CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 25 gennaio 2023
50.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
COMUNICATO
Pag. 92

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 25 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Marco OSNATO.

  La seduta comincia alle 14.45.

DL 187/2022: Misure urgenti a tutela dell'interesse nazionale nei settori produttivi strategici.
C. 785 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Parere favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 gennaio scorso.

  Marco OSNATO, presidente, rammenta che nella seduta dello scorso 24 gennaio il relatore Sala ha illustrato il provvedimento e ha preannunciato l'intenzione di formulare una proposta di parere favorevole.
  Intervenendo quindi in sostituzione del relatore – impossibilitato a partecipare alla seduta odierna – formula una proposta di parere favorevole sul provvedimento.

  Nessuno chiedendo di intervenire la Commissione approva la proposta di parere favorevole sul provvedimento.

DL 5/2023: Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico.
C. 771 Governo.
(Parere alla X Commissione).
(Esame, ai sensi dell'articolo 73, comma 1-bis, del Regolamento, per gli aspetti attinenti alla materia tributaria, e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Marco OSNATO, presidente, avverte che per la seduta odierna, non essendo previsto che la Commissione svolga votazioni, è consentita la partecipazione da remoto in videoconferenzaPag. 93 dei deputati e del rappresentante del Governo, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il Regolamento.

