CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 maggio 2023
112.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 36

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 18 maggio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 12.05.

Delega al Governo in materia di esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza, in caso di impedimenti per motivi di studio, lavoro o cura.
Nuovo testo C. 115 Madia e abb.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, ricorda che la Commissione è chiamata a esprimere alla Commissione Affari costituzionali il parere di competenza sul provvedimento in titolo, calendarizzato per l'esame in Assemblea a partire da lunedì 22 maggio.
  Fa presente, quindi, che il provvedimento in esame consiste in un solo articolo e reca, al comma 1, una delega al Governo per l'emanazione, entro diciotto mesi dalla data di entrata in vigore della proposta di legge, di uno o più decreti legislativi volti a disciplinare le modalità atte a garantire l'esercizio del diritto di voto degli elettori che per motivi di studio, lavoro o cura si trovino in un comune diverso da quello di residenza in occasione dello svolgimento di consultazioni elettorali o referendarie, nonché una rimodulazione della tariffa agevolata applicata dagli enti e dalle società che Pag. 37gestiscono i servizi di trasporto in favore degli elettori residenti in Italia e all'estero che devono recarsi a votare nei rispettivi comuni di iscrizione elettorale.
  Al riguardo, rileva che il fatto di consentire l'esercizio del diritto di voto in un comune diverso da quello di residenza anche per motivi di cura, che rappresenta l'unico aspetto del provvedimento che investe le competenze della XII Commissione, appare senz'altro condivisibile.
  Si prevede, inoltre, che l'esercizio della delega avvenga nel rispetto dell'articolo 48 della Costituzione, con la finalità di consentire l'esercizio del diritto di voto a tutti i cittadini, garantendo la piena partecipazione degli elettori al processo democratico, nel rispetto dei principi di uguaglianza, personalità, libertà, segretezza e sicurezza del voto.
  Il successivo comma 2 disciplina le modalità di adozione dei decreti legislativi, sui cui schemi è prevista l'espressione del parere da parte delle Commissioni parlamentari competenti.
  Il comma 3 prevede la possibilità di adottare, con la medesima procedura, successivi decreti legislativi recanti disposizioni integrative e correttive.
  Sulla base delle considerazioni svolte, propone l'espressione di un parere favorevole da parte della XII Commissione (vedi allegato 1).

  Alfonso COLUCCI (M5S) ritiene utile precisare preliminarmente che non tutto ciò che appare formalmente corretto lo è sostanzialmente. Partendo da questo presupposto, reputa estremamente grave quanto accaduto ieri nel corso dell'esame in sede referente delle proposte di legge in discussione presso la Commissione Affari costituzionali. Nel ricordare che il Movimento 5 Stelle si è sempre impegnato per assicurare la massima partecipazione al voto, come testimoniato dalla presentazione di alcune proposte di legge al riguardo, inclusa una di quelle abbinate al testo in esame, evidenzia che nella predetta seduta della Commissione di merito è stato approvato un emendamento del relatore, interamente sostitutivo degli articoli del testo base adottato dalla Commissione, recante una delega al Governo. Reputa di una gravità assoluta tale maniera di procedere in quanto le leggi di delegazione dovrebbero avere carattere eccezionale, osservando che in tal modo si è sottratta al Parlamento la possibilità di esercitare l'azione legislativa nonostante l'ampio ciclo di audizioni e gli approfondimenti sinora svolti.
  A rendere ancora più evidente la gravità di quanto accaduto, ricorda che il provvedimento in esame fa parte della quota riservata ai gruppi di minoranza. Nell'osservare che è legittimo modificare con proposte emendative anche i provvedimenti in quota opposizione, sottolinea che non si può tuttavia arrivare a un'espropriazione dei diritti delle minoranze anziché cercare di raggiungere una composizione delle diverse posizioni. In conclusione, nel ribadire che è stato impedito lo svolgimento di un confronto aperto e legittimo all'interno delle aule parlamentari, rileva che a questo caso si applica perfettamente il noto brocardo «summum ius summa iniuria».

