CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 5 dicembre 2022
20.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari sociali (XII)
COMUNICATO
Pag. 131

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 5 dicembre 2022. — Presidenza del vicepresidente Luciano CIOCCHETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 10.10.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, per le parti di competenza.
C. 643-bis Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in oggetto.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, avverte che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso. Avverte, inoltre, che i deputati possono partecipare in videoconferenza, secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
  Ricorda che la Commissione è chiamata oggi a esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento della Camera, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, per le parti di competenza.
  Ricorda, altresì, che il disegno di legge di bilancio è composto di due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Saranno quindi esaminate dalla XII Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione, anche le Tabelle relative agli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2) (limitatamente alle parti di competenza), del Ministero del Pag. 132lavoro e delle politiche sociali (Tabella n. 4) (limitatamente alle parti di competenza) e del Ministero della salute (Tabella n. 15), contenute nella seconda sezione.
  L'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore che potrà partecipare, per riferirvi, alle sedute della Commissione bilancio. Potranno essere presentate relazioni di minoranza. La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione bilancio.
  La Commissione potrà inoltre esaminare gli eventuali emendamenti e ordini del giorno riferiti alle parti di sua competenza. Riguardo al regime di presentazione degli emendamenti, ricorda che gli emendamenti che riguardano parti di competenza della XII Commissione potranno essere presentati sia presso quest'ultima sia direttamente presso la Commissione bilancio, nel termine da essa fissato.
  Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso la XII Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, fermo restando che, come da prassi, gli emendamenti che saranno ripresentati in Commissione bilancio, ivi compresi quelli approvati, saranno comunque sottoposti, analogamente a quelli presentati direttamente presso la V Commissione, a una puntuale valutazione di ammissibilità, ai fini dell'esame in sede referente, da parte della presidenza della medesima V Commissione.
  In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione del disegno di legge di bilancio, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale. Riguardo a tali specifiche regole, rinvia integralmente alle linee guida di carattere procedurale – contenute nella lettera della Presidenza della Camera, inviata ai Presidenti delle Commissioni permanenti in data 25 ottobre 2016 – adottate in occasione della prima applicazione della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica introdotta dalla legge n. 163 del 2016.
  Dà, quindi, la parola alla relatrice, deputata Patriarca, per lo svolgimento della relazione.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, rileva preliminarmente che la sezione I del disegno di legge di bilancio, a norma dell'articolo 21 della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), dispone annualmente il quadro di riferimento finanziario e provvede alla regolazione annuale delle grandezze previste dalla legislazione vigente, al fine di adeguarne gli effetti finanziari agli obiettivi. Essa contiene, per ciascun anno del triennio cui si riferisce la manovra di finanza pubblica, le misure quantitative necessarie a realizzare gli obiettivi programmatici indicati nel Documento di economia e finanza, nonché gli eventuali aggiornamenti di tali obiettivi fissati dalla Nota di aggiornamento al DEF.
  Per quanto concerne le disposizioni che incidono direttamente su materie oggetto della competenza della Commissione Affari sociali, segnala innanzitutto, seguendo la numerazione progressiva degli articoli, l'articolo 60, volto a incoraggiare, fino a renderla ordinaria, la presentazione in modalità precompilata della dichiarazione sostitutiva unica (DSU), sulla base della quale è calcolato l'Indicatore della situazione economica equivalente (ISEE). A tal fine, intervenendo sul comma 2-bis dell'articolo 10 del decreto legislativo n. 147 del 2017, si prevede che fino al 31 dicembre 2022 permanga la possibilità di presentare la DSU nella modalità non precompilata, mentre, a decorrere dal 1° luglio 2023, la presentazione in modalità precompilata diventi Pag. 133quella prioritaria, fermo restando la possibilità di presentazione in modalità ordinaria. Le modalità operative, le ulteriori semplificazioni e le modalità tecniche per consentire al cittadino la gestione della dichiarazione precompilata resa disponibile in via telematica dall'INPS saranno disciplinate nel dettaglio da un successivo decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentiti l'INPS, l'Agenzia delle entrate e il Garante per la protezione dei dati personali. In relazione all'articolo in esame, segnala che, sia nella relazione illustrativa sia nella relazione tecnica di accompagnamento al disegno di legge di bilancio, la data a partire dalla quale sarà assunta come prioritaria la modalità precompilata non è il 1° luglio 2023, come nell'articolato, ma il 1° gennaio 2023. Ritiene, quindi, necessario che il Governo chiarisca il suo intendimento sul punto in esame, al fine di consentire un'eventuale correzione del testo in fase emendativa.
  L'articolo 65 reca, poi, alcune novelle alla disciplina dell'assegno unico e universale per i figli a carico, di cui al decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230. In base a tali novelle, in particolare: si introduce, con decorrenza dal 1° gennaio 2023, un incremento dell'ammontare dell'assegno unico in esame, in misura pari al 50 per cento, per ciascun figlio di età inferiore ad un anno, oppure di età inferiore a tre anni nel caso in cui l'ISEE del nucleo familiare sia inferiore o pari a 40.000 euro e nel nucleo medesimo vi siano almeno tre figli; la misura di base dell'assegno unico in esame per ciascun figlio maggiorenne a carico e disabile viene equiparata in via permanente, e non più solo fino al 31 dicembre 2022, a quella generale prevista per ciascun figlio minorenne a carico; la maggiorazione dell'assegno in esame prevista per ciascun figlio minorenne a carico e disabile viene estesa in via permanente, e non più solo fino al 31 dicembre 2022, ai figli maggiorenni – a carico e disabili – di età inferiore a ventuno anni; è disposta la proroga fino al 28 febbraio 2025, rispetto all'attuale scadenza del 31 dicembre 2022, dell'ulteriore incremento di 120 euro al mese elargito in favore dei nuclei familiari con almeno un figlio a carico con disabilità, rispetto all'importo delle maggiorazioni previste temporaneamente (cioè, per l'appunto, fino al 28 febbraio 2025) per i nuclei familiari con ISEE non superiore a 25.000 euro.
  In questo contesto segnala altresì il comma 7 dell'articolo 59, che dispone l'incremento dello stanziamento a favore dell'assegno unico e universale per i figli a carico, per 9 milioni di euro nel 2023, 708,8 milioni di euro nel 2024, 717,2 milioni di euro nel 2025, 727,9 milioni di euro nel 2026, 732,2 milioni di euro nel 2027, 736,5 milioni di euro nel 2028 e 740,8 milioni di euro l'anno dal 2029.
  L'articolo 67 istituisce il Fondo per le periferie inclusive con una dotazione di 10 milioni per il 2023. Il Fondo è destinato ai comuni con popolazione superiore a 300.000 abitanti per il finanziamento di progetti finalizzati a favorire, nelle periferie, l'inclusione sociale delle persone con disabilità e il miglioramento del loro livello di autonomia. A un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri è demandato il compito di regolamentare il Fondo (requisiti di ammissibilità dei progetti, modalità di erogazione del finanziamento ed eventuali forme di co-finanziamento) e di istituire un Comitato di valutazione che definisca i criteri per la valutazione dei progetti, favorendo l'attivazione di finanziamenti pubblici e privati, il coinvolgimento di enti privati, anche del Terzo settore, e le forme di co-programmazione e co-progettazione.
  Fa presente che l'articolo 93 è volto a incrementare le risorse destinate dalla legge di bilancio per il 2022 alla definizione di una specifica indennità accessoria per i dipendenti degli enti ed aziende del Servizio sanitario nazionale operanti nei servizi di pronto soccorso, introdotta come forma di riconoscimento delle particolari condizioni di lavoro svolto, rese ancor più stringenti durante la pandemia da COVID-19 e incentivare i professionisti a prestare la propria attività nell'ambito dei servizi stessi. Le predette risorse, che a decorrere dal 1° gennaio 2022 ammontavano a 90 milioni di euro annui (27 milioni di euro per la dirigenza medica e 63 milioni per il personale Pag. 134del comparto sanità), sono incrementate di complessivi 200 milioni di euro annui (60 milioni di euro per la dirigenza medica e 140 milioni di euro per il personale del comparto sanità) a decorrere dal 1° gennaio 2024. Ricorda che il disegno di legge di bilancio per il 2022 aveva demandato la definizione più specifica dell'indennità alla contrattazione collettiva: per il personale del comparto sanità ha recentemente provveduto il contratto collettivo nazionale 2019-2021, sottoscritto il 2 novembre 2022; per il personale della dirigenza sanitaria, la procedura negoziale è in corso di svolgimento.
  L'articolo 94 autorizza la spesa di 40 milioni di euro per ciascuno degli anni 2023, 2024 e 2025 per dare attuazione alle misure e agli interventi previsti nel Piano nazionale di contrasto all'antibiotico-resistenza (PNCAR) per il triennio 2022-2025, su cui è in corso di definizione l'intesa in sede di Conferenza Stato-regioni. La predetta somma è ripartita sulla base dei criteri da definirsi con intesa da sancire in sede di Conferenza Stato-regioni. Agli oneri derivanti dalla norma in oggetto si provvede a valere sul livello del finanziamento del fabbisogno sanitario nazionale standard cui concorre lo Stato.
  Al fine di salvaguardare la rete di prossimità rappresentata dalle farmacie italiane, l'articolo 95 prevede, in favore delle farmacie, una stabile remunerazione aggiuntiva per il rimborso dei farmaci erogati in regime di Servizio sanitario nazionale. Tale remunerazione, già prevista in via sperimentale negli anni 2021 e 2022, è riconosciuta ora stabilmente, con decorrenza dal 1° marzo 2023, tramite l'adozione di un decreto del Ministro della salute, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-regioni. Alla relativa copertura si provvede a valere sulle risorse destinate a progetti di carattere prioritario nel settore sanitario.
