CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 giugno 2023
127.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (I e V)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 giugno 2023. — Presidenza del Presidente della V Commissione Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico FRENI, e la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Matilde SIRACUSANO.

  La seduta comincia alle 12.30.

Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale.
C. 1151 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 giugno 2023.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, comunica che, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, e non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Comunica preliminarmente che il deputato Paolo Emilio Russo sottoscrive l'emendamento Cannizzaro 3.11, che la deputata Schifone sottoscrive l'emendamento Calderone 4.030 e che è stato ritirato prima della seduta l'articolo aggiuntivo Costa 4.020.
  Comunica che, in relazione alle proposte subemendative presentate all'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo (vedi allegato 1), le presidenze hanno ritenuto irricevibili le seguenti proposte subemendative, in quanto prive del carattere accessorio tipico dei subemendamenti che possono proporre modifiche unicamente nell'ambito testuale dell'emendamento al quale si riferiscono: Ubaldo Pagano 0.12.010.18; Comaroli 0.12.010.20; Carrà 0.12.010.21; Del Barba Pag. 40.12.010.23; Mazzetti 0.12.010.26; Baldino 0.12.010.35; Manzi 0.12.010.36; Bonafè 0.12.010.37; Alfonso Colucci 0.12.010.38; Marattin 0.12.010.39; Comaroli 0.12.010.40; Alfonso Colucci 0.12.010.42; Marattin 0.12.010.43; Marattin 0.12.010.44.
  Comunica inoltre che il Governo ha presentato le proposte emendative 2.9, 6.47 e 7.027 del Governo e che sono stati presentati subemendamenti all'articolo aggiuntivo 7.027 del Governo (vedi allegato 1). Avverte che, relativamente a tali subemendamenti, le presidenze hanno ritenuto irricevibili i subemendamenti Lai 0.7.027.2 e Caso 0.7.027.3.

  Federico FORNARO (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, nel ricordare che l'articolo 1, comma 2, del decreto-legge prevede che i commissari straordinari dell'INPS e dell'INAIL avrebbero dovuto essere nominati entro venti giorni dall'entrata in vigore del medesimo, sottolinea che, dopo oltre un mese, il Governo non ha ancora provveduto, smentendo di fatto che vi fossero i requisiti di necessità e urgenza posti alla base del provvedimento. Per tale ragione chiede che il Ministro competente riferisca di fronte alle Commissioni sui motivi del ritardo nella nomina dei vertici prevista nelle more dell'adozione delle modifiche all'organizzazione dei due enti.

  Alfonso COLUCCI (M5S) ricorda che non sussistono le condizioni richieste per il commissariamento di INPS e INAIL dal momento che non vi sono difficoltà gestionali e gli organi amministrativi svolgono regolarmente le funzioni di cui sono titolari, tanto che i due enti hanno organizzato un solido piano di assunzioni e importanti investimenti in tecnologie, conseguendo rilevanti utili di gestione. Evidenzia che le mancate nomine dei due commissari straordinari comprovano il difetto dei requisiti sostanziali e di necessità e urgenza che avrebbe dovuto costituire il fondamento del decreto.

  Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice per la V Commissione, in riferimento alle proposte emendative riferite all'articolo 1, anche a nome del collega Urzì, relatore per la I Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Scotto 1.1 e Dell'Olio 1.2, degli identici emendamenti Mari 1.3 e Scotto 1.4, degli emendamenti Dell'Olio 1.5, Scotto 1.8, Mari 1.9, Zaratti 1.10, Alfonso Colucci 1.11, Dell'Olio 1.12, Scotto 1.13 e 1.14, Dell'Olio 1.15 e 1.16, degli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18, nonché degli emendamenti Alfonso Colucci 1.19 e 1.20, Dell'Olio 1.21 e 1.22 e Tosi 1.23.
  Esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021 purché riformulati nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Preannuncia che tale riformulazione in identico testo riguarda anche l'emendamento Roggiani 4.28, gli identici emendamenti Steger 4.51, Trancassini 4.52, Zaratti 4.53, Roggiani 4.54, Pella 4.55, Frassini 4.56 e Dell'Olio 4.57 nonché gli articoli aggiuntivi Lazzarini 4.012 e Paolo Emilio Russo 4.013. Precisa altresì che, a seguito di tale proposta di riformulazione, gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021 saranno riferiti all'articolo 4 e pertanto, qualora la riformulazione venisse accettata dai presentatori, essi saranno posti in votazione al momento dell'esame dell'articolo aggiuntivo Lazzarini 4.012.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 2, anche a nome del collega Urzì, relatore per la I Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Zaratti 2.1, Bonafè 2.2, Enrico Costa 2.3 e Orrico 2.4, degli emendamenti Zaratti 2.5, Bonafè 2.6, Zaratti 2.7 e 2.8 e dell'articolo aggiuntivo Coppo 2.08.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 3, anche a nome del collega Urzì, relatore per la I Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Tucci 3.1, Orrico 3.2, Quartini 3.3, Scutellà 3.4, Scutellà 3.5, Cannizzaro 3.6, Orrico 3.7, Scutellà 3.8, Orrico 3.9 e Tucci 3.10. Propone di accantonare l'emendamentoPag. 5 Cannizzaro 3.11, mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Cannizzaro 3.12, Patriarca 3.14 e Di Lauro 3.15. Esprime parere favorevole sull'emendamento Calderone 3.24 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2); esprime parere favorevole sull'emendamento Schifone 3.25; invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Ubaldo Pagano 3.30 e degli identici emendamenti Alessandro Colucci 3.32 e Paolo Emilio Russo 3.43. Propone di accantonare l'emendamento Lucaselli 3.33; invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Deidda 3.34 e Lacarra 3.35; propone di accantonare l'emendamento Cavandoli 3.36, mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Lai 3.37, Lucaselli 3.38 e Pella 3.39. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Ubaldo Pagano 3.02, Furfaro 3.03 e Sportiello 3.04 e invita al ritiro dell'articolo aggiuntivo Comaroli 3.016. Propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Barzotti 3.026 e Vietri 3.027 e gli articoli aggiuntivi Panizzut 3.028 e Roggiani 3.029, poiché hanno contenuto analogo concernente il lavoro agile. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Trancassini 3.031, il cui contenuto è assorbito dall'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 4, anche a nome del collega Urzì, relatore per la I Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Grimaldi 4.1, Guerra 4.2, Tenerini 4.5, Ottaviani 4.6, Comaroli 4.7, Giorgianni 4.8, Cavandoli 4.9 e Paolo Emilio Russo 4.10; propone di accantonare l'emendamento Varchi 4.12, mentre esprime parere favorevole sull'emendamento Lucaselli 4.15. Propone di accantonare l'emendamento Ottaviani 4.17 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Baldino 4.18, Giagoni 4.19 e Ubaldo Pagano 4.21. Come anticipato, esprime parere favorevole sull'emendamento Roggiani 4.28, a condizione che venga riformulato negli identici termini degli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021, riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Peluffo 4.30, Merola 4.31 e Ubaldo Pagano 4.33, degli identici emendamenti Roggiani 4.35, Giorgianni 4.36 e Peluffo 4.37, dell'emendamento Paolo Emilio Russo 4.47, degli identici emendamenti Bordonali 4.48, Ubaldo Pagano 4.49 e Congedo 4.50. Come anticipato, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Steger 4.51, Trancassini 4.52, Zaratti 4.53, Roggiani 4.54, Pella 4.55, Frassini 4.56 e Dell'Olio 4.57, a condizione che siano riformulati negli identici termini degli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021, riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Centemero 4.03, degli identici articoli aggiuntivi Tremaglia 4.08, Paolo Emilio Russo 4.09 e Lucaselli 4.010, mentre esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Cavandoli 4.011 e Almici 4.024. Come preannunciato, esprime parere favorevole sugli articoli aggiuntivi Lazzarini 4.012 e Paolo Emilio Russo 4.013, a condizione che vengano riformulati negli identici termini degli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021 riportati in allegato (vedi allegato 2). Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Centemero 4.014, Lucaselli 4.015 e Ubaldo Pagano 4.016, degli articoli aggiuntivi Cavandoli 4.017 e 4.018. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Varchi 4.023, mentre esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Schullian 4.028 e Dell'Olio 4.029 e sull'articolo aggiuntivo Comaroli 4.035 a condizione che vengano riformulati negli identici termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Propone di accantonare gli articoli aggiuntivi Calderone 4.030 e D'Orso 4.032 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Paolo Emilio Russo 4.034.Pag. 6
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 5, anche a nome del collega Urzì, relatore per la I Commissione, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Grimaldi 5.1 e 5.2, Roggiani 5.3, Comaroli 5.4, Grimaldi 5.5 e Cannata 5.6, degli identici articoli aggiuntivi Deborah Bergamini 5.01, Zaratti 5.02, Lucaselli 5.03 e Alessandro Colucci 5.04 nonché degli articoli aggiuntivi Giuliano 5.08 e Zaratti 5.011.

