CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 27 febbraio 2023
69.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 8

SEDE REFERENTE

  Lunedì 27 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI.

  La seduta comincia alle 9.

DL 2/2023: Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale.
C. 908 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 febbraio 2023.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, ricorda che l'ordine del giorno reca il seguito dell'esame in sede referente del disegno di legge di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (approvato dal Senato) (C. 908 Governo).
  Avverte che alla scadenza del termine per la presentazione delle proposte emendative ne sono pervenute 98 (vedi allegato).
  Per quanto riguarda le ammissibilità delle proposte emendative presentate, ricorda che, trattandosi di un decreto-legge, il regime di ammissibilità è stabilito dall'articolo 96-bis, comma 7, del Regolamento, ai sensi del quale non possono ritenersi ammissibili le proposte emendative che non siano strettamente attinenti alle materie oggetto del decreto-legge. A tal fine, la materia delle proposte emendative deve essere valutata con riferimento «ai singoli oggetti e alla specifica problematica affrontata dall'intervento normativo» (lettera circolare del Presidente della Camera del 10 gennaio 1997).
  Segnala che il criterio adottato per i decreti-legge risulta più restrittivo di quello previsto per gli ordinari progetti di legge, per i quali, ai sensi dell'articolo 89 del Regolamento, l'inammissibilità è limitata all'estraneità di emendamenti e articoli aggiuntivi all'oggetto del provvedimento.
  Fa presente che la necessità di rispettare rigorosamente i criteri illustrati si impone anche a seguito delle sentenze della Corte costituzionale n. 32 del 2014, 22 del 2012 e ordinanza n. 34/2013 e di alcuni richiami del Presidente della Repubblica Pag. 9nel corso di questa e delle precedenti Legislature.
  Avverte che con riferimento al vaglio di ammissibilità delle proposte emendative presentate, la Presidenza ha tenuto conto del contenuto del provvedimento che riguarda, in particolare, misure di rafforzamento patrimoniale volte ad assicurare la continuità del funzionamento produttivo dell'impianto siderurgico di Taranto della società ILVA S.p.A. nonché disposizioni, anche di carattere procedimentale e processuale per assicurare la continuità produttiva degli stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale.
  Avverte quindi che alla luce dei predetti criteri devono pertanto considerarsi inammissibili per estraneità di materia le seguenti proposte emendative:

   Todde 1.17, che proroga di un anno il termine previsto dall'articolo 1, comma 5, dell'ordinanza del Capo del Dipartimento della Protezione Civile 13 ottobre 2022, n. 931, per l'affidamento in outsourcing del servizio di contact center 1500 Covid-19;

   Pavanelli 1.01, che disciplina il procedimento di autorizzazione di grandi accumulatori di energia termica;

   L'Abbate 8.7, che prevede la revisione dei limiti previsti dal decreto legislativo 13 agosto 2010, n. 155, recante «Attuazione della direttiva 2008/50/CE relativa alla qualità dell'aria ambiente e per un'aria più pulita in Europa».

  Ricorda che il termine per la presentazione di eventuali ricorsi avverso la valutazione di inammissibilità delle proposte emendative è fissato alle ore 9.30 di oggi.
  Nessuno chiedendo di intervenire, rinvia quindi il seguito dell'esame alla seduta convocata alle ore 10.

  La seduta termina alle 9.05.

SEDE REFERENTE

  Lunedì 27 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta Bergamotto.

  La seduta comincia alle 10.

DL 2/2023: Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale.
C. 908 Governo, approvato dal Senato.
(Seguito esame e conclusione).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta di questa mattina.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, concorde la Commissione, su richiesta del gruppo PD-IDP, sospende la seduta fino alle 10.30.

