CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 giugno 2023
131.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Politiche dell'Unione europea (XIV)
COMUNICATO
Pag. 132

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 22 giugno 2023. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 13.50.

Sui lavori della Commissione.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, ricorda la dimensione europea dell'opera di Silvio Berlusconi, uno dei grandi leader italiani capaci d'immaginare per l'Unione europea un sentiero di sviluppo diverso da quello in cui, molto spesso, limitatezze di vedute e questioni di litigiosità politica interna l'hanno condotta negli scorsi decenni.
  «Ha lasciato il segno», ha dichiarato in occasione della sua scomparsa la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, citando il peso europeo di Silvio Berlusconi. Ursula von der Leyen, che da compagna di partito della Cdu di Angela Merkel fu fautrice dell'austerità più dura nello scorso decennio, ha speso da presidente della Commissione parole calorose verso Berlusconi.
  Rammenta come elogi e riconoscimenti dopo la morte non equivalgano a giudizi Pag. 133politici definitivi, ma nel corso degli anni, soprattutto dopo l'accelerazione imposta all'Europa dal COVID-19, molte battaglie portate avanti da Berlusconi nell'agone comunitario in tempi non sospetti hanno acquisito dimensione trasversale e sono diventate centrali nell'agenda strategica dell'Unione Europea.
  Sottolinea come la sfida politica più nota di Berlusconi in Europa sia stata quella del rifiuto dell'austerità come linea guida dell'agenda economica europea. Il suo governo, infatti, già nel 2003, volle dare durante la Presidenza di turno del Consiglio europeo da parte dell'Italia un messaggio distensivo contro l'applicazione rigida delle regole di bilancio graziando la Germania, che sforava eccessivamente il rapporto debito/Pil rispetto ai target della sua manovra, dalla promozione di una procedura d'infrazione.
  Berlusconi ed il Ministro dell'economia e delle finanze, il collega Giulio Tremonti, furono, assieme al premier lussemburghese Jean-Claude Juncker, fautori dell'emissione di debito comune europeo con i cosiddetti Eurobond per finanziare una serie di politiche anticrisi per rilanciare l'Europa. Purtroppo il blocco rigorista ebbe successo a fermare quella che sarebbe stata un'anticipazione del fondo Next Generation Eu messo in campo dopo la crisi pandemica, voluto per ironia della sorte, dall'ex regina del rigore Angela Merkel.
  Evidenzia come un altro tema su cui Berlusconi ha più volte chiamato l'Europa in campo sia stato quello dell'immigrazione. I suoi Governi hanno dovuto affrontare la prima ondata dell'emergenza sbarchi dal Nord Africa, complice il deperimento della situazione securitaria tra Nord Africa e Maghreb ad inizio Anni Duemila.
  Berlusconi ha sempre promosso l'idea secondo cui chi sbarca in Italia sbarca in Europa e le frontiere mediterranee della Penisola fossero a tutti gli effetti frontiere europee, chiamando a una gestione collegiale dell'immigrazione. Nel 2003 il leader milanese aveva promosso l'aggiornamento delle Regole di Dublino per gestire un'immigrazione extra-comunitaria proveniente da più fronti, Balcani e Nord Africa, in numeri non ancora massicci come quelli attuali.