  Alessandro URZÌ (FDI), relatore per la I Commissione, passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 6, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Deborah Bergamini 6.2 e Roggiani 6.4. Propone di accantonare l'emendamento Bonetti 6.5. Invita quindi al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Gnassi 6.6, degli identici emendamenti Pella 6.9, Zaratti 6.10, Bordonali 6.11, Trancassini 6.12, De Maria 6.13 e Alfonso Colucci 6.14, degli identici emendamenti Deborah Bergamini 6.16, Zaratti 6.18, Lucaselli 6.19, Steger 6.20 e Roggiani 6.21. Propone di accantonare gli identici emendamenti Pella 6.22, Zaratti 6.23, Bordonali 6.24, Trancassini 6.25, De Maria 6.26 e Alfonso Colucci 6.27. Invita al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, degli identici emendamenti Deborah Bergamini 6.28, Zaratti 6.29, Alessandro Colucci 6.30, Iezzi 6.31 e Lucaselli 6.32, degli identici emendamenti Pella 6.33, Zaratti 6.34, De Maria 6.35 e Alfonso Colucci 6.36 e dell'emendamento Cangiano 6.37. Propone di accantonare l'emendamento Zucconi 6.39, mentre invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici emendamenti Deborah Bergamini 6.40, Zaratti 6.41 e Lucaselli 6.42. Propone di accantonare l'emendamento Zucconi 6.43, esprime parere favorevole sull'emendamento Zucconi 6.44, propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Pella 6.04, Frassini 6.05 e Lucaselli 6.06. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Bordonali 6.010, Sbardella 6.011, Squeri 6.012 e D'Alfonso 6.013 e degli identici articoli aggiuntivi Bordonali 6.014, Sbardella 6.015, Squeri 6.016 e D'Alfonso 6.017, mentre propone di accantonare gli identici articoli aggiuntivi Pella 6.018, Frassini 6.022, Steger 6.023, Roggiani 6.024 e Zaratti 6.048. Invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Zaratti 6.025, 6.026 e 6.027, mentre esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Bordonali 6.033, Sbardella 6.034, Casasco 6.035 e D'Alfonso 6.037. Propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Ubaldo Pagano 6.041, mentre esprime parere favorevole sugli identici articoli aggiuntivi Tremaglia 6.045 e Roggiani 6.046 e sull'articolo aggiuntivo Dell'Olio 6.047 a condizione che vengano riformulati negli identici termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 7, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Grimaldi 7.1, Dell'Olio 7.2, Paolo Emilio Russo 7.10, quest'ultimo in quanto parzialmente identico all'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo, Ubaldo Pagano 7.13 e 7.14, mentre propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Roggiani 7.019 ed esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Sasso 7.020.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 8, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'emendamento Dell'Olio 8.1; propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Zaratti 8.01; esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Comaroli 8.03, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli identici articoli aggiuntivi Giorgianni 8.05 e Roggiani 8.06 mentre propone di accantonare l'articolo aggiuntivo Madia 8.09.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 9, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, dell'articolo aggiuntivo Pellegrini 9.02.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 10, anche a nome della collega Cattoi, esprime Pag. 7parere favorevole sull'emendamento Steger 10.1 e invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli articoli aggiuntivi Cattaneo 10.01 e Lucaselli 10.06.
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 11, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro degli emendamenti Grimaldi 11.1 e Comaroli 11.2, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Lucaselli 11.09 a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
  Passando all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 12, anche a nome della collega Cattoi, invita al ritiro, esprimendo altrimenti parere contrario, degli emendamenti Ascari 12.3, nonché dei subemendamenti Marianna Ricciardi 0.12.010.1, Quartini 0.12.010.2, Di Lauro 0.12.010.3, Sportiello 0.12.010.4, Quartini 0.12.010.5, Di Lauro 0.12.010.6, Sportiello 0.12.010.7, Marianna Ricciardi 0.12.010.8, Quartini 0.12.010.9, Sportiello 0.12.010.10, Di Lauro 0.12.010.11, Marianna Ricciardi 0.12.010.12, Quartini 0.12.010.13, Sportiello 0.12.010.14, Di Lauro 0.12.010.15, Quartini 0.12.010.16 e 0.12.010.17, Furfaro 0.12.010.19, Bonetti 0.12.010.22, Mazzetti 0.12.010.24, Baldino 0.12.010.25, Caso 0.12.010.27, 0.12.010.28, 0.12.010.29, 0.12.010.30, 0.12.010.31, 0.12.010.32, 0.12.010.33 e 0.12.010.34, Bonetti 0.12.010.41, mentre esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo.
  Passando infine all'espressione dei pareri sulle proposte emendative riferite all'articolo 13, anche a nome della collega Cattoi, esprime parere favorevole sull'articolo aggiuntivo Steger 13.03.

  Il Sottosegretario Federico FRENI concorda con il parere espresso dai relatori, ad eccezione di quello espresso sull'articolo aggiuntivo Coppo 2.08, che chiede, invece, di accantonare, raccomandando invece l'approvazione dell'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE) chiede a quale proposta emendativa del Governo è identico l'emendamento Paolo Emilio Russo 7.10.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, fa presente che l'emendamento Paolo Emilio Russo 7.10 è identico ad una parte dell'articolo aggiuntivo 12.010 del Governo.

  Alfonso COLUCCI (M5S), prima che inizi l'esame delle proposte emendative, chiede chiarimenti alla maggioranza in ordine all'atteggiamento tenuto nei confronti dell'opposizione, alla quale viene costantemente richiesto un comportamento collaborativo e responsabile. Rileva quindi come, a fronte di tale richiesta, pressoché nessuna delle proposte emendative dell'opposizione sia stata accolta, vanificando in tal modo lo sforzo profuso per migliorare il testo in esame. Nel precisare che su un'unica proposta emendativa del Movimento 5 Stelle è stato espresso parere favorevole, avanzando tuttavia una proposta di riformulazione che il suo gruppo si riserva di valutare, si domanda se questa sia effettivamente una modalità di collaborazione. In conclusione, nel sottolineare che il Movimento 5 Stelle è interessato ai contenuti dei provvedimenti, si domanda se sia possibile che nessuna delle proposte emendative presentate abbia meritato attenzione da parte della maggioranza e del Governo, anche ai fini di una eventuale riformulazione.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), dichiarando di non comprendere le ragioni del cambiamento di parere intervenuto in corso d'opera sull'articolo aggiuntivo Coppo 2.08, si domanda per quale motivo sia stata dichiarata ammissibile tale proposta emendativa, volta a giustificare la proroga degli organi sociali delle fondazioni bancarie con la recente pandemia, nonostante lo stato di emergenza sia stato dichiarato concluso ormai da un anno. Chiede quindi alla presidenza le ragioni dell'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 e al Governo quelle del cambiamento del parere, rilevando che la disposizione in esame è volta a rivedere la governance di alcune specifiche fondazioni bancarie, assumendo in sostanzaPag. 8 la natura di norma ad hoc applicata ai consigli di amministrazione. Richiama quindi i rilievi non banali avanzati dal collega Fornaro sulla disposizione relativa al commissariamento di INPS e INAIL, il quale non ha ancora ottenuto una risposta, sottolineando la necessità che il Governo motivi le ragioni per le quali non ha ancora proceduto alla nomina dei commissari nonostante siano scaduti i venti giorni che lo stesso Governo si era imposto. Nel rilevare pertanto che sono venuti a mancare i necessari requisiti di urgenza, chiede che la disposizione relativa al commissariamento di INPS e INAIL venga stralciata o almeno che il Ministro competente venga a spiegare per quale motivo ha ritenuto di scrivere una norma che poi non ha provveduto ad applicare.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, fa presente che l'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 è stato ritenuto ammissibile in quanto introduce una proroga.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), richiamando le considerazioni già svolte, fa presente che sulla base dei suoi calcoli, a fronte di venti proposte emendative della maggioranza su cui è stato espresso parere favorevole o su cui è stata avanzata una proposta di riformulazione, soltanto due tra quelle delle opposizioni sono state accolte favorevolmente o riformulate. Aggiungendo che è ugualmente sfavorevole il rapporto delle proposte emendative accantonate, rispetto alle quali chiede di sapere quando potrà essere sciolta la riserva, rileva come il lavoro delle opposizioni sia stato sostanzialmente vanificato. Quanto alla questione del mancato rispetto dei venti giorni per il commissariamento di INPS e INAIL, esprime la convinzione che la maggioranza e il Governo stiano tradendo, oltre che i cittadini, anche il Presidente della Repubblica che ha firmato il decreto.
  Rilevato quindi come la mancata nomina dei commissari faccia decadere nella sostanza i motivi di necessità e urgenza che hanno indotto il Governo ad introdurre la disposizione, ritiene che applicare lo spoils system anche ai direttori generali costituisca un intervento molto forte, non trattandosi di nomine politiche. Nell'augurarsi comunque che il professor Tridico resti a lungo al vertice dell'INPS, dal momento che non ha fatto alcun danno, ritenendo ignobile la norma in esame, reitera la richiesta di spiegazioni. A tale proposito invita il Governo a scegliere chi debba intervenire a fornire tali spiegazioni, se il ministro Calderone, pur assente dal Consiglio dei ministri che ha approvato il decreto-legge in esame, o un altro esponente del Governo.

