CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 20 giugno 2023
129.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO

TESTO AGGIORNATO AL 11 LUGLIO 2023

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SEDE REFERENTE

  Martedì 20 giugno 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Intervengono il viceministro per l'economia e le finanze, Maurizio Leo, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico Freni.

  La seduta comincia alle 12.35.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 1038 Governo e C. 75 Marattin.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 giugno 2023.

  Marco OSNATO, presidente, avverte preliminarmente che nella seduta odierna si procederà alla votazione delle proposte emendative tenendo conto dei ritiri e delle segnalazioni fatte pervenire da alcuni gruppi.
  Comunica il ritiro delle proposte emendative Pastorino 2.126 e 2.132, Gebhard 5.57, Pastorino 5.6, 5.11, 6.1, 8.1, Gebhard 9.3, Pastorino 10.5 e 10.7, Gebhard 15.1, Pastorino 15.14, Gebhard 15.16, Congedo 16.8 e Pastorino 18.3.
  Avverte, inoltre, che l'emendamento 7.34 Nevi è stato sottoscritto dai deputati Gatta e Aruzzolo e che l'articolo aggiuntivo Gebhard 1.01 è stato sottoscritto dall'on. De Bertoldi.
  Invita quindi i relatori, deputati Gusmeroli e Sala, ad esprimere il parere sugli emendamenti, a partire quelli riferiti all'articolo 1.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del collega Fabrizio Sala, invita al ritiro, altrimenti esprimendo Pag. 63parere contrario, di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 1, eccetto che per l'articolo aggiuntivo Gebhard 1.01, di cui propone l'accantonamento.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Marco OSNATO, presidente, dispone l'accantonamento dell'articolo aggiuntivo Gebhard 1.01. Preso atto della richiesta in tal senso formulata dall'onorevole Gusmeroli, e non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del sistema a circuito chiuso.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) illustra il proprio emendamento 1.1; ritiene in particolare troppo ampio il termine massimo di due anni che viene previsto dal disegno di legge in esame per l'attuazione della delega fiscale. Evidenzia che il disegno di legge di delega fiscale presentato dal governo Draghi nella precedente legislatura prevedeva, invece, un più breve termine di diciotto mesi, pur avendo portata più generale. Esprime inoltre il timore che una prevedibile inerzia amministrativa possa fare ulteriormente slittare la completa attuazione della riforma. Propone dunque che la tempistica di attuazione venga ridotta a diciotto mesi.

  Il Viceministro Maurizio LEO rammenta che il termine di ventiquattro mesi è coerente con l'ampio e articolato impianto del disegno di legge in esame, il quale – accanto a un contenuto sostanziale – prevede altresì la riforma dei procedimenti e la razionalizzazione della legislazione fiscale in testi unici; quest'ultima è un'attività che ritiene molto complessa e che, dunque, a suo parere, richiede un più ampio termine di attuazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Marattin 1.1.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra l'emendamento Borrelli 1.2, che contestualmente sottoscrive, chiedendo al Governo il motivo del parere contrario su una proposta emendativa che mira a inserire il principio di progressività nell'impianto generale della riforma.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP), intervenendo sul medesimo emendamento Borrelli 1.2, chiede al Governo di procedere a una lettura più approfondita della proposta, chiedendone l'accantonamento; a suo avviso si tratta di una norma di principio che non modifica l'impianto complessivo della delega.

  Marco OSNATO, presidente, rammenta che il principio di progressività è già presente nella Costituzione.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), evidenzia come il testo in discussione già preveda, all'articolo 1, che i decreti attuativi siano adottati «nel rispetto dei princìpi costituzionali». Alla luce di ciò la proposta emendativa Borrelli 1.2 non appare ridondante, bensì rafforzativa del principio costituzionale di progressività.

  Il Viceministro Maurizio LEO preliminarmente ricorda che il principio di progressività è ribadito già dall'articolo 5 del disegno di legge, che concerne la riforma dell'Irpef; esprime in ogni caso parere favorevole in ordine all'accantonamento della proposta emendativa Borrelli 1.2.

  Marco OSNATO, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Borrelli 1.2.
  Constata l'assenza del presentatore degli emendamenti Borrelli 1.7, 1.8 e 1.9; si intende che questi vi abbia rinunciato.

  La Commissione respinge l'emendamento Tabacci 1.10.

  Marco OSNATO, presidente, invita i relatori, deputati Gusmeroli e Sala, ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 2.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del collega Fabrizio Sala, invita al ritiro, altrimenti esprimendo Pag. 64parere contrario, di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 2, fatta eccezione per gli identici emendamenti Panizzut 2.27 e Congedo 2.28, e per gli emendamenti Roscani 2.33 e Bagnai 2.58, sui quali il parere è favorevole. Esprime altresì parere favorevole sull'emendamento De Palma 2.67, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), e sull'emendamento Marchetti 2.68, ove riformulato, congiuntamente all'emendamento De Bertoldi 10.17, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che siano forniti dal Governo e dai relatori i pareri relativi a tutti gli articoli del provvedimento.

  Marco OSNATO, presidente, afferma che l'esame procederà, come di consueto, secondo l'ordine degli articoli e che verrà seguito tale ordine anche per l'espressione dei pareri. Rammenta tra l'altro che, nella precedente legislatura, sotto la presidenza dell'onorevole Marattin, l'esame in Commissione Finanze del disegno di legge di delega fiscale presentato dal governo Draghi non fu affatto condotto secondo l'ordine degli articoli, bensì iniziando dall'articolo 6.

  Il sottosegretario Federico FRENI fa presente che il Governo, allo stato, è pronto a fornire i propri pareri soltanto sulle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) prende atto di quanto dichiarato dal rappresentante del Governo, che contribuisce a chiarire i termini del problema, ritenendo al contrario fuori luogo la risposta del Presidente Osnato, che non va certamente nella direzione di un sereno svolgimento dei lavori.

  Stefano Giovanni MAULLU (FDI) invita i colleghi a mantenere un atteggiamento pacato e costruttivo.

  Marco OSNATO, presidente, esprime il proprio rincrescimento al collega Marattin, invitando i colleghi a proseguire i lavori con serenità e leale collaborazione.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP), intervenendo sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 2, evidenzia la numerosità dei pareri contrari dei relatori e del Governo; a suo avviso tali proposte di modifica – in quanto riferite ai principi generali del disegno di legge – non sono suscettibili di incidere sull'impianto fondamentale della delega, ma forniscono indirizzi utili al legislatore fiscale, sia con riferimento alle norme di rango primario, sia a quelle di rango secondario.

  Benedetto DELLA VEDOVA (MISTO) illustra il proprio emendamento 2.1, chiedendone l'accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Della Vedova 2.1.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra l'emendamento Borrelli 2.2, che contestualmente sottoscrive, affermando l'importanza di sottolineare nel disegno di legge l'esigenza di tutelare la progressività del sistema tributario.

  Il Viceministro Maurizio LEO propone che siano accantonati gli emendamenti relativi ai principi di progressività e di equità orizzontale, al fine di addivenire a una loro riformulazione unitaria.

  Marco OSNATO, presidente, dispone dunque l'accantonamento degli emendamenti Borrelli 2.2, Fenu 2.4, Borrelli 2.5, 2.6, 2.17, 2.20, 2.21 e Grimaldi 2.37.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.3, affermando l'importanza di ribadire il principio di centralità dello Stato nel sistema fiscale, anche in considerazione della prossima presentazione del disegno di legge del Governo sull'autonomia differenziata.

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  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.3.

