CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 23 gennaio 2024
237.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

5-01878 Traversi: Conseguenze sul settore del trasporto marittimo italiano degli attacchi alle navi mercantili nel Mar Rosso.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il problema degli attacchi dei ribelli Houthi alle navi mercantili nel golfo di Aden è stato oggetto di diversi Question Time in Aula Senato, ai quali ha recentemente risposto il Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, competente per la materia trattata.
  Si ribadisce, pertanto, quanto dibattuto in quella sede, specialmente per quello che attiene alle conseguenze che questi attacchi hanno sugli interessi italiani (trasporto marittimo, portualità e imprese della logistica).
  La priorità del Governo è quella di assicurare l'ordinato svolgimento dei flussi commerciali e, allo stesso tempo, la sicurezza nella regione.
  L'Italia sta seguendo gli sviluppi in ambito dell'Unione europea e internazionale, specialmente in seno al G7 al fine di ripristinare la sicurezza della navigazione nell'area.
  La risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite del 10 gennaio condanna fermamente gli attacchi Houthi e sottolinea il diritto degli Stati ad agire per la difesa del proprio naviglio, nel rispetto del diritto internazionale.
  Per questo motivo, l'Italia ha assicurato sostegno politico alle operazioni angloamericane in Yemen, volte a fiaccare le capacità di attacco degli Houthi.
  Il nostro Paese non partecipa agli attacchi angloamericani contro gli Houthi, ma promuove una risposta europea che possa tutelare le nostre navi mercantili, anche al fine di assicurare il coordinamento tra le diverse operazioni nella regione e il raccordo con i Paesi che affacciano sul golfo di Aden e condividono l'interesse alla sicurezza e alla stabilità. La risposta europea punta a rafforzare la presenza militare nell'area per tutelare la libertà di navigazione e dei traffici.
  La situazione in corso ripropone l'esigenza per l'Unione europea di fare passi avanti nell'ambito della difesa per rafforzare il ruolo di fornitore di sicurezza globale.
  Al contempo, il Ministro Tajani ha già informato di essere in contatto con i diversi attori interessati, in particolare con Egitto e Giordania, che sono i Paesi più direttamente colpiti dalla crisi del mar Rosso.
  In conclusione, confermo che il Governo sta lavorando per tutelare gli interessi economici nazionali ed evitare interruzioni delle rotte di approvvigionamento di materie prime, semilavorati e prodotti finiti.

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ALLEGATO 2

5-01879 Ghirra: Cessione a KKR di NeTCo da parte di TIM.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  L'operazione Netco rappresenta il tassello fondamentale verso la realizzazione della rete nazionale di telecomunicazioni che, come ricordato in più occasioni dal Ministro Urso, persisterà in un regime di competizione.
  Considerata la rilevanza degli interessi in gioco, il Governo ha seguito fin dall'inizio l'operazione di cessione della rete da parte di TIM, ferma restando l'autonomia della stessa (che – si rammenta – è una società quotata), ritenendo l'infrastruttura di rete un asset strategico per il Paese.
  Ciò in particolare dopo che l'offerta del 1° febbraio del Fondo KKR per una quota della NetCo e per la partecipazione in Sparkle nonché quella di Cassa depositi e prestiti e del Fondo Macquarie si erano rivelate non soddisfacenti.
  I successivi approfondimenti hanno dunque portato ad una soluzione in cui il controllo pubblico sulla rete nazionale fosse garantito attraverso la presenza diretta del Ministero dell'economia e delle finanze.
  Di conseguenza, il 10 agosto 2023 è stato siglato il Memorandum of Understanding (MoU) tra il Ministero dell'economia e delle finanze e il fondo KKR che ha previsto l'ingresso del MEF nella NetCo (con una percentuale fino al 20 per cento). Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri dello scorso 1° settembre è stata poi autorizzata la partecipazione statale nella NetCo di Tim (con un esborso massimo di 2.2 miliardi di euro) che ha portato alla conclusione dell'operazione lo scorso 17 gennaio.
  Tale partecipazione nasce proprio per assicurare un ruolo del Governo nella definizione delle scelte strategiche ed è tesa ad assicurare la supervisione dello Stato su tutti gli aspetti inerenti la sicurezza, la difesa e la strategicità della rete e dei relativi asset.
  Inoltre, il Governo ha lavorato anche per garantire i lavoratori coinvolti (circa 36 mila dipendenti). A tal proposito, con il Ministero del lavoro, si sta portando avanti una proposta che agevoli i call center, affinché il processo di digitalizzazione del Paese non porti con sé ripercussioni negative e strutturali.
  Questo passerebbe per la stipula di un accordo con le associazioni sindacali più rappresentative, in cui sarà definito un progetto industriale e di politica attiva che illustri le azioni volte a superare le difficoltà del settore e le azioni per la formazione o la riqualificazione dei lavoratori. Tale soluzione è una di quelle possibili. Restiamo disponibili ad adottare ogni ulteriore iniziativa idonea a tutelare i lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 3

