CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 24 gennaio 2023
49.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari costituzionali, della Presidenza del Consiglio e Interni (I)
COMUNICATO
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SEDE REFERENTE

  Martedì 24 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Nazario PAGANO. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'interno, Nicola Molteni.

  La seduta comincia alle 12.40.

Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere.
C. 303 Cafiero De Raho, C. 387 Provenzano, C. 624 Donzelli e C. 692 Richetti.
(Seguito dell'esame e rinvio – Abbinamento delle proposte di legge C. 780 e C. 784).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato da ultimo nella seduta del 19 gennaio scorso.

  Nazario PAGANO, presidente, comunica che sono state assegnate le proposte di legge C. 780 Iezzi e C. 784 Calderone recanti «Istituzione di una Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali, anche straniere». Fa presente che, poiché tali proposte di legge vertono su materia identica a quella oggetto delle proposte di legge in esame, ne dispone l'abbinamento ai sensi dell'articolo 77, comma 1, del Regolamento.
  A tale proposito, ricorda preliminarmente che, in considerazione del fatto che le proposte di legge C. 303, C. 387 e C. 692 sono iscritte in quota opposizione nel calendario dell'Assemblea, la Commissione ha adottato come testo base, con il consenso dei gruppi di opposizione interessati, il testo unificato di tutte le proposte di legge allora all'ordine del giorno della Commissione.Pag. 14
  Nel fare quindi presente che l'abbinamento successivo all'adozione del testo base non comporta automaticamente la revoca di tale scelta, avverte che, se non vi sono obiezioni, l'abbinamento delle proposte di legge C. 780 Iezzi e C. 784 Calderone comporta che il testo unificato C. 303, C. 387, C. 624 e C. 692, già adottato come testo base, sarà da intendersi come testo unificato anche delle proposte di legge C. 780 e C. 784 testé abbinate.
  Avverte quindi che sono state presentate 15 proposte emendative al testo unificato C. 303, C. 387, C. 624, C. 692, C. 780 e C. 784 (vedi allegato 1).
  Ricorda che, secondo quanto concordato nella riunione dell'Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 18 gennaio scorso, oggi si procederà all'esame delle proposte emendative presentate.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, con riferimento alle proposte emendative, dichiara di rimettersi alle valutazioni della Commissione.

  Il sottosegretario Nicola MOLTENI esprime parere favorevole sull'emendamento Cafiero De Raho 1.1, purché riformulato nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2). Esprime, inoltre, parere contrario sull'emendamento Zaratti 1.2 e dichiara di rimettersi alla Commissione per le restanti proposte emendative.

  Simona BORDONALI (LEGA), relatrice, concorda con la riformulazione proposta dal rappresentante del Governo sull'emendamento Cafiero De Raho 1.1.

  Alfonso COLUCCI (M5S) accoglie la proposta di riformulazione dell'emendamento Cafiero De Raho 1.1.

  La Commissione approva l'emendamento Cafiero De Raho 1.1 (Nuova formulazione).

  Nazario PAGANO, presidente, fa presente che a seguito dell'approvazione dell'emendamento Cafiero De Raho 1.1 (Nuova formulazione), risulta preclusa la votazione sull'emendamento Zaratti 1.2.

  La Commissione approva, con distinte votazioni, gli emendamenti Zaratti 1.3, Zaratti 1.4, Zaratti 1.5 e Zaratti 1.6 (vedi allegato 2).

