CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 24 maggio 2023
115.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
COMUNICATO
Pag. 138

AUDIZIONI INFORMALI

  Mercoledì 24 maggio 2023.

Audizione di rappresentanti di Italia Ortofrutta e dell'Unione coltivatori italiani (UCI) e, in videoconferenza, di rappresentanti dell'Unione nazionale dei comuni, comunità ed enti montani (UNCEM), dell'associazione Città del castagno nell'ambito dell'esame delle proposte di legge C. 170 Cattoi, C. 565 Nevi, C. 616 Simiani e C. 754 Caretta, recanti «Disposizioni per la castanicoltura».

  L'audizione informale è stata svolta dalle 14 alle 14.35.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Mercoledì 24 maggio 2023. — Presidenza della vicepresidente Maria Chiara GADDA.

  La seduta comincia alle 14.35.

Piano d'azione UE: proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente.
COM(2023) 102 final.
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Attilio PIERRO (LEGA), relatore, fa presente che la Comunicazione della Commissione europea in esame reca il Piano d'azione dell'Unione europea per proteggere e ripristinare gli ecosistemi marini per una pesca sostenibile e resiliente (COM(2023)102.
  Ricorda che tale iniziativa è stata presentata dalla Commissione europea il 21 febbraio 2023 nell'ambito di un pacchetto di proposte per il settore della pesca e dell'acquacoltura, minacciate dai cambiamenti climatici, dalla perdita di biodiversità, dall'inquinamento e dalle conseguenze Pag. 139dell'innalzamento dei prezzi dei combustibili e dell'energia.
  Evidenzia che il pacchetto comprende: una comunicazione sulla transizione energetica del settore, una comunicazione sulla politica comune della pesca e una relazione sull'organizzazione comune dei mercati nel settore dei prodotti della pesca e dell'acquacoltura. Sottolinea che, nel suo complesso, il pacchetto è volto a promuovere l'uso di fonti energetiche più pulite, ridurre la dipendenza dai combustibili fossili e diminuire l'impatto delle attività di pesca sugli ecosistemi marini, proponendo azioni che dovrebbero essere implementate con gradualità per favorire l'adeguamento del settore.
  Specifica, in particolare, che il Piano d'azione per la tutela ed il ripristino degli ecosistemi marini si prefigge alcuni obiettivi specifici:

   rafforzare il contributo della pesca agli obiettivi ambientali dell'Unione;

   ridurre l'impatto delle attività di pesca sull'ambiente marino, riducendo le perturbazioni dei fondali e le catture accessorie di specie vulnerabili o non commerciabili;

   tutelare gli ecosistemi marini e la biodiversità per consentire la ricostituzione degli stock ittici.

