CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 marzo 2023
80.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 81

AUDIZIONI INFORMALI

  Martedì 21 marzo 2023.

Audizioni, in videoconferenza, nell'ambito dell'esame dello schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente realizzazione del collegamento intermodale Roma-Latina, tratta autostradale Roma (Tor de' Cenci)-Latina nord (Borgo Piave) e nomina del relativo commissario straordinario, di rappresentanti del Comitato «No bretella Cisterna Valmontone», del Comitato «No corridoio Roma-Latina», di Italia Nostra e di Antonio Mallamo, Amministratore Unico di Astral Spa.

  Le audizioni informali sono state svolte dalle 11.50 alle 12.50.

ATTI DEL GOVERNO

  Martedì 21 marzo 2023. — Presidenza del vicepresidente Francesco BATTISTONI. Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Tullio Ferrante.

  La seduta comincia alle 12.55.

Schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri concernente realizzazione del collegamento intermodale Roma-Latina, tratta autostradale Roma (Tor de' Cenci)-Latina nord (Borgo Piave) e nomina del relativo commissario straordinario.
Atto n. 29.
(Seguito dell'esame, ai sensi dell'articolo 143, comma 4, del Regolamento e rinvio).

Pag. 82

  La Commissione prosegue l'esame dello schema di decreto, rinviato nella seduta del 14 marzo 2023.

  Francesco BATTISTONI, presidente, ricorda che il termine per l'espressione del parere da parte della Commissione scade nella giornata odierna. Avverte che è stata acquisita in via informale dal Governo la disponibilità ad attendere fino alla giornata di domani l'espressione del parere da parte della Commissione.

  Il sottosegretario Tullio FERRANTE conferma la disponibilità del Governo ad attendere il parere della Commissione fino alla giornata di domani.

  Francesco BATTISTONI, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già prevista per domani, nella quale si procederà alla votazione della proposta di parere.

  La seduta termina alle 13.

RISOLUZIONI

  Martedì 21 marzo 2023. — Presidenza del vicepresidente Francesco BATTISTONI. Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Tullio Ferrante.

  La seduta comincia alle 13.

7-00064 Foti: Modifica della disciplina transitoria riguardante la qualificazione delle stazioni appaltanti.
(Discussione e rinvio).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione.

  Tommaso FOTI (FDI), nell'illustrare la risoluzione di cui è primo firmatario, osserva che essa nasce dall'esigenza di permettere agli uffici del Ministero della giustizia, attualmente sprovvisti di personale con qualifica di responsabile unico del procedimento, di svolgere il ruolo di stazioni appaltanti, ottemperando a quanto previsto dal codice dei contratti pubblici, in via di approvazione definitiva da parte del Consiglio dei Ministri. A tal fine è opportuno che si intervenga allungando la durata della disciplina transitoria, pari a sei mesi, per permettere a tali enti di dotarsi di personale che assuma la qualifica di responsabile unico del procedimento e di esperire le gare, assolutamente necessarie come dimostra la disastrosa situazione di tribunali e carceri. Sottolinea che la risoluzione chiede pertanto al Governo di adottare le opportune iniziative normative volte a modificare la disciplina transitoria per consentire agli uffici del Ministero della giustizia di risolvere la problematica sopra illustrata.

  Chiara BRAGA (PD-IDP), come anticipato nella scorsa riunione dell'Ufficio di presidenza, chiede ai presentatori quali valutazioni hanno indotto le forze di maggioranza a presentare una risoluzione su questo tema. Paventa, inoltre, che quanto proposto non valga solo per gli uffici del Ministero della giustizia, bensì rappresenti una modifica di carattere generale e peraltro di non poco conto. Chiede in ogni caso che possa essere svolto un approfondimento sul tema, anche attraverso un breve ciclo di audizioni di alcuni soggetti, tra cui i rappresentanti dello stesso Ministero della giustizia.

  Il sottosegretario Tullio FERRANTE esprime parere favorevole sull'impegno recato nella risoluzione, a condizione che venga riformulato aggiungendo, dopo la parola: «normative», le seguenti: «da inserire nel decreto correttivo».

  Chiara BRAGA (PD-IDP) osserva che si sarebbe aspettata dal rappresentante del Governo una risposta di merito relativamente al quesito da lei posto, che quindi ribadisce.

