CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 gennaio 2023
46.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 102

SEDE REFERENTE

  Mercoledì 18 gennaio 2023. — Presidenza della vicepresidente Giorgia LATINI.

  La seduta comincia alle 14.35.

Introduzione dell'insegnamento del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle scuole secondarie di secondo grado.
C. 373 Barzotti e C. 630 Rizzetto.
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Rossano SASSO (LEGA), relatore, riferisce che le proposte di legge C. 373 Barzotti recante «Introduzione dell'insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie» e C. 630 Rizzetto recante «Introduzione dell'insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro» di cui oggi la Commissione avvia l'esame, intendono introdurre, nelle scuole secondarie, in modo strutturato e definito, anche se con differenti forme, l'insegnamento in materia di sicurezza sul lavoro.
  Fa presente che le due proposte divergono parzialmente nei rispettivi contenuti. Pag. 103In particolare, l'A.C. 373 riguarda la cultura della salute e della sicurezza sul lavoro e nella vita domestica e scolastica; l'A.C. 630 si riferisce anche al diritto del lavoro e allo status del lavoratore. L'A.C. 373 opera sia sul primo che sul secondo grado della scuola secondaria, mentre l'A.C. 630 sul solo secondo grado della scuola secondaria. L'A.C. 373 individua i docenti abilitati a svolgere l'insegnamento tra quelli delle discipline scientifiche, mentre l'A.C. 630 tra quelli afferenti alle discipline giuridiche ed economiche L'A.C. 373 prevede un'ora a settimana d'insegnamento; l'A.C. 630 stabilisce che sia individuato un monte ore di almeno 33 ore annue.
  Ritiene utile ricordare che, per quanto attiene alla cultura e alla tutela della salute e della sicurezza, l'attuale quadro normativo già prevede alcune attività e iniziative in materia. Segnala, in particolare il decreto legislativo n. 81 del 2008 (Testo unico della sicurezza sul lavoro) che prevede che l'INAIL svolga anche attività di «promozione e divulgazione, della cultura della salute e della sicurezza del lavoro nei percorsi formativi scolastici, universitari e delle istituzioni dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, previa stipula di apposite convenzioni con le istituzioni interessate». Il decreto medesimo menziona, inoltre, «il finanziamento, da parte del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, previo trasferimento delle necessarie risorse da parte del Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, delle attività degli istituti scolastici, universitari e di formazione professionale finalizzata all'inserimento in ogni attività scolastica e universitaria, nelle istituzioni dell'alta formazione artistica e coreutica e nei percorsi di istruzione e formazione professionale di specifici percorsi formativi interdisciplinari alle diverse materie scolastiche volti a favorire la conoscenza delle tematiche della salute e della sicurezza nel rispetto delle autonomie didattiche». Anche la legge n. 107 del 2015 (c.d. «Buona scuola») al comma 38 dell'articolo 1, prevede che «le scuole secondarie di secondo grado svolgono attività di formazione in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro, nei limiti delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili, mediante l'organizzazione di corsi rivolti agli studenti inseriti nei percorsi di alternanza scuola-lavoro ed effettuati secondo quanto disposto dal decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81».