  La seduta, sospesa alle 10.05, riprende alle 10.30.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che non sono stati presentati ricorsi avverso le valutazioni di inammissibilità delle proposte emendative pronunciate nella seduta appena svolta.
  Comunica che sono pervenuti i pareri favorevoli espressi dalle Commissioni I, II, IV, VI, VIII, XI e XII competenti in sede consultiva, nonché il parere del Comitato per la Legislazione.
  Avverte che la XIV Commissione Politiche dell'Unione europea non renderà il proprio parere sul provvedimento. Comunica altresì che la Commissione Bilancio esprimerà il parere direttamente all'Assemblea.
  Ricorda che all'esito della riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, della Commissione, di mercoledì 22 febbraio la presidenza ha scritto al Presidente della Camera per chiedere il posticipo dell'avvio dell'esame del provvedimento in Assemblea, previsto a partire dalle ore 15 di oggi.
  Pertanto come convenuto nella medesima riunione dell'Ufficio di presidenza, la Commissione dovrà concludere i propri lavori con il conferimento del mandato a Pag. 10riferire in Assemblea alla relatrice entro le ore 14 di oggi per consentire l'avvio della discussione del provvedimento in Assemblea nei tempi sopra ricordati.
  Ricorda che la seduta prevede l'esame delle proposte emendative presentate.
  Dà quindi conto delle sostituzioni.
  Invita la relatrice, onorevole Ilaria Cavo, a formulare i pareri relativi alle proposte emendative riferite all'articolo 1.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i presentatori al ritiro degli emendamenti Peluffo 1.1, Pavanelli 1.2, Peluffo 1.3, 1.4 e 1.5, Cappelletti 1.6, Peluffo 1.7 e 1.8, Todde 1.9, Appendino 1.10, Donno 1.11, Pavanelli 1.12, Appendino 1.13 e 1.14 nonché Cappelletti 1.15 e 1.16, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO concorda con la relatrice sui pareri espressi.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 1.1.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustra l'emendamento a propria firma 1.2, volto a prevedere un nuovo apporto di capitale da parte di Invitalia a sostegno delle piccole e medie imprese, la cui copertura finanziaria è attuata tramite l'aumento dal 50 al 54 per cento del contributo straordinario per gli extraprofitti. Trova anomalo, infatti, che il Governo non abbia inteso sostenere l'indotto che vive intorno all'impianto ex ILVA, creando altresì maggiore sicurezza in ordine alle garanzie occupazionali.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pavanelli 1.2 e Peluffo 1.3.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), intervenendo sul proprio emendamento 1.4, ribadisce in via preliminare il proprio disappunto, già manifestato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, con riguardo alle modalità di discussione dei provvedimenti d'urgenza che provengono dal Senato, che mortificano il ruolo della Commissione. Tiene a sottolineare che per il decreto in esame, che ha ad oggetto una questione assai delicata come la vicenda ILVA, si è arrivati al paradosso di fissare un termine per la presentazione degli emendamenti in Commissione quando il decreto non era stato ancora licenziato dall'altro ramo del Parlamento. Venendo a questioni di merito, ritiene che il provvedimento in esame rappresenti un'opportunità per capire se l'immissione di una quota significativa di capitale pubblico possa dare o meno una prospettiva ad ILVA sotto il profilo della produzione, che si è notevolmente contratta, e dell'occupazione, che vede più di 3000 persone in cassa integrazione. Giudica fondamentale che sia esplicitata la destinazione dei fondi, di cui una parte certamente andranno a coprire gli oneri derivanti dalle bollette, la cui restante parte va però collegata ad una prospettiva di rilancio e all'acquisizione della parte maggioritaria del capitale in mano pubblica. Occorre oltretutto accelerare i tempi, perché la data fissata della fine del 2024 rappresenta un termine a suo giudizio troppo lontano. L'emendamento 1.4, come altri a sua firma, si inserisce quindi nell'ottica a suo avviso necessaria di dare una prospettiva all'ex ILVA.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 1.4.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), illustra il proprio emendamento 1.5, che ripercorre la logica delle considerazioni testé espresse, e che tende a finalizzare i fondi pubblici a due elementi prioritari ovvero la risalita della produzione, che si auspica torni ai 4 milioni di tonnellate precedenti, e il rilancio occupazionale, considerato che dei 3000 dipendenti in cassa integrazione, ben 2500 sono a Taranto.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 1.5.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), illustra il proprio emendamento 1.6, che mira ad escludere i finanziamenti statali in caso di sequestro o confisca degli impianti dello Pag. 11stabilimento siderurgico. Osserva che in assenza di un preciso piano industriale l'investimento dello Stato rappresenta una sorta di «assegno in bianco» dato a chi, a suo giudizio, non lo merita.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 1.6.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 1.7 che lega il rafforzamento patrimoniale alla continuità del funzionamento produttivo e alla risalita della produzione dell'impianto di Taranto, indicando altresì il termine di dicembre 2023 in luogo di dicembre 2024 per l'acquisizione della quota maggioritaria di Acciaierie d'Italia.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 1.7.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) illustra il proprio emendamento 1.8 che punta l'accento sull'unico elemento che può realmente garantire un futuro a Taranto, ovvero la riconversione degli impianti per la produzione di acciaio green.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 1.8.

  Alessandra TODDE (M5S) illustra l'emendamento a propria firma 1.9 teso a legare gli aumenti di capitale ad interventi di conversione degli impianti produttivi. Nella consapevolezza che la filiera siderurgica è strategica e capital intensive, giudica poco lungimirante apportare capitali senza alcuna strategia e senza un piano di politica industriale, con il rischio di rendere tale apporto un mero regalo per Arcelor Mittal. Per questo l'emendamento subordina tale aumento ad un piano di riconversione industriale, al risanamento e alla tutela ambientale e sanitaria delle aree nonché all'adozione di misure a favore dei lavoratori e delle imprese dell'indotto, settore fortemente in crisi.

