CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 20 febbraio 2023
65.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 210

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 20 febbraio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale, Giorgio Silli.

  La seduta comincia alle 16.10.

DL 198/22: Disposizioni urgenti in materia di termini legislativi. Proroga di termini per l'esercizio di deleghe legislative.
C. 888 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alle Commissioni I e V).
(Esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Paolo FORMENTINI, presidente, ricorda che si prevede che la discussione generale del provvedimento in Assemblea abbia inizio domani, martedì 21 febbraio; pertanto, la Commissione dovrà esprimere il parere entro la giornata odierna.

  Simone BILLI (LEGA), relatore, sottolinea che, per quanto attiene agli ambiti di competenza della III Commissione, il provvedimento – che si compone di ventiquattro articoli – prevede, all'articolo 13, comma 1, la proroga, dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2025, del termine per il rilascio di credenziali per l'identificazione e l'accesso da parte dei connazionali ai propri servizi in rete diverse da SPID, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi.
  È altresì disposta la proroga, dal 31 marzo 2023 al 31 marzo 2026, del termine ultimo per l'utilizzo di quelle già rilasciate e non ancora scadute.
  Segnala che, come precisato nella relazione illustrativa del Governo, la proroga relativa a tutti i servizi in rete del Ministero degli esteri e della Cooperazione Internazionale rivolti ai cittadini all'estero, «consentirà di evitare una improvvisa regressione dei servizi digitali finora erogati per l'impossibilità per gli utenti di identificarsi Pag. 211e accedere ai servizi online». A tal riguardo, il Governo fa presente che «le attuali modalità di rilascio delle credenziali SPID da parte degli “Identity Provider” abilitati risultano poco incentivanti per chi risiede all'estero». In particolare, si precisa che «i connazionali sono obbligati a ricorrere a forme di riconoscimento a distanza, che sono spesso a pagamento o risultano troppo complicate per un'utenza anche anziana. Inoltre, le modalità di riconoscimento da remoto online, nella quasi totalità, prevedono che il cittadino sia in possesso della carta di identità elettronica, della carta nazionale dei servizi o della firma digitale, strumenti, anch'essi, ancora poco diffusi all'estero».
  Peraltro, ricorda che l'articolo 24 del decreto-legge n. 76 del 2020 ha previsto che tutte le Amministrazioni pubbliche, a decorrere dal 28 febbraio 2021, utilizzino esclusivamente le identità digitali e la carta di identità elettronica, ai fini dell'identificazione dei cittadini che accedano ai propri servizi in rete. A decorrere da quello stesso termine – 28 febbraio 2021 – è stato posto per le Amministrazioni pubbliche il divieto di rilasciare o rinnovare credenziali per l'identificazione e l'accesso dei cittadini ai propri servizi in rete, diverse da SPID, carta d'identità elettronica o carta nazionale dei servizi.
  Rileva che il medesimo articolo 13, ai commi 2 e 3 interviene sulla disciplina delle misure di intervento straordinario del Fondo di cui alla legge n. 394 del 1981 a favore delle imprese esportatrici colpite dagli effetti negativi derivanti dal conflitto russo ucraino, disponendo altresì la proroga di un anno, fino al 31 dicembre 2023, del loro termine di operatività.
  Ricorda che il Fondo in questione – rifinanziato con complessivi 1,2 miliardi di euro a valere sulle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza e, da ultimo, dalla legge di bilancio 2022, con 1,5 miliardi di euro per ciascuno degli anni dal 2022 al 2026 – è finalizzato alla concessione di finanziamenti a tasso agevolato a favore delle imprese italiane che operano sui mercati esteri, anche al di fuori dell'UE.
  Osserva che, come evidenziato nella relazione illustrativa, l'intervento in esame è connesso alla estensione al 31 dicembre 2023 del termine di validità del «Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia a seguito dell'aggressione della Russia contro l'Ucraina», adottato dalla Commissione europea per consentire ai Paesi membri dell'UE di adottare misure di supporto al tessuto economico in deroga alla disciplina ordinaria sugli aiuti di Stato.
  Più specificamente, precisa che il comma 2 dell'articolo 13 modifica la disciplina delle misure a favore di imprese esportatrici o che hanno filiali o partecipate in Ucraina, Federazione russa o Bielorussia, prevedendo che il fatturato medio realizzato da tali aziende negli esercizi 2020 e 2021 sia pari almeno, non più al 20, ma al 10 per cento del fatturato estero complessivo aziendale: in tal caso, in deroga alla disciplina del Fondo 394/1981, si applica una percentuale di cofinanziamento a fondo perduto fino al 40 per cento dell'importo del finanziamento stesso.
  Evidenzia che viene prorogata al 31 dicembre 2023 anche la possibilità di sospendere – fino a dodici mesi – il pagamento delle rate di restituzione del finanziamento a valere sul Fondo, in scadenza nel corso dell'anno 2022, sia a favore delle imprese sopra indicate, sia di quelle che hanno filiali operative o partecipate dirette in Ucraina, Federazione russa o Bielorussia.
  Quanto al comma 3, modificato nel corso dell'esame presso il Senato, sottolinea che esso consente il cofinanziamento a fondo perduto, per un importo non superiore al 40 per cento dell'intervento complessivo di sostegno, a favore di imprese – considerate singolarmente o a livello di gruppo – che devono affrontare gli impatti negativi sulle esportazioni derivanti dalle difficoltà o dai rincari degli approvvigionamenti, anche a livello di filiera.
