CAMERA DEI DEPUTATI
Lunedì 5 dicembre 2022
20.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
COMUNICATO
Pag. 108

SEDE CONSULTIVA

  Lunedì 5 dicembre 2022. — Presidenza del presidente Alberto Luigi GUSMEROLI, indi della vicepresidente Ilaria CAVO.

  La seduta comincia alle 11.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025.
C. 643-bis Governo.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento.

  Alberto Luigi GUSMEROLI, presidente, avverte che, per prassi, la pubblicità dei lavori della seduta odierna è assicurata anche mediante l'attivazione dell'impianto audiovisivo a circuito chiuso.
  Avverte, altresì, che la Commissione è chiamata oggi a esaminare, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2023 e il bilancio pluriennale per il triennio 2023-2025 (C. 643-bis Governo) per le parti di propria competenza.
  Ricorda che il disegno di legge di bilancio è composto di due sezioni: nella prima sono riportate le disposizioni in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica; nella seconda sono invece indicate le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, apportando a tali previsioni le variazioni derivanti dalle disposizioni della citata prima sezione, alle quali è assicurata autonoma evidenza contabile.
  Segnala quindi che saranno esaminate da questa Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella prima sezione, anche le Tabelle relative agli stati di previsione contenute nella seconda sezione (Ministero dell'economia e delle finanze – Tabella 2, Ministero delle imprese e del made in Italy – Tabella 3, Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale – Tabella 6, Ministero dell'istruzione e del merito – Tabella 7, Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica – Tabella 9, Ministero dell'università e della ricerca – Tabella 11 e Ministero del turismo – Tabella 16).
  Ricorda che l'esame si concluderà con l'approvazione di una relazione sulle parti di competenza del disegno di legge di bilancio e con la nomina di un relatore. Potranno essere presentate relazioni di minoranza.Pag. 109 La relazione approvata dalla Commissione e le eventuali relazioni di minoranza saranno trasmesse alla Commissione bilancio. I relatori (per la maggioranza e di minoranza) potranno partecipare ai lavori della Commissione bilancio per riferire circa i lavori svolti presso la Commissione di settore.
  La Commissione potrà inoltre esaminare gli eventuali emendamenti riferiti alle parti di sua competenza. Riguardo al regime di presentazione degli emendamenti ricorda che gli emendamenti che riguardano parti di competenza di questa Commissione potranno essere presentati sia in questa sede, sia direttamente presso la Commissione bilancio. La stessa regola è peraltro applicata in via di prassi anche agli emendamenti compensativi all'interno di parti di competenza di questa Commissione.
  Gli emendamenti approvati saranno inclusi nella relazione della Commissione, mentre gli emendamenti respinti potranno essere successivamente ripresentati presso la Commissione bilancio, anche al solo scopo di consentire a quest'ultima di respingerli ai fini della loro ripresentazione in Assemblea.
  La valutazione circa l'ammissibilità degli emendamenti presentati presso X Commissione sarà effettuata dalla Presidenza della medesima prima che gli stessi vengano esaminati e votati, secondo le previsioni del Regolamento della Camera e della legislazione vigente in materia, fermo restando che, come da prassi, gli emendamenti che saranno ripresentati in Commissione bilancio, ivi compresi quelli approvati, saranno comunque sottoposti, analogamente a quelli presentati direttamente in V Commissione, ad una puntuale valutazione di ammissibilità da parte della presidenza della medesima V Commissione, ai fini dell'esame in sede referente.
  In particolare, sono previste specifiche regole per l'emendabilità della prima e della seconda sezione del disegno di legge di bilancio, nonché per gli emendamenti volti a modificare, con finalità di compensazione, contemporaneamente la prima e la seconda sezione, ferme restando le regole ordinarie sulla compensatività, a seconda che si tratti di oneri di parte corrente o in conto capitale. Riguardo a tali specifiche regole, rinvia integralmente alle linee guida di carattere procedurale – contenute nella lettera della Presidenza della Camera, inviata ai Presidenti delle Commissioni permanenti in data 25 ottobre 2016 – adottate in occasione della prima applicazione della riforma della legge di contabilità e finanza pubblica introdotta dalla legge n. 163 del 2016.
  Ricorda infine che, come stabilito in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, il termine per la presentazione di emendamenti presso questa Commissione, per le parti di propria competenza, scade alle ore 14 di oggi.

  Giorgia ANDREUZZA (LEGA), relatrice, espone in sintesi i contenuti del provvedimento in esame preannunciando che la sua relazione si concentrerà essenzialmente sulle disposizioni di competenza o di interesse della Commissione e rinviando alla documentazione predisposta dall'ufficio per ogni ulteriore approfondimento.
