CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 8 maggio 2023
105.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
Pag. 2

SEDE REFERENTE

  Lunedì 8 maggio 2023. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Mauro ROTELLI indi del presidente della IX Commissione, Salvatore DEIDDA. – Interviene il viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 13.10.

DL 35/2023: Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
C. 1067 Governo.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 3 maggio 2023.

  Mauro ROTELLI, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Domenico FURGIUELE (LEGA), relatore per la IX Commissione, anche a nome del collega relatore per la VIII Commissione, raccomanda l'approvazione dell'emendamento dei relatori 1.100. Chiede che rimanga accantonato l'emendamento Zinzi 2.17. Esprime parere favorevole sugli emendamenti Cannizzaro 4.17 e Maccanti 4.18, a condizione che vengano riformulati nei termini di cui in allegato (vedi allegato 2). Esprime parere contrario sui subemendamenti Barbagallo 0.4.101.1, Simiani 0.4.101.2, Barbagallo 0.4.101.3, Simiani 0.4.101.4, Barbagallo 0.4.101.5, Faraone 0.4.101.6, Barbagallo 0.4.101.7, Simiani 0.4.101.8 e 0.4.101.9, Iaria 0.4.101.10, Barbagallo 0.4.101.11, Simiani 0.4.101.12 e 0.4.101.13, Barbagallo 0.4.101.14, Simiani 0.4.101.15, Barbagallo 0.4.101.16, Ghirra 0.4.101.17, Ilaria Fontana 0.4.101.18. Raccomanda quindi l'approvazione dell'emendamento 4.101 dei relatori. Esprime parere contrario sul subemendamento Iaria 0.4.102.1. Raccomanda infine l'approvazione dell'emendamento 4.102 dei relatori.

  Il viceministro Edoardo RIXI concorda con i pareri espressi dai relatori.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, osserva che i relatori Pag. 3propongono ulteriori emendamenti non avendo ancora sciolto la questione dell'aggiornamento dei prezzi di cui all'emendamento Zinzi 2.17, che rimane infatti accantonato. Ciò desta preoccupazione perché, in relazione alle risorse, vengono in evidenza due aspetti problematici: il primo relativo al possibile sforamento senza limiti dei costi dell'opera, con una procedura non conforme al codice dei contratti pubblici, il secondo inerente alla mancanza di copertura finanziaria. Nel Documento di economia e finanza c'è una stima dei costi pari a 13,5 miliardi di euro, differenti rispetto alle risorse previste dalla relazione tecnica del decreto-legge pari a 7 miliardi come valore complessivo e 8,549 miliardi come investimento totale e si chiede se questa differenza sia imputabile alla revisione dei prezzi su cui il Governo sta ancora ragionando. Poiché nel corso dell'audizione dell'ANAC è stato altresì sottolineato che, qualora i costi fossero superiori del 50 per cento ai costi iniziali, si dovrebbe procedere con una nuova gara, chiede al rappresentante del Governo spiegazioni al riguardo.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sull'ordine dei lavori, si associa alla richiesta di chiarimenti formulata dal collega che l'ha preceduta. Gli ulteriori emendamenti proposti dai relatori evidenziano ancora una volta il clima di confusione in cui maggioranza e Governo stanno operando. Rileva inoltre che si tratta di contraddittorietà, dal momento che è stato più volte affermato che il decreto-legge interveniva solo per riattivare i rapporti contrattuali con la società Stretto di Messina, mentre l'emendamento Zinzi 2.17, ancora peraltro accantonato, parla di revisione di prezzi smascherando i reali intendimenti del Governo. Non ci sono stanziamenti al di fuori di quelli previsti dal decreto-legge e la celerità con la quale si sta procedendo, che fa presagire anche la posizione della questione di fiducia, desta preoccupazioni, non permettendosi alle opposizioni un dibattito sereno su un tema rilevante.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sull'ordine dei lavori, sottolinea anch'egli il clima di grande confusione nel quale si sta operando per la realizzazione di un'opera del costo di 15 miliardi di euro, che si colloca a cavallo di una modifica del codice dei contratti pubblici e per la quale si sta configurando di fatto una procedura di appalto ad hoc, con dubbi presupposti di legittimità. Desta preoccupazione la fretta con la quale il Governo si sta muovendo e l'approvazione del decreto con la fiducia creerà un precedente complesso da gestire, ponendosi appunto quest'opera a cavallo tra un codice dei contratti vecchio e uno nuovo. Evidenzia anch'egli, come il collega Simiani, l'obbligatorietà di procedere con una nuova gara nel caso in cui il costo dell'opera superi del 50 per cento il costo inizialmente previsto. Invita pertanto ad un'ulteriore riflessione, affinché non si crei un precedente che consenta a ciascuna opera di avere un codice dei contratti specifico.

