CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 novembre 2022
13.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
COMUNICATO
Pag. 39

SEDE CONSULTIVA

  Mercoledì 23 novembre 2022. — Presidenza del presidente Giulio TREMONTI. – Interviene la sottosegretaria di Stato agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Maria Tripodi.

  La seduta comincia alle 13.30.

DL 173/22: Disposizioni urgenti in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri.
C. 547 Governo.
(Parere alla I Commissione).
(Esame e rinvio).

  La Commissione inizia l'esame del provvedimento in titolo.

  Giulio TREMONTI, presidente, segnala che la Commissione dovrà esprimere il parere entro il 1 dicembre, quando la prima I Commissione terminerà l'esame in sede referente. Il 2 dicembre inizierà la discussione generale in Assemblea.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), relatore, in premessa, rileva che il provvedimento stabilisce le nuove denominazioni e competenze dei Ministeri interessati dal riordino: il Ministero dello Sviluppo economico diviene «Ministero delle Imprese e del made in Italy» e acquisisce la competenza in materia di promozione e valorizzazione del made in Italy in Italia e nel mondo; il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali diviene «Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste» e acquisisce la competenza in materia di tutela della sovranità alimentare; il Ministero della Transizione ecologica è ridenominato «Ministero dell'Ambiente e della sicurezza energetica» e diviene competente in materia di sicurezza energetica; il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili si denomina «Ministero delle infrastrutture e dei trasporti»; il Ministero dell'Istruzione si denomina «Ministero dell'Istruzione e del merito» e si specificano le funzioni spettanti al Dicastero in materia di valorizzazione del merito.
  Segnala, inoltre, che il decreto-legge interviene per facilitare l'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, attraverso alcune modifiche alla disciplina relativa alla governance dello stesso PNRR.
  Con riferimento alle norme di interesse per la III Commissione, sottolinea che l'articolo 2, comma 1, ridenomina il Ministero dello Sviluppo economico in Ministero delle Imprese e del made in Italy, apportando i conseguenti adeguamenti testuali al decreto legislativo n. 300 del 1999.Pag. 40
  Quanto alle attribuzioni, queste vengono integrate con la previsione che il Ministero contribuisce a definire le strategie e gli indirizzi per la valorizzazione, la tutela e la promozione del made in Italy in Italia e nel mondo, ferme restando le competenze degli altri dicasteri interessati (Ministero degli Affari esteri e cooperazione internazionale, Ministero dell'Economia e delle finanze, Ministero dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e Ministero del Turismo).
  Ricorda che, ai sensi dell'articolo 27, comma 2 del citato decreto legislativo n. 300 del 1999, il MISE – ora ridenominato – ha il compito, tra gli altri, di formulare e attuare, ferme restando le competenze del Presidente del Consiglio dei Ministri, le politiche per la competitività internazionale, in coerenza con le linee generali di politica estera e lo sviluppo del sistema produttivo nazionale, anche mediante la partecipazione alle attività delle competenti istituzioni internazionali, fatte salve le competenze del Ministero dell'Economia e per il tramite dei rappresentanti italiani presso tali organizzazioni.
  Osserva che, peraltro, il compito di promuovere la competitività internazionale del sistema produttivo è svolto dal Dicastero in questione in modo integrato con il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, il quale, ai sensi dell'articolo 12 del medesimo decreto legislativo 300/1999, è competente a definire le strategie e gli interventi della politica commerciale e di internazionalizzazione del sistema Paese.
  Evidenzia che la portata di tali disposizioni assume particolare rilevanza alla luce del fatto che il decreto-legge n. 104 del 2019 – convertito, con modificazioni dalla legge n. 132 del 2019 – aveva trasferito al Ministero degli Affari esteri le funzioni esercitate dal MISE in materia di definizione delle strategie della politica commerciale e promozionale con l'estero e di sviluppo dell'internalizzazione del sistema Paese, nonché, a decorrere dal 1° gennaio 2020, le risorse umane, strumentali, compresa la sede, e finanziarie, compresa la gestione residui, della Direzione generale per il commercio internazionale del Ministero dello sviluppo economico.
  Segnala che, a seguito dell'attribuzione al MAECI di tali competenze, fin dall'esercizio finanziario 2020 lo stato di previsione di tale dicastero include la Missione n. 16, «Commercio internazionale e internazionalizzazione del sistema produttivo», con il Programma n. 16.5, «Sostegno all'internazionalizzazione delle imprese e promozione del made in Italy»: quanto alle risorse, la legge di bilancio per il 2022 ha stanziato per tale Missione circa 543 milioni di euro per il 2022, 528 milioni per il 2023 e 483 milioni per il 2024.
  Rileva che la ratio di tale assetto istituzionale risiedeva nella necessità di ottimizzare le attività di promozione e sostegno all'export delle imprese italiane, che da sempre chiedono di avere un unico interlocutore che le assista nel processo di internazionalizzazione e sia in grado di interagire con le autorità estere del Paese ospitante, evitando la duplicazione di iniziative e favorendo una strategia unitaria, condivisa con tutti gli attori istituzionali e con il mondo produttivo.
  Ricorda che, nell'ambito di questa cornice giuridica e sulla base della necessità di rilanciare il settore delle esportazioni per contrastare la crisi economica causata dalla pandemia di COVID-19, a giugno del 2020 il Governo e le associazioni di categoria rappresentative delle diverse realtà imprenditoriali del Paese hanno sottoscritto il «Patto per l'export», strategia strutturata su sei pilastri – Comunicazione, Formazione/Informazione, E-commerce, Sistema fieristico, Promozione integrata e Finanza agevolata – e finanziata a valere sui fondi del Piano Straordinario di sostegno del Made in Italy e attrazione degli investimenti (PSMI), gestito dall'Agenzia per la promozione all'estero e l'internazionalizzazione delle imprese italiane (ICE) sotto l'indirizzo e la vigilanza del MAECI. Segnala che le risorse sinora stanziate per l'attuazione del Patto per l'export, che superano i 7,2 miliardi di euro, hanno significativamente contribuito alla ripresa delle esportazioni dopo la contrazione sofferta nel 2020: nel 2021 l'export italiano ha infatti raggiunto i 516 Pag. 41miliardi di euro, in aumento del 18 per cento rispetto al 2020 e di 40 miliardi rispetto al 2019.
