CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 febbraio 2023
68.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
COMUNICATO
Pag. 76

SEDE CONSULTIVA

  Giovedì 23 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI.

  La seduta comincia alle 14.35.

DL 2/2023: Misure urgenti per impianti di interesse strategico nazionale.
C. 908 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Dario IAIA (FDI), relatore, nel rinviare per una disamina più approfondita alla documentazione predisposta dagli uffici, segnala che il capo I del decreto-legge contiene disposizioni relative, tra l'altro, al settore siderurgico, volte a salvaguardare determinati contesti industriali che, anche a causa della crisi energetica, si trovano in situazione di carenza di liquidità, nonché a fornire strumenti di intervento per i casi in cui la gestione delle imprese di interesse strategico nazionale dovesse essere ritenuta non adeguata. In tale ambito, l'articolo 1, al comma 1, modifica le misure di rafforzamento patrimoniale volte ad assicurare la continuità del funzionamento produttivo della società Acciaierie d'Italia S.p.a., autorizzando altresì Invitalia, anche in costanza di provvedimenti di sequestro o confisca degli impianti dello stabilimento siderurgico, a sottoscrivere aumenti di capitale sociale o a erogare finanziamenti in conto soci secondo logiche, criteri e condizioni di mercato, da convertire in aumento di capitale sociale su richiesta della medesima. L'articolo 2 interviene sulla procedura speciale di ammissione immediata all'amministrazione straordinaria delle grandi imprese in crisi, prevedendo che – per le Pag. 77imprese che gestiscono uno o più stabilimenti di interesse strategico nazionale non quotate – l'ammissione immediata alla procedura possa avvenire su istanza del socio pubblico detentore direttamente o indirettamente di almeno il 30 per cento delle quote societarie, qualora questi abbia segnalato all'organo amministrativo la ricorrenza dei requisiti per l'accesso e l'organo amministrativo abbia omesso di presentare l'istanza nei quindici giorni successivi. L'articolo 3 modifica i criteri per la determinazione e le modalità di corresponsione del compenso ai commissari straordinari delle grandi imprese in stato di insolvenza e condiziona il riconoscimento di parte del compenso alla verifica del raggiungimento di specifici obiettivi di efficacia, efficienza ed economicità, mentre l'articolo 4 fissa un limite complessivo al compenso degli amministratori giudiziari.
  Segnala che il Capo II contiene disposizioni in materia penale relative agli stabilimenti di interesse strategico nazionale. In particolare, l'articolo 5, recante modifiche al decreto legislativo n. 231 del 2001 (disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche), prevede che, nel caso di attività svolta in stabilimenti industriali o in parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale, qualora sussistano i presupposti per l'applicazione, anche cautelare, di una sanzione interdittiva che possa determinare l'interruzione dell'attività dell'ente, il giudice, in luogo dell'applicazione della sanzione, dispone la prosecuzione dell'attività tramite un commissario; in ogni caso, le sanzioni interdittive non possono essere applicate quando pregiudicano la continuità dell'attività svolta, se l'ente ha eliminato le carenze organizzative che hanno determinato il reato mediante l'adozione e l'attuazione di modelli organizzativi idonei a prevenire reati della specie di quello verificatosi. Il modello organizzativo si considera sempre idoneo quando, nell'ambito della procedura di riconoscimento dell'interesse strategico nazionale, sono stati adottati provvedimenti diretti a realizzare il necessario bilanciamento tra le esigenze di continuità dell'attività produttiva e di salvaguardia dell'occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute, dell'ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi.
  Fa presente che l'articolo 6 integra l'articolo 104-bis delle disposizioni di attuazione del codice di procedura penale per introdurre talune precisazioni in relazione agli effetti del provvedimento di sequestro che abbia ad oggetto stabilimenti industriali o parti di essi dichiarati di interesse strategico nazionale. Si prevede che il giudice disponga la prosecuzione delle attività, avvalendosi di un amministratore giudiziario (ovvero, nel caso di imprese ammesse all'amministrazione straordinaria, dello stesso commissario straordinario) e dettando le prescrizioni necessarie per garantire il bilanciamento tra le esigenze di continuità dell'attività produttiva e di salvaguardia dell'occupazione e la tutela della sicurezza sul luogo di lavoro, della salute e dell'ambiente e degli altri eventuali beni giuridici lesi dagli illeciti commessi. La prosecuzione dell'attività è autorizzata se, nell'ambito della procedura di riconoscimento dell'interesse strategico nazionale, sono state adottate misure con le quali si è ritenuto realizzabile il bilanciamento tra le esigenze sopra richiamate. Anche se negativo, il provvedimento deve essere immediatamente trasmesso, tra l'altro, al Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica.
  L'articolo 7 stabilisce che chiunque agisca al fine di dare esecuzione ad un provvedimento che autorizza la prosecuzione dell'attività di uno stabilimento industriale o parte di esso dichiarato di interesse strategico nazionale non è punibile per i fatti che derivano dal rispetto delle prescrizioni dettate dal provvedimento, dirette a tutelare i beni giuridici protetti dalle norme incriminatrici, se ha agito in conformità alle medesime prescrizioni.
  L'articolo 8 estende fino alla data di perdita di efficacia del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria (cosiddetto «Piano Ambientale»), fissata al 23 agosto 2023, l'esclusione sia della responsabilità amministrativa (derivante da reati) a carico della persona giuridica società ILVA S.p.A., sia della responsabilità Pag. 78penale o amministrativa del commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati (cosiddetto scudo penale). In sostanza la norma precisa che fino alla predetta data continuano ad applicarsi le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 1 del 2015, che, per un verso, ha equiparato, ai fini della valutazione delle condotte strettamente connesse all'attuazione dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA), l'osservanza delle disposizioni contenute nel Piano Ambientale alla adozione ed efficace attuazione dei modelli di organizzazione e gestione previsti dall'articolo 6 del decreto legislativo n. 231 del 2001 e, per l'altro, ha previsto che le condotte poste in essere in attuazione del Piano, nel rispetto dei termini e delle modalità ivi stabiliti, non possano dare luogo a responsabilità penale o amministrativa del commissario straordinario, dell'affittuario o acquirente e dei soggetti da questi funzionalmente delegati, in quanto integrano l'esecuzione delle migliori regole preventive in materia ambientale.
  In conclusione, formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame (vedi allegato 1).