  La Commissione respinge l'emendamento Todde 1.9.

  Chiara APPENDINO (M5S) illustra il proprio emendamento 1.10 che si inserisce nel solco delle considerazioni espresse dalla collega che l'ha preceduta. L'aumento di capitale dovrebbe, infatti, a suo avviso essere subordinato alla sottoscrizione di un accordo di programma anche a tutela della bontà del percorso che dovrebbe vedere come prioritari i profili di tutela ambientale e del lavoro.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 1.10.

  Emma PAVANELLI (M5S), intervenendo sull'emendamento Donno 1.11, di cui è cofirmataria, si sorprende che maggioranza e Governo non concordino sulla opportunità del rispetto delle linee guida sulla qualità dell'aria emanate dall'Organizzazione mondiale della sanità che nel 2021 ha elaborato un corposo report sull'impatto che l'impianto di Taranto ha sui cittadini dell'area circostante, evidenziando che i livelli di PM10 sono superiori del 27 per cento ai livelli di sicurezza, con conseguenze negative sulla salute dei cittadini e sulla spesa sanitaria.

  La Commissione respinge l'emendamento Donno 1.11.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra il proprio emendamento 1.12 che ha l'obiettivo di classificare anche gli stabilimenti della società Sanac S.p.A. di interesse strategico nazionale, garantendo apporti di capitale sociale da parte di Invitalia per garantirne la continuità produttiva. Ripercorre brevemente la storia di questa società, la cui amministrazione straordinaria è derivata dalla crisi del gruppo ILVA, e ritiene che il Governo dovrebbe occuparsi del rilancio non solo di ILVA ma anche di altre imprese del gruppo.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 1.12.

  Chiara APPENDINO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.13, segnala che esso è volto a riconoscere che Pag. 12gli stabilimenti delle imprese fornitrici di beni o servizi connessi al risanamento ambientale o funzionali alla continuazione dell'attività degli impianti siderurgici di Taranto sono individuati come stabilimenti di interesse strategico nazionale al fine di garantire la continuità delle aziende dell'indotto. Inoltre definisce come prededucibili, nella procedura di amministrazione straordinaria, i crediti da esse vantati anteriori alla data di riconoscimento della loro qualifica di imprese strategiche nazionali.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 1.13.

  Chiara APPENDINO (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.14, segnala che esso prevede, in funzione del monitoraggio, la presentazione annuale al ministero competente di una relazione concernente la situazione economica finanziaria di Acciaierie d'Italia e, in particolare, dei dati riferiti all'andamento dei crediti commerciali e delle altre attività finanziarie nonché al raggiungimento degli obiettivi previsti nell'ambito del piano industriale finalizzato alla completa decarbonizzazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 1.14

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.15, osserva che il provvedimento non attiene solo a criticità ambientali ma anche a quelle concernenti la tutela della salute, a questioni penali – ritenendo che lo scudo penale previsto sia, peraltro, una specie di licenza di inquinare –, nonché a criticità attinenti alle conseguenze sui fornitori che non vengono pagati dal committente. Sottolinea quindi che la proposta emendativa è volta ad accogliere le legittime istanze dei fornitori consentendo l'anticipo della cosiddetta rivalsa IVA senza quindi attendere la conclusione della procedura concorsuale di amministrazione straordinaria. Evidenzia che in tal modo si realizza una riduzione del danno delle imprese coinvolte e che tali azioni si devono intendere come strategiche.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 1.15.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 1.16, segnala che esso si ricollega all'emendamento respinto in precedenza. È dell'avviso che la società Sanac S.p.A. debba essere dichiarata stabilimento di interesse strategico nazionale essendo peraltro assurdo che una società a partecipazione pubblica possa essere portata a fallire in conseguenza del comportamento di un'altra società partecipata dalla mano pubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 1.16.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 2. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori a ritirare gli emendamenti Peluffo 2.1, Cappelletti 2.2 e Peluffo 2.3, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO concorda con la relatrice sui pareri espressi.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.1, segnala che esso è volto a specificare che l'ammissione immediata alle procedure di amministrazione straordinaria di imprese che gestiscono stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale può avvenire su istanza del socio pubblico che detenga almeno il 30 per cento delle quote societarie.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 2.1.

