CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2023
102.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (VIII e IX)
COMUNICATO
Pag. 6

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 maggio 2023. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Mauro ROTELLI. – Intervengono il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi e la sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, Matilde Siracusano.

  La seduta comincia alle 13.10.

DL 35/2023: Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
C. 1067 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 26 aprile 2023.

  Mauro ROTELLI, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che, nella seduta del 26 aprile, sono state dichiarate parzialmente inammissibili due proposte emendative.
  Invita quindi i relatori e il rappresentante del Governo ad esprimere il parere sulle proposte emendative presentate al disegno di legge di conversione e all'articolo 1 del decreto-legge.

  Francesco BATTISTONI (FI-PPE), relatore per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la IX Commissione, onorevole Furgiuele, esprime parere contrario sull'emendamento Ghirra Dis.1.1, sull'articolo premissivo Iaria 01.01, sugli identici emendamenti Ilaria Fontana 1.1 e Barbagallo 1.2, sugli identici emendamenti Ghirra 1.3 (parte ammissibile), Ghirra 1.4 (parte ammissibile) e Bonelli 1.5, sugli emendamenti Ilaria Fontana 1.6, Morfino 1.7, L'Abbate 1.8, Santillo 1.9, L'Abbate 1.10, Ilaria Fontana 1.11, Iaria 1.12, Stumpo 1.13, Morfino 1.14, Gallo 1.15 e Faraone 1.16, sugli identici emendamenti L'Abbate 1.17, Ghirra 1.18 e Simiani 1.20 e sugli emendamenti Barbagallo 1.23, Stumpo 1.22, Iaria 1.21, Morfino 1.25 e 1.26, Santillo 1.28 e 1.29 e Pag. 7Iaria 1.30. Formula un invito al ritiro, altrimenti esprimendo parere contrario, dell'emendamento Faraone 1.31. Esprime parere contrario sugli identici emendamenti Santillo 1.32, Bonelli 1.33 e Simiani 1.35, sugli identici emendamenti Bonelli 1.36 e Barbagallo 1.37 e sull'emendamento Ilaria Fontana 1.38. Esprime parere favorevole sull'emendamento Barbagallo 1.39, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Esprime parere contrario sugli emendamenti Faraone 1.40 e L'Abbate 1.41. Esprime parere favorevole sull'emendamento Semenzato 1.42, a condizione che venga riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1). Esprime, infine, parere contrario sull'emendamento L'Abbate 1.43.

  Il Viceministro Edoardo RIXI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), nel riferire che alcune agenzie di stampa riportano che il Governo o i relatori avrebbero intenzione di presentare una proposta emendativa volta a rafforzare le azioni di intervento in materia antimafia del Ministero dell'interno, ritiene importante che il rappresentante del Governo o i relatori confermino tale intenzione prima di passare alla votazione degli emendamenti. Chiede inoltre al rappresentante del Governo di chiarire se per la realizzazione dell'opera vi è l'intenzione di utilizzare i fondi europei e, in particolare, le risorse del Fondo sviluppo e coesione.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), nel richiamare l'emendamento Zinzi 2.17, in materia di adeguamento dei costi dell'opera, chiede al rappresentante del Governo di fornire in tempo utile una relazione approfondita su tale argomento.

  Agostino SANTILLO (M5S) ritira l'emendamento 1.9 a sua prima firma.

  Francesco GALLO (MISTO), relativamente all'emendamento 1.15 a sua prima firma, che prevede il coinvolgimento degli amministratori locali alle riunioni del consiglio di amministrazione della società incaricata della realizzazione dell'opera, chiede al rappresentante del Governo e ai relatori di fornire maggiori elementi di chiarimento rispetto al parere contrario.

  Mauro ROTELLI, presidente della VIII Commissione, replicando all'onorevole Gallo, fa presente che si potrà aprire una discussione sulla proposta emendativa richiamata nel momento in cui si passerà al suo esame.

  Giulia PASTORELLA (A-IV-RE) sottoscrive e ritira l'emendamento Faraone 1.31.

  Francesca GHIRRA (AVS), illustrando l'emendamento Dis.1.1 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a sopprimere l'intero decreto-legge in esame per le ragioni già manifestate dal suo gruppo parlamentare in occasione della discussione sulle questioni pregiudiziali svolta in Assemblea. Ribadisce, infatti, che a suo avviso il provvedimento non è caratterizzato dai requisiti di necessità ed urgenza richiesti per i decreti-legge poiché riguarda un procedimento avviato circa cinquant'anni fa. Evidenzia, inoltre, che il progetto è riferito ad un'opera con un elevato rischio ambientale e che insisterebbe su un territorio caratterizzato da un grave rischio sismico. Reputa inoltre che le ingenti risorse stanziate dal provvedimento sarebbero meglio utilizzate se destinate ad altre opere di cui il Mezzogiorno ha grande bisogno, volte, ad esempio, alla modernizzazione della rete ferroviaria, al contenimento del dissesto idrogeologico e alla lotta alla siccità. Sottolinea poi come anche nel corso delle audizioni svolte sia emerso che sarebbe stato meglio procedere in modo inverso, ossia redigendo prima il piano economico dell'opera e poi ricostituendo la società incaricata di realizzarla. A suo avviso, infatti, l'unico vero obiettivo del decreto-legge in esame è quello di rimettere in piedi una società «carrozzone», che non farà altro che gravare per milioni di euro sulle casse dello Stato.

  Agostino SANTILLO (M5S), condividendo l'intervento dell'onorevole Ghirra, Pag. 8riporta alcune dichiarazioni rilasciate relativamente al Ponte sullo Stretto dal Ministro Salvini quando ancora non era Ministro delle infrastrutture e dei trasporti. Al riguardo, ricorda che il Ministro Salvini considerava prioritario lo svolgimento di un referendum sul Ponte sullo Stretto in modo da garantire il coinvolgimento dei cittadini dei territori interessati dall'opera. Inoltre, segnala che più volte il Ministro Salvini aveva sottolineato che la priorità del Mezzogiorno era la modernizzazione della rete ferroviaria piuttosto che la realizzazione del Ponte sullo Stretto.

  Antonino IARIA (M5S), ricollegandosi alle dichiarazioni del Ministro Salvini richiamate dall'onorevole Santillo, trova contraddittorio il parere contrario del Governo sulle proposte emendative che prevedono il coinvolgimento delle amministrazioni locali nelle decisioni relative alla realizzazione del Ponte sullo Stretto.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Dis.1.1.

  Antonino IARIA (M5S), illustrando l'articolo premissivo 01.01 a sua prima firma, evidenzia che esso è volto a dare seguito alle misure alternative per garantire la continuità territoriale della Sicilia su cui si è già lavorato negli anni passati, che prevedevano, tra l'altro, il trasporto dei treni ad alta velocità tramite navi ferroviarie. Al riguardo, evidenzia che tale intervento è realizzabile in tempi brevi e con costi decisamente più contenuti rispetto a quelli previsti dal provvedimento in esame.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), condividendo lo spirito dell'articolo premissivo Iaria 01.01, fa presente che nel periodo estivo, che ormai è alle porte, si riproporranno i consueti problemi di ritardi e code chilometriche che caratterizzano i trasporti nello Stretto di Messina. Ritiene quindi necessario intervenire con progetti più rapidi e che, tra l'altro, potrebbero essere finanziati con le risorse del PNRR.

  Le Commissioni respingono l'articolo premissivo Iaria 01.01.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), illustrando l'emendamento 1.2 a sua prima firma, volto a sopprimere l'articolo 1 del decreto-legge in esame, sottolinea che il provvedimento in esame dà un segnale sbagliato al Paese poiché, in un momento in cui è fondamentale contenere i costi, risulta insopportabile l'atteggiamento del Governo volto a garantire gli appannaggi dei consiglieri di amministrazione della Società Stretto di Messina spa.