  Nicole MATTEONI (FDI), relatrice, avverte che la Commissione Finanze è chiamata ad esaminare, ai fini del parere da rendere alla X Commissione Attività produttive, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 14 gennaio 2023, n. 5, recante Disposizioni urgenti in materia di trasparenza dei prezzi dei carburanti e di rafforzamento dei poteri di controllo del Garante per la sorveglianza dei prezzi, nonché di sostegno per la fruizione del trasporto pubblico (C. 771).
  Il provvedimento, che si compone di 6 articoli, reca misure volte a contenere gli effetti derivanti dall'aumento del costo dei carburanti attraverso la proroga dei buoni benzina, l'introduzione di misure per garantire la trasparenza dei prezzi dei carburanti e il rafforzamento dei poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi. Si prevede inoltre la concessione di un buono da utilizzare per l'acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale.
  Nel rinviare al dossier predisposto dagli Uffici per un'analisi dettagliata dei contenuti del provvedimento, con riferimento alle competenze della Commissione Finanze evidenzia che l'articolo 1, comma 1, stabilisce che non concorre alla formazione del reddito il valore dei buoni benzina ceduti dai datori di lavoro privati ai lavoratori dipendenti nell'anno 2023, fino a un importo massimo di 200 euro per lavoratore. La relazione illustrativa allegata al disegno di legge di conversione del decreto precisa che l'erogazione di buoni benzina per un ammontare superiore al limite di 200 euro comporta la tassazione dell'intero valore dei buoni ceduti ai lavoratori.
  Si prevede espressamente che l'esenzione di cui al presente articolo 1 è aggiuntiva rispetto a quelle previste ordinariamente dall'articolo 51, comma 3, terzo periodo, del Testo unico delle imposte sui redditi – TUIR, per i beni ceduti e i servizi prestati al lavoratore dipendente e per alcune somme specifiche eventualmente erogate al medesimo.
  Rammenta che il citato articolo 51 prevede che il valore dei beni ceduti e dei servizi prestati al lavoratore non concorre a formare il reddito se complessivamente di importo non superiore a lire 500.000 (pari a 258,23 euro) per ciascun periodo di imposta. Se il valore dei beni e servizi è superiore al citato limite, tale valore concorre interamente a formare il reddito imponibile del lavoratore.
  Il secondo periodo del comma 1 provvede alla quantificazione degli oneri recati dalla misura e alla loro copertura.
  I commi da 2 a 4 dell'articolo 1 dettano disposizioni in materia di trasparenza e controllo del prezzo di vendita al pubblico del carburante. In particolare si stabilisce che i soggetti che esercitano l'attività di vendita al pubblico di carburante sono obbligati a indicare la media aritmetica dei prezzi praticati su base regionale, come rilevata dal Ministero delle imprese e del made in Italy. Si prevede l'applicazione di una sanzione da 500 e 6.000 euro in caso di violazione dell'obbligo di indicazione del prezzo medio regionale; dopo la terza violazione può essere disposta la sospensione dell'attività per un periodo da sette a novanta giorni. Le medesime sanzioni si applicano, in luogo dell'attuale sanzione da 516 a 3.098 euro, anche in caso di violazione delle altre disposizioni sulla trasparenza della cartellonistica, di omessa comunicazione al Ministero dei prezzi praticati nel punto vendita o di applicazione di un prezzo superiore a quello comunicato.
  Al riguardo sottolinea che l'accertamento delle violazioni sopra indicate è effettuato dalla Guardia di finanza, senza nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. La Guardia di finanza può avvalersi a tal fine dei poteri di accertamento parziale previsti all'articolo 41-bis del decreto del Presidente della Repubblica n. 600 del 1973.
  L'articolo 1, comma 5, stabilisce che il 50 per cento delle entrate derivanti dall'applicazione delle sanzioni sia destinato all'infrastruttura informatica e telematica per la rilevazione dei prezzi dei carburanti, nonché ad iniziative in favore dei consumatori volte a favorire la trasparenza dei Pag. 94prezzi dei carburanti e a diffondere il consumo consapevole ed informato. I commi 6 e 7 recano disposizioni di coordinamento.
  L'articolo 2 modifica la disciplina del meccanismo di rideterminazione delle aliquote di accisa su carburanti e combustibili per riscaldamento in corrispondenza di un maggior gettito IVA, dettata dall'articolo 1, commi 290 e seguenti, della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria 2008).
  Rammenta che il citato comma 290, nella previgente formulazione, affidava a un decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, di concerto con il Ministro dello sviluppo economico, il compito di rideterminare le aliquote di accisa sui carburanti e i combustibili per riscaldamento per usi civili, stabilite dal decreto legislativo n. 504 del 1995 – Testo unico accise, al fine di compensare le maggiori entrate IVA derivanti dalle variazioni del prezzo internazionale in euro del petrolio greggio.
  Il successivo comma 291, sempre nella formulazione previgente, prevedeva l'adozione del decreto ministeriale, con cadenza trimestrale, nel caso di aumento del prezzo del greggio in misura pari o superiore, sulla media del periodo, a due punti percentuali rispetto al valore di riferimento indicato nel Documento di programmazione economico-finanziaria, oggi Documento di Economia e Finanza – DEF. Erano previsti inoltre casi nei quali non era consentita l'adozione del decreto o la stessa era facoltativa, in presenza di diminuzioni del prezzo del greggio.
  L'articolo 2, comma 1, lettera a), prevede che il decreto di riduzione delle accise su carburanti e combustibili sia adottato di concerto con il Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, anziché con il Ministro dello sviluppo economico, oggi Ministro delle imprese e del made in Italy.
  L'articolo 2, comma 1, lettera b), modifica i presupposti di emanazione del predetto decreto allo scopo, indicato nella relazione illustrativa, di adeguarli al nuovo contesto economico, nonché di accelerare i termini per l'emanazione del decreto.
  L'articolo 3 rafforza i poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi per consentirgli di individuare con tempestività l'insorgere di ingiustificati fenomeni speculativi.
  Con riferimento alle competenze della Commissione Finanze ricorda che il Garante per la sorveglianza dei prezzi si avvale del supporto operativo della Guardia di finanza per lo svolgimento di indagini conoscitive, nell'ambito delle quali la Guardia di finanza agisce con i poteri di indagine che le sono attribuiti ai fini dell'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e delle imposte dirette. La norma in commento (articolo 3, comma 1, lettera b), n. 1)) fa salva l'attivazione dei successivi poteri di indagine e di controllo della Guardia di finanza sui dati, notizie ed elementi non veritieri comunicati dalle imprese.
  L'articolo 4 istituisce un fondo, con una dotazione di 100 milioni di euro per l'anno 2023, finalizzato a riconoscere, nei limiti della dotazione del fondo e fino ad esaurimento delle risorse, un buono alle persone fisiche, che nel 2022 hanno conseguito un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro, da utilizzare per l'acquisto di abbonamenti per i servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale ovvero per i servizi di trasporto ferroviario nazionale. Il valore del buono è pari al 100 per cento della spesa da sostenere per l'acquisto dell'abbonamento e, comunque, non può superare l'importo di 60 euro.
  L'articolo 5 autorizza il Ministro dell'economia e delle finanze ad apportare, con propri decreti, le occorrenti variazioni di bilancio.
  L'articolo 6 dispone infine in merito all'entrata in vigore del decreto-legge oggetto di conversione.