  Osserva, innanzi tutto, che, come evidenziato nella relazione del Governo che lo accompagna, il disegno di legge si colloca in uno scenario macroeconomico di incertezza che risente delle tensioni geopolitiche e dell'aumento dell'inflazione, dovuto principalmente all'incremento dei prezzi dei prodotti energetici e delle materie prime. In tale scenario l'impostazione della politica di bilancio è diretta a limitare quanto più possibile l'impatto del caro energie sulle famiglie, in particolare quelle più fragili, e a garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese tanto a livello globale che europeo, anche in considerazione degli assai rilevanti interventi a sostegno delle economie annunciati da altri Paesi dell'Unione europea.
  Ricorda anche, preliminarmente, che il disegno di legge, all'articolo 1, reca, come di consueto, la determinazione dei livelli massimi del saldo netto da finanziare per gli anni 2023, 2024 e 2025 e che i livelli del ricorso al mercato si intendono al netto delle operazioni effettuate al fine di rimborsare prima della scadenza o di ristrutturarePag. 110 passività preesistenti con ammortamento a carico dello Stato. In tal senso, il livello massimo del saldo netto da finanziare è pari, in termini di competenza, a 206 miliardi per il 2023, 138,5 miliardi per il 2024 e 116,5 miliardi per il 2025, mentre in termini di cassa si prevede 261 miliardi per il 2023, 180,5 miliardi per il 2024 e 152,5 miliardi per il 2025. A fronte di ciò il livello massimo del ricorso al mercato finanziario è fissato a 516.820 milioni per il 2023, 451.968 milioni per il 2024 e 435.240 milioni per il 2025, mentre in termini di cassa si prevede 571.831 milioni per il 2023, 493.968 milioni per il 2024 e 471.240 milioni per il 2025. Il disegno di legge si muove entro l'ambito dell'autorizzazione concessa dal Parlamento in sede di esame della Nota di aggiornamento del DEF per il 2022, nella versione rivista e integrata deliberata dal Consiglio dei ministri del 4 novembre ultimo scorso, e dell'annessa Relazione al Parlamento.
  Venendo al suo testo, rammenta che il Disegno di legge di bilancio è articolato in due sezioni, la I Sezione, che riproduce le disposizioni normative in materia di entrata e di spesa aventi ad oggetto misure quantitative funzionali a realizzare gli obiettivi di finanza pubblica e la II Sezione di contenuto contabile, quest'ultima contenente le previsioni di entrata e di spesa, espresse in termini di competenza e di cassa, formate sulla base della legislazione vigente, con autonoma evidenza contabile delle variazioni derivanti dalle disposizioni di cui alla I Sezione e delle variazioni, non determinate modifiche normative, di cui alla stessa II Sezione.
  Segnala che saranno quindi esaminate dalla Commissione, oltre alle disposizioni di propria competenza contenute nella I Sezione, anche alcune Tabelle relative agli stati di previsione (Ministero dell'economia e delle finanze – Tabella 2 –, Ministero delle imprese e del made in Italy – Tabella 3 –, Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale – Tabella 6 –, Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica – Tabella 9, Ministero dell'università e della ricerca – Tabella 11 – e Ministero del turismo – Tabella 16) contenute nella II sezione.
  Quanto all'articolato, fa presente che il disegno di legge di bilancio 2023-2025 all'esame è, per la Parte I – Sezione I, composto da 154 articoli. La Parte II- Sezione II è composta dagli articoli 155-173 di approvazione degli stati di previsione annessi al disegno di legge e, infine, l'articolo 174 reca l'entrata in vigore della legge.
  Per quanto di specifico interesse della Commissione, evidenzia che il Titolo II del disegno di legge (articoli 2-11) contiene misure di varia portata ed impatto in materia di energia elettrica, gas naturale e carburanti.
  Nel dettaglio, l'articolo 2 riconosce anche nel primo trimestre 2023, elevandone le percentuali, alcuni crediti di imposta già concessi nel corso del 2022 per contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo alle imprese, e da ultimo estesi alle spese relative all'energia e al gas sostenute fino a dicembre 2022. Le disposizioni in questione regolano le modalità di fruizione dei crediti d'imposta e il regime di cedibilità, tra l'altro fissando al 31 dicembre 2023 i termini per il relativo utilizzo e la relativa cessione. Si tratta in particolare: del credito d'imposta per le imprese energivore, che viene concesso nella misura del 45 per cento (in luogo del 40 per cento) delle spese sostenute per la componente energetica acquistata ed effettivamente utilizzata nel mese di primo trimestre 2023; del credito d'imposta per imprese dotate di contatori di energia elettrica di specifica potenza disponibile, pari o superiore a 4,5 kW, diverse dalle energivore, che viene attribuito in misura pari al 35 per cento (in luogo del 30 per cento) della spesa sostenuta per l'acquisto della componente energetica, effettivamente utilizzata nel primo trimestre 2023; del credito d'imposta per imprese gasivore, concesso in misura pari al 45 per cento per cento (in luogo del 40 per cento) della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre 2023, per usi energetici diversi dagli usi termoelettrici; del credito d'imposta per l'acquisto di gas naturale per imprese non gasivore, pari Pag. 111al 45 per cento (in luogo del 40 per cento) della spesa sostenuta per l'acquisto del medesimo gas, consumato nel primo trimestre 2023, per usi diversi dal termoelettrico.
