CAMERA DEI DEPUTATI
Venerdì 28 aprile 2023
101.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Venerdì 28 aprile 2023Presidenza del presidente Nazario PAGANO, indi del vicepresidente Riccardo DE CORATO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 9.05.

DL 20/2023: Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare.
C. 1112 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di giovedì 27 aprile 2023.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri la Commissione ha proseguito l'esame delle proposte emendative fino all'emendamento Bonafè 5-bis.55.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 5-bis.56, 5-bis.57, 5-bis.58, 5-bis.59 5-bis.61, 5-bis.64, 5-bis.117 e 5-bis.118 nonché gli identici emendamenti Zaratti 5-bis.119 e Bonafè 5-bis.120. Respinge quindi, con distinte votazioni, gli emendamenti Bonafè 5-bis.121, Zaratti 5-bis.122, 5-bis.123, 5-bis.126, 5-bis.127, 5-bis.128, 5-bis.129, 5-bis.130, 5-bis.131, 5-bis.132, 5-bis.133 e 5-bis.134, e Bonafè 5-bis.135.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che la serie di emendamenti da 5-bis.136 a 5-bis.155, relativa alla durata della permanenza all'interno delle strutture di accoglienza provvisoria, presenta differenze dovute esclusivamente a variazioni a scalare. Dichiara pertanto, che saranno posti in votazione il primo e l'ultimo emendamento della serie – Zaratti 5-bis.136 e Zaratti 5-bis.155 – nonché l'emendamento intermedio Zaratti 5-bis.146.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5-bis.136, 5-bis.146 e 5-bis.155.

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  Nazario PAGANO, presidente, avverte che essendo stati respinti gli emendamenti Zaratti 5-bis.136, 5-bis.146 e 5-bis.155, devono intendersi assorbiti, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, del Regolamento, tutti gli emendamenti compresi nella serie a scalare, ovvero Zaratti 5-bis.137, 5-bis.138, 5-bis.139, 5-bis.140, 5-bis.141 5-bis.142, 5-bis.143, 5-bis.144, 5-bis.145, 5-bis.147, 5-bis.148, gli identici emendamenti Bonafè 5-bis.139 e Zaratti 5-bis.150, nonché gli emendamenti Zaratti 5-bis.151, 5-bis.152, 5-bis.153 e 5-bis.154.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Alfonso Colucci 5-bis.156, Bonafè 5-bis.157, 5-bis.158 e 5-bis.159, Zaratti 5-bis.160, 5-bis.161, 5-bis.162, 5-bis.163, 5-bis.164 e 5-bis.165, Bonafè 5-bis.166, 5-bis.167 e 5-bis.168, Alfonso Colucci 5-bis.169 e 5-bis.170, Bonafè 5-bis.171 e 5-bis.172, Alfonso Colucci 5-bis.173 e 5-bis.174, Zaratti 5-bis.175 e 5-bis.176, Bonafè 5-bis.177, 5-bis.178, 5-bis.179 e 5-bis.180.

  Matteo MAURI (PD) fa presente che l'emendamento 5-bis.181 della collega, analogamente ad altre proposte emendative, interviene sui servizi forniti nell'ambito del sistema di accoglienza. Segnalando in particolare come alcune di tali proposte emendative entrino nello specifico delle figure professionali da coinvolgere nelle strutture di accoglienza provvisoria, sottolinea che si tratta di un tema fondamentale. Ritiene infatti indispensabile che il sistema fornisca specifici servizi e sia caratterizzato da opportuno dimensionamento e anche da adeguate disponibilità economiche tali da garantire un'accoglienza efficace. A suo parere i flussi registrati negli ultimi mesi, in assenza peraltro di ragioni per ipotizzare un cambiamento della situazione in futuro, segnalano la necessità di mettere mano anche dal punto finanziario al sistema nazionale di accoglienza. Nel rilevare le difficoltà del sistema, che tuttavia a suo avviso non è al momento in una condizione di emergenza, lamenta che negli anni 2018 e 2019, in assenza di interventi normativi specifici, si sia ridotto il capitolato dei servizi forniti, in particolare per i centri di accoglienza straordinaria. Segnala che da tale scelta sono derivate conseguenze negative, rilevando in particolare il taglio subito dall'assistenza psicologica, che sarebbe invece indispensabile per le persone che giungono in Italia attraverso la tratta centrale del Mediterraneo, dopo lunghe permanenze dei centri di detenzione libici. Ribadisce pertanto la necessità che il sistema sia dotato di più risorse, di più servizi e di più strutture diffuse sul territorio, anche al fine di evitare la dislocazione di grandi centri nella periferia del Paese, con tutte le inevitabili problematiche sia per gli ospiti sia per la popolazione. Nel ritenere che l'immigrazione debba essere vista non come un'emergenza ma come un fenomeno, che tuttavia può diventare un problema se non gestito in maniera adeguata, ritorna sulla scelta del Governo di escludere dal Sistema accoglienza integrazione (SAI) i richiedenti asilo. Segnalando a tale proposito che i richiedenti asilo potrebbero comunque essere ospitati nella rete SAI, che prevede la possibilità di trattamenti differenziati, ribadisce la necessità di potenziare tale sistema che ha un minor impatto sul territorio e garantisce un'accoglienza più efficace. Serve a suo avviso una grande iniziativa politica volta a diffondere tali strutture in maniera più omogenea sul territorio, al fine di gestire in maniera adeguata il fenomeno, evitando di farne una battaglia ideologica.

  Filiberto ZARATTI (AVS) sottolinea l'importanza del tema posto da una serie di emendamenti, alcuni dei quali presentati anche dal suo gruppo, che tendono a garantire servizi adeguati e a creare le condizioni per un'accoglienza dignitosa e rispettosa della situazione dei soggetti ospitati nel sistema. Ritiene doveroso per l'Italia dimostrare le dovute accortezze nei confronti di chi a qualunque titolo si trovi nel nostro Paese, rilevando che si tratta di persone traumatizzate, molte delle quali sono transitate per i campi di detenzione libici dove si pratica la tortura e la violenza. Nel dichiarare che avrebbe ascoltato con piacere le eventuali considerazioni del Sottosegretario, rileva l'esigenza di un dibattitoPag. 5 ampio e approfondito sull'argomento, anche con i colleghi della maggioranza, manifestando la convinzione che si possano trovare punti di convergenza. Nel ritenere che il decreto-legge, almeno su questo aspetto, avrebbe potuto essere migliorato, pur consapevole delle condizioni in cui si svolge l'esame, auspica comunque un confronto franco, considerando indispensabile affrontare alcune questioni portanti delle nostre politiche di gestione dell'immigrazione.

  Toni RICCIARDI (PD), nel segnalare che l'emendamento Bonafè 5-bis.181, analogamente ad altri, è volto a garantire all'interno del sistema la presenza di specifiche figure professionali, ritiene che si debba decidere se guardare alla questione dell'immigrazione come a un fenomeno percettivo o se invece si voglia «professionalizzare» il tema. Rileva in questo secondo caso insieme la necessità e l'opportunità di coinvolgere professionisti di varia formazione, tra i quali assistenti sociali, psicologi, mediatori culturali, sfornati in gran numero dalle nostre università e spesso in difficoltà lavorative. Nel sottolineare che l'immigrazione è una questione strutturale e non un fatto transitorio, ribadisce che con l'emendamento Bonafè 5-bis.181 si traccia una linea, entrando nella dimensione della professionalizzazione del fenomeno.

  La Commissione, con distinte votazione, respinge gli emendamenti Bonafè 5-bis.181, 5-bis.182, 5-bis.183, 5-bis.184 e 5-bis.187, gli identici emendamenti Zaratti 5-bis.188 e Bonafè 5-bis.190 nonché l'emendamento Alfonso Colucci 5-bis.191.

  Passando alla trattazione delle proposte emendative riferite all'articolo 5-ter, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Auriemma 5-ter.1 e Bonafè 5-ter.2, gli emendamenti Bonafè 5-ter.3 e 5-ter.4, Alfonso Colucci 5-ter.5, gli identici emendamenti Giachetti 5-ter.6, Bonafè 5-ter.7 e Zaratti 5-ter.8, nonché gli emendamenti Zaratti 5-ter.9, 5-ter.10, 5-ter.11, 5-ter.12 e 5-ter.13.

  Filiberto ZARATTI (AVS), illustrando l'emendamento a sua firma 5-ter.14, affronta in generale il complesso delle tematiche poste dalle proposte emendative riferite all'articolo 5-ter del decreto-legge, tutte volte a rafforzare le tutele per i migranti più fragili, perché vittime di traumi o torture, vittime di tratta, affetti da disabilità, donne, anziani o persone LGBTI. Sottolinea come proprio per queste persone si rendano necessarie forme particolari di protezione, sostegno e accoglienza, che invece il provvedimento in esame non prevede, aprendo a forme ulteriori di marginalizzazione. Ritiene che, pur muovendo, maggioranza e opposizione, da visioni completamente diverse sulle modalità con le quali affrontare il fenomeno migratorio, vi siano questioni, come l'accoglienza dei soggetti più fragili, che non possono essere eluse e che richiedono di trovare soluzioni. Sul punto peraltro giudica il decreto-legge foriero di ulteriori problemi e per questo auspica l'emanazione di un ulteriore provvedimento ad hoc specificamente rivolto ad accogliere, in uno spirito umanitario, i più vulnerabili.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5-ter.14, 5-ter.15, 5-ter.16, 5-ter.17 e 5-ter.18, gli identici emendamenti Giachetti 5-ter.19, Bonafè 5-ter.20 e Zaratti 5-ter.21, nonché gli emendamenti Bonafè 5-ter.22, 5-ter.23, 5-ter.24, Zaratti 5-ter.25, 5-ter.26, 5-ter.27, 5-ter.28, 5-ter.29, 5-ter.30, 5-ter.31, 5-ter.32, 5-ter.33, 5-ter.34, 5-ter.35, 5-ter.36 e 5-ter.37. Respinge quindi, con distinte votazioni, gli identici emendamenti Alfonso Colucci 5-ter.38, Bonafè 5-ter.39 e Zaratti 5-ter.40, gli emendamenti Bonafè 5-ter.41, Alfonso Colucci 5-ter.42 e gli identici emendamenti Bonafè 5-ter.43 e Zaratti 5-ter.44.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che la serie di emendamenti da 5-ter.45 a 5-ter.55, relativa al termine entro il quale i titolari di protezione internazionale devono presentarsi presso la struttura di destinazione, presenta differenze dovute esclusivamente a variazioni a scalare. Dichiara pertanto che saranno posti in votazione il primo e l'ultimo emendamento della serie Pag. 6– Zaratti 5-ter.45 e Zaratti 5-ter.55 – nonché l'emendamento intermedio Zaratti 5-ter.50.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5-ter.45, 5-ter.50 e 5-ter.55.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che essendo stati respinti gli emendamenti Zaratti 5-ter.45, Zaratti 5-ter.50 e Zaratti 5-ter.55, devono intendersi assorbiti, ai sensi dell'articolo 85, comma 8, del Regolamento, tutti gli emendamenti compresi nella serie a scalare, ovvero Zaratti 5-ter.46, 5-ter.47, 5-ter.48, 5-ter.49, 5-ter.51, 5-ter.52, gli identici emendamenti Alfonso Colucci 5-ter.53 e Bonafè 5-ter.54.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5-ter.56, gli identici emendamenti Giachetti 5-ter.57, Bonafè 5-ter.58 e Zaratti 5-ter.59, gli identici emendamenti Giachetti 5-ter.60 e Bonafè 5-ter.61, gli emendamenti Zaratti 5-ter.62, Bonafè 5-ter.63, 5-ter.64 e 5-ter.65 e gli identici emendamenti Alfonso Colucci 5-ter.66 e Bonafè 5-ter.67.

  Filiberto ZARATTI (AVS) illustra l'emendamento 5-ter.69, a sua prima firma, volto a consentire l'accesso e l'accoglienza nelle strutture del sistema SAI anche alle persone fragili in quanto vittime di torture, ai nuclei familiari con minori, alle donne, alle vittime di tratta, ai disabili, agli anziani e alle persone LGBTI+ Ritiene che l'emendamento introduca un principio di buon senso ed invita il Governo a valutarne l'accoglimento; in conclusione, facendo sua la frase di un celebre film (Frankenstein Junior), si rivolge al Governo per dirgli che «si può fare» e che non è complicato offrire accoglienza a queste persone fragili e traumatizzate.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Zaratti 5-ter.69, Bonafè 5-ter.70, 5-ter.71, Zaratti 5-ter.72, Alfonso Colucci 5-ter.73, gli identici emendamenti Bonafè 5-ter.74 e Zaratti 5-ter.75, Bonafè 5-ter.76, Alfonso Colucci 5-ter.77, 5-ter.78, 5-ter.79, Zaratti 5-ter.80, gli identici emendamenti Bonafè 5-ter.81 e Zaratti 5-ter.82, gli identici emendamenti Bonafè 5-ter.84 e Zaratti 5-ter.93, gli identici emendamenti Bonafè 5-ter.94 e Zaratti 5-ter.95, gli emendamenti Bonafè 5-ter.96, Zaratti 5-ter.97, Alfonso Colucci 5-ter.98 e 5-ter.99, Bonafè 5-ter.100 e Alfonso Colucci 5-ter.101.

  Passando a trattare le proposte emendative riferite all'articolo 5-quater, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Alfonso Colucci 5-quater.1 e 5-quater.2, gli emendamenti Alfonso Colucci 5-quater.3, Bonafè 5-quater.4, Alfonso Colucci 5-quater.6 e 5-quater.7, Zaratti 5-quater.5, Alfonso Colucci 5-quater.8, 5-quater.9 e 5-quater.10, Bonafè 5-quater.11, 5-quater.12, 5-quater.13, 5-quater.14 e 5-quater.15.

  Matteo MAURI (PD-IDP) intervenendo in sostanza sul complesso degli emendamenti riferiti all'articolo 5-quater, ricorda come tale disposizione specifichi quali sono i comportamenti dei richiedenti protezione internazionale che giustificano la riduzione o revoca delle condizioni di accoglienza. Si chiede se la disposizione sia destinata a trovare applicazione solo in situazioni limite, di condotte oggettivamente molto gravi – quali la messa in pericolo della sicurezza degli ospiti, o gravi forme di danneggiamento – ovvero se il Governo l'abbia introdotta per liberare un po' di posti nelle strutture, pensando di revocare l'accoglienza anche a fronte di un semplice ritardo o del danneggiamento involontario del mobilio. Ricorda che questi centri di accoglienza non sono strutture di villeggiatura svizzere, ma luoghi dove si concentrano situazioni anche molto complicate, dove banalmente possono trovarsi accolti numerosi giovani immigrati, con tutta l'irruenza tipica dell'età, oltre a persone psichicamente fragili. Si chiede dunque come il Governo intenda orientare i propri uffici nell'interpretazione e applicazione di questa norma, facendo presente che, laddove l'intenzione fosse quella di revocare l'accoglienza anche a fronte di condotte non gravi, allontanare dalle strutture persone Pag. 7che si ritengono problematiche vuol dire poi lasciarle prive di un sistema di accoglienza, senza essere in grado di rimpatriarle, e dunque abbandonarle a se stesse senza alcun controllo. Si augura che non sia questo l'obiettivo politico del Governo.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonafè 5-quater. 16 e 5-quater.17, Zaratti 5-quater.18, Alfonso Colucci 5-quater.19, Zaratti 5-quater.20, Alfonso Colucci 5-quater.21, 5-quater.22, 5-quater.23, Zaratti 5-quater.24, Alfonso Colucci 5-quater.25, Bonafè 5-quater.26 e 5-quater.27, Alfonso Colucci 5-quater.28 e 5-quater.29.

  Passando a trattare le proposte emendative riferite all'articolo 6 del decreto-legge, la Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Zaratti 6.1 e Alfonso Colucci 6.2, gli emendamenti Alfonso Colucci 6.3, 6.4, 6.5, 6.6, 6.7, 6.8 e 6.9.

  Alfonso COLUCCI (M5S) illustra l'articolo aggiuntivo Ascari 6.06, volto a inserire i procedimenti penali per i delitti di induzione al matrimonio, di cui all'articolo 558-bis del codice penale, tra quelli per i quali, se sono accertate situazioni di violenza o abuso nei confronti di uno straniero ed emerga un concreto e attuale pericolo per la sua incolumità, può essere rilasciato un permesso di soggiorno speciale per consentire alla vittima di sottrarsi alla violenza. Evidenzia come l'emendamento sia volto a prevenire tragedie come quella accaduta a Saman Abbas, cittadina pakistana alla quale la famiglia voleva imporre un matrimonio forzato e che è poi stata uccisa dagli stessi familiari e come la concessione del permesso di soggiorno possa consentire in casi analoghi di proteggere la donna dal ricatto della famiglia. Sottolinea infine come una proposta emendativa analoga sia stata presentata al Senato dal senatore Gasparri e come nella scorsa legislatura su una proposta analoga i parlamentari dell'attuale maggioranza si siano astenuti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi 6.06 e Bonafè 6.01.

  Filiberto ZARATTI (AVS) illustra la proposta emendativa, a sua prima firma, 6.02, volta a inserire un ulteriore articolo per incrementare le risorse destinate all'accoglienza. Evidenzia come si renda necessario e urgente l'ampliamento della capienza attuale della rete SAI per far fronte all'incremento del fenomeno migratorio e per consentire, grazie al coinvolgimento di nuovi Comuni nella rete, di distribuire le presenze sul territorio nazionale e allentare la pressione sui territori che oggi registrano maggiori concentrazioni. In particolare segnala l'urgenza di adempiere agli obblighi di tutela e protezione dei minori e di ampliare la rete SAI per la presa in carico di persone disabili o con disagio mentale o con necessità di assistenza sanitaria, sociale e domiciliare, anche prolungata, con particolare attenzione ai nuclei familiari. Sottolinea infatti come ad oggi i posti garantiti dal Sistema di accoglienza e integrazione siano 803 in 41 progetti, insufficienti a fare fronte a numeri e segnalazioni sempre crescenti. Ribadisce che non offrire accoglienza a queste persone implica favorire fenomeni di degrado sociale con ricadute di ordine pubblico e rischi per la sicurezza sui territori. Conclude evidenziando che le risorse stanziate dall'articolo aggiuntivo 6.02 consentirebbero di procedere a un incremento della rete di 4.000 posti per minori stranieri non accompagnati e di 1.000 posti per persone con disagio mentale e sanitario.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che è stato posto erroneamente in votazione l'articolo aggiuntivo Ascari 6.06, da ritenersi irricevibile, in quanto riproduce una disposizione già presente nel testo, alla lettera b) del comma 1 dell'articolo 7. Ricorda che tale disposizione è stata introdotta durante l'esame da parte del Senato, attraverso l'approvazione di un emendamento della maggioranza, che ha fatto propria una proposta avanzata dal Movimento 5 Stelle. Avverte quindi che la votazione dell'articolo aggiuntivo Ascari 6.06 è da intendersi annullata.

  Il Sottosegretario Nicola MOLTENI, come anticipato dal presidente, segnala che la Pag. 8disposizione recata dall'articolo aggiuntivo Ascari 6.06 è presente nel testo del decreto-legge a seguito dell'approvazione di un emendamento del senatore Gasparri, che ha recepito il contenuto di una proposta emendativa del Movimento 5 Stelle, oltre che di una proposta di legge presentata dal medesimo gruppo e approvata alla Camera in prima lettura nella scorsa legislatura. Fa presente che in tal modo l'articolo 7, che interviene a limitare la protezione speciale allargata, estende le ipotesi di concessione del permesso di soggiorno, previste dal comma 1 dell'articolo 18-bis del testo unico sull'immigrazione, anche alle vittime del reato di induzione al matrimonio, di cui all'articolo 558-bis del codice penale. Nel sottolineare che viene quindi ampliata la platea dei destinatari del permesso di soggiorno, dà atto al Movimento 5 Stelle di aver avanzato la proposta, che successivamente maggioranza e Governo hanno ritenuto di assorbire nell'emendamento del senatore Gasparri.

  Alfonso COLUCCI (M5S), plaudendo all'introduzione nel decreto-legge in esame della richiamata disposizione, tiene tuttavia ad evidenziare la contraddittorietà della maggioranza e del Governo che nel medesimo testo intervengono a negare la tutela di diritti che, analogamente a quello in questione, attengono alla sfera personale e familiare.

  Nazario PAGANO, presidente, in considerazione dell'imminente avvio dei lavori dell'Assemblea, previsto per le ore 10, in assenza di obiezioni, propone di terminare la seduta una volta concluso l'esame delle proposte emendative riferite all'articolo 6. Propone altresì di convocare una riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, a conclusione delle votazioni dell'Assemblea, al fine di concordare le modalità per la conclusione dell'esame del provvedimento.

  Filiberto ZARATTI (AVS) fa presente che, essendo tenuto in qualità di segretario a presenziare allo scrutinio delle schede, al termine della prevista votazione da parte dell'Assemblea, non potrà prendere parte alla riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Alessandro URZÌ (FDI) propone di svolgere immediatamente la riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  Nazario PAGANO, presidente, in assenza di obiezioni, accogliendo la proposta del collega Urzì, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta, convocando immediatamente la riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.

  La seduta termina alle 9.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Venerdì 28 aprile 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.55 alle 10.

SEDE REFERENTE

  Venerdì 28 aprile 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 11.50.

DL 20/2023: Disposizioni urgenti in materia di flussi di ingresso legale dei lavoratori stranieri e di prevenzione e contrasto all'immigrazione irregolare.
C. 1112 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito dell'esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento rinviato nella precedente seduta antimeridiana.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che, a seguito di quanto prospettato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, porrà in votazione la proposta di conferire il mandato al relatore a riferire favorevolmente Pag. 9all'Assemblea, intendendosi conseguentemente respinte le proposte emendative non ancora esaminate. Comunica preliminarmente che, oltre al parere del Comitato per la legislazione, sono pervenuti i pareri delle Commissioni II, III, VII, VIII, X, XI, XII, XIII, XIV, mentre la Commissione Bilancio si esprimerà ai fini della discussione in Assemblea.
  Aggiunge inoltre che il gruppo Misto ha comunicato per le vie brevi che intende designare l'onorevole Magi quale relatore di minoranza in Assemblea.

  Filiberto ZARATTI (AVS), nel preannunciare il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di mandato al relatore, afferma di ritenere inaccettabile l'accelerazione data alla conclusione della discussione in Commissione sul decreto-legge, anche perché ritiene che tale accelerazione sia dovuta in parte a un pasticcio fatto ieri dalla maggioranza in Assemblea, in sede di approvazione del Documento di economia e finanza, rispetto al quale non gli risultano essere state presentate formali scuse. Sottolinea come il decreto-legge in conversione riguardi un tema – la gestione dei flussi migratori – che interessa fortemente il Paese e come l'opposizione si sia molto impegnata per migliorare i contenuti del provvedimento, presentando numerosi emendamenti, il cui esame è stato però liquidato in poco più di un'ora e mezza. Stigmatizza inoltre il fatto che la Commissione si trovi ora obbligata a votare il mandato al relatore in un quarto d'ora, in una pausa dei lavori dell'Assemblea. Ribadisce l'inaccettabilità di questa condotta della maggioranza e aggiunge che se, come ritiene presumibile, in Assemblea il Governo porrà l'ennesima questione di fiducia, sarà palese che alla Camera dei deputati non è stata data la possibilità di discutere il provvedimento. Sottolinea che è profondamente sbagliato trasformare il Parlamento, sede della rappresentanza dei cittadini, in un luogo dove non si discute mai e dove gli atteggiamenti sono sempre solo conflittuali e come ciò sia dannoso non solo per le prerogative dell'opposizione ma per l'interesse generale del Paese. Richiamando le parole pronunciate dal capogruppo di Fratelli d'Italia in Assemblea pochi minuti prima, ricorda come i rapporti di forza politici possano velocemente ribaltarsi e come dunque la tutela dei diritti dell'opposizione dovrebbe essere primo interesse anzitutto della maggioranza parlamentare.

  Riccardo MAGI (MISTO-+EUROPA) fa presente che la situazione attuale, oltre a rappresentare un colpo ulteriore alla solennità dell'istituzione e delle scelte che vi si compiono, comporta anche una perdita di senso del Parlamento. Nel richiamare l'intervento del collega Zaratti, rileva come il primo vulnus del lavoro parlamentare, che a suo avviso dovrebbe preoccupare in primo luogo i Presidenti dei due rami del Parlamento e delle Commissioni coinvolte oltre a tutti i colleghi di maggioranza, risieda nel fatto che il Senato ha impiegato per l'esame del provvedimento quarantacinque giorni in luogo dei trenta previsti dal suo Regolamento. Ritenendo che non ci si possa rassegnare al monocameralismo di fatto, richiama la lettera inviata, unitamente ad altri colleghi, al Presidente del Senato per sollecitare il rispetto dei tempi regolamentari, sottolineando come alla risposta formale non sia seguita una reale attenzione alla questione. Fa presente quindi che nel caso specifico, oltre a questioni di metodo, intervengono anche ragioni di merito a rendere la forzatura in atto ancora più grave, tenuto conto che all'esame del provvedimento sono state dedicate pochissime ore, nel corso delle quali si è registrato un unico intervento del Sottosegretario Molteni e del collega Iezzi. Nel preannunciare la propria contrarietà al provvedimento in esame, fa presente che il Sottosegretario Molteni nel suo ampio intervento di ieri non ha fornito risposte alle questioni che gli erano state poste e che qui intende ribadire. Sottolinea in particolare la mancata risposta alla questione avanzata dal collega Mauri circa la natura del regime cui sono sottoposti i richiedenti asilo trattenuti negli hotspot, che il Governo e la maggioranza stanno trasformando da realtà straordinarie ed eccezionali in cui si permane per il ristretto tempo necessario all'identificazione, in centri standard per la Pag. 10gestione del fenomeno dell'immigrazione. Nel rilevare tuttavia che, trattandosi di hotspot e non di centri di permanenza per i rimpatri, è ragionevole ritenere che non vi siano gli estremi per un trattenimento coatto, ritiene che il Governo stia compiendo l'ennesima forzatura. Richiamando quindi a tale proposito la recente sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo che condanna l'Italia per l'illegittimo trattenimento di alcuni cittadini tunisini presso l'hotspot di Lampedusa, evidenzia l'assenza di prospettiva della politica del Governo nella gestione dell'immigrazione, anche in relazione ai contenuti del DEF appena approvato dall'Assemblea con qualche difficoltà. Nel richiamare le affermazioni del sottosegretario Molteni in merito al fatto che non si fa integrazione con un pezzo di carta, fa presente che tuttavia, negando il pezzo di carta, si può negare l'integrazione a soggetti che per motivi di lavoro, di studio o di altra natura sono già presenti sul territorio italiano e perfettamente integrati.

  Nazario PAGANO, presidente, ricorda che stanno per riprendere i lavori in Aula e che dunque il mandato al relatore andrà messo in votazione entro 4 minuti.

  Vittoria BALDINO (M5S) preannuncia un breve intervento per motivare il voto contrario del Movimento 5 Stelle su questo provvedimento, che ritiene sia stato inopinatamente chiamato «decreto Cutro», non avendo in realtà niente a che vedere con la tragedia di Cutro. Ritiene che questo provvedimento sia volto ad aumentare la presenza di irregolari sul territorio italiano, attraverso l'abolizione della protezione speciale, e a indebolire il sistema di accoglienza diffusa. Evidenzia come la maggioranza non sia interessata all'accoglienza e all'integrazione, ma solo ad utilizzare gli immigrati come clava politica per fare propaganda elettorale; giudica per questo fallimentare la politica migratoria di questo Governo, della quale ritiene emblematica la dichiarazione di emergenza.

  Simona BONAFÈ (PD), con riferimento all'invito del presidente, ritiene che, vista la compressione dei tempi dell'esame, debba comunque essere consentito lo svolgimento dell'intervento per dichiarazione di voto, preannunciando l'intenzione di limitarsi a porre due questioni. Quanto alla questione di metodo, nel tralasciare le considerazioni sul monocameralismo di fatto, evidenzia che alle forze di opposizione deve essere garantita la possibilità di svolgere il proprio lavoro, consistente nella presentazione e nell'esame di proposte emendative. Nel rilevare che questa ennesima forzatura tradisce l'arroganza della maggioranza, preannuncia il voto contrario del suo gruppo. A tale proposito fa presente, nel merito, che il provvedimento non è convincente, non affronta in modo risolutivo la questione dell'immigrazione e parte dal presupposto sbagliato che vi siano fattori di pull-factor del fenomeno. Nel ricordare che tale approccio si è manifestato in primo luogo con il cosiddetto decreto ONG che, pur avendo di fatto ostacolato l'azione di salvataggio da parte delle organizzazioni non governative, non ha ottenuto tuttavia la riduzione dei flussi migratori, fa presente che si prosegue oggi con l'abolizione della protezione speciale. Fa presente quindi che l'immigrazione è un fenomeno complesso che si risolve non a colpi di propaganda ma attraverso percorsi chiari di regolarizzazione nei confronti dei soggetti che sono già in Italia e che il Governo non ha la forza di espellere. Ribadisce pertanto la contrarietà del Partito democratico, che insieme ai colleghi avrebbe voluto illustrare con maggior ampiezza durante l'esame delle proposte emendative presentate.

  La Commissione delibera di conferire il mandato al relatore, On. De Corato, a riferire favorevolmente all'Assemblea sul provvedimento in esame, intendendosi conseguentemente respinte le proposte emendative non ancora esaminate. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Nazario PAGANO, presidente, avverte che la Presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.