  Antonino IARIA (M5S) fa presente che lo scopo principale del provvedimento in esame è quello di risolvere il contenzioso con la società concessionaria della realizzazione del Ponte sullo Stretto. Ciò, a suo avviso, non permetterà di superare le criticità legate al progetto dell'opera già emerse nel 2010.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), nel sottolineare che il provvedimento in esame riguarda la modernizzazione della rete infrastrutturale del Mezzogiorno, evidenzia che su tale tematica i Governi precedenti hanno cercato una soluzione coinvolgendo le amministrazioni locali. Reputa, invece, che l'obiettivo che l'attuale Esecutivo intende perseguire con il decreto-legge in esame è solo quello di risolvere il contenzioso con la Società Stretto di Messina spa. Pertanto, si chiede se vi sia la reale volontà del Governo di realizzare l'opera.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP), nel concordare con gli interventi svolti in precedenza rispetto al fatto che il decreto in esame non è caratterizzato dai requisiti di necessità ed urgenza e che il suo obiettivo principale è quello di risolvere il contenzioso con la Società Stretto di Messina spa, ricorda che in occasione delle audizioni svolte alcuni esperti tecnici e docenti di diritto amministrativo hanno sottolineato che il progetto dell'opera non è stato ancora definito in modo specifico, ma si è semplicemente richiamato il vecchio progetto in modo da rinnovare la relativa Pag. 9concessione. In proposito, evidenzia infatti che sussistono ancora elementi di incertezza rispetto a questioni tecniche e ai costi dell'opera da realizzare.

  Francesca GHIRRA (AVS) fa proprie le considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduta, non condividendo il cuore della proposta normativa, che ribalta quella che ritiene la logica che dovrebbe sottintendere alla realizzazione qualsiasi infrastruttura, ovvero partire da un progetto, piuttosto che dalla reviviscenza di una società al solo fine di superare un contenzioso. Dell'opera non si sa ancora nulla, se sarà fattibile, se ci saranno risorse e pertanto ritiene necessaria la soppressione dell'articolo 1 del provvedimento. Per tali ragioni dichiara quindi il proprio voto favorevole sugli identici emendamenti Ilaria Fontana 1.1 e Barbagallo 1.2.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Ilaria Fontana 1.1 e Barbagallo 1.2.

  Il Viceministro Edoardo RIXI, nell'ottica di fare chiarezza in ordine al finanziamento dell'opera, fa presente che esiste un bando CEF europeo, che prevede risorse per circa 15 miliardi di euro, che potrebbe permettere di coprire una parte dell'onere dell'opera con risorse unionali, così come avvenuto per la TAV e per la galleria di base del Brennero. Osserva che il ponte sullo Stretto costituiva parte integrante di un corridoio transeuropeo dei trasporti fino a quando il Governo Monti non ha unilateralmente deciso di disattendere tale decisione. Osserva che sul progetto da cui si riparte, che ribadisce essere a campata unica, sono stati fatti approfondimenti di ordine legale, amministrativo e tecnico, con il rilascio di importanti certificazioni. Il contenzioso, nato peraltro quando al Governo non c'erano le forze attualmente in maggioranza, rappresenta certamente uno degli elementi che è stato preso in considerazione dal Governo, ma non quello maggiormente significativo. Ricorda che nel corso della scorsa legislatura erano stati stanziati in legge di bilancio 50 milioni di euro volti a procedere ad una ulteriore verifica sull'opera; ora quelle risorse sono più proficuamente destinate alla realizzazione del ponte. Il progetto sarà ovviamente aggiornato, ma non si ripartirà da zero. Fa presente che l'Italia è l'unico Paese europeo che, per quanto riguarda gli attraversamenti marini, non ha mantenuto gli impegni presi e a tale riguardo rammenta il ponte tra la Danimarca e la Svezia, il tunnel della Manica, oltre al ponte sui Dardanelli realizzato in Turchia. Sottolinea l'importanza delle audizioni svolte, che hanno permesso ai commissari di avere informazioni su un'opera che rappresenta una grande scommessa per l'Italia, che deve guardare al futuro.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) chiede al rappresentante del Governo quale sia stato l'esito finale della Commissione di studio sul ponte insediata dal Ministro Giovannini, dal momento che il professor Cascetta, invitato in audizione, ha parlato di due ipotesi di ponte che si possono portare avanti parallelamente.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sui propri identici emendamenti 1.3, 1.4 e 1.5, fa presente innanzitutto che le proposte sono divenute identiche a seguito della pronuncia di inammissibilità relativa agli emendamenti 1.3 e 1.4, la cui portata originaria era ben diversa, intendendosi utilizzare i 320 milioni stanziati dal provvedimento unitamente ai 50 milioni stanziati dalla legge di bilancio per la realizzazione di opere a suo giudizio più urgenti. Tra queste, cita in particolare la cessione a RFI della linea ferroviaria Nuoro-Macomer, volta ad offrire a Nuoro un servizio ferroviario dignitoso.

  Agostino SANTILLO (M5S) sottolinea che il rappresentante del Governo non ha inteso rispondere alla domanda del collega Morassut ed evidenzia che la legge di bilancio che aveva stanziato i 50 milioni con i quali il Viceministro intende oggi realizzare il ponte era stata varata dal Governo da lui appoggiato.

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  Antonino IARIA (M5S) con riguardo al bando europeo CEF, i cui stanziamenti pari a 15 miliardi potrebbero, secondo il Viceministro, coprire una parte dell'onere per la realizzazione del ponte, ritiene che sarebbe opportuno in primis verificare quali sono le finalità del bando. Stigmatizza poi le affermazioni che, con orgoglio patriottico, fanno riferimento alla realizzazione del ponte più lungo del mondo, che seppur suggestive, andrebbero valutate alla luce dei fatti.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Ghirra 1.3 (parte ammissibile), 1.4 (parte ammissibile) e Bonelli 1.5.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.6, che illustra, si associa alle considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduta. La finalità dell'emendamento è quella di riportare le percentuali di partecipazione della società allo stato previgente, eliminando la disposizione che prevede la partecipazione del MEF in misura non inferiore al 51 per cento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ilaria Fontana 1.6 e Morfino 1.7.

  Patty L'ABBATE (M5S), illustra il proprio emendamento 1.8, che prevede l'intesa, nell'esercizio dei diritti dell'azionista da parte del MEF, anche del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, a motivo delle forti criticità che l'opera presenta dal punto di vista ambientale. Ricorda infatti che nel canale tra la Sicilia e il continente è presente una faglia e che è a forte rischio la sicurezza dell'ecosistema oggi esistente.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti L'Abbate 1.8 e 1.10 e l'emendamento Ilaria Fontana 1.11.

  Antonino IARIA (M5S), illustra l'emendamento a propria firma 1.12, che raccoglie il giusto suggerimento dei comuni di Villa San Giovanni e Messina di essere presenti nel Consiglio di amministrazione della società Stretto di Messina. Osserva che gran parte dello sviluppo di questi due comuni è legato al progetto del ponte, che, non essendo ancora definito, pregiudica qualsiasi tipo di programmazione da parte delle amministrazioni comunali. Sottolinea che l'ascolto dei territori è fondamentale e non capisce le ragioni della contrarietà sull'emendamento, non essendosi nemmeno manifestate da parte loro palesi ostilità alla realizzazione del progetto.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Iaria 1.12.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), illustra l'emendamento a propria firma 1.13, che interviene sulla rappresentanza dei territori, sottolineando altresì che la partecipazione dei sindaci al Consiglio di amministrazione della società avverrebbe a titolo gratuito. Occorre a suo avviso dare voce ai comuni di Villa San Giovanni e Messina che vedranno cambiare sostanzialmente il loro territorio dal punto di vista urbanistico, trasportistico e logistico in ragione della realizzazione del ponte e che devono sapere quali opere preventive mettere in campo. Chiede quindi ai relatori e al Governo di rivedere le ragioni della contrarietà.

  Andrea CASU (PD-IDP) si associa alla richiesta di revisione del parere sull'emendamento 1.13, che rappresenta un'occasione da non sprecare per dar voce ai territori. Ritiene che il coinvolgimento delle amministrazioni locali dovrebbe essere un punto di totale condivisione tra le forze politiche e che l'emendamento rappresenti un'opportunità di miglioramento del testo che darebbe forza al lavoro delle Commissioni.

  Valentina GHIO (PD-IDP) si associa alle considerazioni dei colleghi che l'hanno preceduta, in quanto un'opera di questo genere, che ha a che fare con la modifica sostanziale dei territori interessati, deve coinvolgere gli amministratori nelle decisioni. Forte della propria esperienza di Pag. 11sindaco, sa bene che gli amministratori sono i primi referenti dei cittadini in caso di cambi di viabilità o modifiche urbanistiche e pertanto ritiene opportuna oltre che ovvia la partecipazione dei sindaci al consiglio di amministrazione della società.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) osserva che il punto di partenza di qualsiasi ragionamento al riguardo avrebbe dovuto essere lo studio commissionato dal Ministro Giovannini sulla fattibilità del ponte. I comuni di Villa San Giovanni e di Messina pagano un prezzo alto per le scelte del Governo, per di più effettuate senza un previo dibattito pubblico. Ritiene pertanto che la presenza dei sindaci nel Consiglio di amministrazione della società rappresenti un minimo e necessario coinvolgimento dei territori.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) evidenzia che il punto debole del provvedimento è proprio l'assenza di un dibattito pubblico su un'opera che comporta una rilevante trasformazione strategica. Le grandi infrastrutture europee citate dal Viceministro sono state tutte precedute, infatti, da un ampio dibattito pubblico. La sindaca di Villa San Giovanni ha rappresentato in modo molto realistico come l'opera cambi la morfologia del territorio del proprio comune e rechi un impatto considerevole sotto diversi profili, quindi giudica quanto mai opportuna la presenza dei sindaci di Villa San Giovanni e Messina nel Consiglio di amministrazione della società. Chiede pertanto ai relatori e al Governo di accantonare l'emendamento 1.13, per procedere ad un'ulteriore riflessione.

  Augusto CURTI (PD-IDP), nel condividere le considerazioni di chi lo ha preceduto, osserva che il coinvolgimento dei sindaci dei comuni interessati nel Consiglio di amministrazione della società permetterà di raggiungere meglio l'obiettivo che il Governo si è prefissato. Il mancato coinvolgimento è di fatto una deresponsabilizzazione dei territori, inopportuna anche dal punto di vista strategico.

  Christian Diego DI SANZO (PD-IDP) giudica essenziale il coinvolgimento dei territori per un'opera di tale rilevanza. Le esperienze internazionali dimostrano come questo coinvolgimento sia fondamentale per la realizzazione effettiva dell'infrastruttura, affinché non si generino problemi o blocchi durante l'esecuzione. Per tali ragioni ritiene che procedere insieme ai territori permetta di evitare il fallimento completo dell'intervento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Stumpo 1.13.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sull'emendamento Morfino 1.14, osserva che soprattutto il comune di Villa San Giovanni, che viene impattato dall'opera nella sua porzione più urbanizzata, vive una situazione di blocco perché non esiste ancora un progetto definito dell'opera che consenta una programmazione che sia compatibile con l'opera stessa. Non si tratta quindi di fare avere ai territori una rappresentanza simbolica, ma di permettere ai loro amministratori di essere parte delle decisioni e poter così programmare gli interventi urbanistici, trasportistici e idrogeologici in modo conforme all'infrastruttura che si intende realizzare.

  Giorgio FEDE (M5S), ricollegandosi a quanto detto sull'emendamento Stumpo 1.13, rivendica l'importanza del dibattito pubblico, che su quest'opera non c'è mai stato. Con l'emendamento Morfino 1.14 si prevede che siano invitati a partecipare alle riunioni del consiglio di amministrazione i rappresentanti degli enti locali interessati dalla realizzazione del collegamento stabile: è impossibile infatti non pensare all'enorme impatto che quest'opera e quelle complementari potranno avere sul territorio, e dunque il rispetto dei principi di partecipazione e democrazia deve essere tassativamente garantito. È vero, ammette, che si tratta di un'opera di rilevanza europea, ricompresa nelle reti TEN-T; ma è anche un'opera che graverà materialmente sui cittadini di Messina e di Villa San Giovanni.

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  Marco SIMIANI (PD-IDP) chiede alla maggioranza l'accantonamento dell'emendamento Morfino 1.14. Rispondendo poi al Viceministro Rixi, gli ricorda che il Governo Monti bloccò la realizzazione del ponte in un momento di grandissima crisi finanziaria, per un gesto di responsabilità; fa presente inoltre che l'utilizzo dei fondi CEF è condizionato al completamento delle opere entro il 2030. Si chiede dunque con quali risorse sarà realizzato il ponte e raccomanda particolare attenzione per l'emendamento in esame.

  Ilaria FONTANA (M5S) si unisce alla richiesta di accantonamento della proposta emendativa, che dà concretezza a un'istanza di vicinanza al territorio.

  Francesco GALLO (MISTO) interviene insieme sugli emendamenti Morfino 1.14 e 1.15 a sua firma. Dichiara di aver riscontrato, da deputato del collegio di Messina, poca vicinanza nei confronti dei sindaci di Messina e Villa San Giovanni e di aver dunque proposto la soluzione di una loro partecipazione ai consigli di amministrazione in qualità di osservatori, soluzione adottata da molte società anche quotate in borsa. Conclude che un non accoglimento di tale proposta corrisponderebbe a rendere la società Stretto di Messina poco trasparente, quasi una società segreta e che un atto politico di questa rilevanza e manifesta non ragionevolezza dovrebbe essere seriamente motivato.

  Francesca GHIRRA (AVS) dichiara che gli emendamenti Morfino 1.14 e Gallo 1.15 le appaiono di grande ragionevolezza, perché coinvolgere le amministrazioni locali in un procedimento di questa natura dovrebbe essere obbligatorio. Ciò anche perché con il nuovo codice dei contratti pubblici l'istituto del dibattito pubblico è stato fortemente depotenziato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Morfino 1.14.

  Francesco GALLO (MISTO), intervenendo sul proprio emendamento 1.15, tiene a precisare di essere personalmente favorevole al ponte e di non ricadere in alcuna situazione di conflitto di interesse.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), dopo aver precisato che l'emendamento in esame è stato presentato da un deputato che non appartiene alla sua forza politica, rileva che la scelta di non coinvolgere i sindaci di Messina e Villa San Giovanni nel consiglio di amministrazione va assolutamente contro il territorio e la valorizzazione degli enti locali.

  Sara FERRARI (PD-IDP) ricorda un suo viaggio in Cina, durante il quale le è stato spiegato che una nuova area di una città di 9 milioni di abitanti sarebbe stata realizzata nell'arco di due anni: ciò, argomenta, perché in quel Paese non sono previsti percorsi di coinvolgimento dei cittadini. Nel caso del ponte sullo Stretto non vi è stato dibattito pubblico e appunto per questo appare assolutamente incomprensibile che il Governo non dia alcuno spazio a organi eletti dai cittadini. Lamenta in modo particolare che di questa scelta non sia stata data alcuna plausibile motivazione e avanza il sospetto che la vera ragione sia il timore di eventuali reazioni da parte della cittadinanza rispetto a un'opera calata dall'alto.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Gallo 1.15.