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  Enrico CAPPELLETTI (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 2.2, segnala che con esso si specifica che la richiesta di ammissione immediata alle procedure di amministrazione straordinaria può avvenire su istanza del socio pubblico che non solo detenga almeno il 30 per cento delle quote societarie ma anche il 50 per cento del diritto di voto.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cappelletti 2.2 e Peluffo 2.3.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 3. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori a ritirare gli emendamenti Todde 3.1, Peluffo 3.2, Appendino 3.3, Pavanelli 3.4, Peluffo 3.5, Bonelli 3.6, Evi 3.7 e 3.8, Bonelli 3.9 e Ubaldo Pagano 3.10, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Alessandra TODDE (M5S), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.1, evidenzia che esso è volto, in materia di compensi del commissario straordinario, ad evitare che dagli elementi di cui tener conto vengano escluse le spese legali correlate alla rappresentanza in giudizio del commissario straordinario medesimo nell'ambito del contenzioso, come invece previsto da un emendamento approvato dal Senato.

  La Commissione respinge l'emendamento Todde 3.1.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.2, evidenzia che esso è volto a vincolare gli emolumenti del commissario straordinario anche all'aumento dei livelli di produzione e occupazionali e quindi a porre per loro il raggiungimento di qualche obiettivo meritevole.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 3.2.

  Chiara APPENDINO (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.3, segnala che con esso si pongono taluni vincoli, in materia di emolumenti, riferiti ad alcuni parametri, compresi quelli relativi alla forza lavoro nonché all'efficacia delle azioni volte al rientro dei soggetti posti in cassa integrazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 3.3.

  Emma PAVANELLI (M5S) intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.4, evidenzia che le modifiche proposte circa i criteri di determinazione dei compensi del commissario straordinario si incentrano sul pagamento dei debiti verso le aziende dell'indotto in difficoltà a causa delle azioni del committente. Sottolinea, in particolare, che gli effetti dovrebbero andare a beneficiare la società Sanac S.p.A., di cui ha avuto modo in precedenza di segnalare le criticità. Si dichiara stupefatta che tutti i ragionevoli emendamenti proposti dal suo gruppo sulla tematica non siano stati o non vengano accolti dalla Commissione. Si dice altresì preoccupata per l'inerzia che la maggioranza mostra di avere nei confronti della tutela dei livelli occupazionali concernenti le imprese dell'indotto della filiera dell'acciaio di Taranto, sottolineando che se quella dell'acciaio è un'impresa strategica nazionale devono esserle anche quelle della sua filiera, compresa quindi la Sanac S.p.A..

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 3.4.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.5, segnala che esso è volto a subordinare il 25 per cento del compenso Pag. 14complessivamente spettante all'amministrazione straordinaria legandolo a progetti di rilancio relativi alla produzione, alla transizione ecologica degli impianti, alla riqualificazione del personale e alla sicurezza dei luoghi di lavoro nonché alla tutela della salute e al risanamento ambientale.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 3.5.

  Eleonora EVI (AVS), intervenendo sull'emendamento Bonelli 3.6, di cui è cofirmataria, evidenzia che con esso si intende legare i compensi dell'amministrazione straordinaria alla celere realizzazione di misure concernenti la tutela ambientale e sanitaria.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonelli 3.6.

  Eleonora EVI (AVS), intervenendo sull'emendamento a sua prima firma 3.7, segnala che esso è volto a condizionare i compensi in dipendenza della mancata celere realizzazione delle misure e delle attività di tutela ambientale sanitaria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Evi 3.7, 3.8, Bonelli 3.9 e Ubaldo Pagano 3.10.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame dell'unica proposta emendativa relativa all'articolo 4-bis. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sull'articolo aggiuntivo Peluffo 4-bis.01.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i presentatori a ritirare l'articolo aggiuntivo Peluffo 4-bis.01, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), intervenendo sull'articolo aggiuntivo a sua prima firma 4-bis.01, sottolinea che con esso si intende affrontare uno degli aspetti meno conosciuti del provvedimento all'esame, e cioè quello relativo all'indotto. Evidenzia che molte aziende hanno intensi rapporti con il committente principale, cioè ILVA, e che molte di esse non hanno visti onorati i propri crediti con il rischio che le predette aziende della filiera possono chiudere i battenti. Sottolinea, quindi, che l'emendamento intende realizzare strumenti a sostegno della filiera dell'ILVA di Taranto, prevedendo l'assegnazione di ulteriori fondi al Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese vincolandone la destinazione al sostegno all'accesso al credito delle piccole e medie imprese che risultino creditrici per forniture di beni o servizi nei confronti di Acciaierie d'Italia S.p.A. a seguito di mancati pagamenti entro i termini contrattuali concordati e al fine di garantirne la continuità operativa e il mantenimento dei livelli occupazionali, nonché delle piccole e medie imprese mono-committenti o con fatturato prevalente con Acciaierie d'Italia S.p.A. nei confronti delle quali siano state ridotte o non richieste commesse per forniture di beni o servizi.

