CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 13 febbraio 2024
250.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

7-00111 Casu, 7-00138 Raimondo, 7-00146 Ghirra, 7-00159 Iaria recanti iniziative in materia di trasporto pubblico locale.

NUOVO TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE 7-00111

   La IX Commissione,

   premesso che:

    il trasporto pubblico locale rappresenta un settore chiave per la transizione ecologica, per la decarbonizzazione, per la inclusione sociale e per migliorare qualità e sostenibilità della vita nelle città e nelle grandi aree metropolitane e svolge un ruolo fondamentale per la realizzazione di una vera mobilità sostenibile, connessa ad un'offerta di trasporto alternativo a quello privato, che può contribuire alla realizzazione di una transizione ecologica «giusta» per i cittadini, migliorando nello stesso tempo anche la qualità della vita delle persone nelle città, caratterizzandosi come «driver di sostenibilità» sia in relazione alla riduzione delle emissione inquinanti prodotte, sia a quelle risparmiate riducendo l'utilizzo del veicolo privato. Per questo è fondamentale favorire lo shift modale da trasporto privato a collettivo, rendendolo il quest'ultimo attrattivo tramite la quantità e la qualità dei servizi offerti;

    come sottolineato dalla Commissione europea nell'ambito delle raccomandazioni connesse alla realizzazione dell'European Green Deal e relative agli investimenti nel settore del trasporto, la crisi socio-economica derivante dalla pandemia «comporta il rischio di accentuare le disparità regionali e territoriali all'interno del Paese, esacerbando le tendenze divergenti tra le regioni meno sviluppate e quelle più sviluppate, tra le periferie sociali e il resto delle aree urbane, nonché tra alcune zone urbane e zone rurali», richiedendo politiche mirate ad evitare questo rischio;

    appare ormai indifferibile mettere al centro del dibattito nazionale la trasformazione e l'incremento delle risorse finanziarie destinate al trasporto pubblico locale del fondo TPL in una misura che tenga conto delle esigenze, dei problemi quotidiani e del ruolo delle città metropolitane e delle grandi aree urbane in un contesto, per altro, in forte cambiamento, orientato alla digitalizzazione ed alla sostenibilità ambientale;

    le risorse per il trasporto pubblico locale, oltre che incrementate, vanno usate nella maniera più efficace ed efficiente e questo obiettivo può essere raggiunto con l'utilizzo delle nuove tecnologie e la sperimentazione dell'intelligenza artificiale, per l'analisi e l'elaborazione dei dati e dei flussi;

    relativamente alle risorse attualmente a disposizione, dal 2018 il fondo TPL è disciplinato dalle norme del decreto-legge n. 50 del 2017 che ha modificato sia il criterio di finanziamento del fondo stesso, sia i criteri per il riparto, ed ha fissato per legge la consistenza del fondo stesso, disancorandola dal meccanismo precedente legato al gettito delle accise su benzina e gasolio riscosse nella regione per evitare possibili oscillazioni;

    i dati e le stime sottolineano come i numeri nel settore del turismo in Italia, e in particolare nelle grandi città, stiano superando i livelli pre-pandemia. Già per i primi quattro mesi del 2023, infatti, Istat ed Eurostat evidenziano che nel nostro Paese ben 12,7 milioni sono stati i turisti che hanno pernottato in Italia almeno una notte, mentre la nota previsionale «Tourism Forecast Summer 2023» dell'Istituto Demoskopika pubblicata ad inizio estate stima un incremento dei flussi turistici in Italia: oltre 68 milioni di arrivi e quasi 267 milioni di presenze, con una crescita rispettivamente pari al 4,3 per cento e al 3,2 per cento rispetto allo stesso periodo dell'annoPag. 133 precedente, segnato da poco più di 65,2 milioni di arrivi e oltre 258 milioni di pernottamenti. La stessa nota previsionale citata stima che il periodo giugno-settembre del 2023 si caratterizzerà per il maggior numero di arrivi sia rispetto al periodo pre-pandemico del 2019 (+3,7 per cento di arrivi e +2,6 per cento di presenze) e sia, addirittura, dal 2000 (+71,9 per cento di arrivi e +26,2 per cento di presenze);

    dall'inizio della legislatura in corso il gruppo del Partito Democratico in Commissione trasporti, poste e telecomunicazioni sta chiedendo una indagine conoscitiva sul trasporto pubblico locale per analizzare e comprendere le problematiche del settore, anche in riferimento alle singole realtà locali, con particolare riferimento a quelle relative alle grandi metropoli del nostro Paese;

