CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 febbraio 2023
70.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (III e VI)
COMUNICATO
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UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Martedì 28 febbraio 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.45 alle 13.50.

SEDE REFERENTE

  Martedì 28 febbraio 2023. — Presidenza del vicepresidente della III Commissione Paolo FORMENTINI. – Interviene la sottosegretaria di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 13.50.

Ratifica ed esecuzione dei seguenti Accordi: a) Accordo tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri, con Protocollo aggiuntivo e Scambio di lettere, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, b) Protocollo che modifica la Convenzione tra la Repubblica italiana e la Confederazione svizzera per evitare le doppie imposizioni e per regolare talune altre questioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio, con Protocollo aggiuntivo, conclusa a Roma il 9 marzo 1976, così come modificata dal Protocollo del 28 aprile 1978 e dal Protocollo del 23 febbraio 2015, fatto a Roma il 23 dicembre 2020, nonché norme di adeguamento dell'ordinamento interno.
C. 859, approvato in un testo unificato dal Senato, e C. 567 Quartapelle Procopio.
(Seguito esame e rinvio – Adozione del testo base).

  Le Commissioni proseguono l'esame dei provvedimenti, rinviato nella seduta del 23 febbraio scorso.

  Paolo FORMENTINI, presidente e relatore per la III Commissione, dà conto delle sostituzioni. Ricorda, quindi, che nella riunione congiunta degli uffici di presidenza appena svoltasi si è convenuto che nella Pag. 7seduta odierna si concluderà l'esame preliminare e si procederà all'adozione del testo base.
  Al riguardo, segnala che è stato, altresì, convenuto di fissare alle ore 13 di giovedì 2 marzo prossimo il termine per la presentazione di emendamenti sul testo base.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Stefano CANDIANI (LEGA) sottolinea la necessità di procedere rapidamente alla ratifica degli accordi in esame, concludendo un percorso troppo a lungo sospeso, che ha generato pesanti incertezze nei lavoratori frontalieri. Rileva, tuttavia, che la ratifica non scioglie tutti i nodi, a partire dalla definizione dello status di lavoratore frontaliero, che è tuttora oggetto di una eccessiva discrezionalità. Pur apprezzando le disposizioni che impongono ai Cantoni svizzeri di versare ai comuni italiani di confine, a titolo di compensazione, una parte del gettito fiscale derivante dalle remunerazioni dei lavoratori frontalieri, preannuncia l'intenzione di presentare un ordine del giorno che impegni il Governo a riconoscere la specificità dei territori di frontiera, istituendo, ad esempio, una zona economica speciale; a suo avviso, tale iniziativa, o misure analoghe, sarebbero giustificate dalla condizione di oggettivo svantaggio che caratterizza queste aree, che confinano con un Paese extra-UE e come tale non soggetto alle regole del mercato unico.

  Arnaldo LOMUTI (M5S) chiede alla rappresentante del Governo chiarimenti circa il seguito che l'Esecutivo intende dare all'ordine del giorno G1.102 del senatore Marton, accolto in sede di esame presso l'altro ramo del Parlamento, volto ad avviare con urgenza negoziati con il Governo della Confederazione svizzera per disciplinare il ricorso al telelavoro da parte dei lavoratori frontalieri, considerato che il precedente accordo amichevole è scaduto il 31 gennaio 2023.

  Toni RICCIARDI (PD-IDP) interviene – anche in qualità di cittadino svizzero – per ricordare che la ratifica all'esame delle Commissioni era attesa da tempo e per evidenziare come il gruppo del Partito Democratico veda con favore l'Accordo relativo all'imposizione dei lavoratori frontalieri.
  Fornisce quindi alcuni dati relativi ai rapporti tra l'Italia e la Svizzera: nel solo Canton Ticino lavorano circa 80 mila italiani, mentre nei cantoni dei Grigioni e del Vallese i lavoratori italiani sono, rispettivamente, 8 mila e 6 mila. La Svizzera, che è l'unico Paese estero nel quale l'italiano è lingua ufficiale, è il primo contribuente estero di pensioni erogate attraverso l'INPS, con un importo di 3 milioni di euro annui. Segnala infine che la comunità italiana in Svizzera è la terza al mondo per numero di componenti.
  Quindi, concordando con quanto evidenziato dal collega Candiani, osserva come gli accordi oggetto di ratifica non affrontino alcune problematiche. La prima è quella relativa alla tassazione degli immobili siti in Italia, sui quali grava l'IMU, come anche l'obbligo di inserimento nella dichiarazione dei redditi presentata in Svizzera.
  Un ulteriore problema da affrontare, già evidenziato dal collega Lomuti, è rappresentato dalla cessazione, dal 31 gennaio scorso, degli effetti dell'accordo amichevole tra Italia e Svizzera relativo alla prestazione lavorativa da remoto, adottato per far fronte alla pandemia da COVID-19.
  Sottolinea poi la necessità di superare il concetto di frontiera anomala e ricorda come attualmente non siano più solo i lavoratori italiani a spostarsi in Svizzera, ma avvenga frequentemente anche l'opposto.
  Afferma in conclusione la disponibilità del gruppo del Partito Democratico a sostenere qualsiasi accordo che possa contribuire a un miglioramento della condizione dei comuni di frontiera. Suggerisce in proposito la presentazione di un ordine del giorno volto alla costituzione di una Zona economica speciale alla frontiera tra Italia e Confederazione svizzera.

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  Simone BILLI (LEGA) esprime grande apprezzamento per la concretezza del Governo e della maggioranza che, dopo anni di rinvii, con la ratifica in esame garantisce la tutela fiscale dei lavoratori frontalieri.

  La sottosegretaria Maria TRIPODI, replicando al deputato Lomuti, assicura il pieno impegno del Ministero degli affari e della cooperazione internazionale ad interloquire con i Dicasteri dell'economia e delle finanze e del lavoro e delle politiche sociali, che esercitano la competenza primaria in materia di disciplina del lavoro da remoto.

  Marco OSNATO, relatore per la VI Commissione, anche a nome del relatore per la III Commissione Formentini, propone di adottare come testo base per il seguito dell'esame del provvedimento la proposta di legge C. 859, approvata in un testo unificato dal Senato.

  Le Commissioni approvano la proposta di adottare quale testo base per il prosieguo dell'esame la proposta di legge C. 859, approvata in un testo unificato dal Senato.

  Paolo FORMENTINI, presidente e relatore per la III Commissione, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.