  L'articolo 3 dispone che l'ARERA provveda ad annullare, per il I trimestre 2023 le aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW (comma 1). Per le predette finalità, un importo pari a 963 milioni di euro per l'anno 2023 è trasferito alla Cassa per i servizi energetici e ambientali-CSEA entro il 28 febbraio 2023 (comma 2).
  Evidenzia, al riguardo, anche quanto dispone l'articolo 6 il quale, in coerenza con il Piano nazionale di ripresa e resilienza (M1C2-7) – dispone la fiscalizzazione degli oneri generali di sistema afferenti al nucleare e alle connesse misure di compensazione territoriale. Tali oneri non sono dunque più assoggettati all'obbligo di riscossione da parte dei fornitori (attraverso la componente tariffaria A2RIM e AmctRIM della bolletta elettrica) (comma 1).
  L'articolo 4 dispone poi l'estensione alle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali, contabilizzate nelle fatture emesse per i consumi stimati o effettivi dei mesi di gennaio, febbraio e marzo 2023 della riduzione dell'aliquota IVA al 5 per cento (in deroga all'aliquota del 10 o 22 per cento prevista, a seconda dei casi, dalla normativa vigente) (comma 1) e conferma, anche per il I trimestre 2023, la riduzione degli oneri generali nel settore del gas già disposta per il IV trimestre 2022. L'articolo, infatti, dispone che l'ARERA mantenga inalterate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore in vigore nel quarto trimestre del 2022. Per questa ultima finalità è autorizzata la spesa di 3.800 milioni di euro.
  L'articolo 5 modifica i requisiti di accesso ai bonus sociali nel settore elettrico e in quello del gas aumentando da 12.000 a 15.000 euro il valore soglia dell'Indicatore della Situazione Economica Equivalente (ISEE) per accedere alle agevolazioni per l'anno 2023 con riferimento ai clienti domestici economicamente svantaggiati. L'articolo prevede inoltre che, per il primo trimestre 2023, le agevolazioni relative alle tariffe per la fornitura di energia elettrica riconosciute ai clienti domestici economicamente svantaggiati o in gravi condizioni di salute e la compensazione per la fornitura di gas naturale siano rideterminate dall'ARERA, con delibera da adottare entro il 31 dicembre 2022, nel limite di 2,4 miliardi di euro complessivamente tra elettricità e gas.
  L'articolo 7 reca ulteriori misure finalizzate al contenimento delle conseguenze derivanti agli utenti finali dagli aumenti dei prezzi nel settore del gas naturale attraverso l'istituzione di un apposito Fondo, nello stato di previsione del Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica, con una dotazione finanziaria, per l'anno 2023, pari a 220 milioni di euro.
  L'articolo 9 mira a dare piena attuazione a quanto contenuto nel Regolamento (UE) 2022/1854 che ha previsto l'applicazione di un limite massimo di 180€/MWh ai ricavi di mercato dei produttori o dei loro intermediari, ottenuti dalla produzione e della vendita di energia elettrica da diverse fonti di energia che, per completezza, indico di seguito: energia eolica; energia solare (termica e fotovoltaica); energia geotermica; energia idroelettrica senza serbatoio; combustibili da biomassa (combustibili solidi o gassosi da biomassa), escluso il biometano; rifiuti; energia nucleare; lignite; prodotti del petrolio greggio; torba. Quanto agli impianti da fonti rinnovabili non rientranti già nell'ambito di applicazione del meccanismo di compensazione a due vie disposto con il decreto-legge n. 4 del 2022 (articolo 15-bis) e agli impianti alimentati da fonti non rinnovabili individuati dal Regolamento UE, si dispone l'applicazione di un meccanismo di compensazione a una via, in base al quale il Gestore dei servizi energetici-GSE calcola, relativamente all'energia immessa in rete, la differenza tra il tetto ai ricavi prestabilito e un prezzo di mercato pari alla media mensile del prezzo zonale orario di mercato. Nel caso la differenza sia negativa, il GSE procede a richiedernePag. 112 la restituzione. Il comma 7 prevede che i proventi derivanti dalle restituzioni al GSE da parte dei produttori dei maggiori ricavi rispetto al tetto prestabilito restano acquisiti all'erario fino a concorrenza dell'importo complessivo di 1.400 milioni di euro. Il comma 8, invece, prevede una serie di casi in cui il meccanismo non si applica. Da ultimo, il comma 9 contiene una norma di interpretazione autentica in base alla quale nel caso di produttori appartenenti a un gruppo societario che hanno ceduto l'energia elettrica immessa in rete a imprese appartenenti al medesimo gruppo societario, le disposizioni di cui ai precedenti commi vengono applicate esclusivamente ai contratti stipulati tra le imprese del gruppo, anche non produttrici, e altre persone fisiche o giuridiche esterne al gruppo societario.
  L'articolo 10, al fine di raggiungere i target di riduzione dei consumi energetici, recentemente fissati a livello europeo, prevede una estensione della misura all'intero anno 2023 in modo da garantire la prevista riduzione dei consumi in un arco temporale più ampio con riguardo ai consumi elettrici nelle ore di maggior consumo (cosiddette ore di picco). Stabilisce, quindi, che per il conseguimento dei predetti obiettivi, di cui all'articolo 4 del Regolamento (UE) 2022/1854, venga istituito un servizio di riduzione dei consumi di energia elettrica, affidato da Terna S.p.A. su base concorsuale, mediante procedura aperta a tutti i clienti o gruppi di clienti. La procedura ha l'obiettivo di selezionare i soggetti che assumono l'impegno di ridurre i consumi elettrici fino al 31 marzo 2023.
  Per quanto non direttamente di competenza della Commissione, ritiene altresì utile segnalare tra le disposizioni in materia di entrate di cui al Titolo III, capo I, l'articolo 28 che istituisce un contributo di solidarietà straordinario sotto forma di prelievo temporaneo per l'anno 2023 per i soggetti che producono, importano, distribuiscono o vendono energia elettrica, gas naturale o prodotti petroliferi, al fine di contenere gli effetti dell'aumento dei prezzi e delle tariffe del settore energetico per le imprese e i consumatori. Il contributo è determinato applicando un'aliquota del 50 per cento a una quota del maggior reddito conseguito dai suddetti soggetti passivi nel 2022 rispetto alla media dei quattro anni precedenti, in ragione dello straordinario aumento dei prezzi dell'energia.
  Per quanto non direttamente di competenza della Commissione, nell'ambito del Titolo III del disegno di legge, nel Capo I, inerente la riduzione della pressione fiscale, ritiene inoltre utile segnalare l'articolo 16 che posticipa al 1° gennaio 2024 la decorrenza dell'efficacia della cosiddetta plastic tax e della cosiddetta sugar tax istituite dalla legge di bilancio 2020.
  Inoltre, tra le misure di interesse per la Commissione, segnala succintamente che nel Capo II, l'articolo 37 prevede obblighi comunicativi, relativi ai dati dei fornitori e delle operazioni effettuate, a carico della piattaforma digitale che facilita la vendita on line di determinati beni, presenti nel territorio dello Stato.
  Evidenzia poi che l'articolo 70 rifinanzia lo strumento agevolativo dei contratti di sviluppo per 160 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 240 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 destinando le risorse ai programmi di sviluppo industriale, compresi i programmi riguardanti l'attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli, e ai programmi di sviluppo per la tutela ambientale; nonché per 40 milioni per ciascuno degli anni dal 2023 al 2027 e 60 milioni per ciascuno degli anni dal 2028 al 2037 per programmi di sviluppo di attività turistiche (comma 1). Il Ministero delle imprese e del Made in Italy può impartire ad INVITALIA, soggetto gestore, direttive specifiche per l'utilizzo delle predette risorse, al fine di sostenere la realizzazione di particolari finalità di sviluppo (comma 2).
  Segnala che l'articolo 71 destina 900 mila euro alla copertura dei costi di gestione e sviluppo del Registro nazionale degli aiuti di Stato e della piattaforma incentivi.gov.it. L'obiettivo espresso della disposizione è quello di incrementare l'efficacia degli interventi pubblici in materia di sostegno alle attività economiche e produttive,Pag. 113 assicurando la piena ed effettiva operatività degli strumenti di valutazione e monitoraggio delle misure attivate e di quelli rivolti alla comunicazione delle iniziative, nonché per agevolare la messa a sistema degli strumenti medesimi.
  Sottolinea, inoltre, che l'articolo 72 interviene sull'operatività transitoria e speciale del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese, disposta dalla legge di bilancio 2022 (articolo 1, commi 55 e 55-bis), prorogandola di un anno, fino al 31 dicembre 2023 (comma 1). Per tali finalità, rifinanzia il Fondo di 800 milioni di euro per l'anno 2023 (comma 2). Il medesimo comma 1 proroga al 31 dicembre 2023 il termine finale di applicazione del sostegno speciale e temporaneo, da parte dello stesso Fondo nel contesto delle misure di supporto alla liquidità delle imprese e si contrasto agli effetti della crisi ucraina.
  Per quanto non direttamente di competenza della Commissione, segnala comunque che l'articolo 73 proroga al 31 dicembre 2023 il credito d'imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) istituito dalla legge n. 205 del 2017 (legge di bilancio 2018) e al contempo ne aumenta l'importo massimo da 200.000 euro a 500.000 euro.
  L'articolo 74 istituisce nello stato di previsione del Ministero delle imprese e del made in Italy un Fondo per il potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy, dotandolo di 5 milioni di euro per l'anno 2023 e di 95 milioni per il 2024. La finalità del fondo è quella di sostenere lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi e accrescere l'eccellenza qualitativa del made in Italy (comma 1). Ad uno o più decreti del Ministero delle imprese ed il made in Italy, da adottarsi di concerto con il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e con il Ministero dell'economia e delle finanze, è demandata la definizione dei settori di intervento ammissibili al finanziamento del fondo e il riparto delle risorse (comma 2).
  Evidenzia, altresì, che l'articolo 75 fissa, per il 2023, l'importo delle risorse del Fondo Green New Deal da destinare alla copertura delle garanzie concesse da SACE S.p.A per progetti economicamente sostenibili in 565 milioni di euro, per un impegno massimo assumibile dalla SACE S.p.A. pari a 3.000 milioni di euro.
  Sottolinea poi che nel Titolo VIII, sono contenute le misure in materia di turismo.
  L'articolo 102 prevede la costituzione nello stato di previsione del Ministero del turismo di un Fondo, con una dotazione di 30 milioni di euro per l'anno 2023, di 50 milioni per l'anno 2024, di 70 milioni per l'anno 2025 e di 50 milioni per l'anno 2026, da destinare alle imprese esercenti attività di risalita a fune e innevamento, con l'obiettivo di realizzare interventi di ammodernamento e manutenzione, al fine di garantire adeguati standard di sicurezza. Tale misura mira altresì ad incentivare l'offerta turistica delle località montane. Le risorse previste possono essere destinate alla dismissione di impianti di risalita non più utilizzati o obsoleti. È inoltre prevista la dotazione di 1 milione di euro per progetti di snow-farming per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026.
  L'articolo 104 prevede la costituzione, sempre presso il Ministero del turismo, di un Fondo per accrescere il livello professionale nel turismo, con una dotazione di 5 milioni di euro per l'anno 2023 e 8 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025, per favorire il miglioramento della competitività dei lavoratori del comparto del turismo, nonché agevolare l'inserimento nel mercato del lavoro di alti professionisti del settore.
  Presso il medesimo Ministero, è poi prevista la costituzione, con l'articolo 105, di un Fondo Piccoli Comuni a vocazione turistica, con una dotazione di euro 10 milioni per il 2023 ed euro e 12 milioni per ciascuno degli anni 2024 e 2025. Il Fondo è destinato a finanziare progetti di valorizzazione dei comuni classificati dall'ISTAT a vocazione turistica, con meno di 5.000 abitanti, al fine di incentivare interventi innovativi di accessibilità, mobilità, rigenerazione urbana e sostenibilità ambientale.
  Un ulteriore Fondo per il turismo sostenibile, la cui dotazione è pari a 5 milioni di euro per l'anno 2023 e 10 milioni per gli Pag. 114anni 2024 e 2025 è autorizzato dall'articolo 106. Tale fondo mira ad attenuare il sovraffollamento turistico, a creare itinerari turistici innovativi e a destagionalizzare alcune mete. Ulteriore finalità perseguita dalla disposizione diviene l'individuazione di percorsi turistici intermodali che facciano leva anche sull'utilizzo di mezzi di trasporto elettrici. Da ultimo il Fondo si propone di fornire supporto alle strutture ricettive e alle imprese turistiche nelle attività utili al conseguimento di certificazioni di sostenibilità.
  Il disegno di legge contiene inoltre, all'articolo 103, delle disposizioni per il recupero di aiuti di stato COVID-19 corrisposti in eccedenza rispetto alla misura consentita ai sensi del Quadro europeo temporaneo per le misure di aiuto di Stato a sostegno dell'economia nell'emergenza del COVID-19, cosiddetta Temporary Framework COVID-19 (Sezione 3.1).
  Infine, relativamente alla Parte I – Sezione I del disegno di legge di bilancio, segnala quanto recato nell'articolo 153, comma 1, che prevede che le riduzioni di spesa dei Ministeri apportate con i commi da 2 a 14 dello stesso articolo concorrano, quale contributo dei Ministeri medesimi alla manovra di finanza pubblica, al conseguimento degli obiettivi di spesa di ciascun Dicastero, come definiti nel decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 4 novembre 2022. Il Ministero delle imprese e del Made in Italy è dunque coinvolto nelle riduzioni di spesa. Tali riduzioni incidono per esso, per il triennio di riferimento della manovra, per 12,7 milioni per l'anno 2023, per 19,4 milioni per l'anno 2024 e per 14,3 milioni per il seguente. Anche il Ministero del turismo è coinvolto, con riduzioni che incidono per 3,2 milioni per il 2023 e 2,5 milioni per il 2024. Le riduzioni in questione, per entrambi i Ministeri, sono operate in Sezione II.
  Per quanto riguarda la Sezione II (articoli da 155 a 170), ricorda che riguardano le competenze della X Commissione gli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), del Ministero delle imprese e del made in Italy (in via prevalente – Tabella 3), del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Tabella 6), del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Tabella 9), del Ministero dell'università e della ricerca (Tabella 11) e, naturalmente, del Ministero del turismo (in via prevalente – Tabella 16).
  L'articolo 157 del disegno di legge di bilancio autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero delle imprese e del Made in Italy, per l'anno finanziario 2023, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 3). Il disegno di legge di bilancio 2023-2025 autorizza, per lo stato di previsione del Ministero delle imprese e del Made in italy, spese finali, in termini di competenza, pari a 19.168,5 milioni di euro nel 2023, a 17.709 milioni di euro per il 2024 e a 15.238,3 milioni di euro per il 2025.
  Rispetto alla legge di bilancio 2022, il disegno di legge di bilancio 2023-2025 espone dunque per il Ministero un andamento della spesa crescente. Con riferimento specifico alle previsioni di spesa per il 2023, il disegno di legge di bilancio espone spese finali, pari come detto a 19.168,5 milioni, in aumento rispetto al 2022 (+51,7 per cento; in termini assoluti: + 6.530,1 milioni). Tale differenza positiva deriva dagli effetti congiunti di una diminuzione delle spese di parte corrente (-223,1 milioni di euro) e di un sensibile aumento delle spese di parte capitale (+ 6.753,2 milioni di euro).
  In termini di cassa, le spese finali del Ministero, ammontano nell'anno 2023 a 19.532 milioni.
  Con riferimento all'anno 2023, lo stato di previsione espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione di competenza pari a 18.097,4 milioni di euro.
  Complessivamente, gli effetti cumulati delle sezioni I e II determinano un incremento di 1.071,1 milioni di euro rispetto al dato a legislazione vigente.
  In particolare, gli effetti finanziari ascrivibili alla Sezione II determinano un aumento delle spese finali di 252,5 milioni di euro, di cui la gran parte (circa 230 milioni) di conto capitale. Rimanda, comunque, al dossier predisposto dal Servizio Studi per Pag. 115un'analisi degli interventi di maggior rilievo contenuti nelle missioni e nei programmi.
  L'articolo 163 autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE) per l'anno finanziario 2023, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 9). Il disegno di legge di bilancio 2023-2025 autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 23.033,8 milioni di euro nel 2023, a 3.404,6 milioni di euro per il 2024 e 2.961,6 milioni di euro per il 2025.
  Rispetto alla legge di bilancio 2022, il disegno di legge di bilancio 2023-2025 espone dunque un notevole incremento nel 2023 (in termini assoluti pari a 17 miliardi di euro). Tale incremento è determinato per la maggior parte (70 per cento) dall'aumento delle spese correnti. L'incremento che si registra nel 2023 scompare però negli esercizi successivi, nei quali le spese finali ridiscendono sotto al livello del bilancio 2022. Le spese finali in termini di competenza autorizzate, per l'esercizio 2023, dal disegno di legge di bilancio, rappresentano il 2,6 per cento della spesa finale del bilancio statale.
  Lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione complessiva di competenza per l'anno 2023 di 4.025,1 milioni di euro. Rispetto alla legislazione vigente, la manovra finanziaria per il 2023 attuata con le Sezioni I e II del disegno di legge di bilancio determina complessivamente un incremento delle spese finali di 19 miliardi di euro. Il disegno di legge di bilancio integrato degli effetti della Sezione I e delle modifiche della Sezione II propone, dunque, spese finali di competenza per il Ministero pari a 23.033,8 milioni per il 2023. In tale stanziamento di competenza risultano preponderanti le spese correnti, che rappresentano il 68 per cento del totale delle spese finali. Il dato del bilancio integrato si attesta così ad un valore che è quasi 6 volte più grande del dato a legislazione vigente. La quasi totalità (per la precisione il 98,4 per cento) della variazione è concentrata nel programma 10.7 «Promozione dell'efficienza energetica, delle energie rinnovabili e regolamentazione del mercato energetico». Anche in questo caso rinvia al dossier predisposto dal Servizio Studi per un'analisi degli interventi di maggior rilievo contenuti nelle missioni e nei programmi.
  L'articolo 170 del disegno di legge di bilancio autorizza l'impegno e il pagamento delle spese del Ministero del Turismo, per l'anno finanziario 2023, in conformità all'annesso stato di previsione (Tabella n. 16). Il disegno di legge di bilancio 2023-2025 autorizza spese finali, in termini di competenza, pari a 420 milioni di euro nel 2023, a 273,4 milioni di euro per il 2024 e a 226,3 milioni di euro per il 2025. Rispetto alla legge di bilancio 2022, il disegno di legge di bilancio 2023-2025 espone dunque per il Ministero un andamento della spesa crescente nell'anno 2023. Per tale anno, il disegno di legge di bilancio espone spese finali in aumento rispetto al 2022 di 144,7 milioni di euro (+52,6 per cento). Tale differenza positiva deriva dagli effetti congiunti di un aumento delle spese di parte corrente (+65,9 milioni di euro) e di un aumento delle spese di parte capitale (+ 78,8 milioni di euro). Gli stanziamenti si attestano nell'anno 2023 intorno allo 0,05 per cento della spesa finale del bilancio statale. Tale percentuale era lo 0,03 per cento nella legge di bilancio 2022.
  In termini di cassa, le spese finali del Ministero, ammontano nell'anno 2023 a 421 milioni di euro.
  Lo stato di previsione della spesa del Ministero del Turismo espone, a legislazione vigente (BLV), una dotazione di competenza per l'anno 2023 pari a 334,2 milioni di euro. Complessivamente, gli effetti cumulati delle sezioni I e II determinano un incremento di 85,8 milioni di euro rispetto al dato a legislazione vigente. In particolare, gli effetti finanziari ascrivibili alla Sezione II determinano, nel complesso, un aumento delle spese finali di 35,8 milioni di euro di parte corrente. Rimanda, anche in questo caso, alla documentazione predisposta dagli Uffici per un'analisi degli interventi di maggior rilievo contenuti nelle missioni e nei programmi.
  Quanto agli stati di previsione dei ministeri di non prevalente competenza della Pag. 116Commissione, ma che coinvolgono il suo interesse, rinviando alla documentazione predisposta dagli uffici per ogni ulteriore approfondimento, ritiene utile segnalare brevemente quanto segue.
  Con riguardo agli interventi ricompresi nello stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella 2), ma di interesse della X Commissione, segnala prima di tutto la Missione «Competitività e sviluppo delle imprese» (11) condivisa tra i due ministeri, che vede all'interno dello stato di previsione del MEF due programmi, interamente gestiti dallo stesso MEF, i quali sono peraltro i più consistenti dell'intera missione. Si tratta del programma Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8) e del programma Interventi di sostegno tramite il sistema della fiscalità (11.9). Relativamente a quest'ultimo la Sezione II determina per l'anno 2023 un definanziamento di –309,7 milioni e la Sezione I un rifinanziamento di + 224,1 milioni di euro. Quanto invece alle modifiche di Sezione I, il programma registra un incremento per effetto delle misure contenute agli articoli 11, 73, 124 e 107. Per ciò che concerne il Programma Incentivi alle imprese per interventi di sostegno (11.8), esso riceve modifiche per effetto dell'intervento contenuto in Sezione I, all'articolo 107, comma 6, concernente i finanziamenti all'impiantistica sportiva.
  Con riguardo agli interventi ricompresi nello stato di previsione del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Tabella 6), di interesse della X Commissione, ricorda la Missione Commercio internazionale ed internazionalizzazione del sistema produttivo (16), costituita da un unico Programma di spesa Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy cui, non avendo subito interventi, viene confermata dunque la dotazione a legislazione vigente.
  Per quanto riguarda gli interventi ricompresi nello stato di previsione del Ministero dell'università e della ricerca (Tabella 11), rilevano capitoli di spesa relativi alla ricerca scientifica e tecnologica, di competenza della X Commissione, allocati nella Missione «Ricerca e Innovazione» (17) Programma «Ricerca scientifica e tecnologica di base» (17.22). In particolare, segnala che per il capitolo 7238 che attiene alle spese per la partecipazione italiana ai programmi dell'Agenzia spaziale europea e per i programmi spaziali nazionali di rilevanza strategica, la dotazione del capitolo a BLV, pari a 26 milioni per il 2023, a 12 milioni per il 2024 e a 30 milioni per il 2025, non viene modificata dalla manovra in esame.

  Enrico CAPPELLETTI (M5S) è dell'avviso che per quanto il presente disegno di legge di bilancio ambisca a perseguire obiettivi condivisibili, tra gli altri quello di limitare quanto più possibile l'impatto del caro energie sulle famiglie, in particolare quelle più fragili, e garantire la sopravvivenza e la competitività delle imprese, esso si contraddistingua per una palese mancanza di coraggio e, soprattutto, fallisca gli obiettivi che intenderebbe raggiungere. Ciò anche perché il disegno di legge sembra più che altro un piano di interventi trimestrali ben lontano dall'avere un respiro almeno annuale come invece dovrebbe la legge di bilancio. A riprova di ciò, ad esempio, sottolinea l'intervento temporalmente limitato di quanto recato negli articoli 2, 3 e 4 che, pur contenendo disposizioni condivisibili quali la proroga di alcuni crediti di imposta già concessi nel corso del 2022 per contrastare l'aumento dei costi dell'energia elettrica e del gas in capo a diverse tipologie di imprese (articolo 2), l'annullamento da parte di ARERA delle aliquote relative agli oneri generali di sistema elettrico applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW (articolo 3) o, ancora, l'estensione alle somministrazioni di gas metano usato per combustione per usi civili e industriali della riduzione dell'aliquota IVA al 5 per cento nonché che l'ARERA mantenga inalterate le aliquote relative agli oneri generali di sistema per il settore in vigore nel quarto trimestre del 2022, ne limita gli effetti e l'efficacia al solo primo trimestre del 2023.
  Osserva che simile mancanza di coraggio contraddistingue altresì quanto recato nell'articolo 28 in materia di extra-profitti laddove, ad esempio, non vengono colpite Pag. 117le aziende assicurative che certamente hanno ottenuto profitti aggiuntivi, in termini di minori esborsi per risarcimento dei danni, considerato il minor numero di veicoli viaggianti nel periodo del lockdown per la pandemia. Peraltro, ritiene che ragionamenti simili possano essere applicati anche ad altri settori industriali.
  Stigmatizza poi che a fronte dei predetti aumenti di entrata si contrapponga immediatamente la maggiore uscita rappresentata dalle disposizioni di cui all'articolo 16, che posticipa al 1° gennaio 2024 la decorrenza dell'efficacia della cosiddetta plastic tax e della cosiddetta sugar tax istituite dalla legge di bilancio 2020. Evidenzia in particolare come la prima disposizione, che comporta, inevitabilmente, un maggiore uso delle materie plastiche, sia in contrasto con quanto dichiarato dal Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica, e ribadito anche in occasione della sua recente audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero, circa l'intenzione di procedere verso una sempre maggiore decarbonizzazione. Inoltre sottolinea come sia del tutto inopportuno utilizzare le risorse pubbliche per favorire, per quanto indirettamente, il consumo di bevande e alimenti con alta incidenza di zuccheri che sono notoriamente dannose per la salute.
  Sottolinea altresì che per l'importante finalità rappresentata dal potenziamento delle politiche industriali di sostegno alle filiere produttive del made in Italy per lo sviluppo e modernizzazione dei processi produttivi, il disegno di legge riserva l'irrisorio stanziamento di 5 milioni di euro per il 2023.
  Ben altre, a suo avviso, sono le cose che il disegno di legge poteva e doveva contenere. In primo luogo avrebbe dovuto essere caratterizzato da interventi strutturali e non contingenti. Tra le altre, ritiene che sarebbe auspicabile adottare disposizioni che favoriscano l'autoproduzione e l'autoconsumo dell'energia per le imprese, tanto autonomamente che collettivamente, soprattutto con riferimento alle energie alternative e agli strumenti di accumulo energetico.
  Sottolinea inoltre, negativamente, che il disegno di legge di bilancio all'esame non stimola affatto la produzione di beni e tecnologie innovative e non sostiene minimamente la cosiddetta transizione 4.0, per la quale non sono stati previsti finanziamenti, che invece il Ministro competente ha dichiarato essere essenziale per il Paese.
  Infine, crede che sarebbe stato opportuno, altresì, intervenire sul cosiddetto super ecobonus, soprattutto in relazione ai meccanismi di cessione del credito che, nell'attuale clima di incertezza, non consentono al momento la serena gestione da parte delle imprese e delle famiglie.

  Emma PAVANELLI (M5S) associandosi a quanto già osservato dal deputato Cappelletti, osserva che il disegno di legge di bilancio propone assai poco se non, addirittura, nulla di significativo. In primo luogo sottolinea che il fondo di 10 milioni destinato ai piccoli comuni a vocazione turistica rappresenta una misura debolissima, assicurando praticamente a ciascun borgo circa 1800 euro, cioè spiccioli che non sono sufficienti nemmeno a pagare le luminarie per gli addobbi natalizi.
  Ritiene poi insufficiente anche il Fondo per il turismo sostenibile, la cui dotazione è pari a 5 milioni di euro per l'anno 2023, chiedendosi a cosa potranno mai essere destinati vista l'oggettiva esiguità. Crede che suddividere questi spiccioli per tutti i settori turistici previsti dalla norma ne renderà, di fatto, inutile l'utilizzo.
  Stigmatizza, invece, che non siano destinate risorse ad altre finalità, come pure era stato chiesto da più parti. Ad esempio, ricorda che era stato richiesta, praticamente da tutti, l'estensione della possibilità di applicare la disciplina del superbonus anche alle strutture turistiche, in specie a quelle ricettive. Osserva che il più grande partito dell'attuale maggioranza, quando si trovava all'opposizione, di questo aveva fatto un cavallo di battaglia. Si chiede, quindi, se ora che non è più in minoranza abbia cambiato totalmente idea.
  Conclude affermando che sarebbe stato invece assai utile estendere anche il predetto sostegno al settore turistico, comparto che nel 2022 sta registrando notevoli Pag. 118progressi, al fine di consolidarne l'andamento e di aiutare concretamente gli imprenditori del settore, ricordando, peraltro, che questo era un percorso che sembravano auspicare tutte le forze politiche e produttive del Paese.

  Ilaria CAVO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame alla seduta di domani già convocata alle ore 8.30.

  La seduta termina alle 11.40.