CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 8 maggio 2023
105.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 49

SEDE REFERENTE

  Lunedì 8 maggio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Galeazzo Bignami.

  La seduta comincia alle 17.15.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
Testo unificato C. 384 Molinari, C. 446 Bignami e C. 459 Faraone.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 2 maggio 2023.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, ricorda che, come già fatto presente nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 3 maggio scorso, la Conferenza dei presidenti di gruppo, nella riunione del 2 maggio, ha calendarizzato il provvedimento in oggetto per la discussione in Assemblea a partire da lunedì 22 maggio.
  Ricorda, altresì, che nella seduta precedente sono stati espressi i pareri da parte della relatrice e del rappresentante del Governo sulle proposte emendative riferite agli articoli 1 e 2 e sono state votate le proposte emendative fino all'emendamento Sportiello 1.5. Avverte che nella seduta odierna l'esame riprenderà, quindi, dall'emendamento Marianna Ricciardi 1.6.
  Rammenta, inoltre, che nella suddetta riunione dell'Ufficio di presidenza ha evidenziato l'esigenza di contenere a un intervento per gruppo le dichiarazioni di voto su ciascun emendamento, al fine di consentire lo svolgimento dell'esame di tutte le proposte emendative presentate. Si appella, quindi, al buon senso di tutti i deputati della Commissione.

  Marianna RICCIARDI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.6, volto ad espungere dal comma 1 dell'articolo 1 il termine «prontezza», riferito alle misure adottate per il contrasto al COVID-19 oggetto dell'inchiesta parlamentare di cui trattasi, dal momento che tale specifica previsione sembrerebbe di per sé già recare un giudizio preventivo sui fatti occorsi, prescindendoPag. 50 dunque da un serio accertamento degli stessi.

  La Commissione respinge l'emendamento Marianna Ricciardi 1.6.

  Marco FURFARO (PD-IDP) esprime rammarico per la riformulazione dell'emendamento Girelli 1.7, di cui è cofirmatario, proposta nella seduta dello scorso 2 maggio dalla relatrice e condivisa dal rappresentante del Governo, giacché l'inserimento del termine «anche» determinerebbe di fatto un completo stravolgimento della ratio sottostante l'emendamento medesimo, che nella sua formulazione originaria è volto a specificare che compito precipuo della istituenda Commissione d'inchiesta è proprio quello di fornire elementi di valutazione al fine di fronteggiare una possibile e futura nuova pandemia di portata e gravità assimilabile a quella del COVID-19, viceversa riducendosi ad una sorta di mero regolamento di conti tra i diversi schieramenti politici. Pur accettando la riformulazione proposta, preannunzia tuttavia l'astensione su di essa da parte del suo gruppo, in tal modo rendendo evidenti le responsabilità delle sole forze di maggioranza nell'intento di approvare un testo che, rispetto alla versione iniziale, limita drasticamente le finalità della Commissione d'inchiesta.

  Andrea QUARTINI (M5S), associandosi alle considerazioni svolte dal deputato Furfaro, ritiene anch'egli che la riformulazione in esame dequalifica del tutto le finalità originarie dell'emendamento Girelli 1.7, svilendone la portata contenutistica. Evidenzia infatti come scopo primario della istituenda Commissione d'inchiesta debba essere quello di consentire, proprio alla luce della valutazione di quanto accaduto durante la pandemia, il miglioramento del Servizio sanitario nazionale nel suo complesso, avuto particolare riguardo ai pronto soccorso, attraverso l'adozione di misure di carattere strutturale, posto che, come dichiarato anche dal governatore della regione Veneto, Zaia, in una recente intervista al Corriere della Sera, gli enti in questione sono stati sottoposti in quel periodo ad uno stress straordinario sul piano qualitativo e quantitativo. Nel dichiarare pertanto il proprio orientamento favorevole sul testo originario dell'emendamento Girelli 1.7, osserva che la riformulazione proposta rischia di ridurre la Commissione d'inchiesta di cui trattasi a un discutibile atto d'accusa di uno schieramento politico nei confronti di un altro.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) considera la riformulazione dell'emendamento Girelli 1.7 peggiorativa rispetto al testo originario, di cui viene radicalmente stravolto il senso.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, precisa che la riformulazione proposta dell'emendamento Girelli 1.7, da un lato, recepisce alcune indicazioni provenienti dai gruppi di minoranza, dall'altro, dà seguito a specifici atti, quali la decisione del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1082 del 2013, relativa alle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, e le Guidance for after action review dell'OMS, nell'ottica proprio di assicurare una prevenzione prospettica delle emergenze sanitarie. Nel ritenere pertanto che la riformulazione proposta abbia in sé una coerenza di senso e che le finalità della istituenda Commissione d'inchiesta restano comunque chiaramente definite, conferma il parere favorevole sull'emendamento Girelli 1.7, a condizione che sia riformulato nei termini indicati nella seduta dello scorso 2 maggio.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, prende atto che i presentatori accettano la riformulazione dell'emendamento Girelli 1.7, proposta dalla relatrice nella seduta del 2 maggio scorso.