  Marco OSNATO, presidente, constata l'assenza del presentatore dell'emendamento Borrelli 2.7; si intende che vi abbia rinunciato.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 2.8, affermando l'importanza di ribadire nel disegno di legge le esigenze di finanziamento della spesa pubblica, la necessità di garantire certezza ai contribuenti e, infine, generalità delle norme e uniformità di trattamento, al fine di prevenire disuguaglianze.

  La Commissione respinge l'emendamento Guerra 2.8.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 2.9, sottolineando l'importanza di inserire nel testo il riferimento alla natalità e al sostegno dell'occupazione femminile.

  La Commissione respinge l'emendamento Merola 2.9.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 2.11, rammentando che anche il ministro Fitto, nell'intervenire sul PNRR in occasione dei 145 anni de «Il Messaggero», ha affermato la necessità di sostituire il concetto di «crescita economica» con quello di «sviluppo inclusivo e sostenibile». Ritiene che l'introduzione di tali concetti tra i principi fondamentali della delega contribuisca non solo a informare l'ordinamento giuridico nazionale, ma che si tratti di un modo per guidare altresì l'attività amministrativa.

  Virginio MEROLA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento D'Alfonso 2.11, rammenta che tali concetti sono ribaditi anche in sede ONU e dall'Unione europea nei propri documenti.

  Il Viceministro Maurizio LEO rileva che il riferimento alla crescita economica era contenuto nel disegno di legge presentato dal governo Draghi nella precedente legislatura.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), riallacciandosi all'intervento del viceministro, invita il Governo a valutare l'opportunità di recepire non solo alcune parti del precedente disegno di legge di delega fiscale, bensì a recepirlo in toto.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Alfonso 2.11.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.12, ribadendo la necessità di inserire l'inclusione sociale come principio fondamentali della riforma fiscale. Ne chiede pertanto l'accantonamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.12.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 2.13, di cui è cofirmatario, evidenziando l'importanza di ribadire la necessità che la legislazione fiscale si ponga come obiettivo anche quello di mitigare gli effetti negativi dei cambiamenti climatici.

  La Commissione respinge l'emendamento Borrelli 2.13.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 2.14, di cui è cofirmatario.

  Bruno TABACCI (PD-IDP) chiede che l'emendamento Borrelli 2.14 venga accantonato, dal momento che si riferisce ai «principi costituzionali», facendo seguito a quanto precedentemente affermato dal viceministro Leo sui principi di progressività ed equità orizzontale.

  Marco OSNATO, presidente, chiarisce che la portata dell'emendamento Borrelli 2.14 appare molto più ampia.

  La Commissione respinge l'emendamento Borrelli 2.14.

Pag. 66

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 2.15, di cui è cofirmatario, evidenziando come il sostegno all'economia circolare possa avere riverberi positivi su famiglie e imprese.

  La Commissione respinge l'emendamento Borrelli 2.15.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.16, affermando di non comprendere il parere contrario di relatori e Governo su una proposta che intende sostenere la natalità e l'occupazione femminile, fenomeni preoccupanti soprattutto nel Mezzogiorno.

  La Commissione respinge l'emendamento Alifano 2.16.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.18.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.18.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.19, affermando che il completamento della riforma fiscale è – a suo avviso – foriero di uno squilibrio tra imposizione ordinaria e sostitutiva, così come tra imposizione diretta e indiretta.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.19.

  Virginio MEROLA (PD-IDP), illustrando il proprio emendamento 2.22, ribadisce la necessità di ridurre il carico fiscale sulle categorie che ne sono, attualmente, più gravate, ovvero lavoratori dipendenti e pensionati.

  La Commissione respinge l'emendamento Merola 2.22.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M), illustrando l'emendamento Lupi 2.23, di cui è cofirmatario, afferma che le proposte di modifica intendono chiarire con maggiore precisione l'intento del disegno di legge di sostenere famiglie, imprese e lavoratori.

  Il Viceministro Maurizio LEO rivedendo il parere in precedenza espresso, e ove i relatori concordino, esprime parere favorevole sull'emendamento Lupi 2.23, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), anche a nome del relatore Sala, concorda con la proposta testé formulata dal Governo.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) accoglie la proposta di riformulazione formulata.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) esprime perplessità in ordine alla proposta di riformulazione avanzata, evidenziando come l'uso del termine «soprattutto» lasci intendere che vi siano categorie ulteriori rispetto a famiglie, lavoratori e imprese, cosa che a lui non consta.

  La Commissione approva l'emendamento Lupi 2.23, come riformulato (vedi allegato 1).

  Marco OSNATO, presidente, annuncia che gli identici emendamenti Alifano 2.25 e Borrelli 2.26 sono preclusi dall'approvazione dell'emendamento Lupi 2.23.

  La Commissione approva gli identici emendamenti Panizzut 2.27 e Congedo 2.28 (vedi allegato 1).

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 2.29, di cui è cofirmatario.

  La Commissione respinge l'emendamento Borrelli 2.29.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Borrelli 2.30, di cui è cofirmatario, evidenziando la necessità di ribadire – anche nella delega fiscale – il sostegno ai giovani, categoria penalizzata dalla crisi economica e da quella pandemica, ma che Pag. 67è soprattutto vittima della cosiddetta economia della promessa, che li vede spesso svolgere attività lavorative non adeguatamente remunerate.
  Intervenendo quindi sull'ordine dei lavori, evidenzia che il Governo e i relatori hanno espresso parere favorevole sull'emendamento Roscani 2.33, di analogo tenore, ma che si riferisce ai giovani fino al trentesimo anno di età. Chiede dunque che l'emendamento Borrelli 2.30 venga perlomeno accantonato, rammentando tuttavia che le norme europee più recenti si riferiscano ai giovani come alle persone fisiche fino al trentacinquesimo anno di età.

  Il sottosegretario Federico FRENI, rivedendo il parere contrario precedentemente espresso, propone – ove i relatori concordino – che gli identici emendamenti Borrelli 2.30 e Lupi 2.31, nonché l'emendamento Fenu 2.32 siano riformulati nel testo dell'emendamento Roscani 2.33, su cui vi era già parere favorevole, e del quale propone, a fini di coordinamento testuale, la riformulazione nel senso di eliminare la parola «inclusi», come riportato in allegato (vedi allegato 1).

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), anche a nome del relatore Sala, concorda con la proposta testé formulata dal Governo.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) interviene sull'emendamento Roscani 2.33, ritenendo che la modifica sia peggiorativa del testo.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), riconducendo il proprio intervento a quello del deputato Marattin sull'emendamento Roscani 2.33, afferma la propria contrarietà a introdurre una soglia anagrafica che qualifichi i «giovani», in quanto la reputa potenzialmente foriera di disparità di trattamento.

  Emiliano FENU (M5S) concorda con i colleghi sulla necessità di eliminare la soglia anagrafica.

  Marco GRIMALDI (AVS), ritiene che il sostegno ai giovani sia riconducibile al più generale intento di stimolare la crescita economica e la natalità.

  Angela RAFFA (M5S) afferma la propria contrarietà all'introduzione della soglia anagrafica dei trent'anni, alla luce del contesto europeo. A suo parere, i giovani necessitano di garanzie e non appare sufficiente l'introduzione della tematica tra i principi di delega. Evidenzia infine che il proprio gruppo parlamentare non è d'accordo con la riformulazione dell'emendamento Fenu 2.32 proposta dal Governo, che non intende accogliere.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) interviene sugli emendamenti Borrelli 2.30, Fenu 2.32 e Roscani 2.33, affermando che l'introduzione di elementi di flessibilità nelle norme di principio, anche riferibili a specifiche categorie – quale, per esempio, la categoria dei giovani – consente di dare maggiore flessibilità sia all'azione del legislatore di rango secondario, sia agli enti territoriali in ordine alla propria potestà legislativa e regolamentare. Afferma dunque di essere d'accordo con l'introduzione di un principio di delega che tuteli i giovani, ma non con l'introduzione di una soglia anagrafica.