  Angelo BONELLI (AVS) rileva che quello in esame è l'ennesimo decreto-legge che tratta la questione dell'acciaieria Ilva di Taranto da quando, il 26 luglio del 2012, la Procura della Repubblica ordinò il sequestro degli impianti a Taranto. Ricorda che l'allora governo Renzi ha adottato un decreto-legge per garantire la continuità produttiva dello stabilimento, di fatto provvedendo al dissequestro dei luoghi. La Corte costituzionale, con sentenza n. 58 del 2018, dichiarò incostituzionale norme, che, a suo avviso, il provvedimento in esame ripropone oggi, con una serie di disposizioni aggiuntive sulla responsabilità penale.
  Segnala che non vi è Paese nell'Unione europea che preveda l'immunità nelle fattispecie di cui al decreto-legge in esame. Rammenta le numerose procedure di infrazione, le decisioni della CEDU per le emissioni fuggitive costanti e per l'emissione di diossina in quantità tali da pregiudicare addirittura l'allattamento delle mamme del territorio. Oltre alla diossina si registrano picchi rilevanti di benzene, per i quali in passato sono stati disposti abbattimenti massivi di animali.
  Ritiene pertanto che le disposizioni sui sequestri e le garanzie penali costituiscano un «obbrobrio» giudiziario e invita a una seria riflessione chi si rivolge agli ambientalisti accusandoli di essere «quelli del no», dal momento che da luglio 2012 ad oggi nessun Governo è riuscito a mettere in atto, come invece è accaduto in Germania, a Bilbao, e in altri territori europei, produzioni innovative e ambientalmente sostenibili. Il problema dell'Ilva non può, a suo avviso, essere risolto creando una «zona franca» dal punto di vista della legislazione ambientale, sanitaria e penale. In ultimo, osserva che le disposizioni del decreto, in combinato disposto col favor rei, creeranno una battuta di arresto imponente dei processi a motivo di una «ragione di Stato», che deve però essere coniugata con la responsabilità di non aver saputo costruire modelli alternativi di produzione.

  Ilaria FONTANA (M5S) dichiara il voto contrario del proprio gruppo sulla proposta di parere, sia per ragioni di metodo e di merito. Quanto al metodo, stigmatizza la ristrettezza dei tempi di esame, che costringe la Commissione ad affrontare in un'unica seduta un decreto-legge così importante, mortificando il lavoro del Parlamento. Quanto al merito, il provvedimento antepone la produzione alla salute, all'ambiente e alla sicurezza del lavoro.
  Condividendo le considerazioni del collega che l'ha preceduta, fa presente che il proprio gruppo al Senato ha lavorato in modo costruttivo presentando una serie di emendamenti, tutti respinti, che proponevano modifiche a suo giudizio migliorative quali l'eliminazione del cosiddetto «scudo penale», la trasformazione green degli impianti, l'introduzione della valutazione integrata di impatto ambientale e sanitario (VIIAS) e la revisione del limite degli inquinanti, che persino l'OMS ha valutato eccessivi. Preannuncia che il suo gruppo intende ripresentare tali proposte emendative nel corso dell'esame in sede referente Pag. 79alla Camera, sempre con un approccio collaborativo e con spirito costruttivo.