  La Commissione approva l'emendamento Girelli 1.7, nel testo riformulato (vedi allegato).

  Nicola STUMPO (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.8, volto a prevedere che la Commissione d'inchiesta concluda i propri lavori entro diciotto mesi Pag. 51dalla data di entrata in vigore della legge istitutiva, anziché entro la fine della XIX legislatura, ciò al fine di assicurare un termine certo per lo svolgimento delle attività previste, che del resto appare maggiormente congruo tenuto conto che la legislatura è da poco iniziata.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, ritiene adeguato il termine della fine della corrente legislatura per la conclusione dei lavori della Commissione d'inchiesta, fermo restando che gli stessi potranno naturalmente giungere a compimento anche in un momento antecedente.
  Con riferimento al successivo emendamento Quartini 1.9, vertente sullo stesso tema, evidenzia l'impossibilità tecnica di prevedere la rinnovabilità della Commissione d'inchiesta in corso di legislatura, se non mediante un'apposita proposta di legge volta a tal fine.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) osserva che si sarebbe almeno potuto individuare un termine intermedio per la conclusione dei lavori della Commissione d'inchiesta, ad esempio ipotizzando entro ventiquattro mesi dalla sua istituzione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Stumpo 1.8 e Quartini 1.9.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.10, volto a prevedere che la Commissione d'inchiesta riferisca alle Camere annualmente e, comunque, ogni qualvolta ne ravvisi la necessità, ritenendo tale elemento funzionale ad una maggiore razionalizzazione dei lavori dell'organo di futura istituzione, nonché suscettibile di assicurare un tempestivo contributo della Commissione medesima alle varie attività, anche di natura legislativa, in corso presso i due rami del Parlamento aventi attinenza con le tematiche concernenti l'ambito oggettivo dell'indagine.

  Marianna RICCIARDI (M5S) condivide le finalità dell'emendamento Girelli 1.10, che a suo giudizio potrebbe consentire al Parlamento di avvalersi di ogni utile elemento di valutazione per fronteggiare adeguatamente eventuali future pandemie.

  La Commissione respinge l'emendamento Girelli 1.10.

  La Commissione passa all'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 2.

  Marco FURFARO (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Zanella 2.1, volto ad ampliare la composizione numerica della Commissione d'inchiesta.