  Ricorda, altresì, che nel quadro del Piano nazionale di ripresa e resilienza il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale è l'Amministrazione centrale responsabile per l'attuazione della misura «Rifinanziamento e ridefinizione del Fondo 394/81 gestito da SIMEST», un fondo rotativo che ha l'obiettivo di sostenere la competitività, l'innovazione e la sostenibilità delle PMI orientate all'internazionalizzazione, con particolare riguardo alle PMI del Mezzogiorno: al riguardo, rileva che il MAECI ha puntualmente rispettato le scadenze previste dal PNRR, rifinanziando il suddetto Fondo con l'articolo 11 del decreto-legge n. 121 del 2021, per complessivi 1,2 miliardi di euro, di cui 800 milioni destinati alla Sezione Prestiti e 400 milioni alla Sezione Contributi a fondo perduto, nonché adottando un'apposita delibera quadro per definire le priorità delle politiche di investimento.
  Sottolinea che, ai fini delle competenze della III Commissione, particolare rilevanza assume anche l'articolo 9, comma 1, che istituisce il Comitato interministeriale per il made in Italy nel mondo (CIMIM), con il compito di: indirizzare e coordinare le strategie in materia di promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane; esaminare le modalità esecutive idonee a rafforzare la presenza delle imprese nazionali nei mercati esteri; individuare meccanismi di salvaguardia del tessuto industriale nazionale e di incentivazione delle imprese nazionali, anche in relazione all'imposizione di nuovi dazi, alla previsione di regimi sanzionatori o alla presenza di ostacoli tariffari e non tariffari sui mercati internazionali, al fine di prevedere misure compensative per le imprese coinvolte; valutare le iniziative necessarie per lo sviluppo tecnologico e per la diffusione dell'utilizzo di nuove tecnologie da parte delle imprese nazionali nei processi di internazionalizzazione; monitorare l'attuazione delle misure da parte delle amministrazioni competenti; adottare iniziative idonee a superare eventuali ostacoli e ritardi nella realizzazione degli obiettivi e delle priorità indicati anche in sede europea.
  Osserva che il CIMIM – convocato con cadenza almeno quadrimestrale – è co-presieduto dal Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e dal Ministro delle Imprese e del made in Italy, e composto dai Ministri dell'Economia e delle finanze, dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste e del Turismo. Al Comitato, peraltro, possono partecipare altri Ministri aventi competenza nelle materie poste all'ordine del giorno nonché, quando si trattano argomenti che interessano le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, il presidente della Conferenza delle regioni e delle province autonome o un presidente di regione o di provincia autonoma da lui delegato.
  Rileva che le linee guida elaborate dal Comitato sono poi assunte dalla Cabina di regia, co-presieduta dal Ministro delle Imprese e del made in Italy, dal Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale e, per le materie di propria competenza, dal Ministro con delega al Turismo e composta dal Ministro dell'Economia e delle finanze, dal Ministro dell'Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, dal presidente della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e dai presidenti di organismi e associazioni di categoria.
  Al riguardo, segnala che la Relazione illustrativa del Governo chiarisce che lo scopo perseguito mediante l'introduzione del Comitato è quello di garantire un'ampia condivisione delle scelte strategiche e di indirizzo inerenti alla promozione e internazionalizzazione delle imprese italiane all'estero.
  Evidenzia che il comma 2 del medesimo articolo 9 integra la legge n. 100 del 1990, istitutiva della Società SIMEST S.p.A., società finanziaria a partecipazione pubblica con il compito di sostenere il processo di internazionalizzazione e di assistere gli imprenditori italiani nelle loro attività nei mercati stranieri.
  La normativa vigente, infatti, prevede che il Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, sentiti il DirettorePag. 42 Generale della Sezione speciale per l'assicurazione del credito all'esportazione (SACE), il Direttore Generale del Mediocredito centrale e il Direttore Generale dell'ICE e sulla base degli indirizzi generali stabiliti dal Comitato interministeriale per la politica economica estera (CIPES), formuli le linee direttrici per gli interventi della SIMEST S.p.A., con particolare riguardo ai settori economici, alle aree geografiche, alle priorità e ai limiti degli interventi, e ne verifichi il rispetto; per effetto delle modifiche introdotte dalla disposizione in esame, viene previsto che il Ministero delle Imprese e del made in Italy sia periodicamente sentito sulle linee di indirizzo strategico dell'attività di SIMEST, anche ai fini dell'esercizio dei compiti di indirizzo e di coordinamento attribuiti al Comitato interministeriale per il made in Italy nel mondo.
  Infine, rileva che il comma 3 del medesimo articolo interviene sul decreto-legge n. 23 del 2020, disponendo che SACE S.p.A. – società assicurativo-finanziaria italiana specializzata nel sostegno alle imprese e al tessuto economico nazionale – consulti preventivamente, oltre che il Ministero dell'Economia e delle finanze e il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, anche il Ministero delle Imprese e del made in Italy in ordine alle decisioni aziendali rilevanti ai fini dell'attuazione delle misure di supporto all'internazionalizzazione delle imprese, con particolare riferimento alle decisioni relative all'assunzione di impegni e al recupero dei crediti.
  Ciò premesso, evidenzia che, pur condividendo pienamente l'impianto complessivo del riordino dei Ministeri, occorre preservare la funzione della Farnesina come motore efficace per l'internazionalizzazione del nostro sistema produttivo. Al riguardo, sottolinea che il MAECI ha dato prova, soprattutto in questi ultimi anni, di sapere corrispondere alla domanda di coordinamento e di competenza che gli operatori italiani all'estero esprimono nei confronti dell'Amministrazione dello Stato, soprattutto rispetto alle sue numerose articolazioni all'estero.
  Segnala che il nuovo assetto di competenze tra i due Ministeri, peraltro, trova una significativa corrispondenza nell'impianto del regolamento della Camera dei deputati che, ferma restando l'attribuzione alla X Commissione della disciplina del commercio con l'estero, assicura, fin dalla lettera circolare del Presidente della Camera del 1996, alla competenza della III Commissione la trattazione dei temi del commercio internazionale come aspetto specifico della politica estera.
  Alla luce di queste considerazioni, preannuncia la presentazione di una proposta di parere favorevole sul provvedimento in esame.

