CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 dicembre 2023
223.
XIX LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO
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ALLEGATO 1

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e relativa nota di variazioni. C. 1627 Governo, approvato dal Senato, e C. 1627/I Governo, approvato dal Senato.

RELAZIONE APPROVATA

  La VIII Commissione,

   esaminato, ai sensi dell'articolo 120, comma 3, del Regolamento, il disegno di legge recante il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026, approvato dal Senato, per le parti di propria competenza;

   esaminati, limitatamente alle parti di competenza, gli stati di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), del Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (Tabella n. 9) e del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella n. 10);

   premesso che l'impostazione della politica di bilancio, pur nello scenario macroeconomico caratterizzato da tensioni geopolitiche e da una dinamica dei prezzi ancora sostenuta, è volta a coniugare il giusto equilibrio tra l'esigenza di fornire il sostegno necessario all'economia e l'obiettivo di assicurare sia il rientro del deficit al di sotto della soglia del 3 per cento del prodotto interno lordo sia un percorso di riduzione graduale e duraturo del rapporto debito/PIL;

   apprezzato che il comma 7 proroga al 31 dicembre la possibilità di usufruire della garanzia massima a valere sulle risorse del Fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa e che i commi da 282 a 284 recano misure e istituiscono un fondo per il contrasto al disagio abitativo;

   valutate positivamente le misure del disegno di legge in materia di infrastrutture e lavori pubblici, volte tra l'altro a consentire – ai commi da 272 a 275 – l'approvazione del progetto definitivo del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria, a rifinanziare – al comma 292 – il Piano invasi e il contratto di programma ANAS 2021-2025, a prorogare – al comma 304 – l'operatività del Fondo per la prosecuzione delle opere pubbliche, nonché a destinare ulteriori risorse per assicurare il finanziamento e la realizzazione di specifiche infrastrutture e di interventi urgenti di riqualificazione, ristrutturazione, ammodernamento, ampliamento di strutture e infrastrutture, anche al fine di favorire il riequilibrio socio-economico e lo sviluppo dei territori;

   considerato che il comma 303 reca misure per l'utilizzo di eventuali economie di gestione e residui per il finanziamento dei costi derivanti da aumenti dei prezzi dei progetti relativamente a lavori non appaltati e a nuovi bandi nell'ambito del programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie;

   valutate con favore le disposizioni del disegno di legge in favore dei territori colpiti dagli eccezionali eventi sismici e calamitosi verificatisi negli ultimi anni, nonché per l'erogazione dei contributi per la ricostruzione privata nei territori colpiti dagli eccezionali eventi alluvionali verificatisi a partire dal 1° maggio 2023;

   condivisa l'esigenza di prevedere, ai commi da 400 a 403, l'istituzione di un fondo per il finanziamento di un programma di mitigazione strutturale della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici e di una Cabina di coordinamento delle politiche attive per la riduzione della vulnerabilità sismica degli edifici pubblici;

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   preso atto infine con favore delle risorse destinate dal comma 308 al personale in servizio presso l'Istituto superiore la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), l'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo sostenibile (ENEA) e l'Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione (ISIN), nonché del rifinanziamento a regime, disposto nel corso dell'esame al Senato, di risorse per il potenziamento delle Autorità di bacino distrettuali,

DELIBERA DI RIFERIRE
FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026 e relativa nota di variazioni. C. 1627 Governo, approvato dal Senato, e C. 1627/I Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE

  La VIII Commissione Ambiente, territorio e lavori pubblici,

   esaminato, per le parti di competenza, il bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2024 e il bilancio pluriennale per il triennio 2024-2026;

   premesso che:

    l'esame del disegno di legge di bilancio per il 2024 si inserisce in un contesto macroeconomico che desta forti preoccupazioni: nel secondo trimestre dell'anno il PIL ha subito un rallentamento e, secondo le prime stime dell'Istat, l'andamento nel terzo trimestre è rimasto stazionario. La crescita acquisita per il 2023 si stabilizza pertanto allo 0,7 per cento, ad un livello inferiore alle attese, mentre per il 2024 il paventato raggiungimento di una crescita dell'1,2 per cento, come evidenziato dalla NADEF 2023, appare ottimistico e difficilmente raggiungibile. Le più recenti stime di organismi internazionali, infatti, collocano la crescita del PIL italiano per il prossimo anno tra lo 0,5 e lo 0,8 per cento;