  Andrea QUARTINI (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Zanella 2.1, che consentirebbe di assicurare maggiore rappresentatività alla composizione della Commissione d'inchiesta, soprattutto con riferimento ai gruppi parlamentari di minore consistenza numerica.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 2.1.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, constata l'assenza dei presentatori dell'emendamento Schullian 2.2 e degli identici emendamenti Schullian 2.4 e Lupi 2.5: s'intende che vi abbiano rinunziato.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Zanella 2.6, volto a garantire in sede di nomina dei componenti della Commissione d'inchiesta l'equilibrio della rappresentanza di genere.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 2.6.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, constata l'assenza della presentatrice dell'emendamento Zanella 2.7: s'intende che vi abbia rinunziato. Invita quindi la relatrice e il rappresentante del Governo a esprimere i pareri sulle proposte emendative riferite agli articoli 3, 4 e 7.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, formula un invito al ritiro, altrimenti Pag. 52esprimendo parere contrario, sul complesso delle proposte emendative riferite all'articolo 3, ad eccezione degli emendamenti Quartini 3.25, sul quale esprime parere favorevole, Faraone 3.72, sul quale esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato prevedendo che la lettera bb) abbia il seguente contenuto: «verificare l'efficacia, l'adeguatezza e la congruità della comunicazione istituzionale e delle informazioni diffuse alla popolazione durante la pandemia e nel periodo immediatamente precedente e successivo», nonché dell'emendamento Di Lauro 3.87, sul quale esprime parere favorevole. Formula quindi un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, sull'unica proposta emendativa, Faraone 4.1, riferita all'articolo 4.
  Esprime, infine, parere favorevole sugli emendamenti Zanella 7.1 e Faraone 7.2.

  Il viceministro Galeazzo BIGNAMI esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Ettore ROSATO (A-IV-RE) sottoscrive l'emendamento Faraone 3.1.

  Andrea QUARTINI (M5S) osserva preliminarmente che l'emendamento Faraone 3.1 sostanzialmente recupera i contenuti della proposta di legge Faraone C. 459, confluita nel testo unificato in esame, che rispetto alle altre proposte di legge concorrenti appariva quella più completa, dal momento che prevedeva la possibilità di estendere il perimetro dell'inchiesta parlamentare a quanto avvenuto al livello degli enti territoriali o delle articolazioni periferiche della pubblica amministrazione. Ritiene infatti che obiettivo precipuo della istituenda Commissione d'inchiesta sia quello di fare piena luce sulle diverse criticità registrate sul piano della gestione della pandemia da COVID-19, ampliando dunque l'oggetto dell'indagine a quanto accaduto, ad esempio, presso le residenze sanitarie assistite (RSA), rispetto alle quali risultano naturalmente coinvolti i comuni, ovvero con riferimento all'organizzazione delle terapie intensive, all'apertura in via d'urgenza di ospedali da campo, alle attività svolte dalle ASL o ancora all'acquisizione di tamponi e di reagenti, vicenda quest'ultima rispetto alla quale si è riscontrato a suo avviso un eccessivo favore nei confronti di soggetti privati senza valorizzare appieno gli esistenti laboratori di ricerca pubblici. Ritiene che le circostanze testé rilevate chiamano naturalmente in causa non tanto le responsabilità del Governo centrale, quanto quelle delle amministrazioni territoriali, tra cui in primo luogo le regioni. Invita pertanto a prendere in seria considerazione la proposta emendativa in discussione, che rappresenta un punto di mediazione assolutamente ragionevole e che, qualora accolta, renderebbe di fatto quasi secondarie le restanti proposte emendative presentate.
  Auspica quindi che la maggioranza possa recedere da un atteggiamento di preconcetta chiusura rispetto ad una simile modifica migliorativa del testo, rammentando, da un lato, che l'istituzione di una Commissione d'inchiesta deliberata con i soli consensi della maggioranza costituirebbe un precedente insidioso, dall'altro, che in nessun altro Paese del mondo risulta istituita una Commissione d'inchiesta parlamentare sui temi in oggetto. Rileva che, da quest'ultimo punto di vista, il gruppo M5S non si è opposto all'istituzione della Commissione di cui trattasi, ma ritiene che oggetto di approvazione debba essere un testo che non presenti le caratteristiche di una sorta di atto di accusa di una parte politica a danno di un'altra, ma costituisca piuttosto l'occasione per accertare attentamente quanto avvenuto al fine di promuovere un effettivo miglioramento delle performance rese dal Servizio sanitario nazionale.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) apprezza i contenuti dell'emendamento Faraone 3.1, che pone le condizioni per un allargamento dei temi oggetto dell'inchiesta parlamentare anche alle attività poste in essere dagli enti di livello territoriale, incluse ASL e RSA. Ritiene che proprio su tale aspetto si manifestino in forma più evidente le divisioni e le contraddizioni interne alla maggioranza di Governo, che le forze di opposizione cercheranno naturalmente di fare Pag. 53emergere nel corso del dibattito parlamentare, tanto più che i gruppi di maggioranza hanno avanzato un diniego assoluto rispetto ad una simile modifica del testo, pur rappresentando alcuni di essi forze politiche che hanno sostenuto alcuni dei Governi che si sono succeduti nel corso della passata legislatura, e che hanno pertanto condiviso talune delicate decisioni assunte per contrastare la pandemia da COVID-19. Infine, pur dando atto al gruppo IV-RE di aver avviato già durante la scorsa legislatura una riflessione sulle problematiche dianzi richiamate, osserva tuttavia che il medesimo gruppo ha espresso un orientamento favorevole in sede di adozione del testo unificato in discussione, che viceversa sembra andare in una direzione contraria rispetto a quella auspicata nella proposta di legge C. 459 a prima firma Faraone.