    in questo momento storico il trasporto pubblico assume una fortissima valenza ambientale fondamentale per il raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione. A tal fine sono state avviate da molti paesi, ad esempio in Germania con la sperimentazione del biglietto climatico a 9 euro politiche di incentivazione e promozione all'utilizzo del trasporto pubblico; oggi a Roma sta avendo molto successo la tessera annuale a 50 euro per tutti gli studenti di età inferiore ai 19 anni; tuttavia le limitate risorse a disposizione del TPL non consentono di superare gli attuali disservizi e non sono sufficienti ad evitare l'aumento dei biglietti, andando all'opposto di quello che servirebbe ossia il biglietto climatico,

impegna il Governo

compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, ad intraprendere iniziative di competenza volte ad adeguare lo stanziamento del fondo nazionale trasporti e a proseguire le iniziative volte alla rimodulazione dei criteri di definizione dei costi standard e degli adeguati livelli di servizio.
(8-00041) «Casu, Morassut, Barbagallo, Bakkali, Ghio».

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ALLEGATO 2

7-00111 Casu, 7-00138 Raimondo, 7-00146 Ghirra, 7-00159 Iaria recanti iniziative in materia di trasporto pubblico locale.

NUOVO TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE 7-00138

   La IX Commissione,

   premesso che:

    nel corso della crisi pandemica del COVID-19 sono state introdotte numerose disposizioni a sostegno del settore del trasporto pubblico locale e il periodo pandemico ha posto davanti a una nuova dimensione della mobilità, prevedendo una scelta diversa di utilizzo dei servizi di trasporto pubblico in funzione delle specifiche esigenze di spostamento, che si sono modificate sensibilmente e in modo irreversibile;

    emerge la necessità di stabilire un modello di pianificazione nazionale, in grado di fornire alle regioni e alle province autonome indirizzi per un servizio pubblico capace di cogliere la complessità e l'articolazione dei fenomeni negli ambiti urbani, sub ed extraurbani, attraverso anche forme di trasporto pubblico complementari a quelle tradizionali, improntate sulla logica della flessibilità nella scelta dei percorsi, nella sequenza delle fermate, nei tempi (orari e frequenze), nella dimensione della domanda di mobilità;

    l'accessibilità «sistematica» al servizio di TPL automobilistico è profondamente modificata, così come l'accessibilità occasionale nelle zone rurali, nelle aree a minore domanda, in quelle periferiche e nei borghi antichi; quest'ultime, presentano, rispetto ai centri urbani, maggiori problematiche legate all'abbandono e all'isolamento e sono gravate da una eccessiva frammentazione amministrativa e produttiva;

    in tale ambito, il trasporto pubblico deve essere concepito per garantire condizioni accessibili per tutti, anche e soprattutto con riferimento alle persone a mobilità ridotta. A tal fine, l'Unione europea, con una proposta di direttiva per l'adozione dell'Atto europeo di accessibilità (AEA), ha ritenuto necessario inserire nella sua agenda, il tema e le problematiche legate all'accessibilità, termine che in questo caso è utilizzato con un'accezione molto ampia, che vuole comprendere prodotti, servizi, infrastrutture e tutto quanto serve, per semplificare gli accessi e gli usi da parte di persone con disabilità e non solo. In Italia, secondo una stima del Censis risultano oltre quattro milioni le persone con disabilità, trend stimato in crescita e pari a 6,5 milioni nel 2040, nei confronti delle quali deve essere garantito il diritto alla mobilità richiamato più volte nella Costituzione (articolo 1, primo comma, articoli 2, 3, 4, 16, 33 e 34);

    in tale contesto, si ravvisa come il turismo rappresenti un elemento centrale nello sviluppo di tutte le regioni d'Italia e il trasporto pubblico ricopre da sempre una posizione strategica nelle dinamiche economiche e turistiche, aspetti che costituiscono la struttura portante del «sistema Territorio-Turismo-Trasporti» per sostenere flussi di mobilità che oggi non possono più considerarsi esclusivamente di natura sistematica e abitudinale, ma che devono cogliere le potenzialità offerte dal territorio e dal turismo;

    la Commissione europea, con il Reg. 1370, individua i cosiddetti «servizi minimi» come quegli «obblighi di servizio pubblico intesi a garantire frequenza, qualità, regolarità per il trasporto sicuro a costi ragionevoli di elevata qualità», elementi fondanti della legge quadro sul TPL (decreto legislativo n. 422 del 1997), considerata superata nelle finalità e nella gestione regolatoria e amministrativa;