  Marco GRIMALDI (AVS), accetta la riformulazione proposta dal Governo dell'emendamento Borrelli 2.30.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento Lupi 2.31.

  Francesco FILINI (FDI) accoglie, a sua volta, la proposta di riformulazione dell'emendamento Roscani 2.33.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Fenu 2.32 e approva gli emendamenti Borrelli 2.30, Lupi 2.31 e Roscani 2.33, riformulati in identico testo (vedi allegato 1).

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.35, sottolineando che le imprese di minori dimensioni sono sottopostePag. 68 a maggiori pressioni da parte del sistema fiscale.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.35.

  Saverio CONGEDO (FDI) ritira l'emendamento Lucaselli 2.36, di cui è cofirmatario.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra il proprio emendamento 2.38, sottolineando che la proposta intende tutelare gli incapienti, ovvero le categorie più colpite dalle recenti emergenze economiche e sanitarie, consentendo loro di usufruire direttamente delle agevolazioni fiscali.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Alifano 2.38, ribadisce l'importanza di detta tematica, dal momento che il sistema fiscale attualmente esclude gli incapienti da numerose forme di sostegno.

  Emiliano FENU (M5S), sempre con riferimento all'emendamento Alifano 2.38, rammenta che la fruibilità diretta dei bonus fiscali per i soggetti incapienti è un tema trasversale, affrontato anche in numerosi emendamenti successivi; ricorda che tale argomento era trattato nella delega presentata dal governo Draghi. Invita dunque il Governo a riconsiderare il proprio parere contrario, anche introducendo un sistema sperimentale di fruizione diretta degli incentivi per i soggetti incapienti, con riferimento soprattutto ad agevolazioni semplici da tracciare (quali, per esempio, le spese mediche). Rammenta che una previsione di tal fatta avrebbe l'ulteriore vantaggio di rafforzare i controlli sulle agevolazioni e di consentirne la razionalizzazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Alifano 2.38.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) illustra l'emendamento De Luca 2.39, che sottoscrive.

  Emiliano FENU (M5S) sottoscrive anch'egli l'emendamento De Luca 2.39.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento De Luca 2.39, ritenendo che rivesta una portata significativa per le regioni del Mezzogiorno. Ritiene infatti che inserire la promozione dello sviluppo del Mezzogiorno e la riduzione del divario territoriale tra i principi di delega consenta di chiarire l'atteggiamento del Governo nei confronti di questi territori.

  La Commissione respinge l'emendamento De Luca 2.39.

  Marco OSNATO, presidente, in considerazione della ripresa dei lavori dell'Assemblea, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata alle ore 19 della giornata odierna.

  La seduta termina alle 14.10.

TESTO AGGIORNATO AL 22 GIUGNO 2023

SEDE REFERENTE

  Martedì 20 giugno 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico Freni.

  La seduta comincia alle 18.30.

Disposizioni per la promozione e lo sviluppo delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e incentivi agli investimenti.
C. 107 Centemero.
(Seguito dell'esame e rinvio - Abbinamento della proposta di legge C. 1061 Stefanazzi).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta del 7 giugno 2023.

  Marco OSNATO, presidente, avverte in primo luogo che l'onorevole Stefanazzi chiede che sia abbinata alla proposta di legge C. 107 in esame la sua proposta di legge C. 1061 recante «Disposizioni per la promozione e il sostegno delle start-up e Pag. 69delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e contributive». Dal momento che si tratta di una proposta di legge di portata più ampia rispetto all'A.C. n. 107 in esame, investendo, tra l'altro, questioni anche di natura contributiva e di diritto del lavoro, rammenta che l'abbinamento non può avvenire d'ufficio, ma deve essere oggetto di una deliberazione da parte della Commissione. Evidenzia come resti fermo che, anche ove la Commissione deliberasse l'abbinamento della proposta di legge Stefanazzi alla proposta di legge Centemero, essa proseguirà l'esame sulla proposta di legge Centemero quale testo base, anche tenuto conto della fase avanzata in cui si trovano i lavori.
  Pone dunque in votazione l'abbinamento alla proposta C. 107 in esame della proposta di legge C. 1061 recante «Disposizioni per la promozione e il sostegno delle start-up e delle piccole e medie imprese innovative mediante agevolazioni fiscali e contributive».

  La Commissione approva.

  Marco OSNATO, presidente evidenzia che l'articolo aggiuntivo Stefanazzi 4.01, precedentemente dichiarato inammissibile, è da intendersi riammesso, in quanto recante una disposizione prevista dalla proposta di legge C. 1061, di cui la Commissione ha testé deliberato l'abbinamento.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), relatore, annuncia il ritiro di tutti gli emendamenti del proprio gruppo parlamentare.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) annuncia a sua volta il ritiro di tutti gli emendamenti del gruppo del Partito Democratico.

  Marco OSNATO, presidente, invita dunque il relatore, onorevole Centemero, ad esprimere il parere sulle restanti proposte emendative.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), relatore, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, di tutte le proposte emendative.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme al relatore.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli articoli aggiuntivi Fenu 1.01, 1.02, 1.03, 1.04, 1.05, 1.06, gli emendamenti Fenu 2.4, 2.5, 2.6, nonché l'articolo aggiuntivo Fenu 2.03.

  Marco OSNATO, presidente, preso atto della richiesta dell'onorevole Cavandoli e non essendovi obiezioni, dispone l'attivazione del sistema a circuito chiuso.

  Enrica ALIFANO (M5S) interviene per preannunciare il ritiro del proprio articolo aggiuntivo 2.07, preannunciando l'intenzione di presentare sul tema un ordine del giorno, auspicabilmente sottoscritto dalle altre forze politiche. Ritiene infatti che le tematiche dello spopolamento, della denatalità e dell'occupazione femminile siano di notevole importanza e segnalando l'opportunità, al riguardo, che la Commissione svolga l'audizione del presidente di Cassa Depositi e Prestiti Venture.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), relatore evidenzia, in qualità di capogruppo, la propria disponibilità a sottoscrivere l'ordine del giorno preannunciato dalla collega, deputata Alifano.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) interviene per preannunciare la sottoscrizione dell'ordine del giorno proposto dall'onorevole Alifano.

  Enrica ALIFANO (M5S) ritira il proprio articolo aggiuntivo 2.08.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, l'articolo aggiuntivo Alifano 2.09, gli emendamenti Fenu 3.1, 3.2 e 3.3, nonché gli articoli aggiuntivi Fenu 3.05, 3.07, 3.08, 3.09, 3.010 e 3.011.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che il testo del provvedimento sarà inviato alle Pag. 70Commissioni permanenti per l'espressione del parere in sede consultiva e che, a seguito dell'espressione del predetto parere, nella prima seduta utile sarà posto in votazione il mandato al relatore a riferire in Assemblea.
  Rinvia, pertanto, il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 18.45.

SEDE REFERENTE

  Martedì 20 giugno 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO. – Intervengono il viceministro per l'economia e le finanze, Maurizio Leo, e il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico Freni.

  La seduta comincia alle 18.55.