  L'articolo 96, comma 1, è volto a incrementare il livello del finanziamento del fabbisogno sanitario standard cui concorre lo Stato, stabilito dall'ultima legge di bilancio, di 2.150 milioni di euro per l'anno 2023, di 2.300 milioni di euro per l'anno 2024 e di 2.600 milioni di euro a decorrere dall'anno 2025. In particolare, per il 2023, una quota dell'incremento, pari a 1.400 milioni di euro, è destinata a far fronte ai maggiori costi dovuti all'aumento dei prezzi delle fonti energetiche ed è ripartita tra le regioni e province autonome indipendentemente dal concorso al finanziamento sanitario corrente, tramite decreto del Ministero della salute, da adottarsi di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze, previa intesa con la Conferenza Stato-regioni.
  Rileva, poi, che il medesimo articolo 96, al comma 2, stabilisce l'incremento del Fondo per la sanità e i vaccini per un ammontare di 650 milioni per il 2023 da destinare all'acquisto di vaccini anti SARS-CoV-2 e dei farmaci per la cura dei pazienti affetti da COVID-19. La relazione tecnica chiarisce che l'importo della spesa è stimato per i primi cinque mesi dell'anno 2023 in considerazione del costo dei farmaci e delle dosi di vaccino prodotte dalle aziende farmaceutiche per le quali sono già stati assunti impegni a livello comunitario, nell'ambito delle procedure centralizzate gestite dalla Commissione europea.
  L'articolo 97 apporta alcune modifiche alla disciplina vigente in ambito sanitario volta a favorire la tempestività dei pagamenti, con particolare riferimento alle anticipazioni sul finanziamento della formazione dei medici specialisti, nelle more dell'adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che fissa il livello del finanziamento di ciascun ateneo sulla base dei costi effettivi sostenuti. A tal fine, innanzitutto, la disposizione incrementa dall'80 al 90 per cento la percentuale massima dell'anticipo consentito, estendendo poi la possibilità di calcolo al valore provvisorio del finanziamento stimato dal Ministero dell'università con decreto direttoriale e non solo al valore stabilito nell'ultimo riparto disponibile approvato con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
  Segnala, altresì, il comma 13 dell'articolo 153, che prevede che le spese per l'espletamento delle competenze attribuite all'Autorità garante per l'infanzia e l'adolescenza,Pag. 135 invece di essere stanziate a carico del bilancio della Presidenza del Consiglio, siano direttamente assegnate nel bilancio dello Stato, in apposita missione e programma di spesa del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Fa presente che vi sono, altresì, delle disposizioni che, pur incidendo primariamente sulle competenze di altre Commissioni, presentano profili di interesse, in misura più o meno elevata, per la XII Commissione.
  In tale contesto, segnala l'articolo 5, che modifica i requisiti di accesso ai bonus sociali nel settore elettrico e in quello del gas aumentando da 12.000 a 15.000 euro il valore soglia dell'indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) per accedere alle agevolazioni per l'anno 2023 con riferimento ai clienti domestici economicamente svantaggiati. L'articolo prevede, inoltre, che per il primo trimestre 2023 le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale siano rideterminate dall'Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA), nel limite di 2,4 miliardi di euro complessivamente tra elettricità e gas.
  L'articolo 17 assoggetta all'aliquota IVA ridotta al 5 per cento, in luogo di quella attuale pari al 10 per cento, i prodotti assorbenti e tamponi, destinati alla protezione dell'igiene femminile. Si prevede inoltre l'aliquota IVA ridotta al 5 per cento anche per alcuni prodotti per l'infanzia quali latte in polvere, preparazioni alimentari, pannolini e seggiolini da installare negli autoveicoli.
  L'articolo 59 prevede alcune modifiche alla disciplina del reddito di cittadinanza applicabile nel 2023, nelle more, come precisato nella relazione illustrativa, di un'organica riforma delle misure di sostegno alla povertà e di inclusione attiva, volta a revisionare l'attuale impianto della misura in oggetto, in maniera da evitare un effetto disincentivante al lavoro. Si prevede che, dal 1° gennaio 2023, la misura del reddito di cittadinanza sia riconosciuta nel limite massimo di otto mensilità. Attualmente il beneficio è riconosciuto per un periodo massimo di diciotto mesi, rinnovabile, previa sospensione dell'erogazione del medesimo per un mese. La riduzione del periodo massimo di fruizione del reddito di cittadinanza non si applica ai nuclei al cui interno siano presenti componenti con disabilità come definita ai fini ISEE, minorenni o persone con almeno sessant'anni di età.
  I percettori del reddito di cittadinanza di età compresa tra i diciotto e i sessantacinque anni, non già occupati o pensionati, né frequentanti un regolare corso di studi, né con disabilità o gravati da carichi di cura, devono essere inseriti, per un periodo di sei mesi, in un corso di formazione o di riqualificazione professionale. In caso di mancata frequenza al programma assegnato, si prevede la decadenza del nucleo familiare di appartenenza dal diritto alla prestazione. La decadenza interviene sempre nel caso in cui uno dei componenti il nucleo familiare non accetti la prima offerta congrua, anche se perviene nei primi diciotto mesi di godimento del beneficio. Inoltre, si richiede ai comuni l'impiego di tutti i percettori di reddito di cittadinanza residenti che sottoscrivono un patto per il lavoro o per l'inclusione sociale, anziché solo un terzo di essi, nell'ambito di progetti utili alla collettività. Si prevede, poi, che il maggior reddito da lavoro percepito in forza di contratti di lavoro stagionale o intermittente, fino a 3.000 euro lordi, non concorra alla determinazione del beneficio economico.
  Il comma 8 dell'articolo 59 istituisce nello stato di previsione del Ministero del lavoro e delle politiche sociali un capitolo denominato Fondo per il sostegno alla povertà e all'inclusione attiva nel quale confluiscono le economie derivanti dalla soppressione dal 2024 dell'autorizzazione di spesa prevista dalle norme istitutive del reddito e della pensione di cittadinanza, come rideterminate sulla base di quanto stabilito nella sezione II del disegno di legge di bilancio.
  Fa presente che l'articolo 66, intervenendo sull'articolo 34, comma 1, del testo Pag. 136unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità e della paternità, di cui al decreto legislativo n. 151 del 2001, dispone un elevamento della misura dell'indennità per congedo parentale dal 30 all'80 per cento della retribuzione per la madre lavoratrice dipendente e limitatamente a un periodo, o a un complesso di periodi, non superiori a un mese e compresi entro il sesto anno di vita del bambino, ovvero entro il sesto anno dall'ingresso in famiglia del minore nel caso di adozione o affidamento. L'elevamento non si applica per i casi in cui il periodo di congedo di maternità sia terminato entro il 31 dicembre 2022.
  L'articolo 78 istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, un fondo, con una dotazione di 500 milioni di euro per l'anno 2023, destinato all'acquisito di beni alimentari di prima necessità dei soggetti con un ISEE non superiore a 15.000 euro, da fruire mediante l'utilizzo di un apposito sistema abilitante.
  Con successivo decreto del Ministro dell'agricoltura e del Ministro dell'economia e delle finanze saranno, tra l'altro, definiti i criteri e le modalità di individuazione dei titolari del beneficio, tenendo conto dell'età, dei trattamenti pensionistici e di altre forme di sussidi e trasferimenti già ricevuti dallo Stato, della situazione economica del nucleo familiare, dei redditi conseguiti, nonché di eventuali ulteriori elementi atti a escludere soggetti non in stato di effettivo bisogno.
  L'articolo 111 proroga al 30 giugno 2023, con il consenso degli interessati e per il personale in servizio al 31 dicembre 2022, la durata della ferma dei medici e degli infermieri militari reclutati nel 2020 e nel 2021 con concorso straordinario in relazione all'emergenza epidemiologica da COVID-19. La relazione illustrativa fa presente che, considerata l'evoluzione del quadro epidemiologico, che richiederà verosimilmente un ulteriore rafforzamento della campagna vaccinale, si ravvisa la necessità di poter continuare ad avvalersi di tale personale in possesso di specifica esperienza acquisita e maturata sul campo.
  L'articolo 116 proroga dal 31 dicembre 2022 al 3 marzo 2023 la durata dello stato di emergenza di rilievo nazionale in relazione all'esigenza di assicurare soccorso e assistenza alla popolazione ucraina e sopprime la data del 31 dicembre 2022 come termine di durata massima del contributo di sostentamento in favore delle persone titolari di protezione temporanea che hanno provveduto ad autonoma sistemazione. Da ultimo, autorizza il Dipartimento della protezione civile della Presidenza del Consiglio a rimodulare, sulla base delle effettive esigenze, le misure di assistenza e accoglienza in favore dei profughi ucraini previste dal decreto-legge n. 21 del 2022 per fronteggiare la situazione emergenziale. La proroga in esame consente di allineare temporalmente la durata dello stato di emergenza nazionale con il termine di vigenza degli effetti del meccanismo europeo di protezione temporanea di cui alla decisione di esecuzione (UE) 2022/382 del Consiglio dell'Unione europea, in base alla quale il regime speciale di protezione temporanea ha la durata di un anno a decorrere dal 4 marzo 2022.
  La parte contabile della legge di bilancio, recata dalla sezione II del provvedimento, contiene il bilancio a legislazione vigente e le variazioni della legislazione vigente di spesa non determinate da innovazioni normative (articolo 21, comma 1-sexies, della legge n. 196 del 2009). Le variazioni degli stanziamenti relativi a leggi di spesa vigenti compongono, infatti, insieme alle innovazioni legislative introdotte con la sezione I, il complesso della manovra di finanza pubblica.
  Per approfondimenti sulle parti relative agli stati di previsione di interesse della XII Commissione (stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), per le parti di competenza, del Ministero del lavoro e delle politiche sociali (Tabella 4), per le parti di competenza, e del Ministero della salute (Tabella 15), rinvia alla documentazione predisposta dal Servizio Studi, che è a disposizione di tutti i commissari.

