CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 2 maggio 2023
102.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 27

RISOLUZIONI

  Martedì 2 maggio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 13.30.

7-00020 Quartapelle Procopio: Sulle attività militari della Corea del Nord.
(Seguito discussione e rinvio).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione, rinviata nella seduta del 27 aprile scorso.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che nella seduta precedente il collega Amendola, in qualità di co-firmatario, ha illustrato il testo dell'atto di indirizzo. Invita, quindi, l'onorevole Quartapelle ad intervenire, qualora intenda precisare, in qualità di prima firmataria, alcuni elementi della risoluzione.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP) chiede, in primo luogo, se il Governo intenda formalizzare delle proposte di riformulazione al testo in esame. Chiede, altresì, se i colleghi sono disponibili a lavorare su tale testo – presentato a novembre 2022, e dunque bisognoso di alcuni aggiornamenti – ovvero intendano presentare proposte di risoluzione alternative. Infine, chiede di rivalutare la proposta – avanzata dal collega Formentini nella seduta del 27 aprile – di svolgere un breve ciclo di audizioni, che rischierebbe di dilatare i tempi di approvazione dell'atto di indirizzo.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI illustra le proposte di riformulazione del Governo. In particolare, al secondo paragrafo delle premesse, propone di sostituire la parola «dodicesima» con la seguente: «decima», nonché le parole «i 49 milioni», con le seguenti: «gli oltre 51 milioni» e le parole «20.500 dollari e mirano ora al traguardo di 30.000» con la seguente: «33 mila». Al sesto punto delle premesse propone di sopprimere le seguenti parole: «cominciata a fine settembre»; al nono punto Pag. 28delle premesse propone di sostituire la parola «dicembre» con la seguente: «novembre», nonché di sostituire il terzo periodo con il seguente: «le provocazioni nordcoreane sono proseguite nei primi mesi del 2023, come dimostrato dal lancio di due missili balistici intercontinentali il 18 febbraio e 16 marzo scorsi, cui si è aggiunto il lancio di un missile a lungo raggio il 13 aprile. L'Italia – insieme ai partner G7, UE, e ai Paesi like-minded, ha puntualmente condannato tali azioni;».
  All'undicesimo paragrafo delle premesse propone di sostituire le parole «in cinque anni», con le seguenti: «dal 2017», nonché le parole «l'anno scorso» con le seguenti «nel 2021». Nel paragrafo quattordici propone di sostituire le parole «il recente lancio del missile intercontinentale effettuato da Pyongyang» con le seguenti: «dell'avanzamento del programma missilistico nord coreano».
  Propone, infine, di riformulare la parte dispositiva della risoluzione nei seguenti termini: «a continuare a condannare fermamente i test sui missili balistici intercontinentali, eventuali test nucleari della RPDC e le altre attività che costituiscono palesi violazioni delle relative risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e minano la pace e la sicurezza internazionali, nonché il regime globale di non proliferazione; a continuare a collaborare, insieme a tutti i partner e alleati, al fine di conseguire l'obiettivo della pace e stabilità nella penisola coreana e di preservare l'ordine internazionale fondato sulle regole, invitando la RPDC a tornare a rispettare appieno il Trattato di non proliferazione nucleare in quanto Stato non dotato di armi nucleari e l'accordo di salvaguardia globale dell'Agenzia internazionale per l'energia atomica (AIEA); a continuare a lavorare, in stretta collaborazione con i Paesi partner, per promuovere la cooperazione in materia di sicurezza e non proliferazione delle armi nucleari, chimiche e biologiche, nonché a sostenere l'attuazione e l'universalizzazione del Trattato sul commercio degli armamenti, incluso nella regione indo-pacifica».

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP) accoglie le proposte di riformulazione avanzate dal Governo, che non modificano gli obiettivi fondamentali della risoluzione e contribuiscono ad attualizzarne i contenuti.