  Aldo MATTIA (FDI) sottolinea che il provvedimento ha ad oggetto impianti di interesse strategico nazionale per i quali, nello scenario attuale di incremento dei costi dell'energia e delle materie prime, si impone una accelerazione nella produzione. Ringrazia il relatore per la relazione ampiamente esaustiva e preannuncia, a nome del proprio gruppo, il voto favorevole sulla proposta di parere.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) osserva che si tratta dell'ennesimo decreto-legge che riguarda un'area importante del Paese, al quale oggi manca un piano nazionale strategico di politica industriale e siderurgica. Abitando a 50 km dalla città di Piombino, comprende la difficoltà di chi lavora in quei luoghi, nei quali bisogna garantire la sicurezza dei lavoratori e la loro salute. Pur riconoscendo gli errori fatti nel passato, ritiene che oggi sia necessario definire con coraggio una politica nazionale siderurgica, ponendosi l'obiettivo di una convinta azione industriale corredata da scelte concrete che rispettino le aziende e il ruolo delle città. A tale ultimo riguardo, rileva come gli impianti in gran parte siano oggi realtà di «archeologia industriale» e ritiene che a quelle fabbriche vada dato un ruolo fondamentale in uno scenario green, senza ricorrere nuovamente a decreti volti soltanto a difendere chi le amministra. Dichiara pertanto il voto contrario del proprio gruppo.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore (vedi allegato 1).

  Mauro ROTELLI, presidente, segnala di aver riferito ai rappresentanti del suo gruppo in Assemblea il disagio, che anch'egli avverte, derivante dalla tempistica eccessivamente ristretta, che non consente alle Commissioni di svolgere un'adeguata istruttoria su taluni provvedimenti che sono trasmessi dall'altro ramo del Parlamento.

  La seduta termina alle 15.05.

INTERROGAZIONI

  Giovedì 23 febbraio 2023. — Presidenza del presidente Mauro ROTELLI. – Interviene il sottosegretario di Stato per le infrastrutture e i trasporti Tullio Ferrante.

  La seduta comincia alle 15.05.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che l'ordine del giorno reca lo svolgimento di interrogazioni a risposta in Commissione aventi ad oggetto questioni di competenza del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti.
  Ricorda che, a norma dell'articolo 132, comma 2, del regolamento, dopo la risposta del rappresentante del Governo, l'interrogante ha facoltà di replicare per non più di cinque minuti.

5-00301 Toni Ricciardi: Interventi di messa in sicurezza della strada statale 691 «Fondo Valle Sele», con particolare riguardo alla recente frana che ha interessato un suo viadotto.

  Marco SIMIANI (PD-IDP) dichiara di sottoscrivere l'interrogazione 5-00301.

  Il sottosegretario Tullio FERRANTE risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).

  Marco SIMIANI (PD-IDP), in qualità di cofirmatario, replicando, ringrazia il sottosegretario per la puntuale risposta, di cui prende atto. Le ispezioni costituiscono ovviamente uno strumento importante di indagine, ma è importante che venga effettuato un vero e proprio monitoraggio del territorio limitrofo alla strada oggetto dell'interrogazione e, anche in ragione della recente frana occorsa, reputa necessaria l'adozione di una strategia a tutto tondo che garantisca sicurezza su una strada ad alta percorrenza.

5-00358 Curti: Stato dei lavori e messa in sicurezza del tratto marchigiano dell'autostrada A14.
5-00403 Battistoni: Stato dei lavori e messa in sicurezza del tratto marchigiano dell'autostrada A14.

  Mauro ROTELLI, presidente, avverte che le interrogazioni in titolo, vertendo sulla Pag. 80stessa materia, saranno svolte congiuntamente.

  Il Sottosegretario Tullio FERRANTE risponde alle interrogazioni in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).

  Augusto CURTI (PD-IDP), replicando, ringrazia il sottosegretario della risposta, che si affianca alla risposta resa ieri dal Ministro a un'interrogazione a risposta immediata in Assemblea e all'audizione della società concessionaria ASpI svolta dalla Commissione nella medesima giornata. Oggetto dell'interrogazione è un tratto in cui si sono verificati numerosi incidenti mortali e auspica che l'istituzione di un tavolo rappresenti uno strumento concreto di risoluzione di problemi. Nella consapevolezza che i lavori sull'arteria sono necessari, invita il Governo ad adottare ogni iniziativa di competenza utile a far sì che il concessionario metta in atto tutte le norme sulla sicurezza e rispetti realmente il cronoprogramma annunciato ieri per la fine dei lavori sulle gallerie del tratto nord.

  Francesco BATTISTONI (FI-PPE) replicando, nel ringraziare il rappresentante del Governo – di cui riconosce la serietà e l'impegno – della risposta, sottolinea le forti preoccupazioni emerse ieri a seguito dell'audizione di Autostrade per l'Italia da lui stesso richiesta. A suo avviso, il riferimento a tavoli che stanno per essere attivati, alle raccomandazioni ai cittadini per ridurre la velocità nella circolazione, alla data del dicembre 2023 per terminare i cantieri nelle gallerie del lato Nord e a quella di giugno 2024 per i restanti lavori non lascia, infatti, tranquilli. Cita come esempio uno dei tanti commenti ricevuti a seguito dell'intensa attività di comunicazione che ha svolto ieri dopo l'audizione, nel quale si esprime una fortissima preoccupazione per il cronoprogramma annunciato temendo il verificarsi di una prossima «strage». Si appella pertanto alla sensibilità del sottosegretario affinché ci sia un forte e costante controllo sui lavori dei cantieri che interessano il tratto marchigiano della A14, al fine di accelerare il completamento dei lavori.

  La seduta termina alle 15.20.