  Andrea QUARTINI (M5S) precisa che nel suo intervento intende evidenziare le Pag. 137forti criticità che caratterizzano il disegno di legge di bilancio, che risente di un'impostazione regressiva nel segno dell'austerità. Si dichiara preoccupato per il sostanziale definanziamento della sanità pubblica, che sembrerebbe prodromico a un suo smantellamento. In questo contesto, anche l'innalzamento del livello di reddito a cui si applica la flat tax potrebbe contribuire a una fuga dei professionisti sanitari.
  Nell'osservare che in termini di rapporto tra spesa sanitaria e prodotto interno lordo si torna a livelli antecedenti la pandemia, con un dato pari a circa il 6,3 per cento, segnala che in tal modo non si rispettano le indicazioni provenienti dalla Organizzazione mondiale della sanità e si resta ben al di sotto della media europea. Rileva, inoltre, che le poche risorse stanziate per il settore sanitario sono quasi interamente assorbite dai costi energetici. Reputa miope un'impostazione di questo tipo, che non considera il fatto che gli interventi in materia di salute non rappresentano una spesa ma un investimento in grado di assicurare risparmi futuri. Sottolinea l'assenza di misure per ridurre le inaccettabili liste d'attesa e rileva che gli incentivi per il lavoro nelle strutture di pronto soccorso sono previsti solo a partire dal 2024. Pone, quindi, in risalto la mancanza di interventi per eliminare il limite alle assunzioni nel Servizio sanitario nazionale, segnalando che sarebbe possibile agire sostanzialmente senza costi aggiuntivi, tenendo conto dell'ingente numero di ore di straordinario e di contratti di somministrazione, che rappresentano un grave onere per le strutture pubbliche.
  Ritiene che sia assolutamente priva di basi l'ostilità pregiudiziale nei confronti del reddito di cittadinanza, misura che ha garantito la tenuta sociale del Paese, come confermato da numerose fonti indipendenti, a partire dalla Banca d'Italia, e che ha inoltre contribuito a una crescita del PIL. Si tratta di uno strumento presente in tutti Paesi europei, che potrebbe essere eventualmente affinato su singoli aspetti, senza assumere posizioni ideologiche e propagandistiche.
  Lamenta, inoltre, la mancanza di interventi per la sicurezza sul lavoro e per la prevenzione delle malattie e del rischio, manifestando in proposito preoccupazione per il perdurare del sostegno all'utilizzo dei combustibili fossili con conseguenti gravissimi danni per la salute. Richiama, infine, l'assenza di un segnale per quanto riguarda il contrasto all'obesità infantile, stigmatizzando l'ulteriore differimento dell'entrata in vigore della «sugar tax».