  Giangiacomo CALOVINI (FDI) si riserva di confrontarsi con gli altri gruppi di maggioranza per valutare l'opportunità di sottoscrivere la proposta di risoluzione, come riformulata.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP) suggerisce di verificare in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, l'effettiva convergenza dei gruppi politici sul testo riformulato, che consentirebbe di procedere all'approvazione rapida della proposta di risoluzione, rinviando ad una fase successiva lo svolgimento di eventuali audizioni.

  Paolo FORMENTINI, presidente, concordando con la tempistica suggerita dalla collega Quartapelle, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.40.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 2 maggio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 13.40.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sulla gestione dell'emergenza sanitaria causata dalla diffusione epidemica del virus SARS-CoV-2 e sulle misure adottate per prevenire e affrontare l'emergenza epidemiologica da SARS-CoV-2.
Testo unificato C. 384 Molinari, C. 446 Bignami e C. 459 Faraone.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).

Pag. 29

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, avverte che il provvedimento dovrebbe essere iscritto nel calendario dei lavori dell'Assemblea non prima della metà di maggio.

  Alessandro BATTILOCCHIO (FI-PPE), ricorda, in premessa, che la XII Commissioni Affari sociali, nella seduta del 12 aprile scorso, ha adottato il testo unificato come testo base per il seguito dell'esame. Segnala che, pertanto, potrebbero esserci ulteriori modifiche, di cui ovviamente si terrà conto nella redazione del parere.
  Sottolinea, quindi, che l'articolo 1 individua l'obiettivo generale della Commissione d'inchiesta, ovvero valutare la prontezza e l'efficacia delle misure adottate per prevenire, contrastare e contenere l'emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus SARSCoV-2 nel territorio nazionale; rileva che, in esito ai suoi lavori, da concludere entro la fine della XIX legislatura, la Commissione presenterà alle Camere una relazione sulle attività di indagine svolte e sui risultati dell'inchiesta.
  Per quanto concerne la composizione, osserva che l'articolo 2 prevede che la Commissione sia composta da quindici senatori e da quindici deputati, nominati rispettivamente dal Presidente del Senato e dal Presidente della Camera in proporzione al numero dei componenti dei gruppi parlamentari, assicurando comunque la presenza di un rappresentante per ciascun gruppo esistente in almeno un ramo del Parlamento.
  Segnala che i componenti sono nominati tenendo conto della specificità dei compiti assegnati alla Commissione e devono dichiarare, entro dieci giorni dalla nomina, alla Presidenza della Camera di appartenenza se nei loro confronti possa sussistere una situazione di conflitto di interessi in relazione all'oggetto dell'inchiesta.
  Evidenzia che l'articolo 3 elenca più nel dettaglio i compiti della Commissione d'inchiesta, alcuni dei quali investono ambiti di competenza della III Commissione, dal momento che riguardano i rapporti con l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Più specificamente, rileva che la Commissione d'inchiesta è incaricata di: esaminare i documenti, i verbali di organi collegiali, gli scenari di previsione e gli eventuali piani sul contagio da SARSCoV-2 elaborati dal Governo o comunque sottoposti alla sua attenzione; accertare le ragioni del mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale redatto nel 2006; accertare i motivi della mancata attivazione del piano pandemico nazionale allora vigente a fronte dell'emanazione, da parte dell'OMS, di provvedimenti finalizzati all'adozione degli strumenti nazionali di preparazione e risposta ad una eventuale emergenza pandemica e successivamente alla dichiarazione di emergenza internazionale di sanità pubblica per il nuovo coronavirus da parte dell'OMS il 30 gennaio 2020; accertare le ragioni per cui il piano pandemico nazionale e la sua attivazione non sono stati oggetto di considerazione da parte degli organismi istituiti dal Governo, quali a titolo d'esempio la task-force istituita presso il Ministero della salute e il Comitato tecnico-scientifico; accertare l'eventuale esistenza