  Marco FURFARO (PD-IDP), nel ricordare che tutti coloro che si occupano di politica dovrebbero avere ben presente il fatto che l'astensionismo e la disaffezione sono in costante crescita, segnala che molti studi hanno confermato l'impatto negativo sulla partecipazione al voto dell'obbligo di esercitarlo nel comune di residenza, in particolare per i giovani che hanno spesso redditi insufficienti e che si trovano altrove per attività di studio o di lavoro. Il Partito democratico, pertanto, ha presentato una proposta di legge per cercare di superare i limiti tecnici che non consentono attualmente di votare fuori dal comune di residenza, nella convinzione che ciò possa venire incontro a un'istanza condivisa da tutti i gruppi parlamentari. Ricorda in proposito che nei mesi passati esponenti di diverse forze politiche, anche di maggioranza, hanno partecipato alle iniziative della campagna «Io voto fuori sede».
  Richiamando quanto accaduto anche con la proposta di legge sulle detenute madri, rileva come si stia confermando una prassi deprecabile, secondo la quale le forze di maggioranza stravolgono le proposte presentate dall'opposizione, formalmente in Pag. 38applicazione della quota riservata alla minoranza.
  Entrando nel merito del testo in esame, si dichiara estremamente preoccupato dalla scelta di affidare al Ministro dell'interno la predisposizione dello schema dei decreti legislativi attuativi, posto che in sede di confronto parlamentare è emerso come vi sia da parte di quel dicastero una forte resistenza ad affrontare la tematica del voto fuori sede, in quanto essa non viene considerata prioritaria. Nel preannunciare un voto contrario del suo gruppo sulla proposta di parere illustrata dal relatore, ribadisce che il testo in discussione, oltre a stravolgere quanto proposto da una forza di opposizione, tradisce le esigenze e le aspettative di ben 5 milioni di elettori.

  Elena BONETTI (A-IV-RE) si dichiara colpita dall'instaurarsi di una prassi, che si augura venga interrotta, che tende a comprimere lo spazio di iniziativa parlamentare a disposizione dei gruppi di minoranza. Nel riconoscere la legittimità di deliberazioni adottate a maggioranza, ritiene grave che non si cerchi di trovare una sintesi tra le diverse posizioni e che si utilizzi la quota di provvedimenti riservata alle forze di opposizione per altre finalità.
  Entrando nel merito del testo in esame, manifesta preoccupazione per il fatto che non si riesca a dare una risposta alle esigenze dei giovani elettori, ricordando che essi sono già sottorappresentati nel Parlamento e poco considerati per quanto riguarda le decisioni politiche che vengono assunte. Rileva che si dovrebbe, invece, cercare di promuovere una loro maggiore partecipazione al momento elettorale.
  Nell'osservare che esistono dei problemi logistici per consentire l'esercizio del voto fuori sede, che non sono stati superati neanche dai Governi precedenti, compreso quello di cui lei stessa faceva parte, evidenzia che lo strumento della delega, peraltro con princìpi e criteri direttivi estremamente vaghi, rappresenta una scelta che rallenta la possibilità di individuare soluzioni idonee. Per questi motivi, preannuncia un voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, nel riconoscere la legittimità delle posizioni assunte dai colleghi intervenuti nel dibattito, ritiene utile ribadire che le competenze della Commissione Affari sociali sul provvedimento in oggetto sono limitate al fatto che la delega prevede l'esercizio del voto in altro comune anche per esigenze di cura. Nell'osservare che tale previsione appare pienamente condivisibile, conferma la propria proposta di parere favorevole sul testo in esame.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 12.30.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 12.30 alle 12.35.

SEDE REFERENTE

  Giovedì 18 maggio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 20.10.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
Testo unificato C. 384 Molinari, C. 446 Bignami e C. 459 Faraone.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 16 maggio 2023.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente e relatore, ricorda che il testo unificato delle proposte di legge in esame, risultante dalle proposte emendative approvate, è stato inviato alle Commissioni competenti in sede Pag. 39consultiva per l'espressione dei rispettivi pareri. Al riguardo, comunica che sono pervenuti i pareri delle Commissioni I, II e III, mentre la V Commissione esprimerà il parere di competenza direttamente all'Assemblea.
  Comunica quindi che la relatrice, deputata Buonguerrieri, è impossibilitata a partecipare alla seduta odierna e che, pertanto, sarà da lui sostituita.
  Fa presente che la relatrice ha presentato l'emendamento 3.100, volto a recepire l'osservazione contenuta nel parere della I Commissione (vedi allegato 2).