Delega al Governo per la riforma fiscale.
C. 1038 Governo e C. 75 Marattin.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che i relatori e il Governo hanno depositato alcune proposte emendative, che sono in distribuzione, e che saranno allegate al resoconto della seduta odierna (vedi allegato 2), e rispetto alle quali il termine per la presentazione dei subemendamenti è fissato alle ore 12 di domani, mercoledì 21 giugno.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), interviene sull'ordine dei lavori per segnalare che il nuovo emendamento dei relatori 5.176 risulta identico all'emendamento 5.161, a sua prima firma. Dichiarandosi consapevole del fatto che la concitazione e la mole di lavoro connesse all'esame di un provvedimento di tale portata possano certamente determinare errori o sviste, chiede chiarimenti sul punto ai relatori.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) ritiene che sia necessario porre rimedio all'errore e che, in tale circostanza, tra i due emendamenti identici sia necessario porre in votazione l'emendamento 5.161 di iniziativa del collega, deputato Marattin.

  Bruno TABACCI (PD-IDP) evidenzia che tale sovrapposizione è tutt'altro che una questione di secondo piano: la presentazione di un emendamento dei relatori, che è avvenuta in un momento successivo a quello stabilito per la presentazione degli emendamenti degli altri parlamentari, sembra lasciar intendere che agli occhi della maggioranza gli emendamenti dell'opposizione abbiano un valore quasi nullo, e non siano quindi presi in considerazione. Inoltre, si chiede se la presidenza non sarebbe dovuta intervenire al momento della presentazione dell'emendamento dei relatori, onde evitare che si venisse a creare una tale situazione.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) rammenta la propria esperienza di vicepresidente della V Commissione Bilancio nella passata legislatura. Ritiene che, ove si fosse verificata una circostanza simile, l'allora principale forza di opposizione – oggi partito di maggioranza e di governo – avrebbe certamente protestato, se non addirittura impedito la prosecuzione dei lavori della Commissione. Reputa dunque necessario, nel rispetto delle attuali opposizioni, fare chiarezza sull'accaduto.

  Marco OSNATO, presidente, prende atto di quanto segnalato dal deputato Marattin e, riservandosi i dovuti approfondimenti, assicura che, in occasione dell'esame dell'articolo 5, cui la richiamata proposta emendativa dei relatori si riferisce, potrà senz'altro essere definita la questione.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) chiede di sapere se l'emendamento presentato dai relatori sia frutto di un mero errore, ovvero sia frutto di una scelta deliberata.

  Marco OSNATO, presidente, rammenta che i compiti della presidenza della CommissionePag. 71 non siano di dare conto delle motivazioni dei relatori, bensì di garantire il corretto e ordinato svolgimento dei lavori.

  Angela RAFFA (M5S) ritiene che sia doveroso da parte della presidenza chiedere ai relatori e al Governo che si scusino per l'accaduto; ribadisce, in ogni caso, la necessità di porre in votazione l'emendamento presentato dal collega, deputato Marattin, anziché quello dei relatori.

  Marco OSNATO, presidente, assicura, come già detto, che si farà carico di dirimere la questione sollevata e ribadisce che, in occasione dell'esame dell'articolo 5, verranno trovate le opportune soluzioni, anche eventualmente mediante la presentazione di ulteriori riformulazioni.
  Passando all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2, rammenta che nella seduta antimeridiana erano stati accantonati gli emendamenti Borrelli 2.2, Fenu 2.4, Borrelli 2.5, 2.6, 2.17, 2.20, 2.21 e Grimaldi 2.37, sui quali il Governo ha testé presentato una proposta di riformulazione, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), sulla quale prende atto che i relatori esprimono parere favorevole.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) accoglie la proposta di riformulazione degli emendamenti a sua prima firma 2.2, 2.5, 2.6, 2.17, 2.20, 2.21 e dell'emendamento Grimaldi 2.37, di cui è cofirmatario.

  Emiliano FENU (M5S) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 2.4, a sua prima firma.

  La Commissione approva gli emendamenti Borrelli 2.2, Fenu 2.4, Borrelli 2.5, 2.6, 2.17, 2.20, 2.21 e Grimaldi 2.37, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1).
  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Borrelli 2.40 e Grimaldi 2.41.

  Il sottosegretario Federico FRENI modificando il parere contrario in precedenza formulato, esprime parere favorevole sugli emendamenti Borrelli 2.42, 2.43, 2.44 e sull'emendamento Fenu 2.45, purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del collega Sala, concorda con la proposta testé formulata dal Governo.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) accoglie la proposta di riformulazione degli emendamenti a sua prima firma 2.42, 2.43 e 2.44.

  Emiliano FENU (M5S) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 2.45, a sua prima firma.

  La Commissione approva gli emendamenti Borrelli 2.42, 2.43, 2.44 e Fenu 2.45, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1).
  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Borrelli 2.46 e 2.47.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 2.48, ritenendo che l'intento perseguito sia ampiamente condivisibile.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 2.48.
  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Grimaldi 2.49, Borrelli 2.50 e 2.51, Fenu 2.52.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) annuncia il ritiro dell'emendamento Lupi 2.53, del quale è cofirmatario.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Grimaldi 2.54, Fenu 2.55, Borrelli 2.57.

  Il sottosegretario Federico FRENI modificando il parere favorevole in precedenza formulato, esprime parere favorevole sugli emendamenti Bagnai 2.58, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Pag. 72

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del collega Sala, concorda con la proposta testé formulata dal Governo.

  Alberto BAGNAI (LEGA) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 2.58, a sua prima firma.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) interviene sull'emendamento Bagnai 2.58, evidenziando come la riformulazione appaia migliorativa rispetto al testo originario dell'emendamento, in quanto fa riferimento ai dati strutturale di gettito. Evidenzia, tuttavia, che la riformulazione fa riferimento all'articolo 1, comma 4 della legge di bilancio 2021 (legge n. 178 del 2020), introducendo una prescrizione analoga a quanto già disposto dal successivo comma 5 della medesima legge di bilancio. Si chiede dunque quale sia l'effettiva portata del dispositivo così introdotto, che riproduce una norma già vigente, ritenendo che il Governo intenda effettuare un'operazione meramente propagandistica.

  Il sottosegretario Federico FRENI richiamando la giurisprudenza costituzionale in materia, evidenzia l'opportunità di inserire tale disposizione anche nel disegno di legge di delega, al fine di garantirne una maggiore cogenza.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) giudica poco convincente la risposta del Governo.

  La Commissione approva l'emendamento Bagnai 2.58, come riformulato (vedi allegato 1).
  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fenu 2.60, Fratoianni 2.61 e 2.62, Borrelli 2.63.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) annuncia il ritiro dell'emendamento Lupi 2.64, di cui è cofirmatario, chiedendo in ogni caso le motivazioni alla base del parere contrario espresso.

  Il Viceministro Maurizio LEO chiarisce come l'uso della tecnologia richiamato dall'emendamento Lupi 2.64 sia già correntemente previsto.

  Laura CAVANDOLI (LEGA) ritira il proprio emendamento 2.65.

  Francesco Maria RUBANO (FI-PPE) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento De Palma 2.67, di cui è cofirmatario.

  La Commissione approva l'emendamento De Palma 2.67, come riformulato (vedi allegato 1).

  Marco OSNATO, presidente, prendendo atto dell'esigenza di svolgere ulteriori approfondimenti, dispone l'accantonamento dell'emendamento Marchetti 2.68.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Borrelli 2.69, 2.70, 2.71, Fenu 2.72, Borrelli 2.73, Grimaldi 2.75, Fenu 2.76, Grimaldi 2.77 e 2.78.