  Il Viceministro Edoardo RIXI fornisce alcune precisazioni in merito a dichiarazioni rese nel corso del precedente dibattito. In primo luogo, la somma di 50 milioni di euro fu destinata sotto la Ministra De Micheli dal Governo Conte II, Governo di cui la sua forza politica non faceva parte. In secondo luogo, la scelta della campata unica fu operata appunto per istanze di carattere ambientale, per non calare un pilone all'interno del mare che produrrebbe danni consistenti all'ecosistema; inoltre dal punto di vista tecnico il ponte a campata unica è stato valutato più resistente rispetto ai sismi e alla forza del vento. In particolare, il progetto è stato Pag. 13testato sulla base del terremoto del 1908. Infine, non si tratta di un progetto calato dall'alto, perché è stato discusso a tutti i livelli ed è noto da almeno vent'anni.
  Sulla composizione del consiglio di amministrazione, osserva che sono oggi allo studio opere ferroviarie più complesse e più costose del ponte. Tale opera è un grande corridoio europeo; non è possibile coinvolgere in tutte le società che stiano realizzando opere così importanti rappresentanti dei comuni interessati, citando come esempio il Terzo valico dei Giovi e il nodo di Genova. La priorità è semmai preservare tali società da pressioni locali, che non siano esclusivamente quelle che si esplicano nelle sedi opportune. Questo spiega il parere negativo del Governo: i consigli di amministrazione gestiscono procedimenti diversi, che sono determinati dai soggetti che ne fanno parte, compresi MIT e MEF.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Faraone 1.16.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sugli identici emendamenti L'Abbate 1.17, Ghirra 1.18 e Simiani 1.20, osserva che essi intendono espungere la previsione che la remunerazione dei membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale possa superare il tetto di 240.000 euro. Si tratta a suo avviso di una disposizione in sé ingiustificata e particolarmente stonata in questo momento di grande crisi economica, a cui il Governo sta peraltro dando soluzioni del tutto insoddisfacenti.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti L'Abbate 1.17, Ghirra 1.18 e Simiani 1.20.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sul proprio emendamento 1.23, precisa che esso prevede che i membri del consiglio di amministrazione svolgano le proprie funzioni a titolo gratuito. Argomenta che si tratta di una provocazione, ma che dà bene l'idea della situazione. Fa presente che la realizzazione dell'opera appare del tutto incerta, che si tratta di un progetto estremamente rischioso, e che l'unica cosa sicura sono gli stipendi dei membri del consiglio di amministrazione.

  Francesca GHIRRA (AVS) dichiara di condividere il contenuto dell'emendamento in esame, a fronte di una progettazione e realizzazione del ponte estremamente incerte.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che i membri del consiglio di amministrazione dovranno certo essere professionisti assai preparati, ma che in un clima di incertezza così totale sulla realizzazione dell'opera l'approvazione dell'emendamento sarebbe un bel segnale; una volta avviata la concreta realizzazione del ponte questa previsione può poi essere rivista.

  Francesco GALLO (MISTO) dichiara di condividere la proposta emendativa in esame. Dichiara che il vero scopo del provvedimento è rimettere in piedi la società stretto di Messina e che in esso non vi è nulla per il territorio, nonostante molte dichiarazioni rese in passato alla stampa. Tornando poi sulle votazioni appena svolte, osserva che, per garantire il coinvolgimento del territorio, si potrebbe prevedere la partecipazione dei rappresentanti degli enti locali a singole riunioni del consiglio di amministrazione.

  Agostino SANTILLO (M5S) preannunzia il voto di astensione della sua forza politica sull'emendamento in esame, giacché funzioni di questa rilevanza devono essere sempre giustamente remunerate appunto allo scopo di evitare fenomeni di corruttela.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) manifesta il suo dissenso a quanto appena dichiarato dal collega Santillo, giacché, argomenta, la norma che l'emendamento vuole modificare è una vera e propria norma di casta. In questo caso si ha una stazione appaltante e un concessionario, su cui gravano tutte le fasi del progetto: non si capisce dunque perché i membri del consiglio di amministrazione della stazione appaltantePag. 14 dovrebbero ricevere remunerazioni così alte.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Barbagallo 1.23 e Stumpo 1.22.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.21, osserva che esso interviene sulla materia della remunerazione dei membri del consiglio di amministrazione, dando degli specifici parametri legislativi relativi al tetto massimo di tale remunerazione.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Iaria 1.21, Morfino 1.25 e 1.26 e Santillo 1.28.

  Agostino SANTILLO (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.29, osserva che esso dispone che la società Stretto di Messina sia di diritto pubblico e non in house, in modo tale che, sulla base delle direttive nn. 9336, 9337 e 9250, possa portare avanti procedure in ossequio alle normative europee per l'affidamento di appalti di lavori pubblici, servizi e forniture.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Santillo 1.29.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.30, osserva che esso ha natura strettamente tecnica, che mette un punto di attenzione relativamente al non rispetto del limite di fatturato. Ne raccomanda dunque l'approvazione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Iaria 1.30.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sugli identici emendamenti Santillo 1.32, Bonelli 1.33 e Simiani 1.35, fa notare che essi recepiscono una proposta di un soggetto autorevole come l'ANAC. Obietta che il testo del decreto è probabilmente frutto di un errore materiale, giacché si rinvia al DPR 30 gennaio 2020 invece che al DPCM 29 aprile 2022; chiede di correggerlo.

  Agostino SANTILLO (M5S) chiede l'accantonamento della proposta emendativa, per approfondire la possibilità che il testo sia viziato da un errore materiale.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) si unisce alle considerazioni svolte dai colleghi Ghirra e Santillo, nonché alla richiesta di accantonamento.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Santillo 1.32, Bonelli 1.33 e Simiani 1.35.

  Il Viceministro Edoardo RIXI osserva che la proposta emendativa appare priva di reale efficacia innovativa, in considerazione del fatto che la società è già sottoposta alla legge 6 novembre 2012, n. 190; inoltre, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dispone di un servizio di alta sorveglianza, istituito dal decreto ministeriale 15 aprile 2002, che si occupa appunto del monitoraggio delle grandi opere. Ricorda che il Ministero sul punto si è già confrontato con ANAC, giungendo alla conclusione che si tratta di una previsione già contenuta nell'ordinamento.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli identici emendamenti Bonelli 1.36 e Barbagallo 1.37 e l'emendamento Ilaria Fontana 1.38.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) accetta la riformulazione proposta dai relatori al proprio emendamento 1.39, giacché considera il contenimento dei costi un segnale positivo.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Barbagallo 1.39, nel testo riformulato dai relatori (vedi allegato 1), e respingono l'emendamento Faraone 1.40.

  Patty L'ABBATE (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 1.41, osserva che esso richiede il passaggio da 9 a 11 membri del comitato scientifico, scelti fra professionisti di alta preparazione e con moltepliciPag. 15 competenze, a tutela della sicurezza dei cittadini.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) ricorda che la parte non accolta dell'emendamento 1.39 a sua firma era appunto relativa a questa istanza: adeguata competenza ed esperienza dei membri del comitato scientifico, per evitare che si vengano a creare fenomeni di sottogoverno.

  Le Commissioni respingono l'emendamento L'Abbate 1.41.

  Mauro ROTELLI, presidente, in considerazione dell'imminenza delle votazioni in Aula, rinvia il seguito dell'esame, preannunciando una nuova convocazione delle Commissioni riunite nel pomeriggio.

  La seduta termina alle ore 15.05.

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 maggio 2023. — Presidenza del presidente della VIII Commissione, Mauro ROTELLI. – Interviene il Viceministro delle infrastrutture e dei trasporti, Edoardo Rixi.

  La seduta comincia alle 17.15.

DL 35/2023: Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria.
C. 1067 Governo.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  Le Commissioni proseguono l'esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta antimeridiana del 26 aprile 2023.