  Passando ad illustrare le due proposte di legge assegnate alla Commissione su questa materia, riferisce che l'articolo 1 di entrambe le proposte perimetra l'oggetto e le finalità dell'intervento. L'A.C. 373 prevede l'introduzione dell'insegnamento della cultura della sicurezza, finalizzato a rendere consapevoli gli studenti delle diverse fasce di età dei potenziali rischi conseguenti a comportamenti errati nei luoghi di lavoro e nella vita domestica e scolastica, nonché a fornire loro la conoscenza e l'addestramento adeguati a riconoscere situazioni di pericolo. L'A.C. 630 detta disposizioni per promuovere la diffusione della cultura del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro nelle istituzioni scolastiche, al fine di assicurare agli studenti la conoscenza specifica dei princìpi fondamentali della Costituzione in materia di lavoro e di promuovere il riconoscimento sostanziale dei diritti dei lavoratori.
  L'articolo 2 di entrambe le proposte istituisce gli insegnamenti: l'A.C. 373 stabilisce che a decorrere dall'anno scolastico successivo a quello in corso alla data di entrata in vigore della legge, il Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, introduce l'insegnamento trasversale della cultura della sicurezza nella scuola secondaria di primo e di secondo grado, stabilendo che il monte ore dell'insegnamento della cultura della sicurezza, pari a un'ora settimanale, va individuato nell'ambito dell'orario settimanale scolastico fissato ai sensi delle disposizioni vigenti e che la conoscenza della cultura della sicurezza va inserita anche all'interno di ciascuna disciplina. L'A.C. 630 stabilisce che le scuole introducono nel curricolo di istituto l'insegnamento in parola, anche individuando, per ciascun anno di corso, il relativo orario, che non può essere inferiore a 33 ore annuali, da svolgere nell'ambito del monte orario obbligatorio previsto Pag. 104dagli ordinamenti vigenti. Per raggiungere il predetto orario le scuole possono avvalersi della quota di autonomia utile per modificare il curricolo.
  Per quanto concerne il corpo docente, l'A.C. 630, sempre all'articolo 2, dispone che l'insegnamento è affidato ai docenti abilitati all'insegnamento delle discipline giuridiche ed economiche. Di contro, l'articolo 3 dell'A.C. 373 stabilisce che l'insegnamento della cultura della sicurezza è affidato ai docenti delle discipline scientifiche i quali possono avvalersi dell'ausilio di esperti in possesso di laurea in tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro o di adeguati requisiti tecnico-professionali in materia di sicurezza nei luoghi di lavoro.
  Gli articoli 4 di entrambe le proposte prevedono appositi corsi di formazione e di aggiornamento professionale dei docenti.
  L'articolo 5 dell'A.C. 373 e l'articolo 3 dell'A.C. 630 prevedono l'adozione di linee guida. In particolare, l'articolo 3 dell'A.C. 630 affida al Ministro dell'istruzione e del merito, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, previa intesa in sede di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, la definizione di specifiche linee guida. L'articolo 5 dell'A.C. 373 prevede che entro 6 mesi dalla data di entrata in vigore della legge, il Ministro dell'istruzione, di concerto con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, con proprio decreto, stabilisce le linee guida per l'insegnamento della cultura della sicurezza che individuano, ove non già previsti, specifici traguardi per lo sviluppo delle competenze e degli obiettivi specifici di apprendimento, in coerenza con le Indicazioni nazionali e con le linee guida vigenti.
  Infine, con riferimento alla copertura finanziaria, precisa che l'articolo 6 dell'A.C. 373 prevede che all'onere derivante dalle disposizioni, valutato in 25 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2023, si provvede, per gli anni 2023 e 2024, mediante corrispondente riduzione delle proiezioni per i medesimi anni del fondo speciale di parte corrente iscritto, ai fini del bilancio triennale 2022-2024, nell'ambito del programma «Fondi di riserva e speciali» della missione «Fondi da ripartire» dello stato di previsione del Ministero dell'economia e finanze per l'anno 2022, allo scopo parzialmente utilizzando l'accantonamento relativo al medesimo Ministero. In base all'A.C. 630, invece, dall'attuazione della legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.

