CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2023
102.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 98

SEDE REFERENTE

  Martedì 2 maggio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 13.50.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
Testo unificato C. 384 Molinari, C. 446 Bignami e C. 459 Faraone.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato, da ultimo, nella seduta del 12 aprile 2023.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che, alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte emendative al testo unificato delle proposte di legge C. 384 e abbinate, sono stati presentati 109 emendamenti (vedi allegato).
  Non essendoci richieste di intervento, dà la parola alla relatrice, deputata Buonguerrieri, e al rappresentante del Governo per l'espressione del parere sulle proposte emendative riferite agli articoli 1 e 2.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), relatrice, invita al ritiro di tutti gli emendamenti presentati all'articolo 1, esprimendo altrimenti parere contrario, ad eccezione dell'emendamento Girelli 1.7, sul quale esprime parere favorevole a condizione che sia riformulato premettendo la parola «anche» al testo proposto.
  Invita, quindi, i presentatori al ritiro di tutti gli emendamenti presentati all'articolo 2, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario Marcello GEMMATO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Andrea QUARTINI (M5S), intervenendo sull'emendamento Zanella 1.1, rileva che esso, in quanto soppressivo dell'articolato, appare condivisibile, in considerazione dell'impostazione del testo unificato in esame. Si è scelto, infatti, di redigere una sorta di «atto accusatorio» rispetto a un periodo specifico della pandemia, concentrando l'attenzionePag. 99 sulla sua fase iniziale, all'epoca del Governo Conte II. Sottolinea come tale modo di procedere non risulti trasparente e sia estremamente pericoloso in quanto non si pone l'obiettivo di individuare gli strumenti per potenziare il sistema sanitario nazionale a fronte di sfide future, anche e soprattutto alla luce del fatto che si escludono dall'ambito dell'inchiesta istituzioni quali le regioni, che svolgono un ruolo essenziale in materia di sanità. In proposito evidenzia, anche sulla base della sua precedente esperienza di consigliere della regione Toscana, il ruolo determinante svolto da tutte le regioni nel corso della fase pandemica per quanto riguarda decisioni essenziali come quelle relative all'acquisto di materiali o all'individuazione dei posti letto.
  Sottolinea quindi che, ove non si apportano significativi correttivi al testo nella fase emendativa, la Commissione d'inchiesta potrà essere utilizzata solo come una «clava» nel confronto politico e non come un mezzo per perseguire un obiettivo comune rappresentato dal potenziamento della tutela della salute.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che è stato richiesto che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sia assicurata anche attraverso l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Non essendovi obiezioni, ne dispone l'attivazione.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), nel ribadire l'auspicio che si possa seguire un approccio condiviso nell'istituzione della Commissione d'inchiesta in oggetto, ricorda come l'unico precedente di una Commissione voluta e imposta nei contenuti dalle sole forze di maggioranza, quella sull'affare Telekom-Serbia, abbia prodotto esiti assai infelici. Rileva che dai pareri espressi dalla relatrice e dal rappresentante del Governo sui primi due articoli del provvedimento emerge come non vi sia una volontà da parte della maggioranza di apportare i correttivi necessari. Ricorda, quindi, che due dei partiti costituenti l'attuale maggioranza, Forza Italia e Lega, hanno avuto responsabilità di governo negli ultimi anni e i loro rappresentanti sono stati parte attiva nella gestione della pandemia.
  Invita, quindi, ad evitare di politicizzare l'inchiesta parlamentare, entrando invece nel merito di questioni specifiche utili per apportare interventi correttivi. Dichiara che se non vi è volontà da parte delle forze di maggioranza di un'apertura al confronto, le opposizioni sono pronte a trarre le dovute conseguenze, utilizzando tutti gli strumenti democratici a disposizione. In conclusione, annuncia il proprio voto favorevole sull'emendamento Zanella 1.1.

