CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 6 dicembre 2022
21.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
COMUNICATO
Pag. 171

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 6 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Walter RIZZETTO. – Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Claudio Durigon.

  La seduta comincia alle 13.45.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
C. 643-bis Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e conclusione – Relazione favorevole).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta pomeridiana di ieri.

  Walter RIZZETTO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori relativa al provvedimento in oggetto sarà assicurata mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Avverte altresì che non sono stati presentati emendamenti.
  Fa presente che il relatore Coppo ha presentato una proposta di relazione riferita alle parti di competenza del disegno di legge di bilancio (vedi allegato 1), che è in distribuzione.
  Segnala altresì che il gruppo PD-IDP ha presentato una proposta di relazione di minoranza (vedi allegato 2).

  Mauro Antonio Donato LAUS (PD-IDP), fatto notare che la natura identitaria del centrodestra è ben impressa nell'impostazione del provvedimento in esame e che nessuno intende disconoscerla, essendo stata peraltro legittimata dal risultato delle ultime elezioni, osserva che ora il Governo, in ogni caso, è chiamato agire per l'interesse di tutti i cittadini e non di una sola parte. Rivendica, quindi, con forza l'evidente differenza politica che da una simile impostazione caratterizza la posizione del suo gruppo, che non può che prendere le distanze da certe misure contenute nella manovra in oggetto, ad esempio quelle in materia di congedo parentale, che testimoniano una impronta patriarcale inaccettabile. Esprime forti perplessità poi sulle norme in tema di indicizzazione delle pensioni, nonché su quelle di revisione del Pag. 172reddito di cittadinanza, che dimostrano l'intenzione del centrodestra di sottrarre risorse ai più fragili per darle ai meno bisognosi. Ritiene grave, in particolare, che, in un periodo di crisi, si decida di abolire del tutto uno strumento di sostegno, piuttosto che cercare di migliorarlo nel suo funzionamento, ad esempio attuando migliori politiche attive del lavoro. Ritiene infine necessario avviare un serio confronto in materia di salario minimo, chiedendo di entrare nel merito delle questioni, indagando sui dettagli tecnici e giuridici, al fine di individuare soluzioni adeguate sia per i lavoratori che per le imprese.

  Valentina BARZOTTI (M5S) esprime una posizione profondamente critica rispetto al provvedimento in esame, che ritiene sia privo di visione organica e gravemente lacunoso, soprattutto in alcuni ambiti materiali strategici, come ad esempio sul tema della sicurezza sul lavoro, rispetto al quale non vi è traccia di stanziamenti di risorse. Auspica che su tale questione possa continuare a concentrarsi l'attività della Commissione, sulla scia del lavoro già svolto nella scorsa legislatura, facendo notare di aver presentato una proposta di legge riguardante l'introduzione dell'insegnamento della cultura della sicurezza nelle scuole secondarie, di cui auspica la sollecita calendarizzazione. Giudica poi inaudito l'accanimento verso i ceti più poveri, testimoniato dalla riforma del reddito di cittadinanza, che rischia di gettare nella disperazione milioni di poveri. Ritiene poi necessario recuperare la figura dei navigator, facendo notare che un loro impiego appare utile in vista di un rafforzamento di quelle politiche attive del lavoro che in Italia, a suo avviso, non hanno mai funzionato con efficacia.
  Preannunciando il suo voto contrario sulla proposta di relazione del relatore, si augura che il Governo possa chiarire il contenuto di alcune delle disposizioni recate dalla manovra, che appaiono tuttora contraddittorie.

  Walter RIZZETTO, presidente, con riferimento alle considerazioni della deputata Barzotti, fa presente di aver presentato anch'egli una proposta di legge su un tema analogo, in materia di introduzione dell'insegnamento, nelle scuole secondarie di secondo grado, del diritto del lavoro e della sicurezza nei luoghi di lavoro, osservando che sarà sua cura porre tale questione all'attenzione dell'ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, al fine di calendarizzare tali provvedimenti quanto prima.

  Dario CAROTENUTO (M5S) ritiene che lo strumento del reddito di cittadinanza, gravemente ridimensionato dal provvedimento in esame, sia necessario dal momento che non esistono per i lavoratori alternative, a fronte di un mercato del lavoro che non li tutela. Osserva, dunque, che, se non si decide seriamente di intervenire sul campo dei diritti dei lavoratori, l'unica strada percorribile è quella del sostegno al reddito, che non può dunque essere eliminato.

  Walter RIZZETTO, presidente, invita i gruppi ad attenersi il più possibile al merito della proposta in discussione, evitando di sconfinare su altre tematiche.

  Riccardo TUCCI (M5S), soffermandosi sull'articolo 59 del provvedimento in esame, riguardante il reddito di cittadinanza, fa notare che tale articolo reca in sé disposizioni contraddittorie e ultronee. Ritiene infatti contraddittorio, da un lato, prevedere che il percettore sia obbligato a seguire un corso di formazione e/o riqualificazione professionale per sei mesi – sempre che gli enti territoriali competenti siano in grado di organizzare tali corsi in tempo – dall'altro, ridurre a soli otto mesi la durata del trattamento. Inoltre, fa notare che la norma prevista dal comma 4, lettera b), sul tema dell'impiego dei percettori da parte dei comuni nell'ambito dei progetti utili alla collettività appare ultronea, ricalcando fedelmente quanto già stabilito dalla normativa previgente. Ritiene inoltre che l'abolizione del reddito di cittadinanza dal 2024, prevista al comma 5 dell'articolo 59, sia grave, dal momento che rischia di lasciarePag. 173 i potenziali beneficiari privi di sostegno per diversi mesi, considerato che le presunte iniziative in tema di contrasto alla povertà, sbandierate dai gruppi di centrodestra, appaiono allo stato vaghe e incerte. Ricordato, peraltro, che il reddito di cittadinanza svolge anche un ruolo di integrazione del reddito per quei lavoratori che non ricevono uno stipendio adeguato, ritiene grave che i gruppi di centrodestra, tra cui lo stesso gruppo della Lega che in passato votò a favore dell'introduzione di tale strumento, ne prevedano l'abolizione, dimostrandosi peraltro indisponibili ad interloquire anche sul tema del salario minimo, con il rischio di alimentare il disagio sociale.