    tale andamento prefigura, pertanto, il primo vero arresto della crescita per due trimestri consecutivi a partire dal gennaio 2021, evidenziando l'esaurimento della spinta economica ereditata dalla precedente legislatura e tutta l'inefficacia delle politiche attuate dall'esecutivo in carica, a partire dall'incerto apporto alla crescita da parte del PNRR a seguito del rallentamento degli interventi e della rimodulazione dei programmi;

    alcune delle misure previste in questa legge di bilancio costituiscono un pericoloso passo indietro i cui effetti potrebbero rendere ancor più incisivi i rischi al ribasso sull'andamento dell'economia, con un deterioramento dei conti pubblici a partire già dal 2024 che rischia di mettere in serio pericolo la solidità dei fondamentali dell'economia italiana;

    l'evidenza empirica ci insegna che l'espansione del bilancio non si traduce automaticamente in un sostenuto aumento del prodotto, se le misure non sono adeguate a favorire la crescita potenziale nel lungo periodo. Al contrario, questa manovra di bilancio, di ammontare pari a 25,5 miliardi di euro, non contiene vere e proprie misure espansive – che si riducono a pochi interventi – mentre le fonti di finanziamento a deficit ammontano ad oltre 15 miliardi di euro 2024 e sono affiancate da preoccupanti tagli di spesa e riduzioni di entrate. Il tutto in un contesto dove il debito pubblico non diminuisce e la volatilità sui mercati finanziari è tornata ad aumentare e i tassi di interesse sul debito pubblico risultano molto elevati;

    gli effetti della protratta incertezza degli investitori sugli orientamenti del Governo, con posizioni spesso conflittuali con i più importanti argomenti di discussione in seno alle istituzioni europee, in particolare in merito al processo di revisione del quadro della governance economica europea, la mancata decisione a tutt'oggi sulla ratifica dell'accordo di modifica del Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), e sulla credibilità dell'impegno a conseguire i risultati di crescita annunciati, stanno determinando una situazione di scarsa credibilità anche nel contesto internazionale, a pochi mesi dalla Pag. 621disattivazione della clausola di salvaguardia generale del Patto di stabilità e crescita;

    tenuto conto che nell'ambito del Semestre europeo il Consiglio ha approvato in luglio le sue raccomandazioni specifiche per Paese sui programmi nazionali di riforma 2023 e ha formulato pareri sui programmi di stabilità o convergenza aggiornati. Le raccomandazioni per l'Italia invitano, tra l'altro, il nostro Paese a: assicurare una politica di bilancio prudente, limitando l'aumento della spesa primaria; utilizzare i risparmi dalla graduale riduzione delle misure di sostegno di emergenza connesse all'energia per ridurre il disavanzo pubblico, e qualora nuovi aumenti dei prezzi dell'energia dovessero richiedere nuove misure di sostegno o proseguire le esistenti, far sì che esse tutelino le famiglie e le imprese vulnerabili; preservare gli investimenti pubblici finanziati a livello nazionale e provvedere all'assorbimento efficace delle sovvenzioni del dispositivo e di altri fondi dell'Unione, in particolare per promuovere le transizioni verde e digitale; continuare a perseguire una strategia di bilancio a medio termine di risanamento graduale e sostenibile, combinata con investimenti e riforme atti a migliorare la produttività e ad aumentare la crescita sostenibile; ridurre le imposte sul lavoro e aumentare l'efficienza del sistema fiscale, preservandone la progressività e migliorando l'equità; accelerare la produzione di energie rinnovabili aggiuntive; aumentare l'efficienza energetica, anche attraverso sistemi di incentivi mirati, rivolti in particolare alle famiglie più vulnerabili e agli edifici con le prestazioni peggiori; promuovere la mobilità sostenibile; intensificare le iniziative a favore dell'offerta e dell'acquisizione delle abilità e competenze necessarie per la transizione verde;