  L'Italia promosse inoltre l'ampliamento delle politiche di liberalizzazione dei visti e ampliamento della cooperazione per aiutare nei Balcani occidentali i paesi maggiormente esposti all'immigrazione (Serbia, Kosovo, Bosnia, Montenegro, Croazia, Macedonia del Nord e Albania) e aprire a replicare in questo campo tale protocollo nei confronti dell'Africa, per contrastare i trafficanti di esseri umani tutelando i canali regolari di afflusso verso l'Europa.
  Fa presente come la miopia di Bruxelles di fronte a queste problematiche sia stata spesso stata notevole, anche se le posizioni di Berlusconi ha conosciuto in seguito un rilancio di attenzione di fronte all'esplosione della bomba migratoria, che ha portato alla volontà di aggiornare ulteriormente le regole europee per gestire l'emergenza negli Stati di provenienza dei migranti.
  Richiama un altro tema sul quale Berlusconi ha anticipato i suoi tempi: quello dell'autonomia strategica europea, vista non in antitesi all'alleanza occidentale ma piuttosto come un complemento alla visione di un campo atlantico dotato di una guida americana e di una solida gamba europea.
  Fa inoltre rilevare che Berlusconi ha coerentemente rivendicato la posizione di Forza Italia nel Partito popolare europeo in piena continuità con la visione di figure come Alcide De Gasperi e gli altri padri dell'Europa, provenienti proprio dall'alveo democratico-cristiano: «l'Europa che avrebbero voluto i padri fondatori era un grande spazio di libertà, non una gabbia burocratica», dichiarò nel 2017, aggiungendo che «si sarebbe dovuta basare su valori condivisi, sulle comuni radici giudaico-cristiane e greco-romane, e quindi avere assolutamente una politica estera e una politica di difesa comuni», alla pari con le grandi potenze planetarie come gli Stati Uniti e la Cina.
  Berlusconi ha inoltre immaginato lo spazio europeo della sovranità industriale, tecnologica, militare per plasmare una vera «Europa dei popoli».Pag. 134
  Rileva che egli premeva da tempo affinché perché l'Unione europea si dotasse di strumenti di cooperazione e rilancio della propria visione politica, prima che a farlo fossero Emmanuel Macron e altri importanti leader del presente.
  Sottolinea come la sua scomparsa ponga in rilievo la lungimiranza di alcuni sue grandi scelte politiche in ambito europeo: un'azione diplomatica spesso promossa più sul piano dei rapporti umani che su quello delle strategie codificate, che si è tradotta in un europeismo distante dalle logiche dell'Europa del dopo Guerra fredda a trazione franco-tedesca, ma estremamente vivace nel consolidare una visione più ambiziosa per il Vecchio Continente.
  Non a caso Lucio Caracciolo nel 2010 riconosceva che Berlusconi non soffriva «dei complessi d'inferiorità dei suoi predecessori verso tedeschi e francesi», di quanti «hanno sempre osservato con benevolenza il nostro europeismo, perché comportava la rinuncia a difendere i nostri interessi nazionali postulandone l'identità con un fantomatico interesse europeo». Uno schema con cui Berlusconi ha più volte rotto aprendo, tra le altre cose, a più occasioni di riflessione profonda per il Vecchio Continente e la sua leadership.
  Rileva conclusivamente che tutto questo – rafforzato dalle avventure sportive del suo Milan e dall'espansione delle sue catene televisive nell'etere spagnolo, con Telecinco e francese, con La Cinq – e molto altro hanno fatto di Silvio Berlusconi un vero «uomo d'Europa».