  Alfonso COLUCCI (M5S), intervenendo sull'emendamento Urzì 1.7, ne critica la formulazione, che pare non considerare le reciproche infiltrazioni tra mafia nigeriana e mafie italiane. In secondo luogo, evidenzia come già attualmente il testo base faccia riferimento alla criminalità all'interno di comunità diverse, senza riferirsi in particolare alla comunità nigeriana. Sottolinea inoltre come lo sfruttamento di donne e minori, cui fa riferimento la proposta emendativa, appaia del tutto riconducibile alla fattispecie penale di tratta di persone di cui all'articolo 601 del codice penale e come dunque non sia necessario agire su questo settore, anche perché l'articolo 1, comma 1, lettera l), n. 4, del testo base già prevede un'indagine della Commissione antimafia sul tema dello sfruttamento dei flussi migratori illegali, ma lo fa, come è giusto che sia, con una fattispecie astratta, non riferita alla sola criminalità nigeriana. Inoltre, per quanto riguarda la parte dell'emendamento riferita allo sfruttamento del lavoro clandestino nel settore manifatturiero, evidenzia che il testo base già prevede un'indagine sul caporalato, inteso come sfruttamento del lavoro in genere, e non solo come sfruttamento del lavoro in campo agricolo. Evidenzia infine come il numero 3 dell'emendamento, che orienta l'indagine verso l'esportazione di capitali verso Stati esteri attraverso canali di trasferimento di denaro regolari o irregolari, obblighi in modo bizzarro la Commissione antimafia ad approfondire anche il trasferimento regolare di denaro.

  Filiberto ZARATTI (AVS) condivide le perplessità evidenziate dall'onorevole Colucci sull'emendamento Urzì 1.7. In particolare, evidenzia come le specificazioni contenute nella seconda parte dell'emendamento – relative alla comunità nigeriana, o Pag. 15al settore manifatturiero, o ai trasferimenti di denaro regolari – riducano la caratteristica di generalità che il provvedimento dovrebbe avere, sostanzialmente restringendone la portata. Auspica una riformulazione dell'emendamento, con l'espunzione della seconda parte.

  Giuseppe PROVENZANO (PD-IDP) concorda con quanto già sostenuto dai colleghi che sono intervenuti. Condivide l'esigenza espressa dall'emendamento Urzì 1.7, di indagare sulle nuove forme di criminalità organizzata connesse alle nuove comunità di residenti in Italia, ma ritiene necessario eliminare le specifiche contenute nella seconda parte dell'emendamento, che circoscrive l'indagine della Commissione antimafia a specifiche comunità, quasi a marchiare il fenomeno dandogli una connotazione etnica, che invece non ha. Stigmatizza poi l'esigenza di svolgere indagini sui trasferimenti regolari di denaro. Dichiara il voto contrario del proprio gruppo sull'emendamento così come attualmente formulato, ma anticipa la disponibilità a un voto favorevole in caso di riformulazione volta ad eliminare le specifiche della seconda parte.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) si associa alle considerazioni svolte. Ritiene la premessa dell'emendamento condivisibile, ma non altrettanto le tre specificazioni successive, che lasciano perplessi, sia in riferimento alla specifica indagine sulla comunità nigeriana, che pare escludere indagini su altre forme di criminalità, sia con riferimento al settore manifatturiero circoscritto a Prato e Firenze, sia in relazione ai trasferimenti di denaro regolari. Anch'egli dichiara il voto contrario sull'emendamento, se non si espunge la seconda parte. Ne auspica dunque una riformulazione.

  Alessandro URZÌ (FDI) ringrazia i colleghi per le riflessioni svolte, che lo hanno ancor più convinto dell'esigenza di procedere a una specificazione di alcuni fenomeni, che paiono al momento sottovalutati. Ritiene infatti necessario intervenire nel merito per verificare il radicamento di questi fenomeni. Auspica l'approvazione del suo emendamento.

  Carmela AURIEMMA (M5S), in risposta alle considerazioni svolte dall'onorevole Urzì, evidenzia come anche il riferimento ai fatti specifici contenuto nel suo emendamento sia lacunoso, ad esempio perché la criminalità nel settore manifatturiero cinese non è particolarmente radicata solo in alcune zone della Toscana, ma è presente anche in Campania, nella zona di San Giuseppe Vesuviano, con le medesime caratteristiche che si registrano a Prato e Firenze.

  Simona BONAFÈ (PD-IDP) invita il collega Urzì a ripensare la formulazione dell'emendamento alla luce delle considerazioni svolte dall'opposizione. Ritiene che circoscrivere l'indagine a specifiche comunità e luoghi sia inopportuno, facendo presente l'opportunità di restare su un livello generale. Pone, inoltre, un problema di metodo, considerato che solo su questo emendamento si registrano dissensi all'interno della Commissione che, sino a questo momento, ha approvato sia il testo base che gli emendamenti, sostanzialmente all'unanimità, come è opportuno trattandosi di contrasto alla mafia.