  Il viceministro Edoardo RIXI ritiene opportuno fare chiarezza su alcuni dati. In primo luogo, ribadisce che il costo dell'opera è pari, come scritto nel Documento di economia e finanze, a 13,5 miliardi, comprensivi del contratto con il contraente generale. Nel 2011 il costo era pari a 8,5 miliardi e, di questi, 6,7 miliardi – relativi al contratto con il contraente generale – sono oggetto di aggiornamento dei prezzi. Osserva che proprio per evitare aumenti smisurati dei prezzi si sta cercando, attraverso la riformulazione dell'emendamento Zinzi 2.17 concordata con la Ragioneria generale dello Stato, di «blindare» il costo dell'opera, evitando rincari eccessivi. Fa presente che fino al 2021 gli aggiornamenti avvengono sulla base degli indici ISTAT, ma che, a causa dell'eccezionale aumento dei costi delle materie prime che si è verificato negli ultimi due anni, è preferibile adottare per questi come parametro di riferimento la media dei costi dei contratti RFI e ANAS. Anche i prezzari del 2011 sono diversi da quelli odierni, in quanto molti materiali sono cambiati in base all'evoluzione tecnologica. Precisa inoltre che nel 2011 è stato elaborato un progetto, con una sua precisa quantificazione, che rappresenta il dato definitivo dal quale si è partiti per determinarePag. 4 con criteri oggettivi il nuovo costo dell'opera. Rileva che a suo avviso si tratta di un'opera straordinaria che necessita pertanto di un preciso perimetro legislativo che individui un punto di equilibrio tra i diversi interessi in gioco; ciò al fine di rispondere alle preoccupazioni, espresse anche dalla minoranza, relative ad un possibile aumento incontrollato dei costi.

  Le Commissioni approvano l'emendamento 1.100 dei relatori (vedi allegato 2).

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Cannizzaro 4.17, nel rilevare l'estrema genericità del riferimento alle infrastrutture, chiede se le opere che dovranno essere valutate dalle Autorità di sistema portuale riguardino la sistemazione dei porti o delle coste, e di quali tratti di costa in modo particolare.

  Antonino IARIA (M5S) osserva che il testo del decreto-legge si sta facendo sempre più fumoso e arzigogolato, tale da dare adito a infiniti ricorsi. Invita dunque la maggioranza a fermarsi.

  Francesco GALLO (MISTO) dichiara, pur appartenendo a un gruppo di minoranza, di essere a favore dell'emendamento in esame, perché il suo contenuto gli sembra del tutto ovvio, tale che poteva essere disposto anche tramite una semplice circolare ministeriale.

  Francesca GHIRRA (AVS) afferma che la riformulazione proposta all'emendamento Cannizzaro 4.17 è espressione della profonda confusione che caratterizza il testo. Invita la maggioranza a un supplemento di riflessione.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Cannizzaro 4.17, nel testo riformulato (vedi allegato 2).