di un piano sanitario nazionale per il contrasto del virus SARS-CoV-2 e le ragioni della sua mancata pubblicazione e divulgazione; valutare l'efficacia e i risultati delle attività della citata task force del Ministero della salute e del Comitato tecnico-scientifico; verificare il rispetto delle normative nazionali, europee e internazionali in materia di emergenze epidemiologiche – compreso il regolamento sanitario internazionale adottato dalla 58a Assemblea mondiale della sanità il 23 maggio 2005 – da parte dello Stato italiano, individuando le conseguenze di tipo sanitario, economico e sociale derivanti dal mancato rispetto di tali normative; esaminare i rapporti intercorsi tra le competenti autorità dello Stato italiano e l'OMS ai fini della gestione dell'emergenza epidemiologica, a partire dal periodo pre-pandemico; indagare e accertare le vicende relative al ritiro del rapporto sulla risposta dell'Italia al virus dopo la sua pubblicazione nel sito internet dell'ufficio regionale per l'Europa dell'OMS; valutare la tempestività e l'adeguatezza delle misure adottate Pag. 30dal Governo, nel corso di ciascuna fase dell'emergenza pandemica, a supporto delle Regioni e degli enti locali, nonché sotto il profilo del potenziamento del Servizio sanitario nazionale; verificare l'esistenza di eventuali ritardi, carenze e criticità nella catena degli approvvigionamenti di dispositivi di protezione individuale, dispositivi medici, materiali per gli esami di laboratorio e altri beni sanitari; indagare su eventuali abusi, sprechi, irregolarità, comportamenti illeciti e fenomeni speculativi che abbiano interessato l'attività, le procedure di acquisto e la gestione delle risorse destinate al contenimento della diffusione e alla cura della malattia da SARS-CoV-2 da parte del Governo, delle sue strutture di supporto e del Commissario straordinario, con particolare riguardo ai seguenti aspetti: l'acquisto dei dispositivi di protezione individuale prodotti in Cina; i contratti di appalto e di concessione, la progettazione e realizzazione di strutture e unità sanitarie destinate ai pazienti affetti da COVID-19, degli hub vaccinali e dell'applicazione «Immuni»; l'acquisto di banchi a rotelle per le istituzioni scolastiche allo scopo di garantire il distanziamento tra gli alunni.
  Sottolinea che la Commissione avrà altresì il compito di verificare e valutare: le misure di contenimento adottate dal Governo nelle fasi iniziali e successive della pandemia, individuando eventuali obblighi e restrizioni carenti di giustificazione in base ai criteri della ragionevolezza, della proporzionalità e dell'efficacia, contrastanti con i princìpi costituzionali o privi di adeguato fondamento scientifico, anche eventualmente attraverso la valutazione comparativa con la condotta seguita da altri Stati europei; il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali costituzionalmente garantite nella adozione e applicazione delle medesime misure di contenimento; la legittimità della dichiarazione dello stato di emergenza e relative proroghe, nonché dello strumento della decretazione d'urgenza; l'adeguatezza e la proporzionalità delle misure adottate per la prevenzione e la gestione dei contagi in ambito scolastico; la tempestività e l'efficacia delle indicazioni fornite allo Stato italiano dall'OMS e da altri organismi internazionali; l'eventuale sussistenza di incongruenze, contraddizioni e difetti di trasparenza nella comunicazione istituzionale sulla situazione epidemiologica; l'eventuale conflitto di interesse tra i componenti degli organi tecnici governativi, associazioni di categoria e case farmaceutiche; l'efficacia e la corrispondenza dei protocolli terapeutici alle linee guida contenute nel piano pandemico; gli acquisti delle dosi di vaccino destinate all'Italia, nonché l'efficacia del piano vaccinale predisposto; gli atti della revisione ciclica (rolling review) sui vaccini anti SARS-CoV-2, anche con riferimento alle decisioni in merito della Commissione europea e dell'Agenzia europea per i medicinali (EMA) precedenti alla autorizzazione all'uso del vaccino; l'incidenza che i fatti e i comportamenti accertati nel corso dell'inchiesta possono avere avuto sulla diffusione dei contagi, sui tassi di ricovero e di mortalità per COVID-19 nonché sugli eventi avversi e sulle sindromi post-vacciniche denunciate.