  Ettore ROSATO (A-IV-RE) ritiene utile fornire alcune precisazioni ricordando che l'emendamento in discussione riprende il contenuto della proposta di legge a prima firma del collega Faraone in quanto appare più utile che la Commissione d'inchiesta si occupi di quanto accaduto a tutti i livelli di governo e non solo a quello nazionale. Nell'invitare le forze di maggioranza ad una riflessione su questo, ribadisce, anche rispetto a quanto affermato dal collega Stumpo, che il proprio gruppo persegue l'obiettivo di istituire una Commissione d'inchiesta, eventualmente anche con un compito parziale, piuttosto che correre il rischio che non vi sia nessun approfondimento su quanto accaduto da parte del Parlamento. Per tali motivi il gruppo di Azione-Italia Viva ha votato favorevolmente all'adozione del testo unificato attualmente all'esame della Commissione.

  La Commissione respinge l'emendamento Faraone 3.1.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP), nell'illustrare il contenuto dell'emendamento a sua prima firma 3.2, ricorda che l'articolo 3 rappresenta il nocciolo della proposta di legge in quanto indica i compiti della Commissione d'inchiesta. Segnala che la propria proposta emendativa si pone in primo luogo l'obiettivo di una semplificazione di tali compiti, indicando solo temi di indagine di ampio spettro, e lasciando invece i contenuti di dettaglio a quanto potrà essere deciso della stessa Commissione, oltreché al contenuto della sua relazione finale.
  Riprendendo i contenuti dell'emendamento nell'ordine in cui sono presenti nel testo, sottolinea l'importanza di un approfondimento a tutti i livelli, a partire da quello regionale, in particolare in considerazione delle diverse interpretazioni che sono state date rispetto agli input forniti dalle istituzioni centrali. Analogamente, andrebbe a suo avviso analizzata l'impreparazione che si è riscontrata anche in ambito regionale per quanto riguarda l'aggiornamento e l'attuazione dei piani pandemici. Evidenzia la necessità di effettuare un approfondimento rispetto alle politiche sanitarie sul territorio, in relazione alle indicazioni contraddittorie fornite durante l'emergenza pandemica, in molti casi anche all'interno delle singole realtà regionali. Quanto alla mancata sinergia tra le diverse regioni, ricorda, come esempio, che in una fase estremamente drammatica alcuni pazienti lombardi sono stati trasferiti in Germania perché la regione Veneto ha ritenuto di tenere a disposizione per i propri residenti dei posti letto che in quel momento erano liberi.
  Segnala che con l'emendamento si propone di includere tra i compiti di indagine le carenze riguardanti gli strumenti di monitoraggio del contagio e la formazione del personale, rilevando che anche in questi casi si sono riscontrate forti differenze tra le diverse regioni. Nel ribadire, sulla base delle considerazioni svolte, che non è possibile portare avanti un'indagine seria senza analizzare le politiche adottate al livello degli enti territoriali, osserva che anche senza modifiche al testo in esame sarà in ogni caso inevitabile che le decisioni assunte in quelle sedi rientrino negli ambiti di lavoro della Commissione d'inchiesta.
  Coglie l'occasione per evidenziare, nel quadro della discussione in atto sull'autonomia differenziata, che l'emergenza sanitaria ha posto in rilievo la necessità di un Pag. 54indirizzo nazionale unitario più forte per quanto concerne gli interventi a tutela della salute. Ricorda che è ancora in corso la discussione sulle responsabilità della mancata istituzione di una zona rossa ad Alzano.
  In conclusione, ribadisce la necessità di privilegiare un approccio, per quanto riguarda i compiti della Commissione, basato sull'indicazione di grandi temi di indagine, senza entrare in un eccessivo dettaglio nella fase istitutiva.