  La Commissione respinge l'articolo aggiuntivo Peluffo 4-bis.01.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 5. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori a ritirare l'emendamento Bonelli 5.1, gli identici emendamenti L'Abbate 5.2, Peluffo 5.3 e Bonelli 5.4, gli emendamenti Evi 5.5, 5.6 e 5.7, Bonelli 5.8, Evi 5.9, Bonelli 5.10, Evi 5.11, Appendino 5.12, gli identici emendamenti Cappelletti 5.13 e Peluffo 5.14, gli emendamenti Evi 5.15 e 5.16, Pavanelli 5.17, Donno 5.18, Pavanelli 5.19, Pellegrini 5.20, Todde 5.21, Bonelli 5.22 e 5.23, gli identici emendamenti Pavanelli 5.24 ed Evi 5.25, gli emendamenti L'Abbate 5.26 e 5.27, AppendinoPag. 15 5.28, Bonelli 5.29, Evi 5.30, Todde 5.32, Cappelletti 5.33 e Appendino 5.34 nonché gli articoli aggiuntivi Bonelli 5.01, Evi 5.02 e Bonelli 5.03, esprimendo altrimenti parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Eleonora EVI (AVS), illustra l'emendamento Bonelli 5.1, di cui è cofirmataria, volto a sopprimere l'articolo 5 del decreto-legge in esame e, conseguentemente, i successivi articoli da 6 a 8. Sottolinea come l'articolo 5, introducendo disposizioni volte a restringere l'ambito di applicazione delle sanzioni interdittive, delle misure cautelari e del sequestro preventivo, al fine di consentire la prosecuzione dell'attività delle imprese di interesse strategico nazionale, costituisca il cuore del provvedimento e come tale la disposizione vada nella direzione di perpetrare l'impunità totale degli stabilimenti che operano in violazione di legge.
  Rammenta come infatti l'attività negli impianti dell'ex ILVA stia proseguendo nonostante alcuni impianti siano stati posti sotto sequestro e ritiene che introdurre uno scudo penale per la prosecuzione della produzione senza la previsione delle necessarie salvaguardie per la salute e per l'ambiente sia particolarmente grave.
  Sottolinea in proposito che il suo gruppo non reputa accettabile il tema del bilanciamento tra l'interesse dell'attività d'impresa e la difesa dei diritti connessi alla salute e all'ambiente e pertanto ribadisce la necessità di sopprimere l'articolo 5 del decreto-legge.

  La Commissione respinge l'emendamento Bonelli 5.1.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento L'Abbate 5.2, di cui è cofirmatario, identico alle proposte emendative Peluffo 5.3 e Bonelli 5.4, volto a sopprimere l'articolo 5 del decreto-legge.
  A suo avviso, infatti, le disposizioni previste dal citato articolo 5 potrebbero ravvisare profili di incostituzionalità, e ritiene che, anche alla luce della lettera trasmessa dal Presidente della Repubblica alle Camere in occasione della firma per la promulgazione della legge di conversione del decreto-legge cosiddetto «mille proroghe», la maggioranza dovrebbe essere particolarmente sensibile a tale argomentazione.
  Ritiene inoltre che la disposizione in esame preveda un errato bilanciamento tra le esigenze di continuare le attività produttive con quella di tutelare la salute. A suo avviso tale errato bilanciamento deriva da una mancanza di conoscenza della giurisprudenza più recente e sottolinea come l'articolo 41 della Carta costituzionale sancisca che le esigenze economiche non possono prevalere sul diritto alla salute. Rammenta inoltre come la Corte costituzionale, nella sentenza n. 58 del 2018, abbia precisato che, ai sensi dell'articolo 41 della Costituzione, l'attività d'impresa non debba recare danno alla sicurezza, alla libertà e alla dignità umana.
  Sottolineando come in tale direzione si sia espressa anche la Corte europea dei diritti dell'uomo, al fine di evitare la dichiarazione di incostituzionalità dell'articolo 5 del provvedimento, auspica la soppressione dello stesso.

  Emma PAVANELLI (M5S), intervenendo sull'emendamento L'Abbate 5.2, di cui è cofirmataria, ritiene che l'articolo 5 del decreto-legge rappresenti una manomissione dell'autonomia della magistratura.
  Ricorda, inoltre, che il Parlamento ha votato all'unanimità l'inserimento all'interno della Costituzione del tema della tutela ambientale e sottolinea come quest'ultima vada di pari passo con quella della salute dei cittadini.
  Rammentando quanto avvenuto in occasione della conversione in legge del decreto-legge mille proroghe con riferimento alla questione dei balneari, ritiene che anche in questa occasione la maggioranza stia sbagliando e che, qualora non si intervenga, la disposizione dell'articolo 5, che di fatto assicura uno scudo penale a chi non paga quanto dovuto alle imprese fornitrici Pag. 16di servizi e agisce senza garantire tutele all'ambiente e alla salute, potrebbe essere dichiarata incostituzionale. Manifestando stupore per una simile disposizione, si domanda quindi quale sia la vera posizione del Governo e della maggioranza relativamente alla salute dei cittadini.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti L'Abbate 5.2, Peluffo 5.3 e Bonelli 5.4, nonché gli emendamenti Evi 5.5, 5.6 e 5.7.