  Emiliano FENU (M5S), intervenendo sull'emendamento 2.79, a sua prima firma, ne chiede l'accantonamento; ritiene infatti rilevante che sia introdotto nella delega il principio dell'automatico riconoscimento di erogazione di incentivi fiscali, anche al fine di evitare che il Governo, facendo leva sulla necessità di produrre specifiche istanze per ottenere un beneficio, si attenda – sotto il profilo dell'onere finanziario – un basso tiraggio delle agevolazioni man mano introdotte.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fenu 2.79, Alifano 2.80, Fenu 2.81 e 2.83.

  Giulio CENTEMERO (LEGA) annuncia il ritiro degli emendamenti 2.86, a sua prima firma, e Cavandoli 2.88, di cui è cofirmatario.

  La Commissione respinge, con distinte votazioni, gli emendamenti Fenu 2.89 e 2.90.

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  Saverio CONGEDO (FDI) annuncia il ritiro degli emendamenti Caiata 2.91, del quale è cofirmatario, e Caiata 2.92, dopo averlo sottoscritto.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) interviene sull'emendamento 2.111 a sua prima firma, chiedendo il motivo del parere contrario del Governo. Ritiene infatti che la proposta emendativa possa incontrare un'ampia convergenza di forze politiche, dal momento che verte sul trattamento economico di soggetti che producono redditi in Italia, in particolare appartenenti alla rete consolare.

  Il Viceministro Maurizio LEO, nel motivare il parere contrario richiama il trattamento favorevole già previsto per tale categoria di soggetti nel Testo unico delle imposte sui redditi.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) ringrazia il Viceministro Leo per i chiarimenti forniti ma ritiene che, da un punto di vista metodologico, in questa fase avanzata della discussione il Governo dovrebbe disporre di pareri attentamente ponderati, avendo già esperito la valutazione preventiva delle singole proposte emendative in esame.

  Il Viceministro Maurizio LEO precisa che la contrarietà del Governo sull'emendamento Toni Ricciardi 2.111 deriva, sul piano tecnico-giuridico, dalla circostanza che esso prevede un trattamento fiscale agevolato nei confronti di soggetti non residenti in Italia, e, sul piano finanziario, dal fatto che, come anticipato dalla Ragioneria generale dello Stato, gli oneri che ne conseguirebbero ammontano a circa 2,5 milioni di euro a decorrere dal 2024.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) prende atto con rammarico che il Governo non ritiene meritevole di attenzione il tema del diritto all'assegno unico e universale per i contrattisti alle dipendenze dello Stato italiano presso le rappresentanze della nostra rete diplomatica estera.

  Il Sottosegretario Federico FRENI chiarisce che la contrarietà del Governo sulle proposte emendative ora in esame deriva dal fatto che esse presentano un livello di dettaglio, da cui conseguono peraltro oneri finanziari immediati e quantificabili, di per sé incompatibile con l'impianto complessivo del provvedimento di delega.

  Emiliano FENU (M5S), invitando il Governo a prestare maggiore attenzione alle proposte emendative in discussione, che presentano un'indubbia rilevanza nell'ottica di una tanto attesa riforma del sistema fiscale italiano, ritiene che anche i pareri contrari espressi sugli emendamenti a sua prima firma 2.83, 2.89 e 2.90, in precedenza respinti dalla Commissione, non fossero adeguatamente motivati, dal momento che già in sede di vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate la presidenza della Commissione stessa avrebbe dovuto valutare i profili di carattere finanziario, ossia con riferimento alla quantificazione e alla copertura degli eventuali oneri da esse derivanti. In tale quadro, osserva come, ad esempio, il citato emendamento a sua prima firma 2.83, che peraltro recepisce le sollecitazioni in tal senso provenute dal mondo dei commercialisti, rechi un principio e criterio direttivo generale che difficilmente il Governo potrebbe non condividere.

  Marco OSNATO, presidente, ricorda che un conto è il vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate, che la presidenza della VI Commissione Finanze ha svolto in conformità ai criteri correntemente seguiti, un altro conto sono le valutazioni tecnico-politiche che su di esse il Governo, nella sfera della propria autonoma discrezionalità, può maturare.

  Il Sottosegretario Federico FRENI osserva come il provvedimento di delega ora in esame, diversamente da quanto previsto dal disegno di legge di delega fiscale presentato nella scorsa legislatura dal Governo Draghi, preveda all'articolo 20, una norma di copertura finanziaria piuttosto flessibile, basata sul rinvio all'articolo 17, comma 2, Pag. 74della legge n. 196 del 2009 in materia di contabilità pubblica, a mente del quale, stante la complessità della materia trattata, la determinazione degli oneri eventualmente derivanti dalla sua attuazione viene demandata alla fase di adozione dei decreti legislativi. Evidenzia dunque come tale ultima circostanza potrà consentire una maggiore elasticità nella selezione delle proposte emendative che potranno essere approvate, a condizione naturalmente che le stesse presentino un certo grado di genericità e non contengano viceversa norme di carattere immediatamente dispositivo, come tali suscettibili di determinare in via immediata oneri a carico della finanza pubblica. In tale quadro, sottolinea che gli identici emendamenti Onori 2.110 e Toni Ricciardi 2.111, giacché individuano in maniera precisa la platea dei beneficiari, si configurano come immediatamente onerosi, giustificando per tale ragione, di metodo e non già di merito, la contrarietà su di essi formulata dal Governo.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) contesta la ricostruzione testé fornita dal sottosegretario Freni, rammentando come l'articolo 10 del disegno di legge di delega presentato nella scorsa legislatura dal Governo Draghi recasse un contenuto sostanzialmente identico a quello dell'articolo 20 del provvedimento ora in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Onori 2.110 e Toni Ricciardi 2.111 e l'emendamento Fratoianni 2.112.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) ritira l'emendamento Lupi 2.113, di cui è cofirmatario.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP), pur apprezzando la cornice metodologica cui ha prima accennato il sottosegretario Freni, che a suo giudizio potrebbe valorizzare il contributo normativo da parte delle Camere, illustra l'emendamento Merola 2.115, di cui è cofirmatario, che affronta il tema ineludibile di una effettiva autonomia impositiva degli enti territoriali, evidenziando come l'inserimento nel testo del provvedimento di tale principio e criterio direttivo generale non sarebbe suscettibile di produrre disarmonie rispetto all'impianto complessivo della delega né di determinare oneri diretti a carico della finanza pubblica. Auspica pertanto una sua approvazione, eventualmente anche previa riformulazione del testo.

  Bruno TABACCI (PD-IDP), associandosi alle valutazioni del deputato D'Alfonso, prende atto che la contrarietà del Governo sull'emendamento Merola 2.115 dimostra il suo sostanziale disinteresse nei confronti del tema cruciale dell'autonomia impositiva degli enti territoriali, su cui ha già avuto modo di intervenire nel corso della discussione sul complesso delle proposte emendative.

  Marco OSNATO, presidente, ricorda tuttavia a tale proposito come nel corso delle audizioni svolte la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato e le regioni abbia espresso un orientamento favorevole sul provvedimento di delega adottato dal Governo

  Virginio MEROLA (PD-IDP) ritiene che ogni sindaco di una città italiana, a prescindere dagli schieramenti politici di appartenenza, non potrebbe che condividere le finalità dell'emendamento ora in discussione. Non comprende pertanto le ragioni del parere contrario su di esso espresso dai relatori e dal Governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Merola 2.115 e Borrelli 2.116.

  Francesco Saverio ROMANO (NM(N-C-U-I)-M) ritira l'emendamento Lupi 2.118, di cui è cofirmatario.