  Marco GRIMALDI (AVS) rileva che la mancata nomina dei due commissari lascia INPS e INAIL senza guida, determinando un grave corto circuito istituzionale che rischia di mettere in difficoltà due fra i più importanti enti statali, oltretutto fornitori di rilevanti servizi ai cittadini. Sottolineando quindi come il vero obiettivo della disposizione sia quello di cacciare Tridico e Bettoni senza rispettare la scadenza naturale del mandato, fa presente che se il Governo adotta un decreto-legge di questa natura dovrebbe avere già i nomi dei futuri commissari. Ricorda peraltro che la nomina dei commissari è rallentata da un braccio di ferro politico, al quale le opposizioni non sono interessate. Sottolinea quindi che il Governo non soltanto si rifiuta di stralciare la disposizione relativa al commissariamento di INPS e INAIL ma per di più esprime parere contrario su tutte le proposte emendative dell'opposizione. In conclusione considera difficile raccogliere l'invito alla collaborazione se la disposizione non viene stralciata dal testo del provvedimento o se il Ministro competente non viene a fornire i nomi dei futuri commissari nelle prossime ore.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) rileva in primo luogo che la questione del superamento dei termini fissati per il commissariamento di INPS e INAIL non è secondaria dal momento che tra l'altro tale commissariamento avviene in assenza dei necessari presupposti relativi al dissesto finanziario, con l'obiettivo reale di cambiare le figure di Pag. 9riferimento ai vertici degli istituti. Nel rilevare che si tratta di due enti fondamentali, aggiunge che il mancato commissariamento entro i termini fa venire meno il requisito di urgenza del decreto-legge, rammentando i recenti richiami del Presidente della Repubblica al rispetto dei criteri di omogeneità e urgenza dei decreti legge. In conclusione fa presente che la questione posta necessita di una risposta, chiedendo che il Ministro competente venga per rendere noto alle Commissioni riunite come intende proseguire sulla questione del commissariamento.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) fa presente che la disposizione relativa al commissariamento di INPS e INAIL costituisce un fatto grave, sottolineando come il mancato rispetto del termine dei venti giorni, determinato peraltro dalla mancanza di un accordo in materia di spartizione politica, faccia cadere i requisiti di urgenza della disposizione. Rileva come tale disposizione, oltre a provocare un danno grave, dal momento che si intende commissariare enti funzionanti, costituisce un aggiramento del sistema dello spoils system che dovrebbe riguardare esclusivamente figure che per il ruolo che ricoprono devono avere una relazione fiduciaria con il Governo in carica. Nel sottolineare che non è questo il caso dell'INPS e dell'INAIL, aggiunge che il Governo sta snaturando il ruolo di tali istituti, creando una situazione difficile e inedita. In secondo luogo, fa presente che l'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 non reca una proroga di termini ma una proroga degli organi sociali delle fondazioni bancarie. Aggiunge inoltre che il criterio già discutibile del considerare ammissibili le proposte emendative recanti proroghe di termini non è stato applicato ad altre proposte emendative in ragione della diversità di materia. Ritiene quindi che il criterio dell'omogeneità venga chiamato in causa a seconda dei casi, rilevando come nella situazione specifica l'obiettivo sia piuttosto quello di tutelare i propri interessi sfruttando gli organi sociali delle fondazioni bancarie, che pure rivestono un interesse collettivo. In conclusione, nell'invitare la maggioranza a riflettere sulla questione, chiede chiarimenti alle presidenze con riguardo all'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 e al Governo con riguardo alla richiesta di accantonamento.

  Filiberto ZARATTI (AVS), con riguardo al metodo di lavoro, ritiene bizzarro che un decreto-legge, e dunque un provvedimento adottato dal Governo, sia emendabile soltanto dalla maggioranza mentre logica vorrebbe che il testo licenziato dal Consiglio dei ministri fosse già comprensivo delle esigenze di quella parte politica. Ritiene quindi che si tratti di un metodo sbagliato, che ha privato le opposizioni della possibilità di discutere e di emendare il testo a causa del giudizio tranchant dei relatori, cui si è aggiunta la richiesta di accantonamento del Governo, nel difendere le proprie proposte emendative e bocciare quelle dell'opposizione. A suo parere su tali basi la maggioranza dovrebbe evitare di chiedere all'opposizione collaborazione fattiva nell'affrontare i problemi del Paese, rammentando le battaglie dei colleghi di Fratelli d'Italia in favore di un diverso metodo di lavoro nel lungo periodo in cui sono stati all'opposizione. Nel ritenere che non sia un buon metodo quello di impedire ogni discussione, si appella ai presidenti, ai relatori e ai capigruppo di maggioranza.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) ribadisce che l'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 è relativo non a una proroga di termini ma alla proroga degli organi sociali delle fondazioni bancarie, aggiungendo che tale proposta emendativa non è in alcun modo afferente al contenuto del provvedimento in esame. Preannuncia quindi al presidente l'intenzione di fargli pervenire entro breve tempo l'elenco di tutte le proposte emendative che sono state dichiarate inammissibili in quanto, pur recando proroga di termini, non presentavano attinenza di materia con il contenuto del provvedimento. Pertanto, nel ribadire di non comprendere le ragioni dell'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo in questione, fa presente che l'opposizione si è attenuta al criterio enunciato dalla presidenza benché ciò ledesse la propria capacità emendativa. Nel sottolineare Pag. 10oltretutto che l'articolo aggiuntivo Coppo 2.08 giustifica l'intervento con il richiamo a un'emergenza pandemica ormai conclusa, ritiene che si tratti di un atto gravissimo nel metodo e nella sostanza.

  Federico FORNARO (PD-IDP), nel manifestare il proprio rispetto per il lavoro dei Presidenti, chiede comunque loro di rivedere la valutazione di ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Coppo 2.08, anche al fine di evitare che si inneschi una polemica simile a quella già sperimentata nelle scorse settimana. Ribadisce che l'articolo aggiuntivo in questione non attiene alle materie oggetto del decreto-legge in esame e oltretutto, per come è formulato, non reca una proroga di termini. Aggiunge che i componenti dell'attuale maggioranza, dopo aver dichiarato per mesi che l'emergenza pandemica è terminata, utilizzano ora proprio questo motivo per non rinnovare gli organi delle fondazioni bancarie. In conclusione invita i Presidenti a rivedere l'ammissibilità dell'articolo aggiuntivo Coppo 2.08, preannunciando che in caso contrario l'opposizione farà ricorso a tutti gli strumenti consentiti dal Regolamento della Camera.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, assicura al collega Fornaro, anche a nome del presidente Pagano, di non avere alcuna difficoltà a effettuare un ulteriore supplemento di istruttoria sull'articolo aggiuntivo Coppo 2.08.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, accogliendo la richiesta pervenuta per le vie brevi, avverte che i lavori proseguiranno nella seduta che sarà convocata per le 14.30.

  La seduta termina alle 13.20.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 15 giugno 2023. — Presidenza del presidente della V Commissione, Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, indi del presidente della I Commissione, Nazario PAGANO. – Intervengono il Sottosegretario di Stato per l'economia e le finanze, Federico FRENI, e il viceministro della giustizia, Francesco Paolo SISTO.

  La seduta comincia alle 14.40.

Disposizioni urgenti in materia di amministrazione di enti pubblici, di termini legislativi e di iniziative di solidarietà sociale.
C. 1151 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nell'odierna seduta antimeridiana.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che sono state ritirate le seguenti proposte emendative: Tosi 1.23, Coppo 2.08, Cannizzaro 3.6 e 3.12, Patriarca 3.14, gli identici Alessandro Colucci 3.32 e Paolo Emilio Russo 3.43, Deidda 3.34, Lucaselli 3.38, Pella 3.39, Comaroli 3.016, Trancassini 3.031, Tenerini 4.5, Ottaviani 4.6, Comaroli 4.7, Giorgianni 4.8, Cavandoli 4.9, Paolo Emilio Russo 4.10, Giorgianni 4.36, Paolo Emilio Russo 4.47, gli identici Bordonali 4.48 e Congedo 4.50, Centemero 4.03, gli identici Tremaglia 4.08, Paolo Emilio Russo 4.09 e Lucaselli 4.010, gli identici Centemero 4.014 e Lucaselli 4.015, Cavandoli 4.017 e 4.018, Varchi 4.023, Paolo Emilio Russo 4.034, Comaroli 5.4, Cannata 5.6, gli identici Deborah Bergamini 5.01, Lucaselli 5.03 e Alessandro Colucci 5.04, Deborah Bergamini 6.2, gli identici Pella 6.9, Bordonali 6.11 e Trancassini 6.12, gli identici Deborah Bergamini 6.16 e Lucaselli 6.19, gli identici Deborah Bergamini 6.28, Alessandro Colucci 6.30, Iezzi 6.31 e Lucaselli 6.32, Pella 6.33, Cangiano 6.37, gli identici Deborah Bergamini 6.40 e Lucaselli 6.42, gli identici Bordonali 6.010, Sbardella 6.011 e Squeri 6.012, gli identici Bordonali 6.014, Sbardella 6.015 e Squeri 6.016, Paolo Emilio Russo 7.10, Giorgianni 8.05, Cattaneo 10.01, Lucaselli 10.06, Comaroli 11.2 nonché il subemendamento Mazzetti 0.12.010.24.
  Comunica, altresì, che il deputato Steger ha sottoscritto l'articolo aggiuntivo Schullian 4.028.

Pag. 11

  Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere favorevole sull'emendamento Bonetti 6.5, in relazione al quale i relatori hanno chiesto l'accantonamento, limitatamente alla sua lettera b), esprimendo invece parere contrario sulle restanti parti.

  Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice, concorda con il parere del sottosegretario Freni sull'emendamento Bonetti 6.5.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, avverte che le Commissioni passano quindi all'esame delle proposte emendative.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) illustra l'emendamento Scotto 1.1, di cui è cofirmataria, volto a sopprimere integralmente l'articolo 1 del provvedimento in esame, che, nel prevedere il commissariamento di INPS e INAIL, si configura in sostanza come una provocazione assolutamente irricevibile, dal momento che, anziché incidere sulle funzioni dei citati enti al fine di renderne più efficace ed efficiente l'azione, le norme approvate dal Governo intervengono viceversa sull'assetto della loro governance al solo scopo di consentire la sostituzione degli attuali vertici amministrativi. Nel sottolineare che, peraltro, il Governo non ha ancora provveduto alla nomina dei rispettivi Commissari straordinari, nonostante il termine di venti giorni dalla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, previsto dal medesimo articolo 1, comma 2, auspica che sull'intera questione possa compiersi una valutazione seria e approfondita, posto che le disposizioni di cui si propone ora la soppressione ostacolano di fatto il corretto funzionamento di due enti di rilevante importanza nel nostro Paese, che peraltro versano nelle condizioni di una sana gestione finanziaria.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) illustra l'identico emendamento 1.2 a sua prima firma, anch'esso volto a sopprimere integralmente l'articolo 1 del decreto-legge in esame, evidenziando in primo luogo come la collocazione di una riforma dell'ordinamento degli enti previdenziali pubblici nell'ambito di un provvedimento connotato da urgenza e necessità costituisce una totale mancanza di rispetto nei confronti del ruolo e delle prerogative esercitati dalle istituzioni parlamentari, nonché dei moniti che sono provenuti, anche di recente, dalla stessa Presidenza della Repubblica. Sottolinea che il presupposto dell'urgenza sembra del tutto assente anche alla luce del fatto che le previste figure dei commissari straordinari non sono state ancora individuate dal Governo, evidentemente alle prese con posizioni divergenti al proprio interno. Nel sottolineare come il commissariamento di INPS e INAIL, enti incaricati della gestione di ingenti risorse finanziarie, pregiudica inevitabilmente il loro corretto funzionamento, biasima altresì la scelta di rimuovere anche le figure dei rispettivi direttori generali, che tradizionalmente risultavano invece escluse dal meccanismo dello spoils system. Denuncia come a suo avviso le disposizioni di cui all'articolo 1 siano state adottate dal Governo nell'interesse particolare delle forze di maggioranza parlamentare, e non certo in quello generale del Paese.

  Alfonso COLUCCI (M5S) ritiene che le disposizioni di cui all'articolo 1, al pari di quelle recate dal successivo articolo 2 in materia di conferimento di incarichi nelle fondazioni lirico-sinfoniche, si configurano manifestamente alla stregua di norme contra personam più che ad personam, tenuto conto che dietro l'espediente tecnico di una revisione della governance di INPS e INAIL si cela in realtà la volontà, nemmeno troppo dissimulata, del Governo di procedere a un azzeramento degli attuali vertici dei citati enti. Reputa tale circostanza ancor più censurabile alla luce del fatto che, da un lato, non ricorrono a suo giudizio i presupposti richiesti dall'ordinamento vigente per procedere ad un commissariamento degli enti stessi, dall'altro, l'INPS ha significativamente rilanciato, sotto la presidenza di Pasquale Tridico, la propria azione, facendo registrare un deciso incremento della produttività e degli investimenti, un rafforzamento delle dotazioni di personale, un utile netto di circa 2 miliardi di euro, Pag. 12nonché un valore di prestazioni erogate in denaro nel corso della pandemia pari a circa 60 miliardi di euro.

  Filiberto ZARATTI (AVS), premesso che le figure apicali di INPS e INAIL, a suo avviso, debbono essere scelte tra persone di comprovata competenza e professionalità, nonché di indiscussa moralità e indipendenza, ritiene che il commissariamento dei predetti enti non possa comunque prescindere dal rispetto delle norme di carattere generale previste dall'ordinamento vigente in merito all'eventuale rimozione dei loro vertici, che richiedono specifiche procedure, anche di natura conoscitiva ed informativa, volte a verificare possibili inefficienze o inadeguatezze nel raggiungimento degli obiettivi prefissati. Contesta il fatto che, così operando, il Governo introduce invece un elemento di eccessiva discrezionalità, a suo avviso incompatibile con l'ordinamento giuridico e come tale suscettibile di ricorso in sede sia di giustizia civile che di vaglio di legittimità costituzionale. Invita, pertanto, il Governo stesso a voler considerare la soppressione delle citate disposizioni introdotte dall'articolo 1 del provvedimento in esame.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Scotto 1.1, di cui è cofirmatario, ritiene che le disposizioni recate dall'articolo 1 rivelano la scelta del Governo di utilizzare lo strumento del decreto-legge, caratterizzato da circostanze di straordinaria necessità urgenza, al solo scopo di attuare un vero e proprio spoils system dei vertici di INPS e INAIL, che dovrebbe invece essere oggetto di un procedimento di natura prettamente amministrativa. Ritiene che in tal modo si stia introducendo un vero e proprio vulnus, una barbarie giuridica che reca pregiudizio alla dignità delle istituzioni del nostro Paese. In altri termini, ritiene che il decreto-legge interviene solo apparentemente sulla governance dei due citati enti per giustificare in realtà un formalismo retorico da utilizzare come leva per procedere a una sostituzione delle figure apicali dei predetti enti. Osserva che, in questo modo, si costituisce un precedente assai pericoloso che, a seconda del variare nel corso del tempo delle maggioranze parlamentari, potrà essere liberamente riutilizzato ora dagli uni ora dagli altri. Evidenzia, altresì, che il termine di venti giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto per la nomina dei commissari straordinari di INPS e INAIL risulta già scaduto, lasciando così i rispettivi vertici nell'impossibilità di procedere ad atti che non siano quelli di ordinaria amministrazione, circostanza tanto più deplorevole nel caso dell'INPS, che gestisce ingenti risorse finanziarie per l'erogazione di una pluralità di prestazioni in denaro di fondamentale importanza per l'equilibrio dell'intero Paese. Tutto ciò considerato, confida in un moto di resipiscenza da parte del Governo e della sua maggioranza parlamentare, invitando entrambi a prendere seriamente in considerazione l'opportunità di sopprimere le disposizioni di cui all'articolo 1 del presente provvedimento.

  Marco GRIMALDI (AVS) evidenzia come l'alzata di scudi dell'opposizione su queste disposizioni non abbia a che vedere con la difesa delle due persone che sino ad oggi hanno servito lo Stato al vertice di INPS e INAIL, o con la difesa di quanto hanno fatto negli scorsi anni nell'esercizio del loro mandato. Ciò che l'opposizione stigmatizza è infatti un atto di aggressività politica che danneggia la credibilità delle istituzioni. Fa presente, infatti, che reputa opportuno il commissariamento degli enti pubblici qualora versino in stato di malaffare, corruzione, dissesto finanziario oppure quando interviene un vero cambio di governance. Ritiene tuttavia che nessuna di queste ipotesi ricorra nel caso di specie visto che l'eliminazione della figura del vicepresidente non può certo equivalere a un cambio di governance. Qualifica dunque questo intervento come un mero escamotage, un'aberrazione dal punto di vista istituzionale tale da impedire qualunque interlocuzione leale sulla gestione degli enti pubblici tra maggioranza e opposizioni. Afferma che sarebbe stato più corretto introdurre una disposizione per prevedere la decadenza di tutti i vertici degli enti all'indomani delle elezioni, piuttosto che introdurre surrettiziamentePag. 13 questo commissariamento che mina la credibilità delle istituzioni e rende ricattabili tutti i vertici degli altri enti pubblici, ad oggi non rientranti nell'ambito delle disposizioni in esame, ma che potrebbero cessare anticipatamente dal mandato per una minima modifica della governance. Invita, pertanto, il Governo e la maggioranza ad accantonare questi emendamenti per non creare un precedente pericoloso.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) stigmatizza come questa minima modifica della governance serva soltanto per avere un pretesto per cambiare i vertici non graditi di INPS e INAIL, che sarebbero comunque scaduti in tempi ragionevoli. Fa presente come si intervenga su enti nevralgici per il funzionamento del Paese, sostituendone i vertici senza peraltro essere neanche in grado di nominare i commissari straordinari. Rileva, poi, che sarà sicuramente necessario altro tempo per nominare i nuovi presidenti perché non sembra che vi sia accordo tra i partiti della maggioranza, senza tener conto del fatto che tutto questo tempo perso va a scapito del funzionamento degli enti stessi. Da ultimo rileva come, a suo avviso, la scelta di eliminare la figura del vicepresidente dell'ente, o quella di intervenire sul direttore generale, siano state fatte alla ricerca di un mero espediente per giustificare il cambio ai vertici e siano state comunque frettolose perché si interviene su profili estremamente rilevanti per il funzionamento degli enti.

  Carmela AURIEMMA (M5S) rileva come con queste disposizioni il Governo intervenga in modo scellerato su INPS e INAIL. Ricorda, infatti, che a seguito degli interventi del Governo e della maggioranza, ad agosto circa 600.000 persone perderanno il diritto a percepire il reddito di cittadinanza e sarà dunque necessario avviare interventi per la loro formazione ai fini dell'inserimento nel mercato del lavoro. Critica fortemente la scelta del Governo di rimuovere i vertici degli enti, evidenziando, peraltro, come in particolare l'INPS, sotto la guida di Tridico, abbia lavorato benissimo, raggiungendo 7 miliardi di utili ed erogando prestazioni per un valore di circa 60 miliardi durante la pandemia. Sottolinea dunque come questo intervento del Governo dimostri come nel nostro Paese non ci sia spazio per la meritocrazia.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) ricorda come ancora non siano stati dati i chiarimenti richiesti, in mattinata, dall'onorevole Dell'Olio circa la tempistica della nomina dei commissari straordinari. Rammenta infatti che ancora nella giornata di ieri si sono tenute le riunioni dei Consigli di amministrazione di INPS e INAIL, i cui vertici avrebbero dovuto essere sostituiti dai commissari straordinari entro la fine di maggio. Riporta, poi, notizie di stampa in base alle quali nella giornata odierna dovrebbe essere emanato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri di nomina dei Commissari straordinari e chiede in merito notizie al rappresentante del Governo. Ritiene che la situazione attuale sia paragonabile a quella nella quale un allenatore di calcio fa uscire dal campo due fondamentali giocatori ma poi si mette a discutere con il viceallenatore, il presidente, l'arbitro e anche il raccattapalle su chi debba sostituirli, lasciando nel frattempo la squadra con due giocatori in meno. Richiama il Governo al rispetto delle opposizioni invitandolo a fornire chiarimenti sulla tempistica del cambio ai vertici dei due importanti istituti.