  Davide AIELLO (M5S) esprime la sua contrarietà su un provvedimento – contestato con forza dalla Banca d'Italia, dalla Corte dei conti, dalle organizzazioni sindacali, da Confindustria – che, a suo avviso, non risolve i problemi del Paese e rischia di danneggiarne il tessuto produttivo e sociale. Fa notare che la maggioranza, da un alto, non intende confrontarsi sul tema del salario minimo, dall'altro priva i lavoratori di strumenti di sostegno, abolendo il reddito di cittadinanza, che appare necessario anche al fine di integrare remunerazioni che in Italia risultano tra le più basse. Richiamata la necessità di intervenire a rafforzare i centri per l'impiego, esprime quindi perplessità sulle norme relative ai voucher, che rischiano di estendere il precariato, nonché su quelle che incidono negativamente sul trattamento pensionistico anticipato denominato «opzione donna», giudicando inaccettabile che si discriminino le donne che non hanno figli. Fa presente, in conclusione, che il suo gruppo condurrà una battaglia politica al fine di modificare un provvedimento ritenuto fortemente sbagliato.

  Marcello COPPO (FDI), relatore, in risposta ad alcune considerazioni svolte nel dibattito, fa notare che con la manovra di bilancio in esame si è realizzato il massimo sforzo, a fronte delle risorse disponibili e del poco tempo a disposizione. Contesta l'affermazione che non vi siano in essa interventi a favore dei redditi più bassi, osservando come vi sia stata un'efficace operazione di redistribuzione, come dimostra la volontà di intervenire sulla questione energetica, capace di salvare aziende e posti di lavoro. Rivendica altresì l'efficacia delle norme in tema di voucher, che ritiene siano fondamentali per far fronte ai picchi di lavoro di certi settori imprenditoriali, come ad esempio nel campo della vendemmia, salvaguardando il lavoro e agevolandone l'emersione. Quanto alla riforma del reddito di cittadinanza, ritenuto che tale strumento non abbia svolto alcuna funzione di incentivo al lavoro – dovendosi piuttosto ricondurre nella categoria degli strumenti di sostegno sociale, rientranti dunque nella competenza dei comuni – osserva che sarebbe stato più efficace prevedere, in luogo di tale strumento, un credito all'assunzione in favore delle aziende.

  Arturo SCOTTO (PD-IDP) dichiara il proprio smarrimento di fronte ad un provvedimento che favorisce palesemente i redditi più alti e penalizza i più poveri, come testimoniato dalle norme in materia di flat tax, peraltro contribuendo ad alimentare l'evasione fiscale con misure come quelle sul tetto al contante e sui limiti per i pagamenti tramite POS, severamente criticate anche da organismi come Banca d'Italia, Corte dei conti e Ufficio parlamentare di bilancio. Esprime quindi la sua netta contrarietà al ridimensionamento di «opzione donna» nonché all'ampliamento dell'utilizzo dei voucher, strumento che ritiene precarizzi il mercato del lavoro, diminuendo la qualità del lavoro e la capacità contributiva dei lavoratori, come affermato a più riprese da tutte le organizzazioni sindacali. Soffermandosi sulla modifica del reddito di cittadinanza, ritiene sia stato sbagliato scegliere di abolirlo, privando i lavoratori di un fondamentale strumento di sostegno in un periodo di grave crisi, rilevando che sarebbe stato assai preferibile limitarsi a correggerne alcuni aspetti.

  Francesco MARI (AVS), soffermandosi sulla riforma del reddito di cittadinanza Pag. 174recata dal provvedimento in esame, fa notare che l'obiettivo del Governo e della maggioranza sembra essere quello di trasferire gli interventi in materia di sostegno sociale, occupazione, formazione professionale dal centro al livello locale, in tal modo rendendo più discrezionale l'erogazione di certe prestazioni, finora garantita in tutto il territorio nazionale secondo la previsione di requisiti oggettivi e chiari. Ritiene che una simile tendenza rischi di pregiudicare le tutela dei lavoratori e sia da contrastare.

  Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, pone in votazione la proposta di relazione formulata dal relatore, avvertendo che, in caso di sua approvazione, la relazione di minoranza presentata si intenderà preclusa e non sarà posta in votazione.

  La Commissione approva la proposta di relazione favorevole del relatore (vedi allegato 1). Delibera altresì di nominare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il deputato Coppo quale relatore presso la V Commissione.

  Walter RIZZETTO, presidente, avvertendo che risulta pertanto preclusa la proposta di relazione di minoranza presentata dal gruppo PD-IDP, comunica che l'onorevole Gribaudo è stata indicata quale relatrice di minoranza dal gruppo PD-IDP.
  Avverte quindi che la relazione approvata dalla Commissione, unitamente alla relazione di minoranza, sarà trasmessa, ai sensi dell'articolo 120 del Regolamento, alla V Commissione (Bilancio).

  La seduta termina alle 14.50.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle alle 14.50 alle 15.