  Elena BONETTI (A-IV-RE), nell'auspicare preliminarmente che il dibattito in corso in Commissione possa contribuire a raggiungere una sintesi per risolvere alcune criticità, sottolinea l'insufficienza delle misure inserite nel disegno di legge rispetto alle istanze del Paese. In relazione al reddito di cittadinanza, osserva che i dati forniti dall'Istat hanno indicato che le misure adottate dall'ultimo Governo della passata legislatura si sono dimostrati più efficaci per il contrasto alla povertà.
  Sottolinea l'assenza nel provvedimento in esame di risorse adeguate per la piena attuazione di tutte le misure previste dalla delega introdotta con il Family act, la legge n. 32 del 2022. Nel ricordare che devono essere ancora emanati i decreti legislativi che prevedono numerose misure di sostegno a tutela delle famiglie, segnala che molte di esse sono la traduzione di proposte emendative avanzate da quelle che allora erano le forze di opposizione.
  Nel valutare favorevolmente il potenziamento dell'assegno unico in determinati contesti, invita a non vanificare l'impianto complessivo della delega.
  Rileva che le risorse destinate alla sanità sono quasi interamente assorbite dall'aumento dei costi energetici e pone in rilievo la mancanza di interventi per l'attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, segnalando che ciò appare ancora più sorprendente se si intende procedere nel percorso dell'autonomia differenziata.
  Manifesta forti perplessità rispetto al fatto che per la prima volta in molti anni non viene dato un segnale per promuovere un maggior coinvolgimento dei padri nella cura dei figli e si prevede invece un incrementoPag. 138 dell'importo dell'indennità per congedo parentale riservato solo alle madri. In conclusione richiama l'attenzione su un tema non trattato dalla relatrice, quello delle misure volte a contrastare la violenza nei confronti delle donne, recate dall'articolo 63, e rileva l'esiguità delle risorse destinate al reddito di libertà.