  Luana ZANELLA (AVS) chiarisce che il proprio emendamento 1.1, interamente soppressivo dell'articolato, ha un valore politico e simbolico, anche alla luce delle audizioni svolte, in risposta a un testo unificato che contiene una modalità di lettura «parziale» rispetto ad un periodo drammatico per il Paese. Rileva che le forze di maggioranza si comportano come se fossero ancora all'opposizione, senza cercare un coinvolgimento di tutti i gruppi parlamentari.
  Osserva che, a suo avviso, sarebbe stato più utile lo svolgimento di un'indagine conoscitiva per esaminare e approfondire in maniera serena le problematiche emerse nel corso della pandemia. Ritenendo incomprensibile che il ruolo svolto dalle regioni venga tenuto al di fuori dall'ambito dell'inchiesta, auspica che vi sia un cambio di direzione rispetto a quanto sinora previsto.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) dichiara di comprendere le motivazioni alla base dell'emendamento in discussione in quanto l'impostazione che viene data alla Commissione d'inchiesta non sembra rispettare lo spirito dell'articolo 82 della Costituzione in quanto si parte da una sorta di «presunzione di colpevolezza» dei soggetti coinvolti nella gestione della pandemia.
  Ritiene utile chiarire, in qualità di presidente della Commissione d'inchiesta sull'emergenza COVID-19 in Lombardia nella passata legislatura, che tale organismo non aveva, ovviamente, gli stessi poteri dell'autoritàPag. 100 giudiziaria previsti dalla Costituzione per le Commissioni d'inchiesta parlamentari e che essa ha svolto i propri lavori acquisendo documentazione nonché attraverso lo svolgimento di audizioni.
  Nell'invitare a un atteggiamento di maggiore apertura rispetto alle proposte emendative con le quali si vuole meglio delimitare il perimetro di analisi della Commissione, dichiara che i deputati del Partito Democratico non parteciperanno alla votazione dell'emendamento 1.1 affinché non passi il messaggio che non vi è, da parte della maggioranza, la volontà di approfondire quanto accaduto nel corso della gestione dell'emergenza pandemica. Ricorda, in ogni caso, che vi è stata una responsabilità trasversale in tale gestione, per quel riguarda sia le forze politiche coinvolte sia i soggetti istituzionali competenti, a partire dalle regioni.

  Vittoria BALDINO (M5S), ricollegandosi all'intervento svolto dal collega Quartini, dichiara che il suo gruppo non è aprioristicamente contrario a una Commissione d'inchiesta sulla gestione del COVID purché essa non abbia un fine inquisitorio ma serva piuttosto a migliorare la risposta in vista di possibili crisi future.
  Ritiene che un approccio del genere è tanto più necessario in quanto fino a prima dell'insorgere della pandemia non era ipotizzabile un evento di questo tipo e con le caratteristiche che ha avuto la pandemia di COVID-19. Reputa opportuno che l'inchiesta coinvolga tutti i soggetti coinvolti, comprese le regioni, in ragione delle loro competenze in ambito sanitario, previste dal Titolo V della Costituzione.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 1.1.

  Andrea QUARTINI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 1.2 attraverso il quale si propone di eliminare il riferimento al mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale dall'articolo 1 del testo unificato in esame, che indica la finalità dell'inchiesta parlamentare. Ritiene infatti che tale specificazione sia ultronea rispetto all'oggetto dell'inchiesta, oltre a presumere una responsabilità. Rileva in proposito che un'emergenza pandemica avrebbe potuto manifestarsi anche con modalità di trasmissione differenti ed essere causata da agenti patogeni di natura diversa e che ciò avrebbe comportato il coinvolgimento di specialisti di diversi settori, segnalando pertanto che non è possibile dare per scontate le modalità con cui sarebbe dovuto avvenire l'aggiornamento in questione.
  Invita quindi a riconsiderare il parere espresso in quanto la proposta emendativa da lui presentata appare ragionevole, anche dal punto di vista giuridico.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), condividendo sostanzialmente le considerazioni svolte dal collega Quartini, ricorda che l'attuale sottosegretario Gemmato nel corso dell'emergenza ha più volte dichiarato che a suo avviso dopo la prima fase non doveva più parlarsi di pandemia ma piuttosto di endemia.
  Sottolinea che l'Italia è stato il primo Paese europeo nel quale si sono manifestati in maniera certa casi di COVID-19 e che non era in ogni caso possibile che un piano pandemico prevedesse misure specifiche rispetto a una patologia del tutto nuova, che nella fase iniziale non si sapeva assolutamente come affrontare. Ricorda, in proposito, che all'inizio dell'emergenza l'allora deputata Baldini condusse una battaglia solitaria per l'utilizzo delle mascherine anche nelle aule parlamentari, non condivisa da quasi tutti gli altri deputati che si attenevano, al momento, alle indicazioni fornite dall'Organizzazione mondiale della sanità.
  Nel ribadire che la Commissione d'inchiesta non dovrebbe essere uno strumento di propaganda politica, ritiene utile segnalare che a oltre sei mesi dall'insediamento del Governo Meloni – periodo corrispondente a quello trascorso dal giuramento del Governo Conte II all'insorgere in Italia della pandemia – il piano pandemico risulta tuttora non aggiornato nonostante ora si abbia a disposizione una mole di dati estremamente più rilevante rispetto a possibili emergenze. Nel sottolineare ancora una Pag. 101volta che la Commissione d'inchiesta dovrebbe essere frutto di una visione condivisa da tutte le forze politiche, ricorda che, a suo avviso giustamente, negli ospedali è ancora previsto in molti casi l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuale in quanto il COVID-19 è tuttora pericoloso per le persone in condizioni fragilità.
  Ritiene che l'approvazione dell'emendamento 1.2 potrebbe dare un segnale rispetto alla volontà di dare un'impostazione diversa alla Commissione di inchiesta.