  Mauro ROTELLI, presidente, a seguito della richiesta di attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso, non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.
  Ricorda che, nella seduta antimeridiana odierna, è stato da ultimo respinto l'emendamento L'Abbate 1.41 e che le Commissioni devono ora esaminare l'emendamento Semenzato 1.42, sul quale i relatori hanno espresso parere favorevole a condizione che venga riformulato nei termini riportato in allegato (vedi allegato 1). Nel prendere atto che i presentatori accettano la riformulazione proposta dai relatori, far presente di aver fatto pervenire, a nome di tutta la Commissione, gli auguri di pronta guarigione al deputato Bonelli.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP), intervenendo con riguardo ai lavori delle Commissioni, chiede chiarimenti sull'organizzazione dei tempi per il prosieguo dell'esame del decreto-legge. Domanda inoltre se le Commissioni possano esaminare i decreti-legge anche dopo la posizione della questione di fiducia.

  Mauro ROTELLI, presidente, precisa che, per prassi consolidata, le Commissioni, a seguito della posizione della questione di fiducia, possono esaminare i decreti legge. Comunica inoltre che la presente seduta terminerà verso le ore 19.30 e che le Commissioni saranno riconvocate nella mattinata di domani a partire dalle ore 9.30 circa.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) dichiara il voto di astensione del suo gruppo sull'emendamento Semenzato 1.42, in quanto tale proposta emendativa reca un termine di quindici giorni per l'acquisizione dell'intesa delle regioni che può ritenersi condivisibile.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, approvano l'emendamento Semenzato 1.42, nel testo riformulato dai relatori (vedi allegato 1) e respingono l'emendamento l'Abbate 1.43.

  Domenico FURGIUELE (LEGA), relatore per la IX Commissione, anche a nome del relatore per la VIII Commissione, esprime parere contrario sugli emendamenti Simiani 2.1, Iaria 2.2, Fede 2.3, Ghirra 2.4, Traversi 2.5, Fede 2.6, Iaria 2.7, Fede 2.8 e 2.9, Traversi 2.10, sugli identici emendamenti Santillo 2.11, Ghirra 2.12 e Barbagallo 2.13, nonché sugli emendamenti Faraone 2.14 e 2.15 e Morassut 2.16. Propone, quindi, l'accantonamento dell'emendamento Zinzi 2.17, mentre esprime parere Pag. 16contrario sull'articolo aggiuntivo Stumpo 2.02.

  Il Viceministro Edoardo RIXI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento Simiani 2.1, del quale è cofirmatario, volto a sopprimere l'articolo 2 del decreto-legge in esame, sottolinea come il suo gruppo ritenga che la previsione del dibattito pubblico sia un obbligo di legge, come per altro previsto per opere inferiori per importo dei lavori e per impatto.
  A suo avviso, infatti, pensare ad avviare un'opera di così grande portata, come quella oggetto del provvedimento in esame, senza prevedere lo svolgimento del dibattito pubblico, non solo appare fuori da ogni logica ma stride con ogni norma di buon senso.
  Esprime inoltre perplessità in ordine alla disposizione di cui alla lettera c) del comma 8 dell'articolo 2 del decreto-legge, con specifico riferimento alle tariffe.
  Rammenta che nella relazione del gruppo di lavoro, pubblicata nella scorsa legislatura, si suggeriva la soluzione del ponte a tre campate in quanto tale opera avrebbe potuto garantire un collegamento più diretto tra le città di Messina e di Reggio Calabria, favorendo quindi la creazione di un'unica area metropolitana. A suo avviso, non si può affrontare efficacemente il tema delle concessioni senza avere chiaro il valore delle tariffe.
  Sottolinea inoltre le preoccupazioni del suo gruppo per la mancanza di previsioni opportune in merito alla vigilanza sulla gestione dell'opera pubblica da parte della concessionaria.
  Nell'esprimere infine preoccupazione per la possibile lievitazione dei costi dell'opera, manifesta la propria perplessità in merito alla richiesta da parte dei relatori di accantonare l'emendamento Zinzi 2.17.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) ad integrazione delle osservazioni testé svolte, sottolinea come l'articolo 2, che dovrebbe essere uno dei punti centrali del decreto-legge in esame, sia particolarmente debole.
  Sottolinea infatti come la scelta di un'opera ad una sola campata non rappresenta una scelta tecnica, ma necessitata in quanto è l'unica soluzione per poter revocare lo stato di liquidazione della società concessionaria.
  Ribadisce altresì l'importanza di prevedere il dibattito pubblico e sottolinea come il decreto-legge, che non dispone chiaramente in merito alle tariffe, non garantisce le adeguate coperture finanziarie. In proposito, sottolinea come non sia possibile affidare una concessione senza avere certezza delle tariffe e dei costi.
  Evidenzia inoltre che la questione relativa ai controlli è affrontata nel provvedimento in maniera generica e sottolinea come il decreto-legge non preveda un ruolo di controllo da parte del Parlamento, che invece dovrebbe essere informato dello stato di avanzamento dei lavori.
  Condivide infine le preoccupazioni già espresse dal collega Barbagallo in ordine alla richiesta da parte dei relatori di accantonare l'esame dell'emendamento Zinzi 2.17.

  Francesca GHIRRA (AVS), nel dichiarare di condividere quanto appena dichiarato dai colleghi, sottolinea che si torna a discutere di alcuni temi già precedentemente trattati nel corso dell'esame dell'articolo 1, a proposito della proroga del rapporto di concessione. Fa presente che tale rapporto risale a oltre trent'anni fa e che le normative sono molto mutate nel corso degli anni, come pure i costi. Nel segnalare che alcuni autorevoli costituzionalisti hanno affermato che la strada prescelta non è percorribile, stigmatizza ancora il fatto che la ricostituzione della società sia venuta prima della definizione del quadro economico, modalità di procedere che assolutamente non condivide. Preannunzia dunque il voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento 2.1.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), nel ricordare che l'articolo 2, comma 8, lettera b) prevede che il progetto esecutivo sia approvato entro il 31 luglio 2024, rileva la necessità che si chiarisca come si intenda procedere ove Pag. 17non intervenga tale approvazione nei tempi stabiliti.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Simiani 2.1 e Iaria 2.2.

  Giorgio FEDE (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 2.3, osserva che l'articolo 2 riguarda il rapporto con la società concessionaria Stretto di Messina e che si tratta di un articolo centrale del provvedimento. Nel sottolineare che la società venne liquidata dal Governo Monti nel 2013, per ragioni di carattere economico e finanziario, ricorda che la storia dei rapporti tra lo Stato concedente e i concessionari è segnata da innumerevoli inefficienze e tragedie: caso esemplare è la vicenda del ponte Morandi.

  Francesca GHIRRA (AVS) argomenta che il comma 2 dell'articolo 2 mostra il ribaltamento che segna questo decreto: una società che viene istituita prima che si capisca di cosa si deve occupare, e con il vero obiettivo di estinguere il contenzioso in atto. Raccomanda pertanto l'approvazione dell'emendamento 2.3 volto a sopprimere la predetta disposizione.

  Marco GRIMALDI (AVS) ricorda che il progetto del ponte comporterà sette anni di lavori e un costo di 10 miliardi. Si tratta di una sorta di «distrazione» rispetto alle vere necessità infrastrutturali, in primis della Sicilia e della Calabria. Osserva che il dato più inquietante è rappresentato dal fatto che, oltre alle spese già superiori a 1 miliardo, il progetto sia segnato da innumerevoli criticità di ordine tecnico, senza contare l'impatto urbanistico che produrrà sulle città di Messina e Villa San Giovanni.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Fede 2.3.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sul proprio emendamento 2.4, sottolinea come esso affronti il «cuore economico del decreto», atteso che sopprime i commi 3 e 4 dell'articolo 2 e propone di destinare le risorse stanziate al comma 9 dell'articolo 4 ad altre opere indispensabili, per l'elettrificazione e la realizzazione dei doppi binari delle ferrovie siciliane. Ribadisce che il ponte è un'infrastruttura «impossibile» e che il provvedimento risponde al solo scopo di rivitalizzare la società Stretto di Messina. Segnala pertanto la necessità che le risorse che il Governo intende stanziare per quest'opera siano utilizzate in opere apparentemente di minore impatto ma ben più concrete.