  Emiliano FENU (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 2.119, non comprende se la contrarietà su di esso espressa dai relatori e dal Governo attenga a ragioni di carattere tecnico o politico. Evidenzia, a mero titolo di esempio, che sul Pag. 75tema dallo stesso affrontato l'Agenzia delle entrate americana ha aggiornato le linee guida sulla fruizione dei crediti d'imposta, anche tramite la loro cedibilità, volti ad agevolare gli investimenti finalizzati alla transizione ecologica, priorità rispetto alla quale il Governo italiano dimostra evidentemente una scarsa sensibilità, come del resto già avvenuto attraverso il sostanziale ridimensionamento del piano Industria 4.0.

  Il Viceministro Maurizio LEO chiarisce che l'emendamento Fenu 2.119 prevede essenzialmente la detassazione degli investimenti nel settore della transizione energetica, con evidenti riflessi di carattere oneroso già evidenziati anche dalla Ragioneria generale dello Stato, laddove la scelta del Governo con il presente provvedimento di delega è stata piuttosto quella di incidere sulla tassazione indiretta, prevedendo in particolare la riduzione delle accise, a dimostrazione di quanto la tematica in questione costituisca una priorità per l'Esecutivo in carica.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fenu 2.119, Borrelli 2.120, Fenu 2.121, Fratoianni 2.124 e Borrelli 2.127.

  Francesco Maria RUBANO (FI-PPE) ritira l'emendamento De Palma 2.128, di cui è cofirmatario.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.129, volto a prevedere che nell'esercizio della delega non potranno essere ridotti in alcuna misura gli importi dell'assegno unico e universale, anche al fine di contrastare i drammatici tassi di natalità oramai registrati nel nostro Paese.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alifano 2.129 e Mari 2.130.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP), illustrando l'emendamento a sua prima firma 2.131, ipotizza che il parere contrario su di esso formulato dai relatori e dal Governo sia stato dettato da motivazioni di ordine meramente politico, anziché tecnico, dal momento che la proposta emendativa in discussione si limita ad ampliare alle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative sul piano nazionale la partecipazione ai tavoli tecnici di cui si prevede la costituzione ai sensi del comma 2 dell'articolo 2.

  Marco OSNATO, presidente, osserva che le perplessità manifestate dai relatori e dal Governo sull'emendamento in esame derivano probabilmente dal fatto che quest'ultimo renderebbe di fatto obbligatoria la costituzione dei predetti tavoli tecnici.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del relatore Sala, a modifica del parere contrario in precedenza formulato, esprime parere favorevole sull'emendamento Toni Ricciardi 2.131, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), fermo restando il carattere facoltativo della costituzione dei citati tavoli tecnici.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la riformulazione dell'emendamento Toni Ricciardi 2.131 proposta dai relatori.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) accetta la riformulazione dell'emendamento a sua prima firma Toni Ricciardi 2.131.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva l'emendamento Toni Ricciardi 2.131, nel testo riformulato (vedi allegato 1), e respinge l'emendamento Borrelli 2.133.

  Enrica ALIFANO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 2.137, volto a includere nei tavoli tecnici di cui al comma 2 dell'articolo 2 anche le associazioni familiari maggiormente rappresentative a livello nazionale.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del relatore Sala, a modifica del parere contrario in precedenza formulato, esprime parere favorevolePag. 76 sugli identici emendamenti Bonetti 2.135, Centemero 2.136 e Alifano 2.137, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con la riformulazione degli identici emendamenti Bonetti 2.135, Centemero 2.136 e Alifano 2.137 proposta dai relatori.

  Marco OSNATO, presidente, prende atto che i rispettivi presentatori accettano la riformulazione degli identici emendamenti Bonetti 2.135, Centemero 2.136 e Alifano 2.137.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Bonetti 2.135, Centemero 2.136 e Alifano 2.137, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1), e respinge l'emendamento Borrelli 2.138.

  Marco OSNATO, presidente, invita i relatori, deputati Gusmeroli e Sala, ad esprimere il parere sugli emendamenti riferiti all'articolo 3.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del collega, deputato Sala, invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, di tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Il sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) interviene sull'emendamento 3.3 a sua prima firma, invitando i relatori e il Governo a rivedere il parere espresso. Ritiene che l'emendamento, con una formulazione generica, tuteli le istanze del lavoro agile e, al riguardo, rammenta che in precedenti provvedimenti le forze politiche hanno raggiunto ampia convergenza su questa tematica.

  Il Viceministro Maurizio LEO rammenta che l'introduzione di tale principio di delega rischia di favorire i numerosi lavoratori in smart working che, pur risiedendo in Italia, producono reddito per soggetti esteri e, dunque, non pagano i tributi sul territorio nazionale.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) replica che la proposta emendativa intende anzitutto disciplinare modalità di lavoro che, in ragione degli sviluppi tecnologici, sono in continua evoluzione e ritiene che il mancato riferimento allo smart working impedisca di attrarre il capitale umano proveniente dall'estero. Pur riconoscendo le motivazioni fornite dal viceministro Leo, che si limitano tuttavia ad inquadrare il fenomeno da una sola prospettiva, ritiene necessario adottare un punto di vista più ampio. Chiede pertanto l'accantonamento della proposta.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP) interviene sull'emendamento Toni Ricciardi 3.3 affermando l'esigenza che la disciplina fiscale tenga conto del dilagante fenomeno del nomadismo digitale, tematica affrontata – tra l'altro – anche con riferimento alla disciplina delle start-up innovative.

  Il Viceministro Maurizio LEO accetta di accantonare la proposta emendativa.

  Marco OSNATO, presidente, dispone quindi l'accantonamento dell'emendamento Toni Ricciardi 3.3

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede che il Governo fornisca i pareri su tutte le restanti proposte emendative.

  Marco OSNATO, presidente, ribadisce che, una volta terminato l'esame dell'articolo 3, qualora il Governo sia pronto anche sugli articoli successivi potranno essere forniti i relativi pareri.

  Il Sottosegretario Federico FRENI presenta una proposta di riformulazione dell'emendamento Toni Ricciardi 3.3, nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1).

Pag. 77

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del relatore Sala, concorda con la proposta testé formulata dal Governo.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 3.3, a sua prima firma.

  La Commissione approva l'emendamento Toni Ricciardi 3.3, come riformulato (vedi allegato 1).

  Emiliano FENU (M5S) interviene sull'emendamento a propria firma 3.4. Rileva che nonostante la parziale analogia con l'emendamento del Governo 3.15, esso dovrebbe essere preso in considerazione per la parte relativa all'inversione dell'onere della prova in favore del fisco, specialmente con riferimento ai cosiddetti grandi contribuenti. Rammenta come la proposta intenda consentire alle autorità fiscali di evincere i proventi delle grandi imprese anche attraverso l'analisi dei flussi di dati da esse trattati. Inoltre, con un'ulteriore considerazione, evidenzia come l'Italia debba assumere un ruolo di primo piano nell'avanzare proposte all'UE sulla tassazione dell'economia digitale. Evidenzia la necessità di implementare in particolare il cosiddetto primo pilastro, eventualmente individuando nuove forme di prelievo, ovvero attribuendo valore economico ai big data utilizzati dalle grandi imprese informatiche e del web.

  Il Viceministro Maurizio LEO rileva che la tassazione dell'economia digitale, con particolare riferimento all'individuazione della stabile organizzazione virtuale, incontra dei limiti nelle convenzioni contro le doppie imposizioni ratificate dall'Italia, che di per sé prevalgono sul diritto interno, per la parte in cui individuano pattiziamente il luogo di produzione dei redditi. Con riferimento all'implementazione delle proposte UE, rammenta che i lavori sul cosiddetto primo pilastro in sede europea stanno procedendo e che, tuttavia, alcune resistenze alle nuove regole sull'economia digitale potrebbero essere incontrate da parte di Paesi extraeuropei.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fenu 3.4 e 3.5, Mari 3.6, Scotto 3.7, Borrelli 3.8, D'Alfonso 3.9, Sergio Costa 3.10, Grimaldi 3.11, 3.12, 3.13 e 3.14.