5-01880 Casu: Cessione di quote pubbliche di Poste Italiane.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Come ricordato anche dal Presidente Giorgia Meloni nel corso della Conferenza dello scorso 4 gennaio, il piano di privatizzazioni del Governo ha come obiettivo quello di far confluire nelle casse dello Stato circa 20 miliardi di euro nell'arco dei prossimi tre anni. Tengo a precisare tuttavia che l'impostazione di questo Governo è lontana anni luce da quella del passato e mira a ridurre la presenza dello Stato solo dove questa non è necessaria (contro ogni logica di favorire una determinata categoria di imprenditori).
  Con riferimento all'ipotesi di cessione di quote pubbliche di Poste Italiane S.p.A., è utile notare che al 31 dicembre 2022 la Società risulta essere partecipata per il 29,26 per cento dal Ministero dell'economia e delle finanze, per il 35 per cento da Cassa Depositi e Prestiti (CDP), a sua volta controllata dal Ministero dell'economia e delle finanze, e per la residua parte da investitori istituzionali e retail.
  È dunque lo stesso Ministero dell'economia e finanze ad avere competenza in materia di interventi finanziari in economia, partecipazioni societarie dello Stato e valorizzazione del patrimonio pubblico. A tal fine, il Dipartimento competente del MEF provvede, tra l'altro, nelle seguenti aree tematiche: gestione delle partecipazioni societarie dello Stato; esercizio dei diritti del socio; valorizzazione delle partecipazioni societarie dello Stato, anche tramite operazioni di privatizzazione e dismissione, e relativa attività istruttoria e preparatoria.
  Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, limitatamente ai servizi postali, svolge invece attività di vigilanza sull'assolvimento degli obblighi derivanti dal contratto di programma con il fornitore del servizio postale universale, che in base alla normativa vigente è stato affidato in Italia fino al 2026 a Poste Italiane S.p.A. sulla scorta di contratti di programma di durata quinquennale.
  Per quanto di competenza, quindi, posto che – allo stato – l'idea al vaglio dei soci pubblici sarebbe quella di diluire la quota di entrambi mantenendo comunque la maggioranza assoluta del 51 per cento (e dunque il controllo dello Stato non verrebbe messo in discussione), in vista della presentazione del Piano Industriale (prevista il prossimo marzo) ci si impegna a garantire che la citata cessione non comprometta l'erogazione del servizio pubblico e garantisca tutti i lavoratori coinvolti.

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ALLEGATO 4

5-01881 Maccanti: Progetto Polis – Casa dei servizi di cittadinanza digitale di Poste Italiane, con particolare riferimento al rilascio dei passaporti.

TESTO INTEGRALE DELLA RISPOSTA

  Il «Progetto Polis – case dei servizi di cittadinanza digitale» ha l'obiettivo di promuovere la coesione economica, sociale e territoriale nei piccoli centri urbani e nelle aree interne del Paese con popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, contribuendo al loro rilancio attraverso diverse linee di intervento.
  Il progetto, finanziato dai fondi del Piano Nazionale Complementare al PNRR, è tuttora in corso di realizzazione e sarà completato nel 2026.
  Esso prevede la realizzazione di uno «Sportello Unico» di prossimità che assicuri ai cittadini residenti nei Comuni più piccoli la possibilità di fruire di tutti i servizi della Pubblica Amministrazione, mediante infrastrutture fisiche e digitali di Poste Italiane.
  Attualmente, è in via di definizione la Convenzione operativa tra il Ministero dell'Interno, il Ministero delle imprese e del made in Italy e Poste Italiane, in qualità di soggetto attuatore.
  I servizi Polis già disponibili o di prossima attivazione comprendono: certificati previdenziali di competenza dell'INPS; certificati anagrafici dell'Anagrafe Nazionale Popolazione Residente disponibili «da totem» (tra cui certificato di nascita, matrimonio, cittadinanza, residenza, stato di famiglia); certificati giudiziari relativi alla volontaria giurisdizione. Tali servizi possono essere erogati anche ai cittadini non residenti nel Comune dove è ubicato l'ufficio Polis ovvero, per quanto riguarda i certificati giudiziari sopra richiamati, ai cittadini residenti nei Comuni in cui insiste il Tribunale di riferimento.
  Altri servizi saranno attivati a breve. Tra di essi, anche il servizio di rilascio dei certificati anagrafici dell'ANPR «a sportello», che potrà essere erogato anche ai cittadini non residenti nel Comune dove è ubicato l'ufficio Polis.
  Con riferimento al servizio di rilascio del passaporto, è prevista una «fase pilota» di erogazione del servizio (fase sperimentale). Le attività di test e collaudo del servizio Passaporti sono in fase di completamento e consentiranno la prossima attivazione del servizio.
  Il servizio prevede che il cittadino, residente o domiciliato in un Comune con numero di abitanti inferiore a 15.000, possa richiedere il passaporto presso uno degli Uffici Postali Polis abilitati della propria Provincia di residenza o domicilio.
  Il dettaglio della procedura e la documentazione necessaria ai fini della gestione della richiesta saranno resi disponibili a breve.
  In conclusione, si rassicura che l'erogazione dei servizi pubblici tramite gli uffici postali Polis è in fase di continuo avanzamento, grazie anche alla fattiva collaborazione con tutte le Pubbliche Amministrazioni interessate e nella prospettiva di estendere la fruizione dei servizi stessi presso i quasi 7.000 uffici postali interessati.