  Carmen DI LAURO (M5S) sottolinea con rammarico il fatto che il testo unificato che le opposizioni stanno cercando di emendare contiene in molte parti, come quella su cui interviene l'emendamento in discussione, termini ed espressioni inappropriati, che sembrano già dare per assodato l'accertamento di una responsabilità diretta sui fatti oggetti dell'inchiesta da parte di soggetti politici o amministrativi. Evidenzia che il suo gruppo è da sempre favorevole a far luce sui comportamenti dei soggetti che ricoprono incarichi pubblici e sulle vicende che li hanno coinvolti, ma a condizione che la posizione di chi indaga sia scevra da posizioni preconcette.

  La Commissione respinge l'emendamento Quartini 1.2.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento 1.3, a sua prima firma, rileva come esso si ponga l'obiettivo di evitare sovrapposizioni di competenze tra poteri dello Stato. Evidenza che, dal suo punto di vista, sia del tutto inappropriato che la istituenda Commissione di inchiesta venga incaricata di indagare, con gli stessi poteri, sugli stessi fatti sui quali sta ora indagando la procura di Bergamo. Si chiede cosa accadrebbe, ad esempio, se l'organo giudiziario e quello parlamentare giungessero a conclusioni opposte.
  Afferma di essere particolarmente sorpreso del mancato accoglimento dell'emendamento in oggetto da parte della relatrice, che dimostra come la scelta di non inserire nel testo una clausola che impedisca una sovrapposizione con i lavori degli organi giudiziari non sia una mera svista, ma al contrario una precisa scelta politica.

  Andrea QUARTINI (M5S) evidenzia come la scelta, da parte della relatrice, di non accettare la proposta contenuta nell'emendamento in esame sembra tralasciare del tutto quanto emerso nel corso delle audizioni svolte dalla Commissione nella prima fase dell'esame del provvedimento. Si riferisce in particolare all'audizione del professor Luciani, insigne costituzionalista, che aveva sottolineato l'inopportunità di istituire una Commissione di inchiesta con le indagini giudiziarie ancora in corso, con il rischio di venir meno al principio di leale collaborazione tra poteri dello Stato. Osserva come l'indifferenza della maggioranza nei confronti di tali rilievi lasci intravedere un intento meramente inquisitorio più che autenticamente ispirato dal fine di conoscere la verità su quanto avvenuto in momenti molto complessi della vita del Paese.

  La Commissione respinge l'emendamento Stumpo 1.3.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP), intervenendo in dichiarazione di voto, preannuncia un voto favorevole del suo gruppo sull'emendamento Zanella 1.4, evidenziando come esso cerchi di correggere uno dei principali aspetti problematici contenuti nel testo unificato in esame, quello di tralasciare completamente, tra i compiti della istituenda Commissione di inchiesta, l'indagine su quanto avvenuto a livello regionale.