  Anna Laura ORRICO (M5S) chiede se sia possibile avviare un ciclo di audizioni sulla materia.

  Giorgia LATINI (LEGA), presidente, comunica che nel prossimo ufficio di presidenza si potrà deliberare lo svolgimento di un ciclo di audizioni.
  Quindi, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 14.45.

INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA

  Mercoledì 18 gennaio 2023. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per la cultura Lucia Borgonzoni.

  La seduta comincia alle 15.10.

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.

5-00241 Manzi: Iniziative per garantire il funzionamento del Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, in vista del centenario della morte del Maestro Giacomo Puccini.

  Irene MANZI (PD-IDP) illustrando la sua interrogazione, rappresenta che, in vista delle celebrazioni per il centenario della morte del maestro Giacomo Puccini, che ricorrerà nel 2024, in sede di approvazione Pag. 105della legge di bilancio 2022 sono stati stanziati 9,5 milioni di euro, al fine di riconoscere il giusto tributo ad uno dei grandi protagonisti della cultura italiana. Ricorda che le iniziative per le celebrazioni sono finalizzate anche alla tutela, alla salvaguardia e alla valorizzazione dei luoghi in cui Giacomo Puccini ha vissuto, anche con interventi di manutenzione e restauro. Sottolinea che per celebrare tale occasione la Presidenza del Consiglio dei ministri ha istituito il Comitato promotore delle celebrazioni pucciniane, presieduto dal Maestro Alberto Veronesi; il Comitato è composto da esponenti politici, accademici nonché delegati del Ministero e ha il compito di diffondere la conoscenza delle opere di Giacomo Puccini attraverso un ricco programma di manifestazioni culturali; Nicola Bellini, professore emerito della Scuola Superiore Sant'Anna, nominato come delegato del Ministro dell'istruzione, si è dimesso da tali incarichi perché, come da lui stesso dichiarato, sussistevano «divergenze con il metodo di lavoro» con il Maestro Veronesi; sembra, infatti, che il Presidente del suindicato Comitato adotti decisioni senza adeguato coinvolgimento degli altri membri dell'organismo; in seguito alle dimissioni del professor Bellini sono emersi la mancanza di linee di indirizzo e di un piano generale con le parti per una corretta programmazione delle attività e di una gestione non «compatibile con i princìpi di una buona amministrazione delle risorse pubbliche»; inoltre, da quanto si apprende a mezzo stampa, sono numerose – se non la maggioranza – le riunioni del Comitato andate deserte per la mancanza del numero legale; ad oggi non è dato sapere quanto del milione e mezzo che doveva essere stanziato entro la fine del 2022 sia stato effettivamente speso e quanti, invece, di questi fondi siano tornati allo Stato per l'incapacità di spesa; il 6 gennaio 2023 i sindaci di Viareggio, Lucca e Pescaglia hanno inviato una lettera al Presidente Veronesi per esprimere la loro grande preoccupazione per le polemiche delle ultime settimane poiché: «le prese di posizione e le incertezze sollevate da più parti mettono a rischio la realizzazione di un percorso virtuoso di alto livello». Ricordando chi il lavoro era stato avviato dal Governo Draghi che aveva assicurato le risorse necessarie per lo svolgimento delle celebrazioni, chiede di conoscere quali iniziative di competenza intenda intraprendere il Governo per verificare se vi siano le condizioni affinché il suddetto organismo operi con la necessaria serenità ed unità d'intenti all'interno delle sue componenti in modo da realizzare celebrazioni all'altezza delle risorse stanziate che diano effettivo lustro alla figura di Puccini.

  Il sottosegretario Lucia BORGONZONI, rispondendo all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 1), assicura che è interesse del Governo che le attività del Comitato vadano a buon fine e che è stata già fatta richiesta di chiarimenti al Comitato medesimo che, ricorda, non è insediato presso il Ministero della cultura, bensì presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, soprattutto in relazione all'impiego delle risorse stanziate. Ricorda che la rendicontazione sarà fatta entro i primi tre mesi dell'anno e che, pertanto, i fondi dello scorso anno non sono a rischio.

  Irene MANZI (PD-IDP), replicando, accoglie con favore la volontà di fare chiarezza e raccomanda, in particolare, che il Comitato lasci tracce importanti e durature del proprio operato, non solo nel territorio, ma a beneficio del Paese. Auspica che si faccia chiarezza sull'operato del comitato e su quanto sta accadendo anche nei suoi vertici amministrativi che hanno visto le dimissioni di gran parte dei componenti. Dopo aver sottolineato che manca solo un anno all'avvio delle celebrazioni, auspica una celera e regolare pubblicazione dei necessari bandi. Conclude sollecitando aggiornamenti puntuali sull'attività istruttoria da parte dei rappresentanti del Ministero in seno al Comitato medesimo.