  Le Commissioni riunite respingono gli identici emendamenti Scotto 1.1 e Dell'Olio 1.2.

  Marco GRIMALDI (AVS) chiede la verifica del voto.

  Giuseppe Tommaso Vincenzo MANGIALAVORI, presidente, procede ad effettuare la verifica della votazione alla presenza dei deputati segretari delle Commissioni.

  Le Commissioni, ripetendo la votazione, respingono gli identici emendamenti Scotto 1.1 e Dell'Olio 1.2.

Pag. 14

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) interviene sull'emendamento a sua prima firma 1.4, volto a ripristinare la figura del vicepresidente degli enti, sottolineandone l'importanza per il buon funzionamento degli istituti.

  Filiberto ZARATTI (AVS) illustra l'identico emendamento Mari 1.3, stigmatizzando la scelta del Governo di sopprimere la figura del vicepresidente che ritiene assolva a funzioni di garanzia di buon funzionamento degli enti.

  Marco GRIMALDI (AVS), nel riportare dettagliatamente tutte le ipotesi nelle quali il vicepresidente è chiamato a sostituire il Presidente, ne sottolinea la rilevanza del ruolo e l'importanza. Segnala come la scelta del Governo di sopprimere questa figura non sia certamente legata al fatto che attualmente il vicepresidente dell'INPS è Luisa Gnecchi, già deputata del Partito democratico, ma sia un mero pretesto, un artificio, per poter affermare di essere intervenuti sulla governance di questi enti e per poter conseguentemente sostituirne i vertici, che soprattutto nel caso di Tridico, sono puniti per la buona gestione degli scorsi anni. Invita il Governo a non ricorrere all'espediente di eliminare i vicepresidenti solo per dare copertura giuridica a una manovra che a suo avviso è tutta politica, anche tenuto conto che a distanza di un mese non sono stati ancora individuati i commissari straordinari.

  Federico FORNARO (PD-IDP) chiede di sottoscrivere l'emendamento Scotto 1.4 evidenziando come la figura del vicepresidente sia essenziale e non rappresenti un orpello né un costo. Ricorda come l'INPS rappresenti un'istituzione fondamentale per la vita degli italiani e come il suo buon funzionamento sia essenziale, stigmatizzando gli interventi del Governo che, con la stessa logica con la quale ha rimosso il potere di controllo alla Corte dei conti, va oltre lo spoils system e prevede un commissariamento in assenza dei necessari presupposti. Ritiene che questo sia un precedente molto grave che minaccia anche tutti gli altri vertici degli enti pubblici.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), nel ribadire la contrarietà del Partito democratico alle disposizioni relative all'eliminazione della figura del vicepresidente nonché relative al commissariamento di INPS e INAIL, sottolinea l'importanza della figura del vicepresidente degli istituti, che garantisce la continuità dell'azione della pubblica amministrazione in due enti fondamentali.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Mari 1.3 e Scotto 1.4.

  Luigi MARATTIN (A-IV-RE), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede se sono state presentate proposte emendative dei relatori.

  Nazario PAGANO (FI-PPE), presidente, in risposta al deputato Marattin, avverte che sarà sua premura comunicare alle Commissioni l'avvenuto deposito delle proposte emendative presentate da parte dei relatori non appena esse saranno disponibili.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) fa presente che l'emendamento 1.5, di cui è primo firmatario, è volto a sopprimere la disposizione secondo la quale i direttori generali dell'INPS e dell'INAIL sono nominati direttamente dal Ministro del lavoro e delle politiche sociali, anziché, come avveniva in precedenza, mediante un decreto del Presidente della Repubblica promosso dal medesimo Ministro, che assicurava maggiore imparzialità nella scelta del vertice degli enti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.5.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) evidenzia che l'emendamento Scotto 1.8, di cui è firmataria, è volto a ripristinare la procedura di nomina dei direttori generali dell'INPS e dell'INAIL vigente prima dell'entrata in vigore del decreto in esame. In particolare, precisa che la precedente procedura prevedeva la nomina con decreto Pag. 15del Presidente della Repubblica su proposta del Ministro del lavoro e della previdenza sociale e su proposta del consiglio di amministrazione, in modo da evitare la scelta da parte del solo Ministro del lavoro.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Scotto 1.8, di cui è anch'essa firmataria, sottolinea l'importanza di ripristinare la precedente procedura di nomina del direttore generale dei due enti previdenziali e di precisarne le funzioni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Scotto. 1.8.

  Marco GRIMALDI (AVS), intervenendo sull'emendamento Mari 1.9, di cui è firmatario, afferma anzitutto che la procedura di nomina mediante decreto del Presidente della Repubblica garantiva la separazione tra l'organo di vertice amministrativo e l'autorità politica. Quindi, dal momento che non sussistevano ragioni di conflittualità nell'amministrazione dei due enti che giustificassero modifiche organizzative, auspica che il Governo non proceda ad ulteriori commissariamenti di enti pubblici al solo scopo di sostituirne i vertici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Mari 1.9.

  Marco GRIMALDI (AVS), intervenendo sull'emendamento Zaratti 1.10, nell'affermare che si è diffusa la notizia che i commissari straordinari di INPS e INAIL saranno nominati dal Governo nelle prossime ventiquattro ore, auspica che la procedura seguita in questi due casi non costituisca un precedente deleterio anche per sostituire soggetti che ricoprono altri incarichi non ancora venuti a scadenza.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 1.10.

  Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento 1.11, di cui è primo firmatario, nel rilevare come il relatore e il Governo abbiano espresso parere contrario pressoché su tutte le proposte emendative presentate dal MoVimento 5 Stelle, afferma di non comprendere in particolare le ragioni della contrarietà alla proposta emendativa in esame, con la quale si intende aggiungere tra i requisiti richiesti per la figura del direttore generale anche una specifica esperienza gestionale nel settore. Nel sottolineare che si tratta di una proposta emendativa con la quale si intende dare un contributo migliorativo al testo, rileva che appare opportuno introdurre il requisito dell'esperienza gestionale nel settore previdenziale, peraltro già prevista dalla normativa previgente per il presidente dell'INPS e per i componenti del consiglio di amministrazione, poiché al direttore generale è affidata la responsabilità dell'attività diretta al conseguimento dei risultati e degli obiettivi fissati dal consiglio di amministrazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Alfonso Colucci 1.11.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), nel far presente che l'emendamento 1.12, di cui è primo firmatario, è volto ad aggiungere la precisazione che i risultati e gli obiettivi fissati dal consiglio di amministrazione, in base ai quali è valutata la responsabilità del direttore generale, sono definiti nel rispetto di quelli già fissati nell'ambito della programmazione generale dal Consiglio di indirizzo e vigilanza, chiede al rappresentante del Governo di spiegare i motivi del parere contrario espresso sulla proposta emendativa.

  Il Sottosegretario Federico FRENI afferma che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha espresso parere contrario sull'emendamento Dell'Olio 1.12 perché in contrasto con la finalità precipua della norma.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S), in replica al sottosegretario Freni, ribadisce che la proposta emendativa esplicita il riferimento alla normativa riguardante la programmazione degli enti previdenziali che, soprattutto nell'INPS, è affidata al ConsiglioPag. 16 di indirizzo e vigilanza, alla quale anche il direttore generale deve attenersi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.12.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) evidenzia che l'emendamento Scotto 1.13, di cui è firmataria, riconduce le funzioni del direttore generale alla coerenza con i programmi, le linee di indirizzo e gli obiettivi strategici pluriennali dell'ente definiti dal Consiglio di indirizzo e di vigilanza, che svolge un ruolo diverso rispetto al consiglio di amministrazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Scotto 1.13.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) sottolinea che l'emendamento Scotto 1.14, di cui è firmataria, differenzia la durata della carica del direttore generale, che viene portata a cinque anni, da quella degli altri organi, che rimane a quattro anni come previsto dal provvedimento. Aggiunge che tale differenza di durata consentirebbe di rendere la figura del direttore generale più autonoma rispetto agli orientamenti politici contingenti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Scotto 1.14.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) evidenzia che l'emendamento 1.15 a sua prima firma sopprime la lettera f) del comma 1 dell'articolo 1, che stabilisce in quattro anni la durata di tutti gli organi dell'ente, compreso il direttore generale, consentendone il rinnovo per una sola volta, anche non consecutiva.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.15.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) invita i relatori e il Governo a un approfondimento d'istruttoria con riferimento all'emendamento 1.16, di cui è primo firmatario, che prevede la decorrenza della durata degli organi degli enti previdenziali dalla data di nomina, anziché dalla data di insediamento. Ritiene infatti che l'emendamento in esame, qualora approvato, non avrebbe alcun impatto dirompente sul provvedimento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.16.