  Chiara COLOSIMO (FDI) dichiara che intende rimandare al mittente alcune delle «fake news» riportate negli interventi precedenti rispetto all'efficacia del reddito di cittadinanza e alla presunta inadeguatezza delle risorse per la sanità, richiamando le responsabilità di chi faceva parte della maggioranza fino a pochi mesi fa. Ritiene che gli stanziamenti nel settore della salute rappresentino un dato di realismo e una base per un futuro potenziamento del sistema sanitario.
  Nel sottolineare l'importanza delle disposizioni relative agli incentivi per le strutture di pronto soccorso, ribadisce le responsabilità di chi in passato ha svolto funzioni di governo, segnalando in proposito anche il mancato rinnovo del contratto dei medici, scaduto nel 2019, nonostante l'emergenza pandemica.
  Nel dirsi orgogliosa delle prestazioni che il Servizio sanitario nazionale è in grado di offrire, si dichiara certa che l'attuale maggioranza sarà in grado di dare risposte adeguate, nei modi e nei tempi opportuni.
  Manifestando perplessità rispetto alla possibilità di assicurare interventi efficaci in tutte le situazioni con lo strumento del reddito di libertà richiamato dalla collega Bonetti, ribadisce che il Governo è al lavoro per dare al Paese le risposte necessarie, partendo in via prioritaria dalle conseguenze del forte rincaro dei prodotti energetici.