  Il sottosegretario Tullio FERRANTE comunica che la riformulazione è stata concordata con i competenti uffici del Ministero della giustizia.

  Tommaso FOTI (FDI) sottolinea che nella premessa della risoluzione è chiaramente Pag. 83indicato che la problematica oggetto della stessa investe solo gli uffici giudiziari. Osserva che l'entrata in vigore della nuova disciplina contenuta nel codice dei contratti pubblici determinerà le gravi criticità precedentemente evidenziate per gli uffici giudiziari. Ribadisce pertanto la necessità di quanto contenuto nel dispositivo della risoluzione, in considerazione delle esigenze rappresentate dal Ministero della giustizia riguardanti l'adeguamento alla nuova disciplina.

  Francesco BATTISTONI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta già convocata domani per la votazione della risoluzione.

  La seduta termina alle 13.10.

ERRATA CORRIGE

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 73 del 6 marzo 2023, a pagina 11:

   alla prima colonna, alla tredicesima riga, dopo la parola: «Raffa» è aggiunta la seguente: «, Simiani.»;

   alla seconda colonna, alla quarta riga, dopo la parola: «Ferrari» è aggiunta la seguente: «, Ilaria Fontana.».

  Nel Bollettino delle Giunte e delle Commissioni parlamentari n. 78 del 15 marzo 2023:

   a pagina 71, seconda colonna, alla trentaseiesima riga, dopo la parola: «programma» sono aggiunte le seguenti: «(vedi allegato 7)»;

  dopo l'allegato 6 è aggiunto il seguente:

ALLEGATO 7

INDAGINE CONOSCITIVA SULL'IMPATTO AMBIENTALE
DEGLI INCENTIVI IN MATERIA EDILIZIA

PROGRAMMA

  Le detrazioni fiscali per gli interventi di recupero del patrimonio edilizio, per l'adeguamento antisismico e quelle per la riqualificazione energetica hanno rivestito un ruolo via via crescente nel mercato delle costruzioni. Nel 2020 gli interventi agevolati detenevano una quota di oltre la metà degli investimenti nel rinnovo residenziale. Dalla loro introduzione, nel 1998 fino al dicembre 2020, essi hanno veicolato una spesa per investimenti di quasi 348 miliardi di euro. Secondo le stime del CRESME dal 2013 al 2020, ogni anno, con l'eccezione del 2015 e del 2020, sono stati investiti mediamente 28 miliardi di euro, 24 dei quali negli interventi di recupero edilizio e circa 4 miliardi negli interventi di riqualificazione energetica. Nel 2021 i lavori incentivati sono stati pari a 66 miliardi di euro.
  Le predette misure di incentivazione, introdotte anche con l'obiettivo di far emergere il lavoro irregolare nel settore dell'edilizia, si sono caratterizzate come misure anticongiunturali e, successivamente, di stimolo al risparmio energetico attraverso il finanziamento di interventi per migliorare l'efficienza energetica (cosiddetto ecobonus). Le modifiche introdotte nel tempo hanno inoltre riguardato l'agevolazione di interventi relativi all'adozione di misure antisismiche (cosiddetto sismabonus), tenuto conto della vetustà del patrimonio edilizio e della fragilità e vulnerabilità del territorio, e, fino al 2022, anche di interventi volti a favorire il decoro delle facciate dei fabbricati nelle aree centrali dei comuni.
  A maggio 2020, il decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, ha introdotto il cosiddetto Pag. 84«superbonus», ossia una detrazione del 110 per cento per alcune tipologie di interventi, e la possibilità di cedere i crediti d'imposta (cessione del credito e sconto in fattura) per quasi tutti gli interventi di manutenzione e ristrutturazione incentivati. A tale agevolazione il PNRR (Missione 2, componente 3, Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici) destina complessivamente 13,95 miliardi di euro, unitamente ad altri 4,56 miliardi di euro stanziati con il Fondo Complementare al PNRR, al fine di incentivare interventi che contribuiscano all'incremento del livello di efficienza energetica degli edifici. In particolare, il PNRR fissa già per il secondo trimestre del 2023 l'obiettivo del completamento della ristrutturazione di edifici per almeno 12.000.000 mq, che si traduca in risparmi di energia primaria di almeno il 40 per cento e nel miglioramento di almeno due classi energetiche nell'attestato di prestazione energetica, nonché della ristrutturazione di almeno 1.400.000 metri quadri per scopi antisismici.
  In questa prospettiva, anche alla luce dell'evoluzione della normativa europea in materia di prestazioni energetiche degli edifici per il raggiungimento dell'obiettivo di azzeramento delle emissioni al 2030 e al 2050, appare importante valutare l'efficacia degli incentivi fiscali in materia edilizia, compreso il «superbonus», in relazione al raggiungimento degli obiettivi climatici, al risparmio energetico, alla promozione dell'autonomia energetica da fonti rinnovabili, nonché alla messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio. In tale contesto, appare importante valutare anche l'efficacia degli strumenti regolatori degli incentivi edilizi, con particolare riferimento agli adempimenti burocratici richiesti, ai fini di una migliore fruibilità delle agevolazioni e del bilanciamento tra esigenze di controllo e necessità di semplificazione.
  In questo quadro, e tenuto conto della necessità di cittadini e imprese di operare in un quadro normativo coerente e stabile nel tempo, la Commissione ambiente ha convenuto sull'opportunità di svolgere un'indagine conoscitiva sull'impatto ambientale degli incentivi in materia edilizia. Scopo dell'indagine è quello di valutare gli effetti delle predette agevolazioni, con particolare riguardo anche al cosiddetto superbonus:

   sull'efficienza energetica e sulla sostenibilità ambientale, in termini di riduzione del consumo di energia da fonti fossili e delle emissioni di CO2, nonché di promozione dell'autonomia energetica da fonti rinnovabili, anche alla luce della distribuzione territoriale degli incentivi e della distinzione tra le abitazioni principali e le altre per quanto concerne l'edilizia residenziale; in tale ambito, si collocherebbe inoltre una prima verifica dello stato di attuazione delle misure in materia di riqualificazione energetica degli edifici previste dal PNRR, con particolare riferimento alle stime relative al loro impatto ambientale in termini di riduzione dei consumi energetici e delle emissioni di gas serra;

   sul raggiungimento degli obiettivi di ristrutturazione e di miglioramento dell'efficienza energetica del parco immobiliare nazionale, in vista dell'obiettivo di neutralità climatica al 2050, anche al fine di approfondire le prospettive di sviluppo degli strumenti incentivanti alla luce altresì del dibattito a livello europeo sulla proposta di revisione della direttiva sulla prestazione energetica nell'edilizia;

   sulla messa in sicurezza sismica del patrimonio edilizio, anche al fine di stimare eventuali risparmi che potrebbero derivare per la realizzazione degli interventi di ricostruzione a fronte di eventi calamitosi;

   sul miglioramento dell'efficienza energetica per gli interventi riguardanti gli edifici pubblici e l'edilizia residenziale pubblica, anche al fine di valutare se e in che misura gli strumenti di incentivazione (fiscale ma anche di altro tipo) già contemplati per gli interventi di recupero e ristrutturazione edilizia ed energetica di natura puntuale possano essere oggetto di revisione ovvero costituire un modello applicabile anche ad operazioni di rigenerazione urbana di più vasta portata;

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   sull'aumento dei prezzi dei materiali e delle materie prime, anche tenuto conto delle esperienze degli altri Paesi europei.

  L'indagine si articolerà in una serie di audizioni che coinvolgerà i seguenti soggetti:

   rappresentanti del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica;

   rappresentanti degli enti territoriali;

   rappresentanti dell'Agenzia delle entrate;

   rappresentanti dell'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA);

   rappresentanti del Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro (CNEL);

   rappresentanti del Gestore dei servizi energetici (GSE) e di Terna;

   rappresentanti dell'Istituto nazionale di statistica (ISTAT), dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) e di altri istituti di ricerca del settore;

   rappresentanti di imprese e di altri soggetti operanti nel settore;

   organizzazioni rappresentative del mondo delle imprese e della cooperazione, nonché dei proprietari delle abitazioni;

   rappresentanti di associazioni ambientaliste;

   rappresentanti degli ordini e delle categorie professionali;

   rappresentanti delle organizzazioni sindacali;

   esperti della materia.

  L'indagine conoscitiva dovrebbe concludersi entro il 30 giugno 2023.