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO esprime parere favorevole sull'emendamento 3.100 della relatrice.

  La Commissione approva l'emendamento 3.100 della relatrice (vedi allegato 2).

  Andrea QUARTINI (M5S) precisa che il suo gruppo ha espresso un voto contrario sull'emendamento appena approvato, dichiarando di non comprendere le ragioni che hanno portato a eliminare dal testo il riferimento all'Istituto superiore di sanità, posto che tale ente avrebbe potuto svolgere un ruolo di garanzia in ragione della sua competenza.
  Passando alla dichiarazione di voto sul provvedimento, ribadisce il carattere «blindato» del testo in esame, più volte evidenziato nelle sedute precedenti, e la volontà della maggioranza di non prevedere alcuno spazio di dialogo con le opposizioni, come invece sarebbe stato opportuno. Sottolinea che una Commissione bicamerale d'inchiesta dovrebbe rappresentare il terreno di un confronto comune per il raggiungimento di obiettivi condivisi. Il testo che la Commissione si accinge a licenziare, invece, rappresenta già una sentenza di colpevolezza nei confronti di coloro che hanno gestito in condizioni drammatiche l'emergenza pandemica.
  Ricorda che i gruppi di opposizione si erano messi a disposizione, anche con l'emendamento interamente sostitutivo dell'articolo 3 presentato dal collega Faraone, per proporre alternative e allargare il campo di indagine a tutti i soggetti coinvolti, incluse le regioni.
  Evidenzia in proposito che la volontà di procedere ulteriormente con il progetto di riforma concernente l'autonomia differenziata avrà conseguenze molto gravi, con l'aumento delle divisioni nel Paese, senza tenere conto del fatto che proprio la crisi sanitaria legata al COVID-19 ha mostrato i limiti di politiche regionali non omogenee.
  Nel sottolineare che il testo in discussione rende manifesta la volontà di prendere in considerazione solo una verità di parte, adottando un approccio che rasenta quello di un «regime», dichiara che i deputati del Movimento 5 Stelle non parteciperanno al voto finale per non legittimare un modo di procedere che reputano sostanzialmente antidemocratico.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP), a conclusione dell'esame del provvedimento, dichiara di essere costretto a sottolineare il rammarico e la delusione rispetto a come si sono svolti i lavori e alla chiusura totale nei confronti delle proposte delle opposizioni volte a estendere il campo di indagine della Commissione d'inchiesta e a privilegiare un approccio finalizzato a individuare gli interventi necessari per prevenire criticità, nel caso di future emergenze sanitarie, sia a livello centrale che locale.
  Nel ricordare che le proposte di istituire Commissioni d'inchiesta parlamentari nascono solitamente su impulso delle forze di minoranza, rileva che in questo caso il gruppo che era in opposizione nella passata legislatura non sembra essere consapevole della necessità di dover modificare i propri comportamenti una volta divenuto la principale forza parlamentare che sostiene l'attuale Governo. Rileva come, conseguentemente, anziché promuovere un'analisi oggettiva di quanto accaduto si trasforma la Commissione d'inchiesta in uno strumento di lotta politica. Segnala, inoltre, che gli esperti che sono stati auditi hanno confermato la necessità di procedere a un'analisi dell'operato di tutti i soggetti coinvolti nella gestione dell'emergenza, compreso il livello regionale.
  Sulla base delle predette considerazioni, dichiara che i deputati del Partito democraticoPag. 40 non parteciperanno al voto, in primo luogo per chiarire che non vi sarebbe alcuna contrarietà rispetto al fatto di svolgere un reale approfondimento su quanto accaduto. Inoltre, il gruppo non intende contribuire all'approvazione di un testo al quale non è stato possibile apportare nessun correttivo e che rischia di fallire rispetto a quello che dovrebbe essere l'obiettivo da perseguire nell'interesse del Paese. Si riserva, in ogni caso, di intervenire più diffusamente nel corso dell'esame in Assemblea per chiarire ulteriormente le posizioni proprie e del gruppo di cui fa parte.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che, in assenza di obiezioni, la presidenza s'intende autorizzata al coordinamento formale del testo.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame nonché di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente in Assemblea.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

