione di impatto sanitario. Richiamando l'intervento del collega Urzì, fa presente che il tema dei rigassificatori è inevitabilmente connesso, tra l'altro, alla questione sanitaria e che tali correlazioni impongono di estendere il dibattito. In questo senso, non condivide pertanto le considerazioni del collega Urzì, che giudica essenzialmente contraddittorie, dal momento che, da un lato, si esprime interesse per gli interventi dei colleghi dell'opposizione e, dall'altro, si invita a ricondurre le argomentazioni alle sole disposizioni oggetto del decreto in esame. Fa presente a tale proposito, che tali argomentazioni, per essere realmente efficaci, devono essere complete, anche al fine di chiarire alla maggioranza le ragioni che determinano l'opposizione alle misure proposte dal Governo.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Ilaria Fontana 3.15.

  Alessandro URZÌ (FDI), intervenendo sull'ordine dei lavori, rileva come il dibattito in corso si sia sviluppato in modo franco e concreto, consentendo di mettere a fuoco il posizionamento delle diverse parti sui temi oggetto del provvedimento in esame. Ritiene, peraltro, improbabile che la maggioranza riveda le proprie posizioni, sottolineando tuttavia che le considerazioni dei colleghi dell'opposizione potranno essere oggetto di opportuna considerazione, soprattutto nelle sedi parlamentari più competenti con riferimento ai temi affrontati dal decreto in esame. Allo scopo, quindi, di razionalizzare i lavori delle Commissioni riunite, tenendo anche conto degli impegni dell'Assemblea per la giornata di domani, il cui avvio è fissato alle ore 9, ritiene che, in ragione dello sviluppo del dibattito in corso, la seduta odierna possa essere conclusa, per rinviare la prosecuzione dell'esame delle proposte emendative alle 14 di domani, al fine di concluderlo prima della ripresa pomeridiana dei lavori dell'Assemblea.

  Marco GRIMALDI, nel rispetto del lavoro di tutti, ritiene che l'esame delle proposte emendative possa proseguire per tutto il tempo consentito dai lavori dell'Assemblea, per concludersi alle ore 16 di domani.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, constatato il consenso unanime dei gruppi sulla proposta del collega Urzì, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta già convocata per le ore 14 della giornata di domani.

  La seduta termina alle 22.50.