  Segnala, quindi, che l'articolo 4 della proposta richiama quanto già previsto dall'articolo 82, secondo comma, della Costituzione in merito alla possibilità per la Commissione di procedere alle indagini e agli esami con gli stessi poteri e le stesse limitazioni dell'autorità giudiziaria. Secondo una prassi ormai consolidata per le inchieste parlamentari, la proposta stabilisce ulteriori limitazioni: prevede, in particolare, che la Commissione non possa adottare provvedimenti che restringano la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione, nonché la libertà personale, fatto salvo l'accompagnamento coattivo di cui all'articolo 133 del codice di procedura penale.
  Rileva che, ferme restando le competenze dell'autorità giudiziaria, per le audizioni a testimonianza davanti alla Commissione si applicano gli articoli 366 (Rifiuto di uffici legalmente dovuti) e 372 (Falsa testimonianza) del codice penale.
  Osserva che, limitatamente all'oggetto delle indagini di sua competenza, alla Commissione non può essere opposto il segreto d'ufficio, né il segreto professionale o quello Pag. 31bancario. È sempre opponibile il segreto tra difensore e parte processuale nell'ambito del mandato, mentre per il segreto di Stato si applica la disciplina vigente (legge n. 124 del 2007).
  Precisa che l'articolo 5 disciplina l'acquisizione di atti e documenti da parte della Commissione, prevedendo la possibilità di ottenere copie di atti e documenti relativi a procedimenti e inchieste in corso presso l'autorità giudiziaria o altri organi inquirenti ovvero di atti e documenti in merito a inchieste e indagini parlamentari anche se coperti dal segreto, disponendo contestualmente il mantenimento del regime di segretezza. Qualora gli atti e documenti di inchieste parlamentari attinenti al tema in esame siano stati assoggettati al vincolo del segreto da parte delle competenti commissioni parlamentari di inchiesta tale segreto non può essere opposto alla Commissione. Viene poi rimessa alla Commissione l'individuazione di atti e documenti per i quali deve essere mantenuto il segreto.
  Evidenzia che l'articolo 6 della proposta di inchiesta prevede, come di consueto, che i componenti della Commissione, i funzionari, il personale addetto alla stessa e ogni altra persona che collabora con la Commissione o compie o concorre a compiere atti di inchiesta, oppure ne viene a conoscenza per ragioni d'ufficio o di servizio, siano tenuti all'obbligo del segreto, su tutti gli atti e i documenti che la Commissione ha acquisito ai fini dell'inchiesta e soggetti al regime di segretezza.
  Segnala, infine, che l'articolo 7 demanda la disciplina dell'organizzazione delle attività e del funzionamento della Commissione ad un regolamento interno, da approvare prima dell'avvio delle attività di inchiesta. Viene inoltre affermato il principio della pubblicità delle sedute della Commissione, ferma restando la possibilità di disporre diversamente. Rileva che la Commissione può avvalersi dell'opera di agenti, ufficiali di polizia giudiziaria e magistrati collocati fuori ruolo, nonché di tutte le collaborazioni ritenute necessarie. Per l'espletamento delle funzioni della Commissione si prevede che essa fruisca di personale, locali e strumenti operativi posti a disposizione dai Presidenti delle Camere, d'intesa tra loro. Sottolinea che le spese per il funzionamento della Commissione sono stabilite nel limite massimo di 100 mila euro per l'anno 2023 e di 300 mila euro per ciascuno degli anni successivi, per metà a carico del bilancio interno della Camera e per metà a carico del bilancio interno del Senato. Precisa, tuttavia, che i Presidenti dei due rami del Parlamento, d'intesa tra loro, possono autorizzare annualmente un incremento di spesa, comunque in misura non superiore al 30 per cento, a seguito di richiesta formulata dal presidente della Commissione per motivate esigenze connesse allo svolgimento dell'inchiesta.
  Alla luce di quanto esposto, in attesa che la XII Commissione proceda con l'attività emendativa – che tuttavia non dovrebbe riguardare i profili di interesse della III Commissione – preannuncia una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Paolo FORMENTINI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.45.