  Andrea QUARTINI (M5S), evidenziando come l'emendamento in esame sia molto simile a quello successivo, proposto dal suo gruppo, stigmatizza con forza la scelta della maggioranza di non voler indagare su quanto avvenuto nei diversi territori del Paese. Al contrario, un'indagine che valorizzi le differenze che si sono riscontrate nelle diverse aree geografiche sarebbe a suo avviso quella più opportuna dal punto di vista scientifico, se è vero che il virus, come efficacemente sostenuto da molti esperti, ha colpitoPag. 102 diversamente sul territorio proprio perché ha saputo «approfittare» di fragilità già esistenti, dando così luogo a una sindemia più che ad una pandemia. Osserva, ad esempio, come in molti abbiano messo in relazione i danni, assai cospicui, registrati in Lombardia e nelle altre regioni settentrionali del Paese con l'altissimo livello di inquinamento che si riscontra nell'area della pianura padana. La stessa considerazione vale per l'analisi delle politiche sanitarie di risposta al virus, che sono state diverse sul territorio: su questo versante cita, a titolo esemplificativo, il contributo alla diffusione del contagio dato dalla politica di contenimento attuata in alcune regioni per quanto concerne le residenze sanitarie assistenziali. Voler indagare sulle vere cause di quanto avvenuto senza consentire che l'analisi venga disaggregata territorialmente costituisce a suo avviso un atteggiamento non serio e fa venire il dubbio che il vero obiettivo della maggioranza non sia quello di analizzare ciò che non ha funzionato per evitare che possa ripetersi in futuro bensì quello di colpire gli avversari politici.

  La Commissione respinge l'emendamento Zanella 1.4.

  Vittoria BALDINO (M5S) chiede alla relatrice, onorevole Buonguerrieri, la ragione del parere espresso nei confronti dell'emendamento Sportiello 1.5, sostenendo la necessità della sua approvazione.

  Alice BUONGUERRIERI (FDI), confermando il parere già espresso, afferma che la Commissione d'inchiesta che si intende istituire è una Commissione di inchiesta di livello nazionale, e che pertanto il suo compito non può che essere quello di indagare su quanto avvenuto a livello centrale. Coglie l'opportunità anche per evidenziare, in relazione all'emendamento Stumpo 1.3, già respinto, come non possa esservi alcuna sovrapposizione tra le competenze della Commissione di inchiesta e le indagini svolte dalla procura di Bergamo, atteso che la prima intende accertare responsabilità politiche, la seconda responsabilità penali.

  Vittoria BALDINO (M5S) si rammarica per quanto affermato dalla relatrice, che ammette platealmente che l'intento della maggioranza è quello di indagare esclusivamente le responsabilità dal Governo centrale, tralasciando del tutto, volutamente, le eventuali responsabilità di quanto avvenuto nelle singole regioni. Si tratta di un comportamento a suo avviso grave, che dimostra una volontà inquisitrice, che sceglie i responsabili a seconda della convenienza politica, e che pertanto presume la responsabilità ancor prima di accertarla.
  Osserva, peraltro, come costituisca un paradosso il fatto che a impedire un approfondimento sulle diverse scelte operate dalle regioni siano forze politiche che si vantano di sostenere il regionalismo differenziato. Prendendo atto dell'atteggiamento di chiusura dalla maggioranza, preannuncia il voto favorevole del suo gruppo nei confronti dell'emendamento Sportiello 1.5.

  Gian Antonio GIRELLI (PD-IDP) concorda con quanto affermato dalla collega Baldino, cogliendo nella risposta fornita dalla relatrice la conferma che l'obiettivo che si intende centrare con l'istituzione della Commissione di inchiesta non è capire davvero quali siano stati gli errori compiuti, per evitare di ripeterli in futuro, ma colpire l'avversario politico. Si rammarica particolarmente di questo evidenziando che, a suo avviso, se c'è un errore che emerge chiaramente da quanto avvenuto durante l'epidemia, soprattutto in Lombardia, è proprio la mancanza di una collaborazione adeguata tra livelli diversi di Governo. Se la Commissione d'inchiesta non potrà approfondire quest'aspetto, non potrà fornire alcun contributo all'effettiva comprensione di quanto avvenuto.

  Andrea QUARTINI (M5S) torna, in merito all'emendamento Sportiello 1.5, su quanto già affermato in merito all'emendamento Zanella 1.4, sottolineando che l'impatto differenziato che l'epidemia ha avuto sul territorio è dipeso, inevitabilmente, anche dalle diverse risposte sanitarie che le varie regioni hanno offerto. Se si intende impedire alla Commissione di inchiesta di Pag. 103entrare in questo livello di approfondimento, a suo avviso, si dimostra di agire in malafede.

  La Commissione respinge l'emendamento Sportiello 1.5.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.