  Rimanendo sempre sull'articolo 13, segnala anche il comma 5, che proroga per tutto il 2023 la previsione che rialloca al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le somme – non ancora spese – che il nostro Paese aveva Pag. 212versato per il sostegno alle forze armate e di sicurezza afghane, finalità non più attuale dopo la conclusione della presenza internazionale.
  In proposito, ricorda che tali somme, versate alla NATO e al Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP) in applicazione dei provvedimenti di autorizzazione alla partecipazione a missioni internazionali, sono riassegnate al MAECI per incrementare le dotazioni finanziarie della rete diplomatica e consolare e per il finanziamento d'interventi umanitari in aree di crisi.
  Al riguardo, segnala che, dal 2014 al 2021, i provvedimenti di autorizzazione delle missioni internazionali hanno stanziato un importo annuo di 120 milioni di euro a favore dei due fondi internazionali costituiti per il supporto rispettivamente alle forze armate (fondo ANATF, gestito dalla NATO) e alle forze di sicurezza afghane (fondo LOTFA, gestito da UNDP). Gli interventi contemplati dalla disposizione in esame comprendono, oltre ad attività di assistenza per la popolazione afghana – compreso il sostegno alla ricollocazione di rifugiati in altri Paesi e la promozione di programmi internazionali di gestione e di mitigazione degli effetti dei flussi migratori nella regione a seguito della crisi afghana – anche interventi a favore di altre aree di crisi, a cominciare dall'Ucraina. Parte dei fondi è invece destinata al potenziamento della rete diplomatica e consolare.
  Menziona anche l'articolo 12, comma 5, che affida al Ministero delle imprese e del made in Italy il compito di predisporre una procedura di gara per selezionare un operatore di rete radiofonica digitale che renda disponibile, senza oneri, per la Città del Vaticano, capacità trasmissiva con copertura nazionale, come previsto dall'Accordo con la Santa Sede in materia di radiofrequenze concluso mediante scambio di note verbali del 14 e 15 giugno 2010. Rileva che con tale disposizione si dà attuazione agli obblighi internazionali assunti dall'Italia con la ratifica ed esecuzione del Trattato del Laterano, del Concordato e degli accordi ad essi complementari stipulati nel 1929, delle modifiche ad essi apportate nel 1985, nonché dei successivi accordi complementari ed integrativi, tra i quali il sopra citato Accordo in materia di radiofrequenze.
  Segnala che il successivo comma 6, al fine di rimborsare gli importi di aggiudicazione corrisposti dall'operatore di rete che renda disponibile la capacità trasmissiva, reca un'autorizzazione di spesa di 338 mila euro annui a decorrere dall'anno 2023: alla copertura finanziaria dei relativi oneri si provvede mediante corrispondente riduzione dello stanziamento di fondo speciale iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze, utilizzando a tal fine l'accantonamento relativo al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
  Da ultimo, segnala i commi 6-quater e 6-quinquies del medesimo articolo 12, che intervengono sulle disposizioni che assoggettano all'obbligo di notifica preventiva al Ministero delle imprese e del made in Italy e al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale le esportazioni delle materie prime critiche, qualificando come tali, in base alla disciplina vigente, i rottami ferrosi. In particolare, il comma 6-quater differisce l'operatività di tali disposizioni dal 31 dicembre 2022 al 31 dicembre 2023. Contestualmente, ridimensiona l'obbligo di notifica preventiva, ancorandolo a quantitativi determinati: più di 250 tonnellate per ogni operazione, o 500 tonnellate nell'arco di un mese solare.
  Osserva che il comma 6-quinquies dispone che l'omessa notifica di esportazioni di rottami ferrosi, effettuate sino al 31 dicembre 2022, per quantitativi inferiori alle soglie sopra indicate, non dà luogo all'applicazione della sanzione amministrativa pecuniaria, pari al 30 per cento del valore dell'operazione e comunque non inferiore a 30 mila euro per ogni singola operazione.
  Ricorda che l'obbligo di notifica preventiva delle esportazioni di materie prime critiche che si intendono effettuare fuori dal territorio europeo – introdotto nel nostro ordinamento con il decreto-legge n. 21 del 2022 – è finalizzato a tutelare l'approvvigionamento di filiere produttive strategiche; tali materie prime, infatti, sono fondamentaliPag. 213 per numerose attività industriali, in particolare per la transizione ecologica: vengono utilizzate, per esempio, nelle turbine eoliche, nei pannelli fotovoltaici e nelle batterie, con una domanda prevista in continua crescita nei prossimi anni.
  Sulla base di queste premesse, formula, quindi, una proposta di parere favorevole.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP), pur evidenziando la contrarietà del proprio gruppo politico al provvedimento nel suo complesso, esprime apprezzamento per le misure oggetto del parere, e precisamente: per gli aiuti a favore delle imprese esportatrici colpite dagli effetti negativi derivanti dal conflitto in Ucraina; per la riallocazione al Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale delle somme – non ancora spese – destinate al sostegno alle forze armate e di sicurezza afghane, reindirizzandole vero il potenziamento della rete diplomatica e consolare e il finanziamento d'interventi umanitari in aree di crisi; e, infine, per le azioni a tutela dei nostri connazionali all'estero.
  Pertanto, sulla base di queste considerazioni, preannuncia l'astensione del Partito democratico sulla proposta di parere formulata dal relatore.