  Vittoria BALDINO (M5S) dichiara che il suo gruppo voterà a favore dell'emendamento 3.2 in quanto appare necessario correggere fortemente l'impostazione data agli obiettivi della Commissione d'inchiesta, facendo sì che il Parlamento possa effettivamente fornire un servizio al Paese, nell'individuare elementi per assicurare una migliore risposta in caso di eventi futuri. Rileva che la decisione di escludere le regioni dall'ambito dell'inchiesta rende evidente che il raggiungimento di tale obiettivo non appare prioritario per la maggioranza.
  Nell'analizzare il contenuto dell'emendamento, giudica necessario un approfondimento sul mancato adeguamento dei piani pandemici a livello regionale, richiamando, inoltre, le forti differenze in relazione alle possibilità di accesso alle strutture sanitarie che si sono riscontrate nei vari contesti. Ricorda in proposito che la Calabria è stata in una certa fase dichiarata zona rossa non a causa del numero di casi positivi ma esclusivamente per l'insufficienza dei posti letto. Nel ribadire che il proprio gruppo è favorevole all'istituzione di una Commissione d'inchiesta, in relazione ad un evento senza precedenti, per offrire uno strumento di approfondimento e di analisi e non per condurre una battaglia politica con altri fini, reputa clamorosa l'assenza dell'operato delle regioni tra le materie incluse nell'ambito dell'indagine.
  In conclusione, rileva l'assenza di interventi da parte degli esponenti di maggioranza.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, precisa di essere già intervenuta in precedenza sul merito di numerosi emendamenti e ritiene utile fornire alcuni chiarimenti anche in questo caso. Ribadisce che non vi è nessuna ostilità preconcetta o spirito accusatorio, né tanto meno timore, nell'affrontare alcuni argomenti da parte della maggioranza. Quanto al contenuto dell'emendamento in discussione, osserva che in parte esso corrisponde a quanto già previsto dall'articolo 3 mentre per altri aspetti se ne differenzia notevolmente, proponendo però soluzioni che non convincono le forze di maggioranza.
  In relazione agli ambiti di indagine, ricorda che alcune regioni hanno già istituito Commissioni d'inchiesta sull'emergenza sanitaria e che intervenire nello stesso ambito a livello parlamentare potrebbe esporre a profili di incostituzionalità. Ricorda in proposito che la Corte costituzionale si è già pronunciata ricordando che le decisioni regionali in ambito sanitario si inseriscono comunque in un quadro nazionale.
  Quanto ai piani pandemici regionali evidenzia che potevano essere adottati solo in caso di operatività di quello nazionale e pertanto ritiene che i rilievi contenuti negli interventi appena svolti siano frutto di incompetenza o abbiano carattere strumentale. Reputa singolare l'atteggiamento di alcuni deputati facenti parte dell'opposizione, considerato che in Emilia-Romagna il Partito Democratico ha votato contro l'istituzione di una Commissione d'inchiesta sulla gestione dell'emergenza da COVID-19. Ribadisce pertanto il parere contrario sull'emendamento 3.2.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) invita la relatrice a informarsi in maniera più corretta prima di esprimere il proprio giudizio, ricordando che in Lombardia, ad esempio, esiste un piano pandemico regionale e trova bizzarro che si possa delineare un profilo di incostituzionalità rispetto alla possibilità da parte del Parlamento di svolgere un approfondimento su quanto avvenuto in ambito regionale nella gestione dell'emergenza pandemica.

  La Commissione respinge l'emendamento Girelli 3.2.

