CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 febbraio 2023
68.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 101

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  Giovedì 23 febbraio 2023.

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 9.10 alle 9.35.

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 14.50.

DL 2/2023: Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale.
C. 908 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, fa presente che il parere sarà espresso nella seduta odierna, essendo il provvedimento calendarizzato per l'esame in Assemblea a partire da lunedì 27 febbraio.
  Dà, quindi, la parola al relatore, deputato Maccari, per lo svolgimento della relazione.

  Carlo MACCARI (FDI), relatore, ricorda che la Commissione è chiamata ad esprimere il parere, per le parti di competenza, alla X Commissione (Attività produttive), sul disegno di legge di conversione del decreto-legge 5 gennaio 2023, n. 2, recante misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale (A.C. 908), approvato ieri dal Senato e calendarizzato in Assemblea alla Camera da lunedì 27 febbraio. Illustra, quindi, le misure di interesse per la XII Commissione.
  Fa presente che l'articolo 5 reca modifiche alla disciplina sulla responsabilità amministrativa degli enti privati derivante da reati, di cui al decreto legislativo n. 231 del 2001, in materia di sanzioni interdittive, misure cautelari e sequestro preventivo. La Pag. 102lettera a) del comma 1 introduce una nuova fattispecie per la quale il giudice dispone, in luogo della sanzione interdittiva, la prosecuzione dell'attività dell'ente attraverso la nomina di un commissario: la disposizione concerne l'ipotesi di attività svolta in uno stabilimento industriale dichiarato di interesse strategico nazionale. La successiva lettera b) esclude che le sanzioni interdittive siano applicate qualora esse pregiudichino l'attività svolta in stabilimenti o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale e l'ente abbia eliminato le carenze organizzative, alle quali è conseguito il reato, mediante l'adozione e l'attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati. Precisa quindi che l'idoneità di tali modelli organizzativi è presunta qualora, nell'ambito della procedura di riconoscimento dell'interesse strategico nazionale, siano stati adottati provvedimenti diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra le esigenze connesse alla continuità dell'attività produttiva e alla salvaguardia dell'occupazione, da un lato, e quelle connesse alla tutela della sicurezza sul lavoro, della salute, dell'ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi, dall'altro.
  La lettera c) prevede una disposizione analoga a quella di cui alla lettera a) per il caso di una misura cautelare interdittiva che possa pregiudicare l'attività. La lettera d) concerne i sequestri preventivi rispetto alla confisca di stabilimenti industriali dichiarati di interesse strategico nazionale o di strutture necessarie ad assicurare la continuità produttiva.
  L'articolo 6 definisce, per i casi di sequestri penali, le condizioni al ricorrere delle quali il giudice può disporre che l'attività prosegua mediante la nomina di un amministratore giudiziario. In particolare, ai sensi del capoverso 1-bis.1, ai fini del bilanciamento tra le esigenze di continuità dell'attività produttiva e di salvaguardia dell'occupazione e della tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell'ambiente, prevede che il giudice detti le relative prescrizioni. È esclusa la possibilità di prosecuzione quando da essa possa derivare un concreto pericolo per la salute o l'incolumità pubblica o per la salute o la sicurezza dei lavoratori.
  Alla luce di tutte le considerazioni svolte, illustra una proposta di parere favorevole (vedi allegato).

  Luana ZANELLA (AVS) dichiara il voto contrario del gruppo di Alleanza verdi e sinistra sulla proposta di parere, ponendo in evidenza che il provvedimento in discussione appare in contrasto con quanto previsto dalla Costituzione dopo l'approvazione della legge costituzionale n. 1 del 2022. Ricorda, infatti, che con tale intervento è stato introdotto tra i principi fondamentali dell'ordinamento il dovere di tutelare l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La predetta legge ha inoltre integrato l'articolo 41 della Costituzione, precisando che l'iniziativa economica privata non deve recare danno alla salute e all'ambiente.
  Sottolinea, quindi, che nel corso degli scorsi decenni lo stabilimento ex ILVA di Taranto ha prodotto danni insanabili da un punto di vista dell'ambiente e della salute della popolazione, peraltro a fronte di limitati vantaggi economici e con la necessità di continui interventi di sostegno con risorse pubbliche. Ritiene pertanto opportuno inserire un riferimento a tali problematiche nella proposta di parere.