  Alessandro CATTANEO (FI-PPE) ringrazia, a nome del suo Gruppo, l'on. Giglio Vigna per le parole con le quali ha inteso commemorare il profilo europeo di Silvio Berlusconi, che si ricollegano alle espressioni pronunciate poco prima in Aula. Richiama il profondo senso delle istituzioni che ha caratterizzato la sua azione politica e la costante attenzione al bene della Nazione.

Sull'ordine dei lavori.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, propone, concorde la Commissione, di procedere a un'inversione nell'ordine dei lavori della seduta odierna, nel senso d'iniziare con l'esame della proposta di legge C. 107 Centemero e, successivamente, passare all'esame del disegno di legge C. 1134 Governo e abb.

Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti.
C. 107 Centemero.
(Parere alla VI Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente e relatore, ricorda come l'ecosistema delle start-up e delle piccole e medie imprese (PMI) innovative sia diventato una realtà ormai da molti anni, con la conseguente esigenza di una normativa organica e permanente, tesa a favorire la nascita e la crescita dimensionale di nuove imprese innovative ad alto valore tecnologico.
  La normativa inizialmente introdotta con il decreto-legge n. 179 del 2012, è stata poi aggiornata da successivi provvedimenti (quali, ad esempio, la legge di bilancio per il 2017 ed il cosiddetto «decreto crescita» del 2019, nonché il cosiddetto «decreto sostegni-bis» del 2021) che la rendono – secondo lo Start-up Nation Scoreboard – la seconda migliore normativa in Europa, con punte di eccellenza sotto alcuni profili, tra cui quello relativo all'equity crowdfunding, in cui l'Italia è stata la prima ad adottare una specifica disciplina a livello europeo.
  Ne è conseguito un accrescimento della sensibilità generale del mercato e degli operatori economici e finanziari verso i temi dell'innovazione. È stato identificato un perimetro definitorio attraverso il quale incentivare la creazione di imprese ed è stata facilitata, attraverso una specifica sezione del registro delle imprese, la riconoscibilità del circuito delle start-up e delle PMI innovative e degli incubatori certificati. Si è, dunque, innescato un circolo Pag. 135virtuoso che ha portato alla costituzione di oltre 14 mila start-up innovative, come risulta dagli ultimi dati relativi alle iscrizioni alla sezione speciale del Registro delle imprese nel 2022.
  Fa presente che la proposta di legge in esame interviene sulle agevolazioni fiscali in favore delle start-up e delle PMI innovative (articoli 1-3) e sui requisiti di capitale delle società d'investimento semplice (articolo 4).
  L'articolo 1 contiene le definizioni rilevanti di start-up innovativa e di PMI innovativa, rinviando alla disciplina vigente.
  L'articolo 2 interviene sulla disciplina delle detrazioni Irpef per gli investimenti in start-up e PMI innovative al fine di consentirne la fruizione anche in caso di incapienza del contribuente, ovvero qualora la detrazione superi l'imposta lorda dovuta dal contribuente, mediante la trasformazione dell'eccedenza non detraibile in credito d'imposta utilizzabile in dichiarazione o in compensazione.
  L'articolo 3 chiarisce e specifica l'esenzione delle plusvalenze derivanti da cessione di quote in imprese innovative, al fine di rendere l'agevolazione coerente con i requisiti imposti – con particolare riferimento alle caratteristiche delle imprese innovative – dalla vigente disciplina in materia di aiuti de minimis.
  Si esenta da imposizione sui redditi l'insieme di proventi percepiti dalle persone fisiche, ove provenienti dalla partecipazione a OICR che investono in imprese innovative.
  Rileva che le disposizioni in esame aggiungono un'ulteriore condizione per godere dell'esenzione, e cioè che le PMI innovative soddisfino almeno una delle condizioni previste dal paragrafo 5 dell'articolo 21 del Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione, del 17 giugno 2014, cd. GBER – General Block Exemption Regulation.
  Ai sensi di tale disposizione, sono ammissibili le imprese che al momento dell'investimento iniziale per il finanziamento del rischio sono PMI non quotate che soddisfano almeno una delle seguenti condizioni: a) non hanno operato in alcun mercato; b) operano in un mercato qualsiasi da meno di sette anni dalla loro prima vendita commerciale; c) necessitano di un investimento iniziale per il finanziamento del rischio che, sulla base di un piano aziendale elaborato per il lancio di un nuovo prodotto o l'ingresso su un nuovo mercato geografico, è superiore al 50 per cento del loro fatturato medio annuo negli ultimi cinque anni.
  L'articolo 4 innalza da 25 a 50 milioni di euro del limite di patrimonio netto previsto per le società di investimento semplice.
  Preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole, facendo osservare che il provvedimento mira a rivedere gli interventi normativi fino a oggi introdotti, al fine di accompagnare il nostro Paese in un percorso di crescita e di sviluppo all'insegna dell'innovazione (vedi allegato 1).

  Nessuno chiedendo d'intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

Modifiche al codice della proprietà industriale, di cui al decreto legislativo 10 febbraio 2005, n. 30.
C. 1134 Governo, approvato dal Senato, e C. 101 Billi.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 20 giugno scorso.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, in sostituzione del relatore, on. Candiani, illustra i contenuti della proposta di parere (vedi allegato 2).

  Nessuno chiedendo d'intervenire, la Commissione approva la proposta di parere favorevole presentata dal relatore.

  La seduta termina alle 13.55.

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ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 22 giugno 2023. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 13.55.

Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce la legge a sostegno della produzione di munizioni.
COM(2023) 237 final.
(Ai fini della verifica della conformità al principio di sussidiarietà).
(Rinvio del seguito dell'esame).

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, attesa l'impossibilità del relatore, on. Caiata, a partecipare ai lavori della Commissione, propone di rinviare il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La Commissione concorda.

  La seduta termina alle 14.

COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE

  Giovedì 22 giugno 2023. — Presidenza del presidente Alessandro GIGLIO VIGNA.

  La seduta comincia alle 14.05.

Sulla riunione plenaria della COSAC svoltasi a Stoccolma dal 14 al 16 maggio 2023.

  Alessandro GIGLIO VIGNA, presidente, nel rinviare alla relazione scritta pubblicata in allegato al resoconto della seduta odierna (vedi allegato 3), ricorda che in rappresentanza della Commissione hanno partecipato ai lavori della LXIX riunione plenaria della COSAC, svoltasi a Stoccolma dal 14 al 16 maggio scorso l'on. Stefano Candiani, capo della delegazione, l'on. Salvatore Caiata e l'on. Isabella De Monte.

  La Commissione prende atto.

  La seduta termina alle 14.10.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 22 giugno 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.10 alle 14.15.