  Sara KELANY (FDI) esclude che l'emendamento Urzì 1.7 contenga riferimenti etnici, precisando che la mafia nigeriana è radicata in otto regioni italiane, come ha evidenziato la relazione semestrale della DIA, ed opera in sodalizio con la mafia siciliana e alla 'ndrangheta calabrese; ciò giustificherebbe l'inserimento di questa specificazione tra i compiti di indagine della Commissione antimafia.

  La Commissione approva l'emendamento Urzì 1.7 (vedi allegato 2).

  Alfonso COLUCCI (M5S) interviene sull'emendamento Giachetti 1.8, che spacchetta quanto previsto nel testo unificato alla lettera n). Ritiene che questa modifica faccia perdere la interrelazione, se non addirittura la conseguenzialità, tra l'accumulazione di patrimoni illeciti e i controlli Pag. 16sugli appalti pubblici e sul PNRR. Per questa ragione dichiara il voto contrario del proprio gruppo.

  La Commissione, con distinte votazioni, approva gli emendamenti Giachetti 1.8, Zaratti 1.9 e Zaratti 1.10 (vedi allegato 2).

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) illustra l'emendamento 2.1, a sua prima firma, volto a ridurre il numero dei componenti della Commissione antimafia, in coerenza con il taglio dei parlamentari, sostenuto da molti degli attuali componenti della Commissione Affari costituzionali. A chi gli ha obiettato che, nonostante il taglio dei parlamentari, alcune Commissioni bicamerali hanno mantenuto inalterato il numero dei componenti previsto nelle precedenti legislature, risponde che si tratta di Commissioni bicamerali – come, ad esempio, la Commissione di vigilanza sui servizi radiotelevisivi – che non devono essere istituite in ogni legislatura. Quello della Commissione antimafia è infatti il primo caso di esame di proposte di legge per l'istituzione di una commissione bicamerale che si affronta nella presente legislatura, e dunque ben potrebbe il Parlamento essere coerente con il taglio dei parlamentari e ridurre il numero dei componenti della Commissione d'inchiesta. Ciò consentirebbe di anticipare la riduzione dei componenti delle Commissioni che sarà a breve prevista dalla riforma dei regolamenti parlamentari. Ritiene verosimile che l'emendamento non sarà approvato e che non si procederà con il medesimo ragionamento utilizzato per la riduzione del numero dei parlamentari, incidendosi su incarichi da distribuire.

  Filiberto ZARATTI (AVS) conferma quanto affermato in diverse sedi circa l'esigenza di costituire una Commissione antimafia quanto più composita, e con un numero significativo di partecipanti, capace di riflettere tutte le posizioni presenti in Parlamento. La riduzione del numero dei parlamentari, della quale crede si siano pentiti anche molti colleghi che nella scorsa legislatura avevano votato a favore, ha ridotto di molto la rappresentanza – ponendo il nostro Paese al diciannovesimo posto nelle graduatorie dell'Unione europea per quanto riguarda il rapporto tra popolazione ed eletti – ha reso più difficili i lavori parlamentari e non ha comportato riduzioni dei costi. Evidenzia però che ci sono organi, come la Commissione antimafia, che richiedono una grande partecipazione, nella quale devono essere presenti tutte le istanze politiche e culturali presenti in Parlamento, in misura proporzionale, per dare forza all'antimafia in generale. Motiva così il suo voto contrario all'emendamento Giachetti 2.1.

  Giuseppe PROVENZANO (PD-IDP), ricorda, anzitutto, che anche il suo gruppo aveva previsto una riduzione del numero dei componenti della commissione antimafia, proprio per renderlo coerente con la riduzione del numero dei parlamentari e nella convinzione che un numero più ridotto di commissari avrebbe consentito alla Commissione di funzionare meglio, riducendo il turnover dei membri. Aggiunge, peraltro, che le istanze dei gruppi minori, come Alleanza Verdi e Sinistra, che chiedono di allargare gli spazi di rappresentanza della Commissione antimafia paiono condivisibili e che conseguentemente il suo gruppo si asterrà sull'emendamento Giachetti 2.1.