  Paolo CIANI (PD-IDP) si dichiara consapevole del fatto che il presente disegno di legge di bilancio è condizionato anche dai tempi ristretti a disposizione del nuovo esecutivo, ricordando che l'emergenza pandemica, che ha rappresentato una sfida epocale, ha messo in luce la necessità di destinare risorse adeguate alla sanità e ha evidenziato alcune fragilità, a partire dalla medicina di urgenza. In tale contesto la previsione di risorse aggiuntive, destinate quasi esclusivamente a compensare il rincaro energetico, appare a suo avviso insufficiente.
  Nell'associarsi alle considerazioni svolte dalla collega Bonetti, sottolinea l'opportunità di procedere a un'implementazione complessiva delle misure previste con il Family act, non limitandosi al potenziamento di alcune delle disposizioni già introdotte. Concorda, inoltre, sulle forti perplessità connesse al fatto che le nuove misure a sostegno della genitorialità riguardino esclusivamente le lavoratrici madri.
  Valuta in maniera positiva alcuni interventi in favore delle persone con disabilità, giudicando però insufficienti, anche perché limitate solo alle grandi città, le disposizioni per promuovere l'accessibilità delle periferie. Nel richiamare i dati positivi circa la validità del reddito di cittadinanza come risposta alla povertà, si dichiara sorpreso del fatto che, in attesa di un ripensamento degli interventi, si proceda preliminarmente a un taglio delle risorse, ponendo in particolare evidenza il caso di neo maggiorenni che escono dalle case famiglia. Reputa, inoltre, troppo breve, ponendosi come limite il 3 marzo 2023, la proroga della durata dello stato di emergenza per l'assistenza ai profughi dall'Ucraina.
  In conclusione, pone l'attenzione su un tema come quello degli istituti penitenziari che, pur non rientrando strettamente nelle competenze della XII Commissione, presenta tuttavia una forte implicazione sia in ambito sanitario che sociale, lamentando, in proposito, l'assenza di interventi e segnalando le criticità connesse alla riduzione di risorse per la polizia penitenziaria.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, rileva che molte delle critiche all'impostazione della manovra di bilancio risentono, suo avviso, di un atteggiamento pregiudiziale, osservando che, dopo l'emergenza assoluta rappresentata dalla pandemia di COVID-19, il Paese si trova ora ad affrontare una sfida importante costituita dal forte aumento del costo dell'energia. Nel richiamare le rilevanti misure a sostegno Pag. 139delle strutture di pronto soccorso, osserva che nei prossimi mesi sarà possibile portare avanti un ragionamento sul potenziamento del Sistema sanitario nazionale, anche prendendo in considerazione il superamento del numero chiuso per i corsi di laurea in medicina.
  Ribadisce le forti criticità connesse all'erogazione del reddito di cittadinanza relative all'assenza di un accertamento preliminare dei requisiti, a molti comportamenti fraudolenti e alle notevoli lacune per quanto concerne l'inserimento nel mondo lavorativo. Occorrono pertanto importanti interventi correttivi, a partire delle misure di incentivazione all'occupazione, che il Governo sta già attuando.
  Manifesta stupore per le critiche che sono state avanzate rispetto all'incremento per le madri lavoratrici dell'indennità per congedo parentale, ricordando che si tratta di un'ulteriore misura di sostegno, per di più a favore della parte solitamente più debole. In merito all'attuazione del Family act, osserva che compito dell'attuale maggioranza è quello di valutarne le priorità, eventualmente apportando alcune modifiche alla disciplina vigente.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, ricorda che il termine per la presentazione delle proposte emendative è fissato alle ore 19 della giornata odierna.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame alla seduta convocata per le ore 15.