  Marco GRIMALDI (AVS), nel ricordare che in Calabria i chilometri a binario unico rappresentano circa il 69 per cento e che la rete non elettrificata è pari a circa il 49,4 per cento del totale, segnala che l'elettrificazione delle due tratte ferroviarie ionica tra Sibari e Catanzaro Lido e trasversale tra Catanzaro Lido e Lamezia Terme è stata posticipata al 2026. In Sicilia, i chilometri di linea a binario unico sono circa l'85 per cento del totale, mentre non è elettrificato quasi il 46 per cento del totale. Cita infine la tratta Caltagirone-Gela, interrotta dal 2011 a causa del crollo di un ponte nei pressi di Piano Carbone. A suo avviso, è bene dunque fare un passo indietro per valutare la situazione generale; oltre al fatto che un'alternativa esiste ed è quella del traghettamento, assai più sostenibile dal punto di vista ambientale, e su cui bisognerebbe semmai investire. Raccomanda dunque l'approvazione dell'emendamento 2.4.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ghirra 2.4, Traversi 2.5, Fede 2.6, Iaria 2.7, Fede 2.8 e 2.9. nonché Traversi 2.10.

  Francesca GHIRRA (AVS) rileva l'opportunità, a proposito degli identici emendamenti Santillo 2.11, Ghirra 2.12 e Barbagallo 2.13, di acquisire il punto di vista del Governo, tenuto conto del fatto che tali emendamenti intendono affrontare una delle questioni segnalate dall'ANAC.

  Giorgio FEDE (M5S) ribadisce che l'ANAC ha sollevato dei dubbi sull'assenza di Pag. 18qualsiasi vincolo per quanto riguarda la sostenibilità economica e che i costi di quest'opera potrebbero lievitare in modo notevole. La proposta emendativa in oggetto risponde appunto all'obiettivo di porre l'attenzione su tale questione.

  Marco GRIMALDI (AVS) rileva come l'ANAC abbia dato evidenza ad alcune criticità già emerse negli interventi precedenti, tra cui l'assenza di precisi parametri di verifica di sostenibilità economica della realizzazione dell'opera. Fa presente che mentre la norma precedente, quella del 2012, regolava il rapporto concessionario vincolandolo al vaglio sulla sostenibilità dell'investimento, la disciplina recata dal decreto in esame non prevede che la realizzazione dell'intervento sia collegata a vincoli di sostenibilità. Sottolinea dunque la necessità di ribadire la responsabilità del contraente generale in ordine al rispetto della tempistica di realizzazione dei lavori.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) afferma che nel comma 8 dell'articolo 2 emergono tutte le criticità del provvedimento. In primo luogo, si interviene con la decretazione d'urgenza su un'opera faraonica dai tempi assolutamente incerti. Poi, è previsto un termine per l'approvazione del progetto esecutivo, entro il 31 luglio 2024: l'impressione è che non sia una norma collegata a un termine perentorio, bensì uno strumento di campagna elettorale, vista anche l'assenza di una sanzione. Inoltre, segnala l'assenza della copertura finanziaria dell'opera, come attestato anche dalla lettera c), punto 1), in cui si fa solo un generico riferimento a finanziamenti contratti sul mercato nazionale e internazionale. Rileva che nei punti 2) e 3) della citata lettera manca un riferimento concreto ai ricavi da parte della società sulle tariffe, nonché al canone di utilizzo delle infrastrutture ferroviarie, e che, qualora il costo dell'attraversamento sul ponte fosse superiore a quello tramite traghetto, emergerebbe un problema grave. Raccomanda, per tutti questi motivi, l'approvazione delle proposte emendative in esame.

  Antonino IARIA (M5S) osserva che gli emendamenti in esame evidenziano che il provvedimento nasce per chiudere il contenzioso esistente. A suo avviso, il testo attuale del comma 8, lettera a), pone vincoli molto leggeri sul concessionario, considerato che il ponte potrebbe essere realizzato anche fra trent'anni e che il concessionario godrebbe della concessione per altri trent'anni. Il termine al 31 luglio 2024 per il progetto esecutivo è, a suo giudizio, abbastanza irrealistico, viste le prescrizioni che sono state poste, vecchie e nuove. Segnala che nel 2012, ancora, vi erano numerose analisi sull'opportunità del ponte a tre campate anche rispetto alle analisi delle sismicità, oggi alla base del progetto del ponte a campata unica. Per tali ragioni, raccomanda l'approvazione delle proposte emendative in esame.

  Francesco GALLO (MISTO) rileva che la discussione in corso riapre il tema, risalente ormai ad oltre sessant'anni fa, del rapporto tra società pubbliche e soggetti privati per quanto riguarda l'attraversamento dello Stretto, ricordando che le prime non hanno sostanzialmente fatto concorrenza, per una serie di motivi su cui si potrebbe fare un approfondimento, ai secondi in tutti questi anni.

  Il Viceministro Edoardo RIXI ritiene utile svolgere alcune precisazioni rispetto agli interventi svolti. Segnala che si è tenuto un confronto con l'ANAC su iniziativa del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per fugare eventuali preoccupazioni e ricorda che per la disciplina contrattuale occorre tenere in considerazione anche gli atti aggiuntivi. Quanto al tema degli oneri, sottolinea che nel DEF è indicata una copertura massima a cui non si può derogare. Ricorda che la società concessionaria non è un soggetto privato, come invece accaduto in passato per le autostrade, e che di essa fanno parte il MIT, il MEF e le regioni interessate. In particolare, il ruolo che sarà svolto dal Ministero dell'economia e delle finanze garantisce l'oculatezza delle scelte economiche.
  Venendo agli aspetti di carattere progettuale, evidenzia che, in base agli studi condotti da professionisti che successivamente Pag. 19hanno realizzato i ponti più grandi esistenti a livello internazionale, la campata unica rappresenta la scelta più opportuna in relazione a problematiche causate dal vento o da eventuali terremoti. In relazione ai tempi di redazione del progetto esecutivo, la data del 31 luglio 2024 indicata nel testo del decreto rappresenta un impegno per il quale il Governo si assume la propria responsabilità politica.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Santillo 2.11, Ghirra 2.12 e Barbagallo 2.13.

  Mauro ROTELLI, presidente, constata l'assenza dei presentatori degli emendamenti Faraone 2.14 e 2.15: si intende vi abbiano rinunciato.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.16, segnala, replicando anche all'intervento del Viceministro Rixi, che in molti casi in passato la presenza di un concessionario pubblico non è stata garanzia di un utilizzo oculato delle risorse e ricorda che occorre pertanto assicurare un'efficace attività di vigilanza e controllo soprattutto in merito agli investimenti per manutenzione e sicurezza. Nell'osservare che i tempi di realizzazione dell'opera investiranno con ogni probabilità più di una legislatura, quindi anche con possibili cambi di maggioranza, ritiene fondamentale che nell'attività di controllo siano coinvolte anche le competenti Commissioni parlamentari, come proposto con l'emendamento in discussione.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Morassut 2.16.

  Mauro ROTELLI, presidente, dispone l'accantonamento dell'emendamento Zinzi 2.17.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) illustra l'articolo aggiuntivo Stumpo 2.02 di cui è cofirmatario, volto a promuovere la realizzazione delle tratte ferroviarie ad alta velocità Salerno-Villa San Giovanni e Messina-Catania-Palermo.

  Il Viceministro Edoardo RIXI precisa che gli interventi sull'Alta velocità non sono presenti nel decreto perché finanziati con altri strumenti, ma che comunque vi è condivisione dell'obiettivo indicato nella proposta emendativa in discussione.

  Le Commissioni respingono l'articolo aggiuntivo Stumpo 2.02.