  Eleonora EVI (AVS) illustra l'emendamento Bonelli 5.8, di cui è cofirmataria, che interviene sull'articolo 5, comma 1, lettera b), capoverso comma «-bis», del decreto-legge in esame. A suo avviso infatti la disposizione contenuta in tale lettera, che prevede un ulteriore caso di inapplicabilità delle sanzioni interdittive rispetto a quelli già previsti, è inadeguata e sottolinea come sia pertanto necessario prevedere, al fine di limitare i danni recati dal provvedimento, che l'idoneità dei modelli organizzativi debba risultare verificabile in sede di attuazione, con diretto riferimento ai beni giuridici resi dagli illeciti commessi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Bonelli 5.8, Evi 5.9, Bonelli 5.10 ed Evi 5.11.

  Chiara APPENDINO (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 5.12 e sottolinea che tale proposta emendativa è volta a prevedere che, affinché le sanzioni interdittive non possano essere applicate, l'ente debba eliminare le carenze organizzative prima della dichiarazione di apertura del dibattimento di primo grado. Precisa inoltre che l'emendamento, aggiunge l'ipotesi di avvenuto risarcimento e sopprime la presunzione assoluta di idoneità dei modelli organizzativi.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 5.12.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua firma 5.13, identico all'emendamento Peluffo 5.14, che è volto a sopprimere dall'articolo 5 del decreto-legge una previsione che rischia di essere dichiarata incostituzionale.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), illustra l'emendamento a sua prima firma 5.14 che sopprime la previsione di idoneità in qualunque caso del modello organizzativo.
  In proposito, rammenta come la Corte costituzionale abbia chiarito che il legislatore, quando interviene sulle imprese di interesse strategico nazionale, debba effettuare un bilanciamento del complesso dei diritti, sia quelli economici sia quelli relativi alla salute e all'ambiente e che la medesima Corte ha precisato che il punto di equilibrio di tale bilanciamento deve essere dinamico, non potendo essere prefissato in anticipo.
  Sottolineando come invece il provvedimento in discussione stabilisca una presunzione di idoneità a priori, invita i colleghi della maggioranza a prestare attenzione sulla tematica oggetto della sua proposta emendativa.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti Cappelletti 5.13 e Peluffo 5.14, nonché gli emendamenti Evi 5.15 e 5.16.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustra l'emendamento a sua firma 5.17 e ritiene che sarebbe opportuno che i lavori della Commissione fossero sospesi per consentire alla relatrice ed alla rappresentante del Governo di valutare con maggiore attenzione le proposte emendative in discussione.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 5.17.

  Alessandra TODDE (M5S) illustra l'emendamento Donno 5.18, del quale è cofirmataria, volto a prevedere che, affinché le sanzioni interdittive non possano essere applicate, l'ente debba aver risarcito integralmente il danno e eliminato le conseguenze dannose o pericolose del reato ovvero si sia comunque efficacemente adoperato in tal senso.

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  La Commissione respinge l'emendamento Donno 5.18.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustra l'emendamento a sua prima firma 5.19, volto a fissare, un termine entro il quale l'ente debba aver eliminato le carenze organizzative, affinché non si applichino le sanzioni interdittive.

  La Commissione respinge l'emendamento Pavanelli 5.19.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra l'emendamento Pellegrini 5.20, di cui è cofirmataria, sottolineando che esso mira a ripristinare requisiti minimi in termini di legalità.

  La Commissione respinge l'emendamento Pellegrini 5.20.

  Alessandra TODDE (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.21, raccomandandone l'approvazione.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Todde 5.21 e Bonelli 5.22.

  Eleonora EVI (AVS), illustra l'emendamento Bonelli 5.23, di cui è cofirmataria.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge l'emendamento Bonelli 5.23, gli identici emendamenti Pavanelli 5.24 ed Evi 5.25 e l'emendamento L'Abbate 5.26.

  Emma PAVANELLI (M5S) illustra l'emendamento l'Abbate 5.27, di cui è cofirmataria, sottolineando che esso mira ad assicurare la tutela ambientale e della salute pubblica, temi che richiederebbero maggiore serietà e senso di responsabilità da parte del Governo e della maggioranza.

  La Commissione respinge l'emendamento L'Abbate 5.27.