    nel disegno di legge di bilancio in esame si ravvisano scelte incoerenti con i suddetti indirizzi, se non proprio controproducenti, sia sul fronte sociale e della crescita sostenibile, sia con le scelte adottate in sede UE; esattamente al contrario di quanto sarebbe necessario per il nostro Paese, molte delle raccomandazioni espresse a livello europeo sono disattese, in particolare per quanto riguarda gli investimenti e le riforme atti a migliorare la produttività e ad aumentare la crescita sostenibile, l'adeguato assorbimento delle risorse europee, l'accelerazione sulla transizione verde e digitale, la riduzione delle imposte sul lavoro e l'aumento dell'efficienza del sistema fiscale, preservandone la progressività e migliorando l'equità, tutti elementi fortemente manchevoli nel disegno di legge di bilancio. Inoltre, il provvedimento in esame contiene una serie di scelte penalizzanti per le fasce più deboli della cittadinanza; preoccupano in questo senso le insufficienti misure per fronteggiare l'andamento dell'inflazione e i tagli alla spesa pubblica che colpiscono in particolare la sanità pubblica, in rapida decrescita con il rapporto spesa sanitaria/PIL che scende al 6,2 per cento nel 2024 rispetto al 6,6 per cento del 2023, e il personale sanitario, già carente in ragione della mancanza di oltre 15 mila medici – con riflessi devastanti sull'aumento delle liste d'attesa; scarse le risorse per l'istruzione e quelle per la disabilità, mentre nulla è previsto con riguardo al riconoscimento di un salario minimo a tutela dei lavoratori più fragili;

   considerato che:

    la manovra di bilancio appare illusoria, insostenibile e scarsamente credibile;

   per quanto concerne le materie di competenza della Commissione, si sottolinea, tra l'altro, che:

    considerate le disposizioni della Sezione I del disegno di legge, il comma 272 autorizza tra l'altro la spesa complessiva di 9,31 miliardi di euro per il periodo 2024-2032 al fine di consentire l'approvazione da parte del CIPESS entro l'anno 2024 del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina. Rispetto al testo originario, il nuovo testo approvato al Senato, prevede una riduzione di 2,32 miliardi di euro che sono posti a carico del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, ovvero vengono stornati dal Fondo quelle risorse delle regioni Sicilia e Calabria destinate ad investimenti e sviluppo del territorio;

    complessivamente, l'onerosissimo progetto del ponte sullo Stretto, reso obsoletoPag. 622 dagli avanzamenti sopravvenuti in campo tecnico e scientifico, irrispettoso di ogni vincolo paesaggistico ed ambientale, cui non corrisponde né una visione generale delle reali esigenze di mobilità delle regioni del Mezzogiorno, né una valutazione delle conseguenze della costruzione del ponte per la logistica e per l'economia dell'intero Paese, prelude a contenziosi di ogni genere ma soprattutto distrae un ingente ammontare di risorse che, anche considerando la più che probabile fine ingloriosa del progetto, potrebbero invece essere utilmente investite nell'ammodernamento del sistema infrastrutturale del Sud d'Italia e di Calabria e Sicilia in particolare;

    il comma 7 del disegno di legge interviene sul fondo di garanzia per l'acquisto della prima casa, differendo al 31 dicembre 2024 la possibilità di usufruire della garanzia a valere sul Fondo medesimo; manca tuttavia la predisposizione di una politica generale a sostegno del diritto all'abitare, non è previsto alcun rifinanziamento dei Fondi per l'affitto e per la morosità incolpevole, non sono individuate misure di sostegno ai mutuatari che sono stati maggiormente colpiti dall'incremento delle rate mensili del mutuo ipotecario, non sono previste risorse per un Piano di edilizia residenziale pubblica che possa far fronte alla grande richiesta di alloggi a canone sociale, soprattutto in un periodo di crisi come quello che viviamo; in questo senso, la manovra è largamente deficitaria;

    nonostante le conseguenze della politica del governo sul superbonus si siano dimostrate in questi mesi disastrose, nella manovra non viene individuata alcuna misura che venga incontro alle problematiche con cui imprese e cittadini si stanno confrontando: nessuna proroga per i cantieri aperti, nessuna soluzione per la gravissima questione dei crediti incagliati, nessuna rimodulazione degli incentivi edilizi, col risultato di lasciare lavoratori, famiglie e imprese senza colpa in gravi difficoltà e di porre in pericolo uno dei comparti principali della nostra economia, a cui governo e maggioranza non intendono dare risposte; ciò si accompagna all'assenza di una strategia di lungo periodo riguardante l'edilizia sostenibile che consenta da un lato la riqualificazione e la messa in sicurezza del patrimonio edilizio del Paese e dell'altro di poter programmare gli investimenti senza timori di incertezze normative;