  Ilenia MALAVASI (PD-IDP), nell'osservare che il provvedimento in esame tocca temi assai rilevanti, che hanno segnato la storia del Paese, sottolinea come esso preveda misure insufficienti rispetto alla complessità delle questioni da affrontare in relazione a un settore fondamentale dell'industria italiana. La carenza degli interventi risulta evidente anche per quanto riguarda la tutela della salute nonché per le gravi conseguenze, sul piano sociale, delle attuali condizioni in cui operano gli impianti. Nell'auspicare un riesame degli atti autorizzatori per assicurare maggiore tutela dell'ambiente e stigmatizzando l'introduzione di una sorta di «scudo penale», preannuncia il voto contrario Partito Democratico sulla proposta di parere.

Pag. 103

  Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 15.

ATTI DELL'UNIONE EUROPEA

  Giovedì 23 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Ugo CAPPELLACCI.

  La seduta comincia alle 15.

Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo e al Consiglio «Piano europeo di lotta contro il cancro».
COM (2021) 44 final.
(Esame, ai sensi dell'articolo 127, comma 1, del regolamento, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Ugo CAPPELLACCI, presidente, avverte che i deputati possono partecipare in videoconferenza alla seduta odierna, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento. Ricorda che, ai sensi dell'articolo 127, comma 2, del Regolamento, l'esame può concludersi con l'approvazione di un documento finale in cui la Commissione potrà esprimere il proprio avviso sull'opportunità di possibili iniziative da assumere in relazione a tale atto.
  Procede allo svolgimento della relazione, in sostituzione della relatrice, deputata Lazzarini, impossibilitata ad essere presente alla seduta odierna.
  Ricorda, quindi, che la XII Commissione avvia oggi l'esame del Piano europeo di lotta contro il cancro (COM(2021)44), presentato dalla Commissione europea il 3 febbraio 2021.
  Fa presente che il Piano rappresenta una priorità fondamentale della Commissione von der Leyen nel settore della salute, in quanto va a definire il nuovo approccio dell'Unione in materia di prevenzione, trattamento e assistenza, affrontando la malattia in tutte le sue fasi e concentrandosi sulle azioni alle quali l'Unione può apportare il massimo valore aggiunto. Ciò è agevolmente comprensibile alla luce di alcuni dati che ritiene utile richiamare: sebbene ad oggi l'Europa rappresenti un decimo della popolazione mondiale, essa conta un quarto dei casi di cancro nel mondo. In mancanza di un intervento mirato, questi casi sono destinati ad aumentare di oltre il 24 per cento entro il 2035, facendo del cancro la prima causa di morte nell'UE.
  Rileva che attualmente in Europa i tumori costituiscono già la seconda causa di morte dopo le malattie cardiovascolari, producendovi un impatto economico complessivo che supera i 100 miliardi di euro annui. Nel 2020, all'interno dell'Unione, circa tre milioni di persone hanno ricevuto una diagnosi di cancro, che per 1,27 milioni di esse ha costituito causa di decesso.
  Per quanto riguarda specificamente l'Italia, secondo i dati dell'Istituto superiore di sanità (ISS), nel 2022 sono state stimate 390.700 (di cui 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne) nuove diagnosi di cancro, in aumento rispetto al dato 2020, anno in cui sono state 376.600 (di cui 194.700 negli uomini e 181.900 nelle donne).
  Grazie alla diffusione di trattamenti innovativi e a un migliore accesso alle cure, oggi sono molti i cittadini europei che riescono vivere più a lungo a seguito di una diagnosi di tumore. La pandemia di COVID-19 ha avuto tuttavia ripercussioni fortemente negative sulla cura di questa malattia, avendo in molti casi costretto all'interruzione di azioni di prevenzione e trattamenti, provocato ritardi nelle diagnosi e inciso sull'accesso ai farmaci.
  Con l'intento di invertire questa tendenza, la Commissione europea ha quindi inserito nel Piano oggi al nostro esame azioni destinate a sostenere, coordinare e integrare gli sforzi profusi dagli Stati membri in tale ambito – coerentemente con il tipo di competenza che spetta all'Unione in materia –, riflettendo l'impegno politico assunto dall'Europa a non lasciare nulla di intentato nella lotta contro il cancro. Per realizzare queste iniziative è stato disposto uno stanziamento complessivo di 4 miliardi di euro, provenienti, fra gli altri, dal programmaPag. 104 EU4Health, da Orizzonte Europa e dal programma Europa digitale.
  Fatte queste premesse, procede a illustrare le principali azioni contemplate dal Piano, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per una disamina più dettagliata.
  Innanzitutto, partendo dagli obiettivi già conseguiti dall'Unione, dagli Stati membri, dai professionisti del settore sanitario e dalle organizzazioni dei pazienti, il Piano annuncia di voler sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie e del progresso scientifico, nonché quelle dei dati e della digitalizzazione, non sottovalutando neanche l'incidenza positiva che un'intensificazione del lavoro di ricerca e innovazione avrebbe sulla comprensione stessa dei fattori di rischio del cancro, nonché sulla diagnosi, le terapie, i trattamenti e le politiche di prevenzione.
  Partendo da questi presupposti, e al fine di far fronte all'intero decorso della malattia, il Piano si struttura intorno a quattro ambiti di intervento fondamentali, sostenuti da dieci iniziative faro e da molteplici azioni di sostegno, che sono: 1) prevenzione; 2) diagnosi precoce; 3) diagnosi e trattamento; 4) qualità della vita dei pazienti e sopravvissuti.
  Sul fronte della prevenzione, considerando che questa costituisce una risorsa fondamentale per scongiurare circa il 40 per cento dei casi di cancro, oltre a essere la strategia di controllo del cancro a lungo termine più efficiente sotto il profilo dei costi, il Piano punta a sensibilizzare sui principali fattori di rischio della malattia (si pensi al fumo, all'obesità o all'esposizione all'inquinamento) e a contrastarli. Tenendo conto anche dei determinanti della salute (tra cui l'istruzione, lo status socioeconomico, il genere e la professione), viene prestata attenzione anche alle disparità di accesso alla prevenzione e alle cure oncologiche che subiscono, ad esempio, gli anziani, le persone con disabilità o le minoranze.
  Sono riconducibili a tale ambito di intervento, ad esempio, le azioni volte a creare una «generazione libera dal tabacco», nella quale meno del 5 per cento della popolazione consumerà tabacco entro il 2040, rispetto alla cifra attuale di circa il 25 per cento. A tale proposito, segnala che lo scorso novembre è entrata in vigore la direttiva che vieta la vendita di prodotti a base di tabacco riscaldato contenente aromi.
  Per quanto riguarda invece le azioni finalizzate a ridurre ulteriormente la presenza di contaminanti cancerogeni negli alimenti, ricorda che nell'agosto 2021 sono entrati in vigore i regolamenti della Commissione che aggiornano i livelli massimi di cadmio e piombo in alcuni prodotti alimentari. Nella stessa prospettiva, nel marzo 2022 è stata modificata la direttiva sugli agenti cancerogeni o mutageni, mentre lo scorso settembre è stata presentata la proposta di modifica della direttiva sulla protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un'esposizione all'amianto durante il lavoro.
  Il secondo ambito di intervento del Piano è quello dell'individuazione precoce dei tumori. A questo proposito ricorda che, nel dicembre 2022, il Consiglio ha approvato una nuova raccomandazione sullo screening dei tumori, che sostituisce la precedente, la quale si limitava a raccomandare agli Stati membri l'attuazione di piani di screening al carcinoma della mammella, della cervice uterina e del colon-retto, estendendola anche al carcinoma polmonare, a quello prostatico e a quello gastrico.
  Intervenendo nell'ambito della diagnosi e del trattamento, la Commissione punta a garantire degli standard elevati nella cura della malattia, incentivando l'utilizzo di un approccio personalizzato. A questo fine ha annunciato l'istituzione, entro il 2025, di una rete dell'UE che colleghi i centri oncologici integrati nazionali riconosciuti in ogni Stato membro e che, in tal modo, faciliti la diffusione di diagnosi e trattamenti di qualità, per contribuire a garantire un'assistenza di maggiore qualità e a ridurre le disuguaglianze in tutta l'Unione.
  Proprio al fine di appianare le consistenti differenze riscontrate tra i vari Stati membri (e all'interno degli stessi) nella prevenzione e nella cura del cancro, nel 2022 la Commissione ha istituito il registro delle disuguaglianze di fronte al cancro, il Pag. 105cui scopo è appunto quello di individuare tendenze, disparità e disuguaglianze tra Stati membri e regioni per porvi poi rimedio.
  Poiché la presenza di un personale sanitario altamente qualificato è imprescindibile per assicurare una cura del cancro di alta qualità, il Piano intende inoltre utilizzare la formazione e l'istruzione continua, anche per rafforzare la multidisciplinarietà della preparazione.
  Il Piano persegue anche l'obiettivo di garantire l'accesso ai farmaci essenziali e all'innovazione, in questo senso ponendosi in linea con la strategia farmaceutica per l'Europa, di recente adozione, e l'annunciata riforma della legislazione farmaceutica di base.