  Marco OSNATO, presidente, rammenta che resta accantonato l'emendamento del Governo 3.15, stante la pendenza del termine per la presentazione dei subemendamenti ad esso riferiti.
  Sospende quindi brevemente la seduta.

  La seduta, sospesa alle 20.40, è ripresa alle 20.50.

  Marco OSNATO, presidente, invita i relatori ad esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 4.

  Alberto Luigi GUSMEROLI (LEGA), relatore, anche a nome del relatore Sala, esprime parere favorevole sugli emendamenti Cannizzaro 4.1 e Marattin 4.2, a condizione che siano riformulati in un medesimo testo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3). Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Centemero 4.4 e Mazzetti 4.5, Della Vedova 4.6, Fenu 4.7 e 4.8, Borrelli 4.9, Tabacci 4.11, Fenu 4.12, degli identici emendamenti Gebhard 4.13, Benzoni 4.14, Cavandoli 4.15, Rubano 4.16 e Peluffo 4.17, nonché dell'emendamento Benzoni 4.18. Esprime inoltre parere favorevole sugli identici emendamenti Alifano 4.19, De Palma 4.20, Tabacci 4.21, Gruppioni 4.22 e Congedo 4.23, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Fenu 4.24, degli identici emendamenti Bagnai 4.25, Rubano 4.26, Peluffo 4.27 e Gebhard 4.28, nonché degli emendamenti Fenu 4.29 e 4.30, D'Orso 4.31, Fenu 4.32, Bagnai 4.33 e D'Orso 4.34. Esprime, infine, parere favorevole sugli identici emendamenti Matera 4.35, De Pag. 78Palma 4.36, Fenu 4.37 e Centemero 4.38, a condizione che siano riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento D'Orso 4.39.

  Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), intervenendo sulla riformulazione dell'emendamento a sua prima firma 4.2, proposta dai relatori e condivisa dal Governo, ne chiede l'accantonamento al fine di poterla meglio valutare rispetto al testo originario dell'emendamento stesso, che deve essere collocato all'interno della più ampia finalità di attribuire rilievo costituzionale alle disposizioni dello Statuto dei contribuenti.

  Il Viceministro Maurizio LEO, pur condividendo l'obiettivo di assicurare valore di norma costituzionale alle disposizioni dello Statuto dei contribuenti, osserva come tale ultimo risultato richiederebbe comunque tempi lunghi per l'esame parlamentare, mentre la riformulazione proposta degli emendamenti Cannizzaro 4.1 e Marattin 4.2 costituirebbe da subito un primo passo in avanti nella direzione auspicata.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP), pur ritenendo perfettibile la riformulazione proposta dai relatori e dal Governo degli emendamenti in esame, esprime tuttavia una valutazione positiva circa la volontà di riconoscere allo Statuto dei contribuenti un carattere di prevalenza e di indirizzo rispetto al complesso della normazione ordinaria.

  Emiliano FENU (M5S) osserva come la riformulazione proposta degli emendamenti Cannizzaro 4.1 e Marattin 4.2 appaia comunque di difficile lettura da parte non solo dei contribuenti ma degli stessi addetti ai lavori, in primo luogo i commercialisti, rilevando come essa peraltro nulla modificherebbe in ordine all'attuale posizione dello Statuto tra le fonti del diritto.

  Marco OSNATO, presidente, concordi i relatori e i rappresentanti del Governo, dispone l'accantonamento degli emendamenti Cannizzaro 4.1 e Marattin 4.2. Prende, altresì, atto che i presentatori ritirano gli identici emendamenti Centemero 4.4 e Mazzetti 4.5.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Della Vedova 4.6.

  La Commissione respinge l'emendamento Della Vedova 4.6.

  Emiliano FENU (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.7, volto a rafforzare l'obbligo di motivazione degli atti impositivi che trovano il loro fondamento nell'utilizzo dei dati personali, ciò in particolare a tutela della privacy e della riservatezza dei contribuenti, in linea con quelle finalità più volte professate nella scorsa legislatura dalle forze politiche che compongono l'attuale maggioranza di Governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Fenu 4.7 e 4.8.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) non comprende le motivazioni del parere contrario espresso dai relatori e dal Governo sull'emendamento a sua prima firma 4.9.

  Marco OSNATO, presidente, evidenziando come il contenuto dell'emendamento Borrelli 4.9, che introduce quale principio e criterio direttivo l'istituzione di una Giornata per l'equità e la legalità fiscale, esuli dal perimetro della delega, invita il presentatore a valutarne il ritiro ai fini della presentazione di un ordine del giorno in Assemblea.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS) ritira l'emendamento a sua prima firma 4.9, riservandosi di presentare sull'argomento un apposito ordine del giorno in Pag. 79sede di esame del provvedimento in Assemblea.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) interviene sull'emendamento Tabacci 4.11, volto a valorizzare appieno il ruolo e il contributo che possono essere offerti dalle due Camere del Parlamento italiano nell'ambito della prospettata razionalizzazione della disciplina dell'interpello, ritenendo tale previsione tutt'altro che inconferente rispetto alle finalità perseguite dal provvedimento di delega.

  Il Viceministro Maurizio LEO rileva che la previsione recata dall'emendamento Tabacci 4.11 risulta di fatto assorbita dall'articolo 4, comma 1, lettera c), numero 1), del presente disegno di legge, laddove viene fatto esplicito riferimento, nell'ambito del citato processo di razionalizzazione della disciplina dell'interpello, ai contributi che potranno provenire dalle proposte pervenute attraverso pubbliche consultazioni, tra i quali è del tutto naturale ricomprendere anche gli indirizzi eventualmente deliberati al riguardo dal nostro Parlamento.

  La Commissione respinge l'emendamento Tabacci 4.11.

  Emiliano FENU (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 4.12, sottolineando come il ricorso all'interpello si renda oramai spesso necessario a causa di una normativa fiscale e tributaria decisamente poco chiara ed univoca. Di fronte a questo sarebbe opportuno investire sulle capacità di risposta dell'amministrazione finanziaria, e non, come invece previsto dal testo del provvedimento in esame, limitare l'accesso alle procedure di interpello.

  Il Viceministro Maurizio LEO, nel premettere che occorre anzitutto riformare l'approccio che l'amministrazione finanziaria ha sinora tradizionalmente seguito in proposito, ricorda che quest'ultima ha risposto, secondo dati recenti, a circa 18.000 interpelli, la cui istruttoria, anche a causa della penuria di personale dell'Agenzia delle entrate, non sempre ha potuto essere adeguatamente svolta. In tale quadro, ritiene essenziale investire maggiormente nella funzione assolta da provvedimenti interpretativi di carattere generale, quali le circolari, da emanare previo esperimento di apposite pubbliche consultazioni, allo scopo di limitare l'interpello a pochi casi particolari, previo versamento di un contributo da graduare in relazione alla complessità delle singole fattispecie trattate.

  Emiliano FENU (M5S), pur comprendendo le argomentazioni svolte dal Viceministro Leo, considera comunque prioritario semplificare la normativa fiscale.

  Angela RAFFA (M5S) osserva come subordinare la procedura di interpello al versamento di un contributo si ponga in contrasto rispetto all'esigenze di colmare l'attuale tax gap e favorire al contempo la compliance dei contribuenti.