  La seduta termina alle 11.10.

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 5 dicembre 2022. — Presidenza del vicepresidente Luciano CIOCCHETTI. – Interviene il sottosegretario di Stato per la salute, Marcello Gemmato.

  La seduta comincia alle 15.10.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025, per le parti di competenza.
C. 643-bis Governo.
(Relazione alla V Commissione).
(Seguito dell'esame e rinvio).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento in oggetto, rinviato nella seduta antimeridiana odierna.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, avverte che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Avverte, inoltre, che i deputati possono partecipare in videoconferenza secondo le modalità stabilite dalla Giunta per il regolamento.
  Ricorda che nella seduta antimeridiana odierna la relatrice, deputata Patriarca, ha svolto la relazione, al termine della quale ha avuto luogo lo svolgimento di diversi interventi.
  Chiede, quindi, se vi siano altri deputati che intendono intervenire in discussione.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) dichiara che il Movimento 5 Stelle reputa del tutto insoddisfacenti gli interventi proposti con la manovra di bilancio per la salute e le politiche sociali, rilevando come essi siano il frutto di una visione non condivisibile che porta, tra l'altro, a eliminare sostanzialmente il reddito di cittadinanza, il tutto in una fase di crescente difficoltà per le famiglie in condizioni di fragilità. Ritiene, inoltre, improprio l'utilizzo di risorse già destinate al reddito di cittadinanza per finanziare misure di carattere universale, seppure meritevoli, come l'assegno unico.
  Nel segnalare la non opportunità di rinviare ancora una volta l'introduzione della sugar tax, disposizione che potrebbe dare un valido aiuto nel contrasto ai comportamenti alimentari scorretti, si augura che vi sia uno spazio per ripensare gli aspetti più critici della manovra finanziaria, a partire dalla sostanziale riduzione delle risorse per la tutela della salute. Ritiene particolarmente grave tale scelta, alla luce del costante invecchiamento della popolazione, delle carenze di personale sanitario e dell'enorme disparità nell'erogazione delle prestazioni a livello territoriale.
  In conclusione, si augura che vi possa essere nella Commissione Affari sociali un confronto proficuo per individuare temi Pag. 140comuni in materia di salute, politiche sociali e tutela della disabilità.

  Marco FURFARO (PD-IDP) conferma il giudizio decisamente negativo del Partito democratico, sia sul complesso del disegno di legge di bilancio sia sulle parti che più strettamente investono le competenze della XII Commissione, rilevando notevoli lacune per quanto riguarda la tutela delle persone in condizioni di fragilità e le criticità relative agli operatori sanitari. Sottolinea che l'assenza di risorse adeguate pone in serio pericolo il bilancio della maggior parte delle regioni italiane.
  Osservando che i pochi interventi proposti con la manovra sono in parte finanziati con risorse che erano destinate a un importante strumento di contrasto alla povertà come il reddito di cittadinanza, ribadisce che un livello di finanziamento inferiore alla media europea di oltre 12 miliardi di euro rappresenta un attacco alla sanità pubblica a cui si aggiunge l'assenza di interventi per la riduzione delle liste d'attesa, la chiusura dei contratti e il reclutamento dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta. Fa, quindi, appello al senso di responsabilità delle forze di maggioranza per tutelare un pilastro della nazione rappresentato da un sistema sanitario efficiente, anche prevedendo un maggior numero di borse di studio per la formazione dei medici di base.
  Richiama l'attenzione della Commissione sulla condizione di particolare fragilità in cui si trovano circa 60.000 italiani che, essendo senza fissa dimora, hanno perso il diritto al medico di medicina generale e invita ad anticipare al 2023 l'entrata in vigore degli incentivi per coloro che lavorano nelle strutture di pronto soccorso. Nell'evidenziare le carenze che riguardano la tutela della salute mentale e la salute di prossimità, lamenta anche l'inadeguatezza degli interventi di carattere sociale.
  Reputa grave che sia previsto un incremento dell'importo dell'indennità per il congedo parentale solo per le madri, di fatto impedendo la libertà di scelta delle famiglie. Nel rilevare che gli interventi proposti con il disegno di legge di bilancio, inclusi le misure di condono e i tagli lineari a molte voci di spesa, rappresentano di fatto un trasferimento di risorse dalle fasce più deboli delle popolazioni ai ceti più abbienti, invita la maggioranza a prestare ascolto alle proposte dell'opposizione per colmare le lacune della manovra e migliorare la vita quotidiana delle persone.

  Andrea QUARTINI (M5S), nel ringraziare il presidente per avergli consentito di integrare brevemente l'intervento svolto nella seduta antimeridiana, osserva che andrebbe prestata la dovuta attenzione al fenomeno del disagio abitativo, inclusa la morosità incolpevole, e invita a immaginare interventi di più ampia portata a favore delle persone con disabilità, promuovendo la vita indipendente.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, pone in evidenza il fatto di avere già replicato nella seduta antimeridiana a molti dei rilievi avanzati nella seduta in corso dagli esponenti delle forze politiche di opposizione intervenuti nella discussione. In ogni caso, intende doveroso chiarire che le misure relative al congedo parentale rappresentano un beneficio aggiuntivo rispetto a quanto dispone la normativa vigente, con il fine di tutelare la parte più debole del contesto familiare, rappresentata dalle madri lavoratrici.
  Per quanto concerne il reddito di cittadinanza, ricorda che esso è stato introdotto solo da pochi anni e, pur riconoscendo che ha rappresentato uno strumento di qualche utilità nel corso della pandemia, ritiene assolutamente necessario correggerne numerose storture, a cominciare dal fatto che l'Inps verifica solo a posteriori il diritto ad avvalersi di tale prestazione. Ribadisce, inoltre, l'importanza di prevedere, come fa il provvedimento in esame, la frequenza necessaria di corsi di formazione e l'obbligo di accettare anche la prima proposta lavorativa, con l'obiettivo di promuovere l'occupazione. Si augura, infatti, che nel corso della legislatura sia possibile sviluppare in maniera efficace, anche attraverso forme di decontribuzione, l'inserimento lavorativo dei giovani, in modo tale che essi possano assicurarsi un reddito attraverso lo svolgimentoPag. 141 di un'occupazione e non mediante un sussidio.
  In conclusione, ribadisce che la manovra di bilancio, predisposta inevitabilmente in tempi molto ristretti, rappresenta una prima risposta alle esigenze della popolazione italiana ed è sicuramente caratterizzata dalla necessità di contrastare gli ingenti aumenti del costo dei prodotti energetici, essendo stata nel frattempo superata la fase più acuta dell'emergenza pandemica.

  Elena BONETTI (A-IV-RE) precisa di aver chiesto la parola a seguito di quanto appena affermato dalla relatrice, reputando doveroso chiarire come sia lecito che gli interventi dell'opposizione si svolgano in tutte le sedute previste in convocazione, anche eventualmente ribadendo, con sfumature diverse, concetti analoghi. Ricorda, inoltre, che sarebbe perfettamente giustificabile, senza immaginare intenti ostruzionistici, la richiesta da parte delle minoranze di svolgere audizioni specifiche su singoli aspetti della manovra, a partire dalla norma sul congedo parentale che, così come formulata, rischia di disincentivare l'assunzione delle donne.

  Annarita PATRIARCA (FI-PPE), relatrice, intende precisare di non avere in alcun modo, con il suo intervento, inteso limitare le facoltà di partecipare alla discussione per i rappresentanti dei gruppi di opposizione.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, auspica che i lavori della Commissione possano proseguire garantendo il rispetto di tutte le differenti posizioni.

  Nicola STUMPO (PD-IDP), nel ricordare che tutti i deputati sono in grado di interpretare autonomamente il contenuto delle norme proposte con la manovra di bilancio, esprime la propria netta contrarietà culturale, oltre che politica e sociale, per la gran parte di esse, precisando però di non voler in alcun modo contestare il diritto della maggioranza di attuare il proprio programma. Si dichiara non convinto, tra l'altro, rispetto a un'impostazione che immagina che il contrasto alla povertà possa essere realizzato quasi esclusivamente attraverso il sostegno alle imprese.
  Osserva che le opposizioni si sono mostrate sinora molto comprensive rispetto ai tempi estremamente compressi in cui si sta svolgendo l'esame della manovra di bilancio, ricordando che lo svolgimento di elezioni anticipate svoltesi in autunno è stato richiesto proprio da coloro che attualmente hanno la responsabilità di governo. Nel ribadire la propria consapevolezza rispetto alla notevole diversità di visioni politiche tra maggioranza e opposizione, invita a mantenere, come nella passata legislatura, un atteggiamento di rispetto verso tutte le forze politiche.

  Gilda SPORTIELLO (M5S) interviene esclusivamente per precisare che reputa assolutamente inaccettabile la definizione di «parte più debole» in relazione alle lavoratrici madri, utilizzata dalla relatrice nel suo intervento di replica.

  Luciano CIOCCHETTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, dichiara conclusa la discussione.
  Rinvia, quindi, il seguito dell'esame del provvedimento alla seduta convocata per domani, alle ore 13.30, nel corso della quale avrà luogo la votazione della relazione e degli eventuali emendamenti presentati.

  La seduta termina alle 15.45.