  Nel suo quarto ambito di intervento, il Piano si rivolge a migliorare la qualità della vita dei pazienti oncologici e dei soggetti che hanno subito interventi o trattamenti relativi ad un cancro.
  La Commissione europea evidenzia infatti che i progressi compiuti nell'individuazione precoce, nell'efficacia delle terapie e nelle cure di sostegno hanno determinato un aumento considerevole dei tassi di sopravvivenza, riferendo che il numero di sopravvissuti alla malattia cresce ogni anno e che è attualmente stimato a oltre 12 milioni di persone in Europa (tra le quali circa 300.000 sono guarite dal cancro infantile).
  È in questa prospettiva che è stata prevista l'introduzione di una smart card del sopravvissuto al cancro che riassuma la storia clinica dei pazienti e faciliti e monitori le cure di follow-up, la quale sarà chiamata per l'appunto ad affrontare anche le specificità dei tumori infantili. Alla stessa finalità rispondono le misure che mirano a facilitare l'integrazione sociale e il reinserimento lavorativo dei pazienti oncologici, oltre al loro accesso ai servizi finanziari.
  In coerenza con le indicazioni della Commissione europea, il Ministero della salute del precedente Governo ha presentato il Piano oncologico nazionale 2023-2027, elaborato da un apposito Tavolo di lavoro interistituzionale – che ha visto il coinvolgimento dei principali stakeholder del campo oncologico e delle cure primarie, nonché un'ampia rappresentanza di Associazioni di pazienti e cittadini – come documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione e il contrasto del cancro, sul quale lo scorso 26 gennaio è stata sancita l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni.
  Tale documento detta gli indirizzi per la prevenzione, la cura e l'assistenza ai malati di cancro con rinnovata attenzione ai percorsi assistenziali grazie a «un approccio globale e intersettoriale, con una maggiore integrazione tra prevenzione, diagnosi precoce e presa in carico» e con il grande obiettivo della riduzione fino all'eliminazione delle disuguaglianze nell'accesso agli interventi di prevenzione e cura.
  Fa presente che tra gli aspetti sui quali il Piano oncologico nazionale si focalizza figurano: il potenziamento della prevenzione; la garanzia di percorsi di cura chiari ed omogenei; la promozione della digitalizzazione sanitaria; la prestazione di un'assistenza sempre più domiciliare e integrata con l'ospedale e i servizi territoriali; la promozione della formazione degli operatori sanitari e di campagne comunicative e informative per i cittadini; la prestazione di un supporto nutrizionale e psicologico ai pazienti oncologici; l'ampliamento delle fasce di età per gli screening; il potenziamento delle cure palliative; l'incremento delle coperture vaccinali.
  Affinché gli ambiziosi propositi contenuti nel Piano nazionale possano trasformarsi in azioni concrete, sarà necessario provvedere allo stanziamento di adeguate coperture finanziarie, a tale riguardo tenendo presente che, come ho già ricordato, per dare seguito agli obiettivi fissati dal Piano europeo al nostro esame, i singoli Stati membri possono contare anche su una serie di iniziative e finanziamenti messi a disposizione da Bruxelles per complessivi 4 miliardi di euro.
  Al riguardo, ricorda che, come la XII Commissione ha avuto modo di rilevare nel parere espresso sul decreto-legge cosiddetto Milleproroghe, quest'ultimo prevede l'istituzione, nello stato di previsione del Ministero della salute, del Fondo per l'implementazionePag. 106 del Piano oncologico nazionale 2023-2027, con una dotazione pari a 10 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027. Con decreto del Ministro della salute andranno individuati i criteri e le modalità di riparto tra le regioni e le province autonome del Fondo, che in base alle specifiche esigenze regionali andrà destinato al raggiungimento della piena operatività delle reti oncologiche regionali, al potenziamento dell'assistenza domiciliare integrata con l'ospedale ed i servizi territoriali, nonché ad attività di formazione degli operatori sanitari e di monitoraggio delle azioni poste in essere.
  In considerazione della rilevanza dei contenuti del documento all'esame della XII Commissione, si dichiara certo del fatto che la Commissione, come già accaduto in numerose occasioni precedenti, saprà svolgere un buon lavoro, con il contributo di tutti i suoi componenti, in modo trasversale tra tutti i gruppi parlamentari.
  Rinvia, quindi, alla prossima seduta il seguito dell'esame del provvedimento, con l'apertura della discussione.

  La seduta termina alle 15.15.