  Carmela AURIEMMA (M5S), nel dichiarare di non comprendere le considerazioni svolte dall'onorevole Giachetti, circa la correlazione tra incarichi e componenti della Commissione antimafia, evidenzia come un ampio numero di componenti sia volto a raccogliere le migliori energie del Parlamento e a consentire alla Commissione di agire attraverso i propri comitati.

  Nazario PAGANO, presidente, evidenzia come si tratti di una scelta politica, che indubbiamente potrebbe influenzare anche la formazione di altre Commissioni, rappresentando un precedente.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) ribadisce come queste considerazioni potranno valere per quelle Commissioni d'inchiesta Pag. 17che devono essere costituite ogni volta a inizio legislatura con legge, come ad esempio la Commissione d'inchiesta sul ciclo dei rifiuti.

  La Commissione respinge l'emendamento Giachetti 2.1 e approva l'emendamento Schullian 2.2 (vedi allegato 2).

  Alfonso COLUCCI (M5S) esprime forte contrarietà rispetto all'emendamento Giachetti 4.1, volto a rendere opponibile alla Commissione antimafia il segreto professionale e bancario che invece il testo base rende inopponibili.

  Roberto GIACHETTI (A-IV-RE) spiega la ratio dell'emendamento, che intende tutelare il segreto, ad esempio, di medici e sacerdoti, consentendogli di opporre il segreto alla Commissione.

  La Commissione respinge l'emendamento Giachetti 4.1 e approva l'emendamento Zaratti 7.1

  Filiberto ZARATTI (AVS), intervenendo sull'emendamento 7.2, a sua firma, spiega l'alto numero di emendamenti presentati dal suo gruppo con la scelta di non presentare una proposta di legge specifica per l'istituzione della Commissione antimafia, avendo preferito concentrare le attività sul miglioramento del testo unificato adottato come testo base.

  La Commissione respinge l'emendamento Zaratti 7.2.

  Nazario PAGANO, presidente, dichiara concluso l'esame delle proposte emendative. Avverte che il testo unificato come modificato dalle proposte emendative presentate sarà trasmesso alle Commissioni competenti in sede consultiva e rinvia quindi il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.20.

COMITATO PERMANENTE PER I PARERI

  Martedì 24 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Luca SBARDELLA.

  La seduta comincia alle 13.25.

Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali.
Emendamenti C. 338 e abb.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  Il Comitato inizia l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento.

  Luca SBARDELLA, presidente, fa presente che il Comitato è chiamato ad esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 delle proposte emendative riferite alla proposta di legge C. 338 e abbinate, recante «Disposizioni in materia di equo compenso delle prestazioni professionali». Ricorda che il Comitato è chiamato ad esprimere il prescritto parere nella seduta odierna.

  Sara KELANY (FDI), relatrice, segnala come le predette proposte emendative non presentino criticità per quanto concerne il riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto ritiene possibile esprimere su di essi nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di nulla osta formulata dalla relatrice.

DL 185/2022: Disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari in favore delle Autorità governative dell'Ucraina.
Emendamenti C. 761 Governo, approvato dal Senato.
(Parere all'Assemblea).
(Esame e conclusione – Nulla osta).

  Il Comitato inizia l'esame delle proposte emendative riferite al provvedimento.

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  Luca SBARDELLA, presidente, fa presente che il Comitato è chiamato a esaminare, ai fini del parere all'Assemblea, il fascicolo n. 1 delle proposte emendative, riferite al disegno di legge C. 761, approvato dal Senato, di conversione in legge del decreto-legge 2 dicembre 2022, n. 185, recante disposizioni urgenti per la proroga dell'autorizzazione alla cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari a favore delle Autorità governative dell'Ucraina. Ricorda che il Comitato è chiamato ad esprimere il prescritto parere nella seduta odierna.

  Francesco MICHELOTTI (FDI), relatore, segnala come le predette proposte emendative non presentino criticità per quanto concerne il riparto di competenze legislative tra Stato e regioni ai sensi dell'articolo 117 della Costituzione: pertanto appare possibile esprimere su di essi nulla osta.

  Nessuno chiedendo di intervenire, il Comitato approva la proposta di nulla osta formulata dal relatore.

  La seduta termina alle 13.30.