  Chiara APPENDINO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.28, evidenziando che è finalizzato a coniugare l'obiettivo della continuità produttiva con i temi della tutela ambientale e della sicurezza sui luoghi di lavoro.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Appendino 5.28, Bonelli 5.29 ed Evi 5.30.

  Alessandra TODDE (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.32.

  La Commissione respinge l'emendamento Todde 5.32.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 5.33, rilevando che esso mira correggere, almeno in parte, la palese incostituzionalità della norma di cui all'articolo 5 del decreto-legge in esame.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cappelletti 5.33 e Appendino 5.34.

  Eleonora EVI (AVS), intervenendo sull'articolo aggiuntivo 5.01, di cui è cofirmataria, segnala che esso prevede l'introduzione di una valutazione di impatto sanitario, in conformità con quanto stabilito da una sentenza del Consiglio di Stato del 2019.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Bonelli 5.01, Evi 5.02 e Bonelli 5.03.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 6. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli identici emendamenti L'Abbate 6.1 e Peluffo 6.2, nonché degli emendamenti Pavanelli 6.3, Todde 6.4, Cappelletti 6.5, Appendino 6.6, Pavanelli 6.7, Todde, 6.8, Cappelletti 6.9, Appendino 6.10 e Todde 6.11 esprimendo, altrimenti, parere contrario.

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  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Emma PAVANELLI (M5S), intervenendo in qualità di cofirmataria sull'emendamento L'Abbate 6.1, identico all'emendamento Peluffo 6.2, sottolinea l'esigenza di sopprimere l'intero articolo 6 del provvedimento in esame che, minando gravemente l'autonomia della magistratura, si configura come incostituzionale, al pari degli articoli 5, 7 e 8 del medesimo provvedimento.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli identici emendamenti L'Abbate 6.1 e Peluffo 6.2, nonché gli emendamenti Pavanelli 6.3, Todde 6.4, Cappelletti 6.5 e Appendino 6.6.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustrando l'emendamento a sua prima firma 6.7, evidenzia che esso mira a salvaguardare il principio del libero convincimento del giudice.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Pavanelli 6.7 e Todde, 6.8.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 6.9 rilevando, in particolare, che eliminando la possibilità per la Presidenza del Consiglio ed i Ministeri competenti di impugnare il provvedimento del giudice, ristabilisce la corretta applicazione dei princìpi costituzionali ed assicura la tutela e la promozione dell'ambiente e della salute pubblica.

  La Commissione respinge l'emendamento Cappelletti 6.9.

  Chiara APPENDINO (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 6.10, anch'esso finalizzato ad eliminare indebiti condizionamenti al libero convincimento del giudice.

  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 6.10.

  Alessandra TODDE (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 6.11, ribadendo l'importanza che le decisioni del giudice territorialmente competente non possano essere impugnate dalla Presidenza del Consiglio o dai Ministeri competenti.

  La Commissione respinge l'emendamento Todde 6.11.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 7. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli identici emendamenti L'Abbate 7.1, Peluffo 7.2 e Bonelli 7.3, nonché degli emendamenti Appendino 7.4, Peluffo 7.5, Cappelletti 7.6 e L'Abbate 7.7 esprimendo, altrimenti, parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  Emma PAVANELLI (M5S), illustrando l'emendamento soppressivo L'Abbate 7.1, di cui è cofirmataria, identico agli emendamenti Peluffo 7.2 e Bonelli 7.3, sottolinea che l'articolo in esame mina gravemente l'autonomia della magistratura, oltre a violare il bilanciamento tra i diversi interessi (ambiente, occupazione e salute).

  La Commissione respinge gli identici emendamenti L'Abbate 7.1, Peluffo 7.2 e Bonelli 7.3.

  Chiara APPENDINO (M5S), associandosi alle considerazioni della collega Pavanelli, illustra l'emendamento a sua prima firma 7.4, raccomandandone l'approvazione.

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  La Commissione respinge l'emendamento Appendino 7.4.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), associandosi alle riflessioni delle colleghe Pavanelli e Appendino, ribadisce che sarebbe opportuno sopprimere la previsione dello scudo penale o, quanto meno, limitarne la portata, come previsto dall'emendamento a sua prima firma 7.5.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 7.5.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 7.6, sottolineando che la previsione di uno scudo penale per chi inquina è tanto più grave in un momento in cui la città di Taranto rischia di subire gli effetti nocivi della mancata manutenzione degli impianti.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cappelletti 7.6 e L'Abbate 7.7.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si passa ora all'esame delle proposte emendative relative all'articolo 8. Invita quindi la relatrice Ilaria Cavo ad esprimere parere sulle proposte emendative relative al predetto articolo.