  Maria TRIPODI, Sottosegretaria di Stato agli Affari esteri e alla cooperazione internazionale, si riserva di intervenire nel prosieguo del dibattito.

  Fabio PORTA (PD-IDP), ringraziando il relatore per l'esaustiva illustrazione del provvedimento e condividendo la sua riflessione finale sull'opportunità di preservare il ruolo del MAECI nell'azione di indirizzo delle attività finalizzate all'internazionalizzazione del nostro sistema produttivo, sottolinea di non avere posizioni aprioristiche o pregiudiziali sul trasferimento di competenze al nuovo Ministero delle Imprese e del made in Italy, a patto che tale processo venga completato in tempi rapidi.
  Evidenzia poi l'esigenza che le iniziative della Farnesina per la promozione dell'export coinvolgano adeguatamente la business community italiana ed esprime preoccupazione per la grave condizione in cui versa l'organico del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, sottodimensionato di circa duecento unità rispetto ai livelli di dieci anni fa; ricorda, inoltre, che le adesioni ad un recente bando per il trasferimento di personale all'estero ha consentito di coprire solo il 27 per cento dei posti disponibili; pertanto, a nome del proprio gruppo preannuncia l'intenzione di integrare la proposta di parere del relatore con uno specifico riferimento alla necessità di incrementare le assunzioni, prevedendo anche appositi concorsi interni riservati ai Pag. 43contrattisti che già operano nelle sedi estere del MAECI.

  Giulio TREMONTI, presidente, segnala che tale esigenza potrebbe essere oggetto di un apposito emendamento alla legge di bilancio che il Governo si appresta a trasmettere alle Camere.

  Paolo FORMENTINI (LEGA), relatore, condividendo l'urgenza posta dal collega Porta di rafforzare l'organico della Farnesina, concorda con la soluzione prospettata dal presidente Tremonti.

  Giulio TREMONTI, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell'esame ad altra seduta.

  La seduta termina alle 13.55.

UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO
DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI

  L'ufficio di presidenza si è riunito dalle 13.55 alle 14.10.