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) lamenta che i chiarimenti richiesti sull'emendamento Cannizzaro 4.17 non siano arrivati. Intervenendo poi sull'emendamento Maccanti 4.18 sottolinea che la possibilità prevista per il concessionario di avvalersi di personale in regime di distacco rappresenta un trattamento di eccezionale favore, che si aggiunge alle ulteriori, eccessive facilitazioni di cui esso già beneficia.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Maccanti 4.18, nel testo riformulato (vedi allegato 2), e respingono il subemendamento Barbagallo 0.4.101.1.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.2, fa presente che esso subordina la realizzazione del ponte a un accordo di programma, con particolare riferimento al sistema tariffario. Afferma che non è chiaro se vi sarà un ammortamento dei costi e a carico di chi, se dello Stato o dei cittadini; un accordo di programma puntualizzerebbe tutti questi elementi, dando sicurezza alle comunità dei territori interessati.

  Antonino IARIA (M5S) fa notare che la riformulazione dell'emendamento Cannizzaro 4.17 di fatto potrebbe essere descritta nei termini di un accordo di programma; in generale, la maggioranza ha pensato bene di bocciare tutti gli emendamenti delle minoranze sugli accordi di programma, reintroducendo però poi ovunque gli accordi con denominazioni diverse. Si tratta, conclude, di un modo furbesco di ricorrere a tale istituto senza riconoscerne il merito alle opposizioni.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Simiani 0.4.101.2 e Barbagallo 0.4.101.3.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.4, afferma che le ragioni dell'opposizione verranno portate avanti anche in Aula e nei territori, perché ad avviso della sua forza politica è incomprensibile che non ci sia un'interlocuzione con le comunità locali che saranno più interessate dalla realizzazione del ponte. Il subemendamento a sua Pag. 5prima firma intende appunto mettere rimedio a tale mancanza.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Simiani 0.4.101.4.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.5, afferma che ad avviso della sua forza politica il dibattito pubblico non è una facoltà, bensì un obbligo. Lo si evince dal tenore letterale dell'Allegato 1 al decreto del Presidente del Consiglio dei ministri n. 76 del 2018, ove esso fa riferimento alle prime due tipologie di opere, «autostrade – strade extraurbane principali – strade extraurbane a più corsie» e «tronchi ferroviari»: il dibattito pubblico è previsto con un valore di investimento pari o superiore a 500 milioni di euro, al netto dell'IVA, del complesso di contratti previsti. Se ciò è valido per queste tipologie di opere, tanto più dovrebbe esserlo per l'opera più importante realizzata negli ultimi anni in Italia e con un costo superiore ai 13 miliardi. Queste scorciatoie, conclude, non solo rischiano di compromettere la realizzazione dell'opera, ma di generare ulteriore contenzioso in tutte le molteplici sedi previste dall'ordinamento.

  Francesca GHIRRA (AVS) ringrazia i colleghi del Partito Democratico per aver riproposto il subemendamento e chiede di sottoscriverlo. Afferma che è a suo avviso ancor più importante la sua riproposizione oggi, visto che i relatori ipotizzano di destinare 7 milioni di euro per iniziative permanenti di informazione e sensibilizzazione non meglio specificate: il dibattito pubblico, istituto previsto dal codice dei contratti pubblici, sarebbe invece uno strumento assai più efficace ed economico per conseguire il medesimo obiettivo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Barbagallo 0.4.101.5 e Faraone 0.4.101.6.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.7, ricorda che la partecipazione al procedimento amministrativo è una grandissima conquista della legge n. 241 del 1990. Nella realizzazione del ponte, oltre al dibattito pubblico, è invece esclusa anche la partecipazione: si tratta di una situazione del tutto anacronistica, che si verifica proprio per un'opera di questa rilevanza.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Barbagallo 0.4.101.7.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.8, evidenzia come esso vada nella direzione della tutela della sicurezza dei lavoratori impegnati nella realizzazione del ponte.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Simiani 0.4.101.8 e 0.4.101.9.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.10, illustra che esso è inteso alla realizzazione di una campagna informativa relativa a costi e benefici dell'opera, molto necessaria vista la sua complessità e le differenti proposte in gioco. Ciò aiuterebbe a non restringere il dibattito alla sola sterile discussione sul realizzare o non realizzare il collegamento stabile.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Iaria 0.4.101.10.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.11, rileva che il decreto dispone il commissariamento dell'autostrada A19 Palermo-Catania: con il subemendamento in esame si richiede che essa venga dotata del piano di adeguamento e riqualificazione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Barbagallo 0.4.101.11 e Simiani 0.4.101.12.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.13, rileva che, in termini di informazione sull'opera,Pag. 6 visto che ci saranno varianti sostanziali in materia di compatibilità ambientale, sicurezza statica, carico eolico e vulnerabilità sismica, esso richiede che tali materie siano esplicitamente menzionate nel testo del provvedimento.

  Antonino IARIA (M5S) dichiara che il subemendamento è indice di quanta confusione regni in merito al progetto dell'opera. Il Viceministro, ricorda, ha appena affermato che il progetto è quello del 2011, ma visti i progressi tecnologici intervenuti i cambiamenti saranno sostanziali: tanto che in realtà il progetto, argomenta, sarà completamente diverso, e dunque l'appalto dovrebbe essere completamente diverso. La maggioranza vuole dunque realizzare un'opera differente, con costi del tutto rinnovati, senza passare attraverso una nuova gara di appalto. Tutta questa precipitazione, conclude, nasce unicamente dal desiderio di chiudere le controversie attualmente pendenti innanzi al giudice.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono i subemendamenti Simiani 0.4.101.13, Barbagallo 0.4.101.14 e Simiani 0.4.101.15.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sul proprio subemendamento 0.4.101.16, osserva come esso rappresenti l'ultima possibilità per i cittadini di Messina e Villa san Giovanni di essere coinvolti in modo attivo nella realizzazione dell'opera, visto che si tratta della parte di territorio italiano che maggiormente ne pagherà le conseguenze.

  Antonino IARIA (M5S) risponde al collega Barbagallo che l'unico strumento per coinvolgere i territori escogitato dalla maggioranza, in modo del tutto velleitario, è in realtà l'istituto del piano integrato.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) considera un grave errore non tenere in considerazione queste amministrazioni locali, che rappresentano per di più possibili alleati nel governo di questa infrastruttura e che si configurano pertanto come un punto di forza per il Governo. Più in generale, giudica non corretto tale atteggiamento, anche in vista delle prossime elezioni in Sicilia, in quanto gli elettori, soprattutto delle aree dove l'opera insisterà, più che l'opera giudicheranno il modo in cui questa viene realizzata.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Barbagallo 0.4.101.16.

  Francesca GHIRRA (AVS) illustra il proprio subemendamento 0.4.101.17, che intende utilizzare le risorse che il decreto destina alla campagna di informazione e sensibilizzazione, pari a 7 milioni di euro, per incrementare la parte elettrificata della rete ferroviaria in Sicilia, che versa in pessime condizioni.

  La Commissione respinge il subemendamento Ghirra 0.4.101.17.

  Antonino IARIA (M5S) illustra il subemendamento Ilaria Fontana 0.4.101.18, con il quale si vuole istituire uno «sportello per la trasparenza» che a suo giudizio rappresenta uno strumento efficace di informazione della cittadinanza sia sulla realizzazione dell'opera che sul rapporto costi/benefici per il territorio.

  La Commissione respinge il subemendamento Ilaria Fontana 0.4.101.18.

  Francesco GALLO (MISTO) preannuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento 4.101 dei relatori, la cui relazione di accompagnamento fa riferimento ad analoghe esperienze di successo, come quella della galleria di base del tunnel del Brennero, confermatagli anche dal collega Steger, originario di quei territori, che ha però sottolineato anche ritardi nella realizzazione dell'opera. Auspica, inoltre, che quelli relativi al Piano di comunicazione non siano gli unici occupati che quest'opera creerà in Sicilia.

  Il viceministro Edoardo RIXI conferma che per la galleria di base del tunnel del Brennero è stato utilizzato lo stesso metodoPag. 7 partecipativo, ma tiene a precisare che i ritardi nella realizzazione di quell'opera dipendono dalla parte austriaca. Confida, pertanto, che non se ne registreranno per un'opera che si realizza completamente in territorio italiano, unendo il Paese.

  Antonino IARIA (M5S) osserva che l'emendamento 4.101 dei relatori avrebbe potuto essere presentato come una riformulazione di emendamenti dell'opposizione, senza la necessità di riprenderne i contenuti per poi assumersene la paternità.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) nel dichiarare il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento 4.101 dei relatori, sottolinea che sfuggono le ragioni per le quali il Piano di comunicazione deve considerarsi alternativo al dibattito pubblico. A suo avviso, in tal modo si cerca di evitare la partecipazione pubblica attraverso il Piano.

  La Commissione approva l'emendamento 4.101 dei relatori (vedi allegato 2).

  Antonino IARIA (M5S) illustra il proprio subemendamento 0.4.102.1 che prevede di incrementare lo stanziamento destinato alla digitalizzazione delle procedure espropriative, sempre a valere sulle risorse previste dal decreto.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sull'ordine dei lavori, chiede un chiarimento procedurale sull'emendamento 4.102 dei relatori che insiste su un articolo non presente nel testo originario del decreto-legge, ma su una disposizione approvata dalle Commissioni nel corso dell'esame del provvedimento.

  Mauro ROTELLI, presidente, nel sottolineare di aver già fornito informalmente chiarimenti al riguardo al deputato Bonelli che aveva posto la medesima questione, segnala che, a seguito di un approfondimento sul contenuto dell'articolo aggiuntivo 3.07 approvato nella seduta del 3 maggio scorso, è emersa l'esigenza segnalata dalla Ragioneria generale dello Stato di assicurare un'adeguata copertura finanziaria alle disposizioni introdotte con tale articolo aggiuntivo. In proposito, nel ricordare in via generale le caratteristiche di flessibilità e informalità della procedura in sede referente che consentono addirittura la riconsiderazione delle deliberazioni già assunte dalle Commissioni e i conseguenti interventi sulle proposte emendative approvate, segnala che, nel caso di specie, non si pone un'esigenza di intervenire con la modifica di proposte emendative già votate quanto di provvedere a garantire, attraverso una disposizione aggiuntiva, la necessaria copertura finanziaria del provvedimento, nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.

  Francesca GHIRRA (AVS), pur comprendendo le ragioni esposte dalla presidenza, ritiene che questo emendamento evidenzi la confusione che caratterizza il modo di procedere della maggioranza e del Governo sul decreto in esame. Avverte quindi che non prenderà parte alla votazione.

  Mauro ROTELLI, presidente, precisa che quanto precedentemente rilevato è conforme ai precedenti.

  Le Commissioni respingono il subemendamento Iaria 0.4.102.1. Approvano quindi l'emendamento 4.102 dei relatori (vedi allegato 2).

  Mauro ROTELLI, presidente, sospende brevemente la seduta in attesa della riformulazione dell'emendamento Zinzi 2.17 e del parere della Commissione Bilancio.

  La seduta, sospesa alle 14.15, è ripresa alle 14.35.

  Domenico FURGIUELE (LEGA), relatore per la IX Commissione, anche a nome del collega Battistoni, relatore per l'VIII Commissione, esprime parere favorevole sull'emendamento Zinzi 2.17, a condizione che sia riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

Pag. 8

  Il viceministro Edoardo RIXI esprime parere conforme a quello espresso dai relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, prende atto che i presentatori dell'emendamento Zinzi 2.17 hanno accolto la proposta di riformulazione avanzata dai relatori.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) chiede perché nel testo della riformulazione si faccia riferimento proprio ai primi quattro progetti infrastrutturali banditi da RFI e ANAS nell'anno 2022. Inoltre, constata con amarezza che il Governo riconosce il problema dei rincari per il ponte a beneficio del concessionario, mentre così non è avvenuto quando le opposizioni, nel corso della manovra, hanno presentato più emendamenti a tutela delle famiglie sul mercato di salvaguardia e sul prezzo dell'energia, che in alcune regioni italiane ha subito un aumento esponenziale a seguito dell'impennata del prezzo unico nazionale (PUN).

  Francesca GHIRRA (AVS) fa notare che la riformulazione corrisponde di fatto a un nuovo emendamento e chiede quindi di poterla subemendare.

  Salvatore DEIDDA, presidente, ricorda che le riformulazioni non possono essere subemendate.

  Antonino IARIA (M5S) obietta che l'emendamento Zinzi 2.17, nel testo riformulato, aumenta la confusione complessiva del provvedimento. Si sta creando il precedente pericoloso di una formula per rideterminare i prezzi, che va contro tutto il disposto del codice dei contratti pubblici, sia nel vecchio che nel nuovo testo.
  Il provvedimento, continua, offre il destro a una quantità innumerevole di ricorsi, si può dire in ogni sua singola riga. Tutto è volutamente rimandato a un momento successivo, non tenendo conto che nel tempo la maggioranza al Governo potrebbe rivelarsi assai meno solida di quanto sembri oggi. Osserva infine polemicamente che con i soldi destinati al ponte si potrebbero realizzare altre opere, con un impatto immediatamente positivo sulla Sicilia e sulla Calabria; invece la maggioranza punta testardamente a quest'opera faraonica, che non si realizzerà mai, mentre l'unico risultato che si conseguirà sarà quello risolvere le controversie giurisdizionali pendenti.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) osserva che, trattandosi di una riformulazione assai complessa, essa avrebbe dovuto essere accompagnata da una relazione tecnica; propone dunque di attendere qualche minuto finché essa non sia disponibile.
  Puntualizza poi che, a prima lettura, la riformulazione proposta dell'emendamento Zinzi 2.17 evidenzia come i costi di base dell'opera crescano esponenzialmente. In secondo luogo, poi, si introduce un meccanismo di ulteriore correzione verso l'alto dei costi, adottando quelle che una volta venivano definite «riserve» e che nel nuovo codice dei contratti pubblici sono sostituite da forme compensative; queste ultime però dovrebbero comunque essere definite a valle, mentre qui è invece deciso tutto a monte. Già da questo momento si prevede che vi saranno meccanismi compensativi, prima ancora di aver cominciato a costruire, e questo è veramente grave.

  Il viceministro Edoardo RIXI afferma di voler chiarire alcuni punti emersi nel dibattito. In primo luogo, osserva che la riformulazione risponde all'obiettivo di definire una volta per tutte che il ponte verrà realizzato con i 13,5 miliardi di euro già previsti nel DEF. In secondo luogo, rispondendo anche alle osservazioni delle opposizioni in merito al rincaro dell'energia e dei materiali, fa presente che due Governi sono già intervenuti stanziando decine di miliardi di ristori alle famiglie. È però un dato di fatto che alcuni materiali hanno avuto aumenti di prezzo anche pari al 40 per cento; occorre dunque evitare extraprofitti ingiustificati per un'impresa che ha vinto una gara d'appalto undici anni fa, nel 2012.
  Rispondendo alle richieste di chiarimento relative ai primi quattro progetti infrastrutturali banditi da RFI e ANAS Pag. 9nell'anno 2022, rileva che è di assoluta evidenza che il ponte sullo stretto è un'opera con caratteristiche straordinarie; si è però cercato di individuare opere che fossero in parte analoghe, ferroviarie o stradali, per precisare una base ragionevole per il computo a corpo dell'aumento del costo dell'opera.
  L'emendamento Zinzi 2.17, nel testo riformulato, è molto chiaro e dovrebbe scacciare qualsiasi dubbio sul valore, sull'aumento dei costi e sugli extraprofitti, con piena tutela dello Stato e della pubblica amministrazione affinché l'opera venga realizzata con tempi e costi congrui. Crede infine che il metodo individuato insieme alla Ragioneria e al MEF sia tutelante, e non si può certo dire che l'emendamento sia confuso o che non si sia raggiunta un'oggettività sulla scala dei costi, visto il rincaro delle materie prime registratosi nell'ultimo biennio.
  Chiede infine di fare avere ai commissari la relazione tecnica allegata alla riformulazione.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che la riformulazione proposta rappresenta una totale riscrittura dell'emendamento Zinzi 2.17 e avrebbe dunque dovuto essere possibile emendarla.
  Afferma poi di voler sapere a cosa sarà destinato l'aumento del costo, perché ciò non è specificato. Su quest'opera non sono specificate le risorse; nelle reti TEN-T il ponte non è ricompreso, dunque non arriveranno finanziamenti dall'Unione europea; l'opera, se finanziata con risorse europee, dovrà essere conclusa entro un certo termine e su questo non vi è alcuna certezza. Tutto questo dovrà essere chiarito alle Commissioni, nel rispetto dell'articolo 81 della Costituzione.

  Antonino IARIA (M5S) osserva che con questa riformulazione la maggioranza e il Governo hanno chiuso tutta la trattativa sulla revisione dei prezzi, prima ancora di disporre di un progetto effettivo con tutte le varianti.
  Visto poi che la relazione tecnica è appena stata resa disponibile e che fra poco cominceranno le votazioni in Aula, chiede una sospensione affinché i commissari possano valutare con la giusta attenzione l'emendamento Zinzi 2.17, nel testo riformulato, senza dubbio il più importante fra quelli riferiti al provvedimento in esame.

  Salvatore DEIDDA (FDI), presidente, ricorda che entro le 15.15 occorre votare il mandato al relatore e vi sono ancora delle votazioni da svolgere.

  Francesca GHIRRA (AVS) si associa alla richiesta del collega che l'ha preceduta, sottolineando che quello proposto dai relatori è, a suo avviso, di fatto un nuovo emendamento, presentato sotto forma di riformulazione per non permettere alle opposizioni di subemendarlo. Osserva che il costo dell'opera non è affatto «blindato», in quanto anche il Documento di economia e finanza può essere a sua volta modificato. Sottolinea ancora una volta il clima di confusione nel quale si sta lavorando e chiede alla presidenza di dare alle opposizioni il tempo loro necessario per comprendere il contenuto di una disposizione complessa, a costo di far slittare di qualche ora il termine per il conferimento del mandato ai relatori.

  Salvatore DEIDDA, presidente, tiene a sottolineare che nel corso dell'esame del decreto non vi è stata alcuna mancanza di rispetto della presidenza nei confronti delle opposizioni. Pretende pertanto lo stesso atteggiamento di rispetto da parte delle opposizioni nei confronti della presidenza.

  Chiara BRAGA (PD-IDP) si associa alla richiesta di una sospensione dei lavori formulata dai colleghi che l'hanno preceduta per esaminare la relazione tecnica della riformulazione dell'emendamento Zinzi 2.17, che è stata consegnata successivamente alla presentazione della riformulazione stessa, peraltro a suo parere di dubbia ammissibilità per la portata modificativa. Rileva che non vi è nessun obbligo che impone di conferire il mandato ai relatori entro le 15.15, dovendosi rispettare il solo calendario dell'Assemblea che non pregiudica una Pag. 10ripresa dei lavori in un momento successivo della giornata.

  Antonino IARIA (M5S) chiede alla presidenza di fornire una risposta chiara in merito alla richiesta precedentemente formulata di sospensione della seduta, a maggior ragione essendo già iniziata la seduta in Assemblea.

  Salvatore DEIDDA, presidente, ritiene di aver dato in forma implicita una risposta negativa alla richiesta di sospensione, nel momento in cui ha ricordato i tempi di chiusura del provvedimento.

  Andrea CASU (PD-IDP), intervenendo sull'ordine dei lavori, nel ringraziare la presidenza per la correttezza nella conduzione dei lavori, fa presente che la seduta dell'Assemblea è già iniziata e che alle 15.20 sono previste votazioni. Essendo stati preannunciati dalla presidenza ulteriori emendamenti da votare ed essendo stata formulata dalle opposizioni congiuntamente una richiesta di sospensione della seduta, ritiene che la scelta, in capo alla presidenza, di procedere immediatamente alla votazione dell'emendamento come riformulato sia squisitamente politica e non certo procedurale. Auspica pertanto che non si proceda ad una forzatura e che si prosegua nella modalità collaborativa che ha caratterizzato i lavori finora.