  Fa presente che il Piano intende, inoltre, contribuire all'attuazione della strategia dell'Unione europea sulla biodiversità per il 2030, che stabilisce l'impegno a proteggere giuridicamente il 30 per cento dei nostri mari. Segnala che per conseguire tale obiettivo, la Commissione europea invita gli Stati membri ad adottare, con scadenze definite e un preciso calendario, misure di gestione della pesca orientate alla tutela e conservazione ambientale e di gestione efficace delle aree marine protette. Sottolinea che le misure richieste sono principalmente basate sul miglioramento della selettività degli attrezzi e delle pratiche di pesca e sulla riduzione delle catture accidentali di specie vulnerabili o minacciate, per proteggere le zone di riproduzione e di crescita del novellame, ridurre i tassi di mortalità degli stock, nonché ripristinare aree vitali per le specie e gli habitat sensibili.
  Osserva che il Piano mira, inoltre, a ridurre l'impatto della pesca sui fondali marini, la cui salvaguardia è ritenuta di fondamentale importanza sia per proteggere la biodiversità, sia per la possibilità di sfruttarne la capacità di assorbimento del carbonio nella lotta contro i cambiamenti climatici.
  Prima di illustrare gli interventi che il Piano richiede agli Stati membri, segnala che la Commissione europea intende eliminare gradualmente la pesca di fondo con attrezzi attivi in tutte le aree marine protette al più tardi entro il 2030 e vietarla in tutte le aree marine protette di recente istituzione. Ricorda che tra tali tecniche rientra anche la pesca a strascico, ampiamente utilizzata nei nostri mari nazionali ed europei. Evidenzia che per conseguire tale obiettivo la Commissione europea invita gli Stati membri a proporre raccomandazioni comuni e ad adottare misure nazionali. Segnala che le prime misure dovrebbero essere adottate già entro marzo 2024 per i siti definiti «Natura 2000» ai sensi della direttiva Habitat, che protegge i fondali e le specie marine.
  Ricorda che la pesca a strascico è una tecnica di rilevanza strategica per il settore nazionale della pesca, da cui deriva gran parte della produzione ittica italiana. Ritiene che la misura proposta merita quindi un approfondimento, anche alla luce delle preoccupazioni formulate dagli operatori del settore.
  Passando quindi ad illustrare sinteticamente gli interventi previsti dal Piano e rinviando per un'analisi più dettagliata alla documentazione predisposta dagli uffici, fa presente, in primo luogo, che il Piano mira a ridurre al minimo e, se possibile, ad eliminare le catture accidentali di specie marine sensibili, minacciate da numerosi fattori: la pesca eccessiva, l'inquinamento, la perturbazione, la distruzione o il degrado dei loro habitat.
  Sottolinea che con questa finalità il Piano richiede misure nazionali o comuni, volte a Pag. 140migliorare la selettività degli attrezzi riducendo l'impatto delle attività di pesca sulle specie sensibili e a ridurre l'impatto della pesca sui fondali marini. Segnala che a tale scopo la Commissione europea invita gli Stati membri ad adottare alcune misure per migliorare la selettività della pesca, tra cui figurano:

   la definizione, entro la fine del 2023, di valori soglia di mortalità ammissibile per le catture accidentali di specie non commerciali;

   l'adozione di misure nazionali o la presentazione di raccomandazioni comuni per ridurre al minimo le catture accessorie;

   migliorare, entro la fine di giugno 2024, la protezione dell'anguilla, adottando piani di gestione o aggiornando quelli esistenti;

   aggiornare entro marzo 2027 i programmi previsti dalla direttiva quadro sulla strategia per l'ambiente marino, per includervi misure contro la perdita e la dismissione degli attrezzi da pesca e la creazione di rifiuti marini connessi alla pesca;

   presentare e attuare, entro il 2030, misure supplementari volte a promuovere la selettività della pesca (anche tramite tecniche ed attrezzi innovativi) per ridurre le catture di pesci di piccole dimensioni;

   creare nuove aree marine protette entro il 2030 e gestirle in modo efficace, garantendo una protezione rigorosa delle principali zone di riproduzione e di crescita del novellame.

  Fa presente che, con riguardo ai fondali, nel Piano si ricorda che le vigenti direttive sulla strategia per l'ambiente marino e Habitat già prevedono la protezione e il ripristino dei fondali marini e prescrivono il mantenimento, nei siti che fanno parte della rete Natura 2000, di «buone condizioni stato» delle acque. Evidenzia, in particolare, che si ricorda che la pesca di fondo con attrezzi attivi è vietata in zone costiere strette e più profonde di 1.000 metri e, nell'Atlantico, e la pesca a strascico è interdetta in zone più profonde di 800 metri, con il divieto di praticare tale tipo di pesca in un'area di ben 16.419 chilometri quadrati di ecosistemi marini vulnerabili, ed è ulteriormente limitata in zone particolarmente sensibili.
  Come anticipato dianzi, rammenta che per la tutela dei fondali, il Piano richiede agli Stati membri di adottare ulteriori misure per proteggerli dall'impatto della pesca con attrezzi non selettivi e, in particolare, della cosiddetta «pesca a strascico», che la Commissione europea ritiene tra le attività più diffuse e dannose per i fondali marini e i relativi habitat.
  Segnala che il Piano, pertanto, prevede che gli Stati membri provvedano a:

   definire, entro il primo semestre del 2023, i valori soglia relativi all'estensione massima dei fondali marini che può andar persa o subire gli effetti negativi delle pressioni umane e, conseguentemente, adottare misure nazionali o presentare raccomandazioni comuni per il rispetto di tali valori;

   adottare entro la fine di marzo 2024 misure volte a vietare la pesca di fondo con attrezzi attivi nelle aree marine protette designate come siti Natura 2000 a norma della direttiva Habitat;

   descrivere come intendono garantire che la pesca di fondo con attrezzi attivi sia gradualmente eliminata entro il 2030 in tutte le aree marine protette. Sottolinea che, in tale ambito, gli Stati membri dovrebbero prevedere, per almeno il 20 per cento delle proprie acque marine, un piano più dettagliato per individuare le zone in cui vietare la pesca di fondo con attrezzi attivi;

   adottare misure nazionali o presentare alla Commissione raccomandazioni comuni volte a garantire che la pesca di fondo con attrezzi attivi sia gradualmente eliminata in tutte le aree marine protette entro il 2030.

  Fa presente che entro il marzo 2024 gli Stati membri dovrebbero presentare alla Pag. 141Commissione europea tabelle di marcia in cui indicano le misure nazionali adottate o le raccomandazioni comuni che intendono proporre per l'attuazione del Piano.
  Osserva che, per assicurare una transizione graduale ed equa, il Piano invita gli Stati membri a sostenere, anche finanziariamente, le comunità più coinvolte nella pesca ed interessate da tali innovazioni, facendo migliore e più ampio ricorso a fonti di finanziamento dell'Unione europea per promuovere l'uso di tecniche di pesca meno dannose e meno energivore e sostenere in questo passaggio le comunità di pescatori.
  Segnala, infine, che la Commissione invita gli Stati membri a indicare in tabelle di marcia da pubblicare entro la fine di marzo 2024 tutte le misure per attuare il Piano d'azione.
  In conclusione, ritiene che, seppure gli obiettivi di salvaguardia dell'ambiente siano assolutamente condivisibili, merita di essere approfondito l'impatto di natura socio-economica delle misure richieste. Ricorda, infatti, che portatori di interessi e operatori del settore della pesca hanno già espresso forti preoccupazioni rispetto alla prospettiva di misure di divieto o limitazione della pesca a strascico da cui dipende la maggior parte del pescato nazionale.
  Segnala, infine, che il Piano è stato oggetto di confronto nel corso del Consiglio Agricoltura e Pesca dello scorso 20 marzo 2023, nel corso del quale il Governo italiano ha auspicato una sua revisione, di concerto con gli Stati membri e gli operatori del settore, proprio per non penalizzare i pescherecci nazionali con limitazioni rigide che sarebbero inapplicabili verso le imbarcazioni di Paesi terzi negli stessi bacini di approvvigionamento.
  Considerata la rilevanza del tema, auspica che la Commissione possa svolgere al più presto un ciclo di audizioni in proposito.

  Stefano VACCARI (PD-IDP) si associa all'auspicio del relatore Pierro in merito al rapido svolgimento di un ciclo di audizioni relative al tema del provvedimento in esame.

  Maria Chiara GADDA, presidente, replicando al relatore Pierro e all'onorevole Vaccari, comunica che l'organizzazione di un ciclo di audizioni sul provvedimento in esame fa parte degli argomenti che saranno discussi nel corso dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, che si svolgerà al termine della seduta.
  Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.40.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Mercoledì 24 maggio 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.40 alle 14.45.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 111 del 17 maggio 2023:

   a pagina 309, alla prima colonna, penultima riga, sostituire le parole: «del presidente Mirco CARLONI» con le seguenti: «della vicepresidente Maria Cristina CARETTA»;

   a pagina 311, alla prima colonna:

    alla nona riga, sostituire le parole: «Mirco CARLONI» con le seguenti: «Maria Cristina CARETTA»;

    alla diciassettesima riga, sostituire le parole: «Mirco CARLONI» con le seguenti: «Maria Cristina CARETTA»;

    alla seconda colonna, quattordicesima riga, sostituire le parole: «Mirco CARLONI» con le seguenti: «Maria Cristina CARETTA».