  Ilaria CAVO (NM(N-C-U-I)-M), relatrice, invita i rispettivi presentatori al ritiro degli identici emendamenti L'Abbate 8.1, Peluffo 8.2 e Bonelli 8.3, degli emendamenti Peluffo 8.4, Cappelletti 8.5, L'Abbate 8.6 e 8.8, degli identici articoli aggiuntivi L'Abbate 8.01 e Peluffo 8.02 nonché sugli articoli aggiuntivi Peluffo 8.03 e 8.04 esprimendo, altrimenti, parere contrario.

  Il sottosegretario di Stato per le imprese e il made in Italy Fausta BERGAMOTTO esprime parere conforme a quello della relatrice.

  La Commissione respinge gli identici emendamenti L'Abbate 8.1, Peluffo 8.2 e Bonelli 8.3.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) fa presente che l'emendamento a sua prima firma 8.4 è volto a sostituire il comma 1 dell'articolo 8 del provvedimento, al fine di introdurre la valutazione di impatto sanitario ad opera del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica. L'emendamento prevede che, nel caso in cui tale valutazione evidenzi rischi per la salute e per l'ambiente, il Presidente del Consiglio dei ministri dispone il riesame degli atti autorizzativi per la prosecuzione dell'attività produttiva dell'impianto siderurgico di Taranto ai fini dell'aggiornamento delle prescrizioni in essi contenuti e dell'adeguamento alle risultanze della citata valutazione.

  La Commissione respinge l'emendamento Peluffo 8.4.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) illustra l'emendamento a sua prima firma 8.5 che intende mantenere il limite temporale fissato per il completamento del Piano ambientale per interventi di riqualificazione degli impianti che è già stato prorogato ad agosto 2023 e che è collegato alla data di scadenza dell'autorizzazione integrata ambientale.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli emendamenti Cappelletti 8.5, L'Abbate 8.6 e 8.8 nonché gli identici articoli aggiuntivi L'Abbate 8.01 e Peluffo 8.02.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP), fa presente che l'articolo aggiuntivo a sua prima firma 8.03, in analogia con il contenuto del suo emendamento 1.1, prevede la costituzione di un tavolo istituzionale con la partecipazione degli enti territoriali e delle parti sociali per la definizione di un accordo di programma che detti le condizioni per l'erogazione delle risorse. Si tratta della soluzione individuata dal suo gruppo per sopperire ad un elemento di debolezza strutturale del provvedimento, che corrisponde fondi pubblici senza fornire alcuna indicazione sugli obiettivi da raggiungere, con riguardo al rilancio della produzione, al proseguimento delle Pag. 20opere di bonifica e al rispetto degli impegni in materia ambientale, sanitaria e di sicurezza dei lavoratori. Ribadisce in conclusione che lo strumento proposto nell'articolo aggiuntivo in esame serve a vincolare i fondi pubblici al raggiungimento dei citati obiettivi.

  La Commissione, con distinte votazioni, respinge gli articoli aggiuntivi Peluffo 8.03 e 8.04.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che si è concluso l'esame delle proposte emendative presentate.
  Chiede quindi se qualcuno intenda intervenire per dichiarazione di voto.

  Vinicio Giuseppe Guido PELUFFO (PD-IDP) interviene per lasciare agli atti la contrarietà del Partito democratico al provvedimento in esame, per le motivazioni addotte nel corso dell'esame delle proposte emendative, alle quali si richiama.

  Alessandra TODDE (M5S) preannuncia, perché resti agli atti, il voto contrario del Movimento 5 Stelle su un provvedimento che antepone gli interessi economici alle esigenze di tutela dell'ambiente, della salute e della sicurezza dei lavoratori. Nel rilevare la pericolosità dell'intervento normativo in esame, sottolinea in particolare che viene ripristinato il cosiddetto scudo penale, mettendo a rischio la salute dei cittadini, con una giustificazione grottesca, vale a dire quella di evitare di scoraggiare gli investimenti stranieri. Ritiene in conclusione che la nostra economia non abbia bisogno di simili soluzioni.

  Eleonora EVI (AVS) preannuncia il voto contrario del suo gruppo.

  Gianluca CARAMANNA (FDI) preannuncia che i componenti del gruppo di Fratelli d'Italia voteranno favorevolmente sul provvedimento in esame.

  Luca TOCCALINI (LEGA) preannuncia il voto favorevole della Lega.

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione delibera di conferire alla relatrice, onorevole Ilaria Cavo, il mandato a riferire favorevolmente in Assemblea sul provvedimento. Delibera altresì di chiedere l'autorizzazione a riferire oralmente.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che la presidenza si riserva di designare i componenti del Comitato dei nove sulla base delle indicazioni dei gruppi.

  La seduta termina alle 12.35.