5-00242 Boschi: Sulla verifica dell'esistenza di vincoli storico-monumentali o storico-relazionali sullo stadio Meazza di Milano.

  Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), illustrando la sua interrogazione, ricorda che Pag. 106a luglio 2019 le società di calcio AC Milan e FC Internazionale hanno presentato al Comune di Milano uno studio di fattibilità economico-finanziaria che prevede la costruzione di un nuovo impianto, la demolizione del vecchio Meazza e la realizzazione di un nuovo complesso sportivo multifunzionale. I comitati civici che si oppongono al progetto hanno da subito fatto riferimento a possibili vincoli sul Meazza che ne impedirebbero l'abbattimento e gli organi di stampa richiamano in particolare due tipologie di vincolo, quello cosiddetto «storico-monumentale» e quello cosiddetto «storico-relazionale». Nel primo caso il Codice dei beni culturali di cui al decreto legislativo n. 42 del 2004 prevede che il vincolo possa essere posto su immobili di proprietà pubblica «che presentano interesse artistico, storico, archeologico o etnoantropologico» e che qualora siano trascorsi più di 70 anni dalla sua realizzazione ne possa essere posto uno provvisorio, in attesa della verifica dell'interesse culturale, che dovrà compiersi entro centoventi giorni dalla richiesta; si fa invece riferimento all'interesse storico-relazionale quando la verifica dell'interesse culturale viene effettuata anche se non sono trascorsi 70 anni dalla realizzazione. Fa presente che il 19 dicembre 2022 queste tesi avrebbero trovato conferma nella lettera del Sottosegretario Sgarbi al Corriere della Sera nella quale afferma che In data 27 luglio 2020 in seduta congiunta i Comitati tecnici scientifici del ministero dei Beni culturali all'unanimità concordano «sull'esistenza di un valore fortemente simbolico per la città di Milano rivestito dallo stadio San Siro (indipendentemente dall'età del manufatto)», facendo quindi esplicito riferimento alla seconda tipologia tra quelle sopra ipotizzate. Evidenzia che il Presidente del Senato e il Ministro della Cultura hanno dichiarato che invece non esisterebbe alcun vincolo, aumentando in questo modo la confusione rispetto a una questione che non è secondaria per consentire all'amministrazione comunale di esprimersi definitivamente e alle società di calcio cittadine di pianificare i propri investimenti, avendo chiaro il contesto nel quale si trovano a operare. Chiede pertanto se sussistano o meno le condizioni per fa rientrare lo Stadio Meazza nelle fattispecie di cui all'articolo 10, comma 3, ovvero dell'articolo 12, comma 1 del decreto legislativo n. 42 del 2004, ovvero ad altre tipologie di vincolo, anche in riferimento alla data di costruzione dello stesso, chiarendo anche se a questo fine si debba fare riferimento alla pianta originaria, alla costruzione del secondo anello, ovvero a quella del terzo.

  Il sottosegretario Lucia BORGONZONI, rispondendo all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2), ringrazia dell'occasione offerta per poter fare chiarezza in una sede istituzionale. Ricorda che sulla parte costruita negli anni '20 non esistono vincoli, e chiarisce – riguardo al vincolo richiesto nel 2021 cui si riferisce il Sottosegretario Sgarbi – che quella richiesta ha avuto esito negativo e al momento non sussistono elementi per le procedure di apposizione di vincoli.

  Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), replicando, rileva l'importanza di sentire da parte del Sottosegretario una parola definitiva sulla questione in una sede istituzionale. Sottolinea che si tratta di un investimento economico molto importante per la città nonché per il recupero e la riqualificazione urbana della zona circostante di cui beneficerebbe il quartiere. Chiede pertanto alla rappresentante del Governo un impegno maggiore nella comunicazione ufficiale, anche non istituzionale, su questi temi affinché non ci siano contraddizioni. Sottolinea, in proposito, che il Governo dovrebbe parlare sempre con un'unica voce. Assicurando che sarà data la massima rilevanza pubblicitaria alla risposta testé formulata dal sottosegretario, auspica che non ci siano successive smentite da parte del Sottosegretario Sgarbi le cui deleghe forse potrebbero essere ricondotte in capo al Ministro se non esercitate in coerenza con l'indirizzo espresso dal Ministro.