  Mauro DEL BARBA (A-IV-RE) ritiene che la scelta del Governo di fronteggiare l'aumento dei prezzi dei carburanti attraverso l'indicazione del prezzo medio sia l'esito finale di un'operazione maldestra, che, da una parte, non conferma il taglio delle accise disposto dai precedenti Governi, che avrebbe potuto contribuire a raffreddare l'inflazione, e, dall'altra, si risolve in un tentativo di scaricare sugli esercenti il mancato rispetto di una promessa elettorale del centrodestra. L'onere di esporre il prezzo medio appare una dimostrazione Pag. 95dell'intenzione del Governo di dirigere l'attenzione sui benzinai, indicati come colpevoli dell'aumento.
  Osserva inoltre come l'attivazione del meccanismo di taglio delle accise in caso di aumento delle entrate IVA, previsto dall'articolo 2, non potrà sanare i danni causati dallo scorretto tentativo del Governo.
  Segnala infine che l'obbligo di cui all'articolo 1 potrebbe addirittura indurre gli esercenti che offrono prezzi inferiori alla media ad aumentarli.

  Giorgio LOVECCHIO (M5S) rileva come il presente decreto costituisca un semplice palliativo, che non avrà alcun effetto in termini di riduzione dei prezzi dei carburanti, e segnala come l'aver coinvolto i distributori di carburante abbia avuto l'unico effetto di indurli a proclamare uno sciopero.
  A suo parere gli esercenti hanno un limitato potere di determinazione del prezzo del carburante ed è pertanto scorretto il tentativo del Governo di far ricadere su di loro la responsabilità dell'aumento.
  Chiede quindi al Governo di ripristinare il taglio delle accise e di intervenire piuttosto sulle compagnie petrolifere, che stanno speculando sul prezzo del carburante. Evidenzia poi che gli aumenti che si registrano attualmente presso i distributori non hanno alcun rapporto con l'andamento delle quotazioni del petrolio sul mercato internazionale, come si può verificare attraverso l'osservazione dei prezzi storici del greggio al barile.
  Invita pertanto il Governo ad intervenire piuttosto sulle compagnie petrolifere, cui deve attribuirsi la responsabilità della speculazione in corso.

  Bruno TABACCI (PD-IDP) chiede il motivo per il quale non sia presente alla seduta un rappresentante del Governo.

  Marco OSNATO, presidente, segnalata l'impossibilità per il Governo di essere presente oggi, evidenzia in ogni caso come la partecipazione di un rappresentante dell'Esecutivo alla seduta odierna non fosse obbligatoria.

  Virginio MEROLA (PD-IDP) osserva come la partecipazione di un rappresentante del Governo alla seduta avrebbe potuto contribuire al dibattito, poiché si tratta di un provvedimento destinato a far discutere, un provvedimento che giudica sbagliato e contraddittorio e che colpevolizza ingiustamente la categoria dei benzinai. Sottolinea poi come il Governo dichiari di non poter impiegare risorse per una riduzione delle accise, mentre con la legge di bilancio ha riconosciuto agevolazioni alle squadre di calcio di serie A.
  Esprime quindi la contrarietà del gruppo del Partito Democratico nei confronti del provvedimento in esame, che giudica inefficace; rileva infatti come l'indicazione del prezzo medio non appaia certamente utile ai fini di una riduzione del costo al dettaglio del carburante.

  Saverio CONGEDO (FdI) rammenta innanzitutto che il taglio delle accise operato dal Governo Draghi era una misura di carattere dichiaratamente temporaneo e non avrebbe potuto essere altrimenti, trattandosi di un intervento del costo di sette miliardi di euro.
  Ricorda poi come l'attuale Esecutivo abbia deciso di destinare, sui 35 miliardi di ammontare complessivo della manovra di bilancio per il 2023, 21 miliardi ad interventi contro il caro bollette, a favore di famiglie e imprese.
  Evidenzia quindi come il presente decreto-legge non penalizzi i distributori, ma, prendendo atto dell'aumento del costo del carburante, introduca misure innovative in materia di trasparenza, che sono comunque positive per i cittadini. Il provvedimento inoltre esenta da tassazione i buoni benzina e concede sostegni economici ai meno abbienti per l'acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale.