  Giangiacomo CALOVINI (FDI) preannuncia il voto favorevole di Fratelli d'Italia sulla proposta di parere favorevole presentata dal collega Billi.

  Patrizia MARROCCO (FI-PPE) dichiara, a sua volta, il voto favorevole di Forza Italia.

  Arnaldo LOMUTI (M5S) preannuncia l'astensione del Movimento 5 Stelle sulla proposta di parere del relatore.

  La Commissione approva, a maggioranza dei presenti, la proposta di parere formulata dal relatore (vedi allegato).

  La seduta termina alle 16.25.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 16.25 alle 16.30.

RISOLUZIONI

  Lunedì 20 febbraio 2023. — Presidenza del vicepresidente Paolo FORMENTINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperazione internazionale Giorgio Silli.

  La seduta comincia alle 16.30.

7-00049 Tremonti: Sul riconoscimento dell'Holodomor come genocidio.
(Discussione e approvazione).

  La Commissione inizia la discussione della risoluzione in titolo.

  Giangiacomo CALOVINI (FDI), in qualità di cofirmatario, ne illustra il contenuto, segnalando l'importanza di un'approvazione unanime dell'atto di indirizzo per dare il senso dell'attenzione dell'Italia per l'Ucraina ad un anno dall'invasione russa.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD-IDP) sottoscrive, a nome del proprio gruppo, l'atto di indirizzo in esame, pur esprimendo rammarico per la scelta di Fratelli d'Italia di presentare un testo senza consultare preventivamente le altre forze politiche, che pure avevano depositato mozioni di analogo contenuto da sottoporre all'esame dell'Aula.
  Venendo al merito, sottolinea che si tratta di una risoluzione di portata storica, che sancisce un principio già affermato da altri Parlamenti europei, tanto più che quest'anno ricorre il 90° anniversario dell'Holodomor. Sottolinea che esso è un fondamento dell'identità ucraina, simbolo del rifiuto di ogni regime oppressivo e della adesione ai valori della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani, che sono alla base della costruzione europea. RicordandoPag. 214 i meriti di studiosi come Andrea Graziosi e Anne Applebaum nella ricostruzione storica del crimine perpetrato dal regime sovietico ai danni del popolo ucraino, evidenzia che la risoluzione in esame può contribuire a consolidare la comunanza di intenti tra Italia ed Ucraina, nel quadro di una comune appartenenza europea.

  Simone BILLI (LEGA) sottoscrive l'atto di indirizzo a nome dei colleghi della Lega, sottolineando l'importanza di un'approvazione unanime, a un anno dallo scoppio della guerra di aggressione della Federazione russa e nell'imminenza della missione a Kiev del Presidente del Consiglio Meloni. A suo avviso, è doveroso che la Commissione si unisca nella ferma condanna di tutti i regimi totalitari, nello specifico di quello comunista, che si è reso responsabile di un crimine così orrendo.

  Patrizia MARROCCO (FI-PPE) sottoscrive la risoluzione a nome del gruppo di Forza Italia, preannunciando il voto favorevole.

  Federica ONORI (M5S), dichiarando il voto favorevole del Movimento 5 Stelle, sottoscrive l'atto di indirizzo a nome dei colleghi del proprio gruppo.

  Naike GRUPPIONI (A-IV-RE), a sua volta, sottoscrive la risoluzione a nome dei membri del proprio gruppo, preannunciando il voto favorevole.

  Il sottosegretario Giorgio SILLI esprime grande apprezzamento per l'iniziativa assunta dalla Commissione, che può contribuire a sensibilizzare l'opinione pubblica su un evento così drammaticamente rilevante della storia europea. Ricordando di aver appreso, con sgomento, dell'esistenza di questo genocidio nel corso dei suoi studi giovanili a Mosca, sottolinea che il Governo condivide pienamente la condanna dei regimi dittatoriali e delle efferatezze da essi commesse, che non vuol dire criminalizzare un intero Paese – la Russia –, la sua cultura e il suo popolo. Segnala, infine, che con l'approvazione dell'atto in esame la Camera dei deputati si associa alle iniziative analoghe già assunte da altri Parlamenti europei, a conferma dell'unità del mondo libero contro ogni forma di totalitarismo.

  Paolo FORMENTINI, presidente, sottolinea l'importanza che la Commissione abbia maturato una convergenza unanime, su un tema così delicato, proprio nell'anniversario dell'inizio della guerra di aggressione russa.

  La Commissione approva, all'unanimità, la risoluzione in titolo.

  La seduta termina alle 16.45.