  Mauro ROTELLI, presidente avverte che i relatori hanno presentato l'emendamento 4.100 (vedi allegato 2), che è in distribuzione, e che il termine per la presentazione di eventuali subemendamenti è fissato alle ore 9 di mercoledì 3 maggio.
  Invita quindi i relatori e il rappresentante del Governo a formulare il loro parere sulle proposte emendative riferite all'articolo 3.

  Francesco BATTISTONI (FI-PPE), relatore per la VIII Commissione, anche a nome del relatore per la IX Commissione, esprime parere contrario su tutte le proposte emendative riferite all'articolo 3 ad eccezione degli identici emendamenti Iaria 3.18, Ghirra 3.19 e Mattia 3.20, sul quale esprime parere favorevole, nonché dell'emendamento Ilaria Fontana 3.17 se riformulato come i precedenti. Nell'invitare inoltre i presentatori al ritiro dell'emendamento Bonelli 3.52, esprime parere favorevole sull'emendamento Mattia 3.51 e sull'articolo aggiuntivo Mattia 3.07.

  Il Viceministro Edoardo RIXI esprime parere conforme a quello dei relatori.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sull'emendamento Bonelli 3.1 di cui è cofirmataria, soppressivo dell'articolo, sottolinea che il riavvio delle attività di progettazione dell'opera viene previsto con modalità e tempistiche non congrue con l'importanza della stessa e con quanto accaduto sinora. Appare quindi evidente come l'obiettivo del provvedimento in esame sia esclusivamente quello di ricostituire la società Stretto di Messina e creare l'illusione che si possa realizzare in tempi rapidi un'infrastruttura che implicherebbe in ogni Pag. 20caso enormi problemi ai comuni interessati. Invita pertanto ad approvare l'emendamento 3.1.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.2, identico all'emendamento 3.1, rileva che la soppressione dell'articolo 3 appare necessaria in quanto la procedura prevista per la realizzazione del ponte risulta estremamente semplificata rispetto a temi assai rilevanti quali la valutazione di impatto ambientale, il rischio sismico e l'impatto sulle popolazioni interessate, criticando l'utilizzo in proposito della decretazione di urgenza. In particolare, pone in evidenza le criticità rispetto a quanto previsto dal comma 6 relativo alla valutazione di impatto ambientale, poiché non si tiene conto dell'evoluzione del quadro normativo. Pone inoltre l'attenzione sulle problematiche relative ai beni archeologici presenti nell'area, osservando che si registra una forte disparità di trattamento rispetto agli oneri a cui sono sottoposti i soggetti privati per opere infinitamente meno complesse.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Bonelli 3.1 e Barbagallo 3.2.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.3, ribadisce la centralità dello svolgimento di un dibattito pubblico rispetto a un'opera che ha un impatto enorme sul territorio e sui tempi di vita e di lavoro delle popolazione residente. Sottolinea che i cittadini dovrebbe avere il diritto di esprimere il loro parere anche sulle azioni preventive rispetto alla realizzazione dell'opera e che il dibattito pubblico è fondamentale anche come strumento di indicazione al Governo.

  Francesca GHIRRA (AVS) si dichiara pienamente convinta di quanto proposto con l'emendamento Simiani 3.3, ricordando anche le problematiche emerse nel corso delle audizioni svolte sul provvedimento.

  Agostino SANTILLO (M5S) evidenzia che rispetto al tema del collegamento tra la Calabria e la Sicilia andrebbe svolta un'analisi delle alternative progettuali per capire se il ponte rappresenta la soluzione più indicata ed eventualmente come realizzarla. Rileva che manca una documentazione tecnica adeguata, richiamando, a titolo esemplificativo il problema dell'altezza del ponte dalla superficie del mare in un'epoca in cui si prevede un consistente aumento delle dimensioni delle navi.

  Christian Diego DI SANZO (PD-IDP) ribadisce l'importanza dello svolgimento di un dibattito pubblico e di un confronto in cui possano emergere le esigenze dei territori al fine di realizzare un'opera condivisa. Segnala che altrimenti si corre il rischio di aumentare la contrarietà alla realizzazione dell'infrastruttura.

  Valentina GHIO (PD-IDP) si associa alle considerazioni sull'importanza del dibattito pubblico, ricordando che rappresenta una soluzione caldeggiata a livello europeo, soprattutto in relazione a un progetto che presenta implicazioni importanti anche su temi quali l'intermodalità, la collocazione e la connessione con altre opere. Ricorda che il dibattito pubblico rappresenta una modalità per assicurare il recepimento delle istanze del territorio.

  Augusto CURTI (PD-IDP), nel ricordare che in precedenza è stato respinto un emendamento con il quale si intendeva assicurare maggiore voce in capitolo ai sindaci coinvolti, segnala che non vi sono precedenti di assenza di dibattito pubblico su di un'opera strategica di tale portata. Nel sottolineare che non vi sono posizioni preconcette rispetto alla progettazione del ponte, invita a riconsiderare il parere espresso sull'emendamento 3.3.

  Antonino IARIA (M5S) osserva che, diversamente da quanto accaduto per la TAV Torino-Lione, ci sarebbero le condizioni per un dibattito pubblico non caratterizzato inevitabilmente da forti contrapposizioni. Ipotizza, quindi, che la contrarietà al dibattito sia connessa al timore che con Pag. 21esso si possa scoprire il «bluff» portato avanti dal Governo.

  Sara FERRARI (PD-IDP) segnala che nel proprio territorio è in corso di realizzazione un'importante infrastruttura ferroviaria, finanziata con le risorse del PNRR, che prevede una galleria di attraversamento di 12 km, per la quale il dibattito pubblico è stato fondamentale. Sottolinea che in una democrazia sana non si dovrebbe avere paura del confronto e ribadisce l'importanza di osservazioni sul progetto da parte di coloro che meglio conoscono il territorio. Rileva che occorre apportare le necessarie modifiche ed aggiornamenti rispetto ad un progetto ormai superato per garantire che esso venga compreso anche dai cittadini coinvolti.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP), ricollegandosi agli interventi precedentemente svolti, sottolinea che il dibattito pubblico non rappresenta una facoltà ma un procedimento obbligatorio previsto dalla normativa vigente.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simiani 3.3.

  Francesca GHIRRA (AVS), nell'illustrare l'emendamento Bonelli 3.4 di cui è cofirmataria, sottolinea che è indispensabile avere a disposizione una valutazione del costo complessivo dell'intervento, incluse le opere annesse sinora non considerate.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Bonelli 3.4 e Simiani 3.5.

  Francesca GHIRRA (AVS) raccomanda l'approvazione dell'emendamento Bonelli 3.6, di cui è cofirmataria, che riporta anche le istanze delle associazioni ambientaliste, avente la finalità di assicurare il rispetto della valutazione di impatto ambientale nella realizzazione dell'opera.

  Antonino IARIA (M5S) in risposta alle affermazioni del Viceministro Rixi circa il fatto che il ponte a campata unica rappresenta l'unica soluzione possibile a giudizio dei più importanti tecnici a livello internazionale, osserva che l'analisi andrebbe spostata sull'opportunità o meno di realizzare un'opera di questo tipo, in quanto si corre il rischio di bloccare soluzioni meno costose e di analoga efficacia. Ricorda che è già in corso il processo di ammodernamento delle navi che effettuano il collegamento tra Calabria e Sicilia e che esso diverrà pienamente operativo nel lungo periodo prima che il ponte possa essere realizzato.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Bonelli 3.6.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.7, segnala la necessità di svolgere gli approfondimenti tecnici richiesti ai sensi dell'articolo 41 del nuovo codice dei contratti pubblici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ilaria Fontana 3.7.

  Agostino SANTILLO (M5S) raccomanda l'approvazione dell'emendamento a sua prima firma 3.8, segnalando che in base al testo del decreto in esame le opere complementari restano escluse dalle stime dei costi.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Santillo 3.8.