  Marco GRIMALDI (AVS) rileva come gli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18 rappresentino, a suo avviso, le proposte emendative più importanti, prefiggendosi l'obiettivo di abolire i previsti commissari straordinari dell'INPS e dell'INAIL e di garantire che l'eventuale riforma della governance di tali istituti avvenga alla scadenza naturale del mandato. Precisa che tali proposte emendative non comportano nuovi oneri per lo Stato, né modificano il disegno della maggioranza e del Governo, a patto che tale disegno sia effettivamente quello di modificare la governance dei due istituti, avendo ravvisato la presenza nell'attuale assetto di elementi di impedimento alla corretta gestione. Ciò premesso, segnala che tali proposte emendative sono volte a consentire che la riforma della governance possa essere attuata alla scadenza naturale degli organi di gestione dei due istituti. Ritiene, dunque, che il parere contrario sugli emendamenti in questione sveli le reali intenzioni di maggioranza e Governo, che sono, a suo avviso, quelle di mettere a capo di INPS e INAIL figure a loro politicamente affini. Invita, pertanto, la maggioranza ed il Governo a valutare se il contenuto degli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18, di cui chiede l'accantonamento, possa costituire un possibile punto di mediazione.

  Filiberto ZARATTI (AVS) fa preliminarmente presente di essere in linea generale contrario al ricorso a qualsiasi forma commissariamento, ricordando come in Italia i problemi che potrebbero essere risolti con norme e strumenti ordinari vengono invece affrontati tramite la nomina di un commissario. Nel rammentare che dal 2013 ad oggi sono stati nominati ben 127 commissari, segnala come il ricorso a tale soluzionePag. 17 espropri gli organi elettivi del diritto-dovere di governare il Paese. Considera tanto più gravi i casi in cui il ricorso al commissariamento è completamente avulso dai risultati della gestione dell'ente e determinato dal fatto che i vertici in carica non sono apparentemente allineati con le posizioni di chi sta al Governo. Nel dichiarare come un Paese serio si fondi sulle competenze e sulle capacità, soprattutto per incarichi di alta responsabilità, rilevando altresì la difficoltà di nominare i commissari di INPS e INAIL entro i termini previsti, ritiene che ciò sia dovuto al fatto che l'attuale maggioranza non dispone di figure adatte a sostituire i vertici in carica. Sottolineando come tale atteggiamento non faccia gli interessi del Paese, soprattutto in un momento economico così complicato come quello attuale, ribadisce di essere nettamente contrario al ricorso al commissariamento. In conclusione, nel concordare con le considerazioni svolte dal collega Grimaldi circa l'importanza degli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18, invita i componenti delle Commissioni alla loro approvazione.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP), richiamando gli interventi dei colleghi che lo hanno preceduto, esprime in primo luogo la preoccupazione sui ritardi accumulati dal Governo in ordine alla nomina dei commissari di INPS e INAIL, dopo un intervento attuato con una logica inaccettabile di spoils system. Con specifico riferimento all'INPS, ricordando che nella mattinata odierna in Assemblea si è svolta la discussione generale sulla mozione relativa alle pensioni minime, fa presente che l'istituto amministra un volume annuo di risorse pari a 300 miliardi di euro e si occupa delle pensioni di ben 17 milioni di persone. Nel ritenere che un istituto così importante non possa vivere una situazione incerta e altalenante come quella attuale, rileva inaccettabile il trattamento che è riservato a tali istituti dalla maggioranza e del Governo. Sottolineando criticamente il fatto che il Governo approvi un decreto per commissariare INPS e INAIL senza poi riuscire ad effettuare le necessarie nomine, costringendo il presidente Tridico a fare il supplente di sé stesso, chiede alla maggioranza un'ulteriore riflessione, anche per rispetto nei confronti di tutte le persone che lavorano in quegli istituti. Nell'evidenziare, inoltre, che ricorrere allo spoils system su una materia tanto delicata comporta un danno economico e di credibilità per l'intero Paese, ritiene che la ragione per cui dopo quasi quaranta giorni il Governo non è riuscito a procedere alle nomine risieda nel fatto che non disponga di una classe dirigente all'altezza del ruolo. In conclusione, invita a votare in senso favorevole sugli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) concorda con il fatto che gli emendamenti in esame sono da annoverarsi tra le proposte emendative più importanti e rappresentano la cartina al tornasole delle reali intenzioni di Governo e maggioranza. Ritiene che nel dibattito in corso non sia ancora stata esplicitata la vera ragione del commissariamento di INPS e INAIL, che non sono istituti che versano in uno stato di cattiva gestione o per i quali sia venuta meno la guida dei vertici amministrativi. Laddove si ritenesse che la vera ragione dell'intervento governativo risieda nella volontà di modificare la governance degli istituti, gli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18, qualora approvati, consentirebbero al Governo di procedere alla riforma degli istituti senza per questo modificare gli organi di vertice prima della loro scadenza naturale. Rileva inoltre che il Governo sembra, a suo avviso, incontrare alcune difficoltà nel decidere in materia di commissari, dal momento che non è stato neanche in grado di nominare il Commissario straordinario per la gestione dell'emergenza in Emilia-Romagna.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Mari 1.17 e Scotto 1.18.

  Alfonso COLUCCI (M5S) fa presente che l'emendamento a sua prima firma 1.19 interviene al fine di ricondurre la nomina dei commissari dell'INPS e dell'INAIL al quadro normativo in vigore a legislazione Pag. 18vigente, stabilito dall'articolo 11 della legge n. 400 del 1988, la quale, tra l'altro, stabilisce che tale nomina sia disposta con decreto del Presidente della Repubblica. Sottolinea che il citato articolo 11 stabilisce che con il medesimo decreto del Presidente della Repubblica siano anche determinati i compiti del commissario nonché la dotazione di mezzi e personale dell'ufficio di cui si avvale. Pur sapendo che tale emendamento interviene in ritardo, dal momento che secondo quanto si apprende la Presidente del Consiglio starebbe per nominare i due commissari, ritiene comunque rilevante sottolineare l'incongruità giuridica della disposizione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Alfonso Colucci 1.19.

  Alfonso COLUCCI (M5S) fa presente che l'emendamento a sua prima firma 1.20 costituisce una sorta di appendice del precedente dal momento che, pur accogliendo la disposizione del decreto per la quale la nomina dei commissari viene disposta con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, richiede almeno che vi sia la previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Invita quindi i colleghi a votare in senso favorevole l'emendamento a sua prima firma 1.20.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Alfonso Colucci 1.20.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) chiede chiarimenti circa il parere contrario espresso sull'emendamento a sua prima firma 1.21, dal momento che esso non comporta nuovi oneri a carico della finanza pubblica, stabilendo infatti che gli emolumenti da corrispondere al commissario straordinario trovino compensazione con i risparmi che derivano dalla decadenza dei direttori generali dell'INPS e dell'INAIL. Rilevato quindi che l'emendamento in questione determinerebbe semmai risparmi di spesa, dal momento che l'operatività del commissario straordinario è prevista per soli novanta giorni mentre i risparmi derivanti dalla decadenza dei direttori generali sarebbero permanenti ed eccederebbero l'onere connesso alla retribuzione del commissario, si domanda se la ragione del parere contrario non sia da ricercarsi nella volontà di mantenere in carica il commissario straordinario oltre i termini previsti.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.21.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.22 che, nello specifico, è volto a prevedere che i novanta giorni previsti per le necessarie modifiche ai regolamenti di organizzazione e a tutti gli altri regolamenti interni degli istituti decorrano a partire dall'atto di nomina del commissario straordinario e non da quello di insediamento dello stesso.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dell'Olio 1.22.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che gli identici articoli aggiuntivi Trancassini 1.017, Roggiani 1.018, Frassini 1.019, Pella 1.020 e Zaratti 1.021, a seguito della proposta di riformulazione avanzata dai relatori, verranno riferiti all'articolo 4 e pertanto messi in votazione successivamente.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), illustrando l'emendamento a sua prima firma 2.2 fa presente l'intrinseca criticità della disposizione recata dall'articolo 2 del decreto-legge in esame, che fissa a settant'anni il limite di anzianità per il conferimento dell'incarico di direttore degli enti lirico-sinfonici. Rileva che si tratta di una norma contra personam dal momento che essa è finalizzata a rimuovere dal teatro lirico San Carlo di Napoli l'attuale sovrintendente, il quale ha compiuto settant'anni proprio lo scorso gennaio ed ha, infatti, già presentato ricorso. Aggiunge inoltre che il Governo avrebbe dimenticato il fatto che le fondazioni lirico-sinfoniche sono dal 1996 fondazioni di diritto privato e che pertanto sarebbe improprio inserire la disposizione nel Capo del provvedimento relativo alla pubblica amministrazione. Rileva inoltre Pag. 19che la disposizione del Governo è limitata alle sole fondazioni lirico-sinfoniche e non anche ad altre analoghe fondazioni del medesimo settore. Pertanto, nell'invitare la maggioranza ad una ulteriore riflessione, fa presente che il suo gruppo voterà per sopprimere l'articolo 2.