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  Nicola STUMPO (PD-IDP) interviene in dichiarazione di voto sull'emendamento Zanella 3.3, che sottoscrive. Sottolineando come l'atteggiamento sinora messo in atto dall'opposizione non sia affatto ostruzionistico, si rammarica di quanto affermato dalla relatrice in ordine alla presunta incostituzionalità di talune proposte emendative, evidenziando che se questo fosse vero esse sarebbero state dichiarate inammissibili. Evidenzia come l'obiettivo di una Commissione di inchiesta dovrebbe essere quello di capire quali sono stati errori e criticità, e non invece quello di individuare dei responsabili politici ad ogni costo. La pandemia è stato un fenomeno imprevisto che, nel primo tornante del suo andamento circolare, ha colpito l'Italia per prima tra le nazioni occidentali. Per comprendere le ragioni di quanto avvenuto in quei momenti complessi e drammatici, ad esempio in quello iniziale in cui mancavano molti dispositivi di protezione individuale, ciò che sarebbe utile fare non è tanto accertare se la responsabilità fosse di questa o quella autorità politica o tecnica, ma ad esempio analizzare per quali motivi, nel decennio precedente, si era deciso di delocalizzare all'estero la produzione di certi presidi di sicurezza che poi si sono dimostrati del tutto irrinunciabili per la popolazione.
  Esprime il convincimento che la rigidità che la maggioranza sta mostrando nel valutare le proposte emendative sia la necessaria conseguenza del fatto che le forze politiche che la compongono non sono nelle condizioni di deviare anche solo di poco dal mandato politico ricevuto, che è quello di innescare un dibattito politico nel Paese che colpevolizzi l'attuale opposizione. Sottolinea come quest'ultima, al contrario, libera da tali vincoli, sia solo interessata a concorrere al bene del paese, che è quello di imparare dagli errori fatti in vista di possibili nuovi frangenti drammatici come quello affrontato durante la pandemia. In questo contesto, chiede che la maggioranza si astenga quantomeno dall'impartire lezioni di costituzionalità a chi, legittimamente e nel rispetto delle norme, si oppone ai suoi intendimenti.

  Andrea QUARTINI (M5S) si dichiara stupito di quanto affermato dalla relatrice in ordine ai piani pandemici regionali, affermando che non solo è opportuno che essi vi siano, a prescindere da quello nazionale, ma sottolineando che in taluni casi essi sono stati decisivi nel contrastare talune emergenze sanitarie. Osserva che in Toscana, che pure è una regione amministrata dal centrosinistra, la Commissione d'inchiesta sulla gestione dell'epidemia da COVID si sia fatta, e come il fatto che sulle vicende del Forteto siano state istituite Commissioni d'inchiesta sia di livello regionale che di livello nazionale dimostra la pretestuosità delle argomentazioni addotte della maggioranza per giustificare la mancata estensione dei compiti della istituenda Commissione a quanto avvenuto livello regionale.
  Ribadisce la disponibilità del proprio gruppo ad approfondire quanto avvenuto negli anni della pandemia, anche al fine di individuare eventuali responsabilità politiche, ma a patto che questo avvenga in un contesto sereno e scevro di intenti politici pregiudiziali, quali sono quelli che a suo avviso caratterizzano il comportamento della maggioranza. Ad esempio, non è possibile omettere il fatto che il sistema sanitario nazionale si sia trovato ad affrontare la pandemia da COVID dopo essere stato depauperato drasticamente di risorse finanziarie nel decennio precedente. Omettere fattori di contesto come questo, e concentrarsi solo sulle responsabilità politiche, rischia di compromettere anche quel minimo livello di collaborazione tra forze politiche che consente alla democrazia di funzionare correttamente.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 3.3.

  Ettore ROSATO (A-IV-RE) sottoscrive l'emendamento Faraone 3.4.

  La Commissione respinge l'emendamento Faraone 3.4.