  Agostino SANTILLO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 3.9, ricordando che i progetti elaborati in passato non possono tenere conto di una serie di fattori sopraggiunti nel frattempo. Nel rilevare l'assenza di un'adeguata modellazione sismica, sottolinea l'importanza della presenza di un soggetto terzo per quanto concerne la valutazione degli elaborati.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Santillo 3.9, Barbagallo 3.10, gli identici emendamenti Iaria 3.11 e Ghirra 3.12 e l'emendamento Morfino 3.13.

Pag. 22

  Ilaria FONTANA (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 3.14, ritiene inopportuno che il nuovo iter progettuale possa partire dal progetto preliminare elaborato nel 2003 ed osserva che occorre tenere conto delle prescrizioni connesse alla rete europea Natura 2000.

  Francesca GHIRRA (AVS) dichiara di condividere il contenuto dell'emendamento 3.14, rilevando che non appare sostenibile riprendere l'iter progettuale da quell'elaborato nel 2003.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) sottoscrive l'emendamento Ilaria Fontana 3.14.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ilaria Fontana 3.14.

  Anthony Emanuele BARBAGALLO (PD-IDP) chiede di rivedere il parere espresso sull'emendamento a sua prima firma 3.15, evidenziando la necessità di adeguate garanzie per quanto riguarda la sicurezza statica e la vulnerabilità sismica di strutture per le quali è ipotizzata un'altezza di 400 metri.

  Francesca GHIRRA (AVS) si associa alla richiesta del collega Barbagallo, ricordando che quella che si vorrebbe realizzare rappresenta un'opera infrastrutturale senza precedenti a livello internazionale.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) afferma di voler intervenire stante il silenzio della maggioranza. Dichiara che le prescrizioni di cui all'emendamento in oggetto nel provvedimento ci dovrebbero essere: l'azione delle opposizioni non discende da un atteggiamento ostruzionistico, ma da considerazioni di merito.

  Antonino IARIA (M5S) afferma che un'analisi particolarmente approfondita sui parametri di cui all'emendamento Barbagallo 3.15 è bene venga fatta: non prevederla confermerebbe il sospetto che il progetto del ponte sia solo un pretesto. Ricorda che l'eccessiva snellezza del ponte ne potrebbe rendere difficoltoso l'utilizzo per il traffico ferroviario nei giorni di vento eccessivo: appunto per questo tali analisi appaiono necessarie.

  Roberto MORASSUT (PD-IDP) afferma che l'emendamento in oggetto è complementare agli emendamenti Ilaria Fontana 3.17 e agli identici emendamenti Iaria 3.18, Ghirra 3.19 e Mattia 3.20, su cui i relatori hanno espresso parere positivo: potrebbe dunque ben essere accolto.

  Il Viceministro Edoardo RIXI risponde che il progetto esecutivo deve corrispondere alle norme tecniche di costruzione NTC 2018 e che dunque a suo avviso si tratta di cautele non necessarie; tuttavia accetta di accantonarlo, al solo scopo di svolgere ulteriori accertamenti tecnici.

  Mauro ROTELLI, presidente, prende atto che il deputato Iaria intende sottoscrivere l'emendamento Barbagallo 3.15.
  Dichiara inoltre che l'emendamento Faraone 3.16 si intende decaduto, vista l'assenza dei presentatori.
  Prende infine atto che la deputata Ilaria Fontana accetta la riformulazione del suo emendamento 3.17, proposta dai relatori. Avverte che tale emendamento diviene in tal modo identico ai successivi e pertanto sarà posto in votazione congiuntamente ad essi.

  Le Commissioni approvano gli identici emendamenti Ilaria Fontana 3.17, nel testo riformulato dai relatori, Iaria 3.18, Ghirra 3.19 e Mattia 3.20 (vedi allegato 1).

  Agostino SANTILLO (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 3.21, spiega che il «periodo di ritorno» è la possibilità di accadimento di un determinato evento ogni tot anni. Per quanto riguarda un ponte come quello sullo Stretto di Messina, è auspicabile che questo periodo di ritorno sia il più lungo possibile; anziché affidarsi a criteri probabilistici, è bene prevedere la probabilità peggiore possibile. In quell'area è possibile che l'epicentro di un sisma sia proprio sotto il ponte: da questo i criteri Pag. 23particolarmente severi previsti nell'emendamento.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Santillo 3.21.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 3.23, precisa che esso è relativo ai cambiamenti climatici in atto, che vanno ad aumentare la gravità dei fenomeni calamitosi. Si chiede dunque di andare a riferirsi per il ponte a modelli predittivi relativi a tali cambiamenti.

  Antonino IARIA (M5S) ricorda che qualunque tipo di opera nuova e impattante ha cambiato tutti i modelli di analisi rispetto ai potenziali rischi. Dal 2011 ad oggi il mondo è cambiato, rispetto ai modelli climatici e al dissesto idrogeologici. Vale dunque il principio di aderire sempre a criteri di massima cautela.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ilaria Fontana 3.23.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sugli emendamenti 3.25 e 3.24 a sua prima firma, fa presente che essi rispondono all'intenzione di rispettare il regolamento n. 2020/825/UE e il principio do not significant harm, con riferimento alle risorse marine.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ilaria Fontana 3.25 e 3.24.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sugli identici emendamenti Iaria 3.26 e Bonelli 3.27, evidenzia che essi aggiungono il riferimento ai modelli geo-strutturali e sismo-tettonici.

  Le Commissioni respingono gli identici emendamenti Iaria 3.26 e Bonelli 3.27.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 3.29, sottolinea che esso è relativo al gigantismo navale, fenomeno via via più significativo. Afferma che, costruito il ponte, non tutte le navi potranno passare sotto il ponte: questo sarà di grande nocumento ad un settore, quello delle crociere turistiche sullo Stretto, dal rilevante volume economico.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Iaria 3.28 e Morfino 3.29.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sul proprio emendamento 3.30, sottolinea che esso introduce l'obbligatorietà del dibattito pubblico per l'approvazione del progetto. Si tratta di un istituto di grande importanza per il coinvolgimento delle comunità nella realizzazione delle opere pubbliche, oggi purtroppo depotenziato dal nuovo codice dei contratti pubblici.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Ghirra 3.30.

  Francesca GHIRRA (AVS), intervenendo sul proprio emendamento 3.31, spiega come esso sia relativo all'iter progettuale: esso chiede che l'intero progetto del ponte sia sottoposto all'esame del consiglio di amministrazione, per garantire una sua maggiore qualità.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Ghirra 3.31 e Stumpo 3.32.

  Marco SIMIANI (PD-IDP), intervenendo sul proprio emendamento 3.33, sottolinea che tutta la documentazione relativa al ponte è già stata validata dal Consiglio superiore dei lavori pubblici, che ha tuttavia posto numerosissime prescrizioni: viene dunque richiesta l'emanazione di un nuovo parere del Consiglio.

  Le Commissioni respingono l'emendamento Simiani 3.33.

  Ilaria FONTANA (M5S), intervenendo sul proprio emendamento 3.34, spiega che con esso si richiede che ai fini della VIA venga trasmessa tutta la documentazione all'autorità competente, compresi i risultati delle procedure di dibattito pubblico.

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  Le Commissioni respingono l'emendamento Ilaria Fontana 3.34.

  Antonino IARIA (M5S), intervenendo sull'emendamento Santillo 3.35, ne raccomanda l'approvazione. Argomenta che l'istituto del dibattito pubblico è poco amato della maggioranza, perché esso inevitabilmente smaschererebbe il bluff che, a suo avviso, si nasconde dietro il progetto del ponte sullo Stretto.

  Le Commissioni, con distinte votazioni, respingono gli emendamenti Santillo 3.35 e Iaria 3.36.

  Mauro ROTELLI, presidente, rinvia il seguito dell'esame, annunciando che le Commissioni riunite saranno convocate per le ore 10 del giorno successivo.

  La seduta termina alle 19.25.