Disposizioni concernenti la definizione di un programma diagnostico per l'individuazione del diabete di tipo 1 e della celiachia nella popolazione pediatrica.
Nuovo testo C. 622 Mulè.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 27 aprile 2023.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che il testo della proposta di legge in esame, risultante dalle proposte emendative approvate, è stato inviato alle Commissioni competenti in sede consultiva le quali hanno espresso i rispettivi pareri.

  Paolo CIANI (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto, evidenzia in primo luogo come la proposta di legge affronti un tema ad avviso del suo gruppo assai importante, il contrasto a due malattie croniche e autoimmuni, il diabete di tipo 1 e la celiachia, che affliggono molti cittadini. Rileva che il suo gruppo apprezza alcuni contenuti del provvedimento, in particolare quelli volti a promuovere una crescente sensibilizzazione su tali patologie.
  Esprime tuttavia due ordini di riserve sul provvedimento in esame. In primo luogo, si chiede se sia stata la scelta giusta quella di trattare congiuntamente due patologie così diverse. In secondo luogo, afferma di aver raccolto talune riserve tra esponenti della comunità scientifica in ordine al fatto che lo strumento dello screening nella popolazione pediatrica rappresenti uno strumento di contrasto realmente adeguato, alla luce del fatto che si tratta di patologie che possono facilmente insorgere in una fase più adulta della vita o che, al contrario, possono insorgere nell'infanzia ma venire poi meno con la crescita. Anche alla luce delle conseguenze significative che produce la diagnosi di tali malattie, ad esempio in tema di stili di vita alimentari, sottolinea che a suo avviso la maniera più efficace per contrastarle sarebbe investire maggiori risorse nella ricerca scientifica. Rammaricandosi per il fatto che non si sia svolto un ciclo di audizioni nell'ambito dell'esame in sede referente del provvedimento, attraverso le quali tali rilievi sarebbero potuti facilmente emergere, preannuncia l'intenzione del proprio gruppo di astenersi sul conferimento del mandato alla relatrice, in attesa di un maggiore approfondimento che, si augura, potrà svolgersi in Assemblea.

  Simona LOIZZO (LEGA) rassicura il collega Ciani in ordine all'utilità degli screening pediatrici, che a suo avviso non potranno che contribuire grandemente alla soluzione di una delle principali problematiche connesse al contrasto delle due patologie in questione ovvero la mancata diagnosi precoce. Per quanto riguarda il rischio che un positivo si negativizzi, osserva che uno dei compiti principali di cui dovrà occuparsi l'Osservatorio previsto dall'articolo 2 del provvedimento sarà proprio quello Pag. 41di delineare con la maggiore precisione possibile il profilo della popolazione da sondare tramite gli screening pediatrici.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, replicando alle obiezioni formulate del deputato Ciani, sottolinea che gli studi scientifici più accreditati testimoniano come vi sia una correlazione assai significativa tra il diabete di tipo 1 e la celiachia, difendendo conseguentemente la scelta di trattarle congiuntamente. Tali studi sembrano accreditare l'ipotesi che le due patologie abbiano in realtà la stessa origine genetica, come dimostra il fatto che il dieci per cento della popolazione affetta da una delle due malattie è affetta anche dall'altra.
  Sottolinea che questo, pur non significando che le due patologie siano necessariamente l'una consequenziale all'altra, rende evidente l'opportunità, anche solo in termini statistici, di procedere ad uno screening comune.
  Evidenzia inoltre che il provvedimento in esame non sottrae alcuna risorsa alla ricerca scientifica sulle patologie che intende contrastare.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che, in assenza di obiezioni, la presidenza s'intende autorizzata al coordinamento formale del testo.

  La Commissione delibera di conferire il mandato alla relatrice a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame e di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente in Assemblea.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 20.40.