  Filiberto ZARATTI (AVS), richiamando le considerazioni già svolte nel corso della discussione generale, fa presente che l'articolo 2 configura una norma contra personam. Sottolinea, infatti, come in questo caso si voglia colpire una figura determinata, che viene rimossa non per demerito ma per far posto ad altri, senza tenere in alcun conto la sua storia, la sua credibilità ed il suo impegno. Esprime la convinzione che tali interventi non si possano e non si debbano fare in un Paese democratico, aggiungendo che aver vinto le elezioni non dà il diritto di fare ciò che si vuole indipendentemente dalle regole dell'ordinamento nazionale. Manifestando il proprio stupore per la volontà di Governo e maggioranza di risolvere i problemi in modo così grossolano, li invita ad un ripensamento nel rispetto del principio del buon andamento dell'amministrazione.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) torna a sottoporre all'attenzione dei colleghi ciò che è stato scritto nel dossier di documentazione redatto dagli uffici della Camera con specifico riguardo al comma 3 dell'articolo 2. A tale proposito, segnala che il dossier richiamando i contenuti della sentenza n. 15 del 2017 della Corte costituzionale, evidenzia che «la medesima sentenza ricorda che la Corte costituzionale ha ritenuto i meccanismi di decadenza automatica di incarichi dirigenziali compatibili con l'articolo 97 della Costituzione esclusivamente ove riferiti ad addetti ad uffici di diretta collaborazione con l'organo di governo (sentenza n. 304 del 2010) o a figure apicali quali quelle contemplate dall'articolo 19, comma 3, del decreto legislativo n. 165 del 2001 – e cioè incarichi di Segretario generale di ministeri, incarichi di direzione di strutture articolate al loro interno in uffici dirigenziali generali e quelli di livello equivalente – (sentenza n. 34 del 2010), nell'ambito del cd. spoils system». Rileva inoltre come nel medesimo dossier si ricordi «che le fondazioni lirico-sinfoniche sono state riconosciute dalla giurisprudenza della Corte costituzionale come soggetti di diritto pubblico», invitando a valutare il contenuto della disposizione di cui al comma 3 alla luce della richiamata giurisprudenza costituzionale. In conclusione, sollecita i colleghi a dare ascolto non tanto alle considerazioni dell'opposizione quanto piuttosto alle valutazioni degli uffici della Camera, dalle quali risulta la sostanziale incostituzionalità del comma 3 dell'articolo 2 che l'emendamento 2.3, di cui è cofirmatario, intende sopprimere.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Zaratti 2.1, Bonafè 2.2, Costa 2.3 e Orrico 2.4.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra le finalità dell'emendamento Zaratti 2.5, di cui è cofirmatario, volto a sopprimere il comma 2 dell'articolo 2, che prevede la cessazione dalla carica del sovrintendente delle fondazioni lirico-sinfoniche in ogni caso al compimento del settantesimo anno di età, in quanto si tratta chiaramente di una disposizione concepita come una misura lesiva contra personam, di cui non si ravvisa minimamente il carattere di urgenza e necessità.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.5.

  Gianni CUPERLO (PD-IDP) interviene sull'emendamento Zaratti 2.6, che affronta una tematica già ampiamente descritta dai colleghi Bonafè, Giachetti e Grimaldi che lo hanno preceduto, evidenziando anch'egli come il comma 3 dell'articolo 2, di cui si propone la soppressione, si caratterizza per essere una misura palesemente contra personam, che pone altresì un serio interrogativo più generale riferito all'indirizzo assunto dalle politiche culturali nel nostro Paese, che nel caso di specie discrimina e penalizza una personalità di riconosciuto spessore a livello internazionale, ossia il Pag. 20sovrintendente del teatro San Carlo di Napoli, Stèphane Lissner.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.6.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Zaratti 2.7, di cui è cofirmatario, che reca il differimento dal 1° giugno 2023 al 1° giugno 2024 dell'applicazione delle disposizioni di cui al comma 3 dell'articolo 2, che prevedono la cessazione anticipata dei sovrintendenti delle fondazioni lirico-sinfoniche che abbiano compiuto 70 anni di età alla data di entrata in vigore del decreto-legge in esame, indipendentemente dalla data di scadenza degli eventuali contratti in corso.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.7.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento Zaratti 2.8, di cui è cofirmatario, che, analogamente alla proposta emendativa da ultimo votata, differisce al 31 dicembre 2023 l'applicazione del comma 3 dell'articolo 2.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Zaratti 2.8.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che le Commissioni procederanno ora all'esame dell'emendamento 2.9 del Governo.

  Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice, anche a nome del relatore per la I Commissione, Urzì, esprime parere favorevole sull'emendamento 2.9 del Governo.

  Il Sottosegretario Federico FRENI raccomanda l'approvazione dell'emendamento 2.9 del Governo.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 2.9 del Governo (vedi allegato 3).

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che i relatori hanno presentato le proposte emendative 3.036, 4.58, 4.036 e 6.48 (vedi allegato 4). Al riguardo, propone di fissare il termine per la presentazione di subemendamenti alle ore 10 della giornata di domani.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) ritiene opportuno stabilire un termine più ampio di quello testé proposto dal presidente Nazario Pagano.

  Gianmauro DELL'OLIO (M5S) si associa alla richiesta della deputata Bonafè, rammentando che già durante la riunione informale svoltasi oggi anche con i capigruppo di opposizione, alla presenza del sottosegretario Freni, si era ipotizzato comunque un termine maggiore per la presentazione dei relativi subemendamenti.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE), concordando con le considerazioni dei colleghi che lo hanno preceduto, ritiene ragionevole stabilire un termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 18 di domani.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), evidenziando l'opportunità di rispettare quanto più possibile la tempistica ipotizzata, sia pure informalmente, nel corso della riunione tra i capigruppo richiamata dal deputato Dell'Olio, osserva che un accettabile punto di mediazione potrebbe consistere nel fissare il termine per la presentazione dei subemendamenti alle ore 16 della giornata di domani.

  Nazario PAGANO, presidente, preso atto della discussione, comunica che il termine per la presentazione dei subemendamenti alle proposte emendative 3.036, 4.58, 4.036 e 6.48 dei relatori è stabilito alle ore 16 della giornata di domani, venerdì 16 giugno.

  Carmela AURIEMMA (M5S) illustra l'emendamento Tucci 3.1, di cui è cofirmataria, volto a prevedere che l'ulteriore proroga al 31 dicembre 2023 del periodo massimo disposto dalla normativa vigente per l'applicabilità delle misure a sostegno del Servizio sanitario della regione Calabria debba comunque essere subordinata alla previa pubblicazione di una relazione riportantePag. 21 l'attività svolta relativamente al mandato per cui si chiede la proroga, nonché i dati relativi al debito accertato e alle indicazioni riguardanti il fabbisogno di personale, al fine di assicurare ogni doveroso controllo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Tucci 3.1, Orrico 3.2, Quartini 3.3, Scutellà 3.4 e 3.5, Orrico 3.7, Scutellà 3.8, Orrico 3.9 e Tucci 3.10.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei relatori, dispone l'accantonamento dell'emendamento Cannizzaro 3.11.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Di Lauro 3.15.

  Paolo Emilio RUSSO (FI-PPE) accetta la riformulazione dell'emendamento Calderone 3.24, di cui è cofirmatario.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti Calderone 3.24 (nuova formulazione) (vedi allegato 3) e Schifone 3.25 (vedi allegato 3).

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) illustra le finalità dell'emendamento a sua firma 3.30, che incrementa di 500 milioni di euro per l'anno 2023 il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato, al fine di consentire il sensibile recupero delle liste d'attesa per le prestazioni non erogate nel periodo dell'emergenza epidemiologica da COVID-19. Evidenzia, al riguardo, che l'approvazione di tale proposta emendativa assicurerebbe una soluzione concreta ai ritardi registrati nella effettuazione delle visite specialistiche, nonché alla carenza di capacità diagnostiche da parte del Servizio sanitario nazionale, rispetto ai tanti, vacui proclami che in proposito si sono spesso sentiti provenire soprattutto da parte dell'attuale maggioranza di Governo, senza però che quest'ultimo si sia minimamente preoccupato di stanziare, nell'ambito dei numerosi provvedimenti sinora adottati da inizio legislatura, le occorrenti risorse finanziarie. Rammenta infatti che il Ministro della salute, Schillaci, nel corso di una recente interrogazione a risposta immediata, ha erroneamente sostenuto l'esistenza di risorse finanziarie aggiuntive allo scopo destinate dall'Esecutivo in carica, laddove le somme in questione riguardavano più precisamente la mera possibilità per gli enti del settore sanitario di impiegare, anche nell'anno 2023, le risorse all'uopo già stanziate dal precedente Governo Draghi ma non utilizzate al termine del passato esercizio finanziario. Avanza pertanto il sospetto che, essendo la sanità materia di prevalente competenza degli enti territoriali, la posizione sinora mostrata dal Governo celi in realtà l'intenzione di addebitare alle regioni e agli enti locali la responsabilità primaria per le difficoltà riscontrate nell'abbattimento delle liste d'attesa per l'erogazione delle prestazioni, che – come indicato nel recente «Rapporto civico sulla salute 2023» predisposto da Cittadinanza attiva – registrano in effetti ritardi decisamente inaccettabili.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ubaldo Pagano 3.30.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei relatori, dispone l'accantonamento dell'emendamento Lucaselli 3.33.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP), nell'illustrare l'emendamento Lacarra 3.35, evidenzia come esso sia volto a scongiurare la chiusura dei laboratori d'analisi, soprattutto di quelli collocati nei piccoli centri o nelle aree interne, lontani dai presidi sanitari. Evidenzia che si tratta di una questione rispetto alla quale occorre riconoscere che le responsabilità sono di tutte le forze politiche, anche di quelle che sono state in maggioranza nella scorsa legislatura. Ricorda che la norma vigente impone ai laboratori privati il raggiungimento di una soglia minima di efficienza di 200.000 prelievi annui e che ad oggi è stato consentito di ottemperare alla norma mettendo in rete più laboratori d'analisi afferenti a piccole comunità, così da raggiungere la soglia richiesta. Una interpretazione Pag. 22più restrittiva della norma richiederebbe invece, attualmente, che la soglia minima sia raggiunta da laboratori che abbiano la stessa proprietà, con la conseguenza di obbligare alla chiusura tanti piccoli laboratori, che potranno solo vendere a grandi gruppi o a fondi di investimento. Sottolinea come evidentemente l'obbligo a vendere comporterà un crollo del prezzo di vendita, determinando così una ingiustizia che distorce la natura competitiva del mercato e depaupera i territori. Evidenzia come in molte regioni questo tema sia stato posto in modo trasversale dalle diverse forze politiche e come dietro a paventate esigenze di efficientamento del sistema possano celarsi invece volontà di avvantaggiare alcuni grandi gruppi commerciali.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Lacarra 3.35.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei relatori, dispone l'accantonamento dell'emendamento Cavandoli 3.36.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP), sottolineando l'esigenza di snellire le liste d'attesa per le visite specialistiche, sulle quali tanto negativamente hanno inciso i mesi della pandemia, dichiara di sottoscrivere l'emendamento Lai 3.37, volto a prevedere che le risorse stanziate per il recupero delle liste d'attesa e non spese dalle regioni e dalle Province autonome di Trento e Bolzano siano riassegnate, per gli anni 2023 e 2024, agli stessi enti e nelle medesime percentuali.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) invita tutti a non dimenticare che la sanità pubblica è oggi in emergenza; ricorda come i Governi ai quali ha partecipato il Partito democratico avessero portato la spesa sanitaria ad una percentuale pari a circa il 7 per cento del PIL, sopra la media europea, e come invece con l'ultima legge di bilancio tale percentuale sia significativamente scesa. Teme che le risorse già destinate all'abbattimento delle liste d'attesa siano spostate altrove e che il disegno della maggioranza sia quello di smantellare progressivamente la sanità pubblica per affidarsi alle mutue assicurative. Invita dunque i relatori e il Governo a rivedere il parere contrario espresso su questo emendamento.