5-00243 Piccolotti: Iniziative per il rinnovo del contratto dei professionisti collaboratori Sabap.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), illustrando la sua interrogazione, rappresenta Pag. 107che da un appello redatto dai professionisti collaboratori Sabap indirizzato al Governo e alle forze politiche e parlamentari, si apprende che il 31 dicembre 2022 è scaduto il contratto a circa 500 professionisti altamente qualificati (archeologi, architetti, assistenti tecnici contabili, assistenti tecnici di cantiere, storici dell'arte) che da un anno e mezzo stanno collaborando con le Soprintendenze di tutta Italia per la tutela del patrimonio archeologico, storico-artistico, architettonico nazionale. Ricorda che la loro collaborazione si svolge con contratto a partita Iva che, sino al 31 dicembre 2022, veniva rinnovato ogni 6 mesi, a seguito di una procedura di selezione che richiedeva un'esperienza professionale di almeno quindici anni, di cui almeno tre maturati in affiancamento alla pubblica amministrazione, ovvero di «soli» dieci anni se in possesso anche di specializzazione e/o dottorato di ricerca, oltre ovviamente all'iscrizione agli albi professionali ove previsti. Sottolinea che dal 1° gennaio 2023 i suddetti contratti risultano non rinnovati e ciò determinerà per le Soprintendenze, già in grave carenza di organico, la rinuncia alla collaborazione di centinaia di specialisti ormai integrati nelle procedure degli uffici e anche per questo in grado di svolgere con rapidità, competenza ed efficienza un lavoro altamente qualificato. Evidenzia che tutti i progetti a cui questi lavoratori e lavoratrici si stavano dedicando, molti dei quali inseriti nel Pnrr, rischiano di non essere completati. Fa presente che il Ministero della cultura ha recentemente bandito un concorso per funzionari, ma alcuni dei profili professionali oggi impiegati non vi sono contemplati e per altri profili i posti previsti sono assolutamente esigui (20 archeologi, 35 storici dell'arte, 32 architetti) e che, inoltre, i tempi di svolgimento si preannunciano lunghi. Riferisce che anche il contratto di 139 archivisti esperti assunti con collaborazione libero professionale è scaduto e che il nuovo concorso non riconosce loro punteggi adeguati. Esprimendo l'avviso che il mancato rinnovo di queste 500 figure professionali altamente specializzate appare ingiustificato e mortificante per chi ha contribuito con la propria professionalità alla tutela del patrimonio archeologico, storico-artistico e architettonico nazionale, chiede se il Ministro interrogato non intenda intervenire affinché si proceda tempestivamente al rinnovo dei circa 500 rapporti di lavoro richiamati in premessa, il cui contratto è scaduto il 31 dicembre 2022, al fine di garantire il corretto funzionamento delle Soprintendenze e degli archivi d'Italia a tutela del patrimonio archeologico, storico-artistico, architettonico nazionale.

  Il sottosegretario Lucia BORGONZONI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3), rilevando che il problema dell'organico del Ministero della cultura è molto grave, tanto da rendere difficile tenere aperti musei, ad esempio. Sottolinea, tuttavia, che c'è una grande sensibilità da parte di tutti su questo tema che è stato oggetto anche ieri di un'interrogazione all'Assemblea della Camera e il 12 gennaio al Senato, sono state date risposte a interrogazioni sullo stesso tema. Assicura, quindi, che è intenzione del Ministero procedere al rinnovo dei contratti scaduti, attraverso una disposizione da inserire nel decreto «proroga termini», attingendo alle risorse di cui all'articolo 1, comma 632, della legge di bilancio 2023.

  Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), replicando, si dichiara si dichiara soddisfatta della notizia del rinnovo dei contratti per 500 professionisti. Rivolge comunque un appello alla rappresentante del Governo ad aprire nuove procedure concorsuali per far fronte alle ingenti carenze di personale, anche investendo maggiori risorse. Riferisce quindi in merito ai risultati di un'indagine svolta dall'associazione «Mi riconosci» dai contenuti eclatanti e drammatici che evidenziano non solo le carenze di personale, ma anche i problemi legati alle esternalizzazioni che hanno dato luogo ad una giungla retributiva e di inquadramento giuridico in cui professionisti altamente qualificati vengono pagati 4,56 euro l'ora. Conclude assicurando la massima sorveglianza sul tema e raccomandando la restituzione della giusta dignità ai lavoratori del settore.

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5-00244 Orrico: Sull'assegnazione della dotazione organica del personale non dirigenziale del Ministero della cultura nella Regione Calabria.

  Anna Laura ORRICO (M5S), illustrando la sua interrogazione, riferisce che in base al decreto ministeriale n. 34 del 13 gennaio 2021, recante la ripartizione delle dotazioni organiche del personale non dirigenziale del Ministero per i beni e le attività culturali, la regione Calabria, in riferimento alle assegnazioni, contava 755 dipendenti distribuiti nei tredici istituti culturali calabresi del ministero, di cui 195 solo per la Direzione regionale musei e 143 nei parchi e musei dotati di autonomia speciale, cioè Reggio Calabria e Sibari; il resto destinato alle tre soprintendenze 'archeologia, belle arti e paesaggio' (Sabap) di Reggio Calabria-Vibo Valentia, Cosenza e Catanzaro-Crotone (214 unità) e (203) agli archivi di Stato di Cosenza, Reggio e Vibo Valentia, la Biblioteca nazionale di Cosenza, la Soprintendenza archivistica e bibliografica della Calabria di Reggio; tuttavia, tra le dotazioni di personale previste e la situazione attuale c'è una differenza di unità che oscilla, per le tre soprintendenze, intorno all'81 per cento in meno; ad oggi, la Sabap di Reggio Calabria e Vibo Valentia può contare su 24 dipendenti, quella di Cosenza su 13, quella di Catanzaro e Crotone solo su 4, superata perfino dal Segretariato regionale che ne ha 10. Fa presente che la mancanza di personale non condiziona solo l'apertura dei musei e dei parchi archeologici al pubblico, ma si riflette anche e soprattutto sull'esercizio della tutela del patrimonio archeologico, paesaggistico ed architettonico calabrese da parte delle tre soprintendenze. Evidenzia che vani sono risultati a questo proposito gli appelli degli ordini professionali e delle associazioni culturali, che chiedono i primi, di velocizzare il rilascio delle autorizzazioni, dall'altra le associazioni, ritengono necessaria una maggiore tutela del territorio. La soprintendente di Catanzaro e Crotone, architetto Argenti, nel suo intervento all'inaugurazione, a luglio 2022, della nuova sezione del Museo civico archeologico di Cirò Marina, ha ribadito che il motivo dei ritardi nel rilascio delle autorizzazioni è dovuto alla carenza di organico. Sottolinea che l'attuale dotazione organica reggino/vibonese aumenta se ai suoi dipendenti (24) si aggiunge il personale del Museo archeologico della Magna Grecia dotato di autonomia speciale e quello impiegato nella sede secondaria del Segretariato regionale sulle rive dello Stretto, ma in ogni caso non basta a risolvere i problemi e le criticità legate alla carenza di personale. Conclude domandando quali siano le ragioni per le quali non è stata completata l'assegnazione della dotazione organica come definita dal decreto ministeriale n. 34 del 13 gennaio 2021, al fine di poter sostenere e rilanciare l'importante settore culturale nella regione Calabria.