  Luciano D'ALFONSO (PD-IDP) evidenzia in primo luogo come la vera differenza in politica non sia quella che separa la destra dalla sinistra ma quella che distingue chi fa da chi si limita a fingere di fare. Il provvedimento in esame è un esempio di questa seconda categoria, e rappresenta a Pag. 96suo avviso una vera e propria finzione. Sarebbe infatti stata sufficiente una direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri, adottata ai sensi della legge n. 400 del 1988, per introdurre obblighi in materia di trasparenza del prezzo dei carburanti e intervenire sui poteri del Garante per la sorveglianza dei prezzi. Lo strumento legislativo avrebbe poi potuto essere riservato alle misure recate dall'articolo 1, comma 1, che esenta i buoni benzina, e dall'articolo 4, che concede sostegni per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, in quanto si tratta di misure che comportano oneri e richiedono pertanto una copertura finanziaria.
  Stigmatizza quindi l'assenza di un rappresentante del Governo, che al di là dell'esistenza o meno di un obbligo formale, deve partecipare al dibattito. La presenza dell'Esecutivo in occasione dell'esame di un provvedimento politicamente così rilevante è un tassello essenziale nella dialettica democratica, ai fini dell'approfondimento e della piena cognizione delle questioni affrontate, e avrebbe fornito elementi di valutazione che, oltre ad essere utili per lo stesso presidente Osnato, sono di valore primario per le opposizioni, che non sono in possesso delle medesime informazioni cui accedono i deputati appartenenti ai gruppi di maggioranza, e alle quali debbono essere garantiti, nell'istruttoria legislativa, adeguati strumenti di conoscenza. Rammenta che la Commissione è un organo ausiliario della Camera dei deputati e che l'attività cui è chiamata non è meramente formale, ma deve sostanziarsi in una effettiva ed approfondita disamina dei provvedimenti.
  Si sofferma quindi sulle misure recate dal decreto-legge in esame, che giudica prive di contenuto concreto e soprattutto inefficaci per una riduzione dei costi dell'energia necessaria agli spostamenti. Conclude evidenziando come per realizzare un serio intervento di contenimento dei prezzi sia necessario l'impiego di risorse. Richiama pertanto l'attenzione dei colleghi sulla sofferenza cui è sottoposta la collettività nell'urgenza dell'accesso all'energia necessaria agli spostamenti. Ciò richiede da parte del Parlamento un lavoro esigente ed ambizioso, per l'adozione dei provvedimenti dei quali il Paese ha bisogno.

  Marco OSNATO, presidente, non concorda sull'inutilità del presente provvedimento e ritiene comunque proficuo il dibattito svoltosi nella seduta odierna.

  Francesco Emilio BORRELLI (AVS), ricordando di essere un ambientalista e come tale in linea di principio contrario all'impiego di combustibili fossili, ritiene comunque che i gestori dei distributori di carburante siano stati ingiustamente attaccati dal Governo, che li ha indicati – soprattutto nella prima versione del provvedimento, poi modificato – come i principali colpevoli dell'aumento dei prezzi.
  Pur ammettendo la presenza, nella categoria dei benzinai, di operatori poco corretti, ritiene superfluo il provvedimento in esame, che è stato adottato per distogliere l'attenzione dell'opinione pubblica dal mancato taglio delle accise. Il Governo ha infatti deciso di aiutare alcuni soggetti, come le squadre di calcio di serie A, piuttosto che adottare misure che avrebbero favorito la generalità dei cittadini. Quindi, pur riconoscendo la legittimità delle scelte del Governo, non può esimersi dal considerare giustificata la reazione dei distributori di carburante.

  Mauro DEL BARBA (A-IV-RE) chiede chiarimenti in ordine allo spostamento di orario della seduta odierna e se tale modifica debba essere messa in rapporto con la mancata votazione di un parere sul provvedimento e con l'assenza di un rappresentante del Governo.

  Marco OSNATO, presidente, chiarisce che la seduta odierna è stata anticipata di 15 minuti per consentire, su richiesta dei colleghi della Commissione Giustizia, di svolgere alle ore 15 la riunione congiunta degli uffici di presidenza delle due Commissioni. Rileva inoltre come non fosse prevista per la giornata odierna – come peraltro specificato nel testo della convocazione – l'espressione del parere sul provvedimento, il Pag. 97cui esame è stato appena avviato e proseguirà nel corso della prossima settimana.
  Indi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 15.15.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 15.20 alle 15.25.