  Il Viceministro Maurizio LEO precisa che il versamento di un contributo per l'accesso alla procedura di interpello, che peraltro è già previsto a legislazione vigente, sarà comunque limitato a pochi casi caratterizzati da particolare complessità interpretativa, come quello inerente all'abuso di diritto.

  Angela RAFFA (M5S) ritiene che per contrastare efficacemente l'elusione, oltre che l'evasione fiscale, nel nostro Paese sia indispensabile mantenere per il contribuente la gratuità dell'interpello.

  Enrica ALIFANO (M5S), anche alla luce dei dati sopra riportati dal Viceministro Leo, dubita che la previsione recata sul punto dalla presente delega sia in grado di assicurare una diminuzione del numero degli interpelli esaminati dall'amministrazione finanziaria, rammentando piuttosto come diverse associazioni di categoria, inclusa l'ABI, abbiano espresso in più occasioni l'opportunità di mantenere inalterata la disciplina dell'istituto. Sottolinea,Pag. 80 peraltro, che la disposizione di cui all'articolo 4, comma 1, lettera c), numero 4), al contrario di quanto appena sostenuto dal Viceministro Leo, sembra prevedere l'introduzione generalizzata di un contributo cui subordinare l'ammissibilità delle istanze di interpello, limitandosi ad introdurre forme di gradualità a seconda della tipologia di contribuente e del valore delle questioni oggetto dell'istanza.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) reputa poco chiara la ratio del Governo in relazione alla prospettata revisione dell'interpello, che a suo giudizio andrebbe comunque interpretata in combinato disposto con la riformulazione dianzi proposta degli identici emendamenti Alifano 4.19, De Palma 4.20, Tabacci 4.21, Gruppioni 4.22 e Congedo 4.23, che delega il Governo a disciplinare l'istituto della consulenza giuridica senza chiarire se il ricorso ad esso, nelle intenzioni del Governo, debba essere o meno gratuito per i contribuenti.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) chiede delucidazioni in merito ai criteri in base ai quali si distingueranno i casi in cui l'interpello sarà gratuito rispetto a quelli in cui sarà subordinato al versamento di un contributo, seppure graduato in funzione delle fattispecie concrete.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), nel sottoscrivere l'emendamento Fenu 4.12, rileva che, a suo avviso, occorrerebbe anzitutto modificare in maniera radicale l'intero sistema entro cui l'istituto dell'interpello si colloca, giacché il problema fondamentale è costituito dalla bassa qualità redazionale delle norme in materia fiscale e tributaria.

  Il Viceministro Maurizio LEO ribadisce che l'emanazione di circolari appropriate rappresenta uno strumento essenziale, che ad esempio avrebbe potuto consentire di risolvere i numerosi casi relativi al superbonus senza nemmeno ricorrere all'interpello. Ferma restando l'esigenza di procedere ad una razionalizzazione degli interpelli cosiddetti ordinari, conferma pertanto che tale istituto dovrebbe in linea generale limitarsi a poche fattispecie connotate da particolare complessità, per le quali è giusto prevedere, al pari di quanto già avviene in altri Paesi europei, il versamento di uno specifico contributo.

  Claudio Michele STEFANAZZI (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Fenu 4.12, rileva come ormai tutte le maggiori operazioni societarie non si perfezionino se non a esito di un interpello, non essendo sufficiente l'esperimento della cosiddetta due diligence.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 4.12.

  Marco OSNATO, presidente, rileva che sono stati ritirati gli emendamenti Gebhard 4.13, Cavandoli 4.15, Rubano 4.16.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Peluffo 4.17.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Benzoni 4.14 e Peluffo 4.17. Respinge altresì l'emendamento Benzoni 4.18.

  Marco OSNATO, presidente, chiede ai presentatori degli emendamenti Alifano 4.19, De Palma 4.20, Tabacci 4.21, Gruppioni 4.22 e Congedo 4.23 se intendano accettare la proposta di riformulazione avanzata.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) annuncia di non accettare la proposta riformulazione dell'emendamento Gruppioni 4.22, di cui è cofirmatario.

  Enrica ALIFANO (M5S) annuncia di non accettare la proposta di riformulazione in quanto ritenuta troppo generica sulla questione della consulenza giuridica.

  Virginio MEROLA (PD-IDP), sottoscrivendo l'emendamento Tabacci 4.21, non ne accetta la riformulazione proposta.

  Francesco Maria RUBANO (FI-PPE) e Andrea DE BERTOLDI (FDI), in qualità di Pag. 81cofirmatari, accolgono la proposta di riformulazione, rispettivamente, degli emendamenti De Palma 4.20 e Congedo 4.23.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti Alifano 4.19, Tabacci 4.21 e Gruppioni 4.22; approva, quindi, gli emendamenti De Palma 4.20 e Congedo 4.23, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1).

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) illustra l'emendamento Fenu 4.24, sottolineando che l'intento della proposta è di escludere dal pagamento dell'interpello i contribuenti che hanno infruttuosamente già esperito gli strumenti di intelligenza artificiale.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 4.24.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che sono stati ritirati gli emendamenti 4.25 Bagnai, 4.26 Rubano e 4.28 Gebhard.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Peluffo 4.27.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 4.27.

  Emiliano FENU (M5S) illustra il proprio emendamento 4.29, non comprendendo le motivazioni del parere contrario.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 4.29.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) illustra l'emendamento Fenu 4.30 e chiede di sottoscriverlo.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 4.30.

  Valentina D'ORSO (M5S) illustra l'emendamento 4.31, a sua prima firma. Sottolinea al riguardo che, pur condividendo l'intento di potenziare lo strumento dell'autotutela – tematica affrontata in una proposta di legge da lei presentata nel corso della XVIII Legislatura e rinnovata nella presente – un vero e proprio vulnus di tale strumento risieda nel decorso dei termini di impugnazione, che la propria proposta emendativa intende sospendere. Rileva come l'accoglimento della proposta potrebbe avere finalità deflattive del contenzioso.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Orso 4.31.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) illustra l'emendamento Fenu 4.32 e chiede di sottoscriverlo.

  La Commissione respinge l'emendamento Fenu 4.32.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che è stato ritirato l'emendamento 4.33 Bagnai.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Orso 4.34.

  Marco OSNATO, presidente, chiede ai presentatori degli emendamenti Matera 4.35, De Palma 4.36, Fenu 4.37 e Centemero 4.38 se intendano accettare la proposta di riformulazione avanzata.

  Mariangela MATERA (FDI) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 4.35, a sua prima firma.

  Francesco Maria RUBANO (FI-PPE), in qualità di cofirmatario, accoglie la proposta di riformulazione.

  Giulio CENTEMERO (LEGA), accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento 4.38, a sua prima firma.

  Emiliano FENU (M5S), non accetta la proposta di riformulazione dell'emendamento 4.37, a sua prima firma, in quanto essa prevede la soppressione del Garante del contribuente operante presso ogni direzione delle entrate regionale e delle province autonome.

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  La Commissione approva gli emendamenti Matera 4.35, De Palma 4.36 e Centemero 4.38, come riformulati in identico testo (vedi allegato 1). Respinge, altresì, l'emendamento Fenu 4.37.

  Valentina D'ORSO (M5S) illustra l'emendamento 4.39 a propria firma, sottolineandone la finalità di rendere disponibile un patrimonio conoscitivo – anche giurisprudenziale – ai contribuenti e agli operatori fiscali.

  La Commissione respinge l'emendamento D'Orso 4.39.

  Marco OSNATO, presidente, rinvia il seguito dell'esame del provvedimento ad altra seduta.

  La seduta termina alle 22.