  Il sottosegretario Lucia BORGONZONI, rispondendo all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 4), sottolinea il fenomeno delle rinunce successive alle assegnazioni che rende difficile la situazione degli organici non solo nella regione Calabria.

  Anna Laura ORRICO (M5S), replicando, si dichiara solo parzialmente soddisfatta della risposta. Augurandosi che il processo abbia un'accelerazione, ricorda di aver chiesto anche al Ministro Sangiuliano, intervenuto in audizione, un report sulla situazione dei concorsi, per conoscere il numero delle procedure espletate e la situazione di scorrimento delle graduatorie. Con riferimento al problema delle rinunce, propone di introdurre qualche forma di incentivo per le assegnazioni nei territori meno appetibili. Ritiene, infatti, fondamentale rimpinguare l'organico delle soprintendenze al fine di contrastare le lungaggini burocratiche che caratterizzano le procedure autorizzatorie delle concessioni, ciò soprattutto in considerazione delle numerose pratiche legate alla transizione energetica il cui iter assai lungo rende difficile la tutela del territorio in una regione come quella della Calabria caratterizzata da un territorio geograficamente e morfologicamente complesso che richiede un numero adeguato di unità di personale.

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5-00245 Amorese: Iniziative per la promozione della collaborazione tra il Museo di Capodimonte e il Museo del Louvre di Parigi.

  Gerolamo CANGIANO (FDI), illustrando l'interrogazione in titolo in qualità di cofirmatario, riferisce che il 14 giugno 2022 è stata annunciato da Laurence des Cars e da Sylvain Bellenge, rispettivamente direttori del Louvre di Parigi e del Museo di Capodimonte di Napoli, un nuovo partenariato tra le due istituzioni. In particolare, precisa che il museo di Capodimonte presterà al Louvre sessanta opere, a partire da giugno 2023 e per un periodo complessivo di sei mesi. Alcune delle opere che saranno inviate in Francia comprendono il Ritratto di giovane donna (o Antea) del Parmigianino, la Crocifissione di Masaccio, la Trasfigurazione di Giovanni Bellini, la Danae di Tiziano e la Flagellazione di Caravaggio. Lo scambio rappresenta la storica prima volta di un Museo in esposizione al Louvre, occasione che potrebbe essere garanzia di futuri progetti secondo il principio della reciprocità. L'attenzione che il Governo ha posto sull'importanza di Capodimonte è stata simboleggiata dalla visita del Ministro Gennaro Sangiuliano lo scorso 6 gennaio. Chiede pertanto quali iniziative si intendano adottare al fine di promuovere una sempre più ampia collaborazione nelle relazioni culturali fra il Museo di Capodimonte e il Museo del Louvre di Parigi, secondo il principio di reciprocità, ed evitare la chiusura temporanea del Museo di Capodimonte, così come ipotizzata, pur garantendo i lavori di efficientamento energetico e di ristrutturazione.

  Il sottosegretario Lucia BORGONZONI rispondendo all'interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato (vedi allegato 5) ricorda che il museo di Capodimonte non chiuderà durante il periodo del prestito e sottolinea l'importanza di questo scambio di opere perché questo consentirà di portare il Museo di Capodimonte a un livello di attenzione internazionale. Pur essendo infatti il Museo di Capodimonte un Museo di rilevanza internazionale è ultimamente uscito dai circuiti del turismo ed è pertanto importante che venga reimmesso nei percorsi più conosciuti per il valore e l'importanza delle opere che vi sono conservate. Lo scambio reciproco con il Louvre è di certo una grande occasione per il rilancio internazionale del Museo di Capodimonte.

  Gerolamo CANGIANO (FDI), replicando, nel ringraziare i colleghi che hanno sottoscritto l'interrogazione e anche il Presidente Mollicone, si dichiara soddisfatto della risposta e, in particolare, dell'accordo che accrescerà la conoscenza all'estero dell'importante museo di Capodimonte, finora poco valorizzato.

  Federico MOLLICONE, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni a risposta immediata all'ordine del giorno.

  La seduta termina alle 15.40.