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    occorre introdurre, ad avviso dei firmatari del presente atto, un nuovo concetto di «servizio» inteso come «Livello Essenziale di Trasporto» (LET), le cui prestazioni da parte dell'amministrazione pubblica, dovranno fornire a tutti i cittadini il rispetto del diritto alla mobilità in precedenza richiamato;

    al riguardo, i «Livelli essenziali di trasporto» hanno una finalità ben precisa e sono focalizzati attraverso un approccio basato nel rendere il servizio accessibile per tutti, integrativo alla mobilità privata, anche con forme diverse dalle soluzioni tradizionali, caratterizzate da collegamenti con bus tradizionali che viaggiano mediamente con un fattore di carico che non supera il 50 per cento e autobus che circolano vuoti in determinate ore della giornata e in corrispondenza di specifici territori;

    in uno scenario in cui la velocità di sviluppo del Paese, rappresenta una funzione anche del proprio sistema di trasporto, assume una notevole importanza la definizione di una legge di riforma del TPL con l'obiettivo di «disegnare» modelli d'intervento in grado di connettere i territori nei luoghi più disagiati, suggerendo soluzioni «intelligenti», attraverso un alto livello di tecnologia high-tech e IoT, incentivando al contempo, l'utilizzo di applicazioni per integrare le diverse forme di trasporto, che dovranno essere green e sostenibili, a partire dal soddisfacimento degli spostamenti delle persone con disabilità (PMR);

    la delega alle regioni in tema di TPL negli anni recenti, ha prodotto ingenti sprechi di risorse (circa 15 miliardi di euro nel triennio 2020-2022), successivamente trasferite agli enti regionali sulla base di approcci «storici»; conseguentemente risulta necessario superare l'attuale modello che prevede lo stanziamento del fondo TPL, la cui consistenza attuale risulta essere circa 5 miliardi di euro, distribuito annualmente alle regioni e province autonome;

    la scarsa perequazione dei trasferimenti si è di fatto, tradotta negli anni in una affannosa copertura delle spese correnti legate alla gestione dei contratti di servizio, a scapito degli investimenti, ossia a scapito del perseguimento di standard quantitativi e qualitativi del servizio di TPL in linea con le esigenze della mobilità urbana e di chi utilizza il trasporto pubblico per studio, lavoro o tempo libero;

    al fine del riparto del nuovo Fondo TPL, ad avviso dei firmatari del presente atto, si dovrà pertanto considerare l'applicazione del nuovo concetto dei «Livelli essenziali di trasporto», quale sintesi delle disposizioni del decreto-legge n. 36 del 2023 e del decreto legislativo n. 201 del 2022 e contestualmente una nuova ripartizione della spesa pubblica delle regioni e delle province autonome, che consideri specifici indicatori in tema di territorio, demografia, economia, mobilità, offerta di trasporto e, in minima parte, spesa storica,

impegna il Governo:

   ad adottare iniziative normative volte a definire una nuova disciplina di riforma del TPL, di supporto agli indirizzi regionali;

   a valutare l'opportunità di programmare, per quanto di competenza, una serie di iniziative per la definizione di un nuovo strumento essenziale per «disegnare» modelli d'intervento a supporto delle regioni, delle città metropolitane e dei comuni con più di 15 mila abitanti sulla base di un sistema innovativo di pianificazione del sistema «Territorio-Trasporti-Turismo»;

   a promuovere uno studio di settore finalizzato alla definizione del concetto di «Livello essenziale di trasporto», ovvero prestazioni e servizi che l'amministrazione pubblica è tenuta a fornire a tutti i cittadini in ragione del rispetto di quel diritto alla mobilità richiamato più volte nella Costituzione italiana (articolo 1, primo comma, articoli 2, 3, 4, 16, 33 e 34), sulla base dei Livelli essenziali di prestazione;

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   ad adottare iniziative di competenza volte a introdurre, al fine del riparto del nuovo Fondo TPL il concetto innovativo dei «Livelli essenziali di trasporto», quale sintesi delle disposizioni del decreto-legge n. 36 del 2023 e del decreto legislativo n. 201 del 2022, come esposto in premessa, nonché un nuovo modello di ripartizione della spesa pubblica che consideri specifici indicatori in tema di territorio, demografia, economia, mobilità, offerta di trasporto e, in minima parte, spesa storica.
(8-00042) «Raimondo, Maccanti, Caroppo, Cesa, Amich, Baldelli, Cangiano, Frijia, Longi, Ruspandini, Gaetana Russo, Dara, Furgiuele, Marchetti, Pretto, Sorte, Tosi».

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ALLEGATO 3

7-00111 Casu, 7-00138 Raimondo, 7-00146 Ghirra, 7-00159 Iaria recanti iniziative in materia di trasporto pubblico locale.

NUOVO TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE 7-00146

   La IX Commissione,

   premesso che:

    con riguardo al PNRR e in attuazione della missione 3: «Infrastrutture per una mobilità sostenibile», particolare attenzione viene dedicata al tema della sostenibilità ambientale e, al maggiore peso che deve avere sempre di più il trasporto su ferro rispetto al trasporto su gomma (cosiddetta «cura del ferro») al fine di ridurre le emissioni di CO2 e aumentare la sostenibilità dei trasporti. Sempre il PNRR prevede, nell'ambito della missione 2, componente 2, fondi per 3.600 milioni di euro, per lo spostamento di almeno il 10 per cento del traffico verso sistemi di trasporto rapido di massa con la realizzazione di 240 chilometri di rete di cui: metro (11 chilometri), tram (85 chilometri), filovie (120 chilometri), funivie (15 chilometri). L'obiettivo è ottenere uno spostamento di almeno il 10 per cento del traffico su auto private verso il sistema di trasporto pubblico;

    i dati della relazione annuale 2019-2020 dell'Osservatorio nazionale TPL, dicono che il settore del trasporto pubblico locale e regionale in Italia genera ogni anno oltre 11 miliardi di euro di fatturato e trasporta oltre 5,5 miliardi di passeggeri per 2 miliardi di corse-Km complessive sulle diverse modalità attraverso poco meno di 900 gestori titolari di contratti di servizio/atti di affidamento, in forma singola o aggregata, e oltre 114.000 addetti;

    il processo di riconversione dei trasporti in Italia è quindi fondamentale e ineludibile, e lo è ancora di più se si vogliano rispettare gli obiettivi del Green Deal europeo, del taglio delle emissioni del 55 per cento entro il 2030 e al loro azzeramento entro il 2050;

    il fabbisogno di investimenti nel settore del trasporto pubblico riguarda sia i mezzi su gomma o su ferro, sia le infrastrutture, con particolare riferimento a metropolitane e tranvie e linee ferroviarie locali. Si tratta di mercati diversi tra di loro per caratteristiche e dimensione del fabbisogno, ai quali occorre offrire risposte differenti in termini di modelli finanziari e risorse;

    per le città, le variabili su cui intervenire riguardano l'allargamento della flotta dei mezzi e delle linee di servizio, il potenziamento dei collegamenti a nodi intermodali da e verso le aree periurbane ed extra-urbane, al fine di incrementare sensibilmente il numero di passeggeri che viaggiano in metro e in treno;

    sul trasporto ferroviario alcuni numeri indicano un timido miglioramento. Il numero di treni regionali in servizio, considerando tutti i gestori, è finalmente in aumento, anche se con notevoli differenze tra le regioni;

    con riguardo al trasporto ferroviario regionale vanno comunque evidenziate le forti differenze e gli eccessivi squilibri tra le diverse aree del Paese, specialmente tra sud e nord, e tra i diversi gestori. Le corse dei treni regionali in tutta la Sicilia, per esempio, sono ogni giorno 506 contro le 2.173 della Lombardia, una differenza di 4,3 volte, mentre a livello di popolazione la Lombardia conta «solo» il doppio degli abitanti siciliani;

    nel 2020 in Italia la rete ferroviaria non elettrificata – le cosiddette «linee diesel» – incideva per quasi il 28 per cento sul totale, percentuale che nel Mezzogiorno arrivava a ben il 42 per cento del totale;

    lo squilibrio maggiore e i contesti più arretrati si riscontrano soprattutto in Pag. 138Sicilia e in Sardegna, e nei territori geograficamente più periferici. In Sardegna la rete gestita da Rfi s.p.a. è interamente non elettrificata, nonché in larga parte a binario singolo. La stessa situazione si rileva in Sicilia, per le province di Trapani e Ragusa, e in Calabria per la provincia di Crotone e il versante ionico,

impegna il Governo:

   compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, a valutare l'opportunità di adottare iniziative volte ad adeguare le risorse a favore del fondo nazionale TPL, anche al fine di recupero dell'inflazione e per rafforzare gli investimenti a favore del trasporto pubblico e in particolare quello su ferro, al fine di spostare la domanda di mobilità dalle auto private al trasporto pubblico e condiviso;

   compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, a valutare l'opportunità di adottare iniziative di competenza volte ad adeguare le risorse per sostenere gli enti territoriali nell'implementazione delle linee metropolitane, tranvie, linee suburbane, e per rafforzare il servizio ferroviario regionale;

   compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, a valutare l'opportunità, laddove necessario, di favorire il pieno utilizzo delle risorse stanziate a legislazione vigente per il rinnovo della flotta degli autobus per il trasporto pubblico locale, garantendo così la riduzione delle emissioni inquinanti e dello smog in particolare nelle grandi aree urbane e contribuire agli obiettivi UE del taglio delle emissioni climalteranti del 55 per cento entro il 2030 e al loro azzeramento entro il 2050;

   compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, ad adottare iniziative di competenza volte a prevedere misure incentivanti volte a favorire l'acquisto di abbonamenti al trasporto pubblico locale e l'accessibilità gratuita del TPL per categorie di persone quali giovani, studenti, anziani, e persone con ISEE inferiore a 15 mila euro l'anno;

   compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, a valutare l'opportunità di investire maggiormente sulla mobilità sostenibile attraverso l'incremento di soluzioni di mobilità collettiva e condivisa, e a favorire la mobilità dolce anche investendo sull'intermodalità fra la bicicletta e il trasporto pubblico su ferro.
(8-00043) «Ghirra».

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ALLEGATO 4

7-00111 Casu, 7-00138 Raimondo, 7-00146 Ghirra, 7-00159 Iaria recanti iniziative in materia di trasporto pubblico locale.

NUOVO TESTO APPROVATO DELLA RISOLUZIONE 7-00159

   La IX Commissione,

   premesso che:

    le infrastrutture e la mobilità sostenibili rivestono un ruolo cardine in quanto contribuiscono al benessere dei cittadini e costituiscono il secondo pilastro, dopo il raggiungimento dell'efficienza energetica globale, su cui costruire la transizione ecologica del nostro Paese;

    l'obiettivo della neutralità climatica sarà raggiungibile solo attraverso il rinnovamento del sistema dei trasporti in chiave sostenibile. Questo settore è oggi responsabile di circa il 25 per cento delle emissioni di CO2 nel nostro Paese, a causa di un estremo ritardo nel rinnovamento del parco veicoli e del sottoutilizzo del trasporto merci su rotaia;

    con la legge di Bilancio 2022 è stato istituito il Fondo per la strategia di mobilità sostenibile. Il fondo ha una dotazione di 2 miliardi di euro per il periodo 2023-2034 per ridurre le emissioni climalteranti del settore dei trasporti con diverse azioni tra cui il rinnovo del parco circolante dei mezzi pubblici; in particolare, il decreto di riparto nel dettaglio prevede un miliardo di euro pari al 50 per cento del fondo, per interventi sulla mobilità urbana nelle Città metropolitane e nei comuni con più di 100.000 abitanti, tra i quali: l'acquisto di veicoli elettrici per il trasporto pubblico locale e la realizzazione delle infrastrutture per la ricarica, interventi di pedonalizzazione di aree urbane e per agevolare la mobilità ciclistica, la realizzazione di infrastrutture digitali per la gestione e il monitoraggio dei flussi di traffico;

    al fine di agevolare l'uso generalizzato dei mezzi pubblici è stato approntato, e poi rifinanziato negli anni, il cosiddetto bonus trasporti, volto a sostenere l'acquisto degli abbonamenti da parte dei cittadini. Una misura fortemente apprezzata poiché dapprima ha sostenuto lo shift modale e successivamente in modo semplice e diretto i bilanci familiari;

    è fondamentale avere un adeguato sistema di trasporto pubblico locale, che risponda all'esigenza di uno sviluppo sostenibile sotto il profilo sociale, economico e ambientale. Non è accettabile infatti che il diritto alla mobilità non sia garantito specie nei contesti urbani più problematici,

impegna il Governo

compatibilmente con le risorse disponibili a legislazione vigente e nel rispetto degli equilibri di bilancio, a valutare l'opportunità, laddove necessario, di favorire il pieno utilizzo delle risorse stanziate a legislazione vigente per il rinnovo della flotta degli autobus per il trasporto pubblico locale, garantendo così la riduzione delle emissioni inquinanti e dello smog in particolare nelle grandi aree urbane e contribuire agli obiettivi UE del taglio delle emissioni climalteranti del 55 per cento entro il 2030 e al loro azzeramento entro il 2050.
(8-00044) «Iaria, Francesco Silvestri, Cantone, Fede, Traversi».