  Salvatore DEIDDA, presidente, ritiene più che sufficienti le puntuali spiegazioni fornite dal Viceministro con riguardo alle modifiche apportate dalla riformulazione in esame, che dimostrano la manifesta volontà del Governo e dei relatori di venire incontro alle richieste di chiarimento delle opposizioni. Osserva che la relazione tecnica è stata distribuita ai colleghi.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), confermando il pieno rispetto della presidenza, osserva che è assai complesso leggere la relazione tecnica in pochi minuti, nei quali sono per di più in corso gli interventi dei colleghi. Osserva che la sospensione richiesta dalle opposizioni non pregiudica il buon andamento dell'esame del provvedimento, potendo le Commissioni tornare, dopo la sospensione, a votare, con maggiore contezza, gli emendamenti che residuano e il mandato al relatore.

  Salvatore DEIDDA, presidente, ribadisce che i chiarimenti con riguardo alla riformulazione in esame sono stati forniti prontamente dal Viceministro.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) tiene a precisare che anche le opposizioni hanno avuto un atteggiamento collaborativo e composto durante tutto il corso dell'esame. Osserva che il Viceministro è intervenuto per spiegare le modifiche, ma né lui né la relazione tecnica hanno chiarito l'aspetto a suo giudizio fondamentale della scelta di quattro progetti infrastrutturali per calcolare la variazione del costo dell'opera, che sarebbe stata molto diversa se se ne fossero scelti tre o cinque.

  Ilaria FONTANA (M5S) nel ringraziare la presidenza per la corretta conduzione dei lavori e il Viceministro per il contributo concreto che ha dato alla discussione, sottolinea la totale assenza di ostruzionismo da parte delle opposizioni. La richiesta di una sospensione è motivata dalla riformulazione di un emendamento molto corposo – che a suo giudizio rappresenta un nuovo emendamento e non una semplice riformulazione – e della sua relazione tecnica a pochi minuti dalla ripresa della seduta dell'Assemblea e quindi dalla necessità di un esame più approfondito delle modifiche apportate, per procedere ad un voto consapevole, affrontando in modo collaborativo l'ultima fase dell'esame in sede referente del provvedimento.

  Le Commissioni approvano l'emendamento Zinzi 2.17, come riformulato (vedi allegato 2).

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che le Commissioni I (Affari costituzionali), II (Giustizia), VI (Finanze), VII (Cultura), X (Attività produttive), XI (Lavoro) e XIV (Politiche dell'Unione Europea) hanno Pag. 11espresso pareri favorevoli, mentre il Comitato per la legislazione ha espresso parere favorevole con osservazioni e raccomandazione. Avverte inoltre che la Commissione V (Bilancio) ha espresso parere favorevole con una condizione ai sensi dell'articolo 81 della Costituzione. Comunica quindi che i relatori quindi hanno presentato le proposte emendative 1.102 e 4.103 (vedi allegato 2), volte a recepire, rispettivamente, un'osservazione del Comitato per la legislazione e la condizione formulata dalla Commissione Bilancio.

  Il viceministro Edoardo RIXI esprime parere favorevole sugli emendamenti 1.102 e 4.103 dei relatori.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano gli emendamenti 1.102 e 4.103 dei relatori (vedi allegato 2).

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che i relatori hanno presentato una proposta di correzioni di forma, che è in distribuzione (vedi allegato 3).

  Antonino IARIA (M5S) si augura ironicamente che le correzioni di forma non contengano un aumento del costo complessivo dell'opera.

  Le Commissioni approvano la proposta di correzioni di forma dei relatori (vedi allegato 3).

  Le Commissione deliberano quindi di conferire il mandato ai relatori a riferire in senso favorevole all'Assemblea sul provvedimento, quale risultante dalle proposte emendative approvate, deliberando altresì la richiesta che le Commissioni siano autorizzate a riferire oralmente.

  Salvatore DEIDDA, presidente, avverte che la presidenza si intende autorizzata al coordinamento formale del testo.
  Si riserva altresì di nominare i componenti del Comitato dei nove, sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 15.15.