    preoccupa profondamente lo stato di attuazione del PNRR, che rappresenterebbe invece un fondamentale volano per la crescita del nostro Paese, in particolare sul fronte degli investimenti infrastrutturali e della tutela del territorio, dopo le rimodulazioni volute dal governo, il mancato raggiungimento di traguardi e obiettivi previsti, e i tagli ad interventi essenziali, in primo luogo alle risorse per la gestione del rischio alluvione e per la riduzione del rischio geologico, che oltretutto si accompagnano all'insufficiente stanziamento di risorse nella manovra di bilancio in questi campi;

    in questo senso, è da rimarcare la colpevole assenza di misure significative adeguate a gestire gli effetti delle catastrofi idrogeologiche che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi mesi: insufficienti risorse a sostegno dei territori investiti da eccezionali avversità atmosferiche, in primo luogo di Emilia Romagna, Marche e Toscana, alluvionati nel maggio scorso, poi della Lombardia e della Sardegna, e da ultimo della Toscana; l'insufficiente o mancato ristoro dei danni a favore delle popolazioni colpiti e del sistema delle imprese si accompagnerà così inevitabilmente, a causa delle scelte compiute dal governo e della maggioranza, alla inadeguata predisposizione di misure per la riduzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, lasciando il nostro Paese ancora esposto in futuro;

    un'ulteriore mancanza, anche all'esito della Cop28, riguarda la definizione di politiche e l'individuazione di risorse adeguate a garantire il rispetto degli impegni internazionali presi dall'Italia per il clima e il contrasto del cambiamento climatico, a partire dal mancato impegno ad eliminare i sussidi ambientalmente dannosi attraverso un percorso che porti il Paese ad aprire finalmente la stagione dei sussidi ambientalmente favorevoli nello spirito di una transizione ecologica che era già necessariaPag. 623 ma che ora è ancora più urgente, e dalla mancanza di interventi adeguati a favore della transizione ecologica che, anche in questo caso, si accompagna al definanziamento operato in sede di rimodulazione del PNRR di numerosi progetti della Missione 2 relativa alla rivoluzione verde e alla transizione ecologica, alle energie rinnovabili e per la riduzione dell'inquinamento;

   tutto ciò considerato,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO.

Simiani, Braga, Curti, Ferrari, Scarpa.

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ALLEGATO 3

DL 161/2023: Disposizioni urgenti per il «Piano Mattei» per lo sviluppo in Stati del Continente africano. C. 1624 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO

  La VIII Commissione,

   esaminato, per i profili di competenza, il disegno di legge C. 1624 di conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 15 novembre 2023, n. 161, recante disposizioni urgenti per il «Piano Mattei» per lo sviluppo in Stati del Continente africano;

   apprezzate le finalità del provvedimento volte a disciplinare il documento programmatico-strategico, denominato «Piano strategico Italia-Africa: Piano Mattei», definendo un piano complessivo per lo sviluppo della collaborazione tra Italia e Stati del Continente africano, allo scopo di promuovere lo sviluppo economico e sociale e di prevenire le cause profonde delle migrazioni irregolari;

   evidenziato che l'articolo 1 stabilisce, al comma 1, che il piano è adottato con decreto del Presidente del Consiglio, previo parere delle Commissioni parlamentari competenti, che si esprimono entro trenta giorni, decorsi i quali il piano è comunque approvato;

   valutato favorevolmente che, tra i settori di particolare interesse del Piano, di cui al comma 2 dell'articolo 1, rientrano l'approvvigionamento e lo sfruttamento sostenibile delle risorse naturali, incluse quelle idriche ed energetiche, la tutela dell'ambiente e l'adattamento ai cambiamenti climatici, l'ammodernamento ed il potenziamento delle infrastrutture, nonché la valorizzazione e lo sviluppo del partenariato energetico, anche nell'ambito delle fonti rinnovabili, dell'economia circolare e del riciclo,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE.