CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 aprile 2023
97.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
COMUNICATO
Pag. 176

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 20 aprile 2023. — Presidenza del vicepresidente Monica CIABURRO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello.

  La seduta comincia alle 15.05.

Documento di economia e finanza 2023.
Doc. LVII, n. 1, Annesso e Allegati.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Roberto BAGNASCO (FI-PPE), relatore, introduce l'esame del provvedimento osservandoPag. 177 che il Documento di Economia e Finanza (DEF) rappresenta il principale strumento della programmazione economico-finanziaria. Esso, da un lato, aggiorna le previsioni relative al quadro macroeconomico e al quadro di finanza pubblica; dall'altro, definisce gli obiettivi programmatici, nonché l'articolazione degli interventi necessari per aggiustare gli andamenti tendenziali allo scenario programmatico. Rileva, quindi, che il DEF si colloca al centro del processo di coordinamento ex ante delle politiche economiche degli Stati membri dell'Ue e serve a dettare gli indirizzi sul versante delle diverse politiche pubbliche adottati dall'Italia per il rispetto del Patto di Stabilità e Crescita europeo (PSC). In particolare, è composto da tre sezioni che contengono, rispettivamente: il Programma di stabilità dell'Italia; il rapporto su Analisi e tendenze della finanza pubblica e il Programma nazionale di riforma (PNR). Insieme al DEF vengono poi trasmessi una serie di allegati e la relazione ai sensi dell'articolo 6 della legge n. 243 del 24 dicembre 2021, con la quale il Governo richiede l'autorizzazione a ricorrere all'indebitamento. Dopo il passaggio parlamentare, il Programma di stabilità e il Programma nazionale di riforma vengono inviati, entro il 30 aprile, al Consiglio dell'Unione europea e alla Commissione europea.
  Passando al Documento di quest'anno, evidenzia che i principali obiettivi programmatici della politica economica e di bilancio del Governo per il medio termine possono essere così sintetizzati: la rinuncia graduale ad alcune delle misure straordinarie di politica fiscale attuate negli ultimi tre anni e l'individuazione di nuovi interventi a sostegno dei soggetti più vulnerabili e per il rilancio dell'economia; la riduzione graduale, ma in misura sostenuta nel tempo, del deficit e del debito della pubblica amministrazione in rapporto al prodotto interno lordo (PIL); il sostegno alla ripresa dell'economia italiana, volto a conseguire tassi di crescita del PIL e del benessere economico dei cittadini più elevati di quelli registrati nei due decenni scorsi; infine, la riduzione dell'inflazione e il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni.
  In particolare, nel DEF 2023 vengono confermati gli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già dichiarati a novembre nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB), ossia 4,5 per cento nel 2023, 3,7 per cento nel 2024 e 3,0 per cento nel 2025, mentre l'obiettivo per il 2026 viene posto al 2,5 per cento. Viene poi annunciato che il mantenimento dell'obiettivo di deficit esistente permetterà di introdurre, con un provvedimento di prossima adozione, un taglio dei contributi sociali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi di oltre 3 miliardi per quest'anno. Quanto alle previsioni di crescita – assai prudenziali perché volte all'elaborazione di proiezioni di bilancio ispirate a cautela e affidabilità – segnala che, nello scenario tendenziale a legislazione vigente, il PIL è stimato in crescita dello 0,9 per cento, in termini reali, nel 2023 (dato rivisto al rialzo rispetto allo 0,6 per cento del Documento programmatico di bilancio di novembre) all'1,4 per cento nel 2024, all'1,3 per cento nel 2025 e all'1,1 per cento nel 2026. Viene precisato, comunque, che sebbene tali previsioni siano prudenti, rimane confermata la volontà e l'ambizione del Governo di operare per sostenere la ripartenza della crescita segnalata dagli ultimi dati, nonché per il contenimento dell'inflazione.
  Un contributo assai più rilevante all'innalzamento della crescita proverrà dagli investimenti e dalle riforme previste dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Sotto questo profilo, il DEF 2023 precisa che il Governo è al lavoro per ottenere la terza rata del PNRR entro il mese di aprile e per rivedere o rimodulare alcuni progetti del Piano per poterne poi accelerare l'attuazione. Al riguardo viene anche sottolineato che l'avvio del PNRR ha risentito della complessità e dell'innovatività di alcuni progetti, dei rincari e della scarsità di componenti e materiali, nonché di lentezze burocratiche, tuttavia nel Documento si rimarca che, una volta perfezionata la revisione di alcune linee progettuali, vi sono tutte le condizioni per accelerare l'attuazione di riforme e investimenti che produrranno non solo favorevoli Pag. 178impatti socioeconomici, ma innalzeranno anche il potenziale di crescita dell'economia.
  Altro obiettivo chiave della politica economica del Governo è quello della riduzione dell'inflazione e del recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni. Il tasso di inflazione, che ha toccato un massimo dell'11,8 per cento a ottobre e novembre, è poi sceso fino al 7,7 per cento a marzo e, malgrado la crescita dei prezzi alimentari resti molto elevata (13,2 per cento), il ribasso dei prezzi energetici porta a prevedere un ulteriore calo dell'inflazione nel prosieguo dell'anno. Il DEF 2023 prevede, quindi, una discesa dell'inflazione da una media del 7,4 per cento nel 2022, al 5,7 per cento quest'anno, al 2,7 per cento nel 2024 e al 2,0 per cento nel biennio 2025-2026. Alla discesa dell'inflazione si accompagnerà il graduale recupero delle retribuzioni in termini reali, recupero che dovrà avvenire progressivamente e non in modo meccanico, ma di pari passo con l'aumento della produttività del lavoro.
  Infine, segnala che il DEF 2023 evidenzia la decisione della Commissione europea di riattivare, già a partire dal 2024, il Patto di stabilità e crescita europeo, aggiungendo che la stessa Commissione, nello scorso novembre, ha presentato una proposta di revisione delle regole di bilancio e degli altri aspetti della governance economica, incentrata su una regola di spesa i cui obiettivi sono modulati in base alla sostenibilità del debito pubblico di ciascuno Stato membro, mentre il Consiglio Ecofin, lo scorso 14 marzo, ha approvato una risoluzione che invita la Commissione a presentare in tempi rapidi le relative proposte legislative. Al riguardo osserva che la posizione governativa nell'ambito della proposta di riforma del Patto di stabilità e crescita (PSC) della Commissione europea viene precisata nella Premessa (pag. VII), aggiungendo che, coerentemente con la risoluzione parlamentare dello scorso 9 marzo, nel dibattito in seno all'Ecofin e ai suoi sottocomitati, il Governo ha sostenuto le linee principali della proposta della Commissione, pur evidenziandone alcuni punti critici, e proponendo l'adozione di un trattamento preferenziale per gli investimenti pubblici per contrastare i cambiamenti climatici e promuovere la transizione digitale (i due pillar del PNRR), nonché la spesa per la difesa derivante da impegni assunti nelle sedi internazionali. Tale concetto viene ribadito nel Programma di Stabilità (Sez. I, pag. 83) laddove, con riferimento all'impulso che il Governo intende dare agli investimenti pubblici, si specifica che nel contesto del dibattito sulla nuova governance europea il Governo italiano segue la linea di sostenere l'adozione di un trattamento preferenziale degli investimenti pubblici, ma anche per le necessità di spese per la difesa derivanti da impegni assunti nelle sedi internazionali, ponendo con forza il tema delle spese in conto capitale e della loro contabilizzazione ai fini dei saldi di finanza pubblica.
  Sempre con riferimento agli investimenti pubblici (Sez. I, pag. 132), il DEF 2023 richiama il rilancio attuato con la legge di bilancio 2023, in particolare prevedendo nuove risorse per il completamento dei programmi di ammodernamento e di rinnovamento della difesa nazionale e del Corpo della Guardia di finanza, per il settore dell'aerospazio e per la cybersecurity. Quello del rafforzamento delle difese cyber dell'Italia, è un tema che viene ripreso anche nel Programma nazionale di riforma (Sez. III, pagg. 428-429) dove vengono illustrate le quattro aree di intervento principali sulle quali si organizzano gli investimenti. In primo luogo, sono rafforzati i presidi di front-line per la gestione degli alert e degli eventi a rischio intercettati verso la PA e le imprese di interesse nazionale. In secondo luogo, sono costruite o rese più solide le capacità tecniche di valutazione e audit continuo della sicurezza di apparati elettronici e applicazioni utilizzati per l'erogazione di servizi critici da parte di soggetti che esercitano una funzione essenziale. Inoltre, si intende investire nell'immissione di nuovo personale sia nelle aree di pubblica sicurezza e polizia giudiziaria, dedicate alla prevenzione e investigazione del crimine informatico diretto contro singoli cittadini, sia in quelle dei comparti preposti a difendere il Paese Pag. 179da minacce cibernetiche. Infine, è previsto il rafforzamento degli asset e delle unità incaricate della protezione della sicurezza nazionale e della risposta alle minacce cyber.
  Passando al tema della revisione della spesa dei ministeri (Sez. I, pagg. 145-146), il DEF 2023 ricorda che, secondo quanto definito nel Documento dell'anno passato, i risparmi di spesa assegnati alle Amministrazioni centrali dello Stato in termini di indebitamento netto per il triennio di programmazione ammontano complessivamente a 800 milioni per l'anno 2023, 1.200 milioni per l'anno 2024 e 1.500 milioni a decorrere dall'anno 2025. Tale obiettivo di risparmio è stato ripartito dal DPCM 4 Novembre 2022 in proporzione alla dimensione finanziaria della spesa di competenza settoriale a legislazione vigente per il 2023 di ciascuna Amministrazione, assegnando al Ministero della difesa un obiettivo di risparmio in termini di indebitamento netto di 55,6 milioni di euro per il 2023, 85,9 milioni di euro per il 2024 e 107,3 milioni a decorrere dal 2025.
  Nella seconda sezione (analisi e tendenze della finanza pubblica), viene invece evidenziato come nell'anno 2022 la spesa per redditi da lavoro dipendente delle amministrazioni pubbliche sia risultata in aumento (del 5,8 per cento) rispetto al 2021. La nota rimarca come sul consuntivo dello scorso anno abbia inciso, significativamente, la sottoscrizione definitiva dei rinnovi contrattuali relativi al triennio 2019-2021 che hanno interessato – fra gli altri – anche il personale del comparto sicurezza-difesa. Viene, inoltre, dato conto dei rilevanti interventi nel settore della difesa, pari a 2.969 milioni di euro nel 2020, a 4.202 milioni nel 2021 e a 4.774 milioni nel 2022.
  Da ultimo, osserva che nel box relativo agli scambi commerciali con la Russia (Sez. I, pag. 41), il DEF 2023 ricorda che l'UE ha imposto il divieto di vendita alla Russia di beni di lusso o di beni che possono essere utilizzati a fini militari, unitamente al blocco delle esportazioni di servizi di supporto all'IT, alle ricerche di mercato e all'ingegneria.
  Alla luce di quanto esposto presenta, dunque, una proposta di parere favorevole (vedi allegato 1).

  Marco PELLEGRINI (M5S) osserva che il documento in esame, come sottolineato dal Governo, si inserisce in un quadro economico incerto e rischioso, soprattutto alla luce del drammatico contesto geopolitico dovuto alla perdurante crisi in atto provocata dalla ingiustificata e imponente aggressione militare della Federazione Russa nei confronti dell'Ucraina del 24 febbraio 2022.
  Rileva, inoltre, che nel documento si evidenzia l'intenzione della Commissione europea di riattivare il Patto di stabilità e crescita (PSC), contestualmente presentando i propri orientamenti per una possibile riforma del quadro di regole della governance economica dell'Unione europea e che, in tale contesto, il Governo propone l'adozione di un trattamento preferenziale rispetto alle spese per la difesa derivanti da impegni assunti nelle sedi internazionali.
  Sempre secondo quanto affermato nel documento in esame, tale proposta sarebbe coerente con gli atti parlamentari approvati dalle Commissioni Bilancio, sia del Senato che della Camera, al termine dell'esame della Comunicazione dell'Unione europea sugli orientamenti per una riforma del quadro di governance economica dell'UE.
  Evidenzia, tuttavia, che a suo avviso non si riscontra alcun elemento di coerenza nell'azione del Governo dal momento che non si fa riferimento alla realizzazione di una difesa comune europea, a una razionalizzazione della spesa e, conseguentemente, ad una riduzione della spesa militare per il nostro Paese, ponendo invece l'accento sul trattamento preferenziale per le spese della difesa derivanti da impegni assunti in sedi internazionali.
  Aggiunge che, l'ultima legge di bilancio ha disposto un ingente rifinanziamento degli investimenti del settore della difesa, incrementando il Fondo relativo all'attuazione dei programmi di investimento pluriennale per le esigenze di difesa nazionale per complessivi 12,95 miliardi di euro nel quindicennio 2023-2037.Pag. 180
  Alla situazione descritta si contrappone, come evidenziato dall'Ufficio parlamentare di bilancio (UPB), uno scenario macroeconomico dell'economia italiana orientato ad un ribasso della crescita e pertanto, tenuto conto della grave crisi economica e sociale in atto, ritiene che, al fine di non distrarre le risorse finanziarie necessarie a sostenere il tessuto sociale ed economico del Paese e a garantirne la ripresa, occorra procedere a una graduale diminuzione delle spese per i sistemi di armamento.
  Presenta, dunque, una proposta alternativa di parere contrario (vedi allegato 2).

  Stefano GRAZIANO (PD-IDP) evidenzia che il primo Documento di Economia e Finanza del Governo Meloni si caratterizza per una preoccupante assenza di ambizioni, strategie e risorse, che si riflette sugli andamenti economici. Infatti, a fronte di un tasso di crescita tendenziale già modesto, 0,9 per cento nel 2023, 1,4 per cento nel 2024, 1,3 per cento nel 2025 e 1,1 per cento nel 2026, l'obiettivo programmatico risulta superiore di soli 0,1 punti sia per l'anno in corso che per il prossimo, mentre negli anni successivi le due serie di valori coincidono.
  Osserva, poi, che le previsioni tendenziali sono state validate dall'UPB assumendo la piena e tempestiva realizzazione dei progetti del PNRR, rispetto a cui il DEF presenta affermazioni molto evasive, a conferma dell'inadeguatezza e dell'incapacità dell'Esecutivo che, dopo aver sprecato mesi inutilmente, sta ora tentando di scaricare le sue responsabilità su chi lo ha preceduto. Segnala, infatti, che senza una netta accelerazione nell'utilizzazione dei fondi del PNRR sarà difficile ottenere gli obiettivi di crescita programmati.
  La conferma degli obiettivi di indebitamento netto in rapporto al PIL già contenuti nel Documento Programmatico di Bilancio (DPB) determina un orientamento fortemente restrittivo di politica fiscale e, a fronte di un aumento delle entrate determinato dall'inflazione, si registra una sostanziale stabilità della spesa nominale con conseguente riduzione in termini reali del livello di finanziamento dei servizi pubblici. Infatti, la spesa primaria in percentuale del PIL si riduce costantemente in tutto l'orizzonte delle previsioni.
  Particolarmente emblematici sono, poi, i tagli sulla spesa sanitaria: dal 6,9 per cento in rapporto al PIL del 2022 si scende al 6,3 per cento del 2024 che diventa 6,2 per cento per il biennio successivo, riduzioni determinate da una crescita media stimata del PIL nominale del 3,6 per cento a fronte di una crescita media stimata della spesa sanitaria dello 0,6 per cento nel triennio 2024-2026. Al riguardo sottolinea che per tornare sopra il 7 per cento (valore di riferimento per la media europea) ci vorrebbero quasi 20 anni (7,1 per cento nel 2045).
  Si sofferma, quindi, sui margini disponibili in conseguenza della conferma degli obiettivi programmatici, pari a 3,4 miliardi di euro nel 2023 e a 4,5 miliardi di euro nel 2024, che saranno utilizzati, con un prossimo provvedimento normativo, per finanziare un taglio del cuneo fiscale sul lavoro dipendente nel 2023 e il Fondo per la riduzione della pressione fiscale nel 2024, ma sul resto il Documento non dice nulla, limitandosi ad affermare che il finanziamento degli interventi di politica di bilancio avverrà individuando le opportune coperture all'interno del bilancio pubblico, a ulteriore conferma dell'assenza di qualunque strategia di politica economica, e che al finanziamento delle cosiddette politiche invariate a partire dal 2024, nonché alla continuazione del taglio della pressione fiscale nel 2025-2026, concorreranno un rafforzamento della revisione della spesa pubblica e una maggiore collaborazione tra fisco e contribuente.
  Sul punto osserva che per mantenere il taglio del cuneo contributivo anche per l'anno 2024 saranno necessari 10 miliardi di euro e che lo stesso Ministro per la pubblica amministrazione ha indicato in 7-8 miliardi di euro la cifra necessaria per i rinnovi contrattuali del pubblico impiego. Pertanto, a fronte dei 4,5 miliardi derivanti dalla revisione dell'obiettivo di deficit, solo per queste due voci il Governo dovrà reperire circa 13 miliardi di euro con la prossima manovra di bilancio, senza considerare che non vengono previste risorse Pag. 181per altre voci fondamentali come le pensioni, la riforma del sistema pensionistico, il finanziamento dell'istituto di opzione donna, la sanità, l'istruzione e l'attuazione della delega fiscale.
  Per tutte queste ragioni, preannuncia il parere contrario del suo gruppo.

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO condivide la proposta di parere del relatore.

  Monica CIABURRO, presidente, avverte che poiché è stata presentata una proposta di parere alternativa da parte del gruppo del Movimento 5 Stelle, sarà posta in votazione per prima la proposta di parere del relatore e che la proposta alternativa di parere sarà posta in votazione solo in caso di reiezione della proposta del relatore.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere illustrata dal relatore.

  La seduta termina alle 15.20.

ATTI DEL GOVERNO

  Giovedì 20 aprile 2023. — Presidenza del vicepresidente Monica CIABURRO. – Interviene la sottosegretaria di Stato per i rapporti con il Parlamento, Giuseppina Castiello.

  La seduta comincia alle 15.20.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 28/2022, denominato «Aeroporti azzurri», relativo all'ammodernamento delle basi e degli aeroporti dell'Aeronautica militare.
Atto n. 30.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 12 aprile 2023.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 3).

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO condivide la proposta di parere della relatrice.

  Stefano GRAZIANO (PD-IDP) sottolinea come il programma preveda importanti ricadute occupazionali sul tessuto produttivo locale connesso con il settore edilizio in tutto il territorio nazionale e invita la relatrice a inserire un'osservazione del seguente tenore: valuti il Governo l'opportunità di coinvolgere le piccole e medie imprese legate alla filiera produttiva dell'edilizia e dell'impiantistica con protocolli ad hoc che ne consentano la più ampia e diffusa partecipazione.

  Marco PELLEGRINI (M5S) considera meritevoli di apprezzamento le finalità del programma, che vanno nella direzione di promuovere l'efficientamento energetico e la transizione ecologica, due aspetti che appartengono alla politica del suo gruppo. Preannuncia, quindi, un voto favorevole, anche se ritiene opportuno rimodulare gli oneri del programma su un arco temporale più lungo in modo da liberare risorse finanziarie per altri settori in un momento di particolare crisi economica sociale.

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO evidenzia che il programma prevede già un ampio e diffuso coinvolgimento delle piccole e medie imprese, ma si mostra disponibile ad una eventuale riformulazione della proposta di parere nel senso indicato dal deputato Graziano, ove questa possa favorire un'approvazione più ampia da parte della Commissione.

  Stefano GRAZIANO (PD-IDP) riconosce che nel programma si fa già riferimento ad un ampio coinvolgimento delle PMI, ma precisa che l'osservazione proposta tuttavia è volta a prevedere la concreta stipula di appositi protocolli.

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  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, condivide le considerazioni del collega Graziano e riformula la proposta di parere inserendo l'osservazione proposta.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere illustrata dalla relatrice, nel testo riformulato (vedi allegato 4).

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 29/2022, denominato «Mezzi tattici», relativo al rinnovamento e al mantenimento dell'autovettura da ricognizione e del veicolo multiruolo dell'Esercito italiano.
Atto n. 31.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 12 aprile 2023.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 5).

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO condivide la proposta di parere della relatrice.

  Marco PELLEGRINI (M5S) sottolinea come il programma in esame rappresenti la naturale prosecuzione del programma n. SMD 24/2019, tuttavia fa presente che la situazione economica e sociale è profondamente mutata in questi ultimi anni. Rinnova, pertanto, l'invito a prevedere tempi più lunghi per la realizzazione del programma, rimodulando le risorse finanziarie su di un arco temporale più lungo.
  Preannuncia, pertanto, un voto di astensione del suo gruppo.

  Stefano GRAZIANO (PD-IDP) preannuncia il voto favorevole del proprio gruppo.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere illustrata dalla relatrice.

Schema di decreto ministeriale di approvazione del programma pluriennale di A/R n. SMD 30/2022, denominato «Caserme verdi», relativo alla realizzazione di caserme dell'Esercito italiano di nuova generazione, funzionali e pienamente rispondenti alle normative vigenti in materia antisismica, di sicurezza sui luoghi di lavoro e di efficientamento energetico.
Atto n. 32.
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole con osservazione).

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto all'ordine del giorno, rinviato nella seduta del 12 aprile 2023.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato 6).

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO condivide la proposta di parere della relatrice.

  Marco PELLEGRINI (M5S) preannuncia un parere favorevole e, tuttavia, ribadisce l'esigenza di rimodulare gli oneri del programma su di un arco temporale più lungo al fine di liberare risorse finanziarie per altri settori in un momento di generale crisi economica e sociale. Auspica, infatti, che la maggioranza e il Governo vogliano dedicare maggiori risorse anche per l'efficientamento energetico e per le ristrutturazioni nell'edilizia civile.

  Stefano GRAZIANO (PD-IDP) nel preannunciare, a sua volta, un voto favorevole del proprio gruppo, chiede al rappresentante del Governo di valutare l'inserimento di alcune osservazioni. Raccomanda in particolare di prestare particolare attenzione alla condizione in cui versano le strutture esistenti della Difesa, caserme e distretti militari bisognosi di ristrutturazione e messa in efficienza, così come delle criticità in materia di alloggi di servizio, in particolare nelle aree già segnate da forte tensione abitativa. Raccomanda altresì di tenere conto della valorizzazione degli immobili non più utili per le funzioni militari, mentre, con riferimento alla possibilità di fruizione, anchePag. 183 da parte della popolazione civile locale, delle aree socio-ricreative e sportive ubicate nell'ambito delle nuove basi, in un'ottica di accrescimento della connotazione «ibrida» delle strutture militari, invita il Governo a valutare l'opportunità di coinvolgere con opportuni tavoli tecnici le autorità locali per individuare al meglio le necessità della cittadinanza.
  Infine, ribadisce la richiesta di prevedere nel parere sull'atto in esame un'osservazione di identico tenore a quella già avanzata sullo schema di decreto relativo al programma denominato Aeroporti Azzurri, riferita al coinvolgimento delle PMI legate alla filiera produttiva dell'edilizia e dell'impiantistica attraverso appositi protocolli.

  La sottosegretaria Giuseppina CASTIELLO precisa, con riguardo alle prime considerazioni del deputato Graziano, che è già stata elaborata una ricognizione delle strutture esistenti che verranno interessate dalle ristrutturazioni previste nel programma. Si rimette, invece, alla relatrice sulla proposta di inserire l'osservazione relativa al coinvolgimento delle PMI legate alla filiera produttiva dell'edilizia e dell'impiantistica attraverso appositi protocolli.

  Paola Maria CHIESA (FDI), relatrice, riformula la proposta di parere inserendo la seguente osservazione: valuti il Governo l'opportunità di coinvolgere le piccole e medie imprese legate alla filiera produttiva dell'edilizia e dell'impiantistica con protocolli ad hoc che ne consentano la più ampia e diffusa partecipazione.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere illustrata dalla relatrice, nel testo riformulato (vedi allegato 7).

  La seduta termina alle 15.45.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.45 alle 15.50.