  Federico FORNARO (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l'emendamento Lai 3.37, chiedendone l'accantonamento in considerazione del fatto che la proposta si pone un obiettivo ampiamente condivisibile.

  Emma PAVANELLI (M5S), nel chiedere di sottoscrivere l'emendamento Lai 3.37, ricorda come la Corte dei conti abbia certificato che in alcune regioni attualmente i cittadini stiano rinunciando a curarsi, in quanto le liste d'attesa non solo sono molto lunghe, ma proprio chiuse. Evidenzia quindi l'esigenza di non destinare ad altre finalità le risorse già stanziate per il recupero delle liste d'attesa che alcune regioni, anche governate dalla destra, non sono state in grado di spendere. Invita il Governo a fare pressioni su quelle regioni affinché si attivino per garantire ai loro cittadini il diritto alle cure.

  Marco GRIMALDI (AVS) dichiara di sottoscrivere a titolo personale e a nome di tutti i parlamentari del gruppo Alleanza Verdi e Sinistra l'emendamento Lai 3.37. Rammenta che dalle ultime indagini ISTAT, su dieci persone che in Italia hanno bisogno di fare una visita specialistica, solo due riescono ad ottenere una prestazione nei termini individuati dai livelli essenziali delle prestazioni sanitarie; altre quattro persone aspettano oltre un anno, due rinunciano e altri due non si interessano delle lunghe liste d'attesa potendosi permettere una visita intra moenia o a pagamento. In merito, sottolinea il contenuto dell'emendamento Lai 3.37, che è semplicemente volto a consentire anche per il 2023 e 2024 l'impiego delle risorse già stanziate e non spese per l'abbattimento delle liste d'attesa, e invita il Governo a valutarne l'accantonamento per poter individuare un punto di intesa.

  Ubaldo PAGANO (PD-IDP) evidenzia che, se gli emendamenti precedenti erano volti a finanziare il sistema sanitario nazionale, Pag. 23con l'obiettivo di recuperare le liste d'attesa gravate dalla fase del Covid, l'emendamento Lai 3.37 è volto invece a impedire un definanziamento, a impedire che le risorse per l'abbattimento delle liste d'attesa finiscano nel fondo per la riduzione del debito pubblico, a spese dei cittadini di quelle regioni che non sono state capaci di predisporre i piani per l'abbattimento delle liste. Ritiene che ciò sarebbe immorale e invita la maggioranza piuttosto a nominare commissari ad acta anche in tali regioni, pur di rendere un servizio ai cittadini. Infine, sottolinea come proprio l'ultima esperienza di vita di Silvio Berlusconi ci insegni quanto la voglia di vivere possa essere fiaccata da una malattia. Invita dunque la maggioranza a dare un segnale di attenzione del Parlamento verso la salute di tutti i cittadini, cominciando dall'accantonamento di questo emendamento per valutarne una riformulazione in vista dell'esame di lunedì.

  Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice per la V Commissione, conferma il parere contrario sull'emendamento Lai 3.37.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Lai 3.37.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei relatori, dispone l'accantonamento degli identici articoli aggiuntivi Ubaldo Pagano 3.02, Furfaro 3.03 e Sportiello 3.04, nonché degli identici articoli aggiuntivi Barzotti 3.026 e Vietri 3.027 e degli articoli aggiuntivi Panizzut 3.028 e Roggiani 3.029.

  Marco GRIMALDI (AVS) illustra l'emendamento 4.1, del quale è primo firmatario, volto a sopprimere l'articolo 4 del decreto-legge. Evidenzia come la disposizione del decreto-legge, che dispone la proroga di termini in materia fiscale, introduca un ulteriore condono fiscale mascherato, che fa seguito a quelli già previsti dalla legge di bilancio 2023 e dal cosiddetto «decreto-legge bollette». Sottolinea come ciò offenda i contribuenti onesti e rappresenti un'esecrabile manifestazione di impotenza dello Stato. Stigmatizza infine come al contribuente non in regola si offra la scelta tra restare inadempiente o avvalersi della facoltà di estinguere la posizione debitoria mediante un pagamento agevolato, con una legislazione dal carattere premiale che crea l'effetto sistemico dell'aumento dell'evasione fiscale.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Grimaldi 4.1.

  Maria Cecilia GUERRA (PD-IDP) sottolinea che l'emendamento 4.2, a sua firma, è volto a sopprimere il comma 1 dell'articolo 4, allo scopo di porre fine al costume del Governo di prorogare le misure di condono fiscale, contenute nella legge di bilancio per il 2023, che garantiscono l'impunità agli evasori.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Guerra 4.2.

  Nazario PAGANO, presidente, accogliendo la richiesta dei relatori, dispone l'accantonamento dell'emendamento Varchi 4.12.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Lucaselli 4.15 (vedi allegato 3).

  Vanessa CATTOI (LEGA), relatrice per la V Commissione, anche a nome del relatore Urzì, esprime parere favorevole sull'emendamento Ottaviani 4.17 a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Il Sottosegretario Federico FRENI esprime parere conforme a quello dei relatori sull'emendamento Ottaviani 4.17.

  Nazario PAGANO, presidente, sospende brevemente la seduta per consentire la valutazione dell'emendamento Ottaviani 4.17 nel testo riformulato.

  La seduta, sospesa alle 17.45, riprende alle 17.55.

  Marco GRIMALDI (AVS) chiede se i relatori possono spiegare il contenuto dell'emendamentoPag. 24 Ottaviani 4.17 nel testo riformulato.

  Il Sottosegretario Federico FRENI, in risposta al deputato Grimaldi, nel ricordare che il Fondo indennizzi risparmiatori (FIR) è stato in parte liquidato e in parte è ancora capiente, evidenzia che l'emendamento Ottaviani 4.17 nel testo riformulato prevede l'incremento al 40 per cento della misura dell'indennizzo, stabilita dall'articolo 1, comma 496, primo periodo, della legge n. 145 del 2018, e la possibilità, in caso di variazione del codice IBAN già fornito, di comunicare il nuovo codice IBAN entro il termine del 31 luglio 2023, ai fini dell'accredito dell'indennizzo medesimo.
  Per consentire, inoltre, l'attuazione di tali procedure, la proposta emendativa in esame dispone che la Commissione tecnica, di cui all'articolo 1, comma 63, della legge n. 234 del 1945, sia prorogata al 31 ottobre 2023, prevedendo anche la copertura finanziaria degli oneri che ne derivano.

  Nazario PAGANO, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Ottaviani 4.17 presentata dai relatori.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Ottaviani 4.17 (nuova formulazione) (vedi allegato 3).

  Ylenja LUCASELLI (FDI) ricorda che, secondo un'intesa intercorsa tra i gruppi, era stato stabilito che, una volta presentate le proposte emendative dei relatori, l'esame del provvedimento sarebbe stato sospeso alle ore 18 per essere ripreso lunedì 19 giugno.

  Marco GRIMALDI (AVS) chiede se i relatori presenteranno ulteriori proposte emendative, oltre quelle depositate nella seduta odierna.

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che allo stato non risulta alcuna volontà dei relatori di presentare ulteriori proposte emendative.
  Rinvia quindi il seguito dell'esame del provvedimento a lunedì 19 giugno.

  La seduta termina alle 18.