  Carmen DI LAURO (M5S), intervenendo in sede di dichiarazione di voto sull'emendamentoPag. 56 3.5, a sua prima firma, si chiede come si possano giudicare gli impatti delle misure degli apparati pubblici in materia di contrasto alla pandemia se tali misure di contrasto sono necessariamente, perché così impone l'ordinamento, il frutto dell'azione congiunta di soggetti istituzionali plurimi. Cita, a titolo esemplificativo, le numerosissime ordinanze intervenute a livello regionale e comunale, le decisioni prese dalle regioni o dalle singole ASL in materia di utilizzo del personale sanitario, o in materia di telemedicina. Osserva che, se su tutto questo la risposta sul territorio è stata differenziata, una Commissione che intenda fare luce su quanto avvenuto non possa omettere di indagare sui diversi comportamenti tenuti dai soggetti coinvolti.

  La Commissione respinge l'emendamento Di Lauro 3.5.

  Nicola STUMPO (PD-IDP) illustra l'emendamento 3.6, a sua prima firma, evidenziando come esso abbia l'obiettivo di semplificare drasticamente la lista di compiti della istituenda Commissione di inchiesta, gran parte dei quali può, a suo modo di vedere, essere efficacemente ricompresa in una diversa formulazione della sola lettera a) del comma 1 dell'articolo 3.

  La Commissione respinge l'emendamento Stumpo 3.6.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto sull'emendamento 3.7, a sua prima firma, ribadisce la necessità di non trascurare gli atti e le omissioni dei livelli di governo subnazionali e delle relative strutture di supporto.

  La Commissione respinge l'emendamento Girelli 3.7.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo in dichiarazione di voto sull'emendamento 3.8, a sua prima firma, si chiede se la decisione della maggioranza di precludere che l'inchiesta si possa occupare anche di quanto avvenuto a livello regionale e locale non sia in realtà la dimostrazione dell'esistenza di qualche serio dubbio, tra i partiti di maggioranza, in merito all'opportunità di investire sul regionalismo differenziato. In materia di sanità, le regioni sono già oggi largamente autonome, e la pandemia ha messo chiaramente in evidenza che quelle che sono state messe più a dura prova sono quelle che maggiormente hanno investito sul rapporto con il settore privato e quelle che meno hanno investito in prevenzione. Se si vuole imparare da quanto avvenuto, è necessario capire proprio perché la pandemia ha colpito in alcuni luoghi più che in altri. Chiede alla maggioranza di ravvedersi, visto che c'è ancora il tempo di farlo.

  Simona LOIZZO (LEGA) ricorda che mai come nella situazione della pandemia da COVID il Ministero della Salute abbia mostrato la sua fragilità, e la frammentarietà del suo agire. Ricorda come vi siano state inefficienze comunicative e messaggi contraddittori dati alla popolazione su materie delicatissime quali le mascherine, i tamponi, le terapie intensive. Sottolinea come non sia la maggioranza, ma il popolo italiano, ad avere il diritto di sapere quello che è davvero avvenuto in quei lunghi mesi, e questo al solo fine di imparare dagli errori fatti per il futuro.
  In materia di piani pandemici, sottolinea come non si possa far ricadere sulle regioni la responsabilità del mancato aggiornamento dei documenti di prevenzione sanitaria, visto che i piani regionali derivano necessariamente da quello nazionale, che appunto non era stato aggiornato.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 3.8.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, constata l'assenza della presentatrice degli emendamenti Zanella 3.9 e 3.10: si intende che vi abbia rinunciato.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), illustrando l'emendamento 3.11, a sua prima firma, si chiede se sia serio prevedere che una Commissione d'inchiesta debba rifiutarsi di esaminare documenti, magari importanti per comprendere il reale svolgersi dei fatti, per Pag. 57il solo motivo che essi sono stati adottati da organi di livello subnazionale. Ribadisce che a suo avviso questa chiusura della maggioranza costituisce la prova di un atteggiamento politicamente parziale, che non può conciliarsi in nessun modo con la finalità di ricercare la verità a beneficio delle generazioni future.

  La Commissione respinge l'emendamento Stumpo 3.11.

