CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 29 novembre 2022
16.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
COMUNICATO
Pag. 34

AUDIZIONI

  Martedì 29 novembre 2022. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'editoria, Alberto Barachini.

  La seduta comincia alle 13.

Audizione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'editoria, Alberto Barachini, sulle linee programmatiche dell'attività di Governo in questo settore.
(Svolgimento, ai sensi dell'articolo 143, comma 2, del regolamento, e conclusione).

  Federico MOLLICONE, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata oltre che con la redazione del resoconto stenografico anche con la trasmissione sulla web-tv della Camera dei deputati. Introduce quindi l'audizione.

  Alberto BARACHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'editoria, svolge una relazione sui temi oggetto dell'audizione.

  Dopo un intervento del presidente Federico MOLLICONE, intervengono per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Elisabetta PICCOLOTTI (AVS), Rita DALLA CHIESA (FI-PPE), Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE), Anna Laura ORRICO (M5S), Giorgia LATINI (LEGA), Irene MANZI (PD-IDP), Grazia DI MAGGIO (FDI), Alessandro AMORESE (FDI).

  Alberto BARACHINI, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega all'editoria, fornisce ulteriori precisazioni.

  Federico MOLLICONE, presidente, ringrazia il Sottosegretario per l'esauriente Pag. 35relazione svolta e dichiara conclusa l'audizione.

  La seduta termina alle 14.20.

  N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.

SEDE CONSULTIVA

  Martedì 29 novembre 2022. — Presidenza del presidente Federico MOLLICONE. – Interviene il sottosegretario di Stato per l'istruzione e il merito, Paola Frassinetti.

  La seduta comincia alle 14.20.

DL 173/2022: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
C. 547 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Seguito esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).

  La Commissione prosegue l'esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 24 novembre 2022.

  Federico MOLLICONE, presidente, ricordato che nella seduta di giovedì 24 novembre scorso l'on. Amorese ha svolto, in qualità di relatore, la relazione introduttiva e si è svolto un dibattito, chiede al relatore se abbia una proposta di parere da sottoporre alla Commissione.

  Alessandro AMORESE (FDI), relatore, formula una proposta di parere favorevole con osservazioni (vedi allegato).

  Il sottosegretario Paola FRASSINETTI, dopo aver indirizzato alla Commissione parole di saluto, concorda con la proposta di parere del relatore.

  Anna Laura ORRICO (M5S) preannuncia il voto contrario del gruppo del Movimento 5 Stelle, non concordando con l'inserimento del concetto di merito nel decreto in esame. A suo avviso, infatti, in Italia non si può parlare di applicazione del merito perché l'istruzione non è garantita con identiche opportunità su tutto il territorio nazionale. Ricordando che la povertà educativa nel Paese riguarda 1.382.000 minori che vivono in povertà assoluta, aggiunge che sussiste un'enorme disparità, non solo nella qualità delle strutture scolastiche, ma anche nelle infrastrutture tecnologiche, che condiziona la qualità stessa della formazione e del contesto educativo. Dopo aver sottolineato che è scientificamente dimostrata la correlazione tra le disuguaglianze sociali e le competenze scolastiche e ricordato che solo il 36 per cento degli studenti in Italia accede al tempo pieno, fa presente che in Calabria la spesa per bambino sotto i 3 anni è pari a 149 euro, mentre, in Trentino, ammonta a 2.481 euro. In considerazione di tali evidenti disparità, conferma il voto contrario sulla proposta di parere del relatore.

  Maria Elena BOSCHI (A-IV-RE) preannuncia l'astensione del suo gruppo dal voto non tanto perché non condivide l'inserimento della parola «merito» nella nuova denominazione del Ministero in quanto, a suo avviso, la valutazione e la valorizzazione del merito non sono ostativi o contrari allo sviluppo delle pari opportunità, al rispetto dell'uguaglianza o all'inclusione. Sottolinea, piuttosto, che non basta cambiare nome al Ministero per modificare concretamente la direzione del Ministero stesso rispetto alla valutazione e alla valorizzazione del merito che, a suo avviso, ha due facce: non riguarda soltanto gli studenti, ma anche gli insegnanti. Si deve infatti, da una parte, tenere conto delle differenze rispetto alla qualità dell'insegnamento e, dall'altra, deve esserci il sostegno degli studenti più meritevoli da attuare con misure diverse di carattere economico-finanziario. La declinazione di tali propositi da parte del Governo potrà essere valutata in occasione dell'esame della legge di bilancio. Conclude sottolineando che la parte del parere che non convince è quella relativa ad un'eccessiva semplificazione della selezione dei dirigenti che si intende attuare senza quei presìdi e garanzie assicurati, invece, dalla legge n. 400 del 1988.

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  Irene MANZI (PD-IDP), dopo aver sottolineato come il dibattito svolto pochi giorni fa in Commissione sul decreto abbia testimoniato attenzione e volontà di confronto su scuola e istruzione, preannuncia il voto contrario del gruppo del Partito democratico sulla proposta di parere. Nel precisare che nessuno è contro il merito, evidenzia che l'articolo 34 della Costituzione vuole certamente assicurare il sostegno ai più meritevoli, ma ciò deve essere collegato ad un principio fondamentale: quello che vuole la scuola aperta a tutti, quindi facendosi carico di una scuola realmente inclusiva che assicuri il diritto allo studio e pari opportunità per tutti e che garantisca l'eguaglianza. Precisa che il principio sta a significare che se i più meritevoli vanno tutelati, allo stesso tempo nessuno va lasciato indietro. Ritiene che la parola «merito», in sé, non sia in grado di esprimere il diritto fondamentale che l'articolo più importante della Costituzione, come ricordava Pietro Calamandrei, porta con sé. Conclude confermando il voto contrario del suo gruppo.

  Alessandro AMORESE (FDI), relatore, rileva che il dibattito svolto ha confermato, a suo avviso, la necessità di intervenire sul merito perché negli ultimi decenni, in Italia e soprattutto nella scuola, il merito è stato poco. Ritiene che con l'inserimento del merito si rafforzi l'articolo 34 della Costituzione che, ricorda, fa riferimento al merito anche negli articoli 59 e 106. Dopo aver sottolineato che più merito significa anche più giustizia sociale, formula l'auspicio che si possa porre finalmente un freno alla «fuga dei cervelli» dal Paese.

  La Commissione approva la proposta di parere del relatore.

  La seduta termina alle 14.30.