  Andrea QUARTINI (M5S), illustrando l'emendamento Sportiello 3.12 e, riprendendo quanto già affermato in precedenti interventi, ribadisce, in relazione all'aggiornamento del piano pandemico, che non dovrebbe essere dato per scontato che tale aggiornamento non sia stato effettuato. Sottolinea che la Commissione d'inchiesta ha il compito di indagare sui fatti senza partire da posizioni preconcette, derivanti da notizie di stampa o da elementi di indagini in corso, evitando in tal modo di agire in maniera strumentale.

  La Commissione respinge l'emendamento Sportiello 3.12.

  Marianna RICCIARDI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 3.13, segnalando che appare più corretto riferirsi al Piano nazionale di preparazione di risposta ad una pandemia influenzale e ricordando che il virus che causa il COVID-19 si distingue fortemente da quelli influenzali. Tornando al tema delle responsabilità a livello regionale, segnala, in base alla sua esperienza di medico nel corso dell'emergenza pandemica in tre distinte regioni, Sardegna, Emilia-Romagna e Lazio, che la risposta a livello territoriale è stata oltremodo differenziata.

  La Commissione respinge l'emendamento Marianna Ricciardi 3.13.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 3.14, ravvisando la necessità di chiarire che il tema dell'aggiornamento del piano pandemico rientra nella responsabilità di tutti i Governi che si sono succeduti dal 2006 ad oggi anche al fine di individuare soluzioni idonee ad affrontare con efficacia sfide future in presenza di un maggior rischio di gravi emergenze sanitarie.

  Andrea QUARTINI (M5S), ricordando che ogni organismo patogeno presenta proprie caratteristiche specifiche e che in particolare il COVID-19 si è caratterizzato per una contagiosità quasi senza precedenti, paragonabile esclusivamente a quelle dell'influenza spagnola del 1918 e del morbillo, invita a votare a favore dell'emendamento 3.14 con l'obiettivo di individuare soluzioni per rendere più efficace la risposta a possibili crisi sanitarie negli anni a venire.

  Marco FURFARO (PD-IDP) dichiara di non comprendere le ragioni del parere contrario espresso sull'emendamento Girelli 3.14 in quanto con esso si propone esclusivamente di precisare meglio uno dei compiti che vengono affidati alla Commissione d'inchiesta.

  La Commissione respinge l'emendamento Girelli 3.14.

  Carmen DI LAURO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.15, evidenza l'utilità di indagare anche sull'adozione dei piani pandemici regionali in quanto ciò consentirebbe di acquisire elementi per capire cosa fare per rendere più preparato il Servizio sanitario nazionale di fronte al verificarsi di eventi analoghi.

  La Commissione respinge l'emendamento 3.15.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.16, segnala nuovamente la necessità di non partire da posizioni preconcette e quindi di verificare attentamente le misure adottate anche al fine di conoscere le capacità di reagire con misure efficaci rispetto a emergenze sanitarie. Ricorda, in ogni caso, che la comunità scientifica internazionale era Pag. 58fortemente divisa sulle prassi da seguire per contrastare il COVID 19, in una situazione di forte complessità e che l'Organizzazione mondiale della sanità, in una fase iniziale a riconosciuto che l'Italia ha rappresentato un modello nella prima risposta rispetto ad una criticità in ambito sanitario senza precedenti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Quartini 3.16 e Sportiello 3.17.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), nell'illustrare l'emendamento a sua prima firma 3.18, interamente soppressivo della lettera e) del comma 1, pone in risalto l'opportunità di sopprimere almeno quella parte della disposizione che richiama a titolo esemplificativo alcuni specifici organismi istituiti nella fase iniziale dell'emergenza sanitaria. Sottolineando che non appare corretto introdurre un certo tipo di espressioni all'interno di una legge dello Stato, invita a considerare un accantonamento dell'emendamento in discussione al fine di predisporne una riformulazione che si limiti a sopprimere la criticità evidenziata.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, ritenendo corretta la tecnica normativa adottata per indicare un ambito di indagine, non ravvisa la necessità di proporre un accantonamento dell'emendamento 3.18.

  La Commissione respinge l'emendamento Stumpo 3.18.